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Tag: startup

Il Decreto Lavoro è legge: tutte le modifiche alla disciplina sulle S.r.l.s.

Il Decreto Lavoro (D.L. 28 giugno 2013, n. 76) ha introdotto una serie di novità riguardanti le forme societarie della S.r.l. e della S.r.l. semplificata: si tratta di modifiche interessanti per gli startuppers, in quanto sempre più di frequente la S.r.l. (in particolare nella sua forma semplificata) è la forma societaria prescelta per le startup in Italia.

La S.r.l. semplificata è stata introdotta nel nostro ordinamento dal D.L. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con Legge n. 27 del 24/03/2012: l’art.3 crea una forma societaria dedicata ai più giovani (inizialmente la s.r.l.s. era accessibile esclusivamente a persone fisiche al di sotto dei 35 anni), che permette di iniziare un’attività imprenditoriale con una dotazione di capitale iniziale molto ridotta (da 1 a 9.999 euro).

Il secondo passaggio fondamentale è il D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (convertito con Legge n. 134 del 07/08/2012): nasce la S.r.l. a capitale ridotto, con la quale il legislatore estende alcuni dei benefici previsti con la S.r.l. semplificata anche agli over 35.

Il terzo è ultimo passaggio è proprio il Decreto Lavoro: i commi 14 e 15 dell’art. 9 modifica la S.r.l. tradizionale, estende i vantaggi della S.r.l. semplificata ed elimina completamente la S.r.l. a capitale ridotto (una volta eliminato il limite di età per la costituzione di una S.r.l.s., infatti, le due forme societarie erano praticamente sovrapponibili).

Esaminiamo le caratteristiche principali della S.r.l. semplificata: innanzitutto, i soci che costituiscono una società di questo tipo devono essere persone fisiche e il capitale sociale deve essere compreso tra 1 e 9.999 euro. Riguardo ai soci, è stato definitivamente eliminato il limite di età dei 35 anni.

Altra caratteristica fondamentale riguarda l’atto costitutivo: è previsto un modello standard ministeriale (contenuto nel d.m. 138/2012) sulla base del quale redigere l’atto. Il Decreto Lavoro ha specificato che “Le clausole del modello standard tipizzato sono inderogabili”, risolvendo una questione sulla quale si erano posti diversi interrogativi.

Riguardo ai conferimenti, essi devono essere in denaro e vanno consegnati nelle mani degli amministratori: inizialmente gli amministratori dovevano essere obbligatoriamente scelti tra i soci, ma tale obbligo è stato eliminato dalla conversione in legge del D.L. 28 giugno 2013, n. 76.

Ricordiamo infine le agevolazioni fiscali riservate alle S.r.l. semplificate: l’atto costitutivo e l’iscrizione al Registro delle Imprese sono esenti dal pagamento dei diritti di bollo e di segreteria, e non bisogna pagare gli oneri notarili per la costituzione della società.

Tra i “contro” della S.r.l.s., si segnalano la rigidità dell’atto costitutivo (visto l’obbligo di attenersi al modello standard ministeriale) e le difficoltà ed incertezze interpretative della normativa in materia, trattandosi di una forma societaria di recente introduzione.

Napoli, 09/09/2013

Startup Manifesto: programmi, azioni e politiche UE per le startup

Durante il suo intervento all’edizione 2013 del Campus Party (Londra, 2/7 settembre 2013), il Commissario dell’Agenda Europea Neelie Kroes ha presentato lo Startup Europe Manifesto: si tratta di una piattaforma europea nata allo scopo di sintetizzare e mettere in pratica la politica UE dedicata alle startup.

Alla base del Manifesto c’è la convinzione dei vertici comunitari che l’unico modo per risalire dalla crisi economica che ha portato alla caduta del PIL nel vecchio continente sia quello di investire nella Internet Economy, per la quale si prevede una crescita annua pari all’8% nei prossimi 5 anni.

Il punto di partenza è, secondo la Kroes, cambiare radicalmente la mentalità nel mondo dell’imprenditoria in generale e in particolare rispetto alle politiche di sostegno alle startup: la soluzione offerta dal Manifesto è quella di fornire soluzioni utili ai neo-imprenditori ed aspiranti startuppers basate sull’open source, sulla diffusione delle best practices e sulla mentorship di grandi imprenditori ed esperti del settore digitale.

Tra i firmatari del Manifesto, infatti, figurano nomi di spicco tra i quali Daniel Ek di Spotify, Niklas Zennström di Atomico, Boris Veldhuijzen van Zarten di The Next Web e Reshma Sohoni di Seedcamp.
C’è tempo fino al 20 ottobre 2013 per aderire allo Startup Manifesto, accedendo alla pagina ufficiale dell’iniziativa.

