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50K pre-seed e 200K di contributi per le 10 migliori startup di #VulcanicaMente3!

“VulcanicaMente dal talento all’impresa®” è la competition del Centro Servizi Incubatore d’Impresa Napoli Est finalizzata ad individuare talenti e portatori di idee imprenditoriali ad elevato contenuto innovativo, da inserire in percorsi di formazione e accelerazione nei propri spazi. “VulcanicaMente dal talento all’impresa®” è un marchio registrato del Comune di Napoli.

L’obiettivo è quello di sostenere idee di business innovative ed originali, attraverso un percorso selettivo che, indipendentemente dai vincitori dell’iniziativa, possa offrire a tutti i partecipanti occasioni di formazione, crescita professionale, opportunità di contatti professionali e incontri di divulgazione della cultura d’impresa.

Giunta alla sua terza edizione, “VulcanicaMente dal talento all’impresa®” è pronta ad accogliere i nuovi team di talenti e le loro idee imprenditoriali innovative con la nuova call…

… la più completa e ricca di sempre!

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“VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3” rappresenta un’opportunità unica per mettere in gioco il tuo talento e le tue competenze e provare a trasformare la tua idea di impresa in una vera startup! La Competition, presentata oggi durante una Conferenza Stampa ad hoc a Palazzo San Giacomo, si svolge in tre fasi. Nel corso di ciascuna fase potrai cogliere occasioni di mentorship, formazione e networking per far crescere il tuo progetto imprenditoriale innovativo.

Le tre fasi di #VulcanicaMente3 sono:

  1. Animazione e Orientamento, per tutti gli interessati a partecipare alla Competition
  2. Selezione e Valutazione delle idee, per chi avrà compilato la domanda di partecipazione entro la deadline fissata per la call
  3. Percorso di Accelerazione ed erogazione dei Premi in denaro, per i 10 vincitori

Ai 10 vincitori saranno assegnati premi in denaro, postazioni di lavoro attrezzate presso il CSI e un percorso di accelerazione completo per sviluppare e far crescere la tua impresa. I migliori team di #VulcanicaMente3, inoltre, avranno possibilità di accedere ad ulteriori contributi messi a disposizione del Comune di Napoli e avranno priorità di accesso alle iniziative a sostegno dell’imprenditorialità implementate dall’Amministrazione.

Per saperne di più, visita la sezione dedicata al Programma Generale:

“VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3” offre ai partecipanti un percorso completo e ricco di opportunità, fin dalla prima fase di animazione e orientamento. Per prepararti al meglio alla Competition, potrai infatti registrarti ad uno dei nostri TECHDAY: due eventi di formazione, mentorship e networking della durata di due giornate ciascuno per focalizzare al meglio la tua idea e costruire il miglior team per accedere alle selezioni!

Per saperne di più, visita la sezione dedicata ai TECHDAY:

Per partecipare alla Call di “VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3” bisogna compilare la DOMANDA DI PARTECIPAZIONE on-line, entro la deadline fissata per il 17 aprile 2015. Alla domanda di partecipazione dovrai allegare il pitch della tua idea.

Per saperne di più, visita la sezione dedicata alla DOMANDA DI PARTECIPAZIONE:

Una volta chiusa la call, “VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3” entra nel vivo con la fase di selezione e valutazione delle idee: tra tutte le domande di partecipazione pervenute, saranno selezionati i 20 migliori team proponenti che parteciperanno alla TECHWEEK.

La TECHWEEK consiste in 5 giornate full immersion di mentorship e formazione sui temi centrali dell’imprenditorialità innovativa, con focus particolare sul BUSINESS PLAN. Durante la TECHWEEK, i team di #VulcanicaMente3 saranno affiancati dai nostri mentor per raggiungere l’obiettivo finale: costruire un pitch di successo da presentare alla Commissione di Valutazione per accedere alla fase successiva.

Per saperne di più, visita la sezione dedicata alla TECHWEEK:

La fase di selezione e valutazione delle idee di “VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3” si chiude con il DEMODAY: un evento pubblico realizzato secondo il format del TechGarage che sarà aperto ai 10 migliori progetti selezionati tra i partecipanti alla TECHWEEK. Nel corso del DEMODAY i team finalisti presenteranno il proprio pitch ad una Giuria di esperti, potenziali investitori, imprenditori e media che, insieme alla Commissione di Valutazione, valuteranno le idee di impresa di #VulcanicaMente3 e stabiliranno la Graduatoria Finale dei vincitori.

Per saperne di più, visita la sezione dedicata al DEMODAY:

In base alla Graduatoria Finale del DEMODAY, i 10 team vincitori di “VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3” avranno accesso ai premi finali. Ciascun team avrà diritto al PERCORSO DI ACCELERAZIONE presso il CSI e ad un PREMIO IN DENARO da utilizzare per lo sviluppo dell’idea.

Per saperne di più, visita le sezioni dedicate al PERCORSO DI ACCELERAZIONE e ai PREMI E CONTRIBUTI:

Infine, ai migliori team che avranno superato il percorso di accelerazione e saranno stati ammessi all’Evento Finale di “VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3”, sarà offerta la possibilità di accedere ad ulteriori contributi messi a disposizione del Comune di Napoli per sostenere la crescita delle nuove imprese che avranno deciso di costituirsi: un finanziamento per metà a fondo perduto e per metà sotto forma di prestito a tasso agevolato che può arrivare fino ad un importo massimo di 20.000 €.

