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Tag: progetto

Opportunità per giovani innovatori under 28: sei premi da 5.000 € con il concorso Cedacri Young Lab

Sono aperte le selezioni per la seconda edizione del Concorso “Cedacri Young Lab“, organizzato dal Gruppo Cedacri (con trentennale esperienza nello sviluppo di soluzioni di outsourcing per banche, istituzioni finanziarie e aziende) in collaborazione con l’Università di Parma.

Cedacri Young Lab nasce come un’opportunità di crescita per giovani innovatori: il Concorso è infatti riservato a studenti, neo-laureati e dottorandi di qualsiasi facoltà delle Università italiane, che non abbiano compiuto i 28 anni di età entro il 31/12/2014 e non abbiano in essere contratti di lavoro.
La partecipazione può essere sia individuale che in team, costituiti da massimo 3 componenti.

Le idee progettuali partecipanti a Cedacri Young Lab dovranno focalizzarsi sullo sviluppo di soluzioni e/o prodotti innovativi in grado di migliorare la qualità dei servizi offerti alle persone, di rendere più efficiente l’organizzazione e rafforzare la competitività delle imprese: saranno infatti valutate sulla base di criteri di innovazione, originalità, facilità di applicazione e impatto.

Per iscriversi alle selezioni, i partecipanti dovranno prima di tutto registrarsi al portale www.cedacri.it, nell’area dedicata a Cedacri Young Lab. In seguito alla registrazione, sarà possibile compilare il modulo di iscrizione on-line (tra le informazioni richieste, il curriculum vitae, il titolo dell’idea, un abstract di massimo 100 pagine).

La call di Cedacri Young Lab resterà aperta fino al 12 ottobre 2014.

La Commissione di Valutazione sceglierà le 6 migliori idee (tre delle idee finaliste dovranno essere scelte tra quelle provenienti da studenti, neo-laureati e dottorandi dell’Università di Parma).

I 6 team finalisti saranno invitati a presentare le proprie proposte progettuali durante l’evento finale “Forum Cedacri Young Lab”, che si terrà nella sede di Cedacri a Collecchio il 21 novembre 2014.
Per i 6 progetti selezionati è previsto un premio di 5.000 € ciascuno, da destinare alla realizzazione del progetto.

Per maggiori informazioni, per scaricare il Regolamento e per iscriversi a Cedacri Young Lab: http://www.cedacri.it/cedacri/it/newsroom/Young-Lab/

Napoli, 10/07/2014

Intesa Sanpaolo Startup Initiative lancia la nuova call internazionale per startup nel settore FoodTech

Intesa Sanpaolo, nell’ambito della sua StartUp Initiative, ha lanciato una nuova call internazionale per la ricerca delle migliori startup tecnologiche nei settori Agriculture, Food & Beverage, Packaging: è possibile inviare la propria candidatura entro il 20 luglio 2014.

Le idee imprenditoriali, innovative e tecnologiche, candidabili alla Call for FoodTech Startups di Intesa Sanpaolo dovranno prevedere un progetto afferente ad una delle seguenti categorie:

– Tecnologie innovative per l’agricoltura e la produzione alimentare;
– Sostenibilità ambientale;
– Qualità, Sicurezza, Tracciabilità dei cibi;
– Salute, Benessere, Diete speciali, Nutraceutica;
– Packaging innovativo;
– Distribuzione digitale, Marketing, HoReCa.

Tra gli obiettivi dei progetti imprenditoriali, la call si sofferma in particolare su alcuni temi centrali nel settore FoodTech: si va dalla riduzione dell’impatto ambientale, al garantire sicurezza e qualità dei prodotti, alla tutela della salute del consumatore, senza dimenticare aspetti legati al marketing e alle logiche distributive.

Per partecipare alla Call for FoodTech Startups di Intesa Sanpaolo è necessario compilare l’apposito form disponibile al seguente link: http://www.startupinitiative.com/mysui/registration/new_startup.html

Oppure, inviare un business plan o un executive summary all’indirizzo e-mail startup@intesasanpaolo.com.

