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Tag: europa

Incentivi per chi investe in startup innovative: atteso per fine anno il via libera della Commissione Europea

Potrebbe arrivare entro Natale il via libera da parte della Commissione Europea agli incentivi previsti dal Decreto Sviluppo bis per coloro che investono in startup innovative: si tratta di una buona notizia non soltanto per coloro che stanno attendendo la conclusione dell’intero iter legislativo, ma anche e soprattutto per chi ha già investito in questi mesi in capitale di startup. Il D. Lgs. 179/2012 è infatti una norma retroattiva, che coprirà in ogni caso anche le operazioni concluse prima dell’autorizzazione della Commissione.

Ricordiamo che il D. Lgs. 179/2012, entrato in vigore il 20 ottobre dello scorso anno, prevede incentivi destinati a chi investe in startup innovative: le detrazioni riguardano l’imposta lorda sul reddito ed è pari al 19% per investimenti effettuati da persone fisiche, al 20% per investimenti effettuati da società.
Inoltre, se la startup innovativa oggetto di investimento opera nel settore energetico e/o sociale, le percentuali di detrazione salgono al 25% (persone fisiche) e 27% (società): gli incentivi sono applicati anche in caso di investimenti effettuati attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio.
I vincoli previsti sono essenzialmente due: è necessario mantenere l’investimento per almeno 2 anni e l’importo detratto non può superare i 500.000 euro (per le persone fisiche) o 1,8 milioni di euro (per le società).

I meccanismi di incentivo previsti dal Decreto Sviluppo bis avrebbero già dovuto essere autorizzati dalla Commissione Europea, ma hanno seguito un percorso caratterizzato da alcuni ritardi.

Innanzitutto, i Ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico avrebbero dovuto pubblicare le modalità attuative entro il 19/12/2012, ma a causa del cambio di Governo ciò è avvenuto solo nel giugno di quest’anno, con il D.L. 76/2013.
Il lato positivo di tale ritardo è stata sicuramente l’estensione degli incentivi in questione fino al 2016 (inizialmente, erano previsti per il triennio 2013/2015).

La notifica per ottenere l’autorizzazione agli incentivi è stata inviata ai vertici europei ad agosto 2013: inizialmente ciò doveva significare che il via libera sarebbe arrivato entro metà ottobre di quest’anno, ma la Commissione Europea ha chiesto al Governo italiano ulteriori informazioni per prendere la propria decisione, facendo slittare tale termine di 60 giorni.

Ad ogni modo, il benestare della Commissione Europea dovrebbe arrivare entro dicembre 2013: in quel caso, agli investitori in startup innovative sarebbero riconosciute le detrazioni a partire dalle operazioni effettuate da gennaio 2013.

Fonte: IlSole24Ore

Napoli, 07/11/2013

Startup Europe Manifesto: il Leader Club presenta il documento con oltre 5.000 firme al Consiglio Europeo

Sono 22 le raccomandazioni contenute nel Manifesto “Startup Europe”, presentato dal Leaders Club al presidente del Consiglio Europeo Herman Van Romouy firmato da oltre 5.000 persone: una grande risposta da parte della community della Rete, che conferma l’interesse crescente a creare un ecosistema per startup nel nostro continente.

Lo Startup Manifesto nasce la convinzione che le startup siano il motore economico dal quale l’Europa può ripartire e tornare a crescere, per cui il documento cerca di inquadrare le azioni e gli strumenti utili per fare del territorio UE un posto dove sia più semplice fondare una startup, grazie anche ad un collegamento con le istituzioni pubbliche e con il mondo dell’università e della ricerca.

Come accennato in un precedente post del nostro blog dedicato all’argomento, Per il mercato dell’Internet Economy si prevede una crescita pari all’8% all’anno nei prossimi 5 anni nei paesi del G20 (per le economia in via di sviluppo la crescita annuale del settore è stimata addirittura al 18%): favorire la nascita e lo sviluppo di startup operanti nel settore delle tecnologie digitali è quindi un’occasione fondamentale per migliorare la situazione economia, in termini occupazionali e di nuova ricchezza.

Ricordiamo che tra i redattori e i firmatari del Manifesto è possibile ritrovare nomi di grandi esperti e protagonisti del settore, tra i quali Zaryn Dentzel (Tuenti), Daniel Ek (Spotify), Kaj Hed (Rovio Entertainment), Lars Hinrichs (HackFwd), Boris Veldhuijzen van Zarten (The Next Web), che sono tra l’altro alcuni tra i fondatori del Leader Club, nato alcuni mesi fa su indicazione del vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes (qui, il nostro approfondimento sul Leader Club).

