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Da Matching 2013 e Campania Innovazione, nuove opportunità di networking per le imprese innovative campane

Campania Innovazione realizza per 20 imprese campane ad alto valore innovativo un percorso di accompagnamento all’evento “Matching 2013”, che si terrà dal 25 al 27 novembre 2013.

Matching è una manifestazione internazionale, organizzata da CDO.NET srl e promossa da Compagnia delle Opere (CdO), che si svolge ogni anno presso i padiglioni fieristici di Rho/Pero. Giunto quest’anno alla sua nona edizione, Matching 2013 permette alle imprese innovative partecipanti di sviluppare nuove relazioni di business: sarà possibile accedere ad un network internazionale di fornitori, clienti, imprenditori con un’agenda totalmente personalizzata di appuntamenti (i partecipanti potranno accedervi iscrivendosi al portale www.e-matching.it).

Nello specifico, il percorso di accompagnamento previsto da Campania Innovazione si svolge in tre fasi:

1. Pre-Manifestazione: preparazione dell’agenda di incontri al Matching, gestione di tutti gli aspetti logistici dei partecipanti e gestione del rapporto con i buyer esteri da incontrare, tramite sportello informativo dedicato, operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00.

2. Manifestazione: accompagnamento esclusivo durante l’intera manifestazione, per ognuna delle 20 aziende partecipanti, con agenda personalizzata già preparata in collaborazione con lo sportello operativo; servizio di tutoraggio e accompagnamento agli appuntamenti con buyer esteri durante i giorni del Matching; allestimento ed organizzazione logistica degli spazi dedicati alle aziende partecipanti durante il Matching.

3. Post-Manifestazione: assistenza nella gestione degli esiti degli incontri avvenuti durante il Matching, tramite sportello informativo dedicato (fino al 31/12/2013).

Campania Innovazione ha inoltre preparato un calendario di seminari di approfondimento, partito il 6 novembre 2013: i prossimi incontri sono previsti martedi 12 (sul tema Edilizia e Meccanica), mercoledi 13 (Internazionalizzazione e Reti di impresa) e Giovedi 14 (La filiera logistica e agroalimentare). Tutti gli incontri si svolgono a partire dalle ore 16:00 ed è possibile rivolgersi allo Sportello Operativo costituito presso la sede della CdO Campania sita in via A.Vespucci 9/B (tel. 081284071).

La partecipazione è aperta alle prime 20 imprese campane ad alto valore innovativo che presenteranno domanda (è possibile scaricare qui la scheda di manifestazione di interesse, da inviare tramite PEC all’indirizzo net-companysrls@pec.it entro le ore 17:00 del 15 novembre 2013).

Possono partecipare le imprese attive nei seguenti settori strategici regionali: i nuovi materiali; le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict); le biotecnologie; l’aerospazio; l’automotive; la logistica ed i trasporti; l’agroalimentare; l’energia; la salute, la sicurezza, l’ambiente; il turismo e la tutela dei beni culturali.

Per maggiori informazioni su Matching 2013: http://www.e-matching.it/cdo/areaPubblica/home.seam

Per saperne di più sul percorso di accompagnamento di Campania Innovazione: http://www.campaniainhub.it/area-stampa/opportunita/campania-innovazione-accompagna-le-imprese-campane-a-matching-2013

Napoli, 08/11/2013

SMAU NAPOLI: a dicembre la prima edizione con un focus sui Distretti Tecnologici

Per la prima volta, arriva a Napoli l’evento nazionale dedicato all’innovazione e alle tecnologie digitali per le imprese: il 12 e 13 dicembre si terrà nel capoluogo partenopeo SMAU NAPOLI. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi durante SMAU MILANO da Guido Trombetti, assessore regionale alla ricerca scientifica, presente all’edizione 2013 dell’evento milanese per presentare i neonati Distretti Tecnologici della Regione Campania.

Come affermato dallo stesso Trombetti al convegno inaugurale dell’evento milanese, SMAU NAPOLIrappresenta una opportunità importante per il nostro sistema di ricerca. La Campania ha una straordinaria capacità di produrre conoscenze e competenze di qualità. Tracciare percorsi virtuosi per facilitare e valorizzare lo sviluppo delle relazioni commerciali tra la domanda di innovazione proveniente dal mondo delle imprese e l’offerta di innovazione sviluppata dalle Università e dai centri di ricerca è una priorità“.

