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Il Blog del CSI

Dal Decreto Lavoro, 80 milioni di euro per Autoimprenditorialità e Autoimpiego nelle regioni del Mezzogiorno

Abbiamo già parlato (in questo post di qualche giorno fa) di alcune misure particolarmente interessanti per le startup contenute nel D.L. n. 76 del 28 giugno 2013, ribattezzato “Decreto Lavoro”: tra le previsioni del Decreto ritroviamo anche la destinazione di 80 milioni di euro (suddivisi nel triennio 2013/2015) per finanziare le iniziative di Autoimpiego e Autoimprenditorialità, i cui fondi erano stati recentemente esauriti, nelle regioni del Mezzogiorno.

Le misure dedicate ad Autoimpiego e Autoimprenditorialità sono contenute nel Decreto Legislativo n. 185/2000, che definisce tutti gli aspetti fondamentali di questa tipologia di finanziamento: di seguito elenchiamo le caratteristiche principali dei due strumenti, secondo la normativa attualmente in vigore e contenuta rispettivamente ai Titoli I e II del D.lgs. 185/2000.

Autoimprenditorialità

Le agevolazioni dell’Autoimprenditorialità si rivolgono a giovani imprenditori under 35 e, in particolare, le società devono devono avere una maggioranza (numerica e in quote di partecipazione) composta da soggetti di età compresa tra 18 e 35 anni.
Inoltre, le società abbiano sede legale, amministrativa ed operativa nei territori di riferimento e i soci devono essere residenti in tali territori da almeno 6 mesi alla data di presentazione della domanda.

Le società possono essere di nuova costituzione, oppure già esistenti purché sane dal punto di vista economico e finanziario e in attività da almeno tre anni all’atto di presentazione della domanda.
Sono escluse dallo strumento dell’Autoimprenditorialità le ditte individuali, le società di fatto e le società aventi socio unico.

Le agevolazioni dell’Autoimprenditorialità sono essere erogate sotto forma di un mix tra contributo a fondo perduto e mutuo agevolato, e possono arrivare a coprire fino al 90% dell’investimento.

Lo strumento in questione riguarda società e cooperative in vari settori produttivi e si suddivide in tre settori di riferimento:

Produzione di beni e servizi alle imprese: per investimenti fino a 2.582.000 euro nei settori della produzione di beni in agricoltura, industria e artigianato oppure nella fornitura di servizi alle imprese. Sono escluse le attività nei settori commerciale, socio-sanitario, siderurgico, costruzione navale e delle fibre sintetiche. La durata minima dell’attività di impresa prevista dal progetto è pari a 5 anni.

Fornitura di servizi: per investimenti fino a 516.000 euro nei settori fruizione dei beni culturali, turismo, manutenzione di opere civili e industriali, tutela ambientale, innovazione tecnologica, agricoltura e trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroindustriali. Anche in questo caso, l’attività di impresa prevista dal progetto deve avere una durata minima pari a 5 anni.

Cooperative sociali: per investimenti fino a 516.000 euro per cooperative di nuova costituzione, con il limite che si abbassa a 258.000 euro per cooperative già esistenti. Le iniziative possono riguardare i settori della produzione di beni in agricoltura, industria e artigianato oppure nella fornitura di servizi alle imprese. L’agevolazione riguarda le cooperative “di tipo b”, composte per almeno il 30% da persone svantaggiate ed esclude le cooperative “di tipo a” che gestiscono servizi educativi e socio-sanitari. Vale anche per le cooperative il limite minimo di 5 anni.

Autoimpiego

L’Autoimpiego si rivolge a maggiorenni non occupati e residenti da almeno 6 mesi nei territori di riferimento, che vogliano avviare piccole attività imprenditoriali: si favorisce in questo modo la creazione di nuova occupazione e di nuovo tessuto imprenditoriale sul territorio.

Le imprese devono avere sede legale, amministrativa e operativa nel territorio nazionale ed è prevista una verifica dell’effettivo possesso da parte dei soggetti richiedenti delle competenze necessarie alla realizzazione dell’iniziativa.

I finanziamenti vengono erogati anche in questo caso sotto forma di un mix tra contributo a fondo perduto e mutuo agevolato, e possono riguardare gli investimenti, la gestione dell’attività di impresa e la copertura di servizi di assistenza tecnica e gestionale con una copertura che arriva al 100% dell’investimento.

Anche l’Autoimpiego, come l’Autoimprenditorialità, prevede tre possibili iniziative per l’accesso alle agevolazioni:

Lavoro Autonomo: è riservato alle ditte individuali, per investimenti non superiori a 25.823 euro. Le attività possono riguardare qualsiasi settore nell’ambito della produzione di beni, fornitura di servizi e commercio. L’attività di impresa dovrà essere svolta per almeno 5 anni dall’ammissione alle agevolazioni. La parte del finanziamento concessa sotto forma di mutuo agevolato dovrà essere restituita in 5 anni.

Franchising: in forma di ditta individuale o di società di capitali, permette l’attivazione di contratti di franchising nel settore con una serie di Franchisor convenzionati. Anche per il franchising, l’attività di impresa dovrà essere svolta per almeno 5 anni dall’ammissione alle agevolazioni. La parte del finanziamento concessa sotto forma di mutuo agevolato dovrà essere restituita in 7 anni.

Microimpresa: i progetti dovranno essere realizzati da società di persone di piccole dimensioni per investimenti massimi previsti fino a 129.114 euro. Le iniziative finanziabili riguardano il settore della produzione di beni e della fornitura di servizi, pertanto è escluso il commercio. Le agevolazioni sono in parte sotto forma di contributo a fondo perduto e in parte di finanziamento a tasso agevolato, da restituire in 7 anni. Anche in questo caso è previsto che le attività di impresa proseguano per almeno 5 anni.

Il Soggetto Gestore per il funzionamento degli strumenti di Autoimprenditorialità e Autoimpiego è Invitalia: per maggiori informazioni il link di riferimento è http://www.invitalia.it/site/ita/home.html

Napoli, 09 luglio 2013

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