Per saperne di più, visita la sezione CONTRIBUTI:

Un percorso completo e più ricco che mai per la tua startup! Cosa aspetti? Cogli al volo l’occasione e partecipa alla nuova call di “VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3”!

Napoli, 18/02/2015

Consigli per startup: 4 strategie controintuitive per far crescere il business

Jeremy Goldman è founder e CEO per Firebrand Group, società che si occupa di consulenza in tema di brand management per diverse grandi aziende (tra cui figurano, ad esempio, L’Oreal e Unilever). Grande esperto di startup e social media, ha pubblicato di recente un articolo sul portale Inc.com dedicato ad un tema interessante: quattro strategie controintuitive ma utili per costruire e sviluppare il business.

Business Strategy per startup: consigli anticonvenzionali e controintuitivi
Business Strategy per startup: consigli anticonvenzionali e controintuitivi

Spesso, infatti, uno startupper alle prese con la crescita della sua impresa si imbatte in una serie di consigli e suggerimenti convenzionali, basati sul comune buon senso: molti di questi consigli si rivelano preziosi, ma secondo Goldman in alcuni casi la strategia migliore da adottare per sviluppare il business è pensare “out of the box”, andando contro la logica comune e agendo in maniera anticonvenzionale e controintuitiva.

Pensare “out of the box” è una strategia che molte volte paga, perché porta la startup a distinguersi dalla concorrenza: vediamo quindi quali sono i quattro consigli anticonvenzionali e controintuitivi per startup elencati nel post di Goldman.

1) Promuovere la concorrenza

Di fronte ad aziende con interessi commerciali che si sovrappongono a quelli della nostra startup, un approccio controintuitivo che può rivelarsi vincente è quello di cambiare prospettiva: non considerarli come concorrenti, bensì come potenziali partner. Goldman racconta un esempio personale: la sua azienda, Firebrand, è una società di consulenza specializzata nell’aiutare le imprese a raccontare il proprio brand attraverso i canali digitali. DigitalFlash è una società di grande esperienza con focus sulla Digital Strategy e sul marketing esperienziale: anziché trattare la DigitalFlash come un concorrente, Goldman ha deciso di fare affidamento sui consigli e l’esperienza di DigitalFlash e di pensare alle opportunità di partnership con quest’ultima. Una startup agli inizi della sua crescita, dovrebbe imparare a guardare alle aziende leader nel settore come a degli alleati: condividere i loro contenuti è spesso un’apripista affinchè in futuro ci sia restituito il favore. In sintesi, Goldman sostiene che aiutare gli altri significa aiutare se stessi.

2) Abbassare le aspettative di successo

Avere grandi sogni e obiettivi ed amare ciò che si fa è importante, ma non è abbastanza: per costruire un business di successo è necessario tenere in considerazione tutti gli aspetti. Oltre alla passione, quindi, è di centrale importanza sapere sempre come gestire al meglio il proprio business, mantenersi informati sui trend più importanti del settore e lavorare affinché il team sia sempre coinvolto e informato.

3) Mostrare la propria vulnerabilità

Molte persone, soprattutto nel mondo degli affari, credono che la vulnerabilità sia una debolezza: Goldman la pensa diversamente. Tutti i più grandi leader, secondo l’autore, sanno che la vulnerabilità rappresenta il terreno fertile per la creatività e le idee innovative: riconoscere che le risorse sono limitate, o che si ha bisogno di aiuto, è il primo passo per la crescita sia degli individui che del business.
Mostrare i propri punti di forza è sicuramente fondamentale, ma lo è altrettanto dimostrare la propria umanità e i propri difetti: questo fa infatti capire alle persone che è possibile fidarsi di voi, e accresce lo spirito di gruppo nel team.

4) Pensare per prima cosa al pubblico

Molti founder di startup e piccole imprese hanno un pensiero fisso: l’auto-promozione della propria attività. Ma se si vogliono costruire delle relazioni a lungo termine con il pubblico (e in primis con i clienti) è fondamentale pensare alle loro necessità e ai loro bisogni prima dei vostri.
A nessuno, infatti, piace un promoter egoista, quindi è fondamentale imparare a padroneggiare la promozione del brand in modo tale che i benefici per il pubblico vengano prima di quelli per l’azienda.
Alcuni esempi pratici che Goldman menziona sono i concorsi, i contenuti esclusivi e le campagne a sorpresa: strumenti di questo tipo garantiscono, nel corso del tempo, un’ampia e fedele base di follower del brand.

Per leggere il post originale: http://www.inc.com/jeremy-goldman/4-counterintuitive-strategies-to-build-your-business.html

Napoli, 17/02/2015

La call for startup di Think4South: premi fino a 15K e un percorso a Luiss EnLabs per giovani e startup del Sud Italia

Think4South è l’iniziativa di Groupama Assicurazioni finalizzata a selezionare, sostenere e premiare i migliori progetti innovativi con soluzioni incentrate sul tema della prevenzione e gestione del rischio. L’iniziativa è rivolta, in particolare, a giovani di età compresa tra 18 e 35 anni e a startup costituite nel 2014 e nel 2015. Le persone fisiche dovranno essere residenti nelle seguenti Regioni del Mezzogiorno: Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Le startup, invece, dovranno avere sede legale o operativa nel territorio delle Regioni sopra elencate.

