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Tag: skill

Startup Seed Angeling: l’opportunità per team italiani in cerca dei primi capitali

 

Startup Seed Angeling l’opportunità per Startup e PMI con l’intento di puntare a fare risultato attraverso sostegno costante su vari fronti ed individuando il grado di execution, affrontando da subito i rischi principali del progetto.

L’iniziativa si sviluppa attraverso due metodologie:

  1. Metodo-Skill-Cash: in unico ruolo”  – si valuta la maturità del progetto, sostenendo nella forma più adatta per fare risultato attraverso metodologia, coaching, esperienza. Inoltre si eroga denaro per generare metriche di Traction e portare ad un alto pre-Money della Startup;
  2. L’Execution: su 11 STEP” –  attraverso un ordine di metodo di raccolta dei dati sugli effettivi risultati raggiunti dal team, si calcola la valutazione del rischio e dell’execution del progetto.

Inoltre, è possibile consultare la pagina linkedin dove si discute, attraverso post o video, di argomenti legati al Seed Angeling e del perché i “Founder dovrebbero mettersi in relazione anticipando la tabella di marcia“.

Per partecipare a Startup Seed Angeling è possibile attraverso il seguente link: https://sites.google.com/view/startup-seed-angeling/seed-angeling?authuser=0

 

 

Mommypreneurs: la call internazionale per le giovani mamme

La Call per supportare sempre più donne nell’avvio di una propria impresa.

Al via la terza edizione del progetto internazionale Mommypreneurs organizzato e promosso da PoliHub – l’Innovation Park e Startup Accelerator del Politecnico di Milano e finanziato dal fondo EEA and Norway Grant for Youth Employment, Islanda, Liechtenstein e Norvegia, con l’obiettivo di sostenere l’occupazione giovanile in tutta Europa e mira soprattuto al reinserimento nel mondo del lavoro delle giovani mamme fino a trent’anni, inoccupate o in maternità.

Nel particolare, la Call Mommypreneurs vuole fornire le competenze utili e adatte a reinserire nel mercato del lavoro le giovani mamme, permettendo loro di dare avvio a un’attività imprenditoriale.

Nel corso di due anni, oltre mille giovani mamme di sette Paesi dell’Unione Europea (Cipro, Italia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna), prenderanno parte a programmi di formazione della durata di due mesi. I corsi, interamente online, saranno curati da formatori professionisti e dureranno due mesi. Le lezioni avranno inizio il 2 novembre 2020 e termineranno nel mese di gennaio, per un totale di nove settimane. I contenuti saranno fruibili anche in orari diversi da quelli delle lezioni.

L’iniziativa stanziarà 60 milioni di euro a favore di progetti transnazionali per l’occupazione giovanile, aventi come destinatari ragazzi di età compresa fra i 15 e i 29 anni.

Per partecipare alla Call Mommypreneurs, la deadline è fissata entro il 26 ottobre 2020, è possibile attraverso la compilazione del form presente al seguente link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdLukMIY0mYrcRcz9E12mK88dx2FQREHOkiW4F0Po5y6eFJVg/viewform

Digital Innovation Days: la Startup competition con in palio premi in denaro e percorsi di accelerazione

La Competition che celebra la rivoluzione digitale, le dinamiche e le potenzialità dei social network e gli impatti da questi generati sulle nostre vite e sul business.

Al via la Call per la Startup Competition del Digital Innovation Days 2019, uno degli eventi dedicati al mondo digitale più importanti in Italia, organizzata in collaborazione con The Startup Training e Startup Geeks.

Una vera Competition, fatta di 4 step da dover superare, e la fase finale si terrà proprio durante l’evento il 17-18-19 ottobre 2019 al Talent Garden Calabiana di Milano.

Tra tutte le Startup partecipanti, solo 3 saranno le startup vincitrici le quali otterranno importanti contributi e vantaggi di acceleration messi a disposizione dei partner dell’iniziativa come:

  • Accesso gratuito al percorso di 12 settimane presso Maccelerator a Los Angeles: qui le Startup beneficeranno di un training ad-hoc per la validazione del proprio mvp nell’ecosistema Startup di Los Angeles, di lezione di sviluppo di skills imprenditoriali e di leadership, quindi della partecipazione a pitch challenges per il contatto con investitori locali;
  • Accesso gratuito al Master “Start Up Program” di Digital Coach: 171 ore di formazione live di Digital Marketing con 31 professionisti diversi su WordPress, SEO, SEM, FB ads, Web Analytics, Email Marketing, Inbound Marketing, Content Marketing e altro;
  • Accesso gratuito alle 80+ corsi di Lacerba.io, scuola online di competenze digitali pratiche, tra cui programmazione, digital marketing, web design, business e personal branding;
  • Membership di 3 mesi all’interno degli spazi di coworking di Copernico;
  • Consulenza gratuita di 36 ore conit, agenzia software con developer specializzati in programmazione Mobile, Web, Backend, Frontend.