Il piano dello Startup Manifesto si concretizza su cinque linee d’azione fondamentali:

1. Education & Skills

Oggi le tecnologie digitali rientrano in tutti gli aspetti della nostra vita: è perciò indispensabile che nei percorsi di formazione scolastica dei Paesi UE ci siano programmi adeguati in materia. Inoltre, è necessario aggiornare le competenze digitali dei docenti.

2. Access to talent

Da un lato, la maggior parte dei datori di lavoro europei ha difficoltà a trovare le competenze di cui ha bisogno. Dall’altro, sempre più aspiranti imprenditori lasciano l’Europa per fondare le proprie startup in Silicon Valley. Infine, gli investitori al di fuori dell’UE non sono invogliati a portare nell’area europea i propri capitali e i propri business: per questi motivi, bisogna adoperarsi per rendere l’UE un ecosistema startup all’avanguardia, che aiuti i propri talenti a trovare lavoro e a fondare la propria impresa restando nel vecchio continente e renda più semplice per gli investitori esteri avviare le proprie aziende in territorio UE.

3. Access to capital

Per rispondere al calo degli investimenti VC nell’area UE, bisogna aumentare gli investimenti privati ed istituzionali in startup. Il suggerimento del gruppo aderente al Manifesto Europeo delle Startup è quello di basarsi sul “Modello Israele”, che permette di considerare come perdita l’investimento in una startup per il primo anno e defiscalizza quello degli anni successivi. L’azione dovrebbe quindi essere su due fronti: privato ed istituzionale.

4. Data policy, Protection & Privacy

E’ di fondamentale importanza aggiornare le regolamentazioni sulla protezione dei dati, una materia che nell’area comunitaria è particolarmente arretrata: il cloud potrebbe essere una soluzione per le aziende, ma bisogna agire anche sulla digitalizzazione e pubblicazione dei dati pubblici. In particolare, la digitalizzazione degli enti pubblici consentirebbe di ridurre significativamente i costi migliorando il servizio fornito ai cittadini.

5. Thougth Leadership

L’Europa è ricca di imprenditori con storie di successo e talenti creativi ed innovativi di primo livello, ma manca ancora una vera cultura dell’imprenditoria e della leadership: è necessario avviare un vero e proprio rinnovo della mentalità europea, in termini di definizione del successo.
Un primo passo suggerito dal Manifesto è la creazione di un repository (per ciascuno Stato Membro e centrale) delle best practices. Inoltre, sarebbe auspicabile creare un Digital Forum Europeo in cui gli enti a livello locale e nazionale possano condividere in maniera immediata le risorse.

Il Manifesto Europeo delle Startup è un’iniziativa fondamentale per riunire i leader e i decisori degli Stati Membri allo scopo di comprendere e condividere necessità, obiettivi e risorse comuni: l’auspicio dei sottoscrittori è quello di concretizzare al più presto le linee guida attraverso azioni reali.

Per saperne di più sul Manifesto e per firmare (entro il 20/10/2013): http://startupmanifesto.eu/

Tra le occasioni per aspiranti startuppers, al fine di migliorare l’ecosistema italiano per startup, ricordiamo a tutti la nuova call per VulcanicaMente2: dal talento all’impresa. I talenti creativi ed innovativi partenopei (e non solo) possono provare a mettersi in gioco e trasformare la propria idea di impresa in un vero business grazie alla seconda edizione dell’iniziativa del Comune di Napoli presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est.

Per saperne di più, basta visitare la sezione Eventi & Iniziative del sito www.incubatorenapoliest.it: sono ancora aperte le prenotazioni per il TechDay! Compila subito il form di iscrizione!

Napoli, 06/09/2013

Servizi gratuiti ad hoc per le startup green, con Cleanstart

Cleanstart è la nuova iniziativa nata nell’ambito del progetto Corrente, realizzato da GSE – Gestore Servizi Energetici con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e avviato tre anni fa con lo scopo di fornire servizi di promozione, aggregazione e supporto alle imprese italiane nel settore della green economy.

L’iniziativa Cleanstart è dedicata alle startup innovative italiane che operano nei settori delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile: possono aderire a Cleanstart tutte le startup regolarmente iscritte nell’apposita Sezione Speciale del Registro delle Imprese che si registreranno scrivendo all’indirizzo corrente.startup@gse.it

Le startup innovative che aderiscono a Cleanstart potranno beneficiare di una serie di nuovi servizi, tra cui:

ASSISTENZA
Rientrano le iniziative formative per la partecipazione ai bandi UE nel settore energia; le attività di supporto per la ricerca di partnership tecnologiche, finanziarie e commerciali; i servizi di affiancamento per lo sviluppo del piano di comunicazione aziendale; i servizi di scouting per ricercare eventuali mercati di sbocco.