I redattori del Manifesto hanno individuato 22 azioni sulla base delle quali le imprese possono orientarsi per migliorare le proprie performance future: l’invito a imprenditori, investitori, consulenti e altri soggetti interessati contenuto nel documento è di “impegnarsi in questo dialogo e condividere le loro opinioni sul Manifesto per aiutarci a muoversi verso l’adozione di questo piano di crescita digitale per l’UE”.

 

Ecco le 22 raccomandazioni contenute nello Startup Manifesto:
1 . Trasformare gli insegnanti in esperti digitali per affrontare la sfida .
2 . Insegnare ai nostri figli i principi, i processi e la passione per l’imprenditorialità fin da piccoli.
3 . Incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi.
4 . Preparare i laureati per un mercato radicalmente diverso.
5 . Incoraggiare le grandi imprese a formare il grande pubblico.
6 . Fare dell’Europa il posto più facile dove talenti altamente qualificati possano avviare un’impresa e ottenere un lavoro grazie a un “visto di startup” paneuropeo.
7 . Rendere più facile per le aziende assumere al di fuori dei loro Paesi d’origine.
8 . Rendere più facile per le aziende licenziare i dipendenti .
9 . Riportare a casa i migliori cervelli.
10 . Aumentare gli investimenti privati ​​e istituzionali in startup .
11 . Rendere più facile raccogliere capitali attraverso i mercati pubblici per le imprese a forte crescita.
12 . Acquistare di più dalle piccole imprese .
13 . Istituire una E-Corp , nuovo tipo di società trans-europea.
14 . Tassare le share options come capital gain e non come reddito.
15 . Rivedere e normalizzare le leggi sulla protezione dei dati.
16 . Eliminare l’obbligo per i fornitori di dati di memorizzare le informazioni in un determinato Paese.
17 . Rendere pubblici i dati governativi.
18 . Far sì che i governi pensino in digitale.
19 . Avviare un cambiamento di mentalità in tutta Europa in termini di come definiamo il successo.
20 . Nominare un “Direttore Digitale” in tutti i paesi UE.
21 . Creare un archivio di “best practices” .
22 . Fondare un Forum digitale europeo.

Qui, il link ufficiale al sito Startup Europe, dove è possibile consultare la versione completa del Manifesto.

Napoli, 25/10/2013

 

Il Programma COSME 2014-2020: dall’UE, nuovi strumenti a sostegno di startup e PMI

COSME 2014-2020 è il Programma dell’Unione Europea nato con l’obbiettivo di incrementare la competitività a livello internazionale delle piccole e medie imprese del territorio comunitario.
Il Programma COSME si pone in un’ottica di continuità con le azioni e le iniziative già intraprese nell’ambito del Programma EIP (Programma per l’Imprenditorialità e l’Innovazione), con la finalità di semplificare l’accesso al programma da parte delle imprese europee e di sostenere, coordinare ed integrare le azioni in materia intraprese a livello dei singoli Stati Membri.

Tra gli scopi perseguiti, ritroviamo innanzitutto facilitare l’accesso al sistema dei finanziamenti per le PMI, la creazione di un ecosistema favorevole alla creazione e alla crescita di nuove imprese, lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale diffusa in Europa, la crescita della competitività in un’ottica sostenibile e il miglioramento dell’accesso ai mercati internazionali per imprese di piccole dimensioni.

Gli strumenti di cui si avvale COSME per raggiungere tali obbiettivi sono sostanzialmente cinque:

1. Strumenti finanziari dedicati alle PMI per facilitare l’accesso al sistema dei finanziamenti: è previsto un sistema di agevolazioni specifico per le varie fasi del ciclo di vita delle aziende, in particolare per le startup, con prestiti fino a 150.000 euro per tutte le PMI, gestito dal Fondo Europeo per gli Investimenti.

2. La rete di servizi alle imprese “Enterprise Europe Network”: riunisce oltre 600 organizzazioni da 60 paesi per fornire informazioni e servizi di qualità nel campo del sostegno alle imprese, per favorirne la competitività.

3. Sostegno all’Imprenditorialità: azioni di sostegno alle imprese per favorire i network transnazionali e lo scambio di best practices, oltre che per individuare le possibilità di ampliamento delle attività di business. Tra i target specifici, ampio spazio sarà dato alle azioni dirette all’imprenditoria giovanile e femminile.

