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Tag: crescita

Aspettando la TechWeek: conosciamo meglio le startup di VulcanicaMente: dal talento all’impresa / 1a parte

Lo scorso 17 aprile si è chiusa la call for ideas “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 3”: in attesa di sapere chi saranno le 20 idee che accedono alla fase successiva della competition, partecipando alla TechWeek e provando a vincere uno dei 10 premi in palio (percorso di accelerazione presso il CSI, premio in denaro fino a 12K e accesso ad ulteriori contributi del Comune di Napoli fino a 20K) conosciamo meglio le startup che hanno partecipato alle scorse edizioni.

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Nelle prossime settimane, infatti, dedicheremo alcuni post del nostro blog ad approfondire la conoscenza delle idee, dei progetti e delle startup di #VulcanicaMente 1 e 2: i vincitori, i team che hanno trascorso un periodo qui all’incubatore, i progetti che sono nati durante le primissime selezioni e sono arrivate sul mercato.

Nel post di oggi, scopriremo qualcosa di più su: Artrooms, Pushapp, DeRev, Dai Calcio e Pizza Now.

ARTROOMS

Artrooms è un marketplace innovativo dedicato all’arte contemporanea: fondato dal team composto da Giuseppe Autorino, Giuseppe D’Aniello, Guido Ilardi, Diego Ciotola e Alisia Mariani offre agli artisti emergenti la possibilità di una vetrina on-line per le proprie opere, e agli artlovers quella di acquistare o noleggiare opere d’arte contemporanea.

Elemento di rottura rispetto alle tradizionali dinamiche del mercato, Artrooms si impegna in un vero e proprio processo di democratizzazione dell’arte: gli acquirenti, anche quelli con poca esperienza in materia, possono avvicinarsi in maniera più accessibile e comprensibile all’arte contemporanea grazie alle innovazioni consentite dall’utilizzo di strumenti digitali.

Per conoscere meglio Artrooms: https://www.incubatorenapoliest.it/artrooms/

PUSHAPP

Pushapp nasce come app factory napoletana, e conta oggi un team composto da Ottavio Sgrosso, Marco Vladovich Relja, Ivan Paudice, Raffaele Cerullo e Luigi Ernesto Papino.
Il progetto di punta del team è Appetitoo, piattaforma web dedicata al settore della ristorazione, che permette ai gestori di un’attività di creare l’app mobile personalizzata per il proprio locale.

Dopo il percorso di incubazione di 18 mesi al CSI, Pushapp ha deciso di arricchire il proprio business proponendosi come Digital Partner per startup: attualmente discute nuovi progetti di impresa per aiutare i team a sviluppare la parte tecnologica, grazie alle competenze a propria disposizione.

Pushapp ha inoltre partecipato a svariate competition, anche a livello internazionale, raggiungendo ottimi risultati: ad esempio, è stata tra i finalisti della prima call di Impact Accelerator e del contest Fi-Ware 800K Challenge.

Per conoscere meglio Pushapp: https://www.incubatorenapoliest.it/pushapp-srl/

DEREV

DeRev è una tra la startup di maggior successo tra quelle che hanno partecipato a “VulcanicaMente: dal talento all’impresa”: la piattaforma dedicata al crowdfunding è stato infatti il progetto primo classificato nella prima edizione della competition.
Il team guidato da Roberto Esposito ha chiuso nell’agosto del 2012 un importante operazione di early stage, ottenendo un investimento da Vertis Venture per l’avvio delle attività. A inizio 2014, inoltre, la startup ha chiuso un ulteriore round di finanziamento con il Venture Incubator Digital Magics.

DeRev ha oggi sede sia a Napoli che a Milano, e si pone come leader di mecato nel settore del crowdfunding, della democrazia partecipativa e della comunicazione virale sui social media.
Tra i traguardi più importanti raggiunti DeRev può vantare oltre 100.000 preiscrizioni alla sua landing page nel febbraio 2013, la più grande campagna di crowdfunding mai realizzata in Italia (1.463.000€ raccolti per la ricostruzione di Città della Scienza) e la pubblicazione della prima edizione di Crowdfunding World, il report internazionale sullo stato del crowdfunding a livello globale.

Per conoscere meglio DeRev: https://www.derev.com/it/

DAI CALCIO

Il progetto di Antonio Papa, Renato Junior Romino e Alessandro Ghilarducci ha partecipato alla seconda edizione di #VulcanicaMente con il nome “Dai Calcio”: pochi mesi fa ha cambiato nome in ShareSoccer, mantenendo comunque il suo focus iniziale.

ShareSoccer è infatti un portale dedicato al mondo del calcio, rivolto prevalentemente ad un pubblico di giornalisti, squadre dilettantistiche e appassionati di calcio.
Gli utenti possono creare il proprio magazine personale, con una procedura facile e veloce, una grafica professionale e la possibilità di selezionare singoli moduli a seconda delle specifiche necessità.

