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Quali sono gli errori più frequenti per una startup alle prese con il fundraising?

Sam Altman è un imprenditore, attualmente presidente di Y Combinator e precedentemente co-founder e CEO della startup Loopt, applicazione mobile per il social networking, acquisita nel 2012 dalla Green Dot Corporation.

In un post pubblicato qualche tempo fa sul suo blog, Altman ha analizzato una fase fondamentale per una startup in crescita: la fase del fundraising. L’obiettivo del suo post è quello di individuare alcuni degli errori più frequenti che i founder di una startup possono fare quando si affacciano alla fase di fundraising.

1) Rendere il processo “iper-ottimizzato”

Moltissimi founder cercano strade difficili per la raccolta di capitali, mettendo spesso in pratica dei “trucchi” che pensano siano utili ma in realtà non fanno che complicare le cose. In realtà, scrive Altman, è tutto piuttosto semplice: se l’azienda funziona bene, otterrà dei buoni risultati in termini di fundraising. L’unica strada da percorrere, quindi, è quella di lavorare per migliorare il più possibile l’azienda, il suo funzionamento e i suoi risultati.

Il processo di fundraising, infatti, è molto semplice: innanzitutto bisogna trovare il modo di ottenere un incontro con i potenziali investitori. Dopodichè, occore spiegare loro in che modo la startup può riuscire a fargli ottenere guadagni elevati. Ciò significa spiegare agli investitori la mission aziendale, il prodotto, la traction, la visione futura, il mercato, la concorrenza, quale sarà il vantaggio competitivo nel lungo periodo, come hai intenzione di ottenere dei ricavi e come si compone il team.

Occorre riuscire a implementare un vero e proprio ambiente competitivo: le migliori condizioni in termini di raccolta capitali si ottengono quando più investitori sono in concorrenza tra loro per finanziare una startup. Secondo Altman, è questa l’unica “regola del gioco” valida.

Non bisogna, quindi, ricorrere a piccoli e grandi trucchi: l’unica strada percorribile è quella di lavorare sodo per far funzionare il business nel migliore dei modi, gli investitori decidono di finanziare una startup solo se sentono di poterlo fare con fiducia.

2) Numeri, richieste e valutazioni troppo alti

Quando si cerca di ottenere dei finanziamenti, è importante mantenere quelli che Altman definisce “clean terms”: spesso le startup alla ricerca di capitali tendono infatti a valutare per eccesso i numeri, facendo richieste più elevate di quanto sia realmente necessario.

Alla base di questo errore c’è la convinzione dei founder di “impressionare” i potenziali investitori: in realtà questo atteggiamento allontana gli investors, mentre chiedere semplicemente ciò di cui si ha effettivamente bisogno è l’atteggiamento vincente nel fundraising.

3) Non riuscire a creare un ambiente competitivo

Si tratta di una fase critica del “gioco” del fundraising. Come accennato più sopra, secondo Altman è fondamentale mettere “in competizione” più potenziali investitori.

La parte più difficile da gestire è sicuramente quando arriva la prima offerta: una volta ottenuta un’offerta, infatti, se non ne arrivano altre in tempi stretti si corre il rischio di voler aspettare troppo ad accettare (in attesa che altri investitori facciano una proposta) e di perdere quella che potenzialmente potrebbe essere una buona opportunità.

La cosa migliore, sarebbe trovare un investitore che ama davvero ciò che la startup sta facendo e che sia totalmente disposto a finanziarla: quando c’è una prima offerta di questo tipo, la startup può aspettare più tranquillamente e cercare di ottenere altre offerte.
Naturalmente occorre ricompensare il primo investitore, assicurandogli priorità o quanto meno la sicurezza di rientrare nel round di investimento.

Quando si riesce a creare un buon ambiente competitivo tra potenziali investitori, il processo di fundraising diventa davvero in discesa e spesso anche chi in precendenza non aveva mostrato interesse a finanziare il progetto inizia a considerare un possibile investimento.

4) Presentarsi agli investitori in maniera arrogante, irrispettosa, ecc.

Presentarsi ai potenziali investitori con un’aura da “nerdy founder” è un vezzo inutile e controproducente: occorre essere sempre rispettosi quando si incontrano gli investors. Questo significa, avverte Altman, che non bisogna mai pretendere una decisione dopo il primo incontro (a meno che non si stia davvero per chiudere il round di finanziamento).

Altman consiglia di ricordare sempre che gli investitori sono persone che vogliono essere amate, bisogna fargli sapere che si desidera davvero lavorare insieme a loro per renderli più inclini ad investire nella vostra startup.

5) Non ascoltare

Gli investitori sono preoccupati di non rischiare di perdere i propri capitali, mentre i founder sono persone ottimiste per eccellenza. Questo significa che, molto spesso, quella che per un investor è una versione “carina” di un no viene recepita dal founder come un “con un paio di ulteriori incontri, possiamo arrivare ad un sì”.

