Loading...

Tag: marketing

Programma Ego Ericsson 2015/2017: un’opportunità per startup e progetti innovativi nel settore ICT

Sono aperte le application per partecipare alla call for projects del Programma Ego 2015/2017, nato dall’iniziativa della Fondazione Lars Magnus Ericsson (ente no-profit di Ericsson Telecomunicazioni SpA) allo scopo di ricercare, selezionare e supportare soluzioni innovative nel campo ICT proposte da giovani under 35 e startup innovative. In particolare, il tema della settima edizione del Programma Ego è “Change-makers per la Società Connessa”.

ego01

Riguardo ai candidati ammissibili, il Programma Ego si rivolge a progetti imprenditoriali proposti da:

startup e imprese innovative ai sensi della Legge n.221/2012 e successive modifiche ed integrazioni;
persone fisiche (individualmente o in team) con meno di 35 anni di età che si impegnano a costituirsi in impresa in caso di accesso ai premi in palio.

I progetti ammessi alla call per il Programma Ego devono caratterizzarsi per i seguenti requisiti:

1) essere attinenti al settore ICT,
2) presentare caratteristiche innovative in termini di prodotto o processo,
3) essere proponibili sul mercato.

Inoltre, le proposte progettuali dovranno ricadere in una delle seguenti aree di intervento:

Internet of Things e M2M
Cybersecurity
Turismo e Cultura
M-Commerce
Mobilità e Trasporto
Ambiente e Innovazione Sociale

E’ possibile presentare la propria candidatura entro la deadline fissata al 30 ottobre 2015, inviando il form scaricabile a questo link all’indirizzo e-mail ego.project@ericsson.com

La domanda di partecipazione deve essere corredata da una presentazione in PPT o PDF del progetto (anche tramite un video, della lunghezza massima di 3 minuti), il curriculum vitae dei proponenti, un Business Plan sintetico del progetto.

ego02

Il Comitato Organizzativo del Programma Ego, assieme al Comitato Tecnico-Scientifico e al Consiglio di Amministrazione della Fondazione, provvederanno alla valutazione delle domande pervenute sulla base dei seguenti criteri:

1) originalità dell’idea di business,
2) innovatività e fattibilità tecnologica del progetto,
3) consistenza economica del business plan,
4) capacità e competenze del proponente.

I primi quattro progetti classificati avranno accesso al Programma Ego per due anni (2016 e 2017), con la possibilità di utilizzare gli spazi del campus Ericsson Telecomunicazioni di Roma (ufficio attrezzato, sala riunioni, supporti informatici di base e servizi specifici).
Inoltre, per i vincitori sarà possibile entrare a far parte del network internazionale di clienti e partner Ericsson e avvalersi del supporto in ambito organizzativo, commerciale, tecnologico, legale e finanziario del colosso svedese.

Il primo classificato avrà infine diritto, oltre alla partecipazione al Programma Ego, ad un contributo economico di 4.000€ e alla partecipazione al Mobile World Congress 2016 a Barcellona (dal 22 al 25 febbraio 2016, con rimborso spese di viaggio e soggiorno).

Per maggiori informazioni, per scaricare il Bando ed il form di iscrizione: http://www.fondazione-ericsson.org/programma_ego.php

Napoli, 30/09/2015

Creative Clusters – Dalla Regione Campania, due Bandi dedicati a startup e imprese innovative

La Regione Campania, attraverso l’agenzia Sviluppo Campania, promuove l’iniziativa Creative Clusters, programma di animazione ed orientamento a supporto della creazione di imprese e startup innovative con progetti in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini e contribuire allo sviluppo sostenibile della Campania, in termini economici e sociali.

campania_logo

In particolare, fino al 5 ottobre 2015 sarà possibile partecipare ad uno dei due bandi previsti dall’iniziativa: Smart Cities e BCT – Beni Culturali e Turismo: per entrambi, la partecipazione è aperta a studenti, imprenditori, laureati, ricercatori, startup innovative, spin-off universitari ed industriali che operano nell’ambito territoriale della Regione Campania.

BANDO CREATIVE CLUSTERS – SMART CITIES

L’obiettivo è raccogliere e selezionare le migliori idee per lo sviluppo di città intelligenti, da supportare con servizi di innovazione e creazione di impresa.
Le proposte progettuali dovranno caratterizzarsi per innovatività e creatività, e tradursi in prodotti e processi in grado di incentivare lo sviluppo economico nei seguenti ambiti di intervento:

Broad Band
Smart Health
Smart Mobility e Mobilità Alternativa
Smart Education
Smart Government
Smart Culture & Travel
Smart Security
Energie Rinnovabili ed Efficienza Energetica
Risorse Naturali