VALORIZZAZIONE
Le imprese aderenti a Cleanstart potranno partecipare ad appositi seminari organizzati per le startup, che consentiranno ai team di incontrare investitori e venture capital.

PROMOZIONE
E’ prevista la realizzazione di una pubblicazione (in lingua italiana ed inglese) specializzata sulle startup attive in campo cleantech, distribuite all’estero attraverso gli uffici dell’ICE e durante le principali fiere internazionali del settore.

VISIBILITA’
Le startup di Cleanstart avranno uno spazio riservato all’interno della rubrica “Il Mondo di Corrente”, nella rivista quadrimestrale del GSE “Elementi”. In questo modo, potranno far conoscere i propri prodotti e tecnologie, attraverso una rivista specializzata sui temi dell’energia e delle fonti rinnovabili distribuita in Italia e all’estero in versione cartacea ed on-line.

Per tutte le informazioni su Cleanstart e sui servizi del Progetto Corrente, trovate qui il sito ufficiale dell’iniziativa.

Per registrarsi a Cleanstart: corrente.startup@gse.it

Il settore della green economy è uno dei più promettenti ambiti di sviluppo per le startup innovative italiane: tra i settori preferenziali indicati all’interno dell’Avviso Pubblico per VulcanicaMente2: dal talento all’impresa figurano infatti le Clean Technologies, ma VulcanicaMente2 premia le idee innovative in tutti i settori!

Se hai un’idea innovativa da proporre allo staff dei nostri tutor per provare a trasformarla in una vera startup, compila subito il modulo di prenotazione per il TechDay del 24/25 settembre 2013: trovi tutte le informazioni nella sezione Eventi & Iniziative del sito internet www.incubatorenapoliest.it

Napoli, 05/09/2013

Le migliori startup hardware in Cina e negli USA con il programma 2013 di Industrio Ventures

Industrio Ventures è un programma dedicato a startup specializzate nell’hardware, l’industria e la tecnologia nato grazie ad un gruppo di imprenditori e organizzazioni italiane ed internazionali che vogliono contribuire a sostenere un nuovo modello di innovazione Made in Italy.

Fino al 21 settembre 2013 sono aperte le candidature per il programma di accelerazione Industrio 2013: si tratta di un programma riservato a startup hardware che avrà una durata di 6 mesi, durante le quali i team saranno ospitati nella sede di Trento e saranno supportati da tutor internazionali e partner industriali.

I settori di riferimento del programma di accelerazione di Industrio Ventures sono meccatronica, elettronica, connected devices e smart systems: i team prescelti devono essere in grado di fornire un prodotto fisico innovativo, in qualsiasi stadio di sviluppo (dall’idea al prototipo funzionante).

Le startup selezionate per il programma Industrio 2013 riceveranno un fondo seed del valore di 50.000 euro, in parte in contanti ed in parte sotto forma di servizi e strumenti di prototipazione.

Un aspetto molto interessante di Industrio Ventures è il network di relazioni internazionali cui dà accesso: le startup selezionate avranno la possibilità di viaggiare per incontrare partner provenienti da Italia, Stati uniti e Cina e lavorare con loro (in particolare per la prototipazione hardware).

Inoltre, i mentors di fama internazionale di Industrio Ventures lavoreranno fianco a fianco con i team per aiutarli a costruire un business model sostenibile per le proprie startup, accompagnandoli nel lancio del proprio prodotto su un mercato di dimensioni globali.

Anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est è impegnato per lo sviluppo e la crescita dell’innovazione e del talento Made in Italy: sono aperte le iscrizioni per partecipare a VulcanicaMente2: dal talento all’impresa!

Puoi partecipare in pochi click, compilando il form di iscrizione per il TechDay: non perdere l’occasione di presentare la tua idea innovativa di impresa ai nostri tutor!

Ma attenzione, i posti sono limitati! Visita subito la sezione Eventi&Iniziative del sito internet www.incubatorenapoliest per tutte le informazioni su VulcanicaMente2: dal talento all’impresa

Napoli, 04/09/2013

 

 

Startup e coworking: quando la condivisione è un’opportunità

Il coworking è uno stile lavorativo che prevede la condivisione degli spazi di lavoro tra persone che fanno parte di organizzazioni differenti o che lavorano in maniera autonoma e indipendente.
Chi lavora in uno spazio di coworking condivide non soltanto gli spazi, ma anche i valori delle persone coinvolte, beneficiando delle sinergie che si creano quando persone talentuose e creative lavorano a stretto contatto.

Spesso incubatori e acceleratori di startup affiancano ai tradizionali servizi offerti (mentorship, networking, supporto allo sviluppo delle startup ospitate) elementi tipici del coworking, prevedendo appositi spazi destinati a tale modalità lavorativa: il coworking offre infatti una serie di vantaggi molto utili per startup all’inizio del proprio percorso.

