Loading...

Tag: business

SELLALAB è alla ricerca di talenti con idee innovative nel settore Banking & Finance: per i migliori, 12 mesi di accelerazione e un rimborso di 25.000 €

Il gruppo Banca Sella, in collaborazione con SELLALAB, è alla ricerca di talenti con progetti innovativi nell’ambito Banking & Finance: sono aperte le selezioni per partecipare al percorso di accelerazione della durata di 12 mesi all’interno della struttura SELLALAB, acceleratore con sede a Biella, all’interno dell’ex Lanificio Maurizio Sella.

Per partecipare occorre inviare la propria candidatura all’indirizzo e-mail selezione@sellalab.it, allegando il proprio curriculum vitae e una presentazione che metta in risalto la componente innovativa del proprio progetto nel mondo dei servizi bancari. Nell’oggetto bisogna specificare la dicitura “RICERCA TALENTI”.

I talenti selezionati potranno beneficiare di un percorso di accelerazione annuale, con la possibilità di un continuo confronto e supporto da parte dei mentor di SELLALAB e aprendosi alle possibilità offerte dal network internazionale di SELLALAB e del Gruppo Sella. Inoltre, è previsto un rimborso spese pari a 25.000 € lordi annui.

La ricerca di talenti da parte di SELLALAB si concentra sulle seguenti aree:

– mobile,
– user experience,
– social organization,
– online security,
– online payments.

La struttura dispone di uno spazio di coworking in grado di offrire postazioni di lavoro, aree comuni, servizi di mentoring e networking, partecipazione ad eventi formativi ed è specializzata nell’accelerazione di progetti imprenditoriali in ambito digitale.

Per maggiori informazioni sulla call di SELLALAB, è possibile consultare la sezione “Ricerca Talenti” del portale http://www.sellalab.net/wp/

Napoli, 01/08/2014

Consigli per startup e imprese: adottare un approccio basato sulla trasparenza per ottenere i migliori risultati dal team

Avishai Abrahami è co-founder e CEO di Wix, piattaforma per il web development basata sul cloud che consente ai suoi utenti di realizzare siti web e mobile. Fondata nel 2006, la società ha raccolto un round di finanziamento da 10 milioni di dollari nell’aprile del 2010 e ha la sua sede principale a Tel Aviv, con uffici anche a San Francisco e New York.

Di recente, Entrepreneur ha pubblicato un post di Abrahami incentrato sul concetto della trasparenza, e di come un approccio basato su quest’ultima sia di fondamentale importanza per una startup in fase di crescita: in particolare, secondo l’autore la trasparenza è imprescindibile per i meeting aziendali che una startup dovrebbe organizzare regolarmente per il proprio team, garantendo che gli incontri si svolgano in un ambiente informale e rilassato.

Nella sua esperienza alla Wix, Abrahami ha sempre garantito lo svolgimento di meeting informali tra i componenti del team basati su un clima di onestà e trasparenza: le informazioni sullo stato di avanzamento di qualsiasi campagna di marketing, o dei processi di sviluppo dei prodotti, erano regolarmente messi a disposizione di tutti i membri del team della startup; allo stesso modo, il concetto di trasparenza è espresso anche dall’arredamento degli uffici, dove le pareti sono di vetro.

Abrahami afferma di essere convinto che la trasparenza sia stata il fulcro del successo della sua startup, in quanto ha consentito di ottenere:

1) UNITA’

Quando le startup si trovano in fase di crescita, inevitabilmente si trovano ad affrontare la sfida di dover trasmettere la passione per la mission aziendale a coloro che non facevano parte del team fondatore. La chiave per assicurarsi l’impegno di tutto il team, compresi i nuovi arrivati, secondo l’autore è assicurarsi di dar voce a tutti i componenti della squadra, a prescindere da quando sono arrivati.

In questa situazione la trasparenza gioca un ruolo fondamentale: mantenere informati i dipendenti su tutte le questioni inerenti l’azienda ripaga sempre, perché qualsiasi membro del team potrebbe avere un parere o un’idea che rappresentano un punto di svolta. Anche a livello organizzativo, secondo Abrahami, può essere utile eliminare livelli e divisioni che potrebbero ostacolare il senso di unità all’interno della startup.