Per partecipare (individualmente o in team) è necessario presentare un progetto innovativo in una delle quattro categorie in concorso:

1) Cambiamento Climatico: prodotti, servizi, soluzioni tecnologiche finalizzate a diffondere una cultura di prevenzione, condivisione e gestione del rischio nell’ambito dell’adattamento climatico e dell’intensificarsi delle catastrofi naturali. Alcuni esempi: emergency management, sistemi di monitoraggio e mappe del rischio.

2) Rischi Sanitari: prodotti, servizi, soluzioni tecnologiche innovative per rispondere ai cambiamenti nei bisogni assistenziali e sanitari della comunità. Alcuni esempi: telematica per la prevenzione, wearable objects, e-health, m-health.

3) Valorizzazione Risorse del Territorio: prodotti, servizi e soluzioni tecnologiche nel settore dello sviluppo turistico e industriale in grado di favorire l’utilizzo e la valorizzazione di risorse sottoutilizzate (spazi, oggetti o competenze). Alcuni esempi: tutela e valorizzazione patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, accessibilità dei beni e delle risorse, sviluppo agrofood e green economy.

4) Mobilità e Sicurezza: prodotti, servizi e soluzioni tecnologiche con lo scopo di innovare e migliorare il settore della sicurezza su strada, la vivibilità delle città, la qualità della vita della comunità. Alcuni esempi: Smart City, Smart Urban Infrastructure.

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Think4South offre ai vincitori 15K e un percorso di 5 mesi a Luiss EnLabs

 

Per partecipare occorre registrarsi e caricare il proprio progetto al seguente link: http://think4south.it/form/accedi_o_registrati_al_concorso entro la deadline del concorso fissata per il 15 maggio 2015.

La Giuria di Valutazione di Think4South provvederà a scegliere i migliori 8 progetti sulla base dei seguenti criteri:

  • Coerenza del progetto con la prevenzione o gestione del rischio
  • Livello di innovazione
  • Utilità e capacità di rispondere ai bisogni presenti o futuri
  • Fattibilità e sostenibilità economica
  • Potenzialità nel mercato di riferimento
  • Qualità e competenze del team

I proponenti degli 8 progetti finalisti saranno invitati a partecipare all’evento finale, durante il quale saranno invitati a presentare la propria idea innovativa alla Giuria che sceglierà e proclamerà i 4 vincitori.

Ai 4 vincitori di Think4South sarà garantito un supporto economico di 15.000 € da utilizzare per lo sviluppo del progetto, Inoltre, i team potranno partecipare al programma di accelerazione di Luiss EnLabs a Roma (della durata di 5 mesi).

Infine, ai partecipanti più giovani sarà offerta la possibilità di partecipare ad un programma di formazione e tutoring presso le aziende partner dell’iniziativa, tra cui ricordiamo STMicroelectronics e Swiss Re.

Napoli, 16/02/2015

BREAKING NEWS: Riparte “VulcanicaMente: dal talento all’impresa”! – La Conferenza Stampa il 18 febbraio

 

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Riparte “VulcanicaMente: dal talento all’impresa®”, l’iniziativa promossa dal Comune di Napoli, tramite il CSI – Incubatore Napoli Est, per selezionare le migliori idee imprenditoriali innovative da trasformare in vere startup!

Con la nuova call, saranno candidabili tutte le idee di impresa brillanti, innovative, disruptive e ad alto potenziale di sviluppo commerciale, proposte da gruppi composti da almeno due persone.

L’iniziativa sarà presentata nel corso di una Conferenza Stampa il prossimo 18 febbraio alle ore 12:00 presso la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo.

Durante la Conferenza Stampa saranno presentate tutte le opportunità e le novità della call for ideas di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa® 3”, che con questa terza edizione presenta il suo percorso più completo e ricco di sempre.

La Conferenza Stampa per il lancio della terza edizione di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa®” prevede gli interventi di:

  • Enrico Panini, Assessore al Lavoro e alle Attività Produttive del Comune di Napoli;
  • Maria Grazia Blasio, Dirigente del Servizio Mercato del Lavoro, Ricerca e Sviluppo Economico del Comune di Napoli;
  • Giampiero Bruno, Soges S.p.a.;
  • Gianluca Dettori dPixel S.r.l.;

L’appuntamento di mercoledì 18 febbraio prevede innanzitutto una panoramica degli interventi a favore dell’imprenditorialità implementati dal Comune di Napoli offerta dall’Assessore Panini, e prosegue con la presentazione del nuovo Avviso Pubblico per la terza edizione di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa®” affidata alla dott.ssa Blasio e a Giampiero Bruno.

A seguire, uno speech di Gianluca Dettori sui temi dell’ecosistema startup e dell’imprenditorialità innovativa e una sessione di Q&A per scoprire tutti i dettagli e le opportunità di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa® 3”.

