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Il Blog del CSI

Due contest per lo sviluppo di app: in palio dall’UE un montepremi di 400.000 euro per startup e innovatori

Doppia opportunità per startup, singoli individui, piccole e grandi imprese che operano nel settore web e in particolare nello sviluppo di app: Campus Party e FI-WARE Open Innovation Lab lanciano infatti due contest per premiare le migliori idee e progetti di app nei settori “Smart Cities Apps” e “Smart Business Industry Apps”.

Per entrambe le categorie, le iscrizioni chiudono il 20 dicembre 2013: ciascun partecipante può presentare una sola idea in una delle due categorie.
In palio c’è un montepremi totale di 400.000 euro, suddivisi in 200.000 euro per ciascuna categoria e in singoli premi che saranno assegnati in due momenti differenti: i contest si suddividono infatti in due fasi.

Vediamo per prima cosa quali devono essere le caratteristiche dei progetti partecipanti:

Per la categoria “Smart Cities”, gli organizzatori del contest sono alla ricerca di applicazioni che possano rappresentare un passo in avanti nel cammino verso una gestione più efficiente dei servizi per le città o che riescano a dar vita a servizi innovativi da offrire ai cittadini. Tra i possibili ambiti delle app in concorso, abbiamo:

– Migliorare la gestione del traffico utilizzando FI-WARE,
– Migliorare la gestione dei servizi attraverso il ricorso alle tecnologie digitali per ridurre i costi e aumentare la qualità,
– Fornire un servizio innovativo che risolva un bisogno dei cittadini,
– Offrire un servizio che migliori un qualsiasi ambito della vita della città e dei suoi abitanti: il luogo in cui vivere, studiare, lavorare, divertirsi, ecc.

Per la categoria “Smart Business Industry Apps”, invece, le apps in concorso dovranno essere finalizzate alla gestione smart delle imprese, in particolare le PMI, in modo tale da consentire attività di business più efficienti e offerta di servizi innovativi ai clienti. Le applicazioni potranno riguardare, ad esempio:

Automatizzazione e/o miglioramento dei processi della catena di approvvigionamento e/o produzione,
– Aiutare le PMI a migliorare i propri servizi e ad attrarre un numero maggiore di clienti,
– Fornire servizi innovativi alle PMI che possono riguardare sia la gestione interna del business che l’offerta di servizi ai clienti.

Come accennato in apertura, i Contest si svolgeranno in due fasi: la prima fase è quella delle candidature. Le idee potranno essere inviate on line entro il 20/12/2013 cliccando sul bottone “Accept the challenge” dei seguenti link:

Smart Cities: http://www.campus-labs.com/webapp/reto/ver/FIWARe800k?lang=en

Smart Business Industry: http://www.campus-labs.com/webapp/reto/ver/FIWARE800k?lang=en

Entro il 30 dicembre saranno comunicati per ciascuna categoria i 20 progetti migliori: questi saranno premiati con 2.800 euro ciascuno e con l’opportunità di partecipare al Campus Party 2014 che si terrà dal 27 gennaio al 2 febbraio 2014 a San Paolo (Brasile).

A questo punto si apre la seconda fase del contest: da questo momento in poi, sarà fondamentale che i progetti siano realizzati utilizzando la tecnologia FI-WARE e in particolare il cloud (per tutte le informazioni, qui il link di riferimento). I partecipanti ammessi alla seconda fase dovranno costituire un team, e almeno due membri di ciascun team dovranno partecipare al Campus Party di San Paolo dove dovranno presentare il prototipo del proprio progetto. Durante il Campus, i team potranno beneficiare del supporto e della consulenza degli esperti del team tecnico di FI-WARE: successivamente, avranno 3 giorni di tempo per lavorare al miglioramento dei progetti. Infine, il 1° febbraio ci sarà la presentazione di tutti i progetti alla giuria, che potrà assegnare i premi ai vincitori.

I premi in palio per ciascuna categoria sono 5: 75.000 euro al primo classificato, 40.000 al secondo e 20.000 al terzo. Inoltre, due premi speciali da 5.000 euro ciascuno allo sviluppatore più giovane e all’app più innovativa.

Per il Regolamento della Competition:

Smart Cities: http://www.campus-labs.com/generic/images/retos/FIWARECHALLENGES_smart_cities_bases.pdf

Smart Business Industry: http://www.campus-labs.com/generic/images/retos/FIWARECHALLENGES_smart_bussines_bases.pdf

 

N.B. Campus Party e FI-WARE sono due progetti in collaborazione con l’Unione Europea destinati al sostegno e alla crescita dell’utilizzo delle tecnologie, in particolare internet-based, per l’innovazione e la costruzione di un ecosistema sostenibile dell’innovazione in Europa.

Napoli, 02/12/2013

Il CSI Incubatore Napoli Est ospita lo Startup Weekend Napoli (dal 13 al 15 dicembre)

Il CSI – Centro Servizi Incubatore d’Impresa Napoli Est del Comune di Napoli ospita lo Startup Weekend Napoli il 13, 14 e 15 dicembre: i temi centrali dell’evento saranno l’innovazione sociale e il social change. Obiettivo della maratona per startuppers della durata di 54 ore è la creazione di imprese sociali.

