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Tag: startup innovative

Eventi per startup e imprese a Napoli: il 12 marzo, Info & Networking Day a Città della Scienza

Fondazione Idis – Città della Scienza si prepara ad ospitare il 12 marzo 2015 un interessante appuntamento per startup innovative e non solo: si tratta dell’Info & Networking Day, che sarà ospitato a partire dalle ore 15:00 nella Sala Archimede di Città della Scienza (Via Coroglio 57 – Napoli).

L’incontro nasce in collaborazione con Invitalia e con il patrocinio morale del Ministero dello Sviluppo Economico e si propone come momento di networking e confronto gratuito aperto a startup (innovative e non), imprese, università, centri di ricerca, enti e a tutti gli stakeholders dell’ecosistema startup.

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12 marzo 2015 – Info & Networking Day a Città della Scienza

 

Tra gli obiettivi principali dell’Info & Networking Day, la diffusione della cultura delle startup innovative e della policy di sostegno del Governo e la promozione di un dialogo diretto tra le startup innovative, il MISE e le agenzie governative deputate allo sviluppo di impresa.

Il Programma dell’incontro prevede alle ore 15:00 la Round Table Session suddivisa per aree tematiche: in particolare, si parlerà di Smart Cities & Green Economy; Bio Economy; Creative Industries; Nuove frontiere dell’ICT e Manifacturing 2.0.

A partire dalle 16:30 l’evento entra invece nel tema della politica del MISE e degli incentivi pubblici a sostegno delle startup innovative: tra i relatori previsti, ricordiamo Stefano Firpo (Direttore Generale per le Politiche Industriali, Ministero dello Sviluppo Economico) e Lina D’Amato (Responsabile Incentivi alle imprese, Invitalia).

Per partecipare all’Info & Networking Day di Città della Scienza:

le startup innovative che partecipano ai round table sono invitate a scrivere all’indirizzo mail bic@cittadellascienza.it, indicando i propri contatti e a quale tavolo tematico intendono iscriversi;

per tutti gli altri partecipanti, è necessario registrarsi al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-startup-innovative-info-networking-day-15756581359

Per maggiori dettagli sull’evento e sul Programma, è possibile consultare il seguente link: http://www.cittadellascienza.it/notizie/startup-innovative-info-networking-day-12-marzo/

Napoli, 19/02/2015

Il DL “Investment Compact” e le PMI innovative: nuove agevolazioni per l’innovazione d’impresa in Italia

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 20 gennaio il Decreto Legge “Investment Compact”, che contiene alcune novità molto interessanti per il mondo dell’imprenditoria innovativa: il nuovo provvedimento prevede infatti l’istituzione delle PMI Innovative, che si vanno ad affiancare alle startup innovative (istituite nel 2012 con il Decreto Sviluppo Bis) e rientrano in buona parte nel regime di agevolazione previsto per queste ultime.

Possono avvalersi dello status di PMI innovativa e del relativo regime di agevolazioni le PMI non quotate, residenti in Italia o in uno degli Stati Membri UE (o aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché con una sede produttiva o filiale in territorio italiano) che abbianol’ultimo bilancio certificato. La PMI dovrà essere costituita da non oltre sette anni.
Inoltre, la PMI deve rispettare almeno due dei cosiddetti requisiti di capacità innovativa, e nello specifico:

– volume di spesa in ricerca e sviluppo in misura uguale o superiore al 3% del maggior valore fra costo e valore totale della produzione della PMI innovativa;
– impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al quinto della forza lavoro complessiva, dipersonale “altamente qualificato”, ossia in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno 3 anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a un terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale;
– titolarità, anche quale depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale, relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato, purché tale privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività d’impresa.

Per accedere allo status di PMI innovativa, l’impresa dovrà iscriversi all’apposita Sezione Speciale del Registro delle Imprese che sarà istituita presso le Camere di Commercio: la domanda di iscrizione va effettuata esclusivamente per via telematica.
Le informazioni obbligatorie contenute nella domanda di iscrizione alla Sezione Speciale andranno poi aggiornate due volte all’anno (entro il 30 giugno ed entro il 31 dicembre), pena la cancellazione d’ufficio.

