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Tag: consumatore

Green Start(up): LA CALL FOR STARTUP ITALIANE PER CERCARE INNOVAZIONI SOSTENIBILI

L’iniziativa scouting di Startup con cui condurre progetti di innovazione.

Al via Green Start(up) la prima Call lanciata da Procter & Gamble Italia in collaborazione con LVenture Group, venture capital italiano e acceleratore di Startup e il Women’s Forum for the Economy & Society, incentrata sulla sostenibilità ambientale.

I partecipanti potranno proporre progetti nelle seguenti aree:

  1. logistica e mobilità, per ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici del trasporto dei prodotti e della mobilità;
  2. educazione e comunicazione al consumatore, per individuare strumenti che educhino i consumatori ad un uso responsabile dei prodotti;
  3. la fine del ciclo di vita dei prodotti, per ridurre l’impatto ambientale dei prodotti giunti a fine vita e innovare i modelli e le tecnologie di riciclo, anche per i prodotti elettronici più difficili da riciclare.

LVenture seguirà l’azienda in tutte le fasi, dalla selezione delle Startup all’implementazione dei progetti e integrazione delle soluzioni nel business. Le migliori e più in linea con i problemi proposti saranno selezionate e potranno diventare partner della multinazionale per la realizzazione di progetti pilota.

Per partecipare alla Call Green Start(up), la deadline è fissata entro il 10 maggio 2021, è possibile attraverso la compilazione del form presente al seguente link: https://it.pg.com/green-startup-sviluppo-sostenibile/ 

5 suggerimenti fondamentali per scegliere il nome giusto per la tua startup

Scegliere il nome giusto per una startup non è assolutamente semplice, ma è anche fondamentale per una strategia aziendale di successo: ecco i consigli utili per trovare il nome adatto a te.

Il naming è una delle decisioni più importanti quando si tratta di avviare una nuova impresa: la scelta del nome per la tua startup influisce tantissimo sul futuro successo dell’attività e un nome sbagliato può minare seriamente le possibilità di posizionarsi all’interno del mercato di riferimento. Senza contare la possibilità di ritrovarsi impelagati in interminabili battaglie legali per nome o logo aziendale!

I founder di una startup devono lavorare molto alla scelta del nome per la propria azienda, visionando e analizzando migliaia di possibilità: la decisione finale deve cadere su un nome potente e chiaro, che riesca a trasmettere un’immagine nitida del prodotto/servizio offerto e che possa aiutare a commercializzare meglio il marchio.

In un recente post pubblicato dal portale All Top Startups, troviamo ben 5 suggerimenti utili per scegliere il nome di una startup destinata al successo:

1. NON LIMITARE IL TUO BUSINESS

Immagina di entrare in un negozio chiamato Times-R-Us e di ritrovarci, ad esempio, tessuti e macchine per cucire: probabilmente resteresti disorientato e deluso, perché dal nome di aspettavi  che i prodotti fossero in qualche modo legati al tempo, ad esempio orologi o oggetti simili.

Il nome deve quindi essere legato al prodotto o servizio offerto dalla startup, facendo però attenzione a due aspetti fondamentali: deve incuriosire il consumatore e allo stesso tempo non deve definire troppo strettamente i prodotti venduti, per evitare di “chiudere” le opportunità di diversificazione del business.

2. FAI UNO STUDIO APPROFONDITO

Una volta ristretta la cerchia a pochi possibili nomi, è fondamentale effettuare uno studio più approfondito su Internet e nel Registro delle imprese. Bisogna assicurarsi che non ci siano altre aziende con lo stesso nome e che quel nome non sia coperto da diritti di esclusiva.

Inoltre, per quando riguarda il web, è importante assicurarsi che il nome prescelto per la tua startup abbia un dominio disponibile e preferibilmente .com: sembra che i consumatori tendano ad associare questi siti a un senso di autorità e affidabilità.

3. PROCEDI CON UNA RICERCA DI MERCATO

Se hai individuato quello che potrebbe essere il nome giusto per la tua startup, prova a fare una piccola ricerca di mercato chiedendo a familiari, amici e conoscenti di cui ti fidi cosa ne pensano. Puoi anche sottoporre al loro parere una rosa di 4/5 nomi papabili, chiedendogli di dare la propria preferenza.

4. CONTROLLA EVENTUALI SIGNIFICATI IN ALTRE LINGUE

A volte ci sono delle implicazioni inaspettate per nomi di aziende in altre lingue: magari credi di aver individuato il nome perfetto, inusuale ed evocativo, per poi scoprire che in una lingua straniera la parola ha un significato banale o addirittura poco lusinghiero.

