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Adempimenti per startup innovative: cosa prevede la normativa?

Con l’inizio del nuovo anno è utile ricordare gli adempimenti previsti dalla legge per il mantenimento dello status di startup innovativa.
Come avevamo già ricordato in questo post, in base alle previsioni del Decreto Sviluppo 2.0, infatti, le imprese che nel 2013 risultano iscritte nell’apposita Sezione Speciale della Camera di Commercio di appartenenza devono:

Aggiornare ogni sei mesi le informazioni riguardanti i requisiti di accesso alle agevolazioni.

Entro sei mesi dall’ultima iscrizione nel Registro delle imprese delle informazioni relative alla start-up innovativa, il legale rappresentante (o un suo delegato) deve depositare al Registro delle Imprese, tramite procedura telematica, un nuovo modello S2 riportante la dicitura “Aggiornamento in data … (data di presentazione della domanda) delle informazioni di start-up innovativa (art. 25 comma 12 e 14 D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221/2012)”. Di seguito, in caso di segnalazione di aggiornamenti rispetto alle informazioni già depositate, bisognerà riportare le informazioni aggiornate relative a:

– l’attività svolta, compresa l’attività e le spese dedicate alla ricerca e sviluppo;
– i titoli di studio e le esperienze professionali dei soci e del personale che lavora nella start-up innovativa, esclusi eventuali dati sensibili ai fini della privacy;
– l’eventuale esistenza di relazioni professionali, di collaborazione o commerciali con incubatori certificati, investitori istituzionali e professionali, università e centri di ricerca;
– l’elenco di eventuali diritti di privativa su proprietà industriale e intellettuale

In caso di conferma delle informazioni già iscritte nel Registro delle Imprese, invece, alla dicitura di cui sopra va aggiunta la frase: “Si confermano le notizie già comunicate ed iscritte”.

La pratica è esente dal pagamento di imposte di bollo e diritti di segreteria.

Depositare un’autocertificazione attestante i requisiti di accesso alle agevolazioni previsti dalla normativa.

Entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio 2013 e comunque entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, il rappresentante legale della startup innovativa deve attestare il mantenimento del possesso dei requisiti prescritti dalla legge al fine dell’identificazione della startup con una apposita dichiarazione da depositare presso l’ufficio del Registro delle imprese.

Il modello da compilare è anche in questo caso il modello S2, in cui deve risultare la frase deve risultare la frase: “Conferma in data … (data di presentazione della domanda) del possesso dei requisiti di start-up innovativa (art. 25 comma 15 D.L. n. 179/2012, convertito dalla L. n. 221/2012)”.

La pratica prevede il pagamento dei bolli e diritti previsti per il deposito del bilancio. In caso di mancata presentazione dell’autocertificazione, lo status di startup innovativa viene cancellato d’ufficio dopo 60 giorni.

Fonte: http://www.to.camcom.it/Page/t01/view_html?idp=15047

Napoli, 07/01/2013

Opportunità accademiche per aspiranti imprenditori: una borsa di studio negli USA con il Programma BEST

Come anticipato qualche settimana fa, è stato pubblicato il Bando per l’anno accademico 2014-2015 del Programma BEST, che prevede borse di studio per la frequenza di corsi intensivi in “Entrepreneurship e Management” presso la Santa Clara University della California e un periodo di internship presso una delle società USA con sede nella Silicon Valley.

Il Programma BEST nasce dalla collaborazione tra Invitalia, agenzia nazionale che lavora allo scopo di accrescere la competitività italiana ed in particolare del Mezzogiorno, e la Commissione Fulbright, impegnata negli scambi culturali tra Italia e USA. Scopo del Programma BEST è quello di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità nazionale e dell’innovazione tecnologica in Italia, attraverso apposite borse di studio finanziate dalle donazioni.

Per l’anno accademico 2014-2015 sono previste al momento minimo 3 borse di studio (in caso di ulteriori fondi, sarà cura della Commissione valutare e comunicare l’aumento del numero di borse previste). Tali borse di studio copriranno innanzitutto la frequenza di un semestre presso la californiana Santa Clara University (tasse universitarie e corso in Business English). In aggiunta ai corsi universitari in “Entrepreneurship e Management”, come accennato i vincitori svolgeranno un internship presso una società della Silicon Valley e, al rientro in Italia, beneficeranno di un programma di affiancamento finalizzato all’ulteriore sviluppo della business idea presentata dai borsisti alle selezioni.

Inoltre, i borsisti del Programma BEST avranno diritto ad alloggio, stipendio mensile, assicurazione medica, spese ed altri costi del programma (program fees, books, transportation), programma di orientamento in Italia (prima della partenza e all’arrivo in California), rimborso forfetario per le spese di viaggio: il valore complessivo della borsa è pari a 41.800 $ e 1.500 € e i corsi si terranno da agosto/settembre 2014 a febbraio/marzo 2015.