Come accennato, la deadline è fissata al 20/07/2014.

Le migliori startup selezionate dal team di Intesa Sanpaolo Startup Initiative avranno la possibilità di partecipare al percorso di accelerazione che partirà nel mese di settembre a Milano. In particolare, il percorso si svolgerà nelle seguenti fasi:

Boot Camp for Entrepreneurs (13 e 14 settembre – Milano): si tratta di due giornate di investor readiness coaching a cura degli angel investor californiani di INcube Srl;
– Una sessione personalizzata gratuita di coaching one to one (di persona o da remoto), focalizzata sul pitch (dal 15 al 19 settembre);
– Partecipazione al Deal Line-Up del 23 settembre (Milano), durante il quale saranno selezionate le startup finaliste per il ‘FoodTech Open Innovation Day’ del 25 settembre (Milano), evento conclusivo cui sarà presente una platea di potenziali investitori finanziari e industriali.
– Possibilità di ottenere visibilità e opportunità di business development per Expo 2015.

Per maggiori informazioni: http://www.startupinitiative.com/en/news-events/press-releases/call_for_foodtech_startups.html

Napoli, 14/07/2014

Consigli per startup: i sette passi da seguire per costruire una community fin dalla fase early stage

Costruire una community forte rappresenta un aspetto di fondamentale importanza per una startup, tanto che le figure di community builder, manager e architect sono ormai sempre più facili da incontrare nel team di una startup già nella fase early stage. I founder si stanno rendendo conto sempre di più che, prima della crescita e del social media marketing, ciò che davvero serve ad una startup sono le persone: in particolare, persone che abbiano a cuore la mission aziendale, che credano nel team e nel prodotto fin dagli inizi di una startup.

Il tema dell’importanza centrale di una community di riferimento per una startup è stato recentemente affrontato da David Spinks, co-founder della startup Feast, in un articolo pubblicato da Nibletz.com: a suo parere, la costruzione della community rappresenta per la startup una parte fondamentale del core business.

Spinks presenta due famosi esempi di startup che hanno iniziato con una piccola community per poi crescere sul mercato internazionale: Instagram, che all’inizio invitava gli influencer ad utilizzare il proprio prodotto, e Facebook, nato come social network destinato agli universitari che ha potuto poi allargare il numero di utenti dopo aver rafforzato la community di riferimento di partenza.

In ogni caso, la forza e il potere della community non si limita ai soli prodotti “social”: qualsiasi tipologia di startup può trarre benefici dall’impegno a costruire una community di early adopters, che potrà crescere e trasformarsi in un ampio gruppo di consumatori.

Per aiutare le startup ad orientarsi nella fase di costruzione della community, l’autore del post elenca sette passi fondamentali. Vediamo quali sono:

1) Costruire la community intorno alla mission

Bisogna impostare la creazione della community facendo leva sulla mission aziendale, sul problema che la startup cerca di risolvere: non si deve cadere nell’errore di costruire la community intorno al marchio o al prodotto. In una startup early stage, infatti, è altamente probabile che il prodotto cambierà più volte: ciò che resta fermo è il problema da risolvere e, di conseguenza, la mission.

2) Iniziare con una persona alla volta

Spesso le startup hanno fretta di crescere: ma anche quelle che oggi sono grandi aziende con miliardi di dollari di fatturato hanno iniziato con una persona che ha deciso di sostenere una società nuova di zecca, che aveva tutto da dimostrare e la passione per un problema da risolvere.

L’aspetto positivo è che non c’è neanche bisogno di avere già un prodotto da pubblicizzare: basta avere una mission ben chiara per iniziare a costruire la community. Può anche essere più semplice incontrare, una alla volta, le persone che hanno interesse a risolvere il problema al centro della tua mission e cercare di imparare il più possibile da ognuna di esse. Il passo successivo è quello di collegare le singole persone che incontri, per avere una community.