Il ruolo dei leader della startup, infine, deve essere quello di mantenere il coinvolgimento del team al completo, dimostrando sempre che ogni membro della squadra è importante e apprezzato: in questo modo sarà più facile per il team far crescere la voglia e l’impegno di lavorare in maniera compatta per raggiungere gli obiettivi dell’azienda.

2) CREATIVITA’

Fin dal primo giorno, spiega l’autore, Wix ha istituito un sistema automatizzato di comunicazione aziendale che informa tutti i membri del team sugli aggiornamenti riguardanti la startup, in tema di prodotti, campagne e vendite. All’interno della sede di Wix sono stati montati degli schermi giganti che mostrano i progetti in corso.

Disporre di un efficiente sistema di comunicazione interna per il personale è fondamentale non solo per una grande azienda, ma anche per una startup, in quanto consente di massimizzare il valore dell’asset più importante: il capitale umano.

Nell’esperienza di Abrahami, è capitato che ottime idee per gli aggiornamenti delle funzionalità provenissero da membri del team addetti al marketing, o che campagne pubblicitarie di successo nascessero da idee stravaganti da alcuni sviluppatori. Non basta, quindi, riuscire ad assumere brillanti talenti nel team della propria startup: bisogna anche massimizzare questi talenti, offrendo loro la possibilità di accesso a tutte le informazioni. E tale possibilità di accesso è ottenibile solo garantendo la trasparenza all’interno del team.

3) RESPONSABILITA’

Quando un’azienda non offre possibilità di accesso alle informazioni, inevitabilmente incorrono in problemi relativi alla responsabilità e si ritrovano in situazioni nelle quali alcuni “puntano il dito” nei confronti di uno o più membri del team. Ad esempio, una decisione relativa ad un’attività specifica potrebbe aiutare lo sviluppo di un certo progetto e, contemporaneamente, danneggiarne un altro. O ancora, i singoli gruppi di lavoro potrebbero lavorare senza conoscere tutte le informazioni utili, perchè solo i dirigenti hanno a disposizione il quadro completo.

In una situazione del genere, chi dirige l’azienda si ritrova a dover incastrare i vari pezzi come se si trattasse di un puzzle e, oltretutto, è l’unico ad avere a disposizione tutte le informazioni per poterlo fare. Il risultato è un team che lavora senza piena consapevolezza e che si ritroverà spesso e volentieri a dire “Come potevo saperlo?”.

Offrire ai dipendenti la responsabilità, derivante dalla trasparenza sulle informazioni, è invece un segnale di stima, rispetto e fiducia: tutti sapranno di essere apprezzati, e saranno invogliati a dimostrare che è stata una buona scelta quella di riporre in loro la fiducia.

Infine, l’autore mette in luce un altro aspetto: lo sforzo di nascondere le informazioni al team, oltre che controproducente, è anche faticoso. La trasparenza, al contrario, è semplice ed efficace, ripaga sempre in termini di coinvolgimento del team e incoraggia il contributo personale che, a sua volta, aumenta la qualità del processo decisionale.

L’articolo originale di Avishai Abrahami è disponibile qui: http://www.entrepreneur.com/article/235873

Napoli, 01/08/2014

Il Roadshow per l’Internazionalizzazione dell’Agenzia ICE fa tappa a Napoli (24/09): sono aperte le iscrizioni per startup e imprese

Si sono chiuse da poche ore le domande per la partecipazione alla BIAT – Borsa dell’Innovazione e dell’Alta Tecnologia che l’Agenzia ICE presenterà a Napoli dal 10 al 12 dicembre 2014, ma le opportunità offerte a startup e imprese innovative da parte dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane continuano: si terrà infatti a Napoli il 24 settembre 2014 la tappa prevista in Campania del “Roadshow per l’internazionalizzazione: l’ICE incontra le startup”.

Nell’ambito delle attività di promozione all’estero per le startup innovative italiane, infatti, l’ICE prevede una serie di incontri diretti tra le startup e istituzioni pubbliche, organizzazioni private delle imprese e i principali player del mondo della finanza, per momenti di incontro e dibattito sui temi dell’internazionalizzazione.