SMAU NAPOLI sarà l’occasione per ospitare i protagonisti più importanti dell’ecosistema mondiale delle tecnologie digitali e non solo: l’evento sarà concepito allo scopo di far incontrare startup, centri di ricerca, imprese del settore ICT e finanziatori pubblici e privati per le imprese.

L’idea di base è quella di consentire all’imprenditore di avere una panoramica completa sul mondo dell’innovazione, per consentire alle imprese di “trovare la giusta spinta per evolversi e innovare la propria impresa“, come spiegato dall’amministratore delegato di SMAU Pierantonio Macola.

Ampio spazio durante SMAU NAPOLI sarà destinato al mondo della ricerca industriale (con un’area dedicata che durante l’evento sarà denominata Campania Next), dove saranno presentati i sei distretti regionali:

STRESS: Distretto tecnologico Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l’Edilizia sismicamente Sicura ed ecoSostenibile, nato allo scopo di favorire la collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca del territorio regionale campano in ambito ricerca & sviluppo nel settore delle costruzioni sostenibili.

BIOSCIENCE: Distretto tecnologico per le biotecnologie, comprende 91 imprese del territorio regionale attive nel campo delle biotecnologie e della salute dell’uomo. Particolarmente attivo nel sostegno alle nuove imprese biotech e del settore agroalimentare.

D.A.C.: Distretto tecnologico Aerospaziale, è costituito da 30 soggetti tra i quali figurano grandi aziende, PMI e centri di ricerca. L’attività del D.A.C. ha portato alla presentazione di uno studio di fattibilità già approvato dal MIUR con 11 programmi strategici e circa 145 milioni di euro di investimenti per i prossimi tre anni.

DATABENC: Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali, si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale in Campania attraverso l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie con un focus particolare sulla fruizione sostenibile della cultura.

SMART POWER SYSTEM: Distretto tecnologico per le energie rinnovabili, opera in una serie di ambiti di intervento afferenti alla competitività, lo sviluppo e il trasferimento di conoscenze in materia di reti elettriche intelligenti. Tra gli ambiti in questione, ricordiamo Smart Grid, Fonti rinnovabili, Geotermia, Risparmio energetico e sostenibilità ambientale.

DISTECTRA: DIStretto ad Alta TECnologia TRAsporti di Superficie, si adopera per l’aumento della competitività delle imprese e per l’attrazione di nuovi investimenti nei settori automotive, ferroviario e logistica. Particolare attenzione è riservata alla ricerca & sviluppo, alla crescita delle PMI e al sostegno alla nascita di nuove imprese nei settori di riferimento.

Oltre al tema dei Distretti Industriali, il programma di SMAU NAPOLI prevede oltre 70 workshop su temi fondamentali per imprenditori e startuppers, oltre ad una serie di premi come il Premio Innovazione ICT Campania e il Premio Smart City.

Per maggiori informazioni, qui la pagina dedicata all’argomento dal Portale della Regione Campania.
Napoli, 29/10/2013

Startup Europe Manifesto: il Leader Club presenta il documento con oltre 5.000 firme al Consiglio Europeo

Sono 22 le raccomandazioni contenute nel Manifesto “Startup Europe”, presentato dal Leaders Club al presidente del Consiglio Europeo Herman Van Romouy firmato da oltre 5.000 persone: una grande risposta da parte della community della Rete, che conferma l’interesse crescente a creare un ecosistema per startup nel nostro continente.

Lo Startup Manifesto nasce la convinzione che le startup siano il motore economico dal quale l’Europa può ripartire e tornare a crescere, per cui il documento cerca di inquadrare le azioni e gli strumenti utili per fare del territorio UE un posto dove sia più semplice fondare una startup, grazie anche ad un collegamento con le istituzioni pubbliche e con il mondo dell’università e della ricerca.

Come accennato in un precedente post del nostro blog dedicato all’argomento, Per il mercato dell’Internet Economy si prevede una crescita pari all’8% all’anno nei prossimi 5 anni nei paesi del G20 (per le economia in via di sviluppo la crescita annuale del settore è stimata addirittura al 18%): favorire la nascita e lo sviluppo di startup operanti nel settore delle tecnologie digitali è quindi un’occasione fondamentale per migliorare la situazione economia, in termini occupazionali e di nuova ricchezza.

Ricordiamo che tra i redattori e i firmatari del Manifesto è possibile ritrovare nomi di grandi esperti e protagonisti del settore, tra i quali Zaryn Dentzel (Tuenti), Daniel Ek (Spotify), Kaj Hed (Rovio Entertainment), Lars Hinrichs (HackFwd), Boris Veldhuijzen van Zarten (The Next Web), che sono tra l’altro alcuni tra i fondatori del Leader Club, nato alcuni mesi fa su indicazione del vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes (qui, il nostro approfondimento sul Leader Club).