Le PMI innovative possono beneficiare del regime di agevolazioni previste per le startup innovative, ad eccezione degli aspetti riguardanti le disposizioni di diritto fallimentare e quelle di regolamentazione del mercato del lavoro. Le agevolazioni previste per le PMI innovative, quindi, sono le seguenti:

1) Esonero dal pagamento dei diritti camerali e delle imposte di bollo;

2) Deroghe alle disposizioni civilistiche in tema di perdite che intaccano il capitale sociale: se si verifica una perdita che riduce di oltre 1/3 il capitale sociale, il termine entro il quale la perdita stessa deve risultare diminuita a meno di un terzo per evitare la riduzione del capitale stesso in proporzione delle perdite accertate è fissato alla fine del secondo esercizio successivo a quello in cui sono state rilevate le perdite (e non, come previsto nel regime ordinario, l’esercizio successivo);

3) Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale: i collaboratori possono essere pagati con tali strumenti (es. stock option) e i fornitori di servizi esterni con sistemi di work for equity;

4) Incentivi fiscali per gli investimenti da persone fisiche e giuridiche: detrazioni IRPEF del 19% e deduzioni imponibile IRES del 20%. Le percentuali previste non cambiano, come accade per le startup, in caso di PMI a vocazione sociale.

Alle PMI innovative, infine, viene estesa la possibilità di accedere ai portali on-line di crowdfunding per la raccolta di capitale di rischio.

FONTI: Il Sole 24 Ore, IPSOA

Napoli, 27/01/2015

NEWS: Chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate in tema di agevolazioni per chi investe in startup innovative

Il 22 gennaio 2015 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Risoluzione 9/E incentrata sul tema delle agevolazioni fiscali riservate a chi effettua conferimenti in denaro in startup innovative ai sensi del D.L. 179/2012 (Decreto Sviluppo Bis).

Come previsto dall’art. 29 del Decreto Sviluppo Bis, infatti, coloro che effettuano conferimenti in denaro (capitale sociale) in startup innovative ha diritto ad un’agevolazione fiscale ai fini delle imposte sui redditi, e nello specifico sotto forma di detrazione di imposta (IRPEF) o deduzione dal reddito complessivo (IRES).

La Risoluzione 9/E analizza due casi specifici:

1) Conferimento in denaro in una startup innovativa in cui le quote siano sottoscritte tramite società fiduciaria;

2) Conferimento in denaro in una startup innovativa che perfezioni l’iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese successivamente all’iscrizione nella sezione ordinaria.

CASO 1

L’Agenzia delle Entrate osserva che in generale, anche se il conferimento avviene attraverso l’interposizione di una società fiduciaria, non si modifica in nessun caso l’effettivo proprietario dei beni: l’investitore che effettua il conferimento, quindi, resta comunque colui che si è rivolto alla fiduciaria.

Di conseguenza, l’Agenzia afferma che le agevolazioni fiscali ai sensi dell’art. 29 D.L. 179/2012 restano valide e applicabili a tutti gli effetti.

CASO 2

Nella seconda parte della Risoluzione, l’Agenzia delle Entrate osserva che il perfezionamento successivo dell’iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese non va ad inficiare il fatto che il conferimento in denaro sia finalizzato ad un investimento in startup innovative.

Pertanto, il regime fiscale di agevolazioni previsto dall’art. 29 del Decreto Sviluppo Bis è applicabile a tutti gli effetti.

Per maggiori dettagli e approfondimenti, il testo della Risoluzione 9/E è disponibile al seguente link:http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/nsilib/nsi/documentazione/provvedimenti+circolari+e+risoluzioni/risoluzioni/archivio+risoluzioni/risoluzioni+2015/gennaio+2015+risoluzioni/risoluzione+n+9e+del+22+gennaio+2015/RIS+9e+del+22+01+15.pdf

FONTE: Fiscal Focus

Napoli, 26/01/2015

Startup innovative a vocazione sociale: la nuova procedura semplificata per l’accesso al regime di agevolazione

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato una nuova procedura per le nuove imprese a vocazione sociale: si tratta di una semplificazione che rende più leggeri e flessibili i meccanismi e le attività di riconoscimento e comunicazione dei requisiti necessari ad accedere ai vantaggi derivanti dallo status di startup innovativa a vocazione sociale (SIAVS), introdotta nel nostro sistema legislativo dal DL 179/2012 che stabiliscono i requisiti di startup innovative ed incubatori certificati.

La nuova procedura semplificata è stata introdotta dalla Circolare MISE n. 3677/C (20 gennaio 2015, prot. 6957), e viene spiegata nel dettaglio nella Guida per startup innovative a vocazione sociale alla redazione del “Documento di Descrizione dell’Impatto Sociale”(pubblicata dallo stesso Dicastero il 21 gennaio 2015).