Per fare un esempio, una delle più importanti case automobilistiche a livello mondiale ha scelto di dare alla sua nuova linea il nome “Nova”, per poi scoprire che questo termine in spagnolo significa “non funziona”: sicuramente uno “scivolone” poco piacevole e da evitare!

5. RIPETILO IN CONTINUAZIONE

Se credi di aver finalmente trovato il nome giusto per la tua startup, scrivilo e ripetilo ad alta voce ancora, ancora e ancora: fallo finché sarai stanco di sentirlo. Questo esercizio serve a capire se il nome è facile da scrivere e da pronunciare.

I nomi troppo complessi fanno difficilmente presa sul consumatore tipo e, soprattutto se sono difficili da scrivere, avranno scarsa presa online per la complessità nel digitarli sul motore di ricerca.
Una volta scelto il nome giusto, mettiti subito di nuovo al lavoro: è ora di far decollare la tua startup!

FONTE: https://alltopstartups.com/2019/08/29/5-important-tips-to-consider-when-choosing-a-name-for-your-startup/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Alltopstartups+%28Alltopstartups%29

Agritech Startup Challenge: la Call per startup e idee innovative nell’agroalimentare con un premio da 50K

La Call for ideas che si pone come un trampolino di lancio per Startup e futuri imprenditori nel settore agricolo e di filiera.

Agritech Startup Challenge. Innovation for sustainable agriculture è un’iniziativa realizzata da Corteva Agriscience™ con il supporto organizzativo di Sprim Italia S.r.l. . L’iniziativa si rivolge a chiunque si occupi di Food system e abbia avviato una startup o voglia trasformare la sua idea in un’impresa vincente, mantenendo il focus principale sull’agricoltura sostenibile.

L’obiettivo di Agritech Startup Challenge è quello di valorizzare i migliori progetti e aiutare a convertire un’idea vincente in una realtà imprenditoriale concreta. In questa prima edizione, la Call Agritech Startup Challenge mette a disposizione del vincitore un finanziamento di 50.000 euro da utilizzare interamente per lo sviluppo del progetto o nell’ambito del business della startup. Oltre al premio in palio per il vincitore, i partecipanti avranno l’occasione di confrontarsi direttamente con esperti del settore e di dare visibilità al loro progetto innovativo, eventualmente instaurando collaborazioni con l’ente organizzatore.

I candidati avranno la possibilità di presentare il loro progetto all’interno delle seguenti aree di interesse:

  • Blockchain: soluzioni blockchain per verificare la provenienza delle materie prime e garantire la trasparenza dell’intera filiera agroalimentare, nell’ottica di una completa tracciabilità e di una maggiore sicurezza alimentare;
  • Agricoltura di precisione & decision support system: strategie di gestione aziendale che utilizzano le tecnologie dell’informazione per acquisire e interpretare dati, con l’obiettivo di migliorare la produzione agricola, minimizzare i danni ambientali ed elevare gli standard qualitativi dei prodotti agricoli;
  • Big data in agricoltura: tecnologie per la raccolta e l’interpretazione di grosse moli di dati, finalizzate a migliorare la gestione dell’azienda agricola, l’effcienza della supply chain e la tracciabilità dei prodotti;
  • Food loss & waste: soluzioni rivolte alla riduzione di perdite e sprechi alimentari, che coinvolgano uno o più fasi della filiera agroalimentare, dal produttore al consumatore;
  • Supply & demand: soluzioni digitali per favorire l’incontro di domanda e offerta in ambito agricolo, al fine di tutelare le eccellenze del Made in Italy, agevolare gli scambi commerciali e accorciare la filiera agroalimentare;
  • Robotica in campo: strumenti automatici volti a rendere più effcienti i processi all’interno della azienda agricola, a migliorare le condizioni di sicurezza degli operatori;
  • Miglioramento e protezione delle colture: innovazioni per l’incremento delle rese, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resistenza alle malattie, nuovi principi attivi per il controllo di malattie parassitarie ed erbe infestanti, compatibili con le tecniche di agricoltura integrata e/o biologica.

Per partecipazione alla Call Agritech Startup Challenge occorre presentare la propria candidatura attraverso la compilazione della rispettiva application form sul sito www.agritechstartupchallenge.com entro il 15 ottobre 2019.

Per Info più dettagliate si invita a consultare il Regolamento.