Napoli è la sede dell’unico “Social Startup Weekend” d’Italia: la nostra città ospita infatti per la seconda volta (dopo la scorsa edizione del maggio 2012) uno Startup Weekend espressamente dedicato alla Social Innovation e a chi vuole essere protagonista del cambiamento e dell’innovazione sociale nel nostro Paese.

Grazie alle opportunità di networking e di confronto con altri innovatori e con imprenditori esperti del settore, i partecipanti allo Startup Weekend Napoli potranno affinare il proprio progetto di impresa sociale, trovare nuovi soci e incontrare potenziali finanziatori.

La manifestazione segue il format classico dello Startup Weekend, che dalla sua nascita ha sostenuto oltre 8.000 startup a livello globale.

 

PROGRAMMA

I lavori iniziano alle ore 16:00 di venerdì 13 dicembre: dopo la registrazione dei partecipanti e i saluti istituzionali, la maratona entra nel vivo con la presentazione delle idee. Il passo successivo sarà la selezione delle idee più promettenti, che verranno sviluppate nei giorni successivi dai gruppi di lavoro creati a fine giornata.

Le giornate di sabato 14 e domenica 15 saranno dedicate allo sviluppo dell’idea e del business plan, attraverso il networking ed il supporto dei tutor, coach ed esperti presenti: il miglior progetto sarà infine votato dalla giuria nel pomeriggio di domenica, dopo una sessione di pitch in cui sarà possibile valutare i progressi fatti da ogni gruppo. I lavori iniziano in entrambele giornate alle 9:00 e proseguono fino alle 20:00.

 

COME PARTECIPARE

Per partecipare occorre iscriversi a questo link: http://www.eventbrite.com/e/napoli-startup-weekend-13-15-dicembre-2013-tickets-9279183287

La partecipazione a Startup Weekend Napoli è totalmente gratuita per i team (startup e coworkers) insediati al CSI e per i Residenti della VI municipalità di Napoli – Ponticelli, Barra, S. Giovanni a Teduccio.

  • Per saperne di più sul programma dell’evento è possibile visitare la pagina ufficiale http://napoli.startupweekend.org/.
  • Per qualsiasi informazione aggiuntiva è possibile contattare gli organizzatori allo 0815529159 o all’indirizzo e-mail segreteria@pja2001.eu

 

Napoli, 29/11/2013

Da TechCrunch: i fabbisogni e le fonti di finanziamento migliori per una startup hardware

Un recente post firmato da Cyril Ebersweiler (founder dell’acceleratore di startup hardware HAXLR8R e partner di SOSVentures) e Benjamin Joffe (esperto di ecosistemi startup, angel investor e advisor di HAXLR8R) esamina il fabbisogno in termini finanziari di una startup hardware nelle sue 5 fasi di sviluppo, specificando la fonte di finanziamento più adatta in ciascun momento:

1. Concept
Obiettivo di questa fase è quello di convalidare il problema, ossia di esplorare attentamente la fattibilità dell’idea e le caratteristiche della domanda di mercato. Una startup hardware, in questa prima fase, deve applicare la metodologia “Lean Startup” adoperandosi con interviste e sondaggi ai potenziali clienti: è questo infatti l’unico modo per capire se il problema che il prodotto vuole risolvere è effettivamente percepito come tale dalle persone, e quindi per capire se c’è domanda di mercato e quali/quanti possono essere i potenziali clienti.
Nella fase “Concept” il fabbisogno di capitale di una startup è praticamente vicino allo zero, quindi non è necessario rivolgersi a fonti di finanziamento esterne. E’ quasi impossibile, quindi, che una startup nella sua prima fase di vita ottenga l’attenzione di un Venture Capitalist.

2. MFP – Minimum Functional Prototype
Nella seconda fase tutti gli sforzi di una startup hardware sono rivolti allo scopo di ottenere un dispositivo che funzioni. In questa fase c’è ancora poca attenzione al design e ad argomenti come l’ergonomia, ma si cerca soltanto di capire se il prodotto può essere in grado di risolvere il problema.
In questo momento la startup ha delle esigenze di finanziamento minime, che spesso dovranno essere coperte dai founders di tasca propria.
La fase del MFP può essere per alcune startup il momento per iniziare a guardare a qualche forma di finanziamento: gli autori però consigliano di evitare di richiedere finanziamenti all’esterno, perchè si corre il rischio che le persone possano guardare al prototipo come ad un prodotto finito.

3. CFP – Complete Functional Prototype
E’ la fase in cui l’obiettivo della startup hardware è quello di ottenere un prototipo il più vicino possibile a quello che sarà il prodotto finale: in questo momento bisogna iniziare a far attenzione al design, all’estetica e all’ergonomia per rassicurare le persone sulle capacità dell’azienda di tener testa ad una produzione di massa.
Il CFP spedito ai potenziali clienti deve essere il più possibile perfetto: in caso contrario, chi lo riceve sarà propenso a chiedersi “Se non sono in grado di fare un prodotto perfetto, come potranno farne migliaia da mettere sul mercato?”.
Le esigenze di finanziamento di questa terza fase sono ancora limitate, e la maggior parte del capitale dovrà essere investito per la ricerca e il miglioramento del prodotto. Le fonti di finanziamento più adatte alla fase 3 sono amici e parenti, angels, acceleratori, sovvenzioni e campagne di crowdfunding.