Le selezioni per l’assegnazione delle borse di studio sono aperte a cittadini italiani under 35, che siano in possesso di Laurea (triennale, vecchio ordinamento o magistrale), oppure frequentanti o in possesso di Dottorato di Ricerca: la scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 18 aprile 2014.

Per partecipare alle selezioni, inoltre, i candidati dovranno dimostrare un’ottima conoscenza della lingua inglese: per questo motivo è necessario essere in possesso di adeguata certificazione (TOEFL, IELTS o TOIEC, con preferenza per la prima opzione e obbligo di votazione minima pari a 72-74/120). In particolare, per i candidati non ancora in possesso del certificato al momento di presentazione della domanda, è possibile inviare entro la scadenza il Ticket Confirmation che dimostri l’iscrizione all’esame per la prima data disponibile. In ogni caso, il certificato dovrà pervenire alla Commissione Fulbright entro il 16 maggio 2014.

La presentazione delle domande dovrà essere effettuata on-line, compilando la Application BEST 2014-15 che sarà rintracciabile dai siti della Commissione Fulbright e di Invitalia: si tratta di 4 moduli (tre in inglese e uno in italiano) da inviare entro il 18/04/2014 ai seguenti indirizzi: bpizzella@fulbright.it e cc: advorzova@fulbright.it, unitamente ai documenti elencati dal bando ufficiale scaricabile da questo link. Il bando ufficiale contiene inoltre i dettagli sul processo di selezione, che sarà effettuato tramite un primo momento di esame delle domande e della documentazione allegata dai candidati, seguito da una seconda fase di interviste ai candidati.

Il Programma BEST prevede infine un servizio di consulenza individuale di cui i candidati potranno servirsi sia per informazioni che per assistenza alla compilazione dei moduli: il servizio potrà essere via telefono, e-mail o per appuntamento e i contatti sono disponibili qui: http://www.fulbright.it/it/servizio-informazioni/sedi-ed-orari

Per ulteriori informazioni:

Napoli, 03/01/2014

 

Il team di PushApp vola in Brasile con Appetitoo

PushApp s.r.l., tra le startup vincitrici della prima edizione di VulcanicaMente: dal talento all’impresa e attualmente insediata presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est, è stata selezionata tra le venti migliori proposte per la categoria “Smart Business Industry Apps” del concorso internazionale Fi-Ware Challenges 800k.

Grazie al suo progetto “Appetitoo”, piattaforma web destinata al settore ristorazione, il team di PushApp si prepara quindi a volare per una settimana a San Paolo, per il Campus Party Brazil 2014.
L’evento si terrà dal 27 gennaio al 2 febbraio 2014: i progetti selezionati nelle due categorie di Fi-Ware Challenges 800k (la già citata “Smart Business Industry Apps” e la “Smart Cities”) saranno rappresentati da almeno due componenti per ciascun team.

Durante il Campus, i team potranno inizialmente affidarsi al supporto e al sostegno del team tecnico di Fi-Ware: successivamente, avranno tre giorni di tempo per lavorare al miglioramento dei progetti e presentare alla finale del 1° febbraio un prototipo costruito sulla tecnologia (in particolare il cloud) della piattaforma Fi-Ware.

Nei prossimi mesi, inoltre, sono previste altre call con occasioni ed opportunità per giovani imprenditori e startuppers offerte da Campus Party e Fi-Ware.

Tra i premi in palio per cui concorrono i finalisti di Fi-Ware Challenges 800k, cifre comprese tra i 5.000 e i 75.000 euro: non ci resta che incrociare le dita e augurare un grande in bocca al lupo al team di PushApp!

Per maggiori informazioni:

– La pagina dedicata a PushApp sul sito del CSI
– Il sito internet di Appetitoo
– Il sito ufficiale di Campus Party Brazil
– Il sito ufficiale di Fi-Ware, con tutte le informazioni su Fi-Ware Challenges 800k

Napoli, 02/01/2014

La Francia investe nell’innovazione: la prima di tre call per imprese di tutto il mondo

La Francia ha aperto una call destinata ad imprese di tutto il mondo per progetti innovativi che riescano ad apportare cambiamenti e miglioramenti in settori strategici per l’economia francese: il concorso è “Innovation 2030” ed è stato lanciato nelle scorse settimane dal Presidente della Repubblica Hollande e dal Ministro per il Rilancio Produttivo Montebourg.

Possono proporre la propria candidatura imprese provenienti da tutto il mondo, di qualsiasi dimensione: dalle PMI alle multinazionali. Le imprese partecipanti devono essere disponibili a stabilire una sede in Francia. I sette settori strategici individuati per la call sono:

1. Energy Storage: progetti innovativi che si occupano di stoccaggio di energia.

2. Recycling of Metals: progetti contenenti una valida ed efficace innovazione nel campo del riciclo dei metalli.

3. Development of Marine Resources: progetti inerenti lo sviluppo delle risorse subaquee metalliche, o che offrano soluzioni di desalinizzazione meno costosi/a minor consumo energetico rispetto a quelli attualmente esistenti.