I redattori del Manifesto hanno individuato 22 azioni sulla base delle quali le imprese possono orientarsi per migliorare le proprie performance future: l’invito a imprenditori, investitori, consulenti e altri soggetti interessati contenuto nel documento è di “impegnarsi in questo dialogo e condividere le loro opinioni sul Manifesto per aiutarci a muoversi verso l’adozione di questo piano di crescita digitale per l’UE”.

 

Ecco le 22 raccomandazioni contenute nello Startup Manifesto:
1 . Trasformare gli insegnanti in esperti digitali per affrontare la sfida .
2 . Insegnare ai nostri figli i principi, i processi e la passione per l’imprenditorialità fin da piccoli.
3 . Incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi.
4 . Preparare i laureati per un mercato radicalmente diverso.
5 . Incoraggiare le grandi imprese a formare il grande pubblico.
6 . Fare dell’Europa il posto più facile dove talenti altamente qualificati possano avviare un’impresa e ottenere un lavoro grazie a un “visto di startup” paneuropeo.
7 . Rendere più facile per le aziende assumere al di fuori dei loro Paesi d’origine.
8 . Rendere più facile per le aziende licenziare i dipendenti .
9 . Riportare a casa i migliori cervelli.
10 . Aumentare gli investimenti privati ​​e istituzionali in startup .
11 . Rendere più facile raccogliere capitali attraverso i mercati pubblici per le imprese a forte crescita.
12 . Acquistare di più dalle piccole imprese .
13 . Istituire una E-Corp , nuovo tipo di società trans-europea.
14 . Tassare le share options come capital gain e non come reddito.
15 . Rivedere e normalizzare le leggi sulla protezione dei dati.
16 . Eliminare l’obbligo per i fornitori di dati di memorizzare le informazioni in un determinato Paese.
17 . Rendere pubblici i dati governativi.
18 . Far sì che i governi pensino in digitale.
19 . Avviare un cambiamento di mentalità in tutta Europa in termini di come definiamo il successo.
20 . Nominare un “Direttore Digitale” in tutti i paesi UE.
21 . Creare un archivio di “best practices” .
22 . Fondare un Forum digitale europeo.

Qui, il link ufficiale al sito Startup Europe, dove è possibile consultare la versione completa del Manifesto.

Napoli, 25/10/2013

 

Destinazione Italia: il documento on-line per la consultazione pubblica fino al 9 novembre

Il 19 settembre 2013 il Governo, su iniziativa del Presidente del Consiglio e dei Ministri degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico ha varato il documento “Destinazione Italia”: nato allo scopo di rendere l’Italia più attrattiva per gli investimenti dall’estero e per promuovere il nostro Paese nel mondo, Destinazione Italia contiene un elenco dei provvedimenti già adottati e le 50 misure che saranno attuate in futuro, indicizzate sulla base del tempo di attuazione (rapido, breve e medio periodo).

Tra le misure di particolare interesse per startup e imprese, ricordiamo la n. 18 che prevede di ampliare le fonti di finanziamento per le PMI oltre il sistema dei finanziamenti bancari, che attraversa ormai da tempo una fase di contrazione.

La misura n. 20 prevede l’istituzione di un Fondo “Invest in Made in Italy”, finalizzato all’investimento in equity di microimprese. Il Fondo, costituito con risorse pubbliche, private e quote di investitori istituzionali esteri, prevede ticket da 50 a 500 mila euro.

La misura successiva, la n. 21, è espressamente dedicata alle startup e prevede la creazione del “Fondo dei Fondi”: si tratta di uno strumento dedicato al co-investimento in fondi di venture capital, a supporto delle operazioni di investimento realizzate da altri attori dell’ecosistema startup (angel investor, incubatori ed acceleratori di impresa). Anche in questo caso si prevede la coesistenza di risorse pubbliche e private, e i fondi pubblici saranno attivati solo qualora almeno una parte delle risorse private provenga da capitali stranieri.

Interessante per le imprese e per le startup anche la misura n. 29, relativa al Credito d’imposta per la Ricerca&Sviluppo: l’idea proposta è quella di introdurre un credito d’imposta stabile e automatico sull’incremento, rispetto all’anno precedente, delle spese per attività di R&S.

