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Tag: startup

Premio Start Up Sociali: finanziamenti fino a 25.000 euro per idee d’impresa ad utilità sociale da giovani universitari

Il Premio Start Up Sociali – “Giovani Idee per il Social Business” nasce dalla collaborazione tra Fondazione San Patrignano, Banca Prossima, Federsolidarietà-Confcooperative e Fondazione Italiana Accenture allo scopo di selezionare e sostenere le migliori idee imprenditoriali proposte da studenti universitari che si affacciano al mondo del lavoro, finanziando la creazione di nuove startup con finalità sociali.

La partecipazione al Premio è aperta a studenti universitari iscritti ad un corso di laurea di un’Università italiana o con sede in Italia, in particolare:

laureandi (che abbiano già presentato domanda di laurea) se iscritti a corsi di laurea triennale;
studenti del biennio, se iscritti a corsi di laurea magistrale.

Come accennato, le idee imprenditoriali candiadibli al Premio Start Up Sociali devono essere caratterizzate dal perseguimento di scopi di utilità sociale e da un orientamento al mercato finalizzato alla sostenibilità economica.
Nello specifico, inoltre, i progetti candidabili dovranno prevedere la costituizione di società (sono escluse le idee imprenditoriali da realizzarsi in forma individuale).

Le idee di startup dovranno inoltre avere come obiettivo principale il raggiungimento di impatti sociali positivi misurabili e in particolare:

– avere come attività principale la fornitura di prodotti/servizi a persone vulnerabili, emarginate, svantaggiate o precluse e/o l’impiego di un metodo di produzione di beni/servizi che incorpori un obiettivo sociale;
– prevedere un utilizzo esclusivo o prioritario dei propri utili per il raggiungimento di un obiettivo sociale;
– prevedere modalità di gestione responsabili e trasparenti, che coinvolgano dipendenti, clienti e stakeholder nelle proprie attività a scopo sociale;
– essere ecosostenibili.

Le candidature al Premio Start Up Sociali dovranno pervenire entro il 10/05/2014 attraverso la registrazione e compilazione del form di iscrizione alla pagina dedicata alla competition dalla piattaforma IdeaTre60: http://social.startup.ideatre60.it/

Un’apposita Commissione di esperti selezionerà le migliori startup partecipanti: le prime 5 in graduatoria potranno presentare il proprio pitch alla Giuria di Esperti durante l’evento finale di premiazione, “LH Forum San Patrignano”, che si terrà il 13 giugno 2014.

In occasione dell’evento saranno premiati i migliori 3 progetti di startup sociali, che si aggiudicheranno la possibilità di un finanziamento bancario per implementare la propria impresa (fino ad un massimo di 25.000 euro per ciascun vincitore) ed un percorso di supporto e monitoraggio per le prime fasi di startup.

Per maggiori informazioni e ulteriori dettagli, il Regolamento è disponibile a questo link: http://social.startup.ideatre60.it/upl/ckuploads/files/Regolamento%20Premio%20Start%20up%20sociali.pdf

Napoli, 04/04/2014

 

Consigli alle startup: come gestire le attività in Outsourcing?

In uno dei più recenti articoli apparsi su Tech in Asia, Terence Lee (giornalista di Singapore, esperto in startup e tecnologia) raccoglie i consigli fondamentali sulle possibilità e modalità di outsourcing per le startup raccolti in occasione di una recente tavola rotonda organizzata da Startup Jobs Asia, alla quale hanno partecipato come relatori: Michael Cheng (web developer e startupper), Jeffrey Paine (partner di Golden Gate Ventures), Brendan Goh (founder di Pirate3D, startup nel settore della stampa 3D) e Jaryl Sim (dell’agenzia di web development Tinkerbox).

Il tema dell’outsourcing rappresenta una delle prime decisioni fondamentali che una startup si trova a dover affrontare, non tanto per capire se esternalizzare o meno alcune attività, quanto per stabilire quali attività esternalizzare e in che modo farlo.
Il post di Terence Lee si propone di riassumere ed elencare i punti più interessanti del dibattito.

1) Sai cosa stai facendo?

Tutti i relatori si sono detti d’accordo sul fatto che una startup molto giovane, agli inizi del suo percorso, spesso non ha ben chiara la strada da percorrere per realizzare la propria idea imprenditoriale: in questi casi, affidare alcune attività all’esterno ricorrendo all’outsourcing potrebbe essere la strada più giusta da percorrere.