4. Plant Proteins and Plant Chemistry: progetti finalizzati allo sviluppo di prodotti alimentari a base di proteine vegetali e progetti finalizzati allo sviluppo di nuovi materiali a partire dalle piante.

5. Personalised Medicine: progetti per interventi terapeutici mirati, ad esempio dispositivi medici e/o immagini ad alta risoluzione.

6. The Silver Economy – Innovation in the Service of Longevity: progetti che permettano agli anziani di affrontare le conseguenze della perdita di autonomia attraverso la tecnologia.

7. Big Data: progetti che prevedano un utilizzo più efficace dei dati, oppure che riescano ad individuare nuovi utilizzi e nuovi modelli analitici.

Il Concorso “Innovation 2030” si articola in tre fasi differenti: la prima fase, partita il 2 dicembre con il lancio ufficiale della call, è finalizzata alla selezione dei 100 migliori progetti che presenteranno la propria candidatura entro il 30/01/2014 (qui, il form per partecipare).
I progetti verranno selezionati entro il 31/03/2014 sulla base di criteri quali il grado di conformità con uno dei sette settori individuati, il livello di innovatività (da un punto di vista tecnologico e non), la fattibilità tecnico-scientifica, i potenziali risultati economici, la capacità del proponente di portare a termine il progetto.

Le aziende selezionate durante la prima fase dovranno creare la propria azienda (o filiale) in territorio francese, e riceveranno un grant sotto forma di sovvenzioni fino ad un massimo di 200.000 euro per ciascun progetto: la prima rata (pari al 70% della sovvenzione complessiva) viene erogata immediatamente, mentre il restante 30% al momento della sottoscrizione del contratto tra l’azienda e BPI France.

Il 1° settembre 2014 aprirà una seconda fase del concorso, definita di “Risk Reduction”: sarà aperta a circa 30/40 progetti, provenienti da quelli selezionati nella prima fase ma aperta anche a nuove idee, in cui il sostegno finanziario sarà finalizzato all’espansione e allo sviluppo di progetti particolarmente promettenti. Il finanziamento massimo per ciascun progetto selezionato nella seconda fase sarà di 2 milioni di euro.

Infine, la terza fase è definita “Development Phase” e avrà luogo a partire dal 2016: in questo caso saranno individuati 1 o 2 progetti per ciascuno dei sette settori di intervento che potranno beneficiare di finanziamenti fino a 20 milioni di euro per l’industrializzazione del proprio business.

Le somme versate dal Governo Francese saranno quindi finalizzate allo sviluppo di nuove industrie nei settori più importanti per l’economia del Paese, e lo scopo finale è quello di accrescere l’industrializzazione nazionale a partire dal 2020.

Per maggiori informazioni:

Napoli, 27/12/2013

Horizon 2020: la Commissione Europea presenta i primi strumenti e azioni per innovazione e PMI

La Commissione Europea ha pubblicato nei giorni scorsi la programmazione per il biennio 2014-2015 di Horizon 2020, programma quadro comunitario che riunisce i finanziamenti per il settennio 2014-2020 nell’ambito della ricerca e dell’innovazione.

Horizon 2020 prevede una dotazione finanziaria totale pari a 70,2 miliardi di euro, che saranno impiegati per coprire l’intero sistema che parte dalla ricerca (da quella di frontiera a quella finalizzata alle attività pre-commerciali) e arriva fino all’innovazione applicata alle attività di close-to-market (commercializzazione).

Il programma europeo è costruito attorno a tre pilastri, che rappresentano altrettanti temi ritenuti fondamentali e prioritari per lo sviluppo dell’Europa nei prossimi sette anni:

1. Excellent Science

Scopo di questa priorità è quello di accrescere i livelli di eccellenza a livello comunitario nel campo della ricerca scientifica, allo scopo di assicurare all’Europa una posizione competitiva ed una produttività di prim’ordine sul piano globale. Per raggiungere tali livelli, l’UE ha messo a disposizione di Excellent Science una dotazione pari a 21,6 miliardi di euro, che serviranno a migliorare le condizioni per la ricerca scientifica supportando azioni e programmi già esistenti e implementandone di nuovi.

2. Industrial Leadership

Si tratta del pilastro fondato sulla priorità di accrescere l’attrattività dell’Europa come luogo dove investire in ricerca e innovazione. Con una dotazione pari a 15,04 miliardi di euro, l’Unione Europea si accinge a portare capitali e investimenti nelle tecnologie industriali, per incentivare il potenziale di crescita delle aziende ed in particolare delle PMI innovative degli Stati Membri. Industrial Leadership si articola in tre programmi:

KETs (Key Enabling Technologies): fornisce sostegno per le tecnologie nei settori ICT, nanotecnologie, biotecnologie, ricerca spaziale, materiali avanzati, sistemi avanzati di fabbricazione.