Per partecipare alla Startup Competition del Digital Innovation Days 2019 , la deadline è fissata entro il 10 agosto 2019, compilando il form al seguente link: https://www.digitalinnovationdays.com/start-up-competition/

 

Startup Weekend Salerno 2019 Sport Edition: Trasforma una idea sportiva in startup in sole 54 ore

L’evento che promuove la  ricerca di progetti innovativi e stimolanti nel settore dello Sport, volto a far incontrare idee, sviluppatori e realtà dell’imprenditoria.

Startup Weekend Salerno 2019 Sport Edition è l’occasione per chi vuole entrare nel mondo dell’imprenditoria e delle Startup, ma anche per acquisire soft skill come Team Working. I partecipanti svilupperanno idee di Startup collegate al mondo dello SPORT supportati da coach ed esperti del settore.

L’evento è una maratona di tre giorni (54 ore) che inizierà venerdì 17 Maggio 2019 alle 18:30 e si concluderà alle 20:00 di domenica 19 Maggio 2019. L’evento è strutturato per fornire ai partecipanti gli strumenti utili ad avviare una Startup, ma soprattutto è un’occasione di networking importante durante la quale trovare dei validi partner per le proprie attività.

Nel particolare, durante le giornate, i partecipanti avranno l’occasione di:

  • imparare a validare le proprie ipotesi di business e a costruire prodotti;
  • imparare a risolvere problemi;
  • imparare a condividere le proprie skill con altre persone;
  • imparare a creare una rete di contatti.

Ogni partecipante sarà seguito da Coach esperti di Business, Marketing, Finanza e di metodologie Lean.

Per partecipare al Startup Weekend Salerno 2019 Sport Edition è possibile acquistare il biglietto dell’evento al seguente link: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-techstars-startup-weekend-salerno-0519-59070187521

Per tutti i dettagli dell’evento visita il sito.

012ACADEMY 2019: LA CALL A SOSTEGNO DELLE STARTUP

012Academy è il  programma di formazione gratuito della durata di 6 mesi, studiato dagli imprenditori per gli imprenditori, a sostegno per lo sviluppo di nuove imprese con alto potenziale di crescita.

Il percorso 012Academy si fonda sul principio dell’apprendimento attraverso il fare, la sperimentazione di situazioni che stimolino la riflessione. Ogni attività proposta ha come obiettivo principale quello di costruire con i partecipanti una esperienza che possa essere uno spunto, un metaforico ponte verso la crescita personale ed al potenziamento delle soft-skill.

012factory offre servizi di formazione, sostegno operativo e manageriale, strumenti e luoghi di lavoro, nonché di pratiche di supporto informali, come attività di networking che permettono il contatto tra investitori e le idee imprenditoriali promettenti. Inoltre, mette a disposizione degli imprenditori la propria esperienza e preparazione; consentendo alle imprese innovative di lanciare la propria attività sul mercato in modo efficace e in tempi rapidi; da vita a processi di trasferimento tecnologico verso imprese più mature che vogliono rimanere competitive facendo open innovation.

Il programma offre:

  • 700 ore di formazione;
  • 120 ore di coaching;
  • 400 ore di mentorship;
  • 100 ore di work-based;

Ed un PREMIO finale di 20.000 €, di cui 10.000 € cash e 10.000 € in servizi/consulenza.

Compila il form per essere ricontattato al seguente link: https://www.012factory.it/candidatura-academy-2019/ e per programmare il tuo colloquio scrivi all’indirizzo email: info@012factory.it

Per informazioni consultare il Programma

La ricerca del co-founder perfetto per la tua startup: alcuni consigli utili

Nanxi Liu è co-founder e CEO di Enplug, società tecnologica di Los Angeles leader nel mercato dei software specializzati per l’alimentazione degli schermi digitali nei centri commerciali, ristoranti, negozi, etc. Molte grandi aziende in tutto il mondo si servono dei software di Enplug, per mostrare in tempo reale i contenuti interattivi sui propri schermi.
Di recente, il portale WeWork ha pubblicato un interessante articolo di Nanxi Liu sul tema della ricerca del perfetto co-founder per una startup: l’autrice prende spunto, per scrivere il suo articolo, dall’esperienza personale che ha vissuto con la fondazione della sua startup.