BANDO CREATIVE CLUSTERS – BCT

L’obiettivo è raccogliere e selezionare le migliori idee per il settore dei Beni Culturali e del Turismo, da supportare con servizi di innovazione e creazione di impresa.
Le proposte progettuali dovranno caratterizzarsi per innovatività e creatività, e tradursi in prodotti e processi in grado di incentivare lo sviluppo economico della città di Pompei nei seguenti ambiti di intervento:

Ospitalità (alloggio e ristorazione)
Trasporto e mobilità delle persone (in particolare dei turisti)
Facility e Utility di supporto al turismo
Organizzazione del tempo libero e attività culturali
Industria culturale
Enogastronomia e produzioni tipiche artigianali

CREATIVE CLUSTERS – DESTINATARI, TEMPI E MODALITA’

I destinatari di entrambi gli avvisi si suddividono in persone fisiche e startup (con particolare premialità per startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese e spin-off universitari ed industriali). Le persone fisiche dovranno impegnarsi a costituire una startup con sede operativa nella Regione Campania entro 45 giorni dalla sottoscrizione del contratto di servizi.

Le candidature ammesse al programma seguiranno un percorso di orientamento in tre fasi:

1) Audit dell’idea di business: analisi delle idee di business presentate per individuarne elementi chiave e criticità;
2) La cassetta degli attrezzi dello startupper: aggiornamenti tecnici ad alto contenuto specialistico su tematiche-chiave della gestione di impresa, tra cui comunicazione e marketing, fund raising e crowdfunding, branding;
3) Take off dell’idea imprenditoriale: traduzione dell’idea in un Business Plan, per verificarne la fattibilità tecnologica, economica e finanziaria ed individuare le fonti e gli strumenti di finanziamento pubblico-privati più adatti al progetto.

Per entrambi i Bandi saranno selezionati fino ad un massimo di 10 proposte progettuali, sulla base dei seguenti criteri:

Chiarezza della proposta
Impatto (sia generale che rispetto al contesto territoriale)
Grado di innovatività dell’idea
Fattibilità tecnica
Appeal di mercato
Premialità (come già accennato).

Per partecipare, occorre scaricare gli Allegati disponibili a questo link ed inviarli a mezzo PEC all’indirizzo impresainnovazione.sviluppocampania@legalmail.it

La deadline è fissata per le ore 12:00 del 5 ottobre 2015

Napoli, 29/09/2015

Techstars Sprint Mobile Accelerator 2016: fino a 120K e 3 mesi a Kansas City per le 10 migliori startup mobile

Resteranno aperte fino al prossimo 22 novembre le application per il programma di accelerazione 2016 dello Sprint Mobile Accelerator, l’acceleratore TechStars con sede a Kansas City (Missouri – USA) che offre a 10 startup provenienti da tutto il mondo l’opportunità di un premio in funding fino a 120.000$.

sprint

Sprint Mobile Accelerator e Techstars sono alla ricerca di startup (in qualsiasi stage) in possesso di un prodotto o servizio mobile-focused. Le startup possono rientrare in qualsiasi settore, tra cui (a titolo esemplificativo):

Wereables (dispositivi indossabili),
App nell’area enterteinment o lifestyle,
Education,
Health,
Internet of Things.

Saranno selezionate le migliori 10 tra tutte le startup che presenteranno il proprio progetto entro la deadline (che, ricordiamo, è fissata al 22/11/2015) compilando il form di iscrizione disponibile a questo link: https://www.f6s.com/sprintaccelerator2016

Gli organizzatori raccomandano di essere il più possibile precisi e dettagliati nell’esposizione del progetto: il form dell’application rappresenta infatti il principale elemento di valutazione per i selezionatori.

Alle 10 startup selezionate sarà erogato un premio consistente in:

percorso di accelerazione Techstars della durata di 3 mesi (dal 22/02 al 24/05 2016), presso la sede americana di Sprint Mobile Accelerator. La partecipazione al percorso (che si svolgerà dal lunedi al venerdi, dalle ore 9 alle ore 17) è obbligatoria, pertanto le startup dovranno trasferirsi a Kansas City per l’intera durata del programma.

funding fino a 120.000$, di cui i primo 20K saranno erogati all’inizio del programma di accelerazione (a fronte della cessione del 6% in equity). Gli altri 100K rappresentano una quota opzionale, che sarà erogata in convertible note e dietro cessione di una percentuale di equity compresa tra il 7 e il 10%.

Per maggiori informazioni, si consiglia di consultare le FAQ disponibili qui: http://sprintaccel.com/f-a-q/

Il sito web ufficiale di Sprint Mobile Accelerator è invece disponibile a questo link: http://sprintaccel.com/

Napoli, 21/09/2015

Wind Startup Award 2015: per il primo classificato, una borsa di studio per la Mind The Bridge School in Silicon Valley!