Bisogna imparare ad ascoltare con molta attenzione, e capire se è il caso di insistere ulteriormente o è più saggio e fruttuoso andare avanti e incontrare altri potenziali finanziatori.

6) Non avere un “lead investor”

Altman spiega che spesso i founder che raccolgono capitali da più investitori si compiacciono del fatto che nessuno di questi ha un particolare “potere” rispetto agli altri. La realtà, però, è che un investitore con poco potere nelle aziende che finanzia non si sente veramente coinvolto e non si adopera per il successo della startup.

Sarebbe invece davvero utile avere un “lead investor”, con il quale organizzare regolari incontri mensili per metterlo al corrente dei progressi: questi incontri fissi creano infatti una tensione positiva nella startup, soprattutto a livello operativo e di raggiungimento dei risultati prefissati.

7) Avere un pitch scarno

Spesso i founder si fanno prendere dalla voglia di seguire alla perfezione un template, spiegando tutto ciò che sanno sui concorrenti, sull’evoluzione del mercato, ecc. Ma altrettanto spesso, sono i primi ad annoiarsi e questa noia è palese anche all’esterno.

Il consiglio di Altman per un pitch vincente da presentare agli investitori è quello di concentrarsi sulle parti del business che davvero ti entusiasmano: ciò renderà entusiasti anche gli investitori. Trasmettere la passione per il proprio business è fondamentale, ed è quasi impossibile mentire a riguardo.

Gli investitori vogliono ascoltare una vera e propria storia, che racconta come il team ha deciso di lavorare all’idea, come si sono incontrati i co-founder, ecc.: sono aspetti da non tralasciare nel proprio pitch.

Inoltre, gli investitori intelligenti sono alla ricerca di progetti che possano realmente avere successo: occorre quindi concentrarsi sugli aspetti fondamentali che facciano capire che si sta davvero costruendo una grande azienda.

8) Non chiedere delle referenze sugli investitori

I grandi investor possono apportare una quantità enorme di valore aggiunto, nella stessa misura in cui i cattivi investitori possono rendere davvero la vita difficile ai founder di una startup: ecco perché Altman succerisce di chiedere sempre informazioni a chi ha già ottenuto finanziamenti, cercando di ottenere delle vere e proprie referenze sugli investitori con cui ci si prepara a collaborare.

9) Non avere una vision sufficientemente chiara

Se non si è fermamente convinti di ciò che si fa, e si è sempre d’accordo con i suggerimenti dell’investitore, significa che la vision della startup non è sufficientemente chiara. Altman sostiene che, pur dovendo sempre ascoltare ciò che l’investitore ha da dire, si dovrebbe rimanere sempre fermi su ciò in cui si crede davvero.

I founder che hanno una vision aziendale chiara riescono a spiegare ciò che stanno facendo e perché il loro progetto è importante in poche e semplici parole: una vision chiara implica solitamente una grande idea. Fermo restando che esistono sempre delle incognite: anche se non è possibile avere tutte le risposte, prima di iniziare la fase di fundraising è fondamentale avere una vision chiara.

10) Non conoscere le metriche chiave

Le possibili domande degli investitori per una startup in fase di early stage sono essenzialmente due: “Il team sa cosa fare?” e “Il team è in grado di farlo?”.
La risposta alla prima domanda è nel punto 9: occorre avere una vision aziendale chiara e definita.
Per la seconda domanda, invece, occorre essere in grado di dimostrare la qualità operativa attraverso i numeri e le metriche chiave: Altman afferma che è davvero sorprendente come spesso le aziende si rivolgano ai potenziali investitori senza conoscere queste informazioni.

Per leggere il post originale di Sam Altman: http://blog.samaltman.com/fundraising-mistakes-founder-make

Napoli, 17/04/2014

“Dal Vesuvio alla Silicon Valley e ritorno”: ritorna a Napoli il contest di Mind the Bridge che porta le migliori idee di impresa a San Francisco

Torna con l’edizione 2014 “Dal Vesuvio alla Silicon Valley e ritorno”, il contest per idee imprenditoriali innovative organizzato nell’ambito dell’iniziativa Unite the two Bays nato dalla collaborazione tra Mind The Bridge Foundation, Campania Felix e Associazione SKILLPOINT con il patrocinio, tra gli altri, della Regione Campania e del Comune di Napoli.

Fino al 7 maggio 2014 sarà possibile inviare la propria candidatura on-line compilando il form disponibile al seguente link: http://v2sv.unitethetwobays.com/contest-application/

Tra i dati necessari per compilare l’Application Form, ricordiamo la descrizione del profilo dell’azienda e le informazioni inerenti il mercato, il prodotto, la traction, i dati sul funding e le informazioni sui componenti del team.
Oltre ai moduli, è possibile allegare un video di presentazione del prodotto e/o del team, una demo di prodotto e uno slide deck (10/15 slide) che riassuma le potenzialità e gli aspetti critici del progetto di impresa. Le domande dovranno essere compilate in inglese.