Startup e Branding: le regole per costruire e far crescere un marchio di successo

Martin Zwilling (CEO e founder di Startup Professionals) ha raccolto le otto regole fondamentali per una startup che vuole costruire un brand di successo duraturo nel tempo: l’elenco è stato recentemente pubblicato da Forbes, in un articolo intitolato “8 New Rules For Growing An Enduring Startup Brand”.

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Tutte le startup, al momento di lanciare un nuovo business, sperano di poter diventare il brand di riferimento nel proprio settore: come Starbucks per il caffè, o Apple per l’elettronica di consumo. Ma riuscire a costruire e a far crescere un brand di successo è un’impresa tutt’altro che semplice, nella quale è fondamentale una strategia ben precisa, sorretta da un lavoro costante ed impegnativo.

Tra i motivi per cui risulta così difficile per una startup costruire un brand di successo duraturo, Zwilling nomina il fatto che il mercato ed i gusti/bisogni del consumatore sono in continua evoluzione. A ciò si aggiunge la spinta dei concorrenti, che alzano continuamente il tiro riguardo ai prodotti e ai servizi, rendendo l’arena competitiva sempre più difficile da gestire e fronteggiare.

Zwilling prova a venire incontro agli startupper alle prese con il brand, fornendo un elenco di otto regole utili che nascono dalle sue riflessioni ed intuizioni dopo la lettura del libro “Rocket: Eight Lessons to Secure Infinite Growth” a cura di The Boston Consulting Group.

Alla base del suo ragionamento, c’è la convinzione secondo la quale eventuali passi falsi in materia di branding sono più semplici da recuperare, se capitano nel corso delle prime fasi di vita di una startup. Vediamo quindi, più nel dettaglio, le otto regole di Zwilling per la strategia di branding di una startup:

1) Non chiedere ai clienti cosa vogliono nel prossimo futuro

La realtà di ogni startup è quella in cui ci si sforza di riuscire a trovare il giusto equilibrio tra la necessità di trovare immediatamente una soluzione al problema del cliente, e l’offrire a quest’ultimo una vera e propria sfida, quella di “fare un salto avanti” utilizzando un prodotto/servizio del tutto innovativo. I clienti non possono immaginare un concetto o dei comportamenti del tutto nuovi: bisogna incuriosirli, portarli a lavorare di immaginazione, per poi proporgli una nuova realtà.

2) Trasforma i tuoi più grandi fan nei tuoi clienti “evangelizzatori”

I primi clienti soddisfatti rappresentano il veicolo attraverso il quale la reputazione di una startup arriva sul mercato: sono questi ultimi a conoscere per primi i punti di forza, le debolezze e le opportunità del nuovo prodotto/servizio. Occorre ascoltarli, rispondergli, instaurare un dialogo con loro per riuscire ad innescare il passaparola. Secondo l’autore, il valore di un cliente “evangelizzatore” può essere fino ad otto volte superiore a quello di un nuovo cliente: il passaparola riesce ad innescare una vera e propria traiettoria di crescita del valore del brand.

3) Accogli sempre il disprezzo di un cliente come se fosse un dono

In una startup è facile convincersi che una certa percentuale di clienti insoddisfatti è fisiologica: ma anche le recensioni negative vanno accolte, fornendogli una risposta esauriente. Questo atteggiamento è la chiave per la crescita del business: senza le valutazioni dei clienti, buone o cattive che siano, non ci sarà nessun miglioramento.

4) Le persone giudicano sempre un libro dalla copertina

Un cliente acquista soprattutto in base a ciò che vede: gli aspetti estetici, strettamente visivi di un prodotto/servizio sono quindi fondamentali. Come ha sempre fatto Steve Jobs, occorre creare un prodotto/servizio attraente per gli occhi, qualcosa che renda fieri, al contempo, il team che l’ha creato ed il cliente che lo ha acquistato.

5) Trasforma dipendenti e collaboratori in appassionati “evangelizzatori”

Un team motivato ed entusiasta del proprio lavoro riesce a raccontare la storia della startup e del prodotto in maniera appassionata e coinvolgente per il cliente: si tratta di una fonte importantissima di vantaggio competitivo per una startup che sta lavorando alla brand strategy. La fedeltà del team è strettamente connessa al processo di fidelizzazione della clientela.

6) Cura le relazioni reali e virtuali

Nell’era digitale, le relazioni virtuali con il cliente sono sempre più intrecciate e indivisibili dalle relazioni ed i contatti reali. Far crescere le relazioni virtuali è un processo più semplice e veloce, per cui è fondamentale per una startup utilizzare blog e social media come strumenti per costruire relazioni interattive con la clientela.

