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Tag: investimenti

Un’occasione per startup sociali da The HUB Milano

The HUB Milano ha presentato ieri, 12 novembre 2013, il contest Impact HUB Fellowship for longer lives: l’iniziativa (nata grazie alla collaborazione di partner quali Axa Assicurazioni e Swiss Re Foundation) è finalizzata alla ricerca e selezione delle migliori idee che rispondano ad una delle più importanti realtà che la società globale si trova ad affrontare negli ultimi anni, l’incremento delle aspettative di vita e l’invecchiamento globale.

Dal 2009, infatti, è cresciuto in maniera rapida e globale il numero e la proporzione di persone anziane rispetto alla popolazione globale: ne derivano una serie di sfide e problematiche economiche, sociali ed educative che permettono a talenti imprenditoriali creativi di approfittare di opportunità ancora poco esplorate.

Impact Hub prevede quindi l’organizzazione dell’iniziativa Impact HUB Fellowship for longer lives in quattro spazi nell’arco dei prossimi due anni: la prima occasione è proprio quella prevista a Milano, seguiranno Londra (presso Impact Hub Kings Cross, con apertura del bando a gennaio 2014), il Messico (apertura del bando ad aprile 2014) e Madrid (apertura del bando a maggio 2014).

The HUB Milano è alla ricerca di progetti e idee innovative e scalabili, che si fondino sulla collaborazione come strumento per migliorare la situazione attuale e che abbiano un impatto positivo su problematiche relative ad almeno una delle seguenti aree:

– Organizzazione della vita familiare
– Educazione
– Vita economica e lavoro
– Servizi pubblici

Sarà possibile inviare la propria candidatura entro il 4 gennaio 2014, compilando il modulo di iscrizione disponibile a questo link (è necessario allegare un Mini business plan, secondo il template scaricabile dalla stessa pagina).

Impact HUB Fellowship for longer lives prevede una serie di tappe fondamentali: si parte con un Idea Development Workshop previsto per il 4 dicembre 2013.

Tra tutti i progetti candidati, saranno selezionati i migliori entro il 27 gennaio 2014. Dopo un Pitching Workshop previsto per il 1 febbraio, i progetti selezionati parteciperanno al Jury Panel Event del 12 febbraio 2014.
Al termine dell’evento, la giuria di esperti internazionali selezionerà i 3 progetti finalisti, che il 3 marzo 2014 inizieranno un percorso di pre-incubazione. Il migliore tra i tre finalisti sarà il vincitore assoluto del contest, che inizia la fase di incubazione presso The HUB Milano il 19 maggio 2014.

Riguardo ai 3 finalisti, il premio sarà composto da:

SEED FUNDING: al vincitore, un premio di 15.500 euro suddiviso in 750 € mensili di rimborso spese per 12 mesi, più un premio una tantum di seed funding di 6.500 €. Al secondo e terzo classificato, un premio di 2.250 euro ciascuno, consistente in 750 € di rimborso spese per tre mesi.

WORKSPACE: accesso 24/7 agli spazi di The HUB Milano, per 12 mesi al vincitore e per 3 mesi al secondo e terzo classificato.

COACHING e NETWORKING con gli esperti di The Impact Hub, della durata di un anno per il vincitore e di tre mesi per gli altri due.

Per partecipare a Impact HUB Fellowship for longer lives, è necessario che i proponenti siano in possesso di una residenza valida per poter vivere e lavorare in Italia. Inoltre, bisogna assicurare il rispetto dei seguenti punti:

– Costituire la propria impresa a Milano,
– Seguire in maniera prioritaria l’iniziativa per tutta la durata di Fellowship,
– Lavorare per almeno il 50% del tempo negli spazi di Impact Hub Milano,
– iniziare l’anno di Fellowship entro i tre mesi successivi dalla vittoria del Contest.

Per qualsiasi chiarimento, è possibile scrivere a milan.fellowship@impacthub.net

Napoli, 13/11/2013

Una borsa di studio da 30.000 dollari per progetti Disruptive: la Global Impact Competition 2014

Sono aperte le candidature per la Global Impact Competition 2014, promossa da Axelera in partnership con la Singolarity University della California: fino al 7 gennaio 2014 è possibile presentare la propria candidatura compilando il modulo di adesione disponibile a questo link e allegando il materiale richiesto (che deve essere prodotto in lingua inglese).