Accesso al capitale di rischio: comprende gli strumenti finanziari per la crescita del capitale di rischio in Europa gestiti in partenariato con la BEI (European Investment Bank).

Innovazione nelle PMI: grazie ad uno strumento ad hoc, SMEs Innstrument, promuove l’innovazione per le PMI dei Paesi Membri con particolare attenzione per quelle che si affacciano al mercato internazionale.

3. Societal Challenges

Questo pilastro di Horizon 2020 mette a disposizione 26,2 miliardi di euro per una serie di attività e progetti innovativi che spaziano dalla ricerca alla commercializzazione in ambito sociale, con focus particolare su temi quali, ad esempio, salute, cambiamenti demografici e benessere; energia green; trasporti smart, sostenibili ed integrati; società innovative e sicure.

Nello specifico, la programmazione Horizon 2020 per il biennio 2014-2015 delle azioni cui possono partecipare anche le PMI si suddivide in tre tipologie di azioni:

1. Research and Innovation Actions: si tratta di attività riguardanti la ricerca finalizzata alle nuove tecnologie, ma anche all’innovazione in termini di prodotto, servizio, processo. Gli strumenti UE copriranno il 100% dei costi diretti ammissibili, e la partecipazione è riservata a gruppi formati da tre soggetti giuridici indipendenti stabiliti in tre diversi Stati Membri o nei Paesi associati (Albania, Bosnia-Erzegovina, Isole Faroe, Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia, Islanda, Israele, Lietchenstein, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia).

2. Innovation Actions: le attività comunitarie si focalizzano su progetti per nuovi prodotti, servizi o processi che apportino innovazione e miglioramenti replicabili su mercati di ampia scala. In questo caso la copertura è del 100% dei costi ammissibili per soggetti giuridici no-profit, la percentuale scende al 70% per tutti gli altri soggetti. Destinatari delle azioni saranno anche in questo caso gruppi formati da tre soggetti giuridici indipendenti stabiliti in tre diversi Stati Membri o nei Paesi associati.

3. SME Instrument: strumento specifico per le PMI innovative, destinato a singole aziende stabilite in uno degli Stati UE o dei Paesi associati, è pensato per le realtà aziendali con forte potenzialità di crescita. Copre i fabbisogni finanziari del ciclo di innovazione, suddividendosi in tre fasi secondo il seguente schema:

Fase 1 / Studio di Fattibilità: finanziamento forfait di 50.000 euro
Fase 2 / Dimostratori e replicabilità sul mercato: copertura del 70% dei costi ammissibili
Fase 3 / Commercializzazione: non prevede finanziamenti diretti, ma strumenti indiretti di sostegno come l’accesso ai servizi finanziari Horizon 2020.

Le fasi 1 e 2, inoltre, prevedono per tutti i beneficiari un servizio di “business coaching” da parte della rete Enterprise Europe Network.

Per maggiori informazioni, il comunicato stampa della Commissione Europea in italiano: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-1232_it.htm

Napoli, 23/12/2013

Nuove opportunità per PMI e startup dall’ICE: il Piano Export Sud

L’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ha presentato oggi presso il Palazzo della Giunta della Regione Campania il Piano Export Sud, nato allo scopo di sostenere la promozione di prodotti e servizi di realtà produttive delle Regioni Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) sui mercati internazionali.

Destinatari del Piano Export Sud sono PMI, startup, parchi universitari e tecnologici, consorzi e reti di impresa delle 4 Regioni Convergenza.
Si tratta di un piano pluriennale, per il quale l’ICE ha diffuso il programma relativo alla prima annualità: sono previste 9 linee di intervento suddivise in due gruppi.

Il primo gruppo comprende le Azioni di tutoraggio e formazione, suddivise in tre tipologie:

1. Progetto pilota ICE Export Lab.

In ciascuna delle 4 Regioni sarà realizzata un’edizione del Progetto, che consiste in un percorso formativo per accrescere le competenze manageriali e i livelli di competitività internazionale dei soggetti partecipanti. ICE Export Lab si articola in tre fasi: formazione in aula, affiancamento e incubazione all’estero (presso la rete degli uffici ICE nei mercati individuati). Per partecipare a ICE Export Lab è prevista una selezione attraverso Bando Pubblico (i primi Bandi per le imprese sono previsti entro febbraio 2014), il percorso in Campania si terrà a Napoli e sarà aperto a 20/25 partecipanti.

2. Azioni di formazione per la gestione della Proprietà Intellettuale.

Si tratta di 4 brevi corsi di formazione (uno per ciascuna delle Regioni interessate) sul tema della tutela della proprietà intellettuale come leva competitiva per le aziende, attraverso il miglioramento tecnologico dei prodotti e servizi e una promozione più efficace sui mercati (sia quello interno, che quelli esteri).
I moduli sono destinati a profili tecnico-specialisti, anche qui la partecipazione avviene attraverso Bando Pubblico per 15 aziende in ciascuna edizione.
I corsi saranno strutturati sulla base delle esigenze territoriali e prevedono il convolgimento di Istituzioni ed Enti Locali.