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Cinque punti fondamentali per trovare il co-founder perfetto

 

Nella maggior parte dei casi, i consigli sulla ricerca del co-founder sono essenzialmente due: fonda la tua startup con qualcuno che conosci già da tempo e fonda la tua startup con qualcuno con cui hai una pregressa esperienza di lavoro.

Nanxi Liu non ha seguito nessuno dei due: la sua prima startup, Nanoly Bioscience, è nata in un bar del college che l’autrice frequentava. Con il suo co-founder, Balaji Sridhar, hanno preso la decisione di fondare una nuova startup il giorno dopo essersi conosciuti: tre anni dopo, l’azienda era ancora in piedi e cresceva incessantemente.

Un’esperienza molto simile è stata quella della nascita di Enplug: i cinque co-founder anno scelto di intraprendere insieme l’avventura di una nuova startup dopo una settimana dal loro primo incontro, e due anni dopo l’azienda può contare su un team di 35 persone e degli uffici a Los Angeles.

Basandosi sulle sue esperienze, quindi, l’autrice ha trovato i suoi cinque punti da tenere in considerazione quando si è alla ricerca del co-founder perfetto per una startup:

1) Ammirazione reciproca

In entrambe le esperienze di startup, Nanxi Liu ha riscontrato un’immediata e reciproca ammirazione e rispetto per i co-founder e compagni di avventura: tutti si guardavano l’un l’altro con rispetto, il rapporto è stato immediatamente tra pari e ognuno si è sentito subito fiero di lavorare con l’altro. Sentirsi orgogliosi della propria squadra è, secondo l’autrice, un aspetto importante da tenere in considerazione quando si scelgono i co-founder per una startup.

2) Fase della vita simile

Trovarsi in una fase di vita simile significa avere le stesse esigenze in termini di Work Life Balance: si tratta di un aspetto importantissimo, per evitare risentimenti e conflitti nelle aspettative tra i co-founder. Spesso, agli inizi di una startup, occorre lavorare per molte ore al giorno, sacrificando anche i weekend, ed è fondamentale che tutti siano pronti a farlo.

3) Posizione finanziaria simile

Sia per Nanoly Bioscience che per Enplug, i co-founder si sono trovati d’accordo sulla decisione di rinunciare allo stipendio per i primi tempi. Inoltre, tutti erano pronti a vivere dei propri risparmi e a lavorare a tempo pieno sul progetto della startup. Inoltre, nessuno aveva debiti pregressi o la necessità di impegnarsi in un lavoro part-time. La condivisione di una posizione e di obiettivi finanziari simili tra i co-founder è, secondo Nanxi Liu, un aspetto che facilita il percorso di sviluppo di una startup.

4) Skillsets complementari

Fondare una startup con persone che hanno skills e conoscenze differenti è indispensabile per avere un team di successo: è importante riuscire a coprire le competenze di base per una nuova impresa, come quelle relative a design, finanza, hardware, software. Inoltre, secondo l’autrice, quando i co-founder hanno skillsets simili è più facile incorrere in conflitti e discussioni.

5) Valori condivisi

Anche se le esperienze di ogni co-founder sono differenti, è fondamentale condividere tutti gli stessi valori: tra questi, ad esempio, il rispetto degli altri, l’integrità e l’onestà. Ancora, tra i valori condivisi dall’autrice e dai co-founder delle sue startup ritroviamo la convinzione che il miglior modo per imparare sia assumersi dei rischi, l’ottimismo, il vedere qualsiasi impedimento come una sfida da risolvere.
I valori condivisi sono, secondo Nanxi Liu, alla base del team di una startup e rappresentano le fondamenta su cui l’azienda potrà crescere e svilupparsi.
Per leggere il post originale: https://magazine.wework.com/inspiration/found-perfect-co-founder/

Napoli, 02/03/2015

Da ingegnere a startupper: i consigli utili per gestire al meglio un business di successo

Chris Thornham è co-founder di FLO Cycling, azienda specializzata nella produzione di ruote per bicicletta aerodinamiche che, nel giro di tre anni, ha venduto oltre 10.000 prodotti in 51 Paesi in tutto il mondo: di recente, il portale WeWork ha pubblicato un suo articolo con alcuni interessanti consigli appresi durante la sua esperienza di startup, e in particolare dal suo “passaggio” da ingegnere ad imprenditore.

