Loading...

Tag: fatturato

Chivas Venture 2019: la Startup Competition mondiale da un milione di dollari

Chivas Venture mette a disposizione un milione di dollari per imprese e startup con progetti nel settore sociale o ambientale

The Chivas Venture è una competizione annuale a livello mondiale promossa da Chivas Brothers Limited allo scopo di individuare e sostenere imprese e startup che si impegnano dare soluzione a problemi di carattere ambientale e/o sociale, confermando l’attuale interesse di investitori e finanziatori per questa tipologia di progetti: di recente, infatti, abbiamo approfondito anche il bando Innovare in Rete, un’altra opportunità per l’innovazione a impatto sociale e ambientale.

Le candidature devono essere inviate da un founder (o un dipendente) che abbia compiuto almeno 25 anni di età entro la deadline fissata al 31 ottobre 2018, attraverso l’apposito form di application al seguente link: https://www.chivas.com/it-it/the-venture/register .

La competition ha un respiro internazionale ed è aperta alle candidature provenienti dai seguenti Paesi: Argentina, Uruguay, Belgio, Brasile, Bulgaria, Cile, Inghilterra o Galles, Grecia, Israele, Italia, Giappone, Messico, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Scozia, Irlanda del Nord, Slovacchia, Sudafrica, USA, Vietnam.

Possono partecipare le aziende che, tra il 1° settembre 2017 e il 1°settembre 2018, abbiano generato un fatturato non superiore a 1.500,00$, trovandosi quindi in uno dei seguenti stadi:

– Seed > il prodotto è ancora nella fase di prototipo e l’attività non genera ancora reddito proveniente da cliente/utenti;
– Start-up > il team ha elaborato un prototipo o un prodotto (anche di primissima fattibilità) pronto per l’introduzione sul mercato, o ci sono già clienti paganti, possibilmente con una crescita dimostrabile del numero di utenti;
– Growth > l’azienda ha una proposta già convalidata e si sta preparando a un cambiamento di natura dimensionale (crescita del business).

Le candidature saranno valutate in base ai seguenti criteri:

– Opportunità di mercato & Bisogni,
– Modello aziendale & Team,
– Impatto sociale dimostrabile,
– Dati di natura finanziaria,
– Qualità dell’esposizione e passione del rappresentante dell’azienda.

Il percorso della competition si suddivide in due fasi:

– la Fase 1, di natura essenzialmente Locale, prevede l’individuazione dei vincitori nei singoli paesi partecipanti, tra cui l’Italia. I vincitori saranno annunciati entro il 17 Gennaio 2019.

– la Fase 2, di competizione a livello Globale, vedrà i vincitori nazionali in competizione tra loro, e prevede al suo interno tre sotto-fasi: 1) la partecipazione al “Programma Accelerator”, che avrà luogo nei mesi di marzo/aprile 2019 nel Regno Unito; 2) la fase delle votazioni, che si chiuderà con l’assegnazione di $100.000 prelevati dal Fondo sulla base dei voti espressi dai consumatori; 3) la finale mondiale di Chivas Venture 2019, che avrà luogo in Europa nel mese di maggio 2019, con la possibilità di vincere una parte del Fondo messo a disposizione per la competition.

I premi assegnati potranno avere un valore compreso tra 50.000 e 750.000 dollari. Per maggiori dettagli e informazioni sull’assegnazione dei premi e, in generale, sul funzionamento di Chivas Venture 2018, si rimanda alla lettura integrale del Regolamento (disponibile a questo link).

Cardif Open-F@b: la call for ideas per startup con idee innovative in campo assicurativo

BNP Paribas Cardif ed EconomyUP, in collaborazione con PoliHub, lanciano la call for ideas Cardif Open-F@b dedicata a selezionare, premiare e supportare i migliori progetti innovativi digitali nel settore assicurativo.

cardif

La call è aperta fino al 10 novembre 2015 a progetti in ambito Internet of Things e Big Data, proposti da:

persone fisiche in possesso di un’idea innovativa,
sviluppatori già a lavoro su un prodotto/servizio (anche a livello di test),
startup avviate negli ultimi cinque anni,
imprese con progetti innovativi potenzialmente suscettibili di spin-off.

Per partecipare occorre compilare il form di iscrizione on-line disponibile al seguente link: http://www.insuranceup.it/it/call4ideas

Il form di iscrizione va integrato con una documentazione in formato PDF che analizzi i seguenti punti:

descrizione del team e delle proprie risorse e competenze;
descrizione dell’applicazione/servizio;
descrizione dei bisogni che si intende soddisfare;
descrizione del mercato target di riferimento;
descrizione della tecnologia sottostante;
descrizione dei risultati economici in termini di: fatturato, costi e investimenti.