Le tappe del Roadshow rappresentano un momento di confronto diretto ed informale per le startup con i principali attori di riferimento in ambito internazionale, aperti a startup, incubatori, acceleratori, esperti e curiosi che si incontreranno alla Mostra d’Oltremare di Napoli il 24 settembre 2014.

Il format prevede una mattinata dedicata alla sessione plenaria, con ospiti appartenenti alle istituzioni e al mondo finanziario, che presenteranno alla platea strumenti e strategie a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese.
Il pomeriggio sarà invece dedicato agli incontri tra startupper e imprenditori con i rappresentanti delle organizzazioni presenti, tra cui ricordiamo: ICE-Agenzia, Confindustria, Regione Campania e Camera di Commercio di Napoli.
Infine, è previsto uno spazio per incontri b2b durante i quali le singole startup potranno avere a disposizione gli esperti ICE per elaborare una strategia di mercato personalizzata.

Per partecipare alla Tappa del Roadshow per l’Internazionalizzazione prevista a Napoli il 24 settembre 2014, occorre compilare il form di iscrizione disponibile nella sezione “Iscriviti” al seguente link: http://st.formazione.ilsole24ore.com/a/roadshowice/Napoli/index.html

Per maggiori informazioni sulle attività ICE per startup: https://sites.google.com/a/ice.it/icestartup/

Napoli, 01/08/2014

Decreto Cultura e Turismo: misure e disposizioni interessanti per startup e imprese innovative

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 175 del 30/07/2014) il testo della Legge n. 106/2014, che ha convertito in legge il Decreto Cultura e Turismo (n. 83/2014). Tra le disposizioni contenute nella legge, in vigore dal 31/07/2014, anche alcuni spunti interessanti per startup e imprese innovative (in particolare, in riferimento agli art. 9 e 11 bis).

Il Decreto Cultura e Turismo contiene una serie di misure finalizzate al rilancio e alla tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico nazionale, finalizzate a migliorare il livello di competitività nel settore turismo per il nostro Paese a livello internazionale: la legge prevede, ad esempio, l’Art-Bonus (credito di imposta per donazioni a sostegno della cultura), le misure di semplificazione relative al Grande Progetto Pompei e alcune disposizioni per la crescita del settore cinematografico e audiovisivo.

Tra le misure interessanti in tema startup, la conversione in legge del Decreto ha introdotto il nuovo articolo 11 bis, dedicato alle startup innovative nel settore turistico: secondo il comma 1, “si considerano startup innovative anche le società che abbiano come oggetto sociale la promozione dell’offerta turistica nazionale attraverso l’uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche“.

La normativa sulle startup innovative prevista dall’art. 25 del Decreto Sviluppo bis (n. 179/2012) va quindi estesa anche alle nuove “startup turismo”, che dovranno svolgere servizi della seguente tipologia:

formazione del titolare e del personale dipendente;
costituzione e associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggio al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto;
– offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggio o tour operator, la raccolta, l’organizzazione, la razionalizzazione e l’elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico;
elaborazione e sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio e lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell’offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming ovvero di accoglienza di turisti nel territorio, attivando anche nuovi canali di distribuzione.

L’art. 11 bis offre anche alcune specificazioni riguardanti la forma societaria delle startup turistiche: possono costituirsi in forma di SrlS (società a responsabilità limitata semplificata) e, in questo caso, saranno esenti da imposta di registro, diritti erariali e tasse di concessione governativa (qualora i soci siano persone fisiche che non abbiano ancora compiuto 40 anni all’atto di costituzione della società).

Infine, l’ultimo comma dell’art. 11 bis specifica che la normativa sulle startup innovative nel turismo si applicherà a decorrere dal 1° gennaio 2015.

Di particolare interesse per startup e imprese innovative, in particolare per quelle operanti in campo digitale, è anche l’art. 9 del Decreto Cultura e Turismo, contenente “disposizioni urgenti recanti introduzione di un credito d’imposta per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi“.