Per conoscere meglio Dai Calcio: https://www.incubatorenapoliest.it/dai-calcio/

PIZZA NOW

Tra i migliori progetti selezionati per #VulcanicaMente2, Pizza Now consiste in un’app mobile multipiattaforma per smartphone e tablet dedicata al settore delle ordinazioni e consegne a domicilio della pizza: il team originario, composto da Antonio Zanesco, Alessandro Ionni, Marco Troncone e Chiara Concilio ha sviluppato un sistema innovativo dedicato ai gestori delle pizzerie da un lato, e ai clienti dall’altro.

Grazie a Pizza Now, infatti, le pizzerie possono beneficiare dei vantaggi di un nuovo canale di vendita con un sistema innovativo e digitale di gestione degli ordini, ricevendo i feedback immediati della clientela.
I clienti, dall’altro lato, hanno la possibilità di ordinare le pizze con un procedimento semplice, intuitivo, che offre la possibilità di conoscere in tempo reale lo stato di avanzamento della consegna.

Per conoscere meglio Pizza Now: https://www.incubatorenapoliest.it/pizza-now/

Nei prossimi giorni conosceremo meglio altre startup che hanno mosso i primi passi nelle edizioni precedenti di #VulcanicaMente… Aspettando la TechWeek!

Stay tuned!

Napoli, 29/04/2015

JLAB 2015: la call for startup nel settore del commercio retail con accelerazione a Londra e un premio finale di 100.000£

JLAB è l’acceleratore di startup londinese di John Lewis, in collaborazione con il fondo di investimento L Marks inaugurato lo scorso anno e progettato allo scopo di portare innovazione disruptive nel settore del commercio retail (al dettaglio).
Fino al 1° maggio 2015 è possibile presentare la propria application per entrare a far parte delle 10 startup inserite nel prossimo percorso di accelerazione: i progetti innovativi dovranno essere in grado di rivoluzionare il mondo delle vendite al dettaglio.

JLab2

Possono partecipare startup provenienti da tutto il mondo, con un progetto innovativo in una delle seguenti categorie:

1) Meshing the Digital and Physical: tecnologie in grado di aggregare i dati e ottenere informazioni per migliorare la user experience del cliente in negozio, on-line e su mobile;

2) Effortless Payments: tecnologie adatte a facilitare i pagamenti del cliente, passando attraverso i dispositivi mobile;

3) Smart Partners: idee per creare una forza lavoro smart, in modo tale da offrire al cliente la miglior assistenza possibile in negozio;

4) Connected Home: tecnologia utile a sviluppare un’esperienza da casa per il cliente che sia unica, connessa e differenziata;

5) Suprise Us: innovazioni talmente uniche e particolari da non poter essere classificate in nessuna delle categorie precedenti.

Il percorso di accelerazione JLAB ha una durata complessiva di 12 settimane: parte il 6 luglio 2015 per concludersi il 18 settembre. Il percorso di accelerazione si svolge in office spaces dedicati a Londra, e prevede un programma di mentorship ad hoc per le startup che saranno selezionate.

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Entro il 22 maggio 2015 saranno annunciati i progetti che parteciperanno al Pitch Day del 4 giugno, mentre i finalisti inizieranno il percorso di accelerazione JLAB il 6 luglio.
Saranno scelte infatti le migliori 10 startup, che avranno diritto al percorso di accelerazione e ad un finanziamento iniziale fino a 20.000£.
Al termine del percorso, sarà scelta la startup vincitrice attraverso il Demo Day (24 settembre): quest’ultima potrà accedere ad un ulteriore finanziamento fino a 100.000£ e assicurarsi un contratto di partnership con John Lewis.

Napoli, 28/04/2015

CLab Napoli: in partenza il percorso formativo per nuove imprese digitali della Federico II. Domande entro il 15 maggio

E’ in partenza il secondo ciclo di Contamination Lab Napoli (CLab Napoli), l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Scienze Sociali, MIUR e MISE, con il patrocinio dell’Assessorato ai Giovani, Innovazione e Creatività del Comune di Napoli.

Come per la scorsa edizione, anche quest’anno CLab Napoli si propone come obiettivo quello di promuovere la cultura dell’imprenditorialità, dell’innovazione e del fare, attraverso l’applicazione dei principi di interdisciplinarietà e di contaminazione. Lo scopo è quello di offrire un luogo di incontro tra territorio, mondo accademico, imprenditoriale e delle istituzioni per formare i partecipanti alla cultura digitale di impresa.

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La partecipazione al bando di selezione per l’ammissione al percorso formativo di CLab Napoli è aperta a studenti universitari di tutti gli Atenei della Campania, del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella e dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli: tra tutte le domande pervenute entro la scadenza del 15 maggio 2015, saranno scelti i migliori 30 studenti che avranno accesso al percorso.
Oltre ai 30 studenti, CLab sarà aperto anche a 5 giovani non provenienti da percorsi universitari, proprio nell’ottica di favorire la contaminazione non soltanto tra facoltà differenti, ma anche tra mondi diversi da quello accademico.

Possono partecipare alle selezioni idee-progetto relative ai seguenti ambiti strategici:

1) Green Economy,
2) Smart Technology,
3) Arte e Design,
4) Media e Industria Culturale.