Assumere dei dipendenti quando non si è ancora sicuri dei futuri passi della propria startup è infatti un rischio, che si traduce in un possibile spreco di risorse qualora la persona assunta dovesse ritrovarsi in realtà a non poter far nulla. L’outsourcing è invece un’ottima modalità per capire se c’è bisogno di svolgere determinate attività e, di conseguenza, se è necessario assumere qualcuno che se ne occupi.

Le startup più mature, invece, potrebbero trovarsi in difficoltà con l’outsourcing: spesso, infatti, dopo le prime fasi l’infrastruttura aziendale diventa troppo grande ed intrecciata per affidare ad esterni lo svolgimento di determinate attività.

2) La startup è product-based o ad alto contenuto tecnologico?

La natura di una startup ha una rilevanza fondamentale per capire se e cosa esternalizzare: per una società di e-commerce, ad esempio, la tecnologia non è sicuramente un aspetto fondamentale. In questo caso, conviene esternalizzare la costruzione del sito web aziendale, riuscendo ad ottenere qualcosa di semplice e funzionale in maniera relativamente semplice e veloce.

Viceversa, una startup technology-based, nella quale è fondamentale la proprietà intellettuale, ha bisogno di assumere uno sviluppatore software in-house. Non è il caso, quindi, di affidarsi all’outsourcing, ma è preferibile sviluppare il codice da zero all’interno dell’azienda.

3) Che tipo di attività si vuole affidare in outsourcing?

Può essere molto difficile trovare delle persone in possesso di determinate tipologie di competenze da assumere. Pirate3D, ad esempio, ha avuto grosse difficoltà per il mechanical development, attività di importanza basilare per un’azienda che costruisce stampanti 3D.

In casi come questi l’outsourcing rappresenta una soluzione molto efficace per una startup agli inizi: con il tempo, dopo una certa crescita e dopo aver eventualmente raccolto i primi capitali, si può provare a portare le funzioni inizialmente esternalizzate in-house.

Un altro aspetto fondamentale di cui tener conto è la natura delle attività che si intende affidare in outsourcing: ad esempio, Goh afferma che è possibile esternalizzare le attività sensibili solo fin quando i fornitori non sanno come le parti da loro sviluppate si inseriscono nel processo complessivo.

In generale, il consiglio è che le attività che possono essere esternalizzate non devono essere critiche nè sensibili, il rischio deve essere sempre ridotto ai minimi termini.

4) Il fornitore prescelto è startup-oriented?

Si tratta di una discriminante fondamentale: Tinkerbox, ad esempio, è una società fortemente orientata alle startup e i suoi lavori di sviluppo software per startup rappresentano alcune delle best practices del settore.

L’atteggiamento di un fornitore startup-oriented è quello di insegnare ed educare le startup all’importanza della qualità e della produttività aziendale.

5) Nel tuo team vuoi dei generali o dei fanti?

Tutti i relatori della tavola rotonda sono stati d’accordo su un punto: i dipendenti sono solitamente disposti a lavorare di più rispetto ai fornitori.

Un fornitore in outsourcing ha sicuramente interesse a svolgere al meglio il compito che gli è stato affidato, a portare a termine il proprio lavoro nel migliore dei modi, ad aiutare la startup ad avere successo: ma c’è un confine che i fornitori non attraversano.

I dipendenti, invece, sono disposti ad andare oltre le semplici attività “di routine” per le quali sono stati assunti, perché fanno propria la vision e la mission della startup.

6) Può essere utile esternalizzare attività a società estere?

Anche se ci sono alcuni Paesi in cui determinate attività costano meno, coinvolgere persone troppo lontane ha dei costi nascosti molto ingenti. Spesso, un team costruito in questo modo è più lento e rallenta il progresso dell’intera startup.

7) Sai essere un buon cliente per i tuoi fornitori?

Un buon cliente è colui che sa esattamente ciò che vuole e sa spiegarlo al proprio fornitore: quando sceglie di ricorrere all’outsourcing, la startup deve avere un atteggiamento altamente collaborativo con i fornitori.

Inoltre, spesso una mancata corrispondenza tra i risultati finali e le aspettative del cliente dipendono da una cattiva comunicazione: bisogna saper spiegare fin dall’inizio cosa si vuole ed effettuare il più spesso possibile dei check-in per seguire i progressi del fornitore.

Nel caso in cui la startup abbia dei problemi a comunicare ogni giorno con l’agenzia fornitrice, è utile chiedere fin dall’inizio a quest’ultima di inviare dei report quotidiani.

8) Stai cercando di assumere qualcuno attraverso l’outsourcing?