3) Fare in modo da far sentire speciali i membri della community

Probabilmente si sentono già speciali, se il founder della startup ha impiegato del tempo per incontrarli e parlare con loro. Occorre continuare su questa strada, facendo sentire ogni membro della community speciale e privilegiato per essere parte del network. Un consiglio utile è quello di mantenere la community esclusiva, con accesso su inviti, per mantenere alto il senso di appartenenza ad una community “diversa dalle altre”.

4) Costruire la community per i suoi membri, non per te

Spesso le startup fanno l’errore di impostare la community chiedendo ai suoi membri di aiutarli con tweets e feedback: secondo l’autore questa impostazione è sbagliata, perché ci si dimentica che le persone stanno già investendo per noi qualcosa di molto prezioso, cioè il proprio tempo.

Dal momento che la community è costituita da persone con le quali abbiamo parlato, che conosciamo, dovremmo sapere quali sono le loro esigenze e i loro problemi. Per questo, la startup dovrebbe lavorare per risolvere tali problemi, facendo tesoro del tempo e dell’energia che la community apporta al team.

5) Creare una piattaforma adatta alla conversazione

Un gruppo di persone può considerarsi una vera e propria community soltanto se i suoi membri stanno costruendo delle relazioni tra loro. E le relazioni si costruiscono attraverso la conversazione.

Per cui, è indispensabile offrire ai membri di una community la possibilità di interagire: il consiglio di Spinks è quello di utilizzare, all’inizio, dei gruppi ad hoc su Facebook. Questo perché la piattaforma è già un luogo di incontro familiare per i membri della nuova community che si sta creando.
Inoltre, è possibile organizzare degli eventi per facilitare l’incontro tra i componenti della community.

6) Assicurarsi che ognuno si senta ascoltato

E’ molto importante che i membri di una community sappiano che c’è qualcuno in ascolto: bisogna rispondere sempre ad ogni messaggio e ad ogni commento, e se un altro membro della community risponde in maniera appropriata occorre far capire che si è d’accordo con “like”. Inoltre, bisogna sempre incoraggiare i membri della community a rispondere ai post e commentare.

In una nuova community all’inizio ci saranno quelli che Spinks definisce “silenzi imbarazzanti”: è un aspetto inevitabile, ma bisogna continuare ad impegnarsi e a mantenere un atteggiamento positivo. Una volta che i meccanismi inizieranno ad ingranare, i benefici di una community ripagheranno tutti gli sforzi.

7) Crescere in maniera costante

Una volta che la community inizia a girare, è importante continuare a farla crescere tenendo continuamente alta l’energia. Bisogna continuare a portare persone all’interno della community, a poco a poco ma costantemente.
Seguendo questi consigli, con il tempo la startup avrà a disposizione una community forte e numerosa che sarà un’ottima base per la vita dell’azienda e del prodotto.

Il post originale è disponibile qui: http://nibletz.com/2014/07/02/how-to-build-a-strong-community-for-your-startup/

Napoli, 11/07/2014

European Lady Pitch Night 2014: le migliori startup europee al femminile si sfidano per partecipare al The Summit Dublin

Mancano ancora pochi giorni alla chiusura delle iscrizioni per partecipare a European Lady Pitch Night 2014, la competition organizzata da Girls in Tech Paris dedicata a startup innovative nel settore tecnologico fondate da donne.

European Lady Pitch Night 2014 è l’evento che si terrà il 23 settembre 2014 a Parigi (presso la sede di Simplon.co) che offre alle startup partecipanti la possibilità di presentare il proprio progetto ad un pubblico internazionale di esperti, imprenditori e potenziali investitori.

Inoltre, la Competition mette in palio per la startup vincitrice un pacchetto ALPHA per partecipare al The Summit Dublin 2014, evento internazionale che si terrà in Irlanda dal 4 al 6 novembre 2014. Il pacchetto ALPHA comprende uno stand nella expo hall del Summit con 3 biglietti di ingresso.
Sono previsti infine altri due premi, per la seconda e terza startup classificate, consistenti in due biglietti di ingresso ciascuno per The Summit Dublin.

Per partecipare a European Lady Pitch Night 2014, bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:

– essere una startup operante nel settore tecnologico,
– avere sede in Europa,
avere almeno una donna tra i fondatori,
– essere operativa da un minimo di 6 e da un massimo di 36 mesi.