Si tratta di una possibilità offerta a esercizi ricettivi (singoli o aggregati con servizi extra-ricettivi o ancellari), nonchè ad agenzie di viaggi e tour operator (appartenenti ai Cluster 10 e 11 previsti dal Decreto n. 303/2012 del Ministero dell’Economia e delle Finanze): l’agevolazione consiste in un credito d’imposta del 30% sui costi sostenuti per spese e investimenti in digitalizzazione fino ad un importo massimo complessivo di 12.500 €. Il credito d’imposta dovrà essere calcolato su investimenti relativi i periodi di imposta 2014, 2015 e 2016.

Le spese ammissibili al credito d’imposta per la digitalizzazione dovranno riguardare le spese elencate al comma 2 dell’art. 9, in particolare:

a) impianti wi-fi;
b) siti web ottimizzati per il mobile;
c) programmi e sistemi informatici per la vendita diretta, che siano in grado di garantire gli standard di interoperabilità con i portali di promozione pubblici e privati, al fine di favorire l’integrazione;
d) pubblicità, promozione e commercializzazione su siti e piattaforme informatiche specializzate;
e) servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale;
f) strumenti di promozione digitale in tema di inclusione e ospitalità per persone con disabilità;
g) formazione del titolare o del personale dipendente.

Il credito d’imposta per la digitalizzazione delle imprese turistiche sarà ulteriormente specificato (in termini di tipologie di spese ammissibili, procedure, etc.) attraverso un apposito Decreto del MIBAC di concerto con il MISE e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Per maggiori informazioni e dettagli, il testo integrale del Decreto Cultura e Turismo, integrato con le modifiche della Legge di Conversione, è disponibile al seguente link: http://www.serviziparlamentari.com/index.php?option=com_mtree&task=att_download&link_id=4204&cf_id=70

Napoli, 01/08/2014

Genopole Competition 2014: dalla Francia, il contest per startup biotech con innovazioni per ambiente, agricoltura e industria

Genopole è il leading biopark francese, con sede a Evry, che organizza ogni anno la Competition per startup innovative nel settore biotech. Quest’anno, la Genopole Competition è giunta alla sua quarta edizione e prevede la selezione di progetti innovativi incentrati sul biotech nei settori ambientale, agroeconomico e industriale (con l’esclusione del settore medico).

Possono partecipare persone fisiche o aziende con progetti innovativi in fase di startup, attivi da meno di tre anni, che abbiano intenzione di aprire una sede presso il bioparco Genopole.

I progetti candidabili saranno valutati sulla base di elementi di innovatività, sostenibilità economica, qualità e competenze del team proponente, contributo del progetto alle dinamiche del bioparco e potenziali sinergie con le altre imprese e laboratori ospitati a Genopole.

Le application dovranno essere inviate, in lingua inglese o francese, entro il 30 settembre 2014 compilando il modulo scaricabile al seguente link: http://www.genopole.fr/PARTICIPATE.html
Il modulo di iscrizione e la documentazione aggiuntiva dovranno essere inviati all’indirizzo concours@genopole.fr

La Giuria della Genopole Competition selezionerà i migliori progetti biotech che saranno invitati a partecipare al seminario “The path of business creator, previsto nel mese di novembre 2014: durante l’evento, i finalisti potranno presentare le proprie idee progettuali agli esperti presenti, svolgendo anche degli incontri one-to-one per ottenere feedback e consigli utili all’implementazione delle attività previste dal progetto.

I vincitori dell’edizione 2014 della Genopole Competition saranno annunciati durante l’evento finale previsto nel mese di dicembre: il primo premio ha un valore di 90.000€, di cui 30.000€ saranno erogati sotto forma di contributo (l’assegnazione del contributo è prevista solo in caso di creazione di una sede presso il bioparco). Inoltre, il primo classificato avrà diritto ad un percorso di accompagnamento personalizzato presso Genopole della durata di sei mesi.

La Giuria, inoltre, avrà la possibilità di assegnare a propria discrezione altri due premi del valore di 45.000€ ciascuno: i premi consistono anche in questo caso in un percorso di accompagnamento a Genopole della durata di sei mesi, affiancati dagli esperti del bioparco.