La partecipazione è aperta sia ad aziende già costituite che a team in possesso di un’idea di startup che non si siano ancora costituiti in forma societaria.
E’ fondamentale, per partecipare al contest, una buona conoscenza della lingua inglese.

Tra tutte le domande pervenute, saranno selezionate le migliori 5 startup che potranno partecipare alla Startup GYM Session: l’evento si terrà a Napoli il 12 maggio, nell’ambito della manifestazione internazionale dedicata alle startup Go Global Now, ospitata da Castel dell’Ovo dal 10 al 13 maggio 2014.

Le 5 startup finaliste saranno valutate dagli esperti di Mind the Bridge sulla base dei criteri utilizzati dagli operatori di seed e venture capital: grado di innovatività, dimensione e potenziale di crescita del mercato, qualità del team, fattibilità/realizzabilità del progetto. Qualora sia possibile, verrà data priorità a progetti imprenditoriali locali (startup con sede in Campania e progetti proposti da residenti in Campania).

Tra le startup che parteciperanno alla Startup GYM Session saranno infine selezionati i vincitori: in palio, borse di studio per la Mind the Bridge Startup School a San Francisco (il numero delle borse di studio dipenderà dai fondi messi a disposizione dai partner).
Inoltre, tutti i migliori progetti partecipanti avranno un’opportunità di visibilità in quanto i pitch delle idee imprenditoriali più innovative saranno sottoposti all’attenzione del Mind the Bridge Seed Funds e di altri potenziali investitori internazionali.

Per maggiori informazioni, il Regolamento del contest è disponibili qui: http://v2sv.unitethetwobays.com/contest-rules/

Napoli, 15/04/2014

Social Innovation Day 2014: domani a Napoli, presentazione dei progetti finanziati dal PONREC 2007-2013

Domani, 15 aprile 2014, il PICO – Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza di Napoli (Via Terracina, 230) ospita il Social Innovation Day 2014: l’evento, organizzato dal PONREC in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, è interamente dedicato ai progetti di innovazione sociale promossi nell’ambito del PONREC 2007-2013.

Scopo del Social Innovation Day 2014, oltre alla presentazione dei progetti in questione, è quello di valorizzare gli interventi di social innovation, favorire la collaborazione e il confronto tra i team promotori dei diversi progetti e promuovere le iniziative di collaborazione con operatori pubblici e privati.

I progetti Social Innovation del PONREC sono destinati a giovani under 30 delle Regioni Convergenza (Puglia, Campania, Calabria e Sicilia) che abbiano idee innovative basate sull’utilizzo delle tecnologie più avanzate per progetti inerenti il sociale.

La prima parte della giornata, infatti, sarà dedicata alla presentazione dei pitch dei progetti finanziati dal programma, suddivisi in cinque aree di intervento:

1) Salute: presenteranno il proprio pitch KISS-HEALTH, Alternativ@-MENTE!, SHARE, SARACEN, MY PERSONAL ASSISTANT, AD PERSONAS, SMART AGING, TeSS.

2) Cloud Computing/Education: presenteranno il proprio pitch ECO CILENTO, RisorgiMenti.lab, SMART EDUCATION, MEETINGS POINTS.

3) Mobilità: presenteranno il proprio pitch SMOB, Ci Ro, City Roaming, S2 MOVE, TRAFFICO2, MUOVITY, Bicicli e tricicli elettrici, BIKE SHARING NAPOLI, City Free.

4) Cultura e Turismo: presenteranno il proprio pitch SPH3RA, PoP_HuB, SEOSTM, SMART DMO, INTUS_, LA TRADIZIONE FA ECO.

5) Energia: presenteranno il proprio pitch NAMASTE, Energy@Work, DIMEMO – Sorgenti plastiche ad alta efficienza per l’illuminazione di ambienti espositivi, P@GLIA efficiente per natura.

Nel pomeriggio, inoltre, sono previste una serie di Tavole Tematiche su argomenti di interesse per gli stakeholders della Social Innovation.

Per maggiori informazioni e per scaricare il Programma: http://www.ponrec.it/notizie/2014/marzo/si-day/

Per contatti: comunicazione@ponrec.it

Napoli, 14/04/2014

“Spain Startup – Bases Startup Competition”: le migliori startup per il mercato mediterraneo e latinoamericano in finale a Madrid

Spain Startup – Bases Startup Competition 2014 è la seconda edizione di un concorso per startup legato all’evento Spain Startup The South Summit, che lo scorso anno ha visto 50 progetti di startup in finale, 300 investitori presenti, oltre 2.000 progetti coinvolti e circa 4.000 partecipanti.