4. Migliorare le condizioni per la competitività e sviluppare politiche a favore delle imprese: verrà effettuata un’accurata analisi dell’ecosistema imprenditoriale europeo per facilitare il lavoro dei policy makers a livello nazionale e locale, basato sui dati delle performance e delle politiche di ciascuno Stato Membro e sulle ultime tendenze di alcuni settori dei mercati a livello europeo e globale. Inoltre, è prevista l’organizzazione di una serie di conferenze ed altri eventi per diffondere le conoscenze e le informazioni, per formulare proposte e per favorire la cooperazione tra Stati Membri in tema di promozione dell’imprenditorialità.

5. Internazionalizzazione delle PMI: attraverso il Programma COSME saranno forniti alle PMI servizi di supporto per facilitare l’espansione delle attività di business sia nel mercato unico europeo che nei mercati esteri (tra gli esempi di servizi gratuiti, ricordiamo l’IPR Helpdesk per la Cina).

Nelle previsioni della Commissione Europea, l’impatto del Programma COSME porterà ad un aumento del PIL dell’UE di oltre un miliardo di euro l’anno, con la creazione e/o salvaguardia di circa 30.000 posti di lavoro, la nascita di circa 12.000 nuove imprese e un aumento del fatturato delle imprese assistite dal programma pari a circa 400 milioni di euro l’anno.
Tutto ciò sarà reso possibile grazie alla dotazione di 3,5 miliardi di euro prevista dal Programma COSME e destinata al finanziamento delle imprese sotto forma di prestito e/o di investimento.

Le proposte della Commissione Europea per il Programma COSME saranno valutate entro la fine del 2013 dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, mentre il Programma destinato alle PMI dovrebbe partire il 1°gennaio 2014.

Per maggiori informazioni su COSME, il link ufficiale di riferimento dal sito della Commissione Europea è http://ec.europa.eu/cip/cosme/

Napoli, 01/10/2013

Tecnologia, innovazione e creatività: in arrivo a Roma la Maker Faire (3-6 ottobre)

Tra pochi giorni, dal 3 al 6 ottobre, il Palazzo dei Congressi di Roma ospiterà la Maker Faire, edizione europea dell’evento internazionale dedicato al Movimento dei Maker, all’innovazione, alle idee e alla creatività.
La Maker Faire è realizzata, promossa e organizzata da Asset-Camera con il supporto di Tecnopolo e la collaborazione di Arduino e della rivista Make, curatori dell’evento sono Massimo Banzi e Riccardo Luna.

Obiettivo primario degli organizzatori è quello di avvicinare le famiglie al mondo dell’innovazione ed in particolare alla tecnologia rivoluzionaria dei Maker, facendo scoprire al grande pubblico la nuova cultura che è da più parti accreditata come la prossima grande rivoluzione industriale: i Maker sono veri e propri inventori, che coniugano allo stesso tempo l’essere esperti delle tecnologie più avanzate con le caratteristiche degli artigiani del XXI secolo.

Probabilmente la caratteristica che rende il movimento dei Maker unico al mondo è proprio nel suo essere “nata dal basso”, grazie ad una community che ha visto i suoi primi passi nelle case e nei garage dei primi a possedere una stampante 3D o a costruirsene una ed è cresciuta a livello globale con un approccio open di condivisione delle conoscenze e dei progressi di ognuno.

Il programma della Maker Faire inizia giovedi 3 ottobre con la conferenza di apertura curata da Riccardo Luna (ore 10/19): insieme ad ospiti internazionali spiegherà ai partecipanti chi sono i Maker, come è nato il loro Movimento e cosa sono la Stampa 3D e l’elettronica open source. Per partecipare, è necessario registrarsi gratuitamente attraverso questo form.

La giornata di venerdi 4 ottobre è invece dedicata a due momenti: l’Educational Day ed il Techgarage.

L’Educational Day è riservato alle scuole, che potranno accreditare le proprie classi e partecipare gratuitamente ai workshop in programma durante l’intera giornata: tra i temi trattati, l’energia ecosostenibile e la robotica, ma anche laboratori destinati ai più piccoli sull’elettricità o il riciclo creativo. Per sapere quali sono tutti i workshop in programma, il link di riferimento è http://www.makerfairerome.eu/il-programma/makerfairerome-per-scuole/, nel quale è indicato anche il link per il form di iscrizione.