Per partecipare a European Lady Pitch Night 2014 occorre compilare, entro il 15 luglio 2014, il form on-line di iscrizione disponibile al seguente link: https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?usp=drive_web&formkey=dFoxTGM3NlVXVUhIZ09JZXl1NVp1U0E6MA#gid=0

Per maggiori informazioni: http://www.girlsintech.it/european-lady-pitch-night-2014/

Per conoscere meglio Girls in Tech Italyhttp://www.girlsintech.it/

Napoli, 10/07/2014

Il test di prodotto: come ottenere i feedback più utili per una startup fin dalla fase di prototipazione?

Trovare la strada migliore per raggiungere il successo con la propria startup non è sicuramente prevedibile, ma ci sono alcune attività che i founder dovrebbero mettere in pratica per contribuire ad aumentare le possibilità di crescita della propria azienda, anziché quelle di incorrere in un fallimento. Tra queste, una delle principali attività utili alle startup è quella dei test di prodotto.

Recentemente su Entrepreneur è stato pubblicato un contributo di JD Albert (Director of Engineering presso Bresslergroup, società di Philadelphia specializzata in innovazione e accelerazione di imprese) dedicata proprio al tema dei test di prodotto, e a quanto una buona strategia informale basata sul testing possa essere utile per risparmiare tempo e denaro rispetto a ricerche che possono costare anche decine di migliaia di dollari.

Una ricerca informale basata sul testing può infatti essere effettuata prima di una ricerca formale, in quanto risulta essere meno impegnativa e più snella. Albert offre quindi alcuni consigli e spunti interessanti per le startup alle prese con i test di prodotto:

1. Il prototipo deve essere pronto prima possibile.

Aspettare fino ad avere un prototipo di prodotto perfetto da testare è un errore piuttosto comune per le startup, dettato probabilmente dal timore di essere giudicati: in realtà, bisogna fare un vero e proprio “scatto” mentale e capire che testare un prototipo prima possibile consente di risparmiarsi parecchie critiche in seguito, quando tra l’altro sarà molto più costoso apportare delle modifiche.

La cosa migliore da fare è mettere il prototipo tra le mani delle persone, osservare le reazioni ed imparare dai feedback dei clienti, che spesso possono fornire informazioni inaspettate e a maggior ragione utili.

2. Iniziare con un network di contatti già esistenti.

I primi tester per il prodotto di una startup vanno reclutati tra le persone più vicine e facilmente raggiungibili: amici, parenti, contatti on-line. In quest’ottica, i social media rappresentano una grande opportunità per entrare in contatto e ottenere la collaborazione di un gruppo di potenziali clienti fin dalla fase early stage (ad esempio, i social media consentono piuttosto facilmente di effettuare un primo test su un campione di 100 persone).

Anche le piattaforme on-line come Kickstarter e Indiegogo possono rappresentare uno strumento utilissimo per testare un prototipo di prodotto e trovare supporto per il proprio progetto.
Queste piattaforme mettono la startup in comunicazione con un vasto pubblico di early adopter che non vedono l’ora di poter dare il proprio feedback.
L’autore cita a tale proposito il libro di Hardi Maybaum “The Art of Product Design: Changing How Things Get Made”, secondo cui l’idea di open engineering è la strada migliore per abbattere le barriere ed entrare in contatto con la community on-line, avvicinandosi alle conoscenze e agli strumenti più utili per accelerare il processo di product design.

3. Utilizza la critica costruttiva come nutrimento per il processo di sviluppo.

Le iniziali reazioni negativa dei consumatori aiutano molto a plasmare il prodotto. Per ottenere le critiche più preziose per una startup, occorre predisporre la fase di test in modo tale che le persone abbiano la possibilità di scegliere tra differenti opzioni (stili, colori, caratteristiche…).
Inoltre, i founder dovrebbero mantenere un atteggiamento aperto nei confronti dei feedback, per riuscire ad ottenere il meglio dalla fase di testing. Assumere una mentalità chiusa in questa fase trasforma il test di prodotto in una totale perdita di tempo.