Proprio riguardo al crowdfunding, gli autori mettono in guardia i lettori su un aspetto particolarmente significativo: prima di rivolgersi a questa forma di finanziamento, una startup hardware deve essere sicura di aver concluso la fase di progettazione e, quindi, essere pronta per la produzione.

4. DFM – Design For Manufacture
La fase DFM è quella che gli autori definiscono “Ready to roll”: è il passaggio chiave per diventare dei veri imprenditori del settore hardware. Anche se spesso questo è il momento più difficile, perchè spesso un prodotto hardware non “sopravvive” al primo contatto con il cliente.
Le startup hardware che attraversano la fase 4 hanno esigenze di finanziamento solitamente inferiori ai $ 50k: il dato si basa sull’osservazione delle 30 startup di HAXLR8R, e le spese riguardano aspetti come la stampa 3D, la progettazione, le certificazioni, le spese legali e la produzione.
Questo è, secondo gli autori, il momento migliore per utilizzare il crowdfunding: il prodotto è praticamente pronto, e il team conosce costi di produzione e margini di guadagno.

5. FFR – First Factory Run
In questa fase la startup hardware inizia la produzione del prodotto: il prototipo DFM diventa una serie di prodotti identici. Le esigenze di finanziamento in questa fase sono variabili, in ogni caso è necessario che la startup riesca a coprire le spese per pagare i macchinari, le attrezzature e la prima produzione. In questo momento i finanziamenti possono venire dal crowdfunding, da un business angel, da un acceleratore o un fondo di venture capital.
Il crowdfunding può essere ancora una volta una buona soluzione perchè consente di vendere il prodotto direttamente ai finanziatori.
Inoltre, nella fase 5 c’è ancora la possibilità di far affidamento sui pre-ordini degli appassionati del settore: in alcuni casi, addirittura, è possibile che la startup venda l’intero primo lotto di produzione esclusivamente attraverso i pre-ordini.

6. Retail
L’obiettivo di una startup hardware arrivata a quest’ultima fase è uno solo: scalare! Si tratta di una fase che spesso arriva molto lontano nel tempo per le startup hardware. Ma è anche la fase in cui è più probabile ottenere l’attenzione degli investitori: su questo punto, gli autori del post tengono a sottolineare che i VC stanno ancora imparando a conoscere il settore hardware e pertanto sono molto prudenti quando si tratta di scegliere se investire. Per aumentare il loro interesse verso la propria startup, bisogna quindi poter dimostrare di avere una domanda di mercato piuttosto ampia su cui contare.

Per leggere il post originale, il link di riferimento su TechCrunch è
http://techcrunch.com/2013/11/28/financing-lean-hardware/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter&utm_campaign=Feed%3A+Techcrunch+%28TechCrunch%29&utm_content=crowdfunding&utm_term=crowdfunding

Napoli, 29/11/2013

Inattention Blindness e Data Analysis: riesci a vedere le opportunità di business quando bussano alla tua porta?

Chris Briggs è il vice presidente per il marketing e il business development di Buxton, società texana che si occupa di Customer Analytics: ha pubblicato un interessante intervento su Harvard Business Review sul tema della “Inattention Blindness” nelle aziende, un fenomeno per il quale ci si concentra così intensamente su un particolare obbiettivo tanto da non riuscire a vedere particolari, opportunità e stranezze che potrebbero rappresentare un punto di svolta.

In particolare, per le aziende il problema della “Inattention Blindness” può far perdere di vista dei dettagli che potrebbero essere degli importanti fattori di differenziazione nel business, causando la perdita di opportunità che possono invece rappresentare occasioni di vantaggio competitivo.

L’esempio da cui parte Briggs è quello di un’azienda di vendita al dettaglio che, come alcuni concorrenti, si trova costretta a chiudere alcuni punti vendita perché un numero crescente di clienti stava spostando i propri acquisti (on-line o attraverso il catalogo). A differenza dei concorrenti, però, l’azienda in questione riesce ad intuire che chiudere un punto vendita poteva avere effetto negativo.

Come ha fatto a capirlo? Basandosi sull’analisi dei dati relativi ai clienti, e nello specifico sui numeri riguardanti gli acquisti di coloro che vivono in zone vicine ai negozi. L’azienda ha potuto capire da questi dati che i clienti visitano il punto vendita per vedere da vicino i prodotti in vendita, per poi andare a casa, confrontare altre opzioni e infine effettuare l’acquisto. Chiudere un punto vendita significa quindi privare i potenziali clienti del loro showroom: la conferma di questa intuizione è venuta ancora una volta dai dati, questa volta relativi al calo di vendite on-line e tramite catalogo riscontrato nelle aree in cui era stato chiuso un negozio.