E’ aperta la call per partecipare all’edizione 2015 di Wind Startup Award, il concorso organizzato da Wind Business Factor e Wind Telecomunicazioni SpA dedicato a selezionare, supportare e premiare le migliori iniziative di impresa focalizzate sull’innovazione digitale.

WSA2015_banner_768_432_4def

Posso partecipare alla call persone fisiche e team di progetto (idee) o startup innovative ed aziende già avviate (startup) che siano nel primo caso residenti in Italia, e nel secondo che abbiano sede legale ed operativa sul territorio nazionale.

Le idee e le startup candidabili a Wind Startup Award 2015 dovranno rispondere a requisiti di:

innovazione e/o rilevanza del prodotto e/o della tecnologia utilizzata, ma anche in termini di processo e modello di business;
efficacia reale delle soluzioni proposte;
concreta fattibilità dei progetti.

Le soluzioni innovative (sia B2B che B2C) dovranno riguardare il campo della Digital Economy, con particolare riferimento agli ambiti elencati dall’art. 2.2. del Regolamento. Tra questi ricordiamo, a titolo esemplificativo: Internet of Things, Life Science, FinTech, Digital Marketing, E-Learning, etc.

Le application possono essere inviate, entro la deadline fissata alle ore 17:00 del 30 novembre 2015 (N.B. Deadline prorogata al 6 dicembre 2015), seguendo la procedura on-line disponibile al seguente link: http://www.windbusinessfactor.it/login

La candidatura a Wind Startup Award 2015 va completata con informazioni relative a:

Descrizione del progetto: mission, problema/esigenza da risolvere;
Descrizione del mercato di riferimento;
Descrizione del modello di business;
Presentazione o link a prototipo/demo/layout;
Descrizione del team.

A partire dal 15 ottobre e fino al 9 dicembre 2015, gli iscritti alla community di Wind Business Factor potranno votare le idee e le startup iscritte alla call. Al termine delle iscrizioni, sarà creata una shortlist di 10 semifinalisti, di cui almeno 2 saranno selezionati tra i più votati dalla community.

Per i 10 progetti semifinalisti, Wind Startup Award 2015 prevede un percorso di affiancamento con i suoi coach e mentor per perfezionare il progetto e produrre un pitch efficace: il team di mentor e coach, infine, sceglierà i 5 progetti finalisti della competition.

Per i 5 finalisti è infine previsto un evento di presentazione denominato Angel/Investor Day, durante il quale presenteranno i propri pitch davanti ad un panel di venture capitalist, business angels, imprenditori e manager di Wind che sceglieranno il vincitore.

Per il vincitore di Wind Startup Award 2015, il premio in palio è una borsa di studio per un soggiorno di networking e formazione in Silicon Valley, presso la Startup School di Mind the Bridge.

Per maggiori informazioni: http://www.windbusinessfactor.it/contest/wind-startup-award-2015/5

Napoli, 17/09/2015

MasterCard Start Path Global: il programma per le migliori startup nel settore della Finanza e del Banking

Start Path Global è il programma semestrale dedicato da MasterCard alle migliori giovani aziende innovative del mondo, che permette di dialogare con un network internazionale di Start Path Partners (composto da oltre 20 aziende leader mondiali) nei settori del Banking, del Retail e della Tecnologia applicata alla Finanza, per poter testare le proprie soluzioni all’interno di grandi aziende.

mastercard-start-path.jpeg

L’accesso al programma è aperto a startup in possesso dei seguenti requisiti:

non basate negli USA;
con una soluzione già presente sul mercato;
con un team di esperienza riconosciuta;
pronte a cogliere opportunità di mercato nei settori del retail e della tecnologia applicati alla Finanza;
con un vantaggio competitivo dimostrabile sui competitors;
che si siano recentemente assicurate un investimento in round di serie A o seed.

Le iscrizioni sono aperte fino al 18 settembre 2015, attraverso il form disponibile al seguente link: https://www.f6s.com/startpathglobal/about

Tra tutte le proposte pervenute, saranno selezionate fino ad un massimo di 18 startup finaliste che presenteranno il proprio pitch al team di MasterCard Start Path a Londra, il 27 e 28 ottobre 2015.
Tra i progetti finalisti saranno selezionati, infine 6/8 startup che avranno accesso al Programma.

Il primo evento previsto per le startup vincitrici di MasterCard Start Path Global sarà ospitato a Berlino il 16 e 17 novembre 2015: si tratta dello Start Path Global Partner Summit, dove le aziende avranno l’opportunità di un primo confronto con i futuri partner del Programma.

Per saperne di più: http://www.startpath.com/

Napoli, 15/09/2015

Affrontare le paure per superare gli ostacoli e raggiungere il successo: Startup Tips for Growth

Pubblicato dal portale Entrepreneur, segnaliamo oggi un interessante contributo firmato da Kimanzi Constable (autore, speaker, life e business coach) incentrato sul tema delle paure che possono rallentare la crescita di una startup e, in generale, di un’attività imprenditoriale.
Spesso, infatti, startupper e imprenditori hanno delle paure (derivanti da credenze autolimitanti, o da esperienze negative vissute in passato), che devono essere combattute per permettere all’azienda di “fare il salto” verso lo step di crescita successivo.