Le domande di partecipazione possono essere inoltrate on-line entro e non oltre le ore 12:00 del 15/05/2015, attraverso il form disponibile al seguente link: https://docs.google.com/forms/d/1MmZDr414NoAo4YFnZeRR92lYIm7HZJVgygzqaI_3Cls/viewform

CLabSfondo

I candidati ammessi al percorso avranno diritto a beneficiare di un piano formativo semestrale sviluppato in tre fasi:

Avvio del percorso Social, che prevede la costruzione dei gruppi di lavoro attorno alle migliori idee-progetto, in base alle competenze di ciascun partecipante;

Modulo Start, che rappresenta il modulo formativo di base, da svolgere in short courses. Si tratta di corsi brevi altamente specialistici, con lezioni teorico-pratiche e workshop interenti le tematiche fondamentali dei quattro ambiti strategici previsti per CLab Napoli.

Modulo Up, consistente nel modulo di formazione avanzata, è finalizzato allo sviluppo e prototipazione delle idee progettuali. In questa fase i partecipanti potranno approfondire ed applicare le conoscenze di base acquisite nella fase precedente.

Al termine del percorso formativo, gli studenti potranno scegliere di proseguire con uno stage di due mesi presso uno dei soggetti partner di CLab Napoli, in modo tale da completare l’esperienza in un contesto lavorativo professionalizzante.

Per ulteriori informazioni e dettagli, si rimanda alla lettura del testo integrale del Bando: http://www.scienzesociali.unina.it/uploads/2015/04/bando-CLab-Napoli-II-1.pdf

Per maggiori informazioni:

Napoli, 27/04/2015

Consigli alle startup in tema di vendite: come aumentarle, come acquisire clienti, come presentarsi a un VC

Mark Suster è un imprenditore seriale di successo (Salesforce.com), angel investor, mentor per Techstars e attualmente impegnato nel Venture Capital come investment partner per Upfront Ventures. Il suo blog è fonte di preziosi consigli per startupper e aspiranti tali, e in particolare vediamo oggi il suo punto di vista sul tema delle vendite.

Le vendite sono decisamente linfa vitale per qualsiasi impresa, e in particolare gli imprenditori in fase di startup possono avere scarsa esperienza o inclinazione per questo argomento: inoltre, spiega Suster, le vendite rappresentano uno dei focus principali su cui si sofferma un investitore quando si avvicina ad una startup, per cui è fondamentale cercare di massimizzarle anche in fase di fund raising.

Secondo Mark Suster, per migliorare le vendite una startup deve tenere presenti tre aspetti di base:

1) Perché comprare un prodotto/servizio?
2) Perché comprare un prodotto/servizio proprio dalla mia azienda?
3) Perché comprare un prodotto/servizio proprio in questo momento?

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Il post di cui parliamo oggi si sofferma particolarmente sul primo aspetto, partendo da un punto fondamentale: quando si tratta di vendite, la cosa più importante è “qualify”, ossia essere preparati, qualificati, idonei.
Il motivo è molto semplice: coloro che si occupano delle vendite hanno un tempo limitato a propria disposizione, e non possono permettersi di sprecarlo con qualcuno che non acquisterà il loro prodotto/servizio nel breve termine.

La prima cosa da fare è chiedersi se la persona che si ha di fronte può essere un potenziale cliente, e quindi se ha un problema per cui il nostro prodotto/servizio possa rappresentare la soluzione. Ecco perché nella maggior parte dei casi, il successo nelle vendite nasce da una buona attività di inbound marketing: lo scopo è quello di attrarre potenziali clienti attraverso programmi di marketing basati sui contenuti offerti, attirando traffico sul proprio sito web.
In questo modo, infatti, sarà possibile quantificare il tempo che i visitatori trascorrono sul sito a leggere i contenuti, facendosi una prima ideaa del livello di interesse.

Quando si dispone già di un prodotto/servizio, sapere chi è il proprio “cliente tipico” aiuta molto, perché permette di arrivare direttamente ed in maniera rapida al proprio target di potenziali clienti: inoltre, è possibile stabilire una strategia con gli strumenti più adatti.
Un consiglio che l’autore offre a riguardo è quello di servirsi di appositi tools per costruire mailing list di potenziali clienti, cui indirizzare una campagna e-mail ad hoc.

Il più grande errore che startupper poco esperti fanno in tema di vendite è, secondo Suster, perdere tempo con chi si dimostra per nulla propenso all’acquisto, ma si comporta in maniera gentile, mostrandosi interessati a ciò che gli si sta dicendo. Purtroppo i founder di una startup hanno spesso paura di sentirsi dire semplicemente “no”, mentre a volte questa può essere la risposta più utile per le vendite. E’ molto meglio un no secco, infatti, piuttosto che restare in forse o non sapere.

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Un altro errore che spesso le startup commettono riguardo alle vendite è quello di non chiedere se l’acquirente ha un budget a disposizione per l’acquisto. Suster sostiene che ci sono due tipologie di persone che non hanno un budget prestabilito:

Coloro che sono effettivamente interessati all’acquisto, ma non hanno disponibilità economica per effettuarlo nel breve termine. In questo caso la persona viene lasciata cadere nel così detto “imbuto del marketing”: la persona viene considerata come potenziale cliente e rimane oggetto, in quanto tale, delle campagne di marketing dell’azienda. La startup deve, in questo caso, concentrarsi su coloro che potranno realmente effettuare l’acquisto in tempi brevi.