3. Seminari tecnico – formativi e di primo orientamento ai mercati internazionali.

In ciascuna delle Regioni coinvolte si prevede l’organizzazione di 5 sessioni di seminari sul tema dei mercati internazionali, con lo scopo di raggiungere il più ampio numero possibile di operatori. Tra le tematiche previste, ricordiamo la tutela della proprietà intellettuale, l’imprenditoria femminile, l’europrogettazione, la certificazione, il marketing strategico, le tecniche degli scambi e i social network. Per la Campania i cicli di seminari saranno ospitati a Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno ed è previsto il supporto di un esperto di marketing che effettuerà un check-up aziendale personalizzato per ciascun operatore partecipante.

Le altre linee di intervento del Piano Export Sud sono racchiuse nel gruppo delle Iniziative Promozionali: prima di tutto, l’ICE prevede la partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali, ma anche azioni di incoming per distretti e aree produttive, azioni sui media e sulle reti commerciali estere, eventi di partenariato internazionali.

Una menzione particolare merita infine la Borsa dell’Innovazione dell’Alta Tecnologia, che si terrà a Napoli presso Città della Scienza: si tratta di un evento internazionale per promuovere la commercializzazione e il trasferimento all’estero di prodotti ad alta tecnologia e di beni immateriali (soprattutto brevetti). Si tratta di un’occasione di matchmaking tra offerta e domanda tecnologica, che sarà momento di incontro tra startup, PMI, reti di impresa, università, parchi tecnologici italiani e stranieri (in particolare, saranno presenti attori provenienti dai Paesi dell’area BRICS, dagli USA, dall’area UE e dal Mediterraneo).
Contestualmente alla Borsa dell’Innovazione dell’Alta Tecnologia, Napoli ospiterà anche l’evento SIEE – Sino Italian Exchange Event, dedicato alla collaborazione e cooperazione economica con la Cina.

Per conoscere in dettaglio il programma delle attività previste per la Prima Annualità del Piano Export Sud: http://www.ice.gov.it/export_sud/Piano_Export_Sud_I_annualit%C3%A0.pdf

Per contattare i referenti ICE del Piano Export Sud: http://www.ice.gov.it/export_sud/lista_referenti_ICE-AGENZIA.pdf

Napoli, 18/12/2013

Eisenhower Fellowship Program, una borsa di studio per innovatori e un tour di sette settimane negli States

Eisenhower Fellowship offre a talenti innovativi italiani di età compresa tra i 32 e i 45 anni la possibilità di partecipare al suo Multi Nation Program: fino al 15 gennaio 2014 è possibile presentare la propria candidatura per un borsa di studio che consente la partecipazione al programma intensivo della durata di sette settimane negli States, aperto a innovatori provenienti da 22 Paesi del Mondo.

Con la partecipazione a Eisenhower Fellowship Program, i borsisti trascorreranno un periodo di sette settimane in diverse città degli USA: la prima e l’ultima settimana a Philadelphia, con il gruppo di innovatori provenienti da tutto il mondo e i tutor di Eisenhower Fellowship, mentre le cinque settimane centrali saranno un vero e proprio tour in varie città statunitensi. Le cinque settimane saranno organizzate sagli esperti di Eisenhower Fellowship sulla base delle esigenze di ciascun partecipante.

Il Programma è rivolto a idee, progetti e politiche innovative che, dopo il percorso negli Stati Uniti, intendono continuare lo sviluppo del proprio progetto una volta rientrati nei propri Paesi. Le selezioni saranno effettuate sulla base di una serie di criteri, che favoriranno inazitutto l’innovatività delle proposte.

I selezionatori di Eisenhower Fellowship terranno conto anche delle competenze professionali dei partecipanti, delle loro capacità di leadership, dell’integrità, energia e motivazione alla base del loro lavoro. Saranno inoltre preferiti progetti di significativo impatto sociale.

I partecipanti dovranno inoltre dimostrare una conoscenza fluente della lingua inglese.