In particolare, nel suo articolo Constable analizza tre tra le paure più diffuse tra startupper e imprenditori:

1) Il nostro business non decollerà se alziamo i prezzi

prices

I prezzi di prodotti e servizi non possono essere prefissati, ma derivano da un continuo work in progress: l’unico modo per sapere davvero quanto far pagare i nostri prodotti/servizi è effettuare dei test. In molti casi, però, il business non arriva nemmeno alla fase di test per la paura di aumentare i prezzi.

La paura di imporre prezzi troppo alti può bloccare la crescita dell’azienda: si rischia infatti di incappare nell’errore di non far pagare il giusto prezzo per il valore offerto. Mai aver paura di far pagare il prezzo più equo, per un servizio o prodotto di valore!

In particolare, bisogna tener conto della risorsa tempo. Il tempo è l’unica cosa che non torna indietro, ed è per questo che è il tempo impiegato per il nostro prodotto/servizio deve essere la voce con prezzo più alto nel nostro business.

2) Concentrarsi su una nicchia di mercato ci farà perdere terreno

Hand pinning a sticky note in the center of a customer target on cork board

Anche se l’autore si dice convinto che essere troppo concentrati sul “micro” non è la strada giusta, è comunque importante tener sempre presente il grande valore aggiunto che può offrire il concentrarsi su una particolare nicchia di mercato.

Quando si riesce a capire precisamente che c’è un gruppo specifico di clienti da poter servire, si hanno anche le informazioni utili per poterli raggiungere: diventa possibile, infatti, capire dove si trovano i potenziali clienti, sia on-line che off-line.

In questo caso è più semplice capire dove e come indirizzare gli sforzi di marketing, per ottenere la miglior risposta possibile dal target di mercato: concentrarsi su una nicchia consente quindi di ottenere buoni risultati, soprattutto per una startup nelle fasi iniziali.

3) Non avremo mai successo se non imitiamo i leader del settore

copia

Internet e i social media hanno dato accesso ad una serie di informazioni che in passato erano nascoste: oggi è facile vedere cosa fanno i leader di settore, quali strategie applicano, in che modo raggiungono gli obiettivi.

La modellazione è sicuramente una pratica che, implementata nel modo giusto, aiuta ad imparare da chi ha successo: ma modellarsi non significa copiare. Purtroppo oggi molti imprenditori copiano il modello dei leader di settore, senza rendersi conto che non è una strategia utile: perché dovrei acquistare una copia, se posso avere direttamente l’originale?

Bisogna quindi superare la paura che ci vuole come degli imitatori dei leader di mercato: uno startupper deve avere le carte in regola per costruire il proprio business di successo basandosi sulle proprie caratteristiche e sui propri punti di forza. Il modo migliore per raggiungere il cliente e mostrargli le nostre peculiarità.

5startup

Infine, Constable offre qualche suggerimento per superare le paure tipiche di ogni startupper e imprenditore: affrontare le sfide di tutti i giorni cercando di essere sempre onesti con se stessi, guardando con chiarezza ed obiettività alle strategie e ai risultati, applicando le correzioni e le modifiche necessarie quando ci si rende conto che le cose non stanno andando come dovrebbero.

Per leggere il post originale: http://www.entrepreneur.com/article/244174

Napoli, 14/09/2015

SCAH-FIWARE: la competition on-line per app innovative nel settore Smart City. Premi fino a 150.000€

Un montepremi totale di 150.000€ per risolvere cinque tra le più importanti sfide in tema Smart City: è così che si presenta competition on-line SCAH-FIWARE, iniziativa a livello globale rivolta a sviluppatori, imprenditori e attivitsi con un’app innovativa (web o mobile) in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini in un’ottica smart.

SCAH

La competition SCAH (Smart City App Hack) è alla ricerca di app innovative in grado di risolvere le problematiche dei cittadini in cinque categorie:

1) URBAN MOBILITY: si rivolge in particolare alle problematiche inerenti il traffico ed i trasporti, in particolare ad aspetti quali informazioni sulle condizioni del traffico, guide per usufruire dei trasporti pubblici, promozione della mobilità sostenibile.

2) ENERGY & EMISSIONS: l’aumento delle emissioni e l’efficienza energetica rappresentano il focus di questa categoria. Tra gli aspetti particolarmente rilevanti, quelli relativi alla riduzione dei consumi energetici e all’automation dei devices domestici.