Collegata alle startup anche la misura successiva (n. 30), che contiene le misure per favorire ed incentivare lo sviluppo di spin-off accademici e la capacità di questi ultimi di attrarre capitali: l’idea è quella di prevedere una programmazione condivisa università-impresa e creare un sistema di incentivi ad hoc per le grandi aziende che decideranno di affiancare le aziende spin-off nel loro ingresso sul mercato.

Da segnalare infine la misura n. 44: nell’ottica di utilizzare i visti come strumento di attrazione di aspiranti startuppers e di investitori sul territorio nazionale, è prevista la possibilità di istituire un visto specifico per le startup e gli investitori (sulla scia degli Startup VISA). Tale misura potrebbe incentivare non solo la nascita di nuove imprese e l’accesso di nuovi capitali, ma anche contribuire alla generazione di nuova occupazione.

Nelle intenzioni del Governo, il documento del 19 settembre va considerato come una “versione 0.5” ed è pertanto attualmente oggetto di una consultazione pubblica: è possibile per i cittadini partecipare attivamente alla redazione del piano per l’attrazione degli investimenti esteri e la promozione della competitività delle imprese italiane a livello globale fino al 9 novembre 2013 (qui il link di riferimento).

Al termine della consultazione pubblica, i risultati verranno pubblicati in un report e integrati nella versione finale 1.0 del documento Destinazione Italia, con l’attuazione delle misure in esso contenute nel corso della legislatura.

La consultazione aperta al pubblico permette un’ampia possibilità di partecipazione, sotto tre differenti modalità:

– proposta di commenti, integrazioni e segnalazioni per discutere ed arricchire ogni singola misura (in ciascuna pagina del documento);
– segnalazione delle priorità da assegnare alle 50 misure previste;
– proposta di ulteriori azioni complementari a quelle già previste dal documento.

Napoli, 17/10/2013

Dal MISE, nuove agevolazioni per l’Innovazione delle imprese del Mezzogiorno

Con Decreto Ministeriale del 29/07/2013, il Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto un nuovo regime di agevolazioni destinato alle imprese delle Regioni Convergenza che intendano effettuare investimenti innovativi: la dotazione finanziaria messa a disposizione è di 150 milioni di euro, di cui il 60% riservato alle PMI.

Possono presentare domanda le imprese regolarmente costituite da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda che abbiano sede legale ed operativa nei territori delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) che si trovino in regime contabile ordinario e, in caso di imprese di servizi, siano costituite sotto forma di società.

Per accedere alle agevolazioni, le imprese devono presentare dei programmi di investimento che siano finalizzati all’acquisto di immobilizzazioni materiali ed immateriali avanzate da un punto di vista tecnologico e in grado di accrescere i livelli di efficienza e/o di flessibilità nello svolgimento del business.

Tali miglioramenti dovranno essere valutabili in termini di:

– riduzione dei costi,
– aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi,
– aumento della capacità produttiva,
– introduzione di nuovi prodotti e/o servizi,
– riduzione dell’impatto ambientale,
– miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.

In particolare, il secondo comma dell’art. 5 elenca una serie di investimenti che sono considerati innovativi e che pertanto possono ottenere le agevolazioni previste dal Decreto: tra questi, segnaliamo l’acquisto di apparecchiature elettroniche per la gestione e lo svolgimento di attività legate al ciclo produttivo, di sistemi di automazione industriale che utilizzino algoritmi per l’interazione tra parti meccaniche ed elettroniche, di computer e programmi informatici.

Riguardo ai settori economici, saranno ammissibili programmi di investimento relativi a:

– attività manifatturiere;
– produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore;
– attività di servizi (specificate in allegato al Decreto in questione).

Le spese ammissibili oggetto di agevolazione dovranno essere comprese tra i 200.000,00 e i 3.000.000,00 di euro, e il programma di investimento dovrà avere una durata temporale non superiore ai 12 mesi. Riguardo, invece, alla tipologia di spese ammissibili, l’art. 6 specifica che si tratta di quelle “relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, (…) che riguardano i macchinari, gli impianti, le attrezzature e i programmi informatici”.

Il regime di agevolazioni introdotto dal Decreto MISE 29/07/2013 si sostanzia in una sovvenzione rimborsabile: l’impresa beneficiaria deve restituire una percentuale dell’importo ricevuto, con percentuali che variano a seconda delle dimensioni (70% per le piccole imprese, 80% per le medie imprese, 90% per le grandi imprese).