Anche se può sembrare rischioso, in realtà la pratica di assumere qualcuno con delle particolari skills mentre sta lavorando per l’agenzia fornitrice è molto diffusa.

Tra i relatori, il founder di Tinkerbox spiega che il modello della sua agenzia è basato esattamente sull’attrarre persone di talento, per poi rilasciarli nuovamente sulla scena startup.

Inoltre, vedere come lavora una persona affidandogli delle attività in outsourcing per brevi periodi può essere un modo efficace ed economico per testare le sue capacità e competenze prima di assumerla.

9) Ti interessa la reputazione del tuo fornitore?

Le startup si affidano molto spesso alla reputazione dell’agenzia per prendere le proprie decisioni sull’outsourcing: si tratta di un approccio che può essere sicuramente valido. Tuttavia, Cheng mette in guardia sul fatto che le società si evolvono, e chi in passato ha lavorato male non è detto che continui a farlo.

In ogni caso, un approccio utile per testare l’efficacia dei fornitori è quello di “tenergli il guinzaglio corto”: significa affidargli dei piccoli compiti e, se svolti bene, affidargli mansioni più importanti. Si tratta di un approccio che consente di costruire la fiducia ed, eventualmente, affidare un progetto completo al fornitore.

Un altro approccio utile consiste nell’affidare un lavoro di breve durata a due o tre agenzie contemporaneamente, per stabilire i loro standard e poi scegliere il migliore.

10) Cosa pensano i vostri investitori del outsourcing?

I founders di una startup che ha raccolto capitali da investitori devono sicuramente tenere in considerazione la loro opinione quando si trovano a dover scegliere se ricorrere o meno all’outsourcing.

Paine, relatore della tavola rotonda ed investitore, ha una risposta piuttosto semplice per la questione: “Il vostro obiettivo è quello di fare quello che dovete. Che lo facciate da soli, o che paghiate qualcuno per farlo, non ha importanza”.

Inoltre, Paine spiega che spesso per le startup più mature è preferibile avere i propri team in-house, mentre le giovani startup dovrebbero affidarsi all’outsourcing almeno fino a quando non saranno pronte a gestire un team di dipendenti.

L’articolo originale è disponibile al link: http://www.techinasia.com/10-questions-outsourcing-work-startup/?utm_source=feedly&utm_reader=feedly&utm_medium=rss&utm_campaign=10-questions-outsourcing-work-startup

Napoli, 04/04/2014

VentureOutItaly II: 15 startup tecnologiche italiane a New York

La città di New York ospiterà dal 4 al 9 maggio VentureOutItaly II, la seconda edizione del programma di accelerazione dedicato alle startup tecnologiche italiane nato dalla collaborazione tra VentureOutNY e Italian Business & Investment Initiative.

VentureOutNY è un punto di riferimento per le startup di tutto il mondo che vogliono espandere il proprio business sul mercato USA, ed in particolare a New York.

Italian Business & Investment Initiative è un’organizzazione fondata nel 2010 da Fernando Napolitano, che racchiude cinque milioni tra PMI e startup innovative italiane allo scopo di offrire all’economia Made in Italy la possibilità di internazionalizzarsi e fare business sul mercato statunitense grazie ad un network di riferimento con base a New York.

Il programma di accelerazione negli USA è aperto alle 15 startup tecnologiche italiane più promettenti tra quelle che faranno pervenire la propria application al link http://www.ventureoutny.com/apply/italy2014

Si tratta di un percorso della durata di una settimana che sarà incentrato sul tema dell’espansione delle startup partecipanti nel mercato statunitense. In particolare, il programma di VentureOutItaly II prevede:

Cap Intro: la possibilità di entrare in contatto con alcuni tra i più stimati venture investors americani, tra cui Gotham Ventures ed ERA;
Workshop: informazioni e assistenza in tema di visti e immigrazione, formazione su temi del business, delle vendite, delle strategie di marketing, della contabilità e delle assunzioni, ecc.;
Networking: partecipazione ad eventi cui saranno presenti oltre 150 membri della tech community newyorkese;
Pitch Night: presentazione dei progetti ad un panel di investitori ed esperti nel settore tecnologico;
Tours: visite ad aziende tech di successo tra qui Etsy, Huffington Post, AOL , Sailthru , e Big Spaceship.

Inoltre, la giornata di mercoledì 7 maggio sarà dedicata all’evento centrale della settimana di VentureOutItaly II: Startups & Meatballs, che metterà in contatto le aziende tecnologiche italiane con la community di venture investors locali.