Secondo la nuova procedura, per effettuare l’iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese ed accedere, di conseguenza, ai vantaggi del regime per startup innovative a vocazione sociale, le nuove imprese devono presentare un’apposita Autocertificazione alla CCIAA competente.

Nell’Autocertificazione, la SIAVS dovrà per prima cosa dichiarare di operare in via esclusiva in uno o più settori tra quelli stabiliti dal D.Lgs. 155/2006 (art. 2 comma 1), ossia:

– assistenza sociale;
– assistenza sanitaria;
– educazione, istruzione e formazione;
– tutela dell’ambiente e dell’ecosistema;
– valorizzazione del patrimonio culturale;
– turismo sociale;
– formazione universitaria e post-universitaria;
– ricerca ed erogazione di servizi culturali;
– formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo;
– servizi strumentali alle imprese sociali, resi da enti composti in misura superiore al 70% da organizzazioni che esercitano un’impresa sociale.

La startup, inoltre, deve dichiarare nell’autocertificazione di realizzare, attraverso la propria attività in tale/i settore/i, una finalità di interesse generale e impegnarsi a dare evidenza dell’impatto sociale prodotto.

In particolare sull’ultimo punto, la dichiarazione di impegno va espressa attraverso la redazione di un apposito “Documento di descrizione di impatto sociale”: il Documento ha la funzione di descrivere e dare conto all’esterno degli impatti sociali prodotti, attraverso il ricorso ad indicatori quantitativi e qualitativi. Le linee guida per compilare il Documento, che comprende una parte descrittiva e una dedicata alla griglia degli indicatori, sono contenute nella già citata Guida pubblicata dal MISE.

Si ricorda, infine, che sia l’Autocertificazione che il Documento di dichiarazione di impatto sociale vanno presentati alla CCIAA con cadenza annuale, per garantire il rinnovo dello status di startup innovativa fino a un massimo di 4 anni.

Per maggiori dettagli e approfondimenti:

– Circolare MISE n. 3677/C
– Guida per startup innovative a vocazione sociale alla redazione del “Documento di Descrizione dell’Impatto Sociale”

Napoli, 22/01/2015

BAC – Club degli Investitori: l’evento per startup il 22 gennaio a Napoli (Città della Scienza)

Giovedì 22 Gennaio alle ore 18 Città della Scienza ospita un evento dedicato a startup e investitori: si tratta della II edizione del BAC – Club degli Investitori, il club per la promozione ed il supporto delle imprese innovative del Sud Italia nato dall’iniziativa congiunta di Digital Magics (incubatore certificato di startup innovative quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana), Fondazione Idis-Città della Scienza (incubatore napoletano di startup e spinoff innovative), 012Factory ( acceleratore e Startup Academy con sede a Caserta) e TechHub (il percorso di accelerazione nato dalla collaborazione di Banco di Napoli, Camera di Commercio di Napoli e Università degli Studi di Napoli Federico II).

Il BAC – Business Angel Club nasce come hub di collegamento tra investitori e startup locali e si propone di sostenere e accrescere gli investimenti in progetti innovativi che contribuiscono alla crescita economica del Sud e all’occupazione per i giovani nel Mezzogiorno.
La partecipazione al BAC consente a manager, business angel, imprenditori del territorio e startup innovative ad elevato tasso di crescita di partecipare ad un evento di incontro con cadenza bimestrale in tutte le regioni del Sud Italia: per ciascuna appuntamento è prevista la presentazione di 4 startup selezionate dai soggetti promotori dell’iniziativa cui sarà possibile far conoscere il proprio progetto ai potenziali investitori presenti.

Il Programma dell’evento prevede alle ore 17:00 una Sessione tecnica facoltativa di approfondimento per investitori durante la quale i partecipanti saranno informati sulle opportunità, i vantaggi e le modalità di investimento in una startup.

Alle ore 18:00, invece, la II Edizione del BAC – Business Angel Club entra nel vivo con i saluti di benvenuto a cura di Città della Scienza, seguiti dall’introduzione ai lavori affidata a Gennaro Tesone (Digital Magics). Seguirà un intervento di Philippe Vanrie (EBN Innovation Network) sul tema Start-up, Scale-up, Surf-up across wild wide ecosystems

A seguire, la Presentazione delle 4 startup scelte dagli organizzatori dell’evento:

  •  3D Factory: presentata da Città della Scienza, è una startup nel settore della stampa tridimensionale. 3D Factory offre e sviluppa prodotti e servizi nella stampa 3D e, in particolare, nei campi della Prototipazione rapida per le industrie, della Realizzazione di modelli ed oggetti tridimensionali personalizzati, dell’e-commerce di progetti, prodotti e strumenti legati alla stampa 3D. Scopo del team di 3D Factory, composto da membri specializzati in Ingegneria, Architettura, Sviluppo e Programmazione Informatica, è quello di realizzare rapidamente ed in modo personalizzato prototipi di alta qualità che possano sensibilmente migliorare i tempi di pre-produzione industriale ed abbattere quindi i relativi costi. L’azienda ha la propria sede a Napoli.
  •  XoKo: presentata da Digital Magics, la startup sviluppa prodotti tecnologici e digitali per il settore turistico. Il primo prodotto implementato e commercializzato da XoKo è  Hotelbrand, una suite di strumenti sviluppata per l’analisi, la comparazione e l’ottimizzazione delle tariffe, delle recensioni, e della brand reputation per le strutture alberghiere. Il prodotto si concentra sul settore alberghiero ma si sviluppa anche in settori contingenti, tra cui la ristorazione.
  •  Selframes: la startup, presentata da 012 Factory, è focalizzata sul settore dell’arredo e del design. Grazie ad un sistema costruttivo brevettato, Selframes produce oggetti di arredo di uso quotidiano caratterizzati per essere modulari, componibili ed intercambiabili: tra gli articoli prodotti, sono già disponibili tavoli, sedie, scaffali e piccole coperture dal design originale, che possono essere venduti in kit “fai da te”. L’intercambiabilità conferisce ai prodotti di Selframes infinite possibilità di applicazioni a costi di produzione contenuti, senza intaccare la qualità degli oggetti.
  •  Youbiquo: si tratta del progetto presentato da TechHub e si occupa di creare un sistema integrato di prodotti e servizi a contenuto tecnologico flessibile e avanzato per l’utilizzo di contenuti in forma di realtà aumentata su dispositivi indossabili, gli occhiali (“SmartGlasses”). Il progetto di startup prevede la realizzazione di una piattaforma che garantisce la gestione della configurazione del parco dispositivi e l’ottimizzazione della presentazione dei contenuti. Inoltre, il team è al lavoro su un’applicazione informatica da installare sugli SmartGlasses con funzioni di realtà aumentata e di Personal Assistant – interpretazione del linguaggio, multilingua oltre che su un modello di SmartGlasses per uso industriale.

A seguito delle presentazioni, dopo una sessione dedicata alle domande della platea, si terrà un momento dedicato al Networking & Aperitivo.

L’evento sarà ospitato presso la sede di Città della Scienza, in via Coroglio, 104, Napoli – Spazio “Art Food”.

La partecipazione all’incontro è gratuita e su invito: per maggiori informazioni, http://www.cittadellascienza.it/notizie/bac-club-degli-investitori-ii-edizione/ 

Napoli, 19/01/2015

Credito d’Imposta per attività di R&S: un’opportunità per imprese e startup innovative

All’interno della Legge di Stabilità 2015 è previsto un nuovo regime di Credito d’Imposta per aziende che effettuano investimenti in attività di Ricerca e Sviluppo che rappresenta un’opportunità interessante per le imprese e le startup: l’incentivo in questione, infatti, prevede uno sconto fiscale maggiore per le aziende che stipulano contratti di ricerca con startup, oltre che con università ed enti di ricerca.

Il Credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo è previsto dall’art. 7 della Legge di Stabilità 2015 (L. n. 190 del 23/2/2014, pubblicata in G.U. 29/12/2014): si differenzia dall’analogo credito previsto in precedenza da Destinazione Italia, in quanto è rivolto a qualsiasi tipologia di impresa senza vincoli di forma giuridica, dimensione o livello di fatturato (il Credito d’Imposta per attività di R&S contenuto in Destinazione Italia era riservato a imprese con fatturato annuo inferiore a 500.000 €).

Possono invece beneficiare del Credito d’Imposta 2015 tutte le imprese italiane che effettueranno investimenti in attività di Ricerca e Sviluppo nei periodi di imposta dal 2015 al 2019: il bonus è riconosciuto per un minimo ammontare di spesa annuale pari a 30.000€.
Sono ritenute spese ammissibili quelle elencate al comma 6 dell’art. 7, tra cui figurano lavori (sperimentali o teorici) finalizzati all’acquisizione di nuove conoscenze; attività di ricerca per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o migliorare quelli esistenti; acquisizione di conoscenze e capacità per progettazione di nuovi prodotti, processi o servizi (o per il miglioramento di quelli esistenti).