La Global Impact Competition è una Call for Disruptors: Axelera è infatti alla ricerca di idee, progetti e persone che riescano a cambiare in maniera radicale le “regole del gioco” in Italia, rimuovendo gli ostacoli all’innovazione e a un futuro migliore per i giovani imprenditori italiani, grazie a proposte concrete e dirompenti caratterizzate dall’utilizzo delle più moderne tecnologie disponibili.

Il concorso è aperto a innovatori in possesso dei seguenti requisiti:

– aver compiuto il 21° anno di età;
– residenza in Italia e/o cittadinanza italiana;
– in possesso di passaporto valido fino al 30 novembre 2014;
– con ottima conoscenza della lingua inglese;
– che abbiano intenzione di partecipare al GSP14 (Graduates Studies Program 2014) presso la Singularity University in California, previsto da giugno ad agosto 2014.

Riguardo ai progetti candidabili, il Regolamento della competition specifica una serie di criteri:

– Essere in grado di migliorare la vita, accrescere la felicità, migliorare gli ambiti della salute, l’istruzione, la sicurezza, creare nuove opportunità per l’Italia e i suoi cittadini.

– Avere un impatto positivo in almeno una delle seguenti aree: educazione, energia, salute, prosperità, sicurezza, spazio, urbanizzazione, trasporti, riciclo/rifiuti, salute e benesseredella terza età, pace nel mediterraneo.

– Prevedere una soluzione concretamente realizzabile e scalabile, che possa potenzialmente avere impatto a livello nazionale, continentale, o globale.

– Proporre una soluzione che sia innovativa e sostenibile.

– Far leva sull’innovazione e sull’utilizzo di tecnologie in crescita esponenziale (disruptive).

I progetti candidati (tra il 10 ottobre 2013 e il 7 gennaio 2014) saranno valutati da una commissione di esperti e i migliori saranno selezionati (entro il 27 gennaio 2014) per partecipare all’evento finale di pitch e premiazione previsto tra febbraio e marzo 2014.

Tra i finalisti presenti all’evento, saranno premiati i primi 3 classificati:

– 1° classificato: Borsa di studio per il Graduate Studies Program 2014 della Singularity University, presso il centro di ricerca NASA Ames in California del valore di 30.000 dollari.

– 2° classificato: Premio Tech Disruption offerto da TalentGarden, consistente in un percorso della durata di un anno in uno dei 7 TAG italiani (Bergamo, Brescia, Milano, Padova, Genova, Pisa, Torino) con servizi di tutoraggio, affiancamento, networking, partecipazione ad eventi e corsi di formazione.

– 3° classificato: Premio Social Disruption offerto da Impact Hub Italia, consistente in un percorso di incubazione di 4 mesi in uno degli Impact Hub Italia (Milano, Rovereto, Trieste, Firenze, Siracusap, Bari, Roma) con accesso alla community globale attraverso la piattaforma di knowledge sharing (HUBNET), mentoring/coaching, networking, partecipazione ad eventi con potenziali finanziatori.

Per saperne di più:

Su Axelera: http://axelera.eu/
Sulla Singularity University: http://singularityu.org/
Sulla Global Impact Competition 2014: http://axelera.eu/globalimpactcompetition/?page_id=2001&preview=true

Napoli, 12/11/2013

Incentivi per chi investe in startup innovative: atteso per fine anno il via libera della Commissione Europea

Potrebbe arrivare entro Natale il via libera da parte della Commissione Europea agli incentivi previsti dal Decreto Sviluppo bis per coloro che investono in startup innovative: si tratta di una buona notizia non soltanto per coloro che stanno attendendo la conclusione dell’intero iter legislativo, ma anche e soprattutto per chi ha già investito in questi mesi in capitale di startup. Il D. Lgs. 179/2012 è infatti una norma retroattiva, che coprirà in ogni caso anche le operazioni concluse prima dell’autorizzazione della Commissione.

Ricordiamo che il D. Lgs. 179/2012, entrato in vigore il 20 ottobre dello scorso anno, prevede incentivi destinati a chi investe in startup innovative: le detrazioni riguardano l’imposta lorda sul reddito ed è pari al 19% per investimenti effettuati da persone fisiche, al 20% per investimenti effettuati da società.
Inoltre, se la startup innovativa oggetto di investimento opera nel settore energetico e/o sociale, le percentuali di detrazione salgono al 25% (persone fisiche) e 27% (società): gli incentivi sono applicati anche in caso di investimenti effettuati attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio.
I vincoli previsti sono essenzialmente due: è necessario mantenere l’investimento per almeno 2 anni e l’importo detratto non può superare i 500.000 euro (per le persone fisiche) o 1,8 milioni di euro (per le società).