Bisogna sempre tenere ben presente il principio di base: qualsiasi modifica e aggiustamento scoperta in fase di test consente di correre ai ripari in fretta e a costi contenuti. Effettuare le modifiche e gli aggiustamenti su un prodotto finale già lanciato sul mercato comporta invece dei costi elevati.

4. Destinare un budget specifico al test di prodotto.

Anche se testare un prototipo in maniera informale è sicuramente meno costoso di una ricerca di mercato formale, bisogna comunque considerare che si tratta di un’attività che comporta dei costi. Il consiglio dell’autore è quello di non sottovalutare mai i costi della fase di testing: si tratta di costi di gestione a livello logistico, costi di raccolta dati, costi per lavorare con i clienti.
Si tratta di attività costose in termini di tempo e di denaro, e di attività piuttosto difficili da non prendere mai sottogamba: per questo è opportuno che la startup metta a disposizione un budget adeguato.

5. Prepararsi in tempo utile.

Se gli utenti di riferimento sono parte di una nicchia di mercato molto specifica, è buona regola iniziare a stabilire i collegamenti con i tester prima possibile. Costruire un network utile richiede infatti parecchio tempo, soprattutto per un prodotto innovativo in cui la rete va costruita da zero.
Inoltre, è consigliabile approcciarsi i propri tester in maniera metodica, non affidandosi alla casualità: questo significa porre a tutti le stesse domande, in modo da avere dei dati e dei risultati davvero utili da analizzare.

In conclusione, Albert ricorda ai propri lettori il principio di base secondo il quale non sarà mai facile modificare un prodotto che è già sul mercato. La fase di test non solo aiuta ad evitare piccoli e grandi intoppi, ma approfondisce la connessione tra una potenziale grande idea e i futuri clienti che un giorno investiranno in essa.

Per leggere il post originale: http://www.entrepreneur.com/article/235201

Napoli, 10/07/2014

A Napoli dal 10 al 12 dicembre la BIAT – Borsa dell’Innovazione e dell’Alta Tecnologia: i termini di partecipazione per startup e imprese scadono il 31/07/14

Sarà ospitata a Napoli dal 10 al 12 dicembre 2014 la BIAT – Borsa dell’Innovazione e dell’Alta Tecnologia: un evento internazionale organizzato da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane nell’ambito del Piano Export Sud a sostegno delle Regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).

La BIAT nasce grazie alla collaborazione delle quattro Regioni, di Confindustria e di Campania in Hub allo scopo di promuovere la commercializzazione di prodotti e servizi innovativi e ad alta tecnologia nei mercati esteri: in particolare, l’obiettivo è quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta tra startup, PMI innovative, reti di impresa, università, parchi tecnologici con le controparti straniere.

L’evento prevede quindi la possibilità di incontrare controparti estere provenienti da seguenti Paesi esteri: Stati Uniti, Canada, Francia, Belgio, Svezia, Germania, Austria, Regno Unito, Giappone, Cina, Emirati Arabi, Israele e Federazione Russa.

Fino al 31 luglio 2014 è possibile inviare le proposte progettuali per partecipare alla BIAT attraverso la compilazione dell’apposito form on-line disponibile al seguente link: http://borsainnovazione.ice.it/home-page/iscrizione-all-evento

Il modulo va compilato in lingua inglese, e l’iscrizione va perfezionata con l’invio tramite e-mail (borsainnovazione@ice.it) del logo dell’azienda.

Le proposte progettuali possono essere presentate da micro, piccole e medie imprese, startup, reti di impresa, consorzi, università, parchi tecnologici in possesso dei seguenti requisiti:

1. Sede operativa in Sicilia, Campania, Calabria, Puglia;
2. Assenza di situazioni di morosità con l’Agenzia ICE;
3. Essere in regola con e norme vigenti in materia fiscale, assistenziale e previdenziale;
4. Essere in possesso di potenzialità di internazionalizzazione e capacità di apertura verso il mercato (requisiti minimi richiesti: avere un sito internet/una pagina in un social network ed essere in grado di garantire una risposta telematica in almeno una lingua straniera alle richieste provenienti da interlocutori esteri);
5. Non essere in stato di fallimento, di liquidazione, di amministrazione controllata.