Tra coloro che non hanno un budget a disposizione vanno incluse anche le persone che non sono interessate all’acquisto, ma vogliono comunque relazionarsi con voi: queste persone rappresentano una perdita di tempo per la startup. A volte, alle persone piace sentirsi oggetto delle attenzioni che un’azienda alla ricerca di potenziali clienti può offrire: per questo motivo, mantengono comunque i contatti pur senza avere alcuna intenzione di acquistare il prodotto/servizio offerto. Queste persone, secondo Suster, vanno categoricamente evitate in quanto rappresentano una perdita di tempo e risorse che andrebbero impiegate su potenziali clienti che vorrebbero davvero effettuare un acquisto.

L’ultima parte si concentra invece sulla tematica delle vendite nel fund raising: secondo Suster, molto semplicemente, “Raising money is selling”.
Le vendite sono una metrica imprescindibile quando si effettua la raccolta di capitali, perché rappresentano tutto il potenziale di una startup. Se si dispone di un prodotto che rappresenta una valida soluzione ad un problema, se si hanno le competenze necessarie per produrlo, se esiste una base di potenziali clienti abbastanza ampia che vuole acquistarlo, vuol dire che la startup ha ottime possibilità di successo e che può meritare la fiducia dell’investitore.

Per leggere il post originale dal blog di Marc Suster: http://www.bothsidesofthetable.com/2015/03/10/sales-101-why-buy-anything/

Napoli, 24/04/2015

L’Agenda del CSI: eventi per startup, imprese e innovazione nei prossimi giorni in Campania

Segnaliamo alcuni degli eventi più interessanti per startup, imprese e innovatori previsti a Napoli e dintorni nei prossimi giorni:

INNOVATION DAY TOUR

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Lunedì 27 aprile il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo (Via Ponte di Tappia n. 25 – Napoli) ospiterà, a partire dalle 10:30, la nuova tappa dell’Innovation Day Tour dedicata al tema “Competenze professionali e imprese innovative per l’Agenda Digitale Campana”.

Si tratta di un’iniziativa per l’incontro ed il confronto fra i partecipanti, per contribuire a definire l’Agenda Digitale della Campania: l’iniziativa si basa infatti sulla ricerca di metodologie di utilizzo critico e consapevole della Rete, per un’innovazione efficiente e per il superamento del Digital Divide.

La partecipazione a “Competenze professionali e imprese innovative per l’Agenda Digitale Campana” è gratuita, previa registrazione obbligatoria al seguente link: http://www.eventbrite.it/e/biglietti-competenze-professionali-e-imprese-innovative-per-lagenda-digitale-campana-16645912372?ref=ebtn

Il Programma dell’evento è in fase di definizione, ma il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ha già confermato la sua presenza all’evento, assieme ad altri protagonisti dell’ecosistema campano dell’innovazione, dell’imprenditoria, dell’associazionismo, tra cui ricordiamo: Vincenzo Caputo (Giovani Industriali, Unione Industriali di Napoli), Roberto Esposito (DeRev), Nino Ragosta (Fantagazzetta.com), Mariangela Contursi (Incubatore Città della Scienza).

Tutte le informazioni sono disponibili qui: http://www.innovationday.info/

La locandina dell’evento, invece, è disponibile qui: http://www.innovationday.info/wp-content/uploads/2015/04/innovation-day-tour-27-aprile-2015.pdf

INVASIONI DIGITALI

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Da domani, 24 aprile, parte inoltre l’edizione 2015 di Invasioni Digitali: si tratta di un progetto dedicato alla comunicazione partecipata, l’approccio open, la multimedialità e la digitalizzazione nelle istituzioni culturali.

L’idea alla base di Invasioni Digitali è che la rivoluzione digitale possa rappresentare la strada giusta per una concezione aperta e diffusa del patrimonio culturale, fondamentale per un Paese come il nostro che si posiziona al primo posto per turismo e cultura.

L’evento, che per il 2015 è previsto dal 24 aprile al 3 maggio, prevede una serie di Invasioni Digitali programmate in tutta Italia, proposte da chiunque abbia in mente un luogo della cultura (museo, sito archeologico, luogo d’arte, centro storico, piazza, etc.) che abbia una storia da raccontare.

Chiunque può proporre il proprio evento per Invasioni Digitali 2015, servendosi del form disponibile a questo link: http://www.invasionidigitali.it/it/content/diventa-un-invasore-digitale

Per i prossimi giorni sono molte le Invasioni Digitali previste in Campania: ne segnaliamo alcune in particolare, rimandando all’elenco completo disponibile a questo link.