Secondo Thornham, infatti, l’attitudine al pensiero logico-razionale e all’execution veloce dei piani sono due aspetti tipici degli ingegneri che lo hanno aiutato molto nell’attività imprenditoriale: la pianificazione è infatti di fondamentale importanza, soprattutto in un mondo come quello delle startup in cui i problemi e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.

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Consigli di business per startup: da ingegnere a imprenditore

 

La capacità di problem solving di matrice ingegneristica e tecnica rappresenta una skill di vitale importanza quando si tratta di dover affrontare alcuni imprevisti della vita da startupper: nel primo anno di attività di FLO Cycling, ad esempio, i founder hanno dovuto far fronte a piccole e grandi emergenze, dalle continue cadute del server all’incidente di una nave container che trasportava i prodotti dell’azienda.

Dalle sfide affrontate nei primi tempi della sua startup, Thornham ha tratto alcune importanti lezioni che condivide con i lettori del suo post: vediamo quali sono i suoi consigli.

1) Seguire sempre la tua passione

Un imprenditore di successo non si concentra soltanto sui soldi: è necessario avere passione per il proprio prodotto o servizio. Quando si riesce a fare della propria passione il proprio lavoro, tutto diventa più facile e si riescono ad affrontare meglio anche le difficoltà.

2) Elaborare un piano B

Nel tentativo di seguire la propria passione e i propri sogni occorre sempre essere intelligenti: una startup può incorrere in una serie di imprevisti e difficoltà, per cui è necessario predisporre una strategia alternativa che possa funzionare da piano B.

Dover cambiare programma e dedicarsi ad altro non significa aver fallito: significa semplicemente imparare le lezioni dal fallimento e applicare gli insegnamenti alla prossima occasione. Lo stesso Thornham racconta che il suo primo business è stato un flop totale: il team era particolarmente bravo negli aspetti tecnici, di design e di pianificazione, ma aveva scarso senso degli affari. Riconoscere le proprie mancanze è servito a capire dove bisognava lavorare e migliorare, per poi affrontare con nuove competenze l’impresa successiva.

3) Non avere fretta

Per costruire e coltivare un business di successo ci vuole il tempo giusto: essere impazienti non paga, quando si tratta di startup. Per far funzionare al meglio FLO Cycling sono serviti 5 anni di lavoro: il successo arriva lavorando sodo, e tenendo duro anche quando sembra non ci siano progressi.

Un suggerimento pratico dell’autore è quello di fare sempre attenzione agli aspetti finanziari: per far fronte ad eventuali spese impreviste è importante poter contare su un sostegno economico di base.

4) Collaborare con i clienti

A volte gli startupper pensano che la strada migliore sia quella di mantenere il segreto sul proprio business: questo atteggiamento, invece, è controproducente per raggiungere l’obiettivo finale di diffondere il brand e ampliare la base di potenziali clienti.

Quando si ha una buona idea per una startup, è importante invece chiedere alle persone cosa ne pensano e capire se sarebbero disposti ad acquistare il prodotto. I founder di una startup devono impegnarsi molto nella collaborazione e nel confronto con la potenziale clientela, cercando di capire quali siano le caratteristiche e i benefici che cercano in un prodotto o servizio.

A volte, le grandi aziende spendono molte risorse per costose ricerche di mercato tralasciando l’aspetto fondamentale: parlare direttamente con i clienti. Valutare l’interesse del pubblico è, invece, il modo migliore per sapere se impegnarsi nella costruzione di un prototipo per proseguire con l’attività di impresa.

In conclusione, gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione secondo Thornham quando si crea una startup risultano essere:

  • cercare sempre il feedback dei clienti, lasciandogli un ruolo attivo nel processo di Product Development;

  • svolgere una corretta ed efficace attività di pianificazione, che contempli anche un piano B (elasticità e flessibilità);

  • farsi guidare dalla propria passione nella gestione del business, cercando di imparare tutto il necessario per portare al successo la propria startup.