Per maggiori informazioni: http://www.ventureoutny.com/events/italy2014

Per candidarsi al programma: http://www.ventureoutny.com/apply/italy2014

Napoli, 02/04/2014

Premio Ferrari Start Up 2014: un’opportunità per idee innovative nei settori Smart City e Ambiente

Sono aperte le candidature per il Premio Ferrari Start up 2014, iniziativa della società di IT Consulting&Software con il patrocinio dell’Ente Regionale Parco dei Colli Euganei, della Provincia di Verona, del Comune di Monselice e del Comune di Este dedicato allo sviluppo di idee imprenditoriali creative ed innovative basate sul digitale, inerenti in particolare i temi dello sviluppo sostenibile nei settori Smart City ed Ambiente.

Le idee candidabili dovranno avere ad oggetto l’utilizzo di strumenti digitali per la realizzazione di servizi e soluzioni in un ampio ventaglio di ambiti, tra cui segnaliamo:

– per il settore Ambiente: turismo, energie rinnovabili, trasporti, comunicazione;

– per il settore Smart Citymiglioramento delle condizioni di vita, sviluppo sociale, servizi al cittadino, servizi ai disabili, valorizzazione del patrimonio economico e culturale.

La partecipazione è riservata a persone fisiche o liberi professionisti (lavoratori autonomi o ditte individuali), che possono partecipare singolarmente o in team e che abbiano un’età compresa tra 19 e 29 anni (compiuti al 31/05/2014) e siano residenti in Italia. In caso di partecipazione in team è necessario che almeno il 50% dei componenti sia in possesso dei requisiti richiesti.

Le candidature devono essere inviate esclusivamente on-line, seguendo la procedura e compilando il modulo di adesione reperibile al seguente link: http://www.ferrariawards.com/iscrizioni.php
Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato alle ore 20:00 del 09/05/2014 e la procedura on-line è effettuabile dal lunedì al venerdì (nella fascia oraria compresa tra le 9 e le 20).

Tra tutte le candidature saranno selezionate le due migliori idee che riceveranno un premio del valore di 15.000 euro, erogato sotto forma di un percorso della durata di 6 mesi comprendente la possibilità di essere ospitati in un’area attrezzata a business center, con un percorso di coaching e formazione ad hoc erogato da esperti in materia di startup e imprenditorialità.

Le domande saranno valutate sulla base dei seguenti criteri:

Ricevibilità (rispetto dei termini e delle forme previste, completezza e regolatità della domada);
Ammissibilità (presenza dei requisiti soggettivi e coerenza del progetto con le prescrizioni del bando);
Valutazione tecnico/finanziaria;
Valutazione di merito (qualità tecnico-scientifica del progetto, ricadute ed impatti attesi).

Ciascun progetto partecipante sarà valutato da un’apposita Commissione con l’assegnazione dei punteggi in tre categorie: Innovazione, Utilità e Fattibilità.

 

 

Napoli, 02/04/2014

Piano Export Sud: ICE ed ENEA (Enterprise Europe Network) organizzano la prima edizione del Corso sulla Proprietà Intellettuale in Campania

E’ ufficialmente aperto il bando pubblico di partecipazione alla prima edizione campana del Corso sulla Proprietà Intellettuale previsto dal Piano Export per le Regioni della Convergenza, detto anche Piano Export Sud (qui, il nostro post di approfondimento).

Il Corso di formazione sulla Proprietà Intellettuale sarà organizzato dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane in collaborazione con ENEA, nell’ambito delle attività dell’Enterprise Europe Network.

Possono partecipare alla selezione PMI, startup, consorzi, reti di impresa, centri di ricerca e poli tecnologici che abbiano sede operativa nel territorio della Regione Campania, con potenzialità di internazionalizzazione e capacità di apertura verso il mercato e in possesso dei seguenti requisiti minimi:

– siano in possesso di un sito internet o, in alternativa, siano presenti con una pagina informativa in un social network;
– siano in grado di garantire una risposta telematica (es. posta elettronica) almeno in una lingua straniera alle richieste provenienti da interlocutori esteri.

Il Bando una serie di settori prioritari:

– agroalimentare (alimentari, ortofrutta, viticoltura, florovivaismo, ittica);
– moda (tessile/abbigliamento, calzature, conceria, oreficeria);
– mobilità (nautica, aerospazio, logistica, automotive);
– arredo e costruzioni (arredamento, restauro architettonico, sviluppo urbano, lapideo);
– alta tecnologia (nano-biotecnologie, meccatronica, ICT);
– energia (ambiente e energie rinnovabili).