I meccanismi di incentivo previsti dal Decreto Sviluppo bis avrebbero già dovuto essere autorizzati dalla Commissione Europea, ma hanno seguito un percorso caratterizzato da alcuni ritardi.

Innanzitutto, i Ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico avrebbero dovuto pubblicare le modalità attuative entro il 19/12/2012, ma a causa del cambio di Governo ciò è avvenuto solo nel giugno di quest’anno, con il D.L. 76/2013.
Il lato positivo di tale ritardo è stata sicuramente l’estensione degli incentivi in questione fino al 2016 (inizialmente, erano previsti per il triennio 2013/2015).

La notifica per ottenere l’autorizzazione agli incentivi è stata inviata ai vertici europei ad agosto 2013: inizialmente ciò doveva significare che il via libera sarebbe arrivato entro metà ottobre di quest’anno, ma la Commissione Europea ha chiesto al Governo italiano ulteriori informazioni per prendere la propria decisione, facendo slittare tale termine di 60 giorni.

Ad ogni modo, il benestare della Commissione Europea dovrebbe arrivare entro dicembre 2013: in quel caso, agli investitori in startup innovative sarebbero riconosciute le detrazioni a partire dalle operazioni effettuate da gennaio 2013.

Fonte: IlSole24Ore

Napoli, 07/11/2013

Nana Bianca e il programma Asteroids: la terza call for ideas per startup

Nana Bianca, l’acceleratore di startup con sede a Firenze degli ex fondatori di Dada, lancia la nuova edizione del suo programma: Asteroids #3.
Le candidature resteranno aperte fino al 15 dicembre 2013 e la partecipazione è riservata a team con progetti nel settore Internet e App Mobile con un prodotto in versione Beta.

Il programma Asteroids #3 offre infatti alle startup accelerate un ecosistema capace di finanziare e sostenere i progetti innovativi nella fase di passaggio da beta a prodotto finito: i team dovranno confrontarsi innanzitutto con il mercato italiano, ma devono essere pronti a rapportarsi anche con il mercato globale.

Inoltre, è necessario che all’interno dei team sia presente almeno uno sviluppatore: questo perchè i responsabili di Nana Bianca sono convinti che non basta avere una buona idea, ma è indispensabile essere in grado di realizzarla.

Il programma Asteroids #3 prevede un evento di scouting fissato per il 22 gennaio 2014, durante il quale i team selezionati presenteranno i propri progetti di fronte ai mentors di Nana Bianca, ad investitori ed esperti del settore e agli altri team ospitati dall’acceleratore.

In palio per i migliori team c’è un periodo di tre mesi nel working space di Nana Bianca a Firenze, durante il quale sarà possibile beneficiare di una serie di servizi di supporto e tutoraggio su diversi aspetti fondamentali per lo sviluppo di una startup: product validation, acquisizione di nuovi clienti, ricerca HR, consulenze legali. I team avranno a disposizione un network di consulenti e una rete di supporto per la ricerca di investimenti in fase seed. In cambio, Nana Bianca chiede un impegno full time da parte del team, che dovrà lavorare nella struttura fiorentina, e il 10% in Equity.

Per candidare il proprio progetto il link di riferimento è: https://angel.co/nana-bianca-asteroids/apply

Napoli, 05/11/2013

L’innovazione nel settore dell’edilizia: un sostegno dalla Start-Up Initiative di Intesa Sanpaolo

La terza edizione dello Smart Building & Costruction Open Innovation Day si è svolta lo scorso 8 novembre a Milano, durante lo SMAU: si tratta di una delle iniziative della piattaforma di Intesa Sanpaolo dedicata all’innovazione, Start-Up Initiative, che offre alle startup tecnologiche un programma in 5 fasi che mette in contatto i team partecipanti con le migliori opportunità di business offerte dal network Intesa Sanpaolo.

Il Programma della Start-Up Initiative è aperto a startup, spin-off e a chiunque sia in possesso di un’idea imprenditoriale innovativa: per partecipare allo Scouting è necessario iscriversi compilando il form di registrazione a questo link.