Anche quest’anno i finalisti di Bases Startup Competition parteciperanno al Summit che quest’anno si terrà nei giorni 8, 9 e 10 ottobre a Madrid: l’evento rappresenta un’importante occasione di visibilità, networking ed incontro con potenziali investitori per startup di qualsiasi settore e nazionalità interessate ad espandersi nel mercato che comprende Spagna, America Latina e Paesi dell’Area Mediterranea.

Le categorie in concorso per l’edizione 2014 della Competition spagnola dedicata alle startup sono due:

Early Stage: neoimprese esistenti da meno di 3 anni, con opportunità di business a livello globale, a carattere innovativo e con un progetto scalabile.

Growth Projects: imprese esistenti da almeno 3 anni, con un business già implementato o proiettato a livello internazionale, un business model già validato e una forte penetrazione di mercato.

Per partecipare a Spain Startup – Bases Startup Competition 2014 occorre registrarsi all’apposita piattaforma (http://spain-startup.com/), compilare il form di iscrizione on-line e allegare un Elevator Pitch della durata massima di 3 minuti. La deadline è fissata per il 18/06/2014 e sia il modulo che il pitch dovranno essere in lingua inglese.

I progetti saranno valutati sulla base dei seguenti criteri:

  • Innovazione,
  • Scalabilità,
  • Fattibilità tecnica ed economica,
  • Caratteristiche del team,
  • Validità dal punto di vista economico-finanziario.

Tra tutti i progetti che avranno presentato la propria candidatura, un’apposita Commissione di Valutazione selezionerà i 100 finalisti che avranno l’opportunità di partecipare all’evento finale Spain Startup The South Summit (Madrid, 8-10 ottobre 2014): tutti i finalisti avranno la possibilità di uno stand espositivo per la propria startup, di ottenere colloqui one-to-one con potenziali investitori, di incontrare i media e tutti gli stakeholders internazionali presenti all’evento.

Inoltre, per i 30 migliori progetti tra le startup finaliste è prevista la possibilità di presentare il proprio pitch di fronte alla platea composta da imprenditori, esperti di startup, investitori, media internazionali presenti al Summit.
Una Giuria composta dalla Commissione di Valutazione più gli investitori presenti all’evento finale sceglierà i vincitori (uno per ciascuna categoria). Infine, altri due vincitori (anche in questo caso uno per categoria) saranno decretati dal voto popolare.

Per maggiori informazioni su Spain Startup – Bases Startup Competition è possibile visitare il sito ufficiale dedicato all’iniziativa: http://spain-startup.com/

A questo link, invece, è disponibile il Regolamento della Competition (in lingua inglese): http://spain-startup.com/wp-content/uploads/2014/03/BASESeng.pdf

Sia il sito internet che il Regolamento della Competition sono disponibili anche in lingua spagnola:

Napoli, 09/04/2014

E’ in partenza domani da Milano l’IW Digital Tour: opportunità per startup nel settore FinTech e Digital Banking

IW Digital Tour è l’iniziativa dedicata da IWBank a sostenere i giovani talenti creativi italiani con un progetto che possa favorire la crescita e l’innovazione nel settore FinTech e Digital Banking: il progetto nasce in collaborazione con Barcamper e TechGarage, cui IWBank ha affidato l’intero percorso di selezione delle migliori idee di startup per il settore bancario che potranno usufruire di un percorso di formazione e mentorship e partecipare all’evento finale dell’ITForum a Rimini il 22 e 23 maggio 2014.

Si tratta di un’iniziativa che rappresenta un ulteriore esempio dell’importanza attribuita dai maggiori attori del mondo bancario e finanziario all’innovazione tecnologica e digitale, che si affianca ad altre iniziative come CheBanca! GrandPrix Fin – Startup Program UniCredit Start Lab, anch’essi dedicati alle migliori idee innovative nel settore FinTech.

Il Barcamper partirà domani, 8 aprile, con la prima tappa dell’IW Digital Tour prevista a Milano presso la sede di IWBank in Via Cavriana, 20: in totale il tour prevede 6 tappe che attraverseranno l’Italia dall’8 aprile al 9 maggio, toccando Bologna, Roma, Bari, Padova per poi tornare a Milano per l’ultima giornata di scouting. Per presentare la propria idea di startup al team di dPixel basta prenotare uno slot per un colloquio one-to-one nella data corrispondente alla propria città: qui, il link di riferimento con le date in programma dove è possibile compilare il form di prenotazione.

Al termine del tour in Barcamper, l’IW Digital Tour prosegue con la TechWeek programmata a Milano (presso la sede IWBank) dal 12 al 16 maggio: si tratta di una settimana di formazione e mentorship intensiva dedicata ai 20 migliori progetti di startup selezionati tra i partecipanti al Barcamper, che vedrà alternarsi lezioni frontali, lavori di gruppo e momenti dedicati ai singoli progetti con particolare focus su aspetti finanziari, tecnologici e di marketing.