La Conferenza Stampa di lancio per #VulcanicaMente3 sarà ospitata a Palazzo S.Giacomo mercoledì 18 febbraio

“VulcanicaMente: dal talento all’impresa® 3″ è un’occasione unica per mettersi in gioco: se hai un’idea da proporre e un team con il talento, le competenze, e la giusta motivazione per realizzarla cogli al volo l’opportunità e scopri tutti i dettagli della nuova call!

L’appuntamento con la Conferenza Stampa è per mercoledì 18 febbraio alle 12:00!

Napoli, 13/02/2015

GDG BootCamp pre-StartupWeekend: il 16 febbraio a Napoli si parla di Shared-Economy per startup e innovatori

N.B.: Evento Annullato

GDG Campania, il Google Developers Group attivo nella nostra Regione, è l’organizzatore di un interessante evento dedicato a startupper e innovatori: il BootCamp pre-StartupWeekend, che sarà ospitato lunedì 16 febbraio presso l’Università degli Studi di Napoli Parthenope (Centro Direzionale Isola C4 – Napoli).

Nato in collaborazione con UDU Napoli, il GDG BootCamp pre-StartupWeekend sarà focalizzato sul tema della Shared-Economy: un’occasione per discutere insieme e confrontarsi sul modello che si propone di rispondere alle sfide della crisi attraverso la promozione di forme di consumo più consapevoli, anche attraverso il riuso.

Il BootCamp pre-StartupWeekend si ricollega alle tematiche del prossimo Startup Weekend Napoli, che sarà ospitato da Città della Scienza dal 20 al 22 febbraio e sarà incentrato proprio sul tema della Shared-Economy, della cooperazione, della condivisione e della flessibilità.

La Shared-Economy si conferma come un tema molto attuale per il mondo delle startup e dell’innovazione, nella consapevolezza che la collaborazione e la condivisione di beni, servizi, dati e abilità rappresenta un forte valore aggiunto per la comunità.

Nell’ottica tipica della Shared-Economy, le persone non vengono più viste come semplici consumatori, ma come produttori di contenuti: in questo scenario, le nuove tecnologie assumono un ruolo fondamentale e diventano sempre più utili le tecniche di prototipazione veloce del software.

Su queste basi nasce il GDG BootCamp pre-StartupWeekend, che prevede la partenza delle Registrazioni alle ore 10:00 di lunedì 16 febbraio: dopo i Saluti Istituzionali (a cura di GDG Campania – Università degli Studi di Napoli “Parthenope” – UDU Napoli – SWE Team) e un’introduzione al workshop, si alterneranno showcase e sessioni dedicate ai più moderni strumenti proposti da Google e Intel.

Nel dettaglio, il Programma del BootCamp prevede:

10:45 – Android Case Studies
Analisi delle varie applicazioni basate su API e degli strumenti (su Android) utili a massimizzare lo user engagment.

11:15 – Multiplatform Approach & Intel XDK
Talk dedicato alla progettazione e sviluppo di app native o multipiattaforma

11:45 – Pausa Networking

12:00 – Modern Frontend Workflow
Momento dedicato al mondo front-end, ai tools e alle utility in grado di automatizzare il lavoro per massimizzare la produttività e l’efficienza del lavoro

12:30 – Cloud Computing and Google App Engine
Presentazione sul cloud computing e sulla creazione di web app ad alta efficienza con Google App Engine

Tra gli speaker che si alterneranno durante la giornata, ricordiamo: Patrick Guido Arminio e Luigi De Rosa (Roll Studio), Valentina De Vivo (ITDM), Fabrizio Lapiello (012Factory) e Vincenzo Santopietro (Università degli Studi di Napoli Parthenope).

Napoli, 12/02/2015

Innovation Prize Universal Biotech 2015: un premio da 30k per startup e innovazione nel settore HealthCare

Innovation Prize Universal Biotech ha aperto lo scorso 2 febbraio la call for proposal per accedere all’edizione 2015 del Premio dedicato a progetti innovativi in campo HealthCare (BioTech, MedTech, E-Health): le candidature possono essere presentate entro la deadline fissata per il 22 aprile 2015.

L’iniziativa è aperta a startup e giovani aziende (in attività da non più di 8 anni) e laboratori di ricerca universitari con progetti che prevedano l’innovazione nel settore delle Life Sciences. In particolare, le aree di riferimento per l’Innovation Prize Universal Biotech sono: Drugs, Medical Devices, Application/Platform, Technology declinate nei settori Diagnostics, Therapeutics e E-Health.

L’iniziativa è realizzata da Universal Biotech e Universal Medica, e rientra nell’ambito dell’evento internazionale Innovation Days, conferenza ospitata ogni anno a Parigi che quest’anno si terrà il 5 ottobre.

Per partecipare all’Innovation Prize Universal Biotech bisogna presentare la propria candidatura on-line entro il 22 aprile 2015, compilando in lingua inglese il form di iscrizione disponibile al seguente link: https://www.universal-biotech-prize.com/register

I progetti saranno valutati da una Giuria di esperti internazionali nel campo delle Life Sciences, in base ai seguenti criteri:

Qualità dell’innovazione da un punto di vista scientifico;
Livello di proprietà intellettuale;
Qualità delle risorse umane coinvolte;
Fattibilità del progetto;
Possibilità di successo sul mercato / Interesse degli investitori.