Il Techgarage è il momento dedicato ai 10 migliori progetti di impresa selezionati nei mesi scorsi per partecipare all’evento “Techgarage – The business of making”: i partecipanti potranno presentare il proprio progetto di fronte ad una platea di esperti, venture capitalist, rappresentanti delle Istituzioni, docenti universitari e giornalisti.
Per assistere all’evento, caratterizzato tra l’altro da interessanti dibattiti sul tema della creatività innovativa, è possibile registrarsi a questo link: https://techgarage.eventbrite.it/

Il 5 e 6 ottobre la Maker Faire entra nel vivo con l’accesso agli spazi espositivi e ad una serie di interessanti workshop: l’ingresso per queste due giornate è a pagamento, i biglietti sono in vendita qui.
L’ingresso in fiera, in entrambi i giorni, è possibile a partire dalle 9:30 e il programma offre un’ampia gamma di interventi di speaker di fama internazionale e di workshop su temi di particolare interesse, a partire dalla stampa 3D, al gaming, all’elettronica e il web design. Il programma dei workshop e la lista degli speaker sono in continuo aggiornamento, per saperne di più basta visitare il sito internet dell’iniziativa.

Napoli, 27/09/2013

Startup Manifesto: programmi, azioni e politiche UE per le startup

Durante il suo intervento all’edizione 2013 del Campus Party (Londra, 2/7 settembre 2013), il Commissario dell’Agenda Europea Neelie Kroes ha presentato lo Startup Europe Manifesto: si tratta di una piattaforma europea nata allo scopo di sintetizzare e mettere in pratica la politica UE dedicata alle startup.

Alla base del Manifesto c’è la convinzione dei vertici comunitari che l’unico modo per risalire dalla crisi economica che ha portato alla caduta del PIL nel vecchio continente sia quello di investire nella Internet Economy, per la quale si prevede una crescita annua pari all’8% nei prossimi 5 anni.

Il punto di partenza è, secondo la Kroes, cambiare radicalmente la mentalità nel mondo dell’imprenditoria in generale e in particolare rispetto alle politiche di sostegno alle startup: la soluzione offerta dal Manifesto è quella di fornire soluzioni utili ai neo-imprenditori ed aspiranti startuppers basate sull’open source, sulla diffusione delle best practices e sulla mentorship di grandi imprenditori ed esperti del settore digitale.

Tra i firmatari del Manifesto, infatti, figurano nomi di spicco tra i quali Daniel Ek di Spotify, Niklas Zennström di Atomico, Boris Veldhuijzen van Zarten di The Next Web e Reshma Sohoni di Seedcamp.
C’è tempo fino al 20 ottobre 2013 per aderire allo Startup Manifesto, accedendo alla pagina ufficiale dell’iniziativa.

Il piano dello Startup Manifesto si concretizza su cinque linee d’azione fondamentali:

1. Education & Skills

Oggi le tecnologie digitali rientrano in tutti gli aspetti della nostra vita: è perciò indispensabile che nei percorsi di formazione scolastica dei Paesi UE ci siano programmi adeguati in materia. Inoltre, è necessario aggiornare le competenze digitali dei docenti.

2. Access to talent

Da un lato, la maggior parte dei datori di lavoro europei ha difficoltà a trovare le competenze di cui ha bisogno. Dall’altro, sempre più aspiranti imprenditori lasciano l’Europa per fondare le proprie startup in Silicon Valley. Infine, gli investitori al di fuori dell’UE non sono invogliati a portare nell’area europea i propri capitali e i propri business: per questi motivi, bisogna adoperarsi per rendere l’UE un ecosistema startup all’avanguardia, che aiuti i propri talenti a trovare lavoro e a fondare la propria impresa restando nel vecchio continente e renda più semplice per gli investitori esteri avviare le proprie aziende in territorio UE.

3. Access to capital

Per rispondere al calo degli investimenti VC nell’area UE, bisogna aumentare gli investimenti privati ed istituzionali in startup. Il suggerimento del gruppo aderente al Manifesto Europeo delle Startup è quello di basarsi sul “Modello Israele”, che permette di considerare come perdita l’investimento in una startup per il primo anno e defiscalizza quello degli anni successivi. L’azione dovrebbe quindi essere su due fronti: privato ed istituzionale.

4. Data policy, Protection & Privacy

E’ di fondamentale importanza aggiornare le regolamentazioni sulla protezione dei dati, una materia che nell’area comunitaria è particolarmente arretrata: il cloud potrebbe essere una soluzione per le aziende, ma bisogna agire anche sulla digitalizzazione e pubblicazione dei dati pubblici. In particolare, la digitalizzazione degli enti pubblici consentirebbe di ridurre significativamente i costi migliorando il servizio fornito ai cittadini.