Tra i partecipanti alla TechWeek di Milano, saranno selezionati i 10 migliori progetti di startup che avranno l’opportunità di partecipare al TechGarage finale: l’evento si terrà durante l’ITForum, in programma a Rimini il 22 e 23 maggio e sarà l’occasione per i migliori 10 team di presentare il proprio pitch di fronte a stakeholder, giornalisti, esperti e potenziali investitori.

Per maggiori informazioni:

Napoli, 07/04/2014

Premio Start Up Sociali: finanziamenti fino a 25.000 euro per idee d’impresa ad utilità sociale da giovani universitari

Il Premio Start Up Sociali – “Giovani Idee per il Social Business” nasce dalla collaborazione tra Fondazione San Patrignano, Banca Prossima, Federsolidarietà-Confcooperative e Fondazione Italiana Accenture allo scopo di selezionare e sostenere le migliori idee imprenditoriali proposte da studenti universitari che si affacciano al mondo del lavoro, finanziando la creazione di nuove startup con finalità sociali.

La partecipazione al Premio è aperta a studenti universitari iscritti ad un corso di laurea di un’Università italiana o con sede in Italia, in particolare:

laureandi (che abbiano già presentato domanda di laurea) se iscritti a corsi di laurea triennale;
studenti del biennio, se iscritti a corsi di laurea magistrale.

Come accennato, le idee imprenditoriali candiadibli al Premio Start Up Sociali devono essere caratterizzate dal perseguimento di scopi di utilità sociale e da un orientamento al mercato finalizzato alla sostenibilità economica.
Nello specifico, inoltre, i progetti candidabili dovranno prevedere la costituizione di società (sono escluse le idee imprenditoriali da realizzarsi in forma individuale).

Le idee di startup dovranno inoltre avere come obiettivo principale il raggiungimento di impatti sociali positivi misurabili e in particolare:

– avere come attività principale la fornitura di prodotti/servizi a persone vulnerabili, emarginate, svantaggiate o precluse e/o l’impiego di un metodo di produzione di beni/servizi che incorpori un obiettivo sociale;
– prevedere un utilizzo esclusivo o prioritario dei propri utili per il raggiungimento di un obiettivo sociale;
– prevedere modalità di gestione responsabili e trasparenti, che coinvolgano dipendenti, clienti e stakeholder nelle proprie attività a scopo sociale;
– essere ecosostenibili.

Le candidature al Premio Start Up Sociali dovranno pervenire entro il 10/05/2014 attraverso la registrazione e compilazione del form di iscrizione alla pagina dedicata alla competition dalla piattaforma IdeaTre60: http://social.startup.ideatre60.it/

Un’apposita Commissione di esperti selezionerà le migliori startup partecipanti: le prime 5 in graduatoria potranno presentare il proprio pitch alla Giuria di Esperti durante l’evento finale di premiazione, “LH Forum San Patrignano”, che si terrà il 13 giugno 2014.

In occasione dell’evento saranno premiati i migliori 3 progetti di startup sociali, che si aggiudicheranno la possibilità di un finanziamento bancario per implementare la propria impresa (fino ad un massimo di 25.000 euro per ciascun vincitore) ed un percorso di supporto e monitoraggio per le prime fasi di startup.

Per maggiori informazioni e ulteriori dettagli, il Regolamento è disponibile a questo link: http://social.startup.ideatre60.it/upl/ckuploads/files/Regolamento%20Premio%20Start%20up%20sociali.pdf

Napoli, 04/04/2014

 

VentureOutItaly II: 15 startup tecnologiche italiane a New York

La città di New York ospiterà dal 4 al 9 maggio VentureOutItaly II, la seconda edizione del programma di accelerazione dedicato alle startup tecnologiche italiane nato dalla collaborazione tra VentureOutNY e Italian Business & Investment Initiative.

VentureOutNY è un punto di riferimento per le startup di tutto il mondo che vogliono espandere il proprio business sul mercato USA, ed in particolare a New York.

Italian Business & Investment Initiative è un’organizzazione fondata nel 2010 da Fernando Napolitano, che racchiude cinque milioni tra PMI e startup innovative italiane allo scopo di offrire all’economia Made in Italy la possibilità di internazionalizzarsi e fare business sul mercato statunitense grazie ad un network di riferimento con base a New York.