Il post originale è disponibile qui: https://magazine.wework.com/inspiration/engineer-entrepreneur-discovered-start-business/

Napoli, 24/02/2015

Ancora pochi giorni per partecipare a “Call for Youth”: percorsi formativi Digital per giovani under 30

La Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con Google, ha lanciato un’interessante iniziativa dedicata a giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni interessati ad acquisire e accrescere le proprie competenze nel mondo digitale: un’occasione importante per chi si affaccia nel mondo del lavoro attuale, sempre più incentrato su temi quali il digital manifacturing, l’innovazione, il gaming e la stampa 3D.

L’iniziativa è chiamata “Call for Youth” e consiste nella possibilità di partecipare a percorsi formativi su quattro tematiche:

– percorso per imparare ad usare la laser cut e la stampante 3D e gli strumenti tipici di un FabLab;
– attività di videomaking con animazione 3D ed effetti visuali;
game development e l’interactive storytelling;
– percorsi sulla tecnologia immersiva e la realtà aumentata.

I giovani che avranno accesso a Call for Youth potranno scegliere tra due diverse tipologie di percorso intensivo, entrambe della durata di una settimana:

PERCORSO ALL4ALL: La durata del percorso è di una settimana (da lunedì a venerdì) e i partecipanti seguono tutti e quattro i percorsi formativi previsti per un totale di 22 ore. Ogni giorno è previsto un laboratorio diverso per un percorso intensivo che tocca i vari aspetti dell’economia digitale.

PERCORSO ONE4ONE: Anche in questo caso, la durata è di una settimana (da lunedì a venerdì), ma ci si concentra su un solo percorso formativo a scelta (per un totale di 22 ore, comprese 16 ore di laboratorio).

Le lezioni si terranno nella sede della Fondazione Mondo Digitale a Roma (Via Quadraro 102 – Quartiere Tuscolano) a partire dal 2 marzo 2015: le iscrizioni sono aperte ancora per pochi giorni, fino al 15 gennaio.

Napoli, 13/01/2015

Strategia, vantaggio competitivo e collaborazione: come è cambiata la situazione del mercato per imprese e startup

Nel suo ultimo post pubblicato dal blog della Harvard Business Review, Greg Satell (esperto di strategia e innovazione nel digitale) ha affrontato il tema della strategia e del vantaggio competitivo, mettendo in luce le evoluzioni che hanno profondamente trasformato il mercato globale. Si tratta di argomenti di interesse fondamentale per le imprese e in particolare per le startup, che sono alle prese con le prime fasi di pianificazione delle proprie attività.

Secondo Satell, non ha più senso guardare alla strategia come “una lunga partita a scacchi”, nella quale i giocatori conoscono la posizione e le capacità di ogni singolo pezzo e sono in grado di pianificare le mosse con largo anticipo: le aziende, oggi, non hanno più confini settoriali ben definiti, le minacce competitive e le opportunità di trasformazione si sono moltiplicate e possono provenire da qualsiasi parte.

La strategia, quindi, non è più una sequenza ordinata di “mosse” prestabilite, ma va pensata in termini di processo di apprendimento e di ampliamento delle connessioni.
Per spiegare meglio le sue convinzioni, l’autore parte dal pensiero di Ronald Coase, che ha vinto il Premio Nobel per l’economia del 1991 “per la scoperta e la spiegazione dell’importanza che i costi di transazione e i diritti di proprietà hanno nella struttura istituzionale e del funzionamento dell’economia”.

In un articolo pioneristico del 1937, Coase ha parlato per la prima volta di come le imprese possono guadagnare in termini di competitività riducendo i costi di transazione, in particolare quelli relativi al trasferimento di informazioni. A suo parere, le imprese possono continuare a crescere fino al punto in cui i costi organizzativi andavano ad annullarsi con i benefici derivanti dalle transazioni.

Nel 1980, Michael Porter ha ripreso quest’idea costruendo su essa il suo concetto di catena del valore, offrendo ai manager uno strumento per la costruzione del vantaggio competitivo. Attraverso una crescita basata sul concetto di scalabilità, le imprese potevano creare efficienza lungo la catena del valore attraverso l’eccellenza operativa o il potere contrattuale con clienti e fornitori. Inoltre, la scalabilità consente di ridurre i costi, in particolare quelli di transazione.