Sono inoltre considerate ammissibili le spese relative al personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo (in possesso di un titolo di dottore di ricerca, iscritto ad un ciclo di dottorato presso un’università italiana o estera, o in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico); e quelle per contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e altre imprese, comprese le startup innovative (ai sensi dell’articolo 25 del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179).

Il Credito di Imposta sarà pari al 25% delle spese aggiuntive in attività di Ricerca e Sviluppo, rispetto alla media delle spese per tali attività effettuate nei tre periodi di imposta antecedenti a quello in corso nel 2015. Per le aziende più giovani la media sarà effettuata su un periodo più breve, a decorrere dalla data di costituzione.
La percentuale sale al 50% per le spese relative al personale altamente qualificato e ai contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca, imprese e startup.
In ogni caso, il limite massimo previsto per il Credito d’Imposta per attività di R&S è pari a 5 milioni di euro all’anno.

Per ulteriori informazioni:

Il testo completo della Legge di Stabilità 2015 è invece disponibile qui: http://www.governo.it/GovernoInforma/documenti/legge_stabilita_2015/allegati/ARTICOLATO.pdf

Napoli, 12/01/2015

Edison Pulse: un premio da 100.000€ per i migliori progetti in ambito Energia e Sviluppo del Territorio

Manca una settimana all’apertura della call per l’edizione 2015 di Edison Pulse, l’iniziativa del colosso energetico Edison nata lo scorso anno con il contest Edison Start allo scopo di sostenere l’innovazione, la nuova imprenditorialità e lo sviluppo sociale del territorio in Italia: l’iniziativa si basa sulla progettazione “a valore condiviso”, cercando quindi le migliori soluzioni per i bisogni locali attraverso il coinvolgimento di nuovi talenti imprenditoriali e della community.

Il Bando Edison Pulse 2015 (scaricabile qui) è rivolto a centri di ricerca pubblici e privati, startup innovative (ai sensi dell’art. 25 DL 179/2012) e organizzazioni non profit con un progetto innovativo afferente alle tematiche delle due categorie in concorso: Sviluppo del territorio e Energia. I centri di ricerca, oltre ai Progetti, possono presentare quelli che il Bando definisce “Studi e Ricerche“.

  • Riguardo la categoria Sviluppo del territorio, il focus di Edison Pulse è incentrato sulla filiera energetica e sugli impatti ambientali, economici e sociali che essa ha sul territorio di riferimento. La call è quindi finalizzata alla ricerca di:

Progetti di lungo periodo per l’ottimizzazione degli impatti di cui sopra, allo scopo di ridurre gli effetti negativi ed amplificare le opportunità per il territorio di riferimento, attraverso reti virtuose;
Studi e Ricerche relativi agli impatti delle attività della filiera energetica (elettricità e idrocarburi) in termini di effetti sia per l’ambiente che per il contesto socio-culturale di riferimento.

In questa categoria, le aree di interesse indicate dal Bando a titolo esemplificativo sono: impianti eolici, geotermici, fotovoltaici, etc; attività di esplorazione, produzione, trasporto e stoccaggio idrocarburi; efficienza energetica negli usi finali (industria, settore terziario, settore civile e residenziale).

  • La categoria Energia (Smart Grid) si concentra sui territori cosiddetti “off grid”, che utilizzano modalità di produzione e fruizione dell’energia inquinanti e molto costose: queste problematiche possono essere risolte con l’utilizzo di infrastrutture ICT e con il coinvolgimento del consumatore.

In questa categoria, quindi, Edison Pulse cerca studi e soluzioni progettuali che favoriscano l’accesso e la gestione di nuove forme di produzione, accumulo e consumo dell’energia, che siano sostenibili e prevedano iniziative di educazione e comunicazione sui temi dell’efficienza energetica.

Tra i requisiti dei progetti e degli studi/ricerche candidabili a Edison Pulse, il Bando evidenzia in particolare: innovazione e rilevanza; qualità del soggetto proponente e dei partner (rete); qualità ed efficacia delle soluzioni proposte; capacità di creare valore condiviso e stimolare la cooperazione; ricadute socio/culturali. Per i progetti, inoltre, saranno tenuti in considerazione gli aspetti relativi a: potenziale di scalabilità e replicabilità; fattibilità e sostenibilità.