Per presentare la propria candidatura (entro il 15/01/2014) bisogna sottoporre la domanda al responsabile Eisenhower Fellowship del proprio Paese: per entrare in contatto con gli organizzatori e conoscere il recapito del referente in Italia bisogna inviare una mail a questo indirizzo international@efworld.org

A questo link, inoltre, è possibile consultare un fac-simile della domanda per partecipare alle selezioni: http://www.eisenhowerfellowships.org/download/applications/2013%20SE%20Asia%20Application%20Form.pdf

Per ulteriori informazioni: http://www.eisenhowerfellowships.org/programs/intl_programs_landing.php

Napoli, 18/12/2013

Lo stage a San Francisco delle startup del CSI: un resoconto e alcuni consigli utili per chi vuole volare in Silicon Valley

Si è concluso da poco lo stage in San Francisco e nella Silicon Valley delle 7 startup insediate nel Centro Servizi Incubatore Napoli Est del Comune di Napoli, vincitrici della prima edizione di VulcanicaMente: dal talento all’impresa: Prenoda (qui il link al progetto I Parcheggiatori), Pushapp (che ha presentato il progetto Appetitoo), Finwin (qui il link al suo ultimo prodotto Comprassieme), Paqos (società creatrice di ItDoes), Rehub (con l’omonima community destinata al mondo accademico), Zeesty (con il suo sistema multipiattaforma rivolto al mondo della ristorazione) e SmartGo (impegnata nel settore della mobilità alternativa e delle bici a pedalata assistita pieghevoli evolute).

E’ innegabile che la meta, riferimento mondiale per le startup, trasmette tutto il suo fascino e la sua energia fin dal primo contatto, e ben vengano le oltre 14 ore di volo necessarie per raggiungerla da Napoli.

Lo stage è stato realizzato in partnership con la Fondazione Mind The Bridge, avente sede nel cuore del financial district di San Francisco, con lo scopo di fornire ai nostri imprenditori gli elementi di base per conoscere e accedere all’ecosistema locale.
Le nostre startup hanno avuto, quindi, la possibilità di lavorare nel coworking space di Mind The Bridge e di interagire con imprenditori e professionisti locali su tematiche quali “Introduzione alla Silicon Valley”, “Le regole per lavorare negli Usa”, “Avviare rapporti bancari negli Usa”, “Value proposition”, “Comunication skills”, ecc.. Durante la settimana c’è stata anche occasione per conoscere ed interagire con il Console Italiano a San Francisco, Mauro Battocchi.
Molto interessante è stata, inoltre, la possibilità di visitare la sede di alcune delle icone della Silicon Valley, quali Google, Stanford e Mobile Iron. In questi luoghi si è potuto toccare con mano il segreto dell’ecosistema economico, basato su un mix di ingenti capitali, menti eccellenti (sono presenti due delle più prestigiose Università del mondo) e cultura imprenditoriale (elevata propensione al rischio, radicata cultura del fallimento come opportunità, ecc.).

San Francisco appare un po’ come “la Disneyland delle startup” (cit.), gli eventi finalizzati a creare occasioni di visibilità ai talenti sono giornalieri e numerosissimi, per farsene un’idea basta consultare i seguenti canali:

La vera difficoltà sta nel crearsi un’agenda giornaliera e nel saper distinguere gli eventi validi, ovvero dove sono fornite reali occasioni di networking, da quelli più commerciali, che sono purtroppo una deviazione del sistema.

Tanti sono i ragazzi italiani che in San Francisco cercano di far crescere la loro idea di startup, anche perché se si vuole avere accesso all’ecosistema bisogna necessariamente essere sul posto. Noi ne abbiamo conosciuti alcuni di questi ragazzi, ognuno con una storia differente, qualcuno ha avuto già fortuna (con finanziamenti di venture capital milionari) altri cercano di crearsi un accesso ai contatti giusti. Infatti, per chi decide di andar lì, uno dei primi passi da fare è proprio quello di accreditarsi nel sistema locale, trovando soggetti che possano fare da “advisor” ossia fornire referenze spendibili. In particolare, un suggerimento è quello di lavorare nei tanti coworking space presenti in città, e da qui iniziare a far crescere la propria rete di contatti. A tal proposito, al rientro dallo stage a San Francisco, abbiamo chiesto ai nostri team altri suggerimenti per aspiranti startupper che decidono di volare in Silicon Valley a conoscere l’ecosistema locale e trovare spunti e contatti utili allo sviluppo dei loro progetti di impresa.

I punti sui quali ci siamo focalizzati sono essenzialmente tre:

1. L’elemento dell’ecosistema startup locale che l’Italia dovrebbe replicare al più presto
2. Il consiglio, l’insegnamento, l’esperienza più utile che hai ricevuto per lo sviluppo futuro del tuo progetto
3. Qualche consiglio utile per gli startupper italiani che vorrebbero andare a San Francisco: un luogo da visitare, un’esperienza da vivere, una persona da incontrare…)

Riguardo all’ecosistema locale e agli elementi più importanti da replicare nel nostro Paese, sembrano essere quasi tutti d’accordo sul fatto che sia alquanto difficile scegliere un singolo elemento. Il sistema Silicon Valley funziona in quanto insieme complesso e variegato, basato su una cultura d’impresa e non solo, che cresce e si autoalimenta in un circolo virtuoso tra gli elementi che lo compongono. Segnaliamo tra le risposte la mentalità basata sull’idea di “vincere assieme”, la necessità di aumentare gli spazi di coworking per consentire a startup diverse di confrontarsi e crescere insieme e quella di lavorare e migliorare l’integrazione tra Università e Ricerca, l’esigenza di accrescere i finanziamenti privati nel nostro Paese e di intervenire sulle politiche riguardanti i costi contributivi e fiscali per le startup.