Venerdì 24 aprile: terza edizione Invasioni Digitali ad Eboli (SA), Basilica di san Pietro alli Marmi (ore 16:00);

Sabato 25 aprile: invasione digitale al Museo Madre di Napoli, in occasione del primo giorno di apertura della mostra “Daniel Buren, Come un gioco da bambini, lavoro in situ, 2014-2015, Madre, Napoli-#1” (ore 18:00);

Domenica 26 aprile: per la prima volta, invasione digitale all’Abbazia benedettina e all’Antiquarium Telesia di San Salvatore Telesino (BN), che sarà replicata anche il 3 maggio (in entrambe le date alle ore 10:30);

Martedì 28 aprile: è prevista nel Dipartimento di Lettere e Beni Culturali della Seconda Università degli Studi di Napoli a Santa Maria Capua Vetere (CE) l’iniziativa “Invadiamo le Aule dell’Arte” (ore 11:00);

Giovedi 30 aprile: organizzata dalla Provincia di Avellino e dall’Associazione pro_Muovere, l’invasione digitale dell’Ex Carcere Borbonico di Avellino è prevista per le ore 17:00.

Per tutte le informazioni e gli eventi: http://www.invasionidigitali.it/it

Napoli, 23/04/2015

La call for ideas di FORUM PA Challenge: PoliHub e FORUM PA alla ricerca startup per l’innovazione nel settore pubblico

PoliHub, l’incubatore del Politecnico di Milano, assieme alla Camera di Commercio di Roma, sono i promotori della Call4Ideas 2015 per FORUM PA: l’iniziativa è rivolta a progetti di impresa innovativi in grado di digitalizzare la Pubblica Amministrazione italiana.

Entro il 30 aprile 2015, infatti, sarà possibile inviare la propria candidatura per partecipare alle selezioni, compilando il form di iscrizione disponibile a questo link: http://www.forumpachallenge.it/exposition/exposition/4/proponi

PAChallenge

FORUM PA Call4Ideas 2015 è dedicata a soluzioni innovative per favorire lo switch al digitale della Pubblica Amministrazione, nei seguenti ambiti:

Cloud computing e razionalizzazione del patrimonio infrastrutturale
Dematerializzazione e digitalizzazione dei processi amministrativi
Controllo e monitoraggio spesa pubblica
Il digitale per la promozione del settore turistico
Internet of Things
Mobile Payment & Commerce
Sanità elettronica

L’iniziativa è aperta a persone fisiche, sviluppatori (con un prodotto/servizio anche in fase di test) e startup (avviate negli ultimi 5 anni). E’ possibile presentare la propria candidatura anche in team, indicando un referente principale all’atto di compilazione della domanda.

Tutte le soluzioni idonee saranno pubblicate entro la scadenza del 30 aprile sul portale FORUM PA Challenge, in modo da amplificare la comunicazione e la visibilità del progetto.

La Giuria (composta da esperti di PoliHub e FORUM PA) selezionerà i migliori 10 progetti, che saranno presenti all’evento nazionale annuale dedicato al settore pubblico FORUM PA, programmato dal 26 al 28 maggio presso il Palazzo dei Congressi di Roma.

FORUMPA

Durante il FORUM PA, i 10 team finalisti potranno presentare il proprio progetto innovativo ad un pubblico composto da potenziali clienti ed investitori e avere accesso ad appositi spazi di networking previsti all’interno della manifestazione.

Inoltre, tra i 10 finalisti, PoliHub e FORUM PA potranno scegliere quelli più interessanti che potranno:

accedere al programma di accelerazione “Startup Program” del MIP – Politecnico di Milano;
essere presentati ai principali attori del Venture Capital italiano;
beneficiare della visibilità dei canali di comunicazione di FORUM PA e PoliHub;
attivare delle partnership per i progetti innovativi implementati da FORUM PA nel corso dell’anno.

Per maggiori informazioni: http://www.forumpachallenge.it/pagine/forum-pa-call4ideas-2015?utm_source=newsletter&utm_medium=COMUNICAZIONE_MAIL&utm_campaign=MAILUP

Napoli, 23/04/2015

GNP2015: dal 12 al 14 maggio a Napoli, tre giornate dedicate al mondo della previdenza e del lavoro

Dal 12 al 14 maggio 2015 Napoli ospiterà, nella cornice di Piazza del Plebiscito, la Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro: tre giornate gratuite e aperte a tutti incentrate sulle tematiche del lavoro e della previdenza. Anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est sarà presente all’evento, nel pomeriggio di mercoledì 13 con il workshop dedicato al tema “Fare Startup Innovativa: strumenti, canali di finanziamento e testimonianze” (ore 17:00 – Saletta Azzurra).

GNP2015

Si tratta di un workshop dal taglio tecnico e pratico, dedicato all’approfondimento dei principali canali di fund raising per le imprese innovative (bandi, call, competition, ecc.) e durante il quale i partecipanti, che stanno già avviando o stanno pensando di avviare una startup, avranno l’opportunità di ricevere i consigli e i suggerimenti di chi ha già intrapreso questa strada, attraverso la modalità dello storytelling.

La Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro è organizzata a cura di Itinerari Previdenziali e si propone già da alcuni anni come un appuntamento open dedicato al mondo delle pensioni e del welfare, aperto a cittadini e lavoratori di tutte le età, esperti o meno esperti delle tematiche trattate: l’evento si propone infatti come un momento di condivisione, informazione e conoscenza per tutti coloro che siano interessati a saperne di più sul proprio futuro lavorativo, sulla propria situazione previdenziale, sull’accesso al mondo del lavoro.