Il processo di valutazione si svolge in quattro step:

1) Analisi preliminare da parte di Universal Biotech e prima selezione dei progetti secondo criteri di eleggibilità e rilevanza;
2) Seconda analisi da parte della Giuria di esperti, che selezionerà le 15 migliori proposte. I proponenti individuati saranno contattati per fornire ulteriori informazioni sui progetti;
3) La Giuria selezionerà dai tre ai cinque finalisti, che saranno invitati a partecipare ad un evento ad hoc organizzato a Parigi nel mese di settembre, per presentare i progetti alla Giuria;
4) I vincitori dell’Innovation Prize Universal Biotech saranno annunciati durante la conferenza degli Innovations Days a Parigi il 5 ottobre 2015.

Il Premio per i due vincitori dell’Innovation Prize Universal Biotech consiste in 30.000 €, in parte in contanti e in parte in servizi di consulenza offerti da Universal Biotech nell’anno successivo alla premiazione.

Napoli, 11/02/2015

La tua startup a Sofia con il programma di accelerazione Eleven: finanziamenti fino a 200K per i migliori progetti

Eleven è un acceleratore per startup early stage con sede a Sofia, in Bulgaria, che ha al suo attivo investimenti in oltre 90 startup di venti paesi: fino all’8 marzo 2015 è possibile candidarsi per partecipare al suo nono programma di accelerazione, riservato ai migliori 11 team che presenteranno domanda tramite il form di application on-line disponibile qui: https://www.f6s.com/elevens9#/apply.

L’acceleratore Eleven è alla ricerca di idee innovative che siano potenzialmente scalabili sul mercato globale, senza particolari limitazioni sul settore di riferimento: tra le aree di interesse segnalate, ricordiamo ad esempio quelle relative a Mobile, Software, Web, Hardware, Internet of Things.

Al termine della fase di raccolta delle domande, i migliori 50 progetti saranno inseriti in una short-list e affronteranno un colloquio con il team di Eleven: tra questi, saranno scelti i migliori 25 che avranno accesso ai Selection Days.

I migliori 11 progetti selezionati avranno accesso ad un programma di mentorship della durata di 13 settimane, durante il quale sarà necessario che il team si stabilisca a Sofia: il percorso prevede il supporto di mentor ed esperti sia in temi legati al business che per aspetti più strettamente tecnici.

Gli 11 team selezionati accedono inoltre ad un investimento iniziale di 25.000 € (8% equity), che sarà seguito da un successivo step di 75.000 € come prestito convertibile. Inoltre, per i migliori progetti è previsto un terzo step di investimento per la fase di startup che può arrivare fino ad ulteriori 100.000 €.

Inoltre, durante il programma di accelerazione Eleven organizza eventi ad hoc, gli Investor Days, durante i quali i team potranno presentare le proprie startup a potenziali investitori internazionali: nelle passate edizioni, gli Investor Days sono stati ospitati a Sofia, Londra e Silicon Valley.

Per maggiori informazioni e dettagli, il sito ufficiale di Eleven è disponibile al seguente link: http://11.me/about-eleven/

Napoli, 10/02/2015

IC Tomorrow: sei sfide sulle Wereable Technologies per startup europee da Innovate UK

IC Tomorrow è l’iniziativa dedicata a startup europee di Innovate UK: si tratta di un Innovation Contest dedicato a progetti digitali incentrati sulle Wereable Technologies (tecnologie indossabili) che mette in contatto startup e PMI dell’area UE con partner e investitori di rilevanza internazionale, attraverso un network comprendente stakeholders di diversi settori: tra questi, ricordiamo ad esempio musica, film, fashion, TV, educazione, cultura, sport, healthcare, finance.

In particolare, il Contest IC Tomorrow offre con la sua call for ideas la possibilità di accedere a sei finanziamenti da 35.000 sterline ciascuno, per i vincitori delle sei Challenges previste:

1) Sport & Wellbeing

La prima sfida è dedicata al tema “Sensor technology and tracking performance“: si tratta di individuare soluzioni innovative di Wereable Technologies in grado di dare valore aggiunto nello sport, la salute e il benessere.

Le soluzioni potranno essere dedicate a migliorare l’esperienza dell’atleta, dell’allenatore o di qualsiasi soggetto del team sportivo, in una o più delle seguenti categorie:

Comfort e divertimento;
Sicurezza, prevenzione degli infortuni e recupero;
Miglioramento delle performance.

Il progetto vincitore sarà sviluppato e sperimentato in collaborazione con due partner (McLaren Technology Group e Loughborough University) per un periodo minimo di tre mesi, prima di accedere ad un mercato più ampio per la commercializzazione.

2) Entertainment

La seconda sfida è focalizzata sul tema “Wearables for kids“, e il partner per il progetto vincitore è Walt Disney Company.
I partecipanti a questa sfida dovranno creare un dispositivo indossabile innovativo dedicato ai bambini: l’idea nasce dalla consapevolezza che, oggi, i bambini sono spesso più bravi dei loro genitori con la tecnologia ed è per questo che l’esigenza di sicurezza per i dispositivi dedicati ai più piccoli è un aspetto di importanza crescente.