Sul secondo punto, i team hanno risposto in maniera variegata: qualcuno ha segnalato momenti formativi, come la possibilità di seguire corsi su temi importanti ed innovativi quali l’Inbound Marketing e Autonomation, altri hanno posto l’accento sull’importanza fondamentale di seguire la metodologia Lean per il proprio business, con focus costante al mercato. In merito, l’esperienza a San Francisco ha rafforzato nei ns. startupper la consapevolezza che non tutti i mercati e i clienti sono uguali, ed è fondamentale osservarli per capire come impostare il proprio progetto di impresa. In tal senso, anche uno dei motti della Silicon Valley: “Make it real” ovvero agisci sempre per rendere reale il tuo progetto. Infine, ancora una volta torna il tema del confronto e della condivisione: l’esperienza negli spazi di coworking di San Francisco ha dato molto ai ragazzi, facendogli capire l’importanza dell’incontro e della collaborazione per la crescita di una startup.

Infine, una serie di piccoli e grandi suggerimenti e consigli utili per chi è deciso a visitare la Silicon Valley e trarre dall’esperienza il meglio per la propria idea di impresa: confrontarsi con chi dall’Italia adesso vive in Silicon Valley, per conoscere la sua esperienza e per conoscere i contatti e i posti giusti da frequentare; organizzare al meglio prima di partire una vera e propria agenda (consigliata la già citata piattaforma Meetup, ritenuta uno strumento indispensabile per individuare gli eventi migliori per startupper); partecipare agli eventi di networking serali, dove è possibile presentare il proprio progetto ricevendo feedback e partecipando a contest con la votazione dei partecipanti, visitare alcune tra le aziende più importanti al mondo tra cui Twitter (attenzione: ricordatevi di prenotare la visita con qualche giorno di anticipo!), Autodesk e Mozilla; ma è importante anche ritagliare dei momenti per godersi la vera città, magari salendo su un autobus e scendendo all’ultima fermata. San Francisco è un luogo dove è possibile incontrare persone che possono aiutarti (o che tu puoi aiutare), dove ad ogni angolo si può scoprire qualcosa che dà ispirazione, dove c’è un entusiasmo e una voglia di fare che si traducono in opportunità continue.

Se desiderate ulteriori informazioni sulla nostra esperienza in San Francisco, scriveteci pure a info@incubatorenapoliest.it.

CI trovate anche anche su:

Napoli, 17/12/2013

Varato il Decreto Destinazione Italia: i punti fondamentali per imprese e startup

Venerdì 13 dicembre è stato varato dal Ministero dello Sviluppo Economico il Decreto Legge per l’avvio del piano Destinazione Italia, documento finalizzato ad accrescere l’attrattività del nostro Paese per gli investimenti all’estero e a promuovere l’Italia nel mondo. Destinazione Italia è stato oggetto di una consultazione on-line nelle scorse settimane (qui il nostro approfondimento), e prevede una serie di interventi rilevanti per startup e imprese italiane relativi ai temi dell’innovazione e del mondo digitale: il Decreto contiene una serie di novità importanti per startupper e imprenditori, ma anche per giovani, studenti e ricercatori.

Tra le misure attuate grazie a Destinazione Italia, troviamo per prima cosa il sistema di incentivi per PMI di nuova costituzione contenuto all’art. 2 del Decreto: la disposizione modifica ed integra il D. lgs. n. 185 del 21/04/2000 (relativo agli incentivi per l’autoimprenditorialità e l’autoimpiego) prevedendo la possibilità di mutui agevolati per gli investimenti destinati alla creazione e sviluppo di piccole e micro imprese. Si tratta di agevolazioni a tasso zero, della durata massima di 8 anni, a copertura del 75% delle spese ammissibili per piani di investimento non superiori a 1.500.000 euro. Beneficiari del sistema di agevolazioni sono micro e piccole imprese costituite da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda, costituite in forma societaria e composte in maggioranza da giovani under 35 o donne.

Altro passaggio fondamentale del Decreto Destinazione Italia è il Credito d’Imposta per spese in Ricerca & Sviluppo, regolamentato dall’art. 3: con una dotazione pari a 200 milioni di euro a valere sui fondi UE per il periodo 2014/2020, il credito d’imposta sarà del 50% degli investimenti effettuati in R&S nel triennio 2014/2016, potrà raggiungere un massimo di 2.500.000 euro per ciascun beneficiario, sarà applicabile per investimenti annui pari ad almeno 50.000 euro.