Per maggiori informazioni: http://www.genopole.fr/Competition-for-Biotech-Startups.html

Napoli, 31/07/2014

La call for startup dell’incubatore JCube: alla ricerca di idee innovative ad alto contenuto tecnologico

L’incubatore d’impresa JCube ha aperto la nuova call for startup per l’accesso ai servizi della struttura: è possibile inviare le candidature entro la deadline fissata per il 30 settembre 2014.

JCube nasce dalla collaborazione tra il Comune di Jesi, l’Università Politecnica delle Marche e il Gruppo Industriale Maccaferri con lo scopo di far nascere e crescere nuove imprese attraverso una serie di servizi di accelerazione specifici per business innovativi.

Possono partecipare alla call for startup sia imprese già costituite (preferibilmente da non più di tre anni) che progetti di impresa ad alto contenuto tecnologico, che dovranno costituirsi in impresa entro i 60 giorni successivi all’eventuale ammissione.

JCube non prevede settori specifici di riferimento, basta che il progetto sia altamente innovativo, ad alto contenuto tecnologico e inserito in un panorama science based.
Tra i requisiti preferenziali, il Regolamento prevede:

– possesso dei requisiti di startup innovativa ai sensi della legge 221/2012;
– l’appartenenza a uno dei seguenti settori: biotecnologie, agro-alimentare, energie rinnovabili, logistica, Information Technology;
– particolare corrispondenza alle caratteristiche ed esigenze del sistema produttivo locale.

Per le startup ammesse al programma di incubazione sono previsti servizi di base (uffici, laboratori, spazi comuni e servizi generali) e servizi a valore aggiunto (per una durata massima di tre anni) che consistono in un percorso d’incubazione reale o virtuale.

Per inviare la propria candidatura bisogna compilare il form di iscrizione disponibile al seguente link: http://www.jcube.org/it/signin.html
Al form va allegato inoltre il business plan redatto secondo le indicazioni scaricabili al seguente link: http://www.jcube.org/it/accesso.html

Il Comitato Paritetico dello JCube provvederà a valutare le candidature sulla base di una serie di criteri, tra cui il carattere innovativo della proposta progettuale, la validità economico/finanziaria del progetto e le capacità imprenditoriali del team proponente.

Per maggiori informazioni: http://www.jcube.org/

Napoli, 31/07/2014

La nuova call for startup dell’incubatore JCube: alla ricerca di idee innovative ad alto contenuto tecnologico

L’incubatore d’impresa JCube ha aperto la nuova call for startup per l’accesso ai servizi della struttura: è possibile inviare le candidature entro la deadline fissata per il 30 settembre 2014.

JCube nasce dalla collaborazione tra il Comune di Jesi, l’Università Politecnica delle Marche e il Gruppo Industriale Maccaferri con lo scopo di far nascere e crescere nuove imprese attraverso una serie di servizi di accelerazione specifici per business innovativi.

Possono partecipare alla call for startup sia imprese già costituite (preferibilmente da non più di tre anni) che progetti di impresa ad alto contenuto tecnologico, che dovranno costituirsi in impresa entro i 60 giorni successivi all’eventuale ammissione.

JCube non prevede settori specifici di riferimento, basta che il progetto sia altamente innovativo, ad alto contenuto tecnologico e inserito in un panorama science based.
Tra i requisiti preferenziali, il Regolamento prevede:

– possesso dei requisiti di startup innovativa ai sensi della legge 221/2012;
– l’appartenenza a uno dei seguenti settori: biotecnologie, agro-alimentare, energie rinnovabili, logistica, Information Technology;
– particolare corrispondenza alle caratteristiche ed esigenze del sistema produttivo locale.

Per le startup ammesse al programma di incubazione sono previsti servizi di base (uffici, laboratori, spazi comuni e servizi generali) e servizi a valore aggiunto (per una durata massima di tre anni) che consistono in un percorso d’incubazione reale o virtuale.