Le cinque fasi della Start-Up Initiative di Impresa Sanpaolo partono proprio dopo la selezione delle idee registrate, le quali vengono assegnate a degli eventi specifici, come l’Open Day riguardante il settore dell’edilizia citato in precedenza.

Nelle settimane precedente all’evento, le startup selezionate partecipano alla Fase 1 (Tutoring e coaching aziendale), nella quale gli aspiranti imprenditori possono imparare a perfezionare il business plan e a migliorare la presentazione ai potenziali investitori, con la collaborazione di attori come il network di angel investor della Silicon Valley Maverick Angels.

La Fase 2 è dedicata alla Valutazione e selezione delle idee, durante la quale una commissione composta da esperti e specialisti del settore scelgono una dozzina di startup che possono proseguire nel Programma, accedendo alla Fase 3: il Meeting Arena, un evento di networking che permette ai team di entrare in contatto con una platea di potenziali investitori.

La Fase 4 è definita “Follow-up” e si sostanzia nella raccolta dei feedback degli investitori interessati, anche con il supporto di una piattaforma on-line appositamente creata (MySUI) che facilita il contatto tra startup e finanziatori.

La quinta e ultima fase è l’International Roadshow, consistente nell’organizzazione di una serie di eventi simili all’Arena Meeting in luoghi chiave per il business a livello europeo e mondiale, come Londra, Parigi, New York e San Francisco.

La Start-Up Initiative di Impresa Sanpaolo, con la terza edizione dello Smart Building & Costruction Open Innovation Day, ha mostrato i risultati raggiunti dalle aziende partecipanti al programma nel settore dell’edilizia: si tratta di un mercato che sta già offrendo e continuerà ad offrire alle startup innovative operanti nel settore grandi opportunità su un mercato in crescita e di respiro internazionale.

Il focus sul quale si incentra il mercato dell’edilizia oggi è infatti quello dell’innovazione, con una particolare attenzione agli aspetti green: lo dimostra l’esempio di Personal Factory, una delle startup partecipanti al programma, che ha messo a punto un sistema innovativo per l’edilizia che consiste in una macchina in grado di miscelare e confezionare inerti e prodotti chimici, trasformando qualsiasi rivenditore anche in un produttore di materiali. Con questo macchinario, la startup calabrese ha rappresentato l’eccellenza tecnologica italiana all’Expo di Shangai, ha vinto il premio “Best Practices” di Confindustria ed è arrivata tra i finalisti del Global Cleantech Round Table a Washington.

L’iniziativa dedicata alle startup da Intesa Sanpaolo punta molto sul settore delle costruzioni, come dimostra un recente aumento di capitale pari a circa 2 milioni di euro per il fondo Atlante Ventures Mezzogiorno, in cui Intesa Sanpaolo figura tra i soggetti gestori con la sua società Imi Fondi Chiusi Sgr.

Molto significativo è anche il claim dell’iniziativa, “Think big, start small, scale fast”: si tratta di un messaggio molto adatto alle startup, che hanno già insita nella propria mentalità la tendenza a pensare in grande (con una visione del business spesso diretta al mercato internazionale), e che hanno l’obiettivo di scalare rapidamente. La possibilità di partire dal piccolo e di scalare prima e meglio possibile è offerta proprio dalla Start-Up Initiative, che si occupa delle startup a un livello formativo, ma anche offrendo un network di attori importanti a livello internazionale e la possibilità di investimenti nei progetti più promettenti.

Per maggiori informazioni: http://www.startupinitiative.com/en/index.html

(Fonte: IlSole24Ore)

Napoli, 04/11/2013

Lo stato attuale del Crowdfunding in Italia: il report 2013 di ICN

Si è tenuto lo scorso 19 ottobre a Roma Crowdfuture, l’evento italiano dedicato al mondo del crowdfunding e del finanziamento collettivo delle idee innovative: giunto alla sua seconda edizione, Crowdfuture si è concentrato sull’analisi della situazione attuale del fenomeno con uno sguardo ai futuri temi e trend del mercato.

Nel corso di Crowdfuture è stata presentata la Mappa Italiana del Crowdfunding, un’analisi dettagliata delle piattaforme italiane aggiornata con i dati di ottobre 2013 a cura di Daniela Castrataro, presidente dell’Italian Crowdfunding Network, e Ivana Pais, dell’Università Cattolica di Milano.