Il vantaggio più immediato che il coworking consente di ottenere è ridurre in maniera significativa i costi operativi e delle utenze, senza rinunciare ai servizi più importanti per un office space.
Ma sono soprattutto le persone coinvolte a fare la differenza: in uno spazio di coworking è possibile stringere nuove amicizie e collaborazioni, costruire una vera e propria rete di professionisti e collaboratori, avere accesso ad una serie di nuove opportunità di business.

Una startup early stage può trovare molto utile muovere i primi passi in un ambiente del genere: si tratta di una situazione dinamica e flessibile, in cui il team entra in contatto con altre aziende e professionisti, creando situazioni sempre nuove per migliorare le proprie competenze, per trovare altri talenti con cui confrontarsi e a cui ispirarsi e per sviluppare al meglio la propria creatività.

Lavorare in uno spazio di coworking significa quindi fare continuamente esperienze di networking ed arricchimento: si entra a far parte di una grande community in cui esperienze e talenti sono condivisi con l’obbiettivo della crescita di tutti i partecipanti.

Molto diffuso nelle grandi capitali europee, in testa Berlino e Londra, il coworking negli ultimi tempi si sta diffondendo in maniera sempre più veloce e capillare anche in Italia: prima di tutto con iniziative private, ma negli ultimi mesi anche alcuni enti pubblici e locali hanno deciso di cogliere l’occasione di offrire spazi attrezzati a giovani talenti creativi per condividere un’esperienza lavorativa che consente ai partecipanti di accrescere profitti e creatività.

Ed è proprio tra questi enti che ritroviamo il Comune di Napoli, con l’iniziativa VulcanicaMente2: dal talento all’impresa. Tra tutte le idee innovative che saranno presentate allo staff dei tutor durante le selezioni, saranno individuate le migliori proposte che potranno usufruire gratuitamente degli spazi di coworking messi a disposizione dal CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est e di tutti i servizi che il CSI offre alle startup ospitate al suo interno.

Non perdere l’occasione di mettere in gioco il tuo talento! Puoi partecipare alle selezioni di VulcanicaMente2 compilando il form di prenotazione per il TechDay: l’appuntamento è per il 24 e il 25 settembre!

Tutte le informazioni su VulcanicaMente2 sono disponibili nella sezione Eventi & Iniziative del sito www.incubatorenapoliest.it

Napoli, 03/09/2013

A bordo dello StartupBus: talenti e idee in viaggio per Vienna

StartupBus Europe è un concorso internazionale per startup nato nel 2010 come un esperimento e che per la sua edizione 2013 arriva per la prima volta in Italia: con i sei bus messi a disposizione, StartupBus attraversa l’Europa con a bordo i migliori startuppers per accompagnare il vincitore al Pioneers Festival di Vienna, uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al web e all’imprenditoria digitale che quest’anno si svolgerà il 30 e 31 ottobre.

La competition si svolge a bordo del bus, che parte da Roma il 27 ottobre per raggiungere Vienna il 30: durante le tappe intermedie (il programma prevede Torino il 28, Milano il 29, e la finale a Venezia il 30 presso H-Farm) i 25 candidati selezionati per il viaggio si confronteranno mostrando di volta in volta i progressi delle loro idee e progetti da trasformare in vere startup con l’aiuto del team di mentors a bordo. Il vincitore avrà diritto ad un ingresso gratuito al Pioneers Festival di Vienna, dove potrà incontrare le personalità internazionali più importanti del mondo dell’imprenditoria, del web e dell’innovazione.

Sono tanti i motivi per partecipare a StartupBus: la competition è innanzitutto un’occasione formativa che, essendo concentrata in soli tre giorni, permette agli aspiranti imprenditori di focalizzare i propri sforzi nella creazione del minimum viable product.
Inoltre, consente ai partecipanti di entrare in contatto non solo con i mentors, ma anche e soprattutto con altri talenti creativi ed aspiranti startuppers, fornendo continui momenti di networking.
Con StartupBus i partecipanti hanno poi la possibilità di viaggiare attraverso l’Europa mentre si impegnano a migliorare il proprio Pitch e la propria abilità nel presentarlo in pubblico.

Per partecipare a StartupBus Europe 2013 basta iscriversi al link che trovate qui, dopo aver effettuato la registrazione al sito: c’è tempo per inviare la propria candidatura fino al 20 ottobre 2013.
Inoltre, è possibile restare aggiornati sul concorso attraverso i principali social network: StartupBus è su facebook e su twitter.