5. Thougth Leadership

L’Europa è ricca di imprenditori con storie di successo e talenti creativi ed innovativi di primo livello, ma manca ancora una vera cultura dell’imprenditoria e della leadership: è necessario avviare un vero e proprio rinnovo della mentalità europea, in termini di definizione del successo.
Un primo passo suggerito dal Manifesto è la creazione di un repository (per ciascuno Stato Membro e centrale) delle best practices. Inoltre, sarebbe auspicabile creare un Digital Forum Europeo in cui gli enti a livello locale e nazionale possano condividere in maniera immediata le risorse.

Il Manifesto Europeo delle Startup è un’iniziativa fondamentale per riunire i leader e i decisori degli Stati Membri allo scopo di comprendere e condividere necessità, obiettivi e risorse comuni: l’auspicio dei sottoscrittori è quello di concretizzare al più presto le linee guida attraverso azioni reali.

Per saperne di più sul Manifesto e per firmare (entro il 20/10/2013): http://startupmanifesto.eu/

Tra le occasioni per aspiranti startuppers, al fine di migliorare l’ecosistema italiano per startup, ricordiamo a tutti la nuova call per VulcanicaMente2: dal talento all’impresa. I talenti creativi ed innovativi partenopei (e non solo) possono provare a mettersi in gioco e trasformare la propria idea di impresa in un vero business grazie alla seconda edizione dell’iniziativa del Comune di Napoli presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est.

Per saperne di più, basta visitare la sezione Eventi & Iniziative del sito www.incubatorenapoliest.it: sono ancora aperte le prenotazioni per il TechDay! Compila subito il form di iscrizione!

Napoli, 06/09/2013

A bordo dello StartupBus: talenti e idee in viaggio per Vienna

StartupBus Europe è un concorso internazionale per startup nato nel 2010 come un esperimento e che per la sua edizione 2013 arriva per la prima volta in Italia: con i sei bus messi a disposizione, StartupBus attraversa l’Europa con a bordo i migliori startuppers per accompagnare il vincitore al Pioneers Festival di Vienna, uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al web e all’imprenditoria digitale che quest’anno si svolgerà il 30 e 31 ottobre.

La competition si svolge a bordo del bus, che parte da Roma il 27 ottobre per raggiungere Vienna il 30: durante le tappe intermedie (il programma prevede Torino il 28, Milano il 29, e la finale a Venezia il 30 presso H-Farm) i 25 candidati selezionati per il viaggio si confronteranno mostrando di volta in volta i progressi delle loro idee e progetti da trasformare in vere startup con l’aiuto del team di mentors a bordo. Il vincitore avrà diritto ad un ingresso gratuito al Pioneers Festival di Vienna, dove potrà incontrare le personalità internazionali più importanti del mondo dell’imprenditoria, del web e dell’innovazione.

Sono tanti i motivi per partecipare a StartupBus: la competition è innanzitutto un’occasione formativa che, essendo concentrata in soli tre giorni, permette agli aspiranti imprenditori di focalizzare i propri sforzi nella creazione del minimum viable product.
Inoltre, consente ai partecipanti di entrare in contatto non solo con i mentors, ma anche e soprattutto con altri talenti creativi ed aspiranti startuppers, fornendo continui momenti di networking.
Con StartupBus i partecipanti hanno poi la possibilità di viaggiare attraverso l’Europa mentre si impegnano a migliorare il proprio Pitch e la propria abilità nel presentarlo in pubblico.

Per partecipare a StartupBus Europe 2013 basta iscriversi al link che trovate qui, dopo aver effettuato la registrazione al sito: c’è tempo per inviare la propria candidatura fino al 20 ottobre 2013.
Inoltre, è possibile restare aggiornati sul concorso attraverso i principali social network: StartupBus è su facebook e su twitter.

Per maggiori informazioni su StartupBus: http://europe.startupbus.com/
Per saperne di più sul Pioneers Festival: http://pioneers.io/festival

Anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est è in prima linea per offrire agli aspiranti startuppers occasioni imperdibili e gratuite di formazione, mentorship, networking: è aperta la call per VulcanicaMente 2: dal talento all’impresa, l’iniziativa del Comune di Napoli che offre ai partecipanti la possibilità di mettersi in gioco con le proprie idee imprenditoriali innovative e trasformarle in startup vulcaniche!

Tutte le informazioni per partecipare a VulcanicaMente 2, assieme ai form di iscrizione per i nostri eventi di scouting (qui tutti gli eventi del mese di settembre), sono disponibili nella sezione Eventi & Iniziative del sito www.incubatorenapoliest.it!