3) CULTURE & TOURISM: facilitare la fruizione della cultura è un obiettivo importante sia per i cittadini che per i turisti. Tra le tematiche da affrontare, ricordiamo la fruizione dell’agenda di eventi culturali previsti in città o la creazione di nuove opportunità di lavoro e networking per gli artisti.

4) SHOPPING & RETAIL: scopo delle app relative a questa categoria è di offrire una dimensione social alle attività di shopping, facilitando la scoperta dei negozi, la comparazione dei prezzi, le transazioni.

5) THE COLLABORATIVE CITY: l’ultima sfida si propone di facilitare ed accrescere la collaborazione e la partecipazione dei cittadini, accrescendo le opportunità di partecipazione al processo decisionale, tenendo informata la cittadinanza sulle questioni da risolvere, accrescendo l’efficacia e l’efficienza del processo di partecipazione dei cittadini.

Possono partecipare alla competition on-line SCAH-FIWARE sviluppatori, imprenditori, PMI, startup e persone fisiche con un’app che risolva problematiche inerenti le cinque categorie elencate, utilizzando le tecnologie proprie della piattaforma FIWARE.

Le application possono essere inviate entro il 15 ottobre 2015, seguendo le istruzioni disponibili ai seguenti link:

Se l’app è già sviluppata utilizzando FIWARE: http://appcircus.com/event/scah-fiware-online-competition

Se l’app non è ancora sviluppata utilizzando FIWARE: http://appcircus.com/event/scah-fiware-incubation

Dal 15 al 26 ottobre, le app saranno valutate dalla giuria on-line: i premi in palio sono di tre tipologie.

1) Premi in denaro per un totale di 10.000€ ed opportunità di partecipazione a Smart City Expo World Congress (Barcellona, novembre 2015);

2) Opportunità di visibilità al Mobile World Congress (Barcellona, febbraio 2016);

3) Percorso di accelerazione + premio in denaro: 150K + 6 mesi di accelerazione a INCENSe; 10K + 3 mesi di accelerazione a SOUL-FI.

Per maggiori informazioni, il link di riferimento è: http://fiware.smartcityapphack.com/

Napoli, 10/09/2015

Startup Tips – Alcune affermazioni da valutare con attenzione quando si vuole raggiungere il successo

Il portale Entrepreneur ha recentemente pubblicato un articolo intitolato “Beware of These 6 Assumptions in Your Startup”: firmato da Peter Daisyme (co-founder di Hostt), contiene alcune affermazioni sulle startup che, secondo l’autore, vanno attentamente ponderate quando si intraprende un nuovo percorso di business.

La scelta delle affermazioni cui fare attenzione deriva dal punto di partenza di Daisyme, secondo il quale spesso gli aspiranti imprenditori sono semplicemente i sognatori più audaci: per raggiungere il successo con una startup, infatti, bisogna essere in grado di realizzare il proprio sogno scegliendo accuratamente quali aspetti trasformare in realtà e in che modo.

Questo perchè, anche quando uno startupper è davvero audace e propenso al rischio, nel suo percorso di imprenditore dovrà fare i conti con una serie di problemi ed ostacoli da risolvere e superare, di fronte ai quali sarà necessario conoscere approfonditamente il mercato e mantenere il più possibile la mente aperta.

Vediamo, quindi, quali sono le affermazioni a cui uno startupper deve fare attenzione per portare al successo la sua idea di impresa.

Posso fare tutto da solo

frustrated businessman around by multiple office tools

Molti startupper credono di riuscire a gestire la propria attività da soli, senza contare sull’aiuto di nessuno. Ma ben presto, ci si rende conto che restare un founder senza collaboratori, è un lavoro troppo duro da affrontare!

Non bisogna perdere alcuna opportunità di capire come gli altri vedono il nostro progetto, ed è sempre consigliabile condividere la responsabilità che fondare e far crescere una startup comporta. Ancora, è importante riuscire a trovare dei co-founder con competenze diverse e complementari alle proprie. Inoltre, l’autore ricorda che una startup realizzata da almeno due co-founder ha maggiori possibilità di essere finanziata rispetto ad una startup con un solo fondatore.

La mia startup è un’azienda

startupcorporate

Un’azienda è un soggetto stabile, con una formula per realizzare e perseguire la crescita, attrarre capitali e realizzare ritorno sugli investimenti. Un’azienda ha un business plan affidabile, e delle date di lancio calendarizzate. Una startup, purtroppo, non è questo.

Le startup funzionano seguendo stime e congetture, con piani che sono sempre provvisori, capitali scarsi, quasi senza dipendenti (almeno per i primi mesi) e, spesso, senza un business model definitivo su cui contare.
Costruire una startup è un processo di continua sperimentazione per capire cosa funziona e cosa no, e nella stragrande maggioranza dei casi è il founder a pagare i conti.