La scelta di dedicare ampio spazio alle tematiche del lavoro è ben espressa da una frase scelta dagli organizzatori stessi dell’evento: “Ma senza lavoro, non c’è previdenza!”: con la crisi degli ultimi anni, infatti, è diventato indispensabile adoperarsi nella ricerca di nuove modalità lavorative, adatte alla situazione economica attuale.
In questo contesto si colloca perfettamente la tematica delle startup: all’interno della manifestazione, infatti, sono previsti una serie di workshop, seminari e corner dedicati alle imprese innovative e alle problematiche lavorative di freelance e liberi professionisti.

Napoli

Il Programma delle tre giornate della Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro è particolarmente fitto: ricordiamo quindi solo alcuni degli interventi previsti in ciascuna giornata, tra quelli più vicini alle tematiche dell’ecosistema startup e innovazione, rimandando al sito web dell’iniziativa per il Programma completo.

MARTEDI’ 12 MAGGIO

ore 9:30 / Sala Arancione: Conferenza di apertura della GNP2015 “Conoscere: l’indispensabile consapevolezza per il nostro futuro”. Interverranno, tra gli altri, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l’Assessore al Lavoro e alle Attività Produttive del Comune di Napoli Enrico Panini;

ore 12:30 / Sala Lilla: Evento a cura di Osservatorio Giovani e CLab (programma in fase di definizione);

ore 18:00 / Sala Verde: “Dall’idea all’impresa: consigli per giovani aspiranti imprenditori” a cura di Larancia.org (piattaforma del Consiglio Nazionale del Notariato), durante l’intervento i notai incontreranno aspiranti startupper per spiegare i passi indispensabili per aprire una società, fornendo informazioni e consigli attraverso il dialogo diretto con i partecipanti.

MERCOLEDI’ 13 MAGGIO

ore 11:30 / Sala Arancione: “Crescita, innovazione, competitività. I professionisti e le ICT” a cura di AdEPP. Saranno trattate tematiche interenti le ICT tra cui la fatturazione elettronica, l’innovazione negli studi professionali e i programmi europei e nazionali dedicati a questo settore;

ore 13:30 / Saletta Azzurra: Speed date previdenziale sul tema “I Benefici fiscali per le nuove assunzioni e come è possibile assumere oggi”;

ore 17:00 / Saletta Azzurra: “Fare Startup Innovativa: strumenti, canali di finanziamento e testimonianze” a cura del CSI Centro Servizi Incubatore Napoli Est.

GIOVEDI’ 14 MAGGIO

ore 11:30 / Sala Verde: seminario sul tema “La costruzione della nuova europa tra vincoli economici e tutele sociali: la realizzazione di un Fondo Paritetico Paneuropeo”, a cura di Assoprevidenza, vede tra i relatori Simona Palone (Confindustria) e Giuseppe Chianese (ENEL);

ore 13:00 / Sala Lilla: nel contesto di Napoli per Expo2015, l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” cura l’evento dedicato al tema “Cibi di strada. Le potenzialità lavorative di un settore in crescita per Napoli e i suoi giovani”;

ore 13:15 / Sala Blu: StartupBus presenta la nuova edizione della competizione europea e cura l’intervento dal titolo “Startup: come fare un Business Plan e trovare investitori”.

Napoli, 22/04/2015

Il concorso “Share in Action”: due premi da 10K e percorsi di incubazione per le migliori idee in tema Sharing Economy

“Share in Action” è il concorso per progetti innovativi e tecnologici di impresa promosso da Associazione Alumni Accenture, b-ventures, Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Italiana Accenture attraverso la piattaforma Ideatre60 con un focus particolare incentrato sulla realizzazione di servizi collaborativi nei seguenti ambiti:

Accoglienza: servizi/soluzioni per aggregare e valorizzare le risorse del territorio utili alle attività ricettive (es. ristorazione, ospitalità);
Cultura e tempo libero: servizi/soluzioni per la valorizzazione di saperi, conoscenze, mestieri, tradizioni e per potenziare l’accesso e la fruizione delle ricchezze territoriali (es. turismo esperienziale, esperienze culturali, sportive e di intrattenimento);
Welfare e Wellbeing: servizi/soluzioni innovative per bisogni di tipo sociale, assistenziale, sanitario (es. badantato condiviso, orti condivisi).

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Il concorso è riservato a idee progettuali profit e non profit incentrate sul concetto di condivisione, che siano innovative e basate sull’applicazione delle più moderne tecnologie.
I progetti che partecipano a Share in Action, inoltre, devono:

1) proporre un’offerta originale rispetto a quella già esistente sul mercato;
2) sviluppare una campagna di comunicazione che diffonda i valori della Sharing Economy;
3) promuovere pratiche collaborative sul territorio.

Possono partecipare a Share in Action soggetti profit e non profit in via di costituzione o costituiti da non più di 12 mesi e cittadini italiani e stranieri maggiorenni, in forma associata. Nel secondo caso, il team dovrà costituirsi in soggetto profit o non profit in caso di vittoria.