Da queste analisi l’azienda ha potuto ottenere un duplice risultato positivo: prima di tutto, chiudere un numero di punti vendita minore rispetto a quello che sembrava originariamente necessario. Inoltre, aveva ottenuto un nuovo metodo di valutazione degli impatti positivi che il mantenimento dei punti vendita avrebbe fatto ricadere sulle vendite on-line.

Ecco che Briggs giunge ad un’importante conclusione sulla “Inattention Blindness”: concentrarsi su dati convenzionali riguardanti il comportamento d’acquisto dei clienti non consente di vedere le opportunità offerte dal mantenimento della rete di punti vendita. L’autore del post afferma che, a suo parere, meno dell’1% dei dati a disposizione di un’azienda sono realmente utili.

A questo punto la sfida diventa capire quali sono i dati che rientrano in quell’1%: e oggi, secondo Briggs, questa sfida è resa ancora più impegnativa a causa della disponibilità sempre maggiore di dati, numeri e statistiche. Elementi quali il continuo sviluppo dei Big Data, la crescente complessità dei dati, la disponibilità di accesso a nuovi dati sui clienti attraverso i dispositivi mobile rendono la differenziazione sempre più difficile per le aziende: per questo diventa fondamentale, secondo Briggs, imparare a comprendere e gestire i dati in maniera ottimale.

Aspetto interessante messo in luce da Briggs è che una corretta gestione dei dati sulla clientela porta vantaggio sia alle imprese che ai clienti: le prime possono prendere decisioni più efficaci ed efficienti, mentre i secondi possono beneficiare dell’offerta di prodotti e servizi sempre più vicini alle loro reali esigenze.

L’ultimo consiglio che Briggs offre ai lettori riguarda quindi il modo migliore per assicurarsi una corretta gestione dei dati: è fondamentale avere nel proprio team una persona con le skills giuste per analizzare i dati in maniera corretta. Ciò può essere semplice per una azienda già avviata, con un budget adeguato per il personale: per una startup o una piccola azienda con problemi di cassa, invece, la soluzione proposta da Briggs è quella di impegnarsi al massimo per conoscere bene i propri potenziali clienti, e lavorare in modo tale da sfruttare tali conoscenze per ottenere risultati ottimali in termini di redditività.

Briggs conclude dicendo che forse questo approccio non eliminerà del tutto il fenomeno della “Inattention Blindness” dall’azienda, ma sicuramente aiuterà a distinguere e cogliere più facilmente le opportunità quando si presentano alla porta, senza rischiare di non riuscire a vederle.

Napoli, 28/11/2013

Edison Start: in palio un montepremi da 300.000 euro per startup, imprese e team con progetti innovativi

Con lo slogan “Il cambiamento inizia da te” Edison presenta la sua iniziativa dedicata al sostegno di idee imprenditoriali innovative per un futuro migliore: a partire dal 13 gennaio 2014 sarà possibile inviare i propri progetti per partecipare a Edison Start.

La competition nasce in occasione dei 130 anni di Edison, azienda contraddistinta da sempre da spirito pionieristico ed imprenditoriale rivolto ad uno sviluppo sostenibile. Su questi presupposti, Edison sceglie di investire in idee innovative che possano migliorare la vita delle persone ed aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi: in palio un montepremi totale di 300.000 euro.

Le categorie per concorrere al Premio sono tre: Energia, Smart Communities e Sviluppo Sociale. Possono partecipare nell’ambito delle prime due: startup innovative, piccole e medie imprese, team di persone fisiche residenti in Italia; mentre per la categoria Sviluppo Sociale le candidature sono riservate a team di persone fisiche residenti in italia e organizzazioni non profit italiane che siano in attività da almeno 2 anni.

Per ciascuna categoria è in palio un premio pari a 100.000 euro (suddivisi in tre tranches sulla base dello stato di avanzamento del progetto), ma i partecipanti avranno anche un ritorno in termini di promozione, networking e tutorship da parte di Edison.

I progetti candidabili a Edison Start dovranno essere prima di tutto innovativi: Edison identifica l’innovazione con la tensione al cambiamento, che potrà essere ottenuta con la creazione di nuovi strumenti ma anche con cambiamenti ed evoluzioni in termini di processo e metodo.
I partecipanti dovranno inoltre dimostrare di avere un progetto che risponda a bisogni chiaramente individuabili, che sia effettivamente realizzabile e fattibile, sostenibile da un punto di vista economico, sociale ed ambientale.
Infine, sono indispensabili i requisiti della generazione di esternalità positive nella comunità e la replicabilità e scalabilità dei progetti in altri contesti.