Saranno selezionati una serie di progetti finalisti, che parteciperanno a due eventi:

27 novembre 2015: giornata a porte chiuse con incontri one-to-one con i manager di Cardif ed esperti universitari, per approfondire la conoscenza dei progetti finalisti e a supportare i team imprenditoriali nello sviluppo della propria idea di business;

3 dicembre 2015: giornata aperta al pubblico, in cui i finalisti presenteranno alla platea i propri progetti.

Alla fine delle due giornate, saranno infine decretati i progetti vincitori di Cardif Open-F@b che avranno diritto ad un percorso di supporto manageriale e di R&D da parte di BNP Paribas Cardif, con l’opportunità di accedere ad un ulteriore supporto in termini di commercializzazione sul mercato nazionale ed estero.

Per maggiori informazioni e dettagli: http://www.insuranceup.it/it/call4ideas

Napoli, 14/10/2015

Planet Green Chem: opportunità per startup con progetti per la Chimica Innovativa, Verde e Sostenibile

Planet Green Chem è il primo congresso internazionale italiano della Chimica Innovativa, Verde e Sostenibile che sarà ospitato a Milano il 31 marzo e il 1° aprile 2015: si tratta di un evento finalizzo a costruire una piattaforma di matching, dialogo e confronto tra tutti gli stakeholder costituenti la catena del valore dell’industria chimica.

Saranno presenti al Congresso, infatti, esponenti del mondo della ricerca scientifica, dell’industria, del mondo finanziario e le migliori startup innovative del settore: lo scopo è creare occasioni di crescita per i migliori progetti innovativi incentrati sullo sviluppo di prodotti e processi verdi e sostenibili.

Nell’ambito dell’evento, Planet Green Chem prevede una call for startup organizzata in collaborazione con IAG – Italian Angels For Growth, ImpactHub Milano e Innogest SGR: la selezione è incentrata sulla ricerca di startup nei settori della Chimica Verde e Sostenibile e nelle aree e settori industriali affiliati.

planetgreen
Planet Green Chem: la call for startup

 

I progetti delle startup partecipanti dovranno prevedere, in particolare, innovazioni di processo o di prodotto nelle seguenti aree tematiche:

  • Bioenergia
  • Biomateriali e Bioplastiche
  • Catalisi
  • Bioraffineria
  • Riciclo & Riuso

La call for startup di Planet Green Chem è aperta a aziende e startup in possesso dei seguenti requisiti:

  • fondate negli ultimi 5 anni;
  • fatturato inferiore a 5 milioni di dollari dalla fondazione;
  • non affiliate a grandi gruppi industriali.

La competition si svolge in due fasi: la fase 1 di selezione e la fase 2 con l’evento finale di premiazione.

FASE 1: Entro la deadline fissata per le ore 17:00 del 6 marzo 2015, le startup dovranno presentare il proprio progetto (all’indirizzo e-mail segreteria@planetgreenchem.it). La presentazione potrà essere in formato PPT (massimo 3 pagine) o testuale (massimo 15 pagine, comprensive di piano finanziario).
Tra tutte le proposte pervenute, la Giuria selezionerà i migliori 6 progetti che accedono alla fase 2.

N.B. La deadline è prorogata al 10 marzo 2015

FASE 2: I sei finalisti parteciperanno all’evento Planet Green Chem e, in particolare, alla pitch session prevista il 1° aprile. Durante la pitch session ciascuna startup finalista avrà 10/15 minuti per presentare il progetto alla platea di potenziali investitori presente all’evento. A fine sessione, la Giuria sceglierà i tre vincitori.

I tre vincitori avranno la possibilità di partecipare al Salone Internazionale della Chimica Innovativa, Verde e Sostenibile – World Green Chem, che si svolgerà il 3 e 4 febbraio 2016 a Lione, in Francia.
Inoltre, avranno accesso al programma di conferenze World Green Chem, con la possiblità di una presentazione della durata di 20/30 minuti e al network internazionale di Decision Maker e Opinion Leader dell’industria chimica.

Per maggiori informazioni: www.planetgreenchem.it

Napoli, 19/02/2015

Credito d’Imposta per attività di R&S: un’opportunità per imprese e startup innovative

All’interno della Legge di Stabilità 2015 è previsto un nuovo regime di Credito d’Imposta per aziende che effettuano investimenti in attività di Ricerca e Sviluppo che rappresenta un’opportunità interessante per le imprese e le startup: l’incentivo in questione, infatti, prevede uno sconto fiscale maggiore per le aziende che stipulano contratti di ricerca con startup, oltre che con università ed enti di ricerca.