Per partecipare alla BIAT le proposte progettuali dovranno appartenere ad uno dei seguenti settori: aerospazio, nanotecnologie, biotecnologie, nuovi materiali, energie rinnovabili, ambiente, ICT e meccanica.

Inoltre, le selezioni saranno destinate a idee e progetti ad alto contenuto tecnologico, con buone prospettive di sviluppo di collaborazioni nell’ambito della ricerca e della produzione innovativa, con una buona attrattiva nei Paesi aderenti e nei settori di riferimento.

Il Programma della BIAT prevede nella prima giornata (10 dicembre) una sessione plenaria di carattere istituzionale seguita da un evento di networking tra le aziende selezionate e le controparti estere.
La seconda giornata (11 dicembre) sarà suddivisa in una parte strettamente tecnica (durante la mattinata), dedicata alle tematiche di tutela della proprietà intellettuale, incentivi alla brevettazione e forme di finanziamento per imprese innovative e startup. Nel pomeriggio si terranno le presentazioni delle 4 aree di eccellenza, una per ciascuna delle Regioni coinvolte, per illustrare il potenziale tecnologico di ognuna di esse.
Infine, la terza giornata di lavori (12 dicembre) vedrà una serie di incontri B2B stabiliti direttamente dai singoli operatori esteri con le imprese e startup presenti.

Per saperne di più sulla BIAT – Borsa dell’Innovazione e dell’Alta Tecnologia il link di riferimento è: http://borsainnovazione.ice.it/home-page/evento-borsa

Napoli, 09/07/2014

Il 14/07 a Tip & Tricks for startupper, i 5 vincitori dell’iniziativa “Trasformare un’idea in un’impresa”: conosciamoli meglio

Lunedì 14 luglio 2014 il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est riapre le porte a nuove idee, talenti e startupper con l’evento gratuito Tip & Tricks for startupper: tra i presenti durante il pomeriggio ci saranno i 5 migliori team dell’iniziativa “Trasformare un’idea in un’impresa”, tenutasi lo scorso 27 giugno presso la sede dell’Unione Industriale di Napoli a cura di Gestione dello Sviluppo Imprenditoriale – Corso di Studi Ingegneria Gestionale (Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università Federico II di Napoli).

I cinque team di “Trasformare un’idea in un’impresa” avranno l’occasione di presentare il proprio pitch ai presenti, ricevendo feedback e consigli da Gianluca Dettori , dai team delle due passate edizioni dell’iniziativa per startup del Comune di Napoli “VulcanicaMente: dal talento all’impresa” e da altri aspiranti startupper e talenti creativi.

In attesa di incontrare i membri dei team che hanno presentato i migliori business plan all’evento del 27 giugno, conosciamo meglio i loro progetti:

1) MEMENTO

Il team primo classificato è composto da Raffaele Russo, Sabrina Russo e Davide Vastola: il loro progetto punta a produrre e commercializzare un dispositivo che sia in grado di aiutare le persone con deficit di memoria (anche patologici) a ricordare i propri oggetti personali. Si tratta di un pannello elettronico che riconosce il passaggio (o il mancato passaggio) di determinati oggetti in un’area delimitata localizzata nei pressi della porta di casa.

2) NAPOLI AUGMENTED

Il progetto che si è classificato al secondo posto è presentato da Margherita Cioffi, Paola Russo, Laura Malegieri, Emilyalexandra Orefice, Luisa Migliore. Si tratta di Napoli Augmented, un’applicazione turistica che si basa sulla tecnologia dei Google Glass. Grazie agli occhiali e al QR Code applicato ai monumenti, il software sarà in grado di offrire al turista circa 8 ore di contenuti multimediali che si integrano al contesto: lo scopo è quello di fornire ai turisti un supporto aggiuntivo per visitare la città di Napoli in maniera autonoma, per effettuare dei veri e propri viaggi virtuali nel passato, per indviduare aspetti tipici dell’enogastronomia partenopea.