Per partecipare alle selezioni occorre inviare la domanda di ammissione (allegata al Bando), assieme ai documenti richiesti (dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, anche questa allegata al Bando, e fotocopia del documento di identità del legale rappresentante dell’azienda) tramite PEC all’indirizzo formazione@pec.ice.it (specificando nell’oggetto la dicitura “ICE CORSO PROPRIETA’ INTELLETTUALE – Campania”) entro e non oltre l’8 aprile 2014.

Tra tutte le domande pervenute, un’apposita Commissione di valutazione selezionerà 20 aziende e 5 imprese uditrici sulla base dei seguenti criteri di selezione:

– ordine cronologico di arrivo della domanda;
– settore di appartenenza;
– individuazione di un progetto di brevettazione.

Il Corso si terrà a Napoli (la sede sarà resa nota dopo la pubblicazione della graduatoria degli ammessi) dal 3 al 6 giugno 2014: il programma prevede un modulo formativo comune a tutti i partecipanti sui temi riguardanti i diritti di proprietà intellettuale, il diritto dei brevetti e relativo sfruttamento, i principali strumenti di tutela, le fasi di ottenimento del brevetto, le valutazioni economiche e le modalità di valorizzazione dei brevetti.
Inoltre, sono previsti moduli formativi specifici per ciascuno dei settori merceologici o riguardanti interessi specifici dei singoli partecipanti.

Per maggiori informazioni, rimandiamo alla lettura del testo integrale del Bando, disponibile al seguente link:
http://reasilva.ice.it/sezioni_dirette/intranet/docs/CIRCOLARE%20CORSO%20CAMPANIA%20Propriet%C3%A0%20intellettuale.pdf

Altri link utili:

Napoli, 01/04/2014

40 grant di impresa, 4 acceleratori, un programma di 4 mesi: l’edizione 2014 di WCAP

Il 27 marzo è stata aperta la Call for Ideas per Working Capital 2014, il programma di accelerazione per startup innovative erogato dal network di acceleratori di Telecom Italia con sede a Milano, Bologna, Roma e Catania: WCAP offre alle startup selezionate 40 grant d’impresa del valore di 25.000 euro ciascuno, assieme ad un programma della durata di 4 mesi che si svolgerà tra luglio e novembre 2014.

Possono presentare la propria application persone fisiche, team di startupper e società già costituite (da meno di 24 mesi), nazionali ed internazionali, in cui almeno uno dei componenti del team abbia compiuto il 18° anno di età: per partecipare, occorre registrarsi alla piattaforma dedicata (http://www.workingcapital.telecomitalia.it/repository/login/) e caricare il proprio progetto entro la deadline fissata per il 9 maggio 2014. (N.B.: scadenza prorogata al 26/05/2014).

In fase di selezione, i progetti candidati all’edizione 2014 di Working Capital saranno valutati sulla base dei seguenti criteri di valutazione:

– Idea disruptive: innovatività dell’idea o dell’approccio
– Team con competenze eterogenee e complementari
– Roadmap di sviluppo ben definita
– Business Model sostenibile
– Potenziali sinergie con le Business Unit di Telecom Italia
– Grado di completezza e chiarezza delle info ricevute

Una volta effettuata la registrazione, sarà possibile accedere all’area riservata ed alla sezione “Carica la tua idea”: dopo aver inserito le informazioni nell’apposito modulo, i candidati dovranno caricare i documenti richiesti (pitch del progetto, curriculum vitae del proponente, demo/business plan).

Le 40 startup selezionate per il programma di accelerazione WCAP 2014 avranno accesso agli spazi dell’Acceleratore Working Capital (ricordiamo che le sedi sono Milano, Bologna, Roma e Catania) per un periodo di 4 mesi durante il quale potranno beneficiare di un percorso di mentorship e di una serie di incontri di formazione funzionali allo sviluppo del progetto. I team avranno inoltre diritto a partecipare alle iniziative di networking organizzate durante il percorso.

Inoltre, ciascuna delle 40 startup avrà diritto ad un grant di impresa consistente in un contributo economico di 25.000 euro che sarà corrisposto in tre tranche: la prima, di 10.000 euro, all’atto di sottoscrizione del Contratto, la seconda (pari a 5.000 euro) e la terza tranche (pari a 10.000 euro) saranno corrisposte condizionatamente e successivamente all’accettazione da parte di Telecom Italia delle attività svolte dalla startup, a chiusura del programma di accelerazione e a chiusura del contratto.