Il Concorso Edison Start segue un percorso suddiviso in 4 fasi, che si apre il 13 gennaio 2014 per concludersi con un anno di follow-up (da ottobre 2014 ad ottobre 2015). Vediamo nel dettaglio le singole fasi con l’indicazione delle relative date:

1. Presentazione dell’idea – On line Selection

Dal 13 gennaio al 30 marzo 2014 saranno aperte le candidature on-line per Edison Start. Ciascun partecipante dovrà caricare il proprio progetto sulla piattaforma Edison Start per condividerlo con l’intera community. In questa fase la community potrà votare i migliori progetti che, dall’1 al 29 aprile 2014, saranno poi valutate dal team di esperti individuati da Edison. Gli Esperti sceglieranno i 30 finalisti (10 per ogni categoria), tenendo conto anche del parere della community raccolto nelle settimane precedenti. La fase 1 si chiude il 30 aprile 2014 con la pubblicazione della short list dei finalisti sulla piattaforma Edison Start.

2. Presentazione del progetto definitivo e sua promozione mediante www.edisonstart.it

Nel periodo tra il 1° maggio e il 30 luglio 2014 i finalisti si dedicheranno all’elaborazione del progetto definitivo con il supporto dei tutor di Edison. I progetti definitivi saranno caricati sulla piattaforma on-line tra il 1° agosto e il 15 settembre 2014, grazie all’apposita scheda di presentazione e agli altri strumenti messi a disposizione dagli esperti: durante questa fase la community potrà seguire i progressi dei progetti, dando ai finalisti la possibilità di sfruttare occasioni di networking.
Tra il 26 settembre e il 14 ottobre 2014 inizia la valutazione “a porte chiuse”: i progetti non saranno più visibili sulla piattaforma on-line per consentire al Comitato di valutazione di selezionare il progetto vincitore di ciascuna categoria: la proclamazione avverrà il 15 ottobre 2014.

3. Premiazione dei vincitori

Edison organizzerà un evento finale nell’autunno 2014 durante il quale i vincitori della competition saranno premiati.

4. Follow-Up

Dal 16 ottobre 2014 si apre un anno dedicato al monitoraggio dei progetti vincitori: i progressi saranno seguiti e comunicati attraverso la piattaforma Edison Start e il Team di Esperti potrà intervenire con il proprio supporto durante le fasi di realizzazione dei progetti. La fase di follow-up garantisce quindi supporto e visibilità ai progetti vincitori.

Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando Edison Start è possibile visitare la pagina: http://www.edisonstart.it/
Inoltre, è possibile restare aggiornati sul Concorso attraverso la newsletter e i canali social dedicati (raggiungibili dal link indicato).

Napoli, 27/11/2013

TBIZ 2013: l’evento dedicato ai temi dell’innovazione a Napoli il 28 e 29 novembre.

Abbiamo già anticipato in questo post che il 28 e 29 novembre si terrà la quinta edizione di TechnologyBIZ, tra le più importanti iniziative del Mezzogiorno dedicate al tema dell’innovazione: l’appuntamento è al Centro Congressi della Stazione Marittima Molo Angioino di Napoli.

Tra i tanti appuntamenti in calendario, segnaliamo nella giornata del 28 novembre:

– Sala Perseide (Ore 10): Workshop “Rete degli Incubatori”, a cura di Campania Innovazione. Il tema in programma è la presentazione della Rete regionale degli Incubatori, nata per costruire un network delle realtà locali impegnate nella creazione di nuove imprese.

– Sala Galatea (ore 11): Tavola rotonda “Sud e Innovazione: con Luigi De Magistris e Michele Emiliano”, a cura di Sud Project Camp. I sindaci di Napoli e Bari insieme ad esperti e protagonisti del mondo dell’innovazione discutono sugli spazi e le opportunità che città e istituzioni offrono a giovani e imprese innovative del Mezzogiorno.

– Sala Galatea (ore 12): Workshop “Reti di imprese”, a cura di Campania Innovazione. Saranno presentati gli strumenti, le opportunità e le criticità delle reti di imprese per business innovativi. Tra gli interventi è previsto quello dell’Assessore al Lavoro ed alle Attività produttive del Comune di Napoli Enrico Panini.

– Sala Galatea (ore 16:30): “Venture Capital Roundtable”. Tema di interesse centrale per le startup innovative, prevede tra gli altri gli interventi di Giovanni De Caro (Atlante Ventures), Giovanni Tesone (56Cube) e Amedeo Giurazza (Vertis).

Per la giornata del 29 novembre, invece, segnaliamo i seguenti appuntamenti:

– Sala Galatea (ore 10:30): Workshop “Italy-Based Crowdfunding: finanziare innovazione e competitività”. Una panoramica sul crowdfunding italiano, sugli attori e le piattaforme, sui trend futuri e sulle best practice in materia.

– Sala Galatea (ore 11:30): “Vita da Startupper: con l’Università Suor Orsola Benincasa”. L’Università a supporto degli studenti che vogliono essere imprenditori di sè stessi, con la presentazione del progetto WayOut per giovani aspiranti startuppers.

– Sala Perseide (ore 12): Tavola Rotonda “Per una Campania High-Tech”. Rappresentanti del mondo istituzionale, imprenditoriale e della ricerca si confrontano sul tema della trasformazione dei risultati della ricerca in tecnologie ed innovazioni di prodotto e di processo per le imprese.