7) Fai passi da gigante piuttosto che piccoli passi

Può essere davvero difficile cambiare il mondo con piccoli progressi incrementali e di consolidamento: una startup dovrebbe essere sempre chiara, efficace, decisa nelle proprie richieste ed azioni di branding. In caso contrario, diventa veramente difficile riuscire a farsi notare nell’enorme mole di messaggi cui il cliente è sottoposto ogni giorno. Una startup può contare, da questo punto di vista, su un grande vantaggio: parte da un sogno e non ha alcun legame che la ancori al passato.

8) Non dare mai per scontato che il brand abbia raggiunto la stabilità

Tutti i rapporti sono costantemente sottoposti a cambiamenti e fluttuazioni: ciò accade anche nella relazione con il cliente. In qualsiasi momento, cambiamenti culturali ed eventi esterni possono minare la stabilità del brand: per affrontare questo tipo di problematica, una startup deve impegnarsi in un’attività costante di raccolta e monitoraggio dei dati. Sulla base dei dati, infatti, sarà possibile riconoscere repentinamente un cambiamento e reagire in maniera proattiva.

In conclusione, Zwilling fa notare come il filo rosso che lega tutte le otto regole elencate sia la necessità di costruire prima possibile uno stretto legame emotivo con il cliente: una relazione solida e basata sulla fiducia tra clientela e brand rappresenta infatti la base per una crescita esponenziale della startup.

Il post originale su Forbes è disponibile qui: http://www.forbes.com/sites/martinzwilling/2015/10/15/8-new-rules-for-growing-an-enduring-startup-brand/?linkId=18062925

Napoli, 25/11/2015

Intesa Sanpaolo Startup Initiative lancia la nuova call internazionale per startup nel settore FoodTech

Intesa Sanpaolo, nell’ambito della sua StartUp Initiative, ha lanciato una nuova call internazionale per la ricerca delle migliori startup tecnologiche nei settori Agriculture, Food & Beverage, Packaging: è possibile inviare la propria candidatura entro il 20 luglio 2014.

Le idee imprenditoriali, innovative e tecnologiche, candidabili alla Call for FoodTech Startups di Intesa Sanpaolo dovranno prevedere un progetto afferente ad una delle seguenti categorie:

– Tecnologie innovative per l’agricoltura e la produzione alimentare;
– Sostenibilità ambientale;
– Qualità, Sicurezza, Tracciabilità dei cibi;
– Salute, Benessere, Diete speciali, Nutraceutica;
– Packaging innovativo;
– Distribuzione digitale, Marketing, HoReCa.

Tra gli obiettivi dei progetti imprenditoriali, la call si sofferma in particolare su alcuni temi centrali nel settore FoodTech: si va dalla riduzione dell’impatto ambientale, al garantire sicurezza e qualità dei prodotti, alla tutela della salute del consumatore, senza dimenticare aspetti legati al marketing e alle logiche distributive.

Per partecipare alla Call for FoodTech Startups di Intesa Sanpaolo è necessario compilare l’apposito form disponibile al seguente link: http://www.startupinitiative.com/mysui/registration/new_startup.html

Oppure, inviare un business plan o un executive summary all’indirizzo e-mail startup@intesasanpaolo.com.

Come accennato, la deadline è fissata al 20/07/2014.

Le migliori startup selezionate dal team di Intesa Sanpaolo Startup Initiative avranno la possibilità di partecipare al percorso di accelerazione che partirà nel mese di settembre a Milano. In particolare, il percorso si svolgerà nelle seguenti fasi:

Boot Camp for Entrepreneurs (13 e 14 settembre – Milano): si tratta di due giornate di investor readiness coaching a cura degli angel investor californiani di INcube Srl;
– Una sessione personalizzata gratuita di coaching one to one (di persona o da remoto), focalizzata sul pitch (dal 15 al 19 settembre);
– Partecipazione al Deal Line-Up del 23 settembre (Milano), durante il quale saranno selezionate le startup finaliste per il ‘FoodTech Open Innovation Day’ del 25 settembre (Milano), evento conclusivo cui sarà presente una platea di potenziali investitori finanziari e industriali.
– Possibilità di ottenere visibilità e opportunità di business development per Expo 2015.

Per maggiori informazioni: http://www.startupinitiative.com/en/news-events/press-releases/call_for_foodtech_startups.html

Napoli, 14/07/2014