Il rimborso dovrà essere effettuato secondo un piano di ammortamento con rate semestrali, per una durata massima di 7 anni a partire dalla data di erogazione dell’ultima quota della sovvenzione. Il piano di restituzione non prevede il pagamento degli interessi.

La procedura di valutazione delle domande di agevolazione sarà gestita con modalità a sportello, sulla base dei criteri elencati dall’art. 8 e consistenti in aspetti relativi a:

– caratteristiche dell’impresa (copertura ed indipendenza finanziaria, spese in Ricerca e Sviluppo, personale qualificato);
– fattibilità tecnica e sostenibilità economico-finanziaria (tenendo conto anche dell’incidenza della gestione caratteristica e degli oneri finanziari del programma di investimento);
– qualità della proposta.

Non sono ancora stati comunicati i termini di apertura della procedura a sportello e le modalità di presentazione delle domande, il MISE precisa che saranno definite da un successivo decreto direttoriale della Direzione generale per l’incentivazione alle attività imprenditoriali.

Per ulteriori informazioni, la pagina dedicata sul sito ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico è disponibile a questo link.

Napoli, 11/10/2013

Il Programma COSME 2014-2020: dall’UE, nuovi strumenti a sostegno di startup e PMI

COSME 2014-2020 è il Programma dell’Unione Europea nato con l’obbiettivo di incrementare la competitività a livello internazionale delle piccole e medie imprese del territorio comunitario.
Il Programma COSME si pone in un’ottica di continuità con le azioni e le iniziative già intraprese nell’ambito del Programma EIP (Programma per l’Imprenditorialità e l’Innovazione), con la finalità di semplificare l’accesso al programma da parte delle imprese europee e di sostenere, coordinare ed integrare le azioni in materia intraprese a livello dei singoli Stati Membri.

Tra gli scopi perseguiti, ritroviamo innanzitutto facilitare l’accesso al sistema dei finanziamenti per le PMI, la creazione di un ecosistema favorevole alla creazione e alla crescita di nuove imprese, lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale diffusa in Europa, la crescita della competitività in un’ottica sostenibile e il miglioramento dell’accesso ai mercati internazionali per imprese di piccole dimensioni.

Gli strumenti di cui si avvale COSME per raggiungere tali obbiettivi sono sostanzialmente cinque:

1. Strumenti finanziari dedicati alle PMI per facilitare l’accesso al sistema dei finanziamenti: è previsto un sistema di agevolazioni specifico per le varie fasi del ciclo di vita delle aziende, in particolare per le startup, con prestiti fino a 150.000 euro per tutte le PMI, gestito dal Fondo Europeo per gli Investimenti.

2. La rete di servizi alle imprese “Enterprise Europe Network”: riunisce oltre 600 organizzazioni da 60 paesi per fornire informazioni e servizi di qualità nel campo del sostegno alle imprese, per favorirne la competitività.

3. Sostegno all’Imprenditorialità: azioni di sostegno alle imprese per favorire i network transnazionali e lo scambio di best practices, oltre che per individuare le possibilità di ampliamento delle attività di business. Tra i target specifici, ampio spazio sarà dato alle azioni dirette all’imprenditoria giovanile e femminile.

4. Migliorare le condizioni per la competitività e sviluppare politiche a favore delle imprese: verrà effettuata un’accurata analisi dell’ecosistema imprenditoriale europeo per facilitare il lavoro dei policy makers a livello nazionale e locale, basato sui dati delle performance e delle politiche di ciascuno Stato Membro e sulle ultime tendenze di alcuni settori dei mercati a livello europeo e globale. Inoltre, è prevista l’organizzazione di una serie di conferenze ed altri eventi per diffondere le conoscenze e le informazioni, per formulare proposte e per favorire la cooperazione tra Stati Membri in tema di promozione dell’imprenditorialità.

5. Internazionalizzazione delle PMI: attraverso il Programma COSME saranno forniti alle PMI servizi di supporto per facilitare l’espansione delle attività di business sia nel mercato unico europeo che nei mercati esteri (tra gli esempi di servizi gratuiti, ricordiamo l’IPR Helpdesk per la Cina).

Nelle previsioni della Commissione Europea, l’impatto del Programma COSME porterà ad un aumento del PIL dell’UE di oltre un miliardo di euro l’anno, con la creazione e/o salvaguardia di circa 30.000 posti di lavoro, la nascita di circa 12.000 nuove imprese e un aumento del fatturato delle imprese assistite dal programma pari a circa 400 milioni di euro l’anno.
Tutto ciò sarà reso possibile grazie alla dotazione di 3,5 miliardi di euro prevista dal Programma COSME e destinata al finanziamento delle imprese sotto forma di prestito e/o di investimento.