A compensare tutto questo, c’è l’emozione e l’adrenalina di iniziare un progetto nuovo, per qualcosa di totalmente proprio, nella speranza che il coraggio ripaghi con il successo: non bisogna, quindi, confondere il concetto di startup con quello di azienda.

Una startup cerca la propria strada per trasformarsi in azienda, e lo fa senza alcuna sicurezza, ma assumendosi di continuo il rischio di sbagliare per ricominciare dopo aver fatto i necessari aggiustamenti.

Il lancio sarà tutto, e la data del lancio è fissa e non modificabile

launch-a-product

L’espressione “launch early” è molto nota tra chi fa startup, al punto tale che molti sembrano aver dimenticato cosa significa pianificare le date in maniera ragionata. D’altronde è facile lasciarsi trasportare da piani ambiziosi: dopo mesi in cui si è lavorato alla propria idea, si è impazienti di lanciare il prototipo sul mercato (anche perchè è più facile ottenere un finanziamento dopo il lancio).

Chiunque ha affrontato la nascita di una startup almeno una volta nella vita, sa che tutto ciò non accade molto facilmente: nel percorso tra l’idea, il prototipo, il lancio e l’interesse degli investitori c’è sempre qualche intoppo.

Quindi, piuttosto che impegnarsi a pubblicizzare una data di presunto lancio per incuriosire il mercato e catturare l’attenzione degli investitori, l’autore consiglia di pianificare il lancio del prodotto in maniera discreta e flessibile.
Nel migliore dei casi, infatti, il prototipo avrà bisogno di aggiustamenti e modifiche, e dovrà essere rilanciato più volte.

Il prodotto sarà esattamente come immaginavamo

pivot

Pensate che il computer sia esattamente come i suoi creatori lo avevano immaginato? O che venti anni fa, qualcuno immaginava che i cellulari sarebbero stati touch screen e in grado di collegarsi ad un database mondiale attraverso un semplice tasto?

Viviamo in un’epoca ricca di stimoli, in costante evoluzione, dove le nostre aspettative originarie sono spesso smentite dalla realtà: allo stesso modo, non possiamo sapere come si evolverà il nostro prodotto.

Una startup deve quindi testare continuamente il proprio prodotto, che sia per un pivot o per rendersi conto che il prodotto è anche meglio di come si era immaginato.

Il fund raising è la meta per il successo

fundraising

Il fund raising è soltanto un primo passo verso la liquidità: ottenere un finanziamento è sicuramente positivo, oltre ad essere utile per lavorare con maggiore tranquillità allo sviluppo del prodotto e della prima base di utenti, ma la strada da percorrere per la startup è ancora lunga.

Solo una ogni 10 aziende che raccolgono capitali riescono ad avere davvero successo, e il tasso di fallimento delle startup tecnologiche fluttua tra il 40 e il 50%. Il problema è che spesso le startup prestano troppa attenzione al fund raising e alla ricerca di venture capital, piuttosto che impegnarsi nello sviluppo di un buon prodotto.

In questo modo si rischia addirittura di far lievitare troppo il capitale, raccogliendo troppi soldi, suscitando aspettative eccessive. La scelta migliore è quella di pensare “per tappe”, impegnandosi nel fund raising per la cifra strettamente necessaria per ciascuno step.

So perfettamente chi sono i miei clienti

meetcons

Quando si immagina il cliente ideale e si cerca di stimare il mercato, è inevitabile che i founder di una startup siano portati a sovrastimare i dati in termini di crescita degli utenti e di dimensioni del mercato.

La chiave per raggiungere una visione coerente e veritiera della clientela è quella di presentare il prodotto al target di riferimento, fornendo la migliore user experience possibile. In questo modo è più semplice costruire la fiducia del cliente, e sarà più probabile che gli utenti ripetano l’acquisto. Inoltre, si ha l’occasione di conoscere davvero i propri clienti.

Soprattutto è importante che la startup non si focalizzi sulla propria idea del cliente, ma sia il più possibile aperta a conoscere veramente il mercato ed il target di riferimento.

Il post originale è disponibile qui: http://www.entrepreneur.com/article/249954

Napoli, 07/09/2015

OpenAxel: dall’UE, la call for startup che premia i migliori progetti nel settore ICT

openaxel

C’è tempo fino al 30 ottobre 2015 per partecipare alla seconda edizione della call for startup OpenAxel (Open Acceleration across Europe), progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dello Startup Europe Hub allo scopo di selezionare le migliori idee innovative in ambito ICT per supportarne la crescita, il processo di internazionalizzazione, la ricerca di finanziamenti.

Con la sua seconda call, OpenAxel selezionerà le migliori 30 startup semifinaliste, che riceveranno un pacchetto equity-free di servizi di accelerazione e l’invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona. Tra i 30 semifinalisti, inoltre, saranno selezionati i 9 progetti vincitori che avranno diritto ai seguenti premi:

coaching e mentoring da dirigenti di aziende leader a livello globale;
accesso ad un network di potenziali partner internazionali nel settore tecnologico e dell’ICT;
Boot Camp Week in Silicon Valley per incontrare aziende leader e potenziali investitori;
invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona.

