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Consigli per startup: “The Art of the Pitch” secondo Guy Kawasaki

Il pitch rappresenta senza alcun dubbio uno strumento fondamentale per presentare una startup: che si tratti di una competition, di un evento di networking, di un incontro con potenziali investitori, di presentare il progetto a potenziali clienti o partner, il pitch è infatti un vero e proprio biglietto da visita del business, che ogni team dovrebbe curare nei minimi dettagli.

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Guy Kawasaki è autore di “The Art of the Start” e altri testi sul tema Startup

 

Per gli aspiranti startupper che vogliono provare a mettersi in gioco e partecipare a “VulcanicaMente dal talento all’impresa® 3”, il 23 e 24 marzo rappresentano un’occasione importante per imparare a presentare al meglio la propria idea e affinare il proprio pitch con l’aiuto dei nostri mentor. In quei giorni si terrà infatti al CSI – Incubatore Napoli Est il primo TECHDAY di #VulcanicaMente3: uno dei keynote previsti è proprio dedicato al tema “How to Pitch”, affidato a Niccolò Sanarico di dPixel (qui il Programma delle due giornate e la lista dei mentor, coach e guest presenti).

In attesa dell’evento, vediamo il punto di vista ed i consigli pratici di uno dei maggiori esperti mondiali di startup su come preparare un pitch di successo: si tratta di Guy Kawasaki, imprenditore seriale, manager e saggista statunitense autore di libri di successo come “The Art of the Start” e “How to Drive Your Competition Crazy”.

Kawasaki è stato il primo a coniare il concetto di “evangelist” nel mondo della tecnologia e dell’innovazione, e la sua attività di diffusione della cultura imprenditoriale innovativa è diffusa in tutto il mondo.
Di recente ha pubblicato un post sul suo blog dedicato ad approfondire la cosiddetta “Art of the Pitch”: vediamo quali sono più nel dettaglio gli elementi chiave che Kawasaki elenca.

Il TechGarage di #VulcanicaMente 2: Pitch Session
Pitch Session per i team di #VulcanicaMente

 

1) PREPARAZIONE: prima di arrivare al meeting, è importante cercare di conoscere al meglio la platea che ci si troverà di fronte. L’ideale sarebbe leggere le biografie e studiare gli account social dei partecipanti. Ancora, è importante essere preparati con gli strumenti adatti: pc portatili su cui caricare il pitch, adattatori VGA, una copia del pitch una pen drive. In ultima analisi, avere delle stampe del pitch in caso non sia possibile proiettare le slides.

2) IMPOSTA IL TUO INTERVENTO: prima di iniziare il meeting è fondamentale impostare le basi del tuo intervento. Alcune informazioni fondamentali di cui disporre sono: il tempo a disposizione, le informazioni di base da dare al pubblico, se è possibile rispondere alle domande dei presenti al termine del pitch.

3) OSSERVA LA REGOLA DEL 10/20/30: un pitch dovrebbe avere un massimo di 10 slides, da presentare in non più di 20 minuti, con un carattere (font) per il testo di 30 punti. La regola del 10/20/30 è approfondita da Kawasaki in questo post del suo blog.

4) LASCIA PARLARE UNA SOLA PERSONA: alcuni startupper credono che, essendo il team uno dei punti fondamentali di cui tengono conto gli investitori nelle proprie decisioni, il pitch debba essere presentato da tutti i membri del team. Kawasaki sconsiglia questo approccio, che ritiene più adatto ad una recita scolastica che a un incontro di business.

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Come realizzare un pitch di successo

 

5) RISPONDI AL “PICCOLO OMINO SULLA SPALLA”: l’autore consiglia di immaginare sempre che ci sia un piccolo omino sulla spalla, che al termine di ogni concetto espresso nel pitch faccia la domanda “E allora?”. Questo stratagemma serve a ricordare di fare sempre attenzione alla comunicazione efficace dei contenuti, perchè a volte ci sono degli aspetti che possono essere sottintesi per chi conosce bene la startup, ma non sono così palesi per chi ascolta il pitch.

6) ESERCITATI PIU’ SPESSO POSSIBILE: provare il pitch consente di accrescere la familiarità con la presentazione e con i suoi contenuti. Esercitarsi consente infatti di aumentare l’efficacia della comunicazione: non ci sono scorciatoie in questo campo, l’unico modo per migliorare e provare il pitch ripetutamente e con costanza.

7) PRENDI APPUNTI: quando, al termine della presentazione del pitch, iniziano i commenti e le osservazioni è importante non controbattere e prendere appunti. Questo sarà gradito a chi ci ha ascoltato, perchè dimostra che le osservazioni sono per noi importanti tanto da volerle annotare, e ci consente di avere a disposizione delle informazioni utili per le modifiche e gli aggiustamenti da apportare al pitch.

8) RISCRIVI IL PITCH: dopo aver presentato il pitch 4/5 volte, è utile raccogliere tutte le informazioni e le osservazioni e riscrivere il pitch da zero. La nuova versione del pitch sarà sicuramente migliore, perchè modificata in base alle esperienze precedenti.

Per leggere il post originale: http://guykawasaki.com/the-art-of-the-pitch/

Napoli, 18/03/2015