– Sala Galatea (ore 15): “I contenuti digitali: un volano per l’innovazione e per l’economia del settore ITC”. Un seminario particolarmente incentrato sugli aspetti pratici di temi quali nuovi modelli di business, licenze libere e creative commons con diritti connessi, innovazioni legislative, gestione delle opere digitali e dell’ingegno.

Per maggiori informazioni: http://www.technologybiz.it/it

Napoli, 26/11/2013

Bando “Innovazione delle imprese del Mezzogiorno – Macchinari”: il MISE pubblica il decreto attuativo

Come anticipato qualche settimana fa in questo post del nostro blog, il MISE ha pubblicato un Bando destinato agli Investimenti Innovativi nelle Regioni Convergenza: il cosiddetto Bando “Macchinari” ha stanziato un fondo di 150 milioni di euro con Decreto Ministeriale del 29 luglio 2013.

Con Decreto Direttoriale del 20 novembre 2013 sono stati fissati i termini di presentazione delle domande e una serie di chiarimenti, riguardanti le modalità di istruttoria delle domande e i successivi adempimenti a carico delle imprese: le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 10:00 del 27 febbraio 2014, attraverso una procedura online accessibile da apposita sezione dedicata del sito internet del Ministero.

In questo post riepiloghiamo i contenuti del Bando, che presta particolare attenzione alle PMI e all’innovazione: è infatti espressamente previsto che il 60% del Fondo sia destinato a programmi di micro, piccole e medie imprese e che, all’interno di tale riserva, un ulteriore 25% sia destinato a micro e piccole imprese.

A chi si rivolge?

DESTINATARI: imprese regolarmente costituite da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda, con abbiano sede legale ed operativa nei territori delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) che si trovino in regime contabile ordinario e, in caso di imprese di servizi, siano costituite sotto forma di società.

SETTORI: attività manifatturiere; produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore; attività di servizi (specificate in allegato al Decreto Ministeriale 29/07/2013).

Cosa finanzia?

PROGRAMMI DI INVESTIMENTO: acquisto di immobilizzazioni materiali e immateriali avanzate da un punto di vista tecnologico, che possano apportare miglioramenti in termini di efficienza/flessibilità del business e siano considerabili come innovativi (cfr. art.5 Decreto Ministeriale 29/07/2013).

ENTITA’ DELLE SPESE AMMISSIBILI: tra i 200.000 e i 3.000.000 di euro

DURATA DEGLI INVESTIMENTI: non superiore a 12 mesi

In cosa consiste l’agevolazione?

TIPOLOGIA DI AGEVOLAZIONE: sovvenzione rimborsabile pari al 70% della sovvenzione per piccole imprese, all’80% per medie imprese, al 90% per grandi imprese.

MODALITA’ DI RIMBORSO: piano di ammortamento a rate semestrali della durata massima di 7 anni senza interessi.

GARANZIA: i soggetti beneficiari devono garantire un contributo finanziario a copertura dell’investimento pari al 25% delle spese ammissibili.

Come partecipare?

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE: come accennato sopra, il Decreto Direttoriale 20/11/2013 stabilisce l’apertura di una procedura online per la presentazione delle domande a partire dalle ore 10:00 del 27 febbraio 2013.  La documentazione da inviare è scaricabile da questo link. Le domande potranno essere inviate fino alla chiusura dello sportello online, che verrà stabilita con apposito provvedimento del Direttore generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali.

ISTRUTTORIA DELLE DOMANDE: si basa sull’ordine cronologico di presentazione delle domande e si articola in tre fasi:

a) verifica della completezza della documentazione presentata e dei requisiti di ammissibilità;
b) valutazione della solidità economico – patrimoniale dell’impresa proponente;
c) valutazione della domanda sulla base dei criteri previsti dal Decreto Ministeriale 29/07/2013 e specificati dal Decreto Direttoriale 20/11/2013.

Come si valuta la solidità economico – patrimoniale?

Si tratta di valutare la capacità dell’impresa di rimborsare la quota di sovvenzione prevista. La formula applicata dal Ministero è CFlow ≥ 0,8 x (CFa / N) dove:

CFlow  consiste nella somma dei valori relativi al Risultato di esercizio e degli Ammortamenti. Il Risultato di esercizio è il valore della voce “Risultato prima delle imposte” nello schema di Conto Economico, mentre gli Ammortamenti sono calcolati come la somma delle voci “Ammortamento delle Immobilizzazioni Immateriali”“Ammortamento delle Immobilizzazioni materiali”. 

CFa rappresenta l’importo della sovvenzione da restituire, mentre N è il numero di anni previsti dal piano di ammortamento (si ricorda che non potrà superare i 7 anni).