I candidati dovranno prestare particolare attenzione, nella realizzazione del proprio progetto, ad aspetti relativi a entertainment, usability, sicurezza, connettività con altri prodotti rilevanti Disney (ad esempio film, programmi TV, giocattoli e parchi a tema), personalizzazione.

Il progetto vincitore della Challenge Two sarà sperimentato per almeno tre mesi dalla Disney, prima di essere commercializzato su un mercato più ampio.

3) Hospitality

La terza sfida è incentrata sul tema “Guest-centred experience through wearables“, ed è legata al settore dell’ospitalità ricettiva: lo scopo dei progetti è quello di offrire soluzioni tecnologiche innovative per ristoranti, alberghi, bar, palestre, sale congressi, etc.
In particolare, si cercano soluzioni in grado di coordinare questa tipologia di servizi, allo scopo di offrire al cliente un’esperienza integrata e personalizzata.

I progetti di Wereable Technologies applicati al settore Hospitality adatti a partecipare a IC Tomorrow dovranno tenere in attenta considerazione una serie di aspetti, tra cui:

Posizione dei dipendenti e gestione delle attività di monitoraggio,
Metodologie di Alerting per i dipendenti,
Comunicazione agli ospiti,
Gestione e utilizzo di dati e informazioni,
Utilizzo di tecnologie di geolocalizzazione o legate al meteo per offrire servizi innovativi ai clienti.

Il progetto vincitore si questa sfida potrà sperimentare la sua soluzione innovativa per un periodo minimo di tre mesi nelle strutture del partner glh Hotels, il maggior operatore alberghiero di Londra (36 hotel, oltre 8.000 camere e 370 sale conferenze). La sperimentazione con un partner così grande sarà l’opportunità per verificare future collaborazioni con più ampia commercializzazione del prodotto.

4) Health & Safety

La quarta sfida è legata all’industria ferroviaria, e in particolare al tema del “Reacting to the local environment“: si tratta di individuare soluzioni tecnologiche innovative che forniscano un’interfaccia tra l’ambiente, i dati esterni e il benessere delle persone.
Nell’industria ferroviaria riveste infatti un ruolo preponderante il problema della sicurezza: obiettivo primario dei progetti deve essere, quindi, ridurre il rischio per i lavoratori quando svolgono mansioni pericolose.

Tra gli esempi di sfide specifiche in questo settore, si ricordano l’evitamento della folgorazione (linee 25kV), i pericoli per movimenti ad alta velocità (treni, automobili, etc.), i pericoli per movimenti a bassa velocità (ruspe, camion, etc.), i pericoli a livello di infrastrutture (cavi sotterranei, acqua, altezza, etc.).

Il vincitore della Challenge Four avrà l’opportunità di sviluppare e testare la propria soluzione con due grandi colossi del settore: Network Rail e Amey.

5) Accessibility

La quinta sfida è dedicata all’utilizzo delle tecnologie indossabili per i disabili: il tema è “Unlocking accessibility through wearables“, declinata sia on-line che off-line, in particolare riguardo l’autenticazione e l’identità.

Spesso i disabili hanno difficoltà nell’utilizzo delle interfacce digitali che assumono, invece, un ruolo sempre più centrale nella vita moderna: ecco perchè IC Tomorrow è alla ricerca di soluzioni innovative digital based che siano semplici da usare, accessibili, sicure anche per chi ha difficoltà dovute a disabilità.

La soluzione vincente sarà sperimentata in collaborazione con Atos (nello specifico con il Centro Inclusive User Experience) per un periodo minimo di tre mesi, prima di procedere ad una più ampia commercializzazione.

6) Design

La sesta e ultima sfida è per soluzioni “Plug-and-play for textile wearables“, dedicata alle innovazioni tecnologiche indossabili legate ai tessuti. Si tratta quindi di un campo di applicazione molto vasto, che si ricollega alle ultime tendenze tecnologiche come l’Internet of Things, i sensori e le Smart Cities.

La sfida è quella di progettare soluzioni che risolvano i problemi di interfaccia tra dispositivi, convertendole in applicazioni adatte ai tessuti (interfaccia digitale/tessuto). Le interfacce devono essere di semplice utilizzo (plug-and-play), per essere facilmente implementate da artisti, designer e creativi.

Il progetto vincitore avrà la possibilità di lavorare per almeno tre mesi allo sviluppo della propria soluzione con i ricercatori e scienziati della Queen Mary University of London, con accesso ai laboratori e alle attrezzature dell’Università.

Per partecipare a IC Tomorrow occorre inviare la propria candidatura entro la deadline fissata per il 10 marzo 2015, attraverso il form di iscrizione disponibile al seguente link: https://ictomorrow.innovateuk.org/web/wearable-technology-innovation-contest/apply

I migliori 18 progetti saranno selezionati ed invitati a partecipare all’evento previsto il 20 aprile 2015, durante il quale i team presenteranno alla Giuria il proprio pitch. Al termine dell’evento saranno scelti i sei vincitori, che avranno diritto ad un premio da 35.000 sterline più la collaborazione prevista per ciascuna delle sei sfide.