Le proposte progettuali portanno essere presentate a partire dal 15 gennaio fino al 31 marzo 2015 attraverso la piattaforma on-line www.edisonpulse.it corredata di una presentazione in pdf di massimo 10 slide, un breve video di presentazione del team, una descrizione del progetto e della rete di partner con i relativi ruoli, statuto o atto costitutivo e curriculum vitae del referente del progetto.

Dopo la deadline del 31/03/2015, si apre la prima fase di votazione on-line da parte della community, che potrà esprimere le proprie preferenze fino al 30 aprile. Al termine delle votazioni on-line e fino al 22 maggio 2015, saranno aperte le valutazioni per scegliere i 10 finalisti, che avranno accesso alla seconda fase di Edison Pulse. Da questa prima fase di valutazione, nella quale gli esperti terranno conto anche delle votazioni della community, saranno quindi selezionati i 5 migliori progetti di ciascuna categoria.

La seconda fase del contest prevede un’ulteriore valutazione da parte della commissione di esperti, che sceglierà tra i 10 finalisti i migliori due per ciascuna delle categorie: i progetti selezionati saranno infine valutati dalla community, che attraverso una seconda votazione on-line sceglierà i vincitori (uno per categoria) che saranno proclamati il 18 novembre 2015.

I due vincitori di Edison Pulse 2015 avranno diritto ad un premio di 100.000 € (erogato in tre tranches di pari importo previa valutazione dello stato di avanzamento del progetto) e alla possibilità di usufruire, nel primo anno di avvio del progetto, di un percorso di accompagnamento da parte di un team di esperti di Edison, oltre all’opportunità di accedere ad eventi di networking e di beneficiare della visibilità e della comunicazione attraverso i canali Edison.

Per maggiori informazioni, per scaricare il Bando e per iscriversi a Edison Pulse: http://www.edisonpulse.it/

Napoli, 07/01/2015

Arch Grants Global Startup Competition: il contest internazionale per portare la tua startup a St. Louis

A partire dal 1° gennaio 2015 è possibile inviare la propria candidatura per partecipare al contest internazionale Arch Grants Global Startup Competition, organizzata dall’incubatore e venture capital statunitense con sede a St. Louis Arch Grants. Dal 2012, anno di inizio della sua attività, Arch Grants svolge la sua attività di sostegno e tutoraggio per startup innovative assegnando ai team selezionati grant da 50.000$ cash e percorsi di incubazione con esperti in materie legate all’imprenditorialità innovativa, con particolare riferimento ai business in fase early stage.

Per il 2015 Arch Grants ha previsto una Competition internazionale suddivisa in due tranche: a partire dal 1° gennaio è possibile candidarsi alla prima “tornata”, con deadline fissata per il 31 marzo 2015.
Le startup interessate a partecipare alla Arch Grants Global Startup Competition devono avere un progetto basato sulle tecnologie innovative, o su prodotti e servizi innovativi, con particolare preferenza per business scalabili e di potenziale impatto a livello internazionale.
Gli organizzatori del contest non prevedono particolari limitazioni riguardo ai settori di riferimento dei progetti, ma le aree in cui Arch Grants ha già finanziato startup in passato sono:

Information Technology
Hardware Technology
Consumer Products
Manufacturing
Fashion
Medical Devices
Bio-Technology
Ag-Tech / Clean-Tech
Social Ventures

Per partecipare, le startup dovranno inviare la propria candidatura attraverso la procedura di iscrizione on-line disponibile al seguente link: https://app2.pitchburner.com/s1/site//ArchGrants
Le startup dovranno allegare una serie di documenti, tra cui l’Executive Summary, il Pitch Deck e, in via opzionale, Video, Business Plan e referenze (questi ultimi documenti dovranno essere obbligatoriamente prodotti in caso di accesso alla fase finale).
Possono partecipare candidati che abbiano compiuto il 18° anno di età e che siano disponibili a stabilirsi a St. Louis almeno per un anno.

I team selezionati per l’accesso alla fase finale saranno invitati a presentare la propria startup ad un Pitch Day Finalist, che si svolgerà in tre appuntamenti: 3 marzo, 2 aprile e 7 maggio 2015.
Entro la metà di maggio saranno scelti i vincitori, che inizieranno il proprio percorso di incubazione a St. Louis il 18 giugno 2015.

Le startup vincitrici avranno diritto ad un grant di 50.000$ in contanti (no equity) e a un percorso di incubazione con servizi di metorship e tutoraggio nelle aree più importanti per un business in fase early stage (contabilità, consulenza legale, marketing & design, comunicazione, consulenza finanziaria e bancaria, consulenza tecnologica, risorse umane).
Inoltre, i team avranno accesso al network internazionale di Arch Grant composto da potenziali investitori, venture capitalist e business angel.