Le candidature a Share in Action sono aperte fino alle ore 12:00 del 22 maggio 2015, e i progetti devono essere inviati attraverso la procedura on-line disponibile al seguente link: http://shareinaction.ideatre60.it/ (sezione “Partecipa al concorso”).

Entro il 7 giugno 2015, la Giuria selezionerà i 10 progetti finalisti che avranno accesso a due giornate di workshop formativi presso la Fondazione Eni Enrico Mattei (Corso Magenta n. 63 – Milano), previsti per il 15 e 16 giugno 2015.

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La pitch session finale di Share in Action si terrà il 17 giugno 2015 all’interno della Digital Lounge Accenture, e i 10 finalisti presenteranno i proprio progetti alla Giuria Finale avendo a disposizione fino a un massimo di 10 minuti per ciascun team.

I vincitori del concorso Share in Action saranno due: uno per la categoria profit e uno per la categoria non profit. Ciascuno dei vincitori avrà diritto ad un percorso di incubazione (in modalità coworking) presso una delle sedi b-ventures, a Milano, Parma o Firenze. I due vincitori, inoltre, beneficeranno di un premio in denaro di 10.000 €.

Per maggiori informazioni e per scaricare il Regolamento: http://shareinaction.ideatre60.it/

Napoli, 21/04/2015

Branding Strategy: i consigli alle startup per costruire un brand di successo

Fabian Geyrhalter è founder della branding agency FINIEN e co-autore del libro “How to Launch a Brand”. Proprio sul tema della creazione di un Timeless Brand, un brand “senza tempo”, ha di recente pubblicato su WeWork un post molto interessante dedicato ad una serie di consigli utili in tema di Branding Strategy per startup alle prese con le prime fasi del business.

L’autore parte con un esempio decisamente noto: il brand Coca-Cola. Coca-Cola ha decisamente uno dei brand più famosi ed evocativi al mondo: basta nominarla per immaginare il carattere corsivo, i colori rosso e bianco, le bottiglie curve, gli orsi polari protagonisti dei suoi spot più famosi. Questo risultato è stato possibile solamente grazie a decenni di attività di brand building, con lavoro assiduo e costante sul logo, le immagini, i messaggi inviati al mercato.

Per la maggioranza delle aziende non è facile costruire un brand così forte. Questo accade, secondo Geyrhalter, a causa di un errore parecchio diffuso: gli imprenditori si lasciano troppo spesso trasportare dalle mode del momento.
Ma, anche se cambiano le mode e gli stili, l’azienda deve tenere sempre ben presente che il nome ed il logo non dovrebbero cambiare mai. Bisogna mantenerli fin dall’inizio, dalle fasi di startup, in modo da non confondere il target di riferimento. Creare un marchio, infatti, significa riflettere i valori dell’azienda e la passione condivisa per essi con i clienti: questi dovrebbero essere, per definizione, dei punti fermi.

Il brand che resta più a lungo e fermamente impresso nella mente dei consumatori è quello che è stato costruito con passione, impegno, “anima” e che viene proposto sul mercato in maniera sincera e coerente. Solo in questo modo è possibile ottenere quello che Geyrhalter definisce un “Timeless Brand” come quello di Coca-Cola.

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Vediamo quindi i cinque suggerimenti utili che l’autore fornisce alle startup per costruire fin da subito un Timeless Brand:

1) Lascia perdere le tendenze

Le tendenze (o trend) del momento sono passeggere, è improbabile che resistano nel tempo: le persone, invece, sono alla ricerca di qualcosa di duraturo e distinguibile. Nella creazione del brand bisogna evitare di considerare le mode del momento, e costruire l’identità di marca in maniera creativa e onesta: in questo modo sarà più probabile avere un brand forte e duraturo.

2) Trova un angolatura unica

Non bisogna mai uniformarsi troppo ai concorrenti, anzi: l’obiettivo deve essere quello di definire una propria brand identity unica e distinguibile. Nella costruzione del brand bisogna guardare oltre i competitors e fidarsi ed affidarsi alla proprie convinzioni.
Il marchio va costruito sulla base dei valori più profondi che identificano l’azienda: solo in seguito si potranno scegliere le strategie e gli strumenti migliori per comunicarlo al pubblico.
Una volta che si decide esattamente quale messaggio si vuole comunicare alla clientela, è possibile creare un brand (dal punto di vista visivo e verbale) davvero unico e duraturo.

3) Definisci il tuo brand

Un brand “senza tempo” condivide una passione ben precisa con il suo target di riferimento. Ad esempio, Patagonia produce abbigliamento per chi fa climbing, sci ed altri sport all’aria aperta: il brand si rivolge quindi a tutti coloro che amano il contatto con la natura, ed è stato possibile per l’azienda espandersi con prodotti relativi a vari sport senza perdere l’attenzione dei clienti.

4) Sii coerente

Il nome ed il logo dell’azienda sono le prime due cose a cui la gente pensa quando pensa al brand: è quindi indispensabile fare in modo che questi tre aspetti siano assolutamente coerenti tra loro. Bisogna inoltre assicurarsi che il logo sia distinguibile, facilmente adattabile a diverse tipologie di supporto, che rifletta nel modo migliore il prodotto/servizio dell’azienda.