Il programma di accelerazione negli USA è aperto alle 15 startup tecnologiche italiane più promettenti tra quelle che faranno pervenire la propria application al link http://www.ventureoutny.com/apply/italy2014

Si tratta di un percorso della durata di una settimana che sarà incentrato sul tema dell’espansione delle startup partecipanti nel mercato statunitense. In particolare, il programma di VentureOutItaly II prevede:

Cap Intro: la possibilità di entrare in contatto con alcuni tra i più stimati venture investors americani, tra cui Gotham Ventures ed ERA;
Workshop: informazioni e assistenza in tema di visti e immigrazione, formazione su temi del business, delle vendite, delle strategie di marketing, della contabilità e delle assunzioni, ecc.;
Networking: partecipazione ad eventi cui saranno presenti oltre 150 membri della tech community newyorkese;
Pitch Night: presentazione dei progetti ad un panel di investitori ed esperti nel settore tecnologico;
Tours: visite ad aziende tech di successo tra qui Etsy, Huffington Post, AOL , Sailthru , e Big Spaceship.

Inoltre, la giornata di mercoledì 7 maggio sarà dedicata all’evento centrale della settimana di VentureOutItaly II: Startups & Meatballs, che metterà in contatto le aziende tecnologiche italiane con la community di venture investors locali.

Per maggiori informazioni: http://www.ventureoutny.com/events/italy2014

Per candidarsi al programma: http://www.ventureoutny.com/apply/italy2014

Napoli, 02/04/2014

40 grant di impresa, 4 acceleratori, un programma di 4 mesi: l’edizione 2014 di WCAP

Il 27 marzo è stata aperta la Call for Ideas per Working Capital 2014, il programma di accelerazione per startup innovative erogato dal network di acceleratori di Telecom Italia con sede a Milano, Bologna, Roma e Catania: WCAP offre alle startup selezionate 40 grant d’impresa del valore di 25.000 euro ciascuno, assieme ad un programma della durata di 4 mesi che si svolgerà tra luglio e novembre 2014.

Possono presentare la propria application persone fisiche, team di startupper e società già costituite (da meno di 24 mesi), nazionali ed internazionali, in cui almeno uno dei componenti del team abbia compiuto il 18° anno di età: per partecipare, occorre registrarsi alla piattaforma dedicata (http://www.workingcapital.telecomitalia.it/repository/login/) e caricare il proprio progetto entro la deadline fissata per il 9 maggio 2014. (N.B.: scadenza prorogata al 26/05/2014).

In fase di selezione, i progetti candidati all’edizione 2014 di Working Capital saranno valutati sulla base dei seguenti criteri di valutazione:

– Idea disruptive: innovatività dell’idea o dell’approccio
– Team con competenze eterogenee e complementari
– Roadmap di sviluppo ben definita
– Business Model sostenibile
– Potenziali sinergie con le Business Unit di Telecom Italia
– Grado di completezza e chiarezza delle info ricevute

Una volta effettuata la registrazione, sarà possibile accedere all’area riservata ed alla sezione “Carica la tua idea”: dopo aver inserito le informazioni nell’apposito modulo, i candidati dovranno caricare i documenti richiesti (pitch del progetto, curriculum vitae del proponente, demo/business plan).

Le 40 startup selezionate per il programma di accelerazione WCAP 2014 avranno accesso agli spazi dell’Acceleratore Working Capital (ricordiamo che le sedi sono Milano, Bologna, Roma e Catania) per un periodo di 4 mesi durante il quale potranno beneficiare di un percorso di mentorship e di una serie di incontri di formazione funzionali allo sviluppo del progetto. I team avranno inoltre diritto a partecipare alle iniziative di networking organizzate durante il percorso.

Inoltre, ciascuna delle 40 startup avrà diritto ad un grant di impresa consistente in un contributo economico di 25.000 euro che sarà corrisposto in tre tranche: la prima, di 10.000 euro, all’atto di sottoscrizione del Contratto, la seconda (pari a 5.000 euro) e la terza tranche (pari a 10.000 euro) saranno corrisposte condizionatamente e successivamente all’accettazione da parte di Telecom Italia delle attività svolte dalla startup, a chiusura del programma di accelerazione e a chiusura del contratto.

Per maggiori informazioni sul contratto, della durata di un anno, è possibile consultare il regolamento della competition al seguente link: http://www.workingcapital.telecomitalia.it/2014/docs/Regolamento_Programma_Wcap_2014_IT.pdf

Per tutte le altre informazioni su WCAP, sugli acceleratori del network e sui mentor: http://www.workingcapital.telecomitalia.it/

Napoli, 01/04/2014

Il TechGarage Day di VulcanicaMente2: ecco com’è andata

Venerdì 28 marzo Castel dell’Ovo ha fatto da cornice all’evento finale di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 2”: l’iniziativa del Comune di Napoli, con il suo percorso di scouting, mentorship e formazione dedicata alle idee innovative partenopee da trasformare in startup, è giunta allo step finale con la premiazione dei migliori cinque progetti tra i nove finalisti.