3) ID TICKET

Il team di ID TICKET si è invece classificato al terzo posto: costituito da Raffaele Boccia, Flavio Cerciello, Giovanni Cioffi e Walter Golluscio, ha presentato un progetto che si candida a rispondere a uno dei principali problemi del trasporto pubblico urbano. Si tratta infatti di un dispositivo a radiofrequenza composto di un tag RFID da collocare sui biglietti e da lettori da installare alle porte dei bus, per identificare i passeggeri che viaggiano senza regolare titolo di viaggio.

4) INTELLENCE

Al quarto posto, una startup del settore manifatturiero: si tratta di Intellence, che si propone di costruire una caffettiera innovativa che, grazie ad un’innovazione di tipo meccanico, fornirà un sapore molto intenso al caffè.
Il team di Intellence, composto da Roberto Pianelli, Raffaele Falco, Pasquale Lettieri e Daniele Sinagra, ha infatti pensato ad un meccanismo che, attraverso una molla, consente il sollevamento della parte inferiore della caffettiera mantenendo la pressione costante e aumentando l’intensità dell’aroma del caffè.

5) VITRUM

Anche il team di Vitrum (costituito da Vincenzo Amendola, Luigi Dario Izzo, Pasquale Cucinella, Luigi Falco, Dario Borrelli) ha presentato un progetto innovativo nel settore manifatturiero. L’idea è quella di un sistema di raccolta di bottiglie di vetro vuote attraverso un box dotato di un’interfaccia elettronica. Una volta depositati i vuoti, il sistema eroga un bonus spendibile presso l’attività commerciale o l’ente pubblico che ha installato il sistema di raccolta.

Napoli, 09/07/2014

Job Opportunities dal CSI: la startup Artrooms è alla ricerca di un web master

Artrooms, tra i progetti vincitori della seconda edizione di VulcanicaMente: dal talento all’impresa, sta attualmente partecipando al percorso di coworking presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ed è alla ricerca di un web master/programmatore da integrare nel suo team. Di seguito, la Job Description e i contatti per candidarsi.

Artrooms, startup digitale con sede in Napoli, cerca un programmatore da integrare nel proprio team. 

Si ricerca Sviluppatore PHP e MySql con comprovata esperienza nello sviluppo di siti internet aziendali su piattaforma WordPress, Joomla, Druplal. Uso disinvolto di JavaScript, Html5 e CSS3. Conoscenza della lingua inglese. Esperienza di sviluppo siti ecommerce e cataloghi on line è considerato un plus.
Disponibilità immediata part time o full time, con un forte interesse ad investire con le proprie competenze in una startup innovativa.
I candidati che rispecchiano i requisiti richiesti, potranno presentare la loro candidatura inviando una mail con CV all’indirizzo contact@artrooms.it
Saranno prese in considerazione solo le candidature arrivate a mezzo mail e rispondenti alla quanto ricercato. Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.

Napoli, 08/07/2014

WE – Progetti delle Donne: premi fino a 40.000 € per le migliori idee di impresa proposte da imprese femminili con progetti in linea con Expo Milano 2015

WE – Women for Expo, in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture, ha indetto il concorso dedicato a startup e idee imprenditoriali proposte da talenti femminili denominato “WE – Progetti delle Donne”: l’obiettivo del concorso è quello di individuare e premiare i progetti imprenditoriali proposti da donne dell’intero territorio nazionale che siano in linea con i temi chiave di Expo Milano 2015.

WE – Progetti delle Donne è aperto a imprese femminili (composte per almeno il 60% o i 2/3 da donne) in via di costituzione o di nuova costituzione:

– le imprese di nuova costituzione devono avere sede legale in Italia e non aver ancora conseguito ricavi alla data di presentazione della domanda di partecipazione;

– le imprese in via di costituzione dovranno essere costituite entro la scadenza dei termini per presentare la domanda di partecipazione (31/10/2014). Sono ammesse le titolari di Partita IVA registrate in Italia che abbiano conseguito ricavi su base annua non superiori a 10.000 €.