Napoli, 02 settembre 2013

InnoApps 2013: la sfida che premia le migliori Apps d’Europa

InnoApps Challenge è la competition ideata da due colossi mondiali, Microsoft e Huawei, nata allo scopo di premiare le migliori applicazioni per Windows Phone sviluppate da giovani cittadini residenti nei Paesi dell’Unione Europea di età massima pari a 26 anni.

L’iniziativa si propone di selezionare le migliori Apps proposte dai giovani partecipanti, per fornire sostegno, networking e mentorship in tutte le fasi dallo sviluppo alla commercializzazione, offrendo inoltre ai partecipanti la possibilità di lavorare in un contesto internazionale.

Il tema scelto per l’edizione 2013 di InnoApps Challenge è la “Social Inclusion”, declinata in tre settori:

  • E-skills: apps per aiutare le aziende ad incrementare l’acquisizione di conoscenze nel settore ICT da parte dei lavoratori, partendo dal presupposto che tali conoscenze siano sempre più importanti e richieste nel mercato del lavoro;
  • Imprenditoria: idee che possano diffondere la mentalità imprenditoriale e le startup in Europa, in particolare nei giovani, basandosi sulla necessità di rilanciare lo spirito imprenditoriale come risposta ai problemi della disoccupazione giovanile;
  • E-partecipation: apps in grado di migliorare il dialogo e la collaborazione nei processi decisionali tra le diverse culture in territorio europeo, attraverso la condivisione e la diffusione delle conoscenze grazie alle tecnologie digitali.

InnoApps Challenge 2013 prevede quattro fasi:

FASE 1 – APPLY: le iscrizioni sono aperte fino al 15 settembre 2013, attraverso l’apposito form che trovate qui. Dal momento dell’iscrizione sarà possibile iniziare a lavorare sull’idea attraverso l’utilizzo degli strumenti di sviluppo on-line messi a disposizione da Microsoft. Al termine della fase 1 saranno valutate tutte le idee presentate, ed entro il 18 settembre 2013 i partecipanti ammessi alla fase successiva riceveranno apposita comunicazione dagli organizzatori.

FASE 2: Oltre agli strumenti on-line disponibili nella fase 1, i partecipanti selezionati per questa fase potranno ad uno dei workshop gratuiti di app development organizzati da Microsoft in diversi paesi UE. La fase di sviluppo e di coding delle applicazioni deve terminare entro il 20 ottobre 2013, termine ultimo per presentare la versione finale del proprio progetto.

Entro il 4 novembre 2013, i finalisti ammessi alla fase 3 saranno contattati dagli organizzatori e potranno lavorare al perfezionamento del proprio pitch, da presentare durante la fase successiva.

FASE 3: I finalisti saranno invitati all’evento finale del 20 e 21 novembre a Bruxelles, dove potranno partecipare ad un workshop con esperti del settore e presentare il proprio pitch e la propria app alla giuria di InnoApps, composta da esperti di Huawei (Arne Herkelmann), Microsoft (Ruud De Jonge) e dal presidente dello European Young Innovators Forum, Kumardev Chatterjee. Durante la finale di Bruxelles saranno proclamati i vincitori che accederanno ai premi e alla quarta e ultima fase della competition.

FASE 4: Il primo e secondo classificato e la vincitrice del Female Developer Prize parteciperanno ad un viaggio in Cina, finalizzato ad ispirare e stimolare la creatività dei partecipanti in un contesto economico e culturale unico al mondo. Il vincitore del primo premio, inoltre, riceverà un premio di 5.000 euro e assistenza personalizzata per la commercializzazione della sua applicazione (per una durata temporale che verrà concordata con gli organizzatori).

Tutte le informazioni, il Regolamento ed il form di iscrizione per InnoApps Challenge 2013 sono disponibili all’indirizzo: http://innoapps.eu/ . Inoltre, è possibile inviare qualsiasi richiesta all’indirizzo e-mail innoapps@eyif.eu.

Vi ricordiamo che anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est offre ai giovani talenti creativi ed aspiranti startuppers tante nuove occasioni di formazione, mentorship e networking grazie all’iniziativa VulcanicaMente 2: dal talento all’impresa. Le migliori idee innovative selezionate attraverso gli eventi di scouting in programma per settembre (qui tutti gli appuntamenti) avranno inoltre l’opportunità di presentare il proprio pitch ai nostri esperti.