Per inviare la propria candidatura bisogna compilare il form di iscrizione disponibile al seguente link: http://www.jcube.org/it/signin.html
Al form va allegato inoltre il business plan redatto secondo le indicazioni scaricabili al seguente link: http://www.jcube.org/it/accesso.html

Il Comitato Paritetico dello JCube provvederà a valutare le candidature sulla base di una serie di criteri, tra cui il carattere innovativo della proposta progettuale, la validità economico/finanziaria del progetto e le capacità imprenditoriali del team proponente.

Per maggiori informazioni: http://www.jcube.org/

Napoli, 31/07/2014

Credito di imposta per assunzioni di personale qualificato in startup e imprese: dal 15/09 sarà possibile presentare le domande di agevolazione

A partire da settembre sarà possibile presentare le domande per beneficiare del Credito d’Imposta del 35% per assunzioni di personale qualificato: è stato pubblicato, infatti, il Decreto Direttoriale del 28/07/2014 del Ministero dello Sviluppo Economico, contenente le modalità di presentazione delle istanze per l’accesso all’agevolazione.

Il Credito di Imposta per assunzioni di personale qualificato è stato introdotto dal Decreto Legge 83/2012 e riguarda, nello specifico, in il 35% del costo aziendale sostenuto (fino a un limite di 200 mila euro annui per ciascuna impresa) per le assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, con laurea magistrale o in possesso di dottorato di ricerca, da impiegare in attività di ricerca e sviluppo.

Per quanto riguarda le startup innovative e gli incubatori certificati, inoltre, l’art. 27 del Decreto Crescita 2.0 (D.L. 179/2012, convertito in legge con L. 221/2012), prevede ulteriori semplificazioni all’accesso al credito di imposta per assunzione di personale qualificato: è infatti esteso alle assunzioni con contratti di apprendistato e concesso in via prioritaria rispetto alle altre imprese.

Con il Decreto Direttoriale del 28/07/2014 sono state lievemente modificate le risorse a disposizione per l’agevolazione in oggetto, rispetto a quanto previsto originariamente dal D.L. 83/2013. Le risorse disponibili per il credito d’imposta per assunzioni di personale qualificato sono infatti suddivise nel modo seguente:

– Per le assunzioni effettuate nel 2012: 25 milioni di euro;
– Per le assunzioni effettuate nel 2013: 33 milioni e 190.484 euro;
– Per le assunzioni effettuate nel 2014: 35 milioni e 468.754 euro;
– Per le assunzioni effettuate nel 2015: 35 milioni e 489.489 euro.

Le domande di istanza alle agevolazioni dovranno essere presentate per via telematica, tramite procedura informatica che sarà accessibile dal portale del Ministero dello Sviluppo Economico (http://www.mise.gov.it/).

Per quanto riguarda il calendario stabilito per l’invio delle domande, il Decreto riporta le seguenti date:

dal 15 settembre 2014 e fino al 31 dicembre 2014 per le assunzioni effettuate nel periodo dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2012;
dal 10 gennaio 2015 per le assunzioni effettuate nell’anno 2013;
dal 10 gennaio 2016 per le assunzioni effettuate nell’anno 2014.

Per il testo integrale del Decreto Direttoriale del 28/07/2014 e per la modulistica per le istanze di agevolazione: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&viewType=1&idarea1=593&idarea2=0&idarea3=0&idarea4=0&andor=AND&sectionid=0&andorcat=AND&partebassaType=0&idareaCalendario1=0&MvediT=1&showMenu=1&showCat=1&showArchiveNewsBotton=0&idmenu=2263&id=2031139

Napoli, 31/07/2014

Design Thinking e Lean Startup: due approcci differenti con ampie possibilità di integrazione

Alcuni giorni fa Matias Honorato, startupper cileno founder di SlidePick, ha pubblicato nel suo blog un resoconto del recente incontro tra Eric Reis, autore di “The Lean Startup”, Tim Brown, CEO di IDEO e autore di “Change by Design” e Jake Knapp, partner di Google Ventures: la loro conversazione era incentrata sui concetti di Lean Startup e Design Thinking, ed era finalizzata a scoprire quanto i due processi possono convergere nella gestione di una startup consentendo di ottenere ottimi risultati.