Le teorie di Coase e Porter sono però riferite ad un mercato relativamente stabile, in cui i costi di transazione sono paragonabili a delle erbacce che i manager possono semplicemente sradicare. In una situazione del genere, una volta pianificate le attività necessarie a fronteggiare la concorrenza, la strategia diventa semplicemente una conseguenza in cui fronteggiare i punti di debolezza facendo leva sui punti di forza: il vantaggio competitivo nasce infatti dalla somma di tutte le efficienze, costruite su un percorso basato sulla scalabilità.

Ma, come fa notare Satell, il mercato attuale non è stabile: si tratta di un sistema in continua ed accelerata evoluzione, in cui non è più possibile pianificare una strategia seguendo queste premesse teoriche. I cambiamenti possono essere così repentini da rendere possibile soltanto un’attività di preparazione, che deve rendere l’azienda flessibile e pronta a cambiare rotta di fronte ad eventuali nuovi assetti del mercato: si tratta quindi di passare dal concetto di “imparare a pianificare” a quello di “pianificare di imparare” (concetto espresso da Rita Gunther McGrath della Columbia University).

Ciò vuol dire che l’impresa deve pianificare la propria strategia come una vera e propria strategia di apprendimento, che deve rendere il team capace di osservare il mercato e le sue evoluzioni, capire cosa succede e imparare immediatamente a fronteggiare le situazioni che si propongono.

Per esemplificare questo concetto, Satell ricorre ad una best practice del settore: Amazon. Quando Jeff Bezos ha iniziato la sua attività con Amazon, lo scopo era quello di vendere libri in un mercato in cui dovevano fronteggiare concorrenti tradizionali come Barnes & Noble. Ma oggi, Amazon è molto più di un semplice rivenditore di libri: offre servizi di cloud computing alle imprese, sviluppa hardware, produce programmi TV. I suoi concorrenti diretti oggi sono aziende appartenenti a settori differenti, come Microsoft, Walmart e Netflix.

Satell fa notare come Amazon non sia un conglomerato di divisioni aziendali appartenenti a settori differenti: è una piattaforma, con una architettura cloud che gestisce l’attività di e-commerce e che è la stessa offerta come servizio alle imprese e come distributore di intrattenimento per i consumatori. Nel momento in cui Amazon espande la propria attività in altri settori, approfondisce ed amplifica le skills all’interno del team. Ecco perché, secondo Satell, per un’azienda come Amazon non ha senso parlare di posizionamento nel settore: guardando il panorama competitivo di Amazon occorre esaminare il suo ecosistema di riferimento.

Tornando all’articolo che Coase scrisse nel 1937, è chiaro che oggi i costi di transazione non rappresentano più il fardello più pesante per un’impresa: le risorse più importanti per le aziende di oggi non sono legate ad un luogo fisico, non diminuiscono sostanzialmente con l’utilizzo, e sono facilmente distribuibili. Il mondo economico è cambiato, e altrettanto è cambiata la strategia.

Molti hanno cercato di capire cosa significa tale cambiamento per le aziende di oggi: Rita Gunther McGrath, ad esempio, sostiene (nel suo libro “The End of Competitive Advantage”) che non è più possibile ottenere un vantaggio competitivo sostenibile e che oggi bisogna accontentarsi di un vantaggio competitivo transitorio. A suo parere, piuttosto che concentrarsi su una serie di funzionalità ben definite, le imprese dovrebbero guardarsi costantemente intorno alla ricerca di occasioni per aumentare il proprio successo.

Satell però sostiene che le idee espresse in “The End of Competitive Advantage” siano condivisibili solo in parte: a suo parere, esistono esempi di aziende come la stessa Amazon o Apple che hanno dimostrato di essere in grado non solo di mantenere il vantaggio competitivo nel tempo, ma di approfondirlo e aumentarlo migliorando il proprio core business.

Ciò che è cambiato secondo Satell, infatti, è che il vantaggio competitivo non è più semplicemente la somma di tutte le efficienze: il vantaggio competitivo, nel mercato attuale, è rappresentato dalla somma di tutte le connessioni. La strategia, quindi, deve focalizzarsi sull’approfondire ed ampliare i network di informazione, il talento, le competenze, le relazioni con i partner strategici e con i consumatori. Lo stesso brand non è più un’attività da sfruttare: ciò che conta oggi per aziende, imprese e startup è la capacità di costruire piattaforme di collaborazione.

L’articolo originale da cui è tratto questo post è disponibile a questo link: http://blogs.hbr.org/2014/05/strategy-is-no-longer-a-game-of-chess/

Napoli, 03/06/2014