Attualmente, il panorama italiano del crowdfunding conta ben 42 piattaforme, di cui 27 attive e 15 in fase di lancio.
Dal report si desume che sono quattro le tipologie di piattaforme on line maggiormente presenti in Italia: reward-based (basato su un sistema di ricompense in cambio dei contributi); donation based (in cui non esiste ricompensa a fronte delle donazioni); equity based (in cui il finanziatore, a fronte del proprio contributo, ricevono una quota del capitale societario) e lending based (che consiste in uno scambio di microprestiti tra privati).

Le autrici della Mappa fanno però notare che, a differenza di altre parti del mondo, in Italia è presente una maggiore complessità di modelli per quanto riguarda le piattaforme di crowdfunding: molti sono gli esempi di piattaforme “ibride”, che sono difficili da “inquadrare” nelle categorie standard.

Concentrandosi sulle piattaforme attive, il Report conferma ancora una volta che il modello prevalente in Italia resta il reward based, cui appartiene oltre la metà delle piattaforme attuali: subito dopo si posiziona il donation based, che copre oltre il 30% del totale.

Riguardo invece all’equity based, che rappresenta la modalità maggiormente interessante per le startup, bisogna guardare all’immediato futuro: le piattaforme in fase di lancio che, anche sulla spinta del Regolamento CONSOB pubblicato lo scorso luglio, si affideranno a tale modalità di crowdfunding sono infatti 9 (di cui una avrà un modello ibrido reward/equity) e andranno a costituire il 22% delle piattaforme italiane di crowdfunding.
Da questo punto di vista, gioca sicuramente un ruolo fondamentale la presenza di una disciplina giuridica del fenomeno che ha reso il nostro Paese il primo al mondo a dotarsi di una normativa specifica in materia: circostanza che crea all’Italia un importante vantaggio competitivo, anche e soprattutto riguardo alla possibilità di formare professionalità con competenze specifiche sull’argomento. Riguardo a quest’ultimo aspetto, anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ha recentemente offerto il proprio contributo ad approfondire la conoscenza del fenomeno dell’Equity Crowdfunding, con un workshop sull’argomento tenuto da Alberto Giusti.

Riguardo all’entità di capitali raccolti, il fenomeno del crowdfunding in Italia non registra sicuramente un vero e proprio boom, ma è sicuramente in crescita: sono stati raccolti dalle nostre piattaforme 23 milioni di euro, di cui 11 soltanto nell’ultimo anno.

Storicamente, la prima piattaforma italiana di crowdfunding è Produzioni Dal Basso, nata nel 2005: da allora, i numeri sono cresciuti fino ad arrivare al boom del 2013 con 24 nuove piattaforme.
Da un punto di vista della distribuzione geografica, invece, il Nord Italia continua ad ospitare la maggioranza delle piattaforme anche se, rispetto alla Mappa Italiana del Crowdfunding presentata nel 2012, si segnala la nascita di tre piattaforme nel Sud Italia.

Tra le piattaforme di Crowdfunding particolarmente attive al Sud, ricordiamo la partenopea DeRev: tra i progetti presentati durante la prima edizione di VulcanicaMente, DeRev nasce nel novembre 2012 grazie al suo founder Roberto Esposito, autore insieme a Claudio Calveri del report “Crowdfunding World 2013”, una fotografia sullo stato attuale del fenomeno a livello globale con un focus particolare sull’Italia. Il documento è scaricabile in maniera gratuita da questo link.

Tra le altre novità interessanti contenute nella Mappa Italiana del Crowdfunding, ricordiamo infine l’apertura al mercato europeo ed extraeuropeo (anche se la maggior parte delle piattaforme si rivolge esclusivamente al mercato italiano, infatti, sono attualmente 4 le piattaforme che si rivolgono al mercato europeo e 2 quelle che si muovono sul mercato extraeuropeo): un ulteriore aspetto che conferma la crescita di questo fenomeno non solo a livello globale, ma anche nel nostro Paese.

Fonte: ICN – Italian Crowdfunding Network, Analisi delle Piattaforme Italiane di Crowdfunding (di Daniela Castrataro e Ivana Pais).

Napoli, 31/10/2013

SMAU NAPOLI: a dicembre la prima edizione con un focus sui Distretti Tecnologici

Per la prima volta, arriva a Napoli l’evento nazionale dedicato all’innovazione e alle tecnologie digitali per le imprese: il 12 e 13 dicembre si terrà nel capoluogo partenopeo SMAU NAPOLI. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi durante SMAU MILANO da Guido Trombetti, assessore regionale alla ricerca scientifica, presente all’edizione 2013 dell’evento milanese per presentare i neonati Distretti Tecnologici della Regione Campania.