Prima di tutto, Honorato riassume brevemente i due concetti in questione, servendosi delle parole dei due autori:

– Il Design Thinking è la capacità di pensiero integrato, finalizzato a fornire un’esperienza soddisfacente attraverso la partecipazione di tutti. In questo senso, è possibile affermare che il Design è un processo che attraversa le seguenti fasi: Understand – Observe – Point of view – Ideate – Prototype – Test.
Si tratta, quindi, di un processo basato sulla comprensione e l’osservazione dei fatti e dei punti di vista di ognuno, per poi procedere con l’ideazione e la costruzione di un prototipo da testare sul mercato.

Design-is-a-process

– L’approccio Lean Startup, invece, può essere rappresentato come un modello circolare, nel quale le tre fasi fondamentali sono: Build – Measure – Learn. Nel modello di Reis, infatti, lo startupper deve imparare ciò che i clienti vogliono realmente dal prodotto, basandosi su fatti reali, e non ciò che dicono di volere o che l’imprenditore pensa possano volere.
Il processo circolare di Lean Startup, quindi, passa dall’idea alla costruzione di un prodotto, prosegue con la misurazione dei risultati ottenuti sul mercato (raccolta dati) e infine con la fase di comprensione (Learn), per poi ripartire da una nuova concezione dell’idea basata sulla conoscenza dei dati.

leanstartup-scaled1000

Basandosi sulle definizioni, a prima vista i due approcci sembrano totalmente differenti: sia per il modo in cui rappresentano il processo produttivo, sia per le attività che compongono tale processo.
Mentre il Design Thinking può essere visto come un processo per trovare soluzioni creative a problemi complessi e specifici per le esigenze dei clienti, l’approccio Lean Startup è una sorta di framework da utilizzare per startup che abbiano intenzione di sviluppare un’idea o una vision già esistente, per la quale sia già stata identificata una nicchia di mercato.

In ogni caso, seppure con queste differenze, gli approcci in questione si intrecciano su una base comune: entrambi possono essere definiti, come fa lo stesso Honorato, “Customer Centric Innovations”, ossia innovazioni incentrate sul cliente.
In tal senso, bisogna pensare ad ogni processo innovativo (che sia la costruzione di un’automobile da parte di una grande multinazionale, o una startup “low budget” nata in un garage) come ad una serie continua di test ed esperimenti, finalizzati a comprendere ed imparare dal mercato per modificare i nostri presupposti iniziali, modellando il prodotto per risolvere il problema di una specifica nicchia di clienti.

Inoltre, entrambi i processi servono ad evitare di proporre al mercato prodotti non desiderabili, di cui nessuno ha bisogno: si può dire che il motto alla base del Design Thinking e dell’Approccio Lean sia “Fail fast, succeed faster”, un continuo provare e sbagliare, per convalidare al meglio la soluzione, l’idea, il prodotto di una startup.

Una volta identificate le similitudini tra i due concetti, è possibile capire in che modo integrarli per ottenere i migliori risultati da entrambi: per farlo, occorre prendere la parte migliore di ciascun approccio e collegare gli elementi.
Secondo Jake Knapp (il quale ha spiegato che l’approccio integrato è quello utilizzato da Google Ventures, che prende il nome di Design Sprint), dall’approccio Lean Startup occorre prendere il processo di iterazione veloce e gli anelli di retroazione, legando il tutto alle valutazioni metric-based. Tutto ciò va poi collegato ai metodi di ricerca qualitativa utilizzati nel Design Thinking, per comprendere meglio come personalizzare il prodotto sulla base delle esigenze dei clienti.

Si ottiene così un nuovo approccio, che Honorato definisce nel modo seguente: Design Thinking + Lean Startup = “Thinking Startup”.
Naturalmente, l’autore del post avverte che questa non è una sorta di formula magica che assicura il successo di una startup: un approccio del genere va visto non come un processo di step consecutivi da seguire, bensì come un framework, un quadro di riferimento, all’interno del quale ogni startup deve compiere i propri passi e rischiare il successo o il fallimento.