Per concorrere a WE – Progetti delle Donne, bisogna che le proposte imprenditoriali siano innovative e che facciano riferimento al tema principale di Expo Milano 2015, sintetizzato nello slogan “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Tra i numerosi settori di riferimento elencati dal Regolamento del Concorso, ricordiamo: Dietetica, Agroalimentare, Packaging, Trasporto e Logistica, Bio-tecnologie, Riciclo delle acque, Educazione e Formazione, Benessere e fitness, Turismo, Eventi culturali.

Le candidature potranno essere presentate singolarmente o in forma associata entro le ore 18:00 del 31 ottobre 2014, compilando il form disponibile on-line al link dedicato all’iniziativa dalla piattaforma Ideatre60: http://wepadiglioneitalia.ideatre60.it/bandi/we-progetti_delle_donne

Un’apposita Commissione di Valutazione sceglierà i migliori progetti sulla base dei seguenti criteri:

a) Empowerment
b) Innovazione
c) Sostenibilità
d) Impatto
e) Comunicabilità

Per le migliori tre idee progettuali, WE – Progetti delle Donne mette in palio i seguenti premi:

1) Primo classificato: 40.000 € a fondo perduto;
2) Secondo classificato: 30.000 € a fondo perduto;
3) Premio Vivaio: 10.000 € a fondo perduto, dedicato al miglior progetto proposto da imprenditrici under 35.

Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura del testo integrale del Regolamento: http://wepadiglioneitalia.ideatre60.it/upl/ckuploads/files/Regolamento_WE-Progetti_delle_donne.pdf

Napoli, 04/07/2014

Open Event al CSI – Lunedì 14 luglio, torna “Tip & Tricks for startupper”: storytelling e networking all’Incubatore Napoli Est

Torna il Tip & Tricks for startupper, il modo più semplice, informale e gratuito per entrare in contatto con i nostri migliori mentor e le nostre startup. Se hai un’idea imprenditoriale, stai provando a far nascere un’impresa innovativa o vuoi conoscere nuovi possibili compagni di viaggio, non puoi mancare all’incontro che il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ospiterà lunedì 14 luglio 2014 (a partire dalle 16:30).

L’incubatore, che attualmente ospita 12 startup vincitrici delle due passate edizioni di VulcanicaMente: dal talento all’impresa, apre nuovamente le sue porte a nuove idee, team e startupper per un appuntamento all’insegna dello storytelling, allo scopo di offrire ai partecipanti una serie di consigli e suggerimenti utili per chi ha voglia di intraprendere una nuova attività imprenditoriale: ci sarà infatti la possibilità di incontrare Gianluca Dettori, le 12 startup dell’Incubatore e altri ospiti che condivideranno il proprio punto di vista e le proprie esperienze sul tema dell’impresa innovativa.

Partecipano a Tip & Tricks for startupper i 5 team che si sono classificati ai primi posti dell’iniziativa “Trasformare un’idea in un’impresa”, tenutasi il 27 giugno u.s. presso la sede dell’Unione Industriale di Napoli: grazie alla collaborazione con Gestione dello Sviluppo Imprenditoriale – Corso di Studi Ingegneria Gestionale (Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università Federico II di Napoli) avremo la possibilità di ascoltare i pitch degli studenti dell’ateneo napoletano che hanno presentato i Business Plan più innovativi.

Inoltre, nel corso dell’incontro è previsto l’intervento dell’Assessore al Lavoro e Attività Produttive del Comune di Napoli, Enrico Panini, che presenterà il nuovo programma d’interventi dell’Amministrazione comunale per il supporto all’imprenditoria e la creazione d’imprese innovative.

Tip & Tricks for startupper si chiuderà con un networking aperitif offerto ai partecipanti: per partecipare bisogna registrarsi compilando l’apposito form disponibile al seguente link: https://www.incubatorenapoliest.it/event/t-and-t-for-startupper/.

Napoli, 03/07/2014

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