Per partecipare a VulcanicaMente 2 basta prenotarsi per le selezioni: tutte le informazioni ed i form di iscrizione sono disponibili nella sezione Eventi & Iniziative del sito internet www.incubatorenapoliest.it!

Napoli, 30/08/2013 

 

 

 

Un supporto alla diffusione delle ICT nelle imprese dall’Unione Europea: gli ICT Innovation Vouchers

Gli ICT Innovation Vouchers rientrano tra gli strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea per le micro, piccole e medie imprese situate nel territorio degli Stati Membri: si tratta di piccole linee di credito (che non possono superare il valore di 10.000 euro) che le aziende possono utilizzare allo scopo di aumentare la propria competitività e migliorare il proprio processo di crescita attraverso le potenzialità offerte dalle ICT.

Grazie a questi Vouchers, infatti, le microimprese e le PMI europee possono acquistare servizi ICT da aziende private, università, centri di ricerca e altri fornitori accreditati: tra i servizi specialisti acquistabili figurano, ad esempio, i servizi di formazione e assistenza per la creazione di un sito web aziendale, di strumenti per l’e-commerce, di infrastrutture tecnologiche per il miglioramento dei processi interni dell’azienda o servizi di gestione dei rapporti con clienti e fornitori.

Gli ICT Innovation Vouchers sono definiti dall’Unione Europea come uno strumento semplice e flessibile, che prevede bassi costi di amministrazione e consente alle microimprese e alle PMI di raggiungere una serie di obiettivi e miglioramenti:

– aumentare l’utilizzo dell’ICT nei singoli business,
– migliorare l’efficienza aziendale,
– aumentare l’innovazione all’interno dell’azienda,
– accrescere la competitività dell’azienda sul mercato.

Lo schema di utilizzo del voucher è semplice ed intuitivo: il responsabile dell’azienda richiede il voucher ed avvia un contatto con il fornitore del servizio di cui intende usufruire. Il fornitore, una volta autorizzato, ha la responsabilità di svolgere il lavoro per il richiedente e di riferire a quest’ultimo il risultato del servizio svolto, ottenendo un voucher del corrispettivo valore nominale.
Le effettive modalità di erogazione del pagamento saranno definite dalle singole Regioni, insieme all’elenco dei fornitori accreditati.

Finanziati attraverso i Fondi Strutturali dell’Unione Europea (FESR), i voucher destinati all’Italia prevedono un plafond del valore di circa 200 milioni di euro: le prime Regioni a beneficiarne sono la Campania, la Calabria, la Basilicata, la Sicilia e il Molise.

In particolare, la Regione Campania ha a disposizione 122 milioni di euro: è stato già siglato un protocollo d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico per il primo progetto che riguarderà il completamento della rete a banda ultralarga.

Il progetto degli ICT Innovation Vouchers è partito nel 2013 in due regioni spagnole, Murcia ed Extremadura: per le altre regioni, Italia compresa, la partenza è prevista nel corso del 2014.

Per ulteriori informazioni, la pagina dedicata nel sito dell’Agenda Digitale Europea è disponibile a questo link. In fondo alla pagina, inoltre, è possibile scaricare un’utile brochure con la Guida per Regioni.

Napoli, 19 luglio 2013

Dalla BEI in collaborazione con Gruppo Intesa Sanpaolo, nuove risorse per le PMI italiane

La BEI (Banca Europea per gli Investimenti) e il Gruppo Intesa Sanpaolo hanno stipulato un accordo per l’erogazione di finanziamenti a medio e lungo termine alle imprese italiane, allo scopo di sviluppare e rafforzare il settore produttivo italiano.

La BEI ha messo a disposizione un plafond di 661 milioni di euro distribuiti su 6 aree di intervento: tra queste, due riguardano progetti locali (16 milioni di euro per l’edilizia sociale a Parma e 65 milioni di euro per l’efficienza energetica nelle scuole della Provincia di Milano), una terza area è riservata ai prestiti a studenti universitari (20 milioni di euro per finanziare gli studi nelle Università convenzionate), mentre le ultime tre riguardano le imprese con sede su tutto il territorio nazionale.

PMI (400 milioni di euro)
Le piccole e medie imprese italiane potranno avere accesso a un fondo di 400 milioni di euro per l’ottenimento di finanziamenti a condizioni particolarmente agevolate: i finanziamenti saranno erogati attraverso Mediocredito Italiano, la società del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nei finanziamenti a medio e lungo termine per le PMI, e Leasint, società di leasing del Gruppo.

Grazie ai 400 milioni investiti dalla BEI, il Gruppo Intesa Sanpaolo potrà aumentare il massimale complessivo attualmente messo a disposizione delle PMI italiane.