In conclusione, l’integrazione tra Lean Startup e Design Thinking offre nuovi, importantissimi strumenti ad una startup che voglia sviluppare la propria idea e le proprie potenzialità di business: ma non assicura in alcun modo il successo, che in ogni caso dipende in larga misura dal team e dalle caratteristiche del mercato.

Il post originale di Honorato è disponibile qui: http://www.mhonorato.com/desing-lean-thinking-startup/

Napoli, 30/07/2014

Premio ITWIIN 2014: un riconoscimento per imprenditrici, innovatrici e ricercatrici italiane con idee creative e di impatto economico/sociale

Il Premio ITWIIN 2014 è il concorso promosso dall’Associazione ITWIIN – Associazione italiana donne inventrici e innovatrici allo scopo di valorizzare il lavoro e i successi di donne creative e attive negli ambiti della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.

Possono partecipare al Premio donne di nazionalità italiana o residenti e operanti sul territorio nazionale, che rientrino in una delle seguenti categorie:

Imprenditrici: titolari d’azienda o donne che occupano posizioni di responsabilità in imprese;
Libere Professioniste: titolari di partita IVA o associate, abilitate all’esercizio della professione ed iscritte al relativo ordine professionale;
Ricercatrici: che svolgano attività di ricerca presso una struttura pubblica o privata;
Ricercatrici/Imprenditrici, titolari o socie di spin-off.

Le candidate devono essere autrici (o co-autrici) di un’invenzione o innovazione, caratterizzate da originalità e creatività e destinate ad avere un impatto economico e/o sociale.
Tali invenzioni/innovazioni possono riguardare qualsiasi campo scientifico, ingegneristico, tecnico e tecnologico, con particolare attenzione ai seguenti settori: Salute e Life Sciences, ICT, Energia, Ambiente, Arte e Artigianato, Moda, Design, Formazione.

Saranno tenute particolarmente in considerazioni le candidature di donne in possesso di uno o più brevetti rilasciati in Italia o Europa (Ufficio Europeo dei Brevetti) o in qualsiasi altro Stato, e quelle di donne che operino in collaborazione con università o enti di ricerca. Inoltre, sarà dato particolare rilievo ai fini della valutazione alla capacità di presentare l’invenzione / innovazione in maniera chiara ed efficace.

Il Premio ITWIIN 2014 consiste in un attestato di riconoscimento, servizi di mentoring e tutoraggio per la fase di startup di un impresa o per una ricerca su banche date brevettuali o per la stesura di un’opinione preliminare di brevettabilità o per l’attivazione di contatti con venture capital, più la candidatura automatica ai seguenti Premi internazionali:

– Premio Europeo EUWIIN (European Women Inventors and Innovators Network) 2015;

KIWIE (Korean International Women’s Inventions Exposition) 2015.

Le categorie in concorso per l’edizione 2014 del Premio ITWIIN sono cinque: 1) Migliore Inventrice, 2) Migliore Innovatrice, 3) Donna Eccezionalmente Creativa, 4) Capacity Building, 5) Alta Formazione.

Per partecipare, occorre inviare il modulo di candidatura e la documentazione allegata richiesta all’indirizzo e-mail itwiin@sicurezzapostale.it, entro e non oltre il 21 settembre 2014. Il Bando e il modulo sono disponibili al seguente link: http://www.itwiin.it/leggi-articolo-itwiin-associazione-donne-inventrici-innovatrici.html?news_ID=166

Entro il 5 ottobre saranno selezionate le finaliste, che parteciperanno all’evento finale della manifestazione ad Ancona, il 24 ottobre 2014.
Durante l’evento, le finaliste presenteranno i propri progetti alla giuria di esperti, imprenditori e potenziali investitori che sceglieranno le vincitrici per ciascuna categoria.

Per saperne di più sul Premio ITWIIN 2014:

– Qui, il Bando in formato PDF: http://www.itwiin.it/pannello/amministrazione/download/1403185779.pdf

– Qui, il Modulo di partecipazione in formato PDF: http://www.itwiin.it/pannello/amministrazione/download/1403185821.pdf

Napoli, 30/07/2014

1 67 68 69 70 71 89