Per maggiori informazioni su StartupBus: http://europe.startupbus.com/
Per saperne di più sul Pioneers Festival: http://pioneers.io/festival

Anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est è in prima linea per offrire agli aspiranti startuppers occasioni imperdibili e gratuite di formazione, mentorship, networking: è aperta la call per VulcanicaMente 2: dal talento all’impresa, l’iniziativa del Comune di Napoli che offre ai partecipanti la possibilità di mettersi in gioco con le proprie idee imprenditoriali innovative e trasformarle in startup vulcaniche!

Tutte le informazioni per partecipare a VulcanicaMente 2, assieme ai form di iscrizione per i nostri eventi di scouting (qui tutti gli eventi del mese di settembre), sono disponibili nella sezione Eventi & Iniziative del sito www.incubatorenapoliest.it!

Napoli, 02 settembre 2013

Incubatore Napoli Est – Un settembre ricco di occasioni per startupper!

Il rientro dalle vacanze si preannuncia ricco di appuntamenti ed opportunità per i talenti innovativi e gli aspiranti imprenditori campani: il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ha già in programma per il mese di settembre tre eventi dedicati al mondo delle startup!

11 SETTEMBRE 2013 – Open workshop “Finanziare il tuo progetto con il CrowdFunding”

Si parte mercoledì 11 con il workshop dal titolo “Finanziare il tuo progetto con il CrowdFunding”: un appuntamento gratuito aperto a startuppers, imprenditori, professionisti e a chiunque sia interessato ad approfondire il tema del CrowdFunding.
Si tratta di un’occasione imperdibile per saperne di più sul mercato che nel 2012 ha raccolto quasi 3 miliardi di dollari a livello globale e che si conferma una realtà in forte espansione anche in Italia, primo paese al mondo ad aver adottato una specifica normativa in materia.
Il workshop sarà tenuto da Alberto Giusti, Managerial engineering, business angel, internet expert e start-up founder: per partecipare al workshop gratuito “Finanziare il tuo progetto con il CrowdFunding” è obbligatoria la prenotazione: sono disponibili ancora pochissimi posti, è possibile iscriversi cliccando qui!

17 SETTEMBRE 2013 – VULCANICAMENTE 2: BARCAMPER

La seconda data da segnare in agenda è martedì 17: partono le selezioni di VulcanicaMente 2: dal talento all’impresa con il Barcamper per il primo degli eventi di scouting!
Prenotando un appuntamento per un colloquio one-to-one, i partecipanti avranno la possibilità di presentare allo staff dei tutor la propria idea innovativa, inoltre potranno accedere alle selezioni per la fase successiva di VulcanicaMente 2 e ricevere i feedback sul proprio progetto dagli esperti di dPixel: il Barcamper diventa così un’occasione imperdibile per focalizzare e migliorare il proprio progetto di impresa.
La partecipazione alle selezioni tramite Barcamper è totalmente gratuita, basta prenotare uno degli ultimi 3 slot ancora disponibili: bastano pochi minuti per compilare il form di iscrizione!

24/25 SETTEMBRE 2013: VULCANICAMENTE 2: TECHDAY

Le selezioni per VulcanicaMente 2 continuano con il TechDay, la due giorni che si terrà il 24 e 25 settembre 2013.
Anche il TechDay offre ai partecipanti una serie di occasioni ed opportunità: durante il TechDay sarà infatti possibile innanzitutto presentare la propria idea imprenditoriale allo staff dei tutor, che aiuteranno i partecipanti a focalizzare meglio il proprio progetto.
Ma il TechDay è anche un’occasione di formazione, networking e team building, con due giornate dedicate a tutti i partecipanti (anche i prenotati per il Barcamper) che si incontreranno per unire le forze e creare nuovi team di lavoro, scambiarsi idee ed opinioni e partecipare al momento più importante per gli aspiranti startuppers: la presentazione finale delle idee, sotto forma di una vera e propria sessione di pitch ad un Venture Capital.
Anche per il TechDay, la partecipazione è totalmente gratuita: puoi prenotarti in pochi istanti compilando il form di iscrizione!

Vi aspettiamo! 

Napoli, 29/08/2013

Consigli per startup: come realizzare un Pitch vincente

Business2Community ha pubblicato di recente un interessante post di Deb McAlister-Holland, consulente americana specializzata in startup tecnologiche, dal quale è possibile ricavare una serie di consigli utili per realizzare un Pitch di 3 minuti vincente da presentare ai potenziali investitori.

Il punto di partenza quando bisogna presentare la propria startup con un pitch di tre minuti è non farsi prendere dal panico: secondo Deb McAlister-Holland, infatti, uno startupper deve sempre ricordare che le pitch competition sono uno strumento indispensabile per ottenere fondi, e partecipare ad una Pitch Competition è uno sforzo necessario per il team.