Ancora, l’art. 5 contiene le disposizioni finalizzate ad incentivare la costituzione di startup in Italia ed in particolare il Visto Startup: il comma 7 prevede infatti l’attivazione di appositi piani di sviluppo di impresa e la creazione di fondi per finanziare chi costituisce una startup nel nostro Paese, chi effettua un investimento significativo in un’impresa italiana, chi si adopera per una donazione in un settore rilevante per la nostra economia. Inoltre, il Visto Startup sarà importante per aumentare l’attrattività del nostro Paese per talenti esteri, incentivando l’ingresso di studenti, ricercatori e dottorandi da altri Paesi (comma 8).
L’art. 5 prevede inoltre un rifinanziamento dell’ICE di circa 22 milioni di euro per il 2014, finalizzati a servizi di internazionalizzazione delle imprese italiane all’estero.

L’art. 6 del Decreto contiene le misure per la digitalizzazione delle PMI: lo strumento prescelto è quello del Voucher, che sarà concesso a fondo perduto per investimenti di digitalizzazione delle PMI e avrà un valore massimo di 10.000 euro.
Lo stesso articolo si occupa anche del tema del miglioramento della connettività: si prevede una detrazione d’imposta pari al 65% delle spese sostenute nel triennio 2014/2016 (fino a un massimo di 20.000 euro), per interventi di potenziamento della rete WEB fissa e mobile.

Un altro tema interessante per piccole e medie imprese e per startup è quello contenuto nell’art. 12 del Decreto, riguardante la possibilità di emissione di Mini-Bond finalizzati alla raccolta di liquidità e per la raccolta fondi attraverso investitori istituzionali: si tratta di un’importante intervento di semplificazione che migliora l’accesso al credito e al finanziamento per le piccole e medie imprese che vogliono rifinanziarsi, e che non saranno più costrette a rivolgersi al circuito bancario. Sarà infatti possibile emettere dei titoli che avranno, tra l’altro, l’effetto di convogliare parte del risparmio in direzione delle PMI (fonte: Il Sole 24 Ore).

Per il testo integrale del Decreto Destinazione Italia, qui il link di riferimento: http://www.rinnovabili.it/wp-content/uploads/2013/12/Schema-DL-Destinazione-Italia-13-novembre-2013-11.pdf

Napoli, 16/12/2013

Startup ed imprese sociali in primo piano con il Concorso promosso da “Make A Change”

Anche quest’anno l’associazione Make A Change promuove il concorso “Il più bel lavoro del mondo”, destinato a supportare lo sviluppo di startup e giovani imprese con progetti a scopo sociale operanti sul territorio italiano.

La quarta edizione del Concorso si rivolge a team composti da minimo 3 persone, in cui almeno un componente sia laureato in discipline tecniche e/o economiche: possono partecipare startup sociali, giovani imprese sociali costituite da meno di 18 mesi e spin-off a finalità sociale di imprese già esistenti.

La tematica prescelta per l’edizione 2013/2014 del concorso “Il più bel lavoro del mondo” è il Secondo Welfare, che consiste nel mix di strumenti e investimenti sociali a finanziamento non pubblico, con un forte legame con il territorio e la comunità di riferimento, accomunati dalla finalità di rispondere a rischi sociali non adeguatamente affrontati e presi in carico dal welfare pubblico.

Il Concorso di Make A Change prevede il susseguirsi di 4 fasi:

1. Registrazione on-line da effettuarsi entro il 31/01/2014 a questo link, inserendo i dati dei componenti del team e caricando l’Executive Summary del Progetto;

2. Valutazione e screening on-line delle proposte, da parte di un team di esperti di Make A Change (nel periodo compreso tra il primo e il 28 febbraio 2014), i quali selezioneranno tra i 3 e i 5 migliori progetti finalisti;

3. Lavoro sul campo, consistente in due mesi di supporto e mentorship dello staff di Make A Change ai 3/5 progetti finalisti, che si svolgeranno dal 01/03/2014 al 31/04/2014 e porteranno alla stesura del Business Plan da presentare all’evento finale;

4. Evento finale e premiazione del vincitore, che avrà luogo entro il 15 giugno 2014, con presentazione dei progetti di fronte alla Giuria di esperti e potenziali finanziatori.

Il Premio destinato al primo classificato consiste in 20.000 euro sottoforma di finanziamento a fondo perduto, da impiegare per la realizzazione del progetto, e 12 mesi di percorso di incubazione presso la società Make A Cube di Milano (del valore di circa 20.000 euro): durante questo periodo, così come durante la fase di lavoro sul campo, i partecipanti avranno l’opportunità di beneficiare dei contatti finanziari, professionali e industriali del network di Make A Cube.

Per saperne di più, trovate qui il Regolamento del Concorso: http://www.makeachange.it/wp-content/uploads/2013/11/REGOLAMENTO-CONCORSO_DEF1.pdf

Inoltre, è possibile conoscere meglio l’Incubatore milanese di imprese sociali Make a Cube a questo link: http://www.makeachange.it/incubatore-imprese-sociali-milano/

Napoli, 08/11/2013

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