Per maggiori informazioni sul contratto, della durata di un anno, è possibile consultare il regolamento della competition al seguente link: http://www.workingcapital.telecomitalia.it/2014/docs/Regolamento_Programma_Wcap_2014_IT.pdf

Per tutte le altre informazioni su WCAP, sugli acceleratori del network e sui mentor: http://www.workingcapital.telecomitalia.it/

Napoli, 01/04/2014

Il TechGarage Day di VulcanicaMente2: ecco com’è andata

Venerdì 28 marzo Castel dell’Ovo ha fatto da cornice all’evento finale di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 2”: l’iniziativa del Comune di Napoli, con il suo percorso di scouting, mentorship e formazione dedicata alle idee innovative partenopee da trasformare in startup, è giunta allo step finale con la premiazione dei migliori cinque progetti tra i nove finalisti.

L’evento finale di VulcanicaMente 2, il TechGarage Day, si è svolto secondo il format techgarage.eu: i finalisti hanno superato la fase di selezione (sono stati scelte le 10 idee più interessanti tra le 45 pervenute), hanno svolto un percorso di coworking e formazione imprenditoriale presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est e hanno superato la selezione finale, giungendo in 9 all’evento di chiusura dell’iniziativa.

Prima classificata, la squadra tutta al femminile di Agritettura 2.0 con il progetto Ortomercato: gli altri quattro vincitori, nell’ordine, sono Nettronix, DaiCalcio, ArtRooms e Aicapì, che avranno l’opportunità di proseguire il percorso di formazione e coworking presso l’Incubatore Napoli Est per un ulteriore periodo di tre mesi. Per i vincitori, inoltre, un premio speciale offerto da SiamoSoci: i 5 team di VulcanicaMente 2 potranno accedere alla piattaforma dedicata all’incontro tra startup e investitori, per raccogliere i capitali necessari a finanziare le prime fasi della realizzazione delle proprie imprese.

Il TechGarage Day, moderato da Gianluca Dettori, si è svolto in due session pitch durante le quali i nove team finalisti hanno presentato le proprie idee di startup ad una Giuria composta da investitori, esperti del settore, rappresentanti di enti ed istituzioni: Joshua J. Lawrence del Consolato USA di Napoli, Antonello Saccomanno (Business Angel), Arturo Capasso (Università del Sannio), Giovanni Esposito (ENM – Ente Nazionale per il Microcredito – giovanni.esposito@microcreditoitalia.org), Alfredo Lambiase (Università di Salerno), Mario Raffa (Università Federico II – Napoli), Filippo Ammirati (ENEA), Maria Cristina Di Luca (Progetto Kublai – Ministero Sviluppo Economico), Luigi Vivese (Per Micro), Edoardo Imperiale e Marco Leonetti (Campania Innovazione), Antonio Zangrilli (Invent Venture), Mario D’Apuzzo (Azimut), Dario Mazzella (Meta Group), Pasquale Popolizio (Esperto di startup/blogger), Luca Simeone (Città della Scienza), Andrea Moschini (BAN Campania), Gennaro Crescenzo (Banca Sella), Giorgio Ferrari (Siamo Soci), Giuseppe Ravello (SOUNDAY).

La prima sessione di pitch del TechGarage Day di VulcanicaMente 2 ha visto susseguirsi le presentazioni dei primi quattro progetti finalisti:

– Il primo pitch in gara è quello di Dai Calcio, del team composto da Antonio Papa, Renato Junior Romino e Claudia Antonazzo: una vera e propria community dedicata a squadre dilettantistiche, tifosi e appassionati di calcio che offre la possibilità ai propri utenti di creare in pochi e semplici passaggi un magazine personalizzato per condividere notizie, opinioni, pensieri.

– Secondo progetto in gara è Pizza Now: un servizio dedicato alle pizzerie e ai loro clienti, che attraverso un’app mobile multipiattaforma consente di ordinare la pizza in un elenco di pizzerie geolocalizzate. Il team di Pizza Now, composto da Antonio Zanesco, Marco Troncone, Alessandro Ionni e Chiara Concilio offre una serie di servizi e sconti ai clienti, mentre le pizzerie convenzionate avranno a disposizione un nuovo canale di vendita e un innovativo sistema di gestione degli ordini.