I dati da inserire nella formula sono quelli riguardanti l’ultimo esercizio contabile chiuso alla data di presentazione della domanda, e l’impresa sarà valutata positivamente qualora sussista tale relazione.
Quali sono i criteri di valutazione previsti dal MISE?
La valutazione delle domande di agevolazione sarà effettuata sulla base di tre criteri, per ciascuno dei quali il Bando prevede uno o più indicatori.
1. CARATTERISTICHE DELL’IMPRESA PROPONENTE

INDICATORE

MODALITA’ DI CALCOLO

Copertura finanziaria delle Immobilizzazioni

Media (con riferimento agli ultimi due esercizi contabili) del rapporto dato dalla somma dei mezzi propri (Voce in Bilancio”Totale Patrimonio Netto” nel Passivo dello SP) e dei debiti a medio-lungo termine (Voce in Bilancio “Totale Debiti” nel Passivo dello SP) sul totale delle immobilizzazioni (Voce in Bilancio “Totale Immobilizzazioni” nell’Attivo dello SP).

Indipendenza finanziaria

Media (con riferimento agli ultimi due esercizi contabili) del rapporto dato dai mezzi propri (Voce in Bilancio”Totale Patrimonio Netto” nel Passivo dello SP) sul totale del passivo (Voce in Bilancio”Totale Passivo” dello SP).

Incidenza delle spese in Ricerca & Sviluppo

Media (con riferimento agli ultimi due esercizi contabili) del rapporto dato tra le spese in ricerca e sviluppo (Voce in Bilancio “Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità” nell’Attivo dello SP,

al netto dei costi per pubblicità, risultanti dalla nota integrativa) e il totale dei ricavi delle vendite e delle prestazioni (omonima Voce in Bilancio nel CE).

Incidenza del Personale qualificato

Rapporto tra il numero del personale qualificato e il numero totale del personale dipendente dell’impresa, dove per personale qualificato si intendono coloro in possesso di laurea in discipline tecniche e scientifiche.

2. FATTIBILITA’ TECNICA E SOSTENIBILITA’ ECONOMICO-FINANZIARIA DEL PROGRAMMA

INDICATORE

MODALITA’ DI CALCOLO

Fattibilità tecnica del programma

Rapporto tra le spese ammissibili relative ad investimenti puntualmente definiti (intese come le spese per cui siano stati forniti adeguati preventivi all’atto di presentazione della domanda di agevolazione) e il totale delle spese ammissibili

Sostenibilità del Programma – Incidenza della gestione caratteristica sull’investimento da realizzare

Rapporto tra il margine operativo lordo (MOL) e gli investimenti ammessi. Il calcolo del MOL va effettuato in termini di media tra i MOL degli ultimi due esercizi contabili chiusi, mentre il valore degli investimenti ammessi dipende da apposita analisi del MISE.

Sostenibilità del Programma – Incidenza degli oneri finanziari sul fatturato

Media (con riferimento agli ultimi due esercizi contabili) del rapporto tra oneri finanziari (Voce in Bilancio “Interessi e altri oneri finanziari” del CE) e fatturato (Voce in Bilancio “Valore della produzione” del CE)

3. QUALITA’ DELLA PROPOSTA
Tale criterio si valuta sulla base del rapporto tra gli investimenti ammessi (a seguito dell’apposita analisi effettuata dal MISE) e il totale degli investimenti proposti.
Come avviene la concessione delle agevolazioni?

 

Per le domande valutate positivamente, il Ministero procederà all’adozione di un provvedimento per la concessione delle agevolazioni che dovrà essere sottoscritto dall’impresa beneficiaria.
Si segnala infine l’obbligo, per le imprese beneficiare, di aprire un conto corrente bancario dedicato alla realizzazione del programma di investimento presso una delle Banche che saranno individuate dal MISE.

Napoli, 26/11/2013

 

Appuntamenti per startup: il Convegno “Le Startup: un’opportunità di sviluppo per le imprese” a cura di ODCEC Napoli

Domani, 26 novembre, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili – Circondario del Tribunale di Napoli ospita nella propria sede in Piazza dei Martiri n. 30 un Convegno dedicato al tema “Le Startup: un’opportunità di sviluppo per le imprese”.

A cura del Comitato Scientifico della Commissione Sviluppo Attività Produttive, il Convegno inizierà alle ore 9.00 con l’Apertura dei Lavori e i Saluti Istituzionali: saranno presenti il Dott. Vincenzo Moretta, Presidente ODCEC Napoli e i Dott. Salvatore Palma e Liliana Speranza, Consiglieri ODCEC Napoli e Delegati della Commissione Sviluppo Attività Produttive.

Tre i temi centrali in calendario:

Accelerazione della spesa del POR Campania 2007/2013: nuove iniziative per il sostegno al tessuto produttivo;
Opportunità per le startup;
Il ruolo del commercialista nelle fasi di sviluppo della startup.

I temi saranno introdotti dalla dott.ssa Carmen Padula, Presidente della della Commissione Sviluppo Attività Produttive ODCEC Napoli, e l’incontro sarà moderato dal dott. Claudio Mallardo, Vice-Presidente della Commissione.