L’evento finale di VulcanicaMente 2, il TechGarage Day, si è svolto secondo il format techgarage.eu: i finalisti hanno superato la fase di selezione (sono stati scelte le 10 idee più interessanti tra le 45 pervenute), hanno svolto un percorso di coworking e formazione imprenditoriale presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est e hanno superato la selezione finale, giungendo in 9 all’evento di chiusura dell’iniziativa.

Prima classificata, la squadra tutta al femminile di Agritettura 2.0 con il progetto Ortomercato: gli altri quattro vincitori, nell’ordine, sono Nettronix, DaiCalcio, ArtRooms e Aicapì, che avranno l’opportunità di proseguire il percorso di formazione e coworking presso l’Incubatore Napoli Est per un ulteriore periodo di tre mesi. Per i vincitori, inoltre, un premio speciale offerto da SiamoSoci: i 5 team di VulcanicaMente 2 potranno accedere alla piattaforma dedicata all’incontro tra startup e investitori, per raccogliere i capitali necessari a finanziare le prime fasi della realizzazione delle proprie imprese.

Il TechGarage Day, moderato da Gianluca Dettori, si è svolto in due session pitch durante le quali i nove team finalisti hanno presentato le proprie idee di startup ad una Giuria composta da investitori, esperti del settore, rappresentanti di enti ed istituzioni: Joshua J. Lawrence del Consolato USA di Napoli, Antonello Saccomanno (Business Angel), Arturo Capasso (Università del Sannio), Giovanni Esposito (ENM – Ente Nazionale per il Microcredito – giovanni.esposito@microcreditoitalia.org), Alfredo Lambiase (Università di Salerno), Mario Raffa (Università Federico II – Napoli), Filippo Ammirati (ENEA), Maria Cristina Di Luca (Progetto Kublai – Ministero Sviluppo Economico), Luigi Vivese (Per Micro), Edoardo Imperiale e Marco Leonetti (Campania Innovazione), Antonio Zangrilli (Invent Venture), Mario D’Apuzzo (Azimut), Dario Mazzella (Meta Group), Pasquale Popolizio (Esperto di startup/blogger), Luca Simeone (Città della Scienza), Andrea Moschini (BAN Campania), Gennaro Crescenzo (Banca Sella), Giorgio Ferrari (Siamo Soci), Giuseppe Ravello (SOUNDAY).

La prima sessione di pitch del TechGarage Day di VulcanicaMente 2 ha visto susseguirsi le presentazioni dei primi quattro progetti finalisti:

– Il primo pitch in gara è quello di Dai Calcio, del team composto da Antonio Papa, Renato Junior Romino e Claudia Antonazzo: una vera e propria community dedicata a squadre dilettantistiche, tifosi e appassionati di calcio che offre la possibilità ai propri utenti di creare in pochi e semplici passaggi un magazine personalizzato per condividere notizie, opinioni, pensieri.

– Secondo progetto in gara è Pizza Now: un servizio dedicato alle pizzerie e ai loro clienti, che attraverso un’app mobile multipiattaforma consente di ordinare la pizza in un elenco di pizzerie geolocalizzate. Il team di Pizza Now, composto da Antonio Zanesco, Marco Troncone, Alessandro Ionni e Chiara Concilio offre una serie di servizi e sconti ai clienti, mentre le pizzerie convenzionate avranno a disposizione un nuovo canale di vendita e un innovativo sistema di gestione degli ordini.

– Il terzo pitch presentato al TechGarage Day è quello di NetSpeed, il primo local e-commerce di quartiere che mette in contatto i cittadini con i commercianti convenzionati: il team di NetSpeed, composto da Nunzio Guida, Aurora De Siero e Regina Carniel offre, attravero il portale web e un numero verde dedicato, un servizio innovativo con un particolare occhi odi riguardo ai disabili (per cui sono previste consegne gratuite) e all’ambiente, grazie alle consegne effettuate da pony in bicicletta elettrica.

– A chiudere la prima session pitch della giornata è infine il team della Sleeping Volcano Entertainment: una casa di gamers per gamers tutta napoletana, composta da Alberto Panico, Pasquale Franzese, Raffaele di Carlo, Roberto Maffettone e Serena Accardo. Approdati alle selezioni con il progetto Nettronix, presentano il loro prodotto Cat Realms: un videogioco di carte collezionabili on-line caratterizzato dai suoi gattini protagonisti.

La mattinata prosegue con il Visonary Guest Amleto Picerno Ceraso (Mediterranean FabLab): al centro del suo intervento, i temi dell’innovazione basata su stampa 3D, internet of things, digital fabrication. Un resoconto sulle ultime tecnologie del settore che ha affascinato tutti i presenti nella Sala Compagna di Castel dell’Ovo.