Le proposte della Commissione Europea per il Programma COSME saranno valutate entro la fine del 2013 dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, mentre il Programma destinato alle PMI dovrebbe partire il 1°gennaio 2014.

Per maggiori informazioni su COSME, il link ufficiale di riferimento dal sito della Commissione Europea è http://ec.europa.eu/cip/cosme/

Napoli, 01/10/2013

Buone notizie per startup e incubatori: Accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia Italiano

Con la Circolare n. 652 del 26 luglio 2013, MCC (MicroCredito Centrale) ha stabilito i criteri e le modalità per l’accesso gratuito e semplificato di startup innovative e incubatori certificati al Fondo di Garanzia per piccole e medie imprese: da oggi, per startup e incubatori l’accesso al sistema delle garanzie è ancora più semplice e conveniente.

La previsione di una procedura semplificata era prevista dal decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, datato 26 aprile 2013: trovate qui il nostro post sull’argomento.

La Circolare di MCC rappresenta l’ultimo tassello necessario al completamento dell’iter legislativo iniziato con l’art. 30, comma 6 del Decreto Sviluppo Bis (DL 179/2012), secondo cui l’accesso al Fondo di Garanzia è gratuito e con modalità semplificate sia per le startup innovative che per gli incubatori certificati.

Il tassello precedente, per definire le modalità e le condizioni, è stato il DM 26/04/2013, il quale ha stabilito che la procedura di accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia:

– è riservata a startup e incubatori regolarmente iscritti all’apposita Sezione Speciale del Registro delle Imprese;
– prevede un importo massimo garantito per ciascuna domanda pari a 2,5 milioni di euro, con una copertura fino all’80% del rischio di esposizione;
– è concessa senza valutazione dei dati contabili di bilancio;
– alle domande che seguono tale procedura è concessa la priorità di istruttoria da parte del Comitato di Valutazione.

La Circolare di MCC ribadisce i contenuti del DM 26/04/2013 e introduce due condizioni necessarie per accedere al sistema gratuito e semplificato:

1. l’operazione non deve essere assistita da garanzie diverse da quelle del Fondo;
2. viene ribadito l’obbligo di presentazione della dichiarazione di iscrizione della startup o dell’incubatore alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese.

Qualora tali condizioni non vengano rispettate, la domanda di accesso al Fondo di Garanzia non potrà beneficiare della procedura semplificata e dei vantaggi di cui sopra, ma sarà valutata secondo la procedura ordinaria. Nel caso in cui vengano acquisite garanzie diverse (punto 1), l’accesso al Fondo di Garanzia sarà comunque gratuito.

Un piccolo ma significativo passo in avanti per la creazione di un ecosistema italiano a favore della nascita di startup.

Anche il ns. incubatore, tramite la nuova edizione di VulcanicaMente dal Talento all’impresa, cerca di dare il suo contributo all’ecosistema offrendo gratuitamente spazi, mentorship e networking a chiunque abbia un’idea o le competenze per creare un’impresa innovativa. Puoi partecipare subito e in pochi passi da qui.

Napoli, 30 luglio 2013

Un supporto alla diffusione delle ICT nelle imprese dall’Unione Europea: gli ICT Innovation Vouchers

Gli ICT Innovation Vouchers rientrano tra gli strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea per le micro, piccole e medie imprese situate nel territorio degli Stati Membri: si tratta di piccole linee di credito (che non possono superare il valore di 10.000 euro) che le aziende possono utilizzare allo scopo di aumentare la propria competitività e migliorare il proprio processo di crescita attraverso le potenzialità offerte dalle ICT.

Grazie a questi Vouchers, infatti, le microimprese e le PMI europee possono acquistare servizi ICT da aziende private, università, centri di ricerca e altri fornitori accreditati: tra i servizi specialisti acquistabili figurano, ad esempio, i servizi di formazione e assistenza per la creazione di un sito web aziendale, di strumenti per l’e-commerce, di infrastrutture tecnologiche per il miglioramento dei processi interni dell’azienda o servizi di gestione dei rapporti con clienti e fornitori.