Come affermato dallo stesso Trombetti al convegno inaugurale dell’evento milanese, SMAU NAPOLIrappresenta una opportunità importante per il nostro sistema di ricerca. La Campania ha una straordinaria capacità di produrre conoscenze e competenze di qualità. Tracciare percorsi virtuosi per facilitare e valorizzare lo sviluppo delle relazioni commerciali tra la domanda di innovazione proveniente dal mondo delle imprese e l’offerta di innovazione sviluppata dalle Università e dai centri di ricerca è una priorità“.

SMAU NAPOLI sarà l’occasione per ospitare i protagonisti più importanti dell’ecosistema mondiale delle tecnologie digitali e non solo: l’evento sarà concepito allo scopo di far incontrare startup, centri di ricerca, imprese del settore ICT e finanziatori pubblici e privati per le imprese.

L’idea di base è quella di consentire all’imprenditore di avere una panoramica completa sul mondo dell’innovazione, per consentire alle imprese di “trovare la giusta spinta per evolversi e innovare la propria impresa“, come spiegato dall’amministratore delegato di SMAU Pierantonio Macola.

Ampio spazio durante SMAU NAPOLI sarà destinato al mondo della ricerca industriale (con un’area dedicata che durante l’evento sarà denominata Campania Next), dove saranno presentati i sei distretti regionali:

STRESS: Distretto tecnologico Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l’Edilizia sismicamente Sicura ed ecoSostenibile, nato allo scopo di favorire la collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca del territorio regionale campano in ambito ricerca & sviluppo nel settore delle costruzioni sostenibili.

BIOSCIENCE: Distretto tecnologico per le biotecnologie, comprende 91 imprese del territorio regionale attive nel campo delle biotecnologie e della salute dell’uomo. Particolarmente attivo nel sostegno alle nuove imprese biotech e del settore agroalimentare.

D.A.C.: Distretto tecnologico Aerospaziale, è costituito da 30 soggetti tra i quali figurano grandi aziende, PMI e centri di ricerca. L’attività del D.A.C. ha portato alla presentazione di uno studio di fattibilità già approvato dal MIUR con 11 programmi strategici e circa 145 milioni di euro di investimenti per i prossimi tre anni.

DATABENC: Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali, si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale in Campania attraverso l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie con un focus particolare sulla fruizione sostenibile della cultura.

SMART POWER SYSTEM: Distretto tecnologico per le energie rinnovabili, opera in una serie di ambiti di intervento afferenti alla competitività, lo sviluppo e il trasferimento di conoscenze in materia di reti elettriche intelligenti. Tra gli ambiti in questione, ricordiamo Smart Grid, Fonti rinnovabili, Geotermia, Risparmio energetico e sostenibilità ambientale.

DISTECTRA: DIStretto ad Alta TECnologia TRAsporti di Superficie, si adopera per l’aumento della competitività delle imprese e per l’attrazione di nuovi investimenti nei settori automotive, ferroviario e logistica. Particolare attenzione è riservata alla ricerca & sviluppo, alla crescita delle PMI e al sostegno alla nascita di nuove imprese nei settori di riferimento.

Oltre al tema dei Distretti Industriali, il programma di SMAU NAPOLI prevede oltre 70 workshop su temi fondamentali per imprenditori e startuppers, oltre ad una serie di premi come il Premio Innovazione ICT Campania e il Premio Smart City.

Per maggiori informazioni, qui la pagina dedicata all’argomento dal Portale della Regione Campania.
Napoli, 29/10/2013

Napoli – San Francisco: due nuove accordi per ricerca e startup, e lo stage del CSI

Nell’ambito della visita istituzionale del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che si è svolta nei giorni scorsi a San Francisco, sono stati sottoscritti due accordi riguardanti la ricerca e la tecnologia per migliorare la cooperazione tra le due città. In entrambi gli accordi, il Comune di Napoli ha il ruolo di soggetto patrocinante e di propulsore assieme agli altri soggetti coinvolti.

Il primo accordo porta la firma dell’Università di San Francisco e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: è finalizzato all’organizzazione di workshop biennali in entrambe le città per lo sviluppo di opportunità nell’ambito della ricerca universitaria nel settore medico-scientifico. Si prevede, in particolare, il coinvolgimento del