Sono previsti interventi di rappresentanti istituzionali e del mondo accademico, oltre che attori e stakeholders del settore, in particolare il Programma prevede la presenza di:

  • On. FULVIO MARTUSCIELLO (Assessore Sviluppo Attività Produttive Regione Campania)
  • Prof. MARIO MUSTILLI (Pro Rettore – Seconda Università di Napoli)
  • Dott. EDOARDO IMPERIALE (Direttore Generale – Campania Innovazione)
  • Dott. VINCENZO CAPUTO (Presidente Giovani Imprenditori – Unione Industriali di Napoli)
  • Dott. LUIGI TOMMASINI (Responsabile degli Investimenti Indiretti Fondo Italiano di Investimento)
  • Dott. LINA D’AMATO (Direttore della Gestione Incentivi – Invitalia SpA)
  • Dott. GIOVANNI DE CARO (Investments Manager – Atlante Ventures)
  • Prof. ROBERTO VONA (Docente di Economia e Gestione delle Imprese Università degli Studi di Napoli Federico II)
  • Dott. PAOLA MARZARIO (Founder & CEO – Brandon Ferrari Srl)
  • Dott. GIOVANNI CATURANO (Presidente – Spinvector Spa)

Per partecipare all’evento, che attribuisce fino a n.4 crediti formativi validi per la formazione professionale continua del dottore commercialista ed esperto contabile, è necessario inviare una mail all’indirizzo prenotazione@odcec.napoli.it specificando nell’oggetto la dicitura “START UP”.

Per maggiori informazioni e per scaricare il Programma del Convegno in formato PDF il link di riferimento è:
http://www.odcec.napoli.it/component/content/article/124-scroll-home/3350-convegno-le-start-up-unopportunita-di-sviluppo-per-le-imprese.html

Napoli, 25/11/2013

Innovazione sociale in Europa: il nuovo Bando PROGRESS 2013 mette a disposizione 3,5 milioni di euro

L’innovazione sociale è un settore in forte crescita in Europa, e con esso crescono le opportunità offerte a startup, imprese, stakeholders del settore: anche a livello comunitario, l’attenzione in merito è molto alta, come dimostra il nuovo Bando PROGRESS 2013.

La Commissione Europea ha infatti pubblicato la Call for Proposals per PROGRESS 2013, aperto ad imprese, Università ed Enti Pubblici degli Stati Membri per progetti di sperimentazione sociale.
Il Bando prevede un fondo di 3,5 milioni di euro, destinato a consorzi costituiti da almeno due partner provenienti da uno dei Paesi ammissibili al progetto PROGRESS. Il consorzio dovrà essere formato da un Lead Applicant, ossia un’Ente o Organizzazione pubblica a livello statale, regionale o locale, più almeno un Co-Applicant che potrà invece essere costituito da un soggetto privato (quindi, anche un’impresa o una startup). La Commissione auspica la partecipazione di progetti con rilievo trans-nazionale, per cui sarà possibile costituire consorzi formati da Applicants provenienti da diversi Stati Membri.

Oltre ai 28 Stati UE, il raggio d’azione del Progetto PROGRESS include i seguenti Paesi: Norvegia, Islanda, Serbia, Macedonia, Turchia e Lietchtenstein.

Con il Bando PROGRESS 2013, l’Unione Europea si propone di sostenere progetti che contribuiscano a migliorare la qualità della vita dei cittadini e l’efficacia delle politiche sociali, in un contesto in continua evoluzione che propone ogni giorno esigenze e sfide sociali sempre nuove: per questo motivo, la “sfida” si gioca interamente sul terreno dell’innovazione e della sperimentazione di nuove metodologie di approccio al settore sociale.

I progetti vanno presentanti entro il 16 dicembre 2013 compilando l’Application Form disponibile a questo link , ed inviando copia cartacea dei documenti richiesti al seguente indirizzo: European Commission – DG EMPL D1 – Call for Proposals VP/2013/012 B-1049 – Brussels Belgium.

Le proposte dovranno riguardare interventi di politica sociale che siano finalizzati a modernizzare i sistemi nazionali di protezione sociale in tre ambiti:

– Sussidi e servizi per sostenere l’inclusione delle persone nel contesto sociale e nel mondo del lavoro;

– Sisitemi di protezione sociale che siano in grado di ricoprire l’intero arco della vita dell’individuo;

– Perfezionare la spesa sociale in termini di efficacia ed efficienza.

Il Contributo UE può coprire fino all’80% dei costi ammissibili del progetto, per il quale dovrà essere prevista una durata compresa tra 24 e 36 mesi e una sovvenzione richiesta rientrante in un range tra 700.000 e 1 milione di euro. Il 20% restante dovrà essere finanziato dal consorzio proponente attraverso conferimenti in denaro.

Riguardo ai criteri di valutazione dei progetti, il Bando PROGRESS 2013 prevede la rilevanza dell’ intervento (intesa come corrispondenza alle finalità della Call, in termini di impatto positivo sulle politiche sociali e di scalabilità del progetto), il ricorso a metodologie sperimentali ed innovative e gli aspetti organizzativi e finanziari del progetto (strettamente legati alle caratteristiche dei partner componenti del Consorzio proponente).

Il Bando PROGRESS 2013 è disponibile al seguente link: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=629&langId=en&callId=392&furtherCalls=yes

Oltre al Bando, il link contiene una serie di documenti utili come le Linee Guida, le FAQ, le informazioni di carattere finanziario e i contatti.

Napoli, 22/11/2013