5) Evita di essere troppo descrittivi

Quando si lancia un brand, è utile non essere troppo descrittivi per evitare costose operazioni di rebranding in futuro. L’incertezza di un’attività di rebranding potrebbe infatti costare molto in termini di tempo, denaro, clienti perduti.

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Per consolidare il brand fin dalle fasi di startup, infine, è possibile concentrare risorse ed investimenti sulla sua stabilizzazione e focalizzazione. Un marchio in sintonia con la sua identità rimane rilevante nel corso del tempo, e le persone sanno quel marchio cosa rappresenta. Basare il proprio brand su un’offerta unica e connettersi attentamente con l’audience di riferimento significa essere sulla buona strada per la creazione di un Timeless Brand.

Per leggere l’articolo originale: https://creator.wework.com/work/5-ways-to-create-a-timeless-brand/

Napoli, 16/04/2015

Consigli per startup e imprese: i 7 tratti distintivi delle aziende di successo

Lean Back, portale on-line dell’Economist Group, ha pubblicato alcuni giorni fa un articolo firmato da Brett Grehan, Bart Delmulle, Tomas Keisers e Vikas Sagar di McKinsey & Co. che nasce da uno studio di benchmarking effettuato su 15.000 dipendenti di oltre 140 aziende mondiali leader nel mercato B2B e B2B2C: lo studio è incentrato sulle capabilities (capacità individuali) di marketing e di vendita di queste aziende.

Secondo i risultati ottenuti, le revenue delle aziende più avanzate in tema di marketing e vendite sono più alte di circa il 30% rispetto alla media registrata nel settore di appartenenza: a partire da questa ricerca, e assieme all’esperienza maturata negli anni, gli autori dell’articolo ed esperti di McKinsey & Co. hanno ricavato i sette tratti distintivi delle aziende leader di mercato.

1) Vedere i costi di marketing e vendite come un investimento, non come una spesa

Investire per costruire un team attentamente selezionato per le attività di marketing e vendita può produrre fino a 5 o 10 volte di più dello stesso investimento in beni materiali o attrezzature. Le aziende con le migliori performance sono quello che si concentrano sulle capabilities strettamente correlate alle opportunità di crescita e ai margini in termini di ROI.

2) Conoscere con chiarezza i propri punti di forza e di debolezza

Le aziende di successo non possono limitarsi a conoscere le proprie capabilities in marketing e vendite, devono anche essere in grado di compararle con le best practices del settore. Diventa quindi fondamentale conoscere con chiarezza e rigore analitico i punti di forza e di debolezza del proprio team, anche e soprattutto rispetto ai competitors.

3) Stabilire il proprio target sulle capabilities che contano di più

Le aziende tendono spesso ad investire in capabilities senza pensare a quelle che possono effettivamente fare la differenza rispetto alla concorrenza, o che possono avere un maggiore impatto sul business. Quando si scelgono le capabilities, bisogna sempre aver ben chiari gli obiettivi di business che l’azienda intende raggiungere.

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4) Non cercare di fare troppo

Costruire le capabilities richiede grande attenzione, e modalità specifiche a seconda del settore economico di appartenenza. Diventa quindi fondamentale muoversi concentrandosi su un massimo di due funzioni per volta.

5) Scegliere l’approccio più adatto alla fase di sviluppo in cui si trova il business

Analizzando i risultati dello studio, gli autori hanno rilevato che la curva delle prestazioni di business è strettamente legata alla fase di sviluppo in cui l’azienda si trova. Ad esempio: 1) Bassa crescita e redditività rispetto al mercato: gli investimenti andrebbero concentrati sulle capabilities di base, che permettono all’azienda di crescere (ad esempio prezzi, prestazioni, gestione dei clienti); 2) Bassa crescita e profitti elevati: l’azienda dovrebbe concentrare gli investimenti sulle attività di brand building, marketing strategy, gestione del ciclo di vita del cliente, customer satisfaction; 3) Crescita e redditività elevate: le imprese in questa fase dovrebbero investire su capabilities di livello elevato, come approcci alternativi al go-to-market, vendite interne ed e-commerce.

6) Pensare alle capacità relazionali dell’intera organizzazione, senza fossilizzarsi su quelle individuali

I singoli individui possono lasciare il team in qualsiasi momento, ma l’azienda rimane: ecco perché le capabilities devono essere sostenibili nel lungo termine. Per questo, è fondamentale costruire un dialogo chiaro ed aperto che consenta di individuare con certezza la vision aziendale.

7) Avere il modello operativo giusto per mettere in atto l’execution

Per avere un modello operativo in grado di sostenere l’execution è necessario avere obiettivi chiari e misurabili attraverso metriche ad hoc, come ad esempio obiettivi annuali di miglioramento delle performance, prestazioni a livello di business unit, incentivi allineati con gli obiettivi istituzionali. Una cultura aziendale top-performing è orientata al cliente, gestita sul lungo termine, in continua evoluzione, creativa, flessibile e basata sulla fiducia.

Per leggere il post originale: http://www.economistgroup.com/leanback/the-next-big-thing/mckinsey-study-revenue-growth-marketing-leadership/

Napoli, 15/04/2015

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