– Il terzo pitch presentato al TechGarage Day è quello di NetSpeed, il primo local e-commerce di quartiere che mette in contatto i cittadini con i commercianti convenzionati: il team di NetSpeed, composto da Nunzio Guida, Aurora De Siero e Regina Carniel offre, attravero il portale web e un numero verde dedicato, un servizio innovativo con un particolare occhi odi riguardo ai disabili (per cui sono previste consegne gratuite) e all’ambiente, grazie alle consegne effettuate da pony in bicicletta elettrica.

– A chiudere la prima session pitch della giornata è infine il team della Sleeping Volcano Entertainment: una casa di gamers per gamers tutta napoletana, composta da Alberto Panico, Pasquale Franzese, Raffaele di Carlo, Roberto Maffettone e Serena Accardo. Approdati alle selezioni con il progetto Nettronix, presentano il loro prodotto Cat Realms: un videogioco di carte collezionabili on-line caratterizzato dai suoi gattini protagonisti.

La mattinata prosegue con il Visonary Guest Amleto Picerno Ceraso (Mediterranean FabLab): al centro del suo intervento, i temi dell’innovazione basata su stampa 3D, internet of things, digital fabrication. Un resoconto sulle ultime tecnologie del settore che ha affascinato tutti i presenti nella Sala Compagna di Castel dell’Ovo.

Dopo l’intervento di Amleto, è la volta della seconda pitch session del TechGarage Day di VulcanicaMente 2:

– Si riparte con ArtRooms, progetto dedicato all’arte contemporanea presentato dal team composto da Giuseppe Autorino, Giuseppe D’Aniello, Guido Ilardi, Diego Ciotola e Alisia Mariani. Si tratta di un servizio innovativo per la vendita e il noleggio di opere d’arte, che mette in contatto gli artisti emergenti con gli artlovers, amanti dell’arte con poca esperienza nell’investire e collezionare opere d’arte.

– Subito dopo, presenta il proprio pitch Antonietta Panico di Aicapì: il progetto, portato avanti assieme a Daniela Ricchezza, è dedicato al settore agroalimentare ed in particolare alla vendita on-line di visite esperienziali e raccolta frutta in aziende agricole. I consumatori, in particolare famiglie con bambini, potranno conoscere meglio i prodotti e le tradizioni locali e raccogliere loro stessi la frutta da portare a casa.

– Il terzo progetto della seconda session è SmartSkill, una piattaforma di e-learning dedicata alla vendita di corsi on-line dedicata a chi vuole imparare una professione o avviare una nuova iniziativa imprenditoriale. Presentato da Armando Carcaterra e Maurizio Carcaterra, SmartSkill offre nel proprio catalogo corsi realizzati da professionisti ed esperti del settore.

– La pitch session prosegue con il team di Agritettura 2.0, che presenta il progetto Ortomercato: Simona Panaro, Federica Russillo e Roberta Buonomo offrono una piattaforma di incontro tra la domanda di orti urbani per autoconsumo e offerta di terreni coltivabili, con una serie di servizi di supporto, corsi e laboratori, eventi e social network. Ortomercato nasce allo scopo di diffondere nelle grandi città l’orticoltura urbana amatoriale.

– Ultimo pitch presentato al TechGarage Day di VulcanicaMente 2 è quello di Link My District: un social network ed un portale di crowdfunding di quartiere creato dal team composto da Antonia Gravagnuolo, Raffaele Attardi e Paola Carone. Il progetto si propone di supportare la nascita di servizi e business di vicinato, ricostruendo le reti relazionali in città e favorendo attività tra le quali il carsharing, l’organizzazione di eventi, i gruppi d’acquisto.

Una terza pitch session è stata dedicata alle startup “fuori concorso”: alcune delle startup vincitrici della prima edizione di VulcanicaMente attualmente insediate presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est hanno presentato alla Giuria, ai media e al pubblico presente in sala i loro progetti imprenditoriali: si tratta di PushApp s.r.l. che ha presentato il suo ultimo prodotto Appetitoo, di SmartGo s.r.l., con la sua bici elettropieghevole e di Finwin s.r.l., che ha presentato il progetto ComprAssiemeAnche Angelo Romano di Linkpass, tra le startup nate durante la prima edizione di VulcanicaMente, ha detto ai presenti in sala alcune parole sulla sua esperienza e sulla sua azienda. 