Per maggiori informazioni: http://archgrants.org/competition/

Napoli, 02/01/2015

Smart&Start Italia: pubblicata la Circolare del MISE con tutti i dettagli. Domande a partire dal 16/02/2015

E’ stata pubblicata dal Ministero dello Sviluppo Economico la Circolare n. 68032 del 10 dicembre 2014, che prevede chiarimenti e dettagli sul funzionamento del nuovo Smart&Start Italia: lo strumento prevede la possibilità di agevolazioni per start-up innovative su tutto il territorio nazionale, a differenza della precedente iniziativa che era focalizzata sulle Regioni dell’Obiettivo Convergenza e sui territori del Cratere Sismico Aquilano.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate esclusivamente on-line tramite la procedura che sarà attivata attraverso il portale dedicato all’iniziativa (http://www.smartstart.invitalia.it/site/smart/home.html) a partire dal 16 febbraio 2015 (ore 12:00).

AGGIORNAMENTO 04/02/2015: On-line la modulistica per presentare domanda di agevolazione: http://www.smartstart.invitalia.it/site/smart/home/presenta-la-domanda.html

Il nuovo strumento non prevede più due incentivi separati (Smart e Start), bensì un unico strumento denominato Smart&Start Italia, che sarà accessibile a start-up innovative in possesso dei seguenti requisiti:

– essere costituite da non oltre 48 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione,
– essere imprese di piccola dimensione,
– avere sede legale e operativa sul territorio nazionale italiano.

Possono accedere alle agevolazioni Smart&Start Italia, inoltre, team di persone fisiche che intendono avviare una start-up innovativa e cittadini stranieri in permesso del Visto Start-up. In questi ultimi due casi, i richiedenti dovranno costituire una start-up innovativa entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

Le domande saranno valutate dal Soggetto Gestore Invitalia secondo la procedura a sportello, nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione.

Tra le informazioni richieste per la compilazione della domanda, la Circolare elenca (al punto 5.8):

– dati anagrafici e profilo del soggetto proponente,
– descrizione dell’attività proposta,
– analisi del mercato e relative strategie,
– aspetti tecnici ed economico-finanziari,
– una presentazione libera (pitch) del progetto composta da un massimo di 15 slide.

Riguardo alla tipologia di progetti ammissibili ai finanziamenti, i piani di impresa dovranno avere: un significativo contenuto tecnologico e innovativo, essere mirati allo sviluppo di prodotti, servizi e soluzioni nel campo dell’economia digitale, essere finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca. L’importo dei piani di investimento dovrà essere compreso tra un minimo di 100.000 e un massimo di 1,5 milioni di euro.

Riguardo alle voci di spesa ammissibili, la Circolare elenca una serie di voci tra cui ricordiamo: impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche; componenti hardware e software; consulenze specialistiche tecnologiche; personale dipendente e collaboratori, servizi di accelerazione. Per l’elenco completo delle spese di investimento e dei costi di gestione ammissibili, si rimanda ai punti 10 e 11 della Circolare.

Smart&Start Italia consente di accedere ad agevolazioni sotto forma di finanziamento agevolato per un importo pari al 70% delle spese ammissibili (max 1.050.000 €).
La percentuale cresce per le startup localizzate nelle Regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano (80%, max 1.200.000 €).
Allo stesso modo, il finanziamento coprirà l’80% delle spese ammissibili per piani di investimento presentati da startup innovative costituite interamente da giovani under 35 e/o donne, o per imprese in cui sia presente almeno un esperto ricercatore (vedi punto 9.2 della Circolare).

I finanziamenti agevolati avranno una durata massima di 8 anni, a tasso zero, rimborsati secondo un piano di ammortamento a rate semestrali a partire da 48 mesi dopo la stipula del contratto di finanziamento. Non sono previste garanzie.

Inoltre, le imprese costituite da non oltre 12 mesi dalla data di presentazione della domanda avranno diritto a beneficiare di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale per un valore di 15.000 € (in caso di imprese ubicate in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano) o di 7.500 € per tutte le altre start-up.