Detto ciò, tutti i passi successivi devono essere mossi con la consapevolezza che un pitch della durata di 3 minuti non può fare a meno di concentrarsi esclusivamente sulle informazioni essenziali. Il consiglio è quello di seguire la “Regola delle 5W” tipica del giornalismo:

  • Who (Chi): la domanda a cui rispondere è “chi sono i potenziali clienti di questo prodotto?”. Fondamentale, inoltre, dire al potenziale investitore da quanti potenziali clienti è formato il mercato.
  • What (Cosa): la risposta alla domanda “cosa stai vendendo?” deve essere il più possibile semplice e diretta, tralasciando la terminologia specifica del marketing.
  • Where (Dove): si tratta della risposta alla domanda “attualmente, dove stanno spendendo i propri soldi i vostri potenziali clienti?”: in pratica si tratta di far capire al potenziale investitore chi è la concorrenza.
  • When (Quando): si riferisce a quando il prodotto sarà pronto per essere immesso sul mercato. Per rispondere a questa domanda bisogna spiegare cosa si è già fatto, a che punto è il progetto e quali sono i tempi previsti per completare i vari step.
  • Why (Perchè): l’ultimo punto prevede la risposta a domande quali “perchè il vostro prodotto è diverso?”, “quali bisogni soddisfa/problemi risolve?”, “perchè qualcuno dovrebbe investire nel vostro progetto?”.

Deb McAlister-Holland sostiene che per dare una risposta soddisfacente alle 5W dovrebbero bastare circa 90 secondi: in questo modo, il team ha ancora metà dei 3 minuti a propria disposizione per fornire ulteriori informazioni e dettagli.

Deb McAlister-Holland sostiene poi che ci sono innanzitutto 4 slides fondamentali per un buon pitch di tre minuti:

  1. La slide iniziale, una sorta di apripista che viene proiettata mentre il team attraversa la sala per arrivare al palco;
  2. La slide sul team, con le fotografie dei componenti e un paio di righe biografiche su ciascuno di loro. Deb McAlister-Holland precisa che questa slide non va letta, per non rubare tempo alla presentazione dell’idea;
  3. La “ask” slide, ossia la slide in cui il team mostra al pubblico la cifra rischiesta e come prevede di spenderla. Si tratta di una slide sulla quale soffermarsi solo pochi secondi, rimandando eventuali approfondimenti ad un colloquio one-to-one con il potenziale investitore realmente interessato.
  4. La “contact” slide, ultima slide del pitch, in cui si ringrazia per l’ascolto e si segnalano i contatti (telefono, e-mail). Anche questa non va letta, basta semplicemente congedarsi con un “Grazie mille”.

Secondo l’autrice, per queste quattro slides indispensabili bisogna calcolare un tempo massimo di 20 secondi: restano a disposizione 2 minuti e 40 da dedicare al prodotto.

Il post di Deb McAlister-Holland contiene altri consigli utili, primo tra tutti quello di esercitarsi e ripetere più volte possibile il pitch, per acquisire sicurezza nell’esposizione: è facile per chi ascolta distinguere già al primo sguardo uno startupper preparato e sicuro di sè da uno nervoso e poco convinto della propria presentazione.

Immaginando una Pitch competition, inoltre, l’autrice consiglia agli startupper di non portare sul palco l’intero team: una persona è più che sufficiente per un pitch di tre minuti. Questa regola vale però esclusivamente per il palco: è invece importante, secondo l’autrice, che all’evento siano presenti almeno 3-4 membri del team che possano parlare con più persone possibili.

Altri spunti interessanti riguardano la possibilità di sostituire le informazioni testuali contenute nelle “classiche” slides con immagini, fotografie e video (Deb McAlister-Holland suggerisce per quest’ultimo una durata di circa un minuto): la comunicazione del pitch sarà più efficace ed incisiva, e sarà più semplice mantenere alta l’attenzione di chi ascolta.

Infine, l’autrice del post offre agli startuppers ultimo prezioso suggerimento: procurarsi delle chiavette USB con il logo della propria startup da distribuire ai presenti. Si tratta di un piccolo gesto che consente al team di lasciare ai presenti non soltanto il pitch, ma anche informazioni dettagliate e ulteriore materiale di approfondimento sulla propria startup: un sistema economico per curare i contatti acquisiti in queste occasioni anche dopo la presentazione, con un gadget utile e gradito che permetterà al team di distinguersi dagli altri e farsi ricordare dai nuovi contatti incontrati all’evento.

Anche il CSI – Incubatore Napoli Est ti offre l’opportunità di presentare il tuo pitch!