A chiudere la giornata, subito prima della premiazione, l’intervento dell’Assessore al Lavoro e Attività Produttive del Comune di Napoli Enrico Panini, che ha anticipato le prossime attività dell’Assessorato in tema di imprenditorialità ed innovazione: “Si chiude oggi una esperienza straordinaria ma presto inizierà un’altra fase di scouting perché le imprenditorialità è un tema che a noi sta particolarmente a cuore. Inoltre, dal Comune di Napoli partirà una ‘chiamata alle idee’ che consiste nel predisporre un programma di avvicinamento all’Expo Milano sui temi dell’alimentazione, dai prossimi giorni e fino al 30 aprile 2015. A questo seguirà un programma successivo in vista del secondo appuntamento Expo Milano 2015 – Dubai 2020“.

In attesa della terza edizione di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa” non ci resta quindi che fare i nostri complimenti a tutti i team che hanno preso parte all’intero percorso dalle selezioni ad oggi: grazie e in bocca al lupo a tutti voi!

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Napoli, 31/03/2014

TechGarage Day di VulcanicaMente: dal talento all’impresa 2: appuntamento domani a Castel dell’Ovo!

Qui al CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est è tutto pronto per l’evento finale di VulcanicaMente 2: il TechGarage Day sarà ospitato domani, 28 marzo, dalla Sala Compagna di Castel dell’Ovo (Napoli).

L’appuntamento è fissato per le ore 10:00, sarà Gianluca Dettori a moderare l’evento durante il quale i 9 progetti finalisti si sfideranno a colpi di pitch di fronte ad una giuria di esperti in materia di startup, investitori, business angel, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti.

Il TechGarage Day di VulcanicaMente 2 è un’importante opportunità di networking ed è l’occasione per conoscere meglio l’ecosistema startup partenopeo: l’evento è gratuito e aperto al pubblico, basta registrarsi a questo link: https://www.incubatorenapoliest.it/event/techgarage-day-di-vulcanicamente-2/

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La nuova call di LUISS EnLabs per startup ICT con un’idea disruptive

LUISS EnLabs, l’acceleratore di startup con sede a Roma Termini, apre la nuova call for ideas per il programma di accelerazione della durata di cinque mesi che avrà inizio a giugno 2014: il percorso è aperto a idee disruptive “in grado cambiare il mondo”.

Durante i cinque mesi del percorso di accelerazione, le startup insediate a LUISS EnLabs saranno affiancate da un network di esperti e consulenti e seguiranno un approccio XPM (Agile): a ciascuna startup saranno assegnati due consulenti/mentor, che sosterranno il team cercando di diagnosticare precocemente qualsiasi problema ed ostacolo tipico di un progetto imprenditoriale nella sua fase di avvio.

Le startup selezionate per il percorso di LUISS EnLabs riceveranno un investimento pari a 30K di liquidità, inoltre avranno la possibilità di trascorrere alcune settimane in uno degli acceleratori del network internazionale di partner di LUISS EnLabs: in questo modo, i team avranno la possibilità di confrontarsi con persone, realtà ed approcci differenti accrescendo il valore formativo della loro esperienza.

Inoltre, il programma di accelerazione per startup di LUISS EnLabs prevede un ricco calendario di eventi formativi, in particolare seminari, tenuti da esperti internazionali in particolare sui temi del project management.
Tra gli eventi del programma di accelerazione, è particolarmente importante l’occasione offerta dall’Investor Day: si tratta dell’evento conclusivo dell’intero percorso, in cui ciascuna startup avrà a disposizione 7 minuti per presentare il proprio pitch seguiti da 15 minuti di Q&A di fronte ad una platea costituita da venture capitalist, business angels, grandi aziende, esperti di startup, media e giornalisti.

E’ possibile inviare la propria candidatura entro la deadline fissata per il 15 maggio 2014: LUISS EnLabs è alla ricerca di startup del settore ICT in possesso di un’idea disruptive, con un team fortemente motivato e un prodotto (anche in versione alfa o beta) in grado di stupire gli organizzatori.

Per partecipare, occorre inviare una mail all’indirizzo applications@luissenlabs.com contentente il nome della startup nell’oggetto. La mail dovrà contenere il link ad un video pitch della durata massima di 7 minuti e un executive summary (in formato PDF, di massimo due pagine).

Il video e l’executive summary dovranno contenere innanzitutto una breve descrizione del prodotto e dell’idea (Qual è il problema che la tua startup risolve? Come fa a risolverlo? Perché il vostro prodotto è unico?), inoltre dovrà spiegare il mercato potenziale, il modello di business, i concorrenti e il team.

Per maggiori informazioni, qui le FAQ dal sito ufficiale di LUISS EnLabs: http://www.luissenlabs.com/program/application/application-faq.html

Napoli, 25/03/2014

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