Le application sono aperte (fino al 30 ottoobre 2015) a startup già costituite o persone fisiche (individualmente o in team) in possesso di una business idea da trasformare in impresa. I progetti innovativi per OpenAxel dovranno riguardare il settore ICT, e saranno valutati in base ai seguenti criteri:

stadio di sviluppo del progetto (da early stage a early growth),
innovatività e potenzialità disruptive dell’idea,
utilizzo delle nuove tecnologie nelle comunicazioni digital,
potenzialità in termini di scalabilità e crescita globale,
solidità del business model,
potenzialità di distribuzione rapida del prodotto e time-to-market,
solidità e committment del team.

Il link per iscriversi alla call for startup OpenAxel è disponibile a questo link: http://portal.openaxel.com/p/openaxel/

Il Regolamento completo è invece disponibile qui: http://openaxel.com/wp-content/uploads/2015/09/OPENAXEL_D41_AnnexII_Guide-for-applicants_2nd-contest_FINAL.pdf

Per tutte le informazioni: http://openaxel.com/contest/

Napoli, 04/09/2015

Startup Tips – Allineare Corporate Strategy, Product Strategy ed Execution per portare l’azienda al successo

Jim O’Leary è Vice Presidente del Product Management & Marketing per la Mitchell International, storica società californiana nel settore Software con sede a San Diego. Di recente, ha pubblicato attraverso LinkedIn un articolo molto interessante dedicato al tema della Corporate Strategy e dell’importanza di allineare la Product Strategy e l’Execution per il successo aziendale.

Il punto di partenza della sua analisi nasce dalla sua esperienza diretta nelle varie aziende in cui ha lavorato: in ognuna di esse, c’è un processo di Corporate Straqtegy ben definito, con modelli in PowerPoint e frameworks altisonanti provenienti dalla Harvard Business Review, che vengono discussi e stabiliti dal gruppo dirigente e poi condivisi con il resto dell’organizzazione. I piani di Corporate Strategy, infine, arrivano al team di Product Management e… vengono puntualmente ignorati!

O’Leary sottolinea che ciò accade non perché i responsabili di PM (Product Management) siano volontariamente disobbedienti: il fatto è che non esiste in azienda un processo per assicurarsi che la Corporate Strategy si traduca in Product Strategy e che quest’ultima venga poi effetivamente eseguita.

Per ovviare a questa situazione così diffusa, O’Leary assieme al suo team ha sviluppato e sta diffondendo una soluzione che potrebbe essere utile per risparmiare tempo e risorse, e che si presta ad essere affiancata ed inglobata con altri approcci alternativi.

Vediamo uno schema che riassume in generale la soluzione di O’Leary:

figura1

Sharing the Corporate Strategy

Prima di tutto (come già accade in tutte le aziende) si condivide la Corporate Strategy con i Product Manager: a questo scopo, l’autore consiglia di utilizzare sessioni di gruppo interattive per piccoli team.

Product Portfolio Review Sessions

Per allineare gli investimenti di prodotto alla Corporate Strategy, O’Leary e il suo team hanno istituito delle sessioni dedicate al Product Portfolio Review ogni 10 settimane (cadenzate con il rilascio del prodotto). In queste sessioni, ci si assicura di:

– Revisionare lo stato di avanzamento di ciascun progetto di Product Development in corso (adattando le risorse se necessario),
– Selezionare i nuovi progetti da finanziare, in base alle loro potenzialità di promuovere la Corporate Strategy,
– Raccogliere gli input degli stakeholders più importanti per assicurarsi che tutti diano il proprio parere, in ordine di priorità.

PM Strategy Sessions

Per allineare l’execution delineata dal team di prodotto alla Corporate Strategy, O’Leary ha inoltre stabilito dei regolari incontri dedicati alla “PM Strategy”, da tenersi anch’essi ogni 10 settimane. Ecco come funziona ciascuna PM Strategy Session:

i Product Manager presentano i contenuti relativi a ciascuna linea di prodotto al capo e agli altri responsabili del PM & Marketing interessati a questa tipologia di informazioni;
a ciascuna linea di prodotto vengono dedicati circa 30 minuti, per poter presentare tutti gli aspetti e i dati in modo tale da offrire una visione completa dello stato attuale del prodotto, e dei futuri obiettivi da raggiungere. Le sessioni sono svolte in maniera molto interattiva, dando la possibilità di effettuare modifiche e aggiustamenti alle strategie in corso d’opera;
al termine delle presentazioni di ciascuna linea di prodotto, ogni PM identifica le strategie che potenzialmente vanno perseguite e le azioni che bisogna implementare per raggiungere i risultati desiderati (execution);
il PM stima inoltre i tempi necessari per implementare le azioni stabilite, basandosi su una stima dei tempi a disposizione. A questo punto, si preparano delle tabelle che riassumono i tempi, le azioni e gli obiettivi e che vengono esaminate con cadenza settimanale dal manager e dai dipendentri: ciò garantisce che la strategia e l’execution siano seguite quotidianamente;
in apertura della session successiva, saranno monitorate le azioni e gli obiettivi raggiunti: questa “revisione pubblica” dà grande motivazione a tutti i membri del team,
la PM session è infine indispensabile per identificare in maniera esplicita le strategie e le azioni più urgenti e quelle da tralasciare, in modo tale da ridurre al minimo la quantità di WIP (work in progress) e ottimizzare ulteriormente tempi e risorse.

PM Strategy Sessions – Metriche e Dati

Infine, O’Leary identifica i dati e le metriche fondamentali da passare in rassegna durante ciascuna PM Strategy Session:

1) Value Proposition del prodotto: è fondamentale che un Product Manager sia in grado di articolare la value proposition del suo prodotto in maniera interessante per i prospetti, i clienti, il team di vendita. Se al PM non è chiara la value proposition, infatti, si rischa di investire in capabilities di prodotto che non sono importanti per il mercato, e di veicolare messaggi che non sono efficaci. Con il tempo, l’azienda dovrebbe concentrarsi per allineare ciascuna value propsition di prodotto alla value proposition ae alla comunicazione dell’azienda in generale.

2) Fase del ciclo di vita del prodotto: identificare la fase del ciclo di vita in cui si trova ciascun prodotto è necessario per ottenere informazioni utili su cui basare le aspettative, i livelli di investimento, la quantità di risorse da spendere in marketing, etc. Molto spesso, infatti, il PM di un prodotto in fase di declino cerca di ottenere risorse aggiuntive per lo sviluppo, anzichè dedicarsi al contenimento dei costi (cosa che sarebbe più appropriata per un prodotto in fase di declino).

3) Feedback recenti raccolti dai clienti: che siano feedback raccolti in maniera diretta, o attraverso ricerche di mercato, riscontri positivi in termine di vendite, etc., si tratta di una possibilità per il PM di tenere traccia dei risultati ottenuti attraverso informazioni provenienti da varie fonti. Per il team di PM, inoltre, questo è il modo per essere più in contatto con il mercato.

4) Posizione del prodotto rispetto ai concorrenti sulla curva Prezzo-Performance: è fondamentale per capire il nostro prodotto (anche in termini di prezzo) rispetto a quelli della concorrenza. L’asse dei prezzi è relativamente semplice, mentre ottenere i dati per quella delle prestazioni è più complesso e si tratta di numeri difficili da misurare con precisione. In ogni caso, anche se le metriche di performance sono approssimate, la curva Prezzo-Performance rimane uno strumento indispensabile per il PM, che riesce a capire se il prezzo del nostro prodotto è quello più giusto rispetto a quello applicato dai concorrenti.

5) Obiettivi di Business annui per il prodotto: una volta identificata la fase di vita in cui si trova ciascun prodotto, bisogna definire ciò che significa “avere successo” per ciascun prodotto. Ciò vuol dire stabilire degli obiettivi adatti a ogni prodotto, a seconda delle sue specifiche caratteristiche.

6) Revenue Trend e Customer Trend: probabilmente la metrica più importante di tutte. Serve a capire se il prodotto è in crescita o è in calo.

7) Total Addressable Market (TAM): per quantificare se il prodotto è in un mercato che vale la pena perseguire, occorre osservare il gap tra il TAM e la quota di mercato stimata composta da “nostro fatturato + fatturato dei concorrenti”. In questo modo è possibile capire se ci sono opportunità di mercato non ancora sfruttate, o se l’azienda sta investendo troppo in un TAM in realtà basso. In questo modo è possibile fare degli aggiustamenti efficaci agli investimenti previsti per ciascuna linea di prodotto.

8) Margine di prodotto: presentato di solito con un grafico a cascata, aiuta a visualizzare quanto profitto viene generato da un prodotto e aiuta il team ad identificare le opportunità per migliorare la redditività riducendo i costi.

9) Andamento del Technical Support Case Volume nel tempo: l’indicatore in questione offre informazioni sul livello di soddisfazione dei clienti (i clienti soddisfatti non hanno bisogno di supporto tecnico) e identificano le opportunità per attuare modifiche migliorative al prodotto, abbassando così i costi di Technical Support.

Per leggere il post originale: https://www.linkedin.com/pulse/stop-ignoring-your-corporate-strategy-how-align-product-jim-o-leary

Napoli, 02/09/2015

1 21 22 23 24 25 41