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Partecipa a VulcanicaMente 2: dal talento all’impresa! Trovi tutte le informazioni nella sezione “Eventi ed Iniziative” del sito internet www.incubatorenapoliest.it

Napoli, 28/08/2013

 

I primi passi di una startup: errori da evitare e consigli utili secondo Paul Graham

Paul Graham ha raccolto in un interessante post apparso qualche settimana fa sul suo blog una serie di consigli ed aneddoti utili per le startup agli inizi del loro percorso imprenditoriale. Il titolo, “Do Things That Don’t Scale”, suggerisce il concetto di partenza dell’autore: spesso i founders sono convinti che una startup o decolla immediatamente, oppure non lo farà mai.

In realtà una startup decolla perchè sono i suoi fondatori, con il proprio lavoro, a renderlo possibile: occorre una spinta per dare origine al processo di crescita, che passa innanzitutto per l’acquisizione dei primi clienti attraverso attività non scalabili.

Ciò si traduce in modalità di acquisizione dei primi clienti che Graham definisce “manuali”: bisogna uscire e andare di persona a proporre ai potenziali interessati il proprio prodotto, non ci si può permettere di restare fermi ad aspettare che siano loro ad avvicinarsi.

Spesso i founders pensano che i numeri ottenibili da un percorso di questo tipo siano troppo piccoli e non valgano lo sforzo: Graham fa un esempio molto efficace per smentirli. Se si parte da un bacino di potenziali clienti pari a 100, basta proporsi un incremento settimanale del 10%: dopo 7 giorni saranno 110, dopo un anno 14.000, dopo due anni il bacino potrebbe essere di 2 milioni.

Altra convinzione errata, che spesso Graham ha ritrovato nei founders incontrati nella sua carriera, è guardare alla fragilità iniziale tipica di ogni startup agli inizi come ad un ostacolo impossibile da superare: il rischio è che siano gli stessi fondatori a non credere più nella propria idea. L’autore racconta che persino Bill Gates, dopo aver fondato Microsoft, era tornato per un semestre ad Harvard: se fosse stato consapevole del successo che ha poi ottenuto, probabilmente non sarebbe tornato nemmeno per un giorno, ma all’inizio è facile scoraggiarsi.

Graham suggerisce agli startuppers agli inizi della carriera di ridimensionare la loro visione, non bisogna domandarsi “la mia azienda è in grado di conquistare il mondo?”, ma “quanto grande questa azienda potrebbe diventare se i fondatori faranno le cose come si deve?”.

Quando si entra in quest’ottica, si può iniziare ad acquisire il primo, piccolo bacino di clienti: ed è in questo momento che i founders devono impegnarsi al massimo per renderli felici. Graham sottolinea l’importanza di puntare sull’aspetto esperienziale, sul rendere il cliente felice e sul farlo sentire speciale per aver scelto proprio il nostro prodotto: cosa che probabilmente non sarà più possibile fare quando la startup avrà scalato e i clienti saranno troppi per essere seguiti in questo modo.

Ma quando una startup è agli inizi, non è il momento di preoccuparsene: i founders devono impegnarsi e concentrare tutti i propri sforzi sul rendere i primi clienti felici, sul soddisfare il più possibile i loro bisogni, mantenendo alti gli standard di servizio.

Graham prende in prestito il pensiero di Steve Jobs per definire il tipo di sforzo che la startup deve intraprendere per rendere felice il cliente: deve essere uno sforzo “follemente grande”, nel senso letterale del termine. La soddisfazione del cliente deve essere lo scopo primario, tutti gli sforzi devono essere indirizzati a questo obbiettivo: l’autore spiega anche perché, dicendo che i feedback ottenuti dai primi clienti sono i più utili che qualsiasi azienda possa ottenere nell’intero arco della sua vita.

Tutto ciò è possibile, secondo Graham, soltanto se la startup si rivolge ad una piccola quota di mercato: un po’ come Facebook, che agli inizi era esclusivamente agli studenti di Harvard, per poi rivolgersi agli studenti di altri istituti fino ad espandersi a livello globale.
Il metodo consigliato da Graham è di concentrarsi inizialmente su un sottoinsieme del mercato, in cui ottenere rapidamente una massa critica di utenti per testare il prodotto. Solo più tardi sarà possibile rivolgersi ad un mercato più ampio: spesso questo processo è seguito dai founders in maniera inconscia, ma funziona nella maggioranza dei casi.

L’importanza di iniziare “dal basso” è alla base del prossimo consiglio dell’autore del post: una startup agli inizi deve cercare il più possibile di provvedere autonomamente a realizzare il proprio prodotto, evitando di sostenere costi per i fornitori.
Questo aspetto si ricollega ancora una volta all’importanza di acquisire i primi clienti e concentrarsi al massimo sulla loro soddisfazione: se la realizzazione del prodotto avviene direttamente ad opera della startup, sarà più semplice ed immediato apportare le eventuali modifiche necessarie dall’ascolto dei feedback della clientela.