I prestiti alle PMI saranno destinati ad aziende in fase di startup o già avviate, non potranno superare i 25 milioni di euro e dovranno avere una durata massima pari a 15 anni. Non ci sono particolari limitazioni dal punto di vista dei settori produttivi: sono ammesse aziende operanti nell’agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi.

Riguardo alle spese ammissibili, rientrano in questo ambito quelle relative all’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati; l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.
Sono invece esclusi dal finanziamento i progetti di puro investimento immobiliare e/o finanziario.

Energie rinnovabili (100 milioni di euro)
Anche in questo caso i finanziamenti vengono erogati attraverso Mediocredito Italiano e Leasint: la BEI mette a disposizione 100 milioni di euro per supportare progetti nei settori dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili in Italia.

Non si tratta della prima collaborazione in tal senso tra BEI e Gruppo Intesa Sanpaolo: l’iniziativa rientra in una serie di accordi settoriali già sottoscritti con Intesa Sanpaolo nel corso degli ultimi tre anni.

Ambiente (60 milioni di euro)
L’ultima linea di credito nata dall’accordo è destinata a finanziare progetti di “tutela dell’ambiente” e “comunità sostenibili” (tra cui il rinnovamento urbano), presentati da enti locali e altri enti di diritto pubblico o privato.

Il prestito può essere utilizzato anche per finanziare investimenti che riguardano il personale (nel settore della sanità e dell’istruzione), i progetti nel settore dell’energia e progetti riguardanti le infrastrutture situate nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza.

Per maggiori informazioni, trovate qui la pagina dedicata all’accordo tra BEI e Gruppo Intesa Sanpaolo sul sito istituzionale della Banca Europea per gli investimenti.

Napoli, 17 luglio 2013

Dalla UE, 100 milioni di euro per 1.000 startup europee con “Future Internet PPP”

Nel 2011, su iniziativa della Commissione Europea, è stato istituito il “Future Internet PPP” (Partenariato Pubblico Privato Internet del Futuro), un programma in tre fasi cui è stato assegnato uno stanziamento complessivo di 600 milioni di euro per progetti innovativi finalizzati allo sviluppo e all’innovazione della Rete Internet in territorio comunitario, con particolare attenzione alle tecnologie del mobile.

Dopo gli stanziamenti relativi ai bienni 2011/2012 e 2013/2014, la Commissione Europea ha pubblicato una nuova call da 100 milioni di euro per progetti presentati da startup tecnologiche europee: è possibile inviare i progetti entro il 10 dicembre 2013.

Con i fondi a disposizione, l’Unione Europea conta di finaziare i progetti di 1000 startup innovative che operano nello sviluppo di app e servizi digitali.
I progetti candidabili devono essere capaci di sfruttare il potenziale di internet per favorire la crescita economica e possono far capo ai seguenti settori: trasporti, salute, produzione intelligente, energia e media.

L’effettiva erogazione dei finanziamenti è affidata a 20 consorzi selezionati direttamente dall’UE, dei quali fanno parte attori e stakeholders del mondo imprenditoriale e dell’ecosistema delle startup: acceleratori di impresa, piattaforme di crowdfunding, società di venture capital, spazi di co-working, organismi di finanziamento, associazioni di PMI.

Lo scopo finale dichiarato dalla Commissione Europea è quello di costruire, grazie ai progetti che verranno finanziati, un vero e proprio ecosistema basato sulla rete internet: il ruolo delle PMI e degli sviluppatori web che saranno coinvolti nel progetto è quello di costruire l’infrastruttura tecnologica di tale ecosistema, con progetti che si basano sull’utilizzo delle ICT per costruire servizi e app che rendano i processi aziendali più “smart”.

Con l’espressione “smart”, l’UE intende che i progetti dovranno rispondere a criteri di intelligenza, efficienza e sostenibilità da un punto di vista economico, finanziario, ambientale e temporale. Si segnala inoltre che i progetti verranno valutati anche sulla base dell’utilizzo degli open data.

Per maggiori informazioni su Future Internet PPP e sulla call aperta dal 28 giugno al 10 dicembre 2013, segnaliamo i seguenti link:

  • Qui, il portale dedicato a Future Internet PPP
  • Qui, la pagina dedicata alla nuova call nel sito di Cordis (Servizio Comunitario di Informazione in materia di Ricerca & Sviluppo)
  • Qui, la pagina alla nuova call nel sito della Commissione Europea

Napoli, 16 luglio 2013

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