Il Credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo è previsto dall’art. 7 della Legge di Stabilità 2015 (L. n. 190 del 23/2/2014, pubblicata in G.U. 29/12/2014): si differenzia dall’analogo credito previsto in precedenza da Destinazione Italia, in quanto è rivolto a qualsiasi tipologia di impresa senza vincoli di forma giuridica, dimensione o livello di fatturato (il Credito d’Imposta per attività di R&S contenuto in Destinazione Italia era riservato a imprese con fatturato annuo inferiore a 500.000 €).

Possono invece beneficiare del Credito d’Imposta 2015 tutte le imprese italiane che effettueranno investimenti in attività di Ricerca e Sviluppo nei periodi di imposta dal 2015 al 2019: il bonus è riconosciuto per un minimo ammontare di spesa annuale pari a 30.000€.
Sono ritenute spese ammissibili quelle elencate al comma 6 dell’art. 7, tra cui figurano lavori (sperimentali o teorici) finalizzati all’acquisizione di nuove conoscenze; attività di ricerca per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o migliorare quelli esistenti; acquisizione di conoscenze e capacità per progettazione di nuovi prodotti, processi o servizi (o per il miglioramento di quelli esistenti).

Sono inoltre considerate ammissibili le spese relative al personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo (in possesso di un titolo di dottore di ricerca, iscritto ad un ciclo di dottorato presso un’università italiana o estera, o in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico); e quelle per contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e altre imprese, comprese le startup innovative (ai sensi dell’articolo 25 del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179).

Il Credito di Imposta sarà pari al 25% delle spese aggiuntive in attività di Ricerca e Sviluppo, rispetto alla media delle spese per tali attività effettuate nei tre periodi di imposta antecedenti a quello in corso nel 2015. Per le aziende più giovani la media sarà effettuata su un periodo più breve, a decorrere dalla data di costituzione.
La percentuale sale al 50% per le spese relative al personale altamente qualificato e ai contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca, imprese e startup.
In ogni caso, il limite massimo previsto per il Credito d’Imposta per attività di R&S è pari a 5 milioni di euro all’anno.

Per ulteriori informazioni:

Il testo completo della Legge di Stabilità 2015 è invece disponibile qui: http://www.governo.it/GovernoInforma/documenti/legge_stabilita_2015/allegati/ARTICOLATO.pdf

Napoli, 12/01/2015

Creative Business Cup 2014: aperta la call internazionale per business ideas nell’industria creativa

Sono aperte le selezioni per partecipare all’edizione 2014 di Creative Business Cup, competition internazionale per business ideas nel settore delle industrie creative che lo scorso anno ha portato in finale a Copenaghen i migliori imprenditori di 35 paesi differenti, mettendo in palio un premio finale del valore di 50.000 dollari.

Possono partecipare a Creative Business Cap – Italia singoli o team in possesso di un’idea imprenditoriale nel settore dell’industria creativa, in particolare il Bando elenca le seguenti aree di riferimento: Design, Architettura, Produzione di contenuti, Advertising, Libri e stampa, Musica, Film & Video, Artigianato, Radio & TV, Parchi di intrattenimento e scenografie, Gastronomia.

Il singolo partecipante o almeno un membro del team proponente la business idea deve avere esperienza nel settore creativo di riferimento, inoltre nel caso di imprese già costituite l’eventuale investimento da parte di soggetti terzi non può superare i 500.000 dollari.
Non sono previste limitazioni inerenti l’età dell’azienda, il fatturato o il numero di impiegati.

Le proposte dovranno essere redatte seguendo il template di riferimento scaricabile al seguente link: http://www.creativebusinesscupitalia.it/downloads/
Allo stesso indirizzo è possibile scaricare anche il Bando per Creative Business Cup – Italia 2014.

Per partecipare è necessario inviare la documentazione all’indirizzo e-mail info@materahub.com entro il 22 luglio 2014.
Sono previsti premi speciali per i vincitori a livello nazionale, i quali parteciperanno alla finale internazionale prevista nel mese di novembre 2014 in Danimarca: durante l’evento saranno premiati i migliori imprenditori in ogni categoria e sarà assegnato il titolo di miglior imprenditore creativo 2014.

Le business ideas italiane saranno valutate da una commissione di esperti nominata da materahub e Meta Group, che valuteranno i progetti sulla base dei seguenti criteri:

Originalità: è un nuovo tipo di business o viene utilizzato in un nuovo contesto?
Creatività: le competenze creative sono essenziali per il successo della business idea?
Potenzialità di mercato: la business idea presenta evidenti potenzialità di mercato?