Gli ICT Innovation Vouchers sono definiti dall’Unione Europea come uno strumento semplice e flessibile, che prevede bassi costi di amministrazione e consente alle microimprese e alle PMI di raggiungere una serie di obiettivi e miglioramenti:

– aumentare l’utilizzo dell’ICT nei singoli business,
– migliorare l’efficienza aziendale,
– aumentare l’innovazione all’interno dell’azienda,
– accrescere la competitività dell’azienda sul mercato.

Lo schema di utilizzo del voucher è semplice ed intuitivo: il responsabile dell’azienda richiede il voucher ed avvia un contatto con il fornitore del servizio di cui intende usufruire. Il fornitore, una volta autorizzato, ha la responsabilità di svolgere il lavoro per il richiedente e di riferire a quest’ultimo il risultato del servizio svolto, ottenendo un voucher del corrispettivo valore nominale.
Le effettive modalità di erogazione del pagamento saranno definite dalle singole Regioni, insieme all’elenco dei fornitori accreditati.

Finanziati attraverso i Fondi Strutturali dell’Unione Europea (FESR), i voucher destinati all’Italia prevedono un plafond del valore di circa 200 milioni di euro: le prime Regioni a beneficiarne sono la Campania, la Calabria, la Basilicata, la Sicilia e il Molise.

In particolare, la Regione Campania ha a disposizione 122 milioni di euro: è stato già siglato un protocollo d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico per il primo progetto che riguarderà il completamento della rete a banda ultralarga.

Il progetto degli ICT Innovation Vouchers è partito nel 2013 in due regioni spagnole, Murcia ed Extremadura: per le altre regioni, Italia compresa, la partenza è prevista nel corso del 2014.

Per ulteriori informazioni, la pagina dedicata nel sito dell’Agenda Digitale Europea è disponibile a questo link. In fondo alla pagina, inoltre, è possibile scaricare un’utile brochure con la Guida per Regioni.

Napoli, 19 luglio 2013

Il settore digital in Italia: il punto della situazione offerto da Assintel

Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT italiane, ha commissionato allo Studio Giaccardi e Associati la ricerca “Long Wave”, un’analisi svolta nel maggio 2013 sul panorama delle PMI digitali in Italia.

I risultati sono stati presentati alcuni giorni fa alla Camera di Commercio di Milano: il capoluogo lombardo è infatti la città italiana che conta il maggior numero di imprese digitali.

La ricerca “Long Wave” identifica ben 173.000 aziende che rientrano nella definizione di nuove imprese digitali, e che lavorano in settori quali i servizi Web, mobile e Internet of things, software e Big Data, social media, digital entertainment e finance 2.0.

Secondo Assintel, i dati dello studio mostrano il settore digitale italiano come punto di partenza e settore trainante per favorire l’uscita del Paese dalla crisi economica: le imprese digitali, infatti, hanno organizzazioni strutturate in maniera flessibile, e fanno dell’innovazione e della creatività il loro punto di forza maggiore per mantenere buoni risultati in termini di fatturato anche in questi anni di forti difficoltà economiche.

Le imprese digitali hanno infatti le migliori previsioni di fatturato per il 2013 rispetto a tutti gli altri settori produttivi italiani: ben il 68% prevede un fatturato in crescita, mentre il 28% dichiara che riuscirà a mantenere la stabilità rispetto allo scorso anno.

Dalla ricerca emerge inoltre l’identikit dell’impresa digitale italiana: la maggioranza di esse è costituita da PMI che contano in media 17 collaboratori, il 63% di esse è digital native (nell’86% dei casi si tratta di imprese nate dopo il 2000), mentre il restante 37% è composto da imprese nate come evoluzione di “vecchie” imprese IT.

Circa 2/3 delle imprese digitali in Italia sceglie di dotarsi della forma societaria della S.r.l., ma il modello organizzativo interno di questo tipo di società è per lo più “liquido”, strutturato sul singolo processo/commessa ed informale.

Un ruolo preponderante, naturalmente, è svolto dal Web: l’85% delle imprese digitali in Italia dichiara di utilizzarlo come piattaforma di collaborazione e il 33% sfrutta le possibilità della vendita on line.

Riguardo invece ai lavoratori digitali, si tratta di giovani under 35 (67%), in maggioranza uomini (64%), con una solida preparazione accademica (65% laureati, 12% in possesso di master/dottorato/PHD) che spesso hanno all’attivo un’esperienza lavorativa all’estero (29%).
I lavoratori digitali non inseguono il posto fisso, nè tantomeno un contratto a tempo indeterminato: oltre un terzo di essi lavorano con un contratto atipico e con Partita IVA, anche perchè spesso i costi dello Stato sul lavoro sono troppo alti per imprese piccole e flessibili come quelle del settore digitale.
In ogni caso, il modello occupazionale di questa tipologia di impresa risulta essere vincente: a fine 2012 il settore conta ben 620.000 addetti, con una crescita del 13,7% rispetto al 2009, anno di inizio della crisi.