Per maggiori informazioni:

https://ictomorrow.innovateuk.org/web/wearable-technology-innovation-contest/overview
https://ictomorrow.innovateuk.org/documents/20017019/0/Wearable%20Technologies%20Innovation%20Contest%20Brief
https://ictomorrow.innovateuk.org/documents/20017019/0/Wearable%20Technologies%20Innovation%20Contest%20Guidance%20For%20Applicants

Napoli, 09/02/2015

Da Wall Street alle aziende: come la diversificazione aiuta startup e imprese a crescere

Jenny Q. Ta è founder e CEO di Sqeeqee, primo portale social dedicato al networking ed è autrice del libro “Wall Street Cinderella“, in cui racconta la sua esperienza di fuga dal Vietnam durante la guerra e il suo cammino verso il successo a Wall Street. Di recente, WeWork ha pubblicato un suo articolo dedicato ad alcuni mantra tipici di Wall Street che possono essere presi ad esempio da startup e imprese impegnate nel percorso di sviluppo del proprio progetto imprenditoriale.

Durante i suoi 18 anni di esperienza a Wall Street, infatti, Jenny Q. Ta ha imparato alcuni principi fondamentali che l’hanno guidata nella sua carriera di imprenditrice. Primo tra tutti, quello che risulta essere un vero e proprio mantra nel mondo degli investimenti: la parola d’ordine è “diversificazione”.

Diversificare significa semplicemente “non mettere tutte le uova in un solo paniere“, che nel business può tradursi nel non incanalare tutte le energie, gli sforzi e le risorse in un unico venture. Un imprenditore, infatti, deve sempre cercare di ridurre al minimo il rischio e la diversificazione è un ottimo metodo per farlo. Naturalmente, diversificare non significa eliminare il rischio di perdite: si tratta però di una strategia che può essere molto vantaggiosa per un’azienda, che sia in fase di startup o che sia un’impresa già consolidata.

Gli obiettivi raggiungibili attraverso una strategia di diversificazione sono elencati da Jenny Q. Ta nella seconda parte dell’articolo.

1) Incrementare la competitività

Innanzitutto, la diversificazione aiuta ad incrementare la competitività di un’azienda andando a diminuire il potere dei concorrenti. Questo perché un’offerta caratterizzata da più prodotti, linee di prodotto o servizi riesce a battere più facilmente la concorrenza che invece è focalizzata su un unico prodotto.
Inoltre, in prospettiva, la startup o l’impresa che differenzia la propria offerta riesce ad entrare in relazione con un maggior numero di stakeholders: si crea un network di clienti, venditori, fornitori e partner che accresce le risorse a disposizione rafforzando il business e consentendo di esercitare maggiore influenza sul mercato.

2) Creare valore

Se le strategie di diversificazione sono ben concepite ed implementate, uno degli impatti conseguenti sarà l’aumento del valore creato dall’impresa. L’aumento di valore può nascere dalla crescita dei ricavi, dovuta all’intercettazione di nuovi mercati o all’inserimento in nuovi settori. Inoltre, il valore creato può crescere grazie alla riduzione dei costi condividendo risorse come il personale, le attrezzature, le funzioni di core business.
Una startup, ad esempio, può scegliere di iniziare l’attività riducendo i costi e semplificando il business. Questa strategia può funzionare all’inizio, ma poi è utile adottare un piano di diversificazione aggiungendo nuovi prodotti, linee di prodotto e servizi e, di conseguenza, entrando in nuovi settori e mercati.
La diversificazione andrà ad ampliare la clientela e a creare opportunità di crescita potenziale dei profitti.

3) Guadagnare potere sul mercato

Operare in una più ampia varietà di mercati consente di aumentare quello che Jenny Q. Ta definisce “Market Power”: questo concetto è valido soprattutto se la strategia di diversificazione è implementata su mercati complementari o direttamente collegati l’uno all’altro.
Operare su mercati complementari e collegati è infatti una strategia che aiuta a creare e potenziare le sinergie, in modo che il successo totale del business sia maggiore della somma delle sue singole parti.

4) Ridurre il rischio

A parere dell’autrice, la possibilità di ridurre il rischio è probabilmente la più importante delle motivazioni per implementare una strategia di diversificazione.
Diversificare le attività consente alla startup o all’impresa di diffondere il rischio su più iniziative, riducendo la quantità di rischio che ogni singola attività si trova a dover sostenere. Ciò aiuta a gestire in maniera più efficace la volatilità e l’imprevedibilità di ciascuna attività.

5) Proteggere l’organizzazione

Infine, un altro importante vantaggio delle strategie di diversificazione è quello di poter proteggere meglio le singole attività dell’azienda: il business può sopravvivere e crescere meglio perchè non è dipendente da una singola fonte di entrate. La diversificazione, quindi, riesce a proteggere l’azienda dalle inevitabili fluttuazioni che si verificano sul mercato.

Per leggere il post originale: https://magazine.wework.com/inspiration/entrepreneurs-adopt-mantra-wall-street/

Napoli, 06/02/2015

Passione, innovazione e lavoro di squadra: perché pensare come una startup è utile anche alle grandi aziende

Philip Brittan è CTO e Global Head of Platform alla Thomson Reuters, società statunitense nel settore dell’informazione nata nel 2008 dalla fusione tra il colosso dell’informazione finanziaria canadese Thompson e la Reuters, agenzia di stampa britannica con sede a Londra.