Per maggiori informazioni: http://www.creativebusinesscupitalia.it/partecipa/

Napoli, 13/06/2014

Consigli alle startup: come costruire il percorso di crescita fin dalla fase early stage

Sheena Tahilramani è co-founder di 7 Second Strategies, società specializzata in public relations con sede a Pasadena: ha recentemente pubblicato un post su Entrepreuner, incentrato sul tema della crescita esponenziale di una startup e su alcuni aspetti che possono fare la differenza tra scalare il business e far fallire l’intero progetto imprenditoriale.

In particolare per un imprenditore che lavora da solo o a capo di una piccola società con un team composto da meno di 10 persone, il periodo iniziale di una startup può significare lunghe ore di lavoro e la tendenza a farsi sopraffare dalle attività che la startup richiede in questa fase early stage, perdendo di vista alcuni aspetti importanti che, se trascurati, comporteranno problemi al futuro sviluppo della startup.

Spesso, infatti, il founder di una startup trascura un’attività che è invece fondamentale per gettare le basi di una startup in grado di affrontare il suo percorso di crescita e di sviluppo: la creazione di una solida cultura aziendale e un approccio globale e fondato sulla pianificazione a lungo termine. Secondo Sheena Tahilramani è necessario impostare il percorso seguendo tre fasi fondamentali:

1) Impostare la mission e la vision, conoscendo la differenza tra i due concetti.

Anche se mission e vision possono sembrare in apparenza due concetti simili, questi due aspetti delineano le basi dell’azienda e del brand in modi differenti. La vision rappresenta “una forza globale aspirazionale”, le basi che spingono avanti nel tempo l’azienda; la mission si addentra invece nello specifico di ciò che l’azienda fa, in che modo e perché.

Anche se può sembrare relativamente poco importante costruire questi due concetti agli inizi di una startup, l’immagine del brand che i consumatori si costruiscono in base alla vision e alla mission che l’azienda dichiara possono rappresentare in seguito dei driver di crescita fondamentali.

Per costruire efficacemente la mission e la vision, occorre domandarsi: Perchè sto creando la mia azienda e dove voglio che sia tra 10 anni?

2) Sviluppare un piano di crescita globale.

L’autrice parte in questo caso da un presupposto ben preciso: circa la metà delle nuove imprese negli USA sopravvive per almeno cinque anni, e un terso sopravvive per almeno dieci anni. Ecco che un piano di crescita diventa fondamentale per garantire un business sostenibile.

Se il fatturato annuo della società non cresce in maniera almeno pari (o superiore) al tasso di inflazione, significa che l’azienda si sta muovendo all’indietro e che i concorrenti stanno avendo la meglio. Un piano di crescita efficace consente di evitare che l’azienda rimanga indietro e assicura un cammino pari o più veloce di quello della concorrenza.

Naturalmente bisogna sempre avere ben presente la natura mutevole del mercato, soprattutto in una situazione economica come quella attuale: ma anche qui, disporre di un piano di crescita secondo Sheena Tahilramani non è mai inutile: meglio avere un bersaglio mobile, che non avere alcun bersaglio. Anche se il piano avrà bisogno di continui aggiustamenti e modifiche, bisogna comunque stabilire le milestones per il percorso di crescita, in modo tale da avere una base solida quando si dovranno affrontare grandi decisioni per il business.

3) Assumere un “chief growth officer” può essere di grande aiuto.

Spesso l’assunzione di un dirigente che si occupi di gestire la crescita può essere un passo difficile da fare per una startup: ma è importante tenere l’idea in considerazione e rendersi conto che assumere un “chief growth officer” sarebbe un ottimo investimento.
Una startup deve vedere nella crescita il suo grande obiettivo, ed assumere qualcuno che si occupi di questo aspetto può fornire un’indispensabile guida.

Si tratta di una consapevolezza cui stanno giungendo molti CEO di aziende e startup oltreoceano: l’autrice cita infatti l’esempio di The Hershey Company, che dopo aver assunto un “chief growth officer” ha visto aumentare le proprie vendite annuali progressivamente, fino a raggiungere una crescita delle revenue pari al 50%.

In conclusione, una cultura ben definita, un solido piano di crescita e l’assunzione di un “chief growth officer” alla guida la strategia forniscono al CEO tutti gli strumenti necessari per scalare in modo più rapido ed efficiente: sicuramente lavorare sulla propria attività è la priorità per un CEO, in particolare se segue un approccio lean. Ma allo stesso tempo, imparare a fare un passo indietro giorno per giorno concentrandosi su questi aspetti critici assicura alla startup una crescita misurabile ed efficace.

Per leggere il post originale: http://www.entrepreneur.com/article/234411

Napoli, 06/06/2014