Da questo punto di vista, Graham afferma che i primi clienti che la startup acquisisce vanno visti come dei veri e propri consulenti, che possono comunicare i propri bisogni e problemi su cui i founders possono lavorare per migliorare il proprio prodotto.

Come si può intuire, tutte le azioni suggerite per gli inizi di un’impresa sono sicuramente non-scalabili: anzi, secondo Graham, è fondamentale svolgere manualmente, direttamente, per poter ottenere i massimi livelli di soddisfazione dei primi clienti.

La conclusione di Graham, quindi, è che potrebbe essere utile smettere di guardare alla startup come a un’azienda per la quale l’unica cosa che conta è avere un modello di business scalabile: occorre un duplice punto di vista, che insieme alla scalabilità prenda in considerazione l’importanza di svolgere azioni non scalabili per raggiungere il traguardo di una startup di successo globale.

 

Paul Graham è il fondatore di Y Combinator, incubatore rivoluzionario nato nel 2005 che ad oggi ha fondato oltre 500 startup. Per saperne di più:

 

Anche il CSI – Incubatore Napoli Est offre ai talenti creativi con un’idea imprenditoriale in mente l’opportunità di mettersi in gioco e provare a trasformarla in una startup vulcanica!

Sono aperte le iscrizioni a VulcanicaMente 2: dal talento all’impresa. Compila subito il form di iscrizione per i nostri eventi di scouting: trovi tutte le informazioni nella sezione Eventi & Iniziative del nostro sito www.incubatorenapoliest.it!

Napoli, 28/08/2013

Startup italiane nel Regno Unito: l’edizione 2013 di “UK – Italy Springboard”

Sono aperte fino al 18 ottobre le iscrizioni per l’edizione 2013 di UK – Italy Springboard, la competition riservata a startup italiane ad elevato potenziale di crescita nel settore hi-tech interessate a sviluppare il proprio business nel Regno Unito e a livello internazionale organizzata da UK Trade & Investment, agenzia governativa che offre servizi di assistenza e consulenza gratuiti per società estere che vogliano investire o stabilirsi nel Regno Unito.

L’iniziativa prevede la collaborazione di diversi partner, tra i quali l’Ambasciata Britannica di Roma e il Consolato Generale Britannico di Milano, Banca Intesa Sanpaolo con la sua Start-Up Initiative e SETsquared Incubators, il network che comprende gli incubatori di 5 delle maggiori università britanniche (Bath, Bristol, Exeter, Southampton e Surrey).

Le startup selezionate per il programma UK – Italy Springboard saranno ammesse all’Investor Readiness Boot Camp, l’evento della durata di due giorni che si terrà a Milano il 28 e 29 ottobre 2013, durante il quale avranno l’occasione di incontrare mentors ed esperti a livello internazionale. I finalisti del Boot Camp potranno inoltre presentare il proprio pitch di fronte ad una giuria internazionale composta da venture capitalist, investitori e protagonisti del mondo dell’imprenditoria e dell’innovazione.

Il primo classificato tra i finalisti di UK – Italy Springboard 2013 avrà inoltre la possibilità di soggiornare per un periodo di 6 mesi in uno degli incubatori del network SETsquared nel Regno Unito, con una propria postazione di lavoro, incontri di mentorship e accesso alla rete SETsquared US per poter migliorare la propria business strategy con una visione d’eccezione sul mercato statunitense.

Il secondo premio consiste invece in un mese di soggiorno all’interno di uno degli incubatori della rete SETsquared. Sia il primo che il secondo premio, inoltre, comprendono la possibilità di partecipare alle sessioni di training con lo studio GRM Law (uno dei più antichi e famosi studi legali di Londra, specializzato in startup e multinazionali) e l’accesso ad almeno una delle tappe previste dall’Intesa Sanpaolo Start-Up Initiative.

Infine, sono previsti dei Premi Speciali riservati a particolari settori, tra cui Digital e Aerospaziale.

I progetti saranno valutati sulla base di criteri quali Prodotto/Tecnologia, Business Model, Dimensione del mercato e scalabilità, Barriere all’entrata e vantaggio competitivo, Team e Sostenibilità finanziaria.

Per partecipare all’edizione 2013 di UK – Italy Springboard, bisogna compilare il form di iscrizione (disponibile qui) entro il 30 settembre 2013 (ATTENZIONE: deadline prorogata al 18 ottobre 2013!)

Il Regolamento della competition e tutte le informazioni sono disponibili al sito: http://www.uk-italybusinessawards.it/

Ricordiamo inoltre che sono attualmente aperte le iscrizioni per la partecipazione alla competition VulcanicaMente 2, trovate tutte le informazioni utili ed i form di iscrizione nella sezione Eventi e Iniziative del sito www.incubatorenapoliest.it.

Napoli, 27/08/2013

 

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