Per maggiori informazioni e approfondimenti, è possibile consultare il testo integrale della Circolare n. 68032 del 10/12/2014 al seguente link: http://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/Circolare_SS2_10_12_2014n68032.pdf

Altri link utili:

http://www.smartstart.invitalia.it/site/smart/home.html
http://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/smart-start

Napoli, 12/12/2014

Decreto Cultura e Turismo: misure e disposizioni interessanti per startup e imprese innovative

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 175 del 30/07/2014) il testo della Legge n. 106/2014, che ha convertito in legge il Decreto Cultura e Turismo (n. 83/2014). Tra le disposizioni contenute nella legge, in vigore dal 31/07/2014, anche alcuni spunti interessanti per startup e imprese innovative (in particolare, in riferimento agli art. 9 e 11 bis).

Il Decreto Cultura e Turismo contiene una serie di misure finalizzate al rilancio e alla tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico nazionale, finalizzate a migliorare il livello di competitività nel settore turismo per il nostro Paese a livello internazionale: la legge prevede, ad esempio, l’Art-Bonus (credito di imposta per donazioni a sostegno della cultura), le misure di semplificazione relative al Grande Progetto Pompei e alcune disposizioni per la crescita del settore cinematografico e audiovisivo.

Tra le misure interessanti in tema startup, la conversione in legge del Decreto ha introdotto il nuovo articolo 11 bis, dedicato alle startup innovative nel settore turistico: secondo il comma 1, “si considerano startup innovative anche le società che abbiano come oggetto sociale la promozione dell’offerta turistica nazionale attraverso l’uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche“.

La normativa sulle startup innovative prevista dall’art. 25 del Decreto Sviluppo bis (n. 179/2012) va quindi estesa anche alle nuove “startup turismo”, che dovranno svolgere servizi della seguente tipologia:

formazione del titolare e del personale dipendente;
costituzione e associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggio al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto;
– offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggio o tour operator, la raccolta, l’organizzazione, la razionalizzazione e l’elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico;
elaborazione e sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio e lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell’offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming ovvero di accoglienza di turisti nel territorio, attivando anche nuovi canali di distribuzione.

L’art. 11 bis offre anche alcune specificazioni riguardanti la forma societaria delle startup turistiche: possono costituirsi in forma di SrlS (società a responsabilità limitata semplificata) e, in questo caso, saranno esenti da imposta di registro, diritti erariali e tasse di concessione governativa (qualora i soci siano persone fisiche che non abbiano ancora compiuto 40 anni all’atto di costituzione della società).

Infine, l’ultimo comma dell’art. 11 bis specifica che la normativa sulle startup innovative nel turismo si applicherà a decorrere dal 1° gennaio 2015.

Di particolare interesse per startup e imprese innovative, in particolare per quelle operanti in campo digitale, è anche l’art. 9 del Decreto Cultura e Turismo, contenente “disposizioni urgenti recanti introduzione di un credito d’imposta per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi“.

Si tratta di una possibilità offerta a esercizi ricettivi (singoli o aggregati con servizi extra-ricettivi o ancellari), nonchè ad agenzie di viaggi e tour operator (appartenenti ai Cluster 10 e 11 previsti dal Decreto n. 303/2012 del Ministero dell’Economia e delle Finanze): l’agevolazione consiste in un credito d’imposta del 30% sui costi sostenuti per spese e investimenti in digitalizzazione fino ad un importo massimo complessivo di 12.500 €. Il credito d’imposta dovrà essere calcolato su investimenti relativi i periodi di imposta 2014, 2015 e 2016.

Le spese ammissibili al credito d’imposta per la digitalizzazione dovranno riguardare le spese elencate al comma 2 dell’art. 9, in particolare:

a) impianti wi-fi;
b) siti web ottimizzati per il mobile;
c) programmi e sistemi informatici per la vendita diretta, che siano in grado di garantire gli standard di interoperabilità con i portali di promozione pubblici e privati, al fine di favorire l’integrazione;
d) pubblicità, promozione e commercializzazione su siti e piattaforme informatiche specializzate;
e) servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale;
f) strumenti di promozione digitale in tema di inclusione e ospitalità per persone con disabilità;
g) formazione del titolare o del personale dipendente.

Il credito d’imposta per la digitalizzazione delle imprese turistiche sarà ulteriormente specificato (in termini di tipologie di spese ammissibili, procedure, etc.) attraverso un apposito Decreto del MIBAC di concerto con il MISE e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Per maggiori informazioni e dettagli, il testo integrale del Decreto Cultura e Turismo, integrato con le modifiche della Legge di Conversione, è disponibile al seguente link: http://www.serviziparlamentari.com/index.php?option=com_mtree&task=att_download&link_id=4204&cf_id=70

Napoli, 01/08/2014

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