Da questo scenario positivo e in crescita, però, emergono alcune criticità: i maggiori problemi dichiarati nelle interviste di Assintel riguardano i già citati costi del lavoro allo Stato, ma sono presenti anche forti difficoltà per l’accesso al credito bancario e una scarsa disponibilità sul territorio nazionale di investitori privati.

Le imprese dichiarano inoltre alcune difficoltà di tipo organizzativo: il carico di lavoro è spesso oneroso per le poche persone a disposizione, tanto che spesso il titolare dell’azienda diventa un factotum per sollevare i suoi collaboratori.
Inoltre, esiste un problema di reperimento delle figure professionali dotate di capacità adeguate alle esigenze del settore, oltre alla mancanza di un’offerta formativa in materia nella maggior parte del territorio nazionale: circa l’80% del territorio italiano è ancora poco “digital”.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, la piattaforma “Long Wave” di Assintel è disponibile a questo link.

Napoli, 18 luglio 2013

 

Dalla BEI in collaborazione con Gruppo Intesa Sanpaolo, nuove risorse per le PMI italiane

La BEI (Banca Europea per gli Investimenti) e il Gruppo Intesa Sanpaolo hanno stipulato un accordo per l’erogazione di finanziamenti a medio e lungo termine alle imprese italiane, allo scopo di sviluppare e rafforzare il settore produttivo italiano.

La BEI ha messo a disposizione un plafond di 661 milioni di euro distribuiti su 6 aree di intervento: tra queste, due riguardano progetti locali (16 milioni di euro per l’edilizia sociale a Parma e 65 milioni di euro per l’efficienza energetica nelle scuole della Provincia di Milano), una terza area è riservata ai prestiti a studenti universitari (20 milioni di euro per finanziare gli studi nelle Università convenzionate), mentre le ultime tre riguardano le imprese con sede su tutto il territorio nazionale.

PMI (400 milioni di euro)
Le piccole e medie imprese italiane potranno avere accesso a un fondo di 400 milioni di euro per l’ottenimento di finanziamenti a condizioni particolarmente agevolate: i finanziamenti saranno erogati attraverso Mediocredito Italiano, la società del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nei finanziamenti a medio e lungo termine per le PMI, e Leasint, società di leasing del Gruppo.

Grazie ai 400 milioni investiti dalla BEI, il Gruppo Intesa Sanpaolo potrà aumentare il massimale complessivo attualmente messo a disposizione delle PMI italiane.

I prestiti alle PMI saranno destinati ad aziende in fase di startup o già avviate, non potranno superare i 25 milioni di euro e dovranno avere una durata massima pari a 15 anni. Non ci sono particolari limitazioni dal punto di vista dei settori produttivi: sono ammesse aziende operanti nell’agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi.

Riguardo alle spese ammissibili, rientrano in questo ambito quelle relative all’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati; l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.
Sono invece esclusi dal finanziamento i progetti di puro investimento immobiliare e/o finanziario.

Energie rinnovabili (100 milioni di euro)
Anche in questo caso i finanziamenti vengono erogati attraverso Mediocredito Italiano e Leasint: la BEI mette a disposizione 100 milioni di euro per supportare progetti nei settori dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili in Italia.

Non si tratta della prima collaborazione in tal senso tra BEI e Gruppo Intesa Sanpaolo: l’iniziativa rientra in una serie di accordi settoriali già sottoscritti con Intesa Sanpaolo nel corso degli ultimi tre anni.

Ambiente (60 milioni di euro)
L’ultima linea di credito nata dall’accordo è destinata a finanziare progetti di “tutela dell’ambiente” e “comunità sostenibili” (tra cui il rinnovamento urbano), presentati da enti locali e altri enti di diritto pubblico o privato.

Il prestito può essere utilizzato anche per finanziare investimenti che riguardano il personale (nel settore della sanità e dell’istruzione), i progetti nel settore dell’energia e progetti riguardanti le infrastrutture situate nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza.

Per maggiori informazioni, trovate qui la pagina dedicata all’accordo tra BEI e Gruppo Intesa Sanpaolo sul sito istituzionale della Banca Europea per gli investimenti.

Napoli, 17 luglio 2013

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