Dopo l’intervento di Amleto, è la volta della seconda pitch session del TechGarage Day di VulcanicaMente 2:

– Si riparte con ArtRooms, progetto dedicato all’arte contemporanea presentato dal team composto da Giuseppe Autorino, Giuseppe D’Aniello, Guido Ilardi, Diego Ciotola e Alisia Mariani. Si tratta di un servizio innovativo per la vendita e il noleggio di opere d’arte, che mette in contatto gli artisti emergenti con gli artlovers, amanti dell’arte con poca esperienza nell’investire e collezionare opere d’arte.

– Subito dopo, presenta il proprio pitch Antonietta Panico di Aicapì: il progetto, portato avanti assieme a Daniela Ricchezza, è dedicato al settore agroalimentare ed in particolare alla vendita on-line di visite esperienziali e raccolta frutta in aziende agricole. I consumatori, in particolare famiglie con bambini, potranno conoscere meglio i prodotti e le tradizioni locali e raccogliere loro stessi la frutta da portare a casa.

– Il terzo progetto della seconda session è SmartSkill, una piattaforma di e-learning dedicata alla vendita di corsi on-line dedicata a chi vuole imparare una professione o avviare una nuova iniziativa imprenditoriale. Presentato da Armando Carcaterra e Maurizio Carcaterra, SmartSkill offre nel proprio catalogo corsi realizzati da professionisti ed esperti del settore.

– La pitch session prosegue con il team di Agritettura 2.0, che presenta il progetto Ortomercato: Simona Panaro, Federica Russillo e Roberta Buonomo offrono una piattaforma di incontro tra la domanda di orti urbani per autoconsumo e offerta di terreni coltivabili, con una serie di servizi di supporto, corsi e laboratori, eventi e social network. Ortomercato nasce allo scopo di diffondere nelle grandi città l’orticoltura urbana amatoriale.

– Ultimo pitch presentato al TechGarage Day di VulcanicaMente 2 è quello di Link My District: un social network ed un portale di crowdfunding di quartiere creato dal team composto da Antonia Gravagnuolo, Raffaele Attardi e Paola Carone. Il progetto si propone di supportare la nascita di servizi e business di vicinato, ricostruendo le reti relazionali in città e favorendo attività tra le quali il carsharing, l’organizzazione di eventi, i gruppi d’acquisto.

Una terza pitch session è stata dedicata alle startup “fuori concorso”: alcune delle startup vincitrici della prima edizione di VulcanicaMente attualmente insediate presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est hanno presentato alla Giuria, ai media e al pubblico presente in sala i loro progetti imprenditoriali: si tratta di PushApp s.r.l. che ha presentato il suo ultimo prodotto Appetitoo, di SmartGo s.r.l., con la sua bici elettropieghevole e di Finwin s.r.l., che ha presentato il progetto ComprAssiemeAnche Angelo Romano di Linkpass, tra le startup nate durante la prima edizione di VulcanicaMente, ha detto ai presenti in sala alcune parole sulla sua esperienza e sulla sua azienda. 

A chiudere la giornata, subito prima della premiazione, l’intervento dell’Assessore al Lavoro e Attività Produttive del Comune di Napoli Enrico Panini, che ha anticipato le prossime attività dell’Assessorato in tema di imprenditorialità ed innovazione: “Si chiude oggi una esperienza straordinaria ma presto inizierà un’altra fase di scouting perché le imprenditorialità è un tema che a noi sta particolarmente a cuore. Inoltre, dal Comune di Napoli partirà una ‘chiamata alle idee’ che consiste nel predisporre un programma di avvicinamento all’Expo Milano sui temi dell’alimentazione, dai prossimi giorni e fino al 30 aprile 2015. A questo seguirà un programma successivo in vista del secondo appuntamento Expo Milano 2015 – Dubai 2020“.

In attesa della terza edizione di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa” non ci resta quindi che fare i nostri complimenti a tutti i team che hanno preso parte all’intero percorso dalle selezioni ad oggi: grazie e in bocca al lupo a tutti voi!

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Napoli, 31/03/2014

TechGarage Day di VulcanicaMente: dal talento all’impresa 2: appuntamento domani a Castel dell’Ovo!

Qui al CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est è tutto pronto per l’evento finale di VulcanicaMente 2: il TechGarage Day sarà ospitato domani, 28 marzo, dalla Sala Compagna di Castel dell’Ovo (Napoli).

L’appuntamento è fissato per le ore 10:00, sarà Gianluca Dettori a moderare l’evento durante il quale i 9 progetti finalisti si sfideranno a colpi di pitch di fronte ad una giuria di esperti in materia di startup, investitori, business angel, rappresentanti delle istituzioni e giornalisti.

Il TechGarage Day di VulcanicaMente 2 è un’importante opportunità di networking ed è l’occasione per conoscere meglio l’ecosistema startup partenopeo: l’evento è gratuito e aperto al pubblico, basta registrarsi a questo link: https://www.incubatorenapoliest.it/event/techgarage-day-di-vulcanicamente-2/

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