Nella fase iniziale della sua carriera ha partecipato alla fondazione e allo sviluppo di tre startup, per poi approdare a ruoli dirigenziali in grandi aziende: a prima vista, il suo percorso lavorativo potrebbe sembrare a ritroso, visto che nell’immaginario comune i giovani iniziano a fare esperienza come dipendenti in azienda per poi provare a dar vita al proprio progetto imprenditoriale come founder di startup. In realtà, come spiega Brittan in un interessante articolo dell’Huffington Post, il suo percorso è molto più lineare di quanto si possa immaginare: ciò che si impara in una startup è spesso un valore aggiunto inestimabile per lavorare in una grande azienda.

Secondo Brittan, infatti, alcuni aspetti tipici di una startup, come il senso di libertà e di accesso alle possibilità, l’attenzione all’innovazione, la passione per la mission e l’attaccamento ai valori della cultura aziendale possono essere fondamentali per una grande azienda.
Ma quali sono i fattori di base che una startup possiede e che gli permettono di avere accesso a queste caratteristiche? Secondo l’autore, sono essenzialmente due: la novità e le piccole dimensioni.

Una startup, per definizione, è un’azienda appena nata e per questo riesce a non avere aspettative: questo aspetto è fondamentale per quel senso di libertà e di “possibilità” tipico di una startup.
L’aspetto legato alle piccole dimensioni, invece, viene riassunto da Brittan in un’espressione metaforica: “you can easily see the edges“.

In inglese, “edge” significa “bordo, margine”: l’autore sostiene che un’azienda può essere immaginata come un gruppo di persone (il team) all’interno di un recinto: al di fuori del recinto c’è il resto del mondo, quindi i clienti, i concorrenti, i fornitori, etc. Una startup, grazie alle sue dimensioni ridotte, può vedere al di là del recinto molto più facilmente: questo significa avere sempre la possibilità di guardare con chiarezza il business e di focalizzare al meglio il mercato e le sue dinamiche.

Il primo aspetto tipico di una startup che anche le grandi aziende dovrebbero adottare è quindi la capacità di mantenere il focus sul mondo esterno: spesso, invece, sono talmente concentrate sul proprio business da perdere il punto di vista su ciò che accade fuori.

Inoltre, stare “vicino ai bordi” ha un impatto positivo sul team: tutti lavorano fianco a fianco, il senso di attaccamento e di cultura aziendale raggiunge livelli molto elevati e tutti sono istintivamente portati ad un senso di responsabilità condivisa. Il team di una startup è guidato da founder con senso di leadership efficace e animati da forte passione. Infine, spesso le risorse sono limitate e questo aspetto è il motore dell’innovazione: si cerca di far crescere l’azienda adottando nuovi sistemi con le risorse limitate a disposizione (approccio agile e flessibile).

In una grande azienda, invece, tutti questi aspetti si perdono di vista, assieme al contatto diretto con il cliente e con il mercato. Inoltre, l’organizzazione è spesso basata su processi e sistemi standardizzati che annullano il senso di responsabilità condivisa, facendo sentire le persone come se lavorassero in maniera meccanica, automatica.

In conclusione, tutte le aziende, a prescindere dalla dimensione e dal numero di anni di attività, possono beneficiare dall’adottare il modo di pensare di una startup. Brittan offre quindi alcuni spunti utili per le aziende che desiderano cogliere e mettere in pratica gli aspetti e le caratteristiche tipiche delle startup:

1) Concentrarsi attentamente sul cliente e sulla sua soddisfazione.

I clienti non vanno visti come un’entità astratta e lontana, ma come una realtà effettiva: l’ideale è costruire e mantenere delle relazioni con la clientela, trascorrere del tempo con i clienti, cercare di immergersi nella loro realtà per capire i loro bisogni. Per dirlo con le parole di Brittan: “I believe that the greatest source of truth you can have in business is sitting face to face with a customer“.

2) Creare un senso di responsabilità condivisa

L’autore ricorda con grande piacere i meeting ai quali partecipava assieme a tutti i membri del team quando lavorava in una startup. Lo scopo degli incontri era quello di capire cosa stava facendo la squadra: non c’era una suddivisione esasperata dei ruoli e delle attività, piuttosto la condivisione degli obiettivi e delle strategie da mettere in atto per raggiungerli. Il lavoro di squadra in una startup si basa sulla collaborazione, sapendo che si riesce o si fallisce tutti insieme.

3) Riconoscere che le risorse sono limitate e avere un approccio agile

Rendersi conto che qualsiasi azienda ha dei vincoli dovuti al fatto che le risorse sono limitate è il primo passo per capire come agire di conseguenza. I vincoli devono essere utilizzati come catalizzatori per l’innovazione, come molla che fa scattare l’inventiva: sono una risorsa indispensabile per attivare la creatività.
Una volta individuati i limiti, occorre poi darsi da fare per stabilire le priorità (non è possibile fare tutto!) e stabilire delle strategie agile e flessibili per raggiungere gli obiettivi.

Il post originale è disponibile qui: http://www.huffingtonpost.com/philip-brittan/how-every-business-can-be_b_6624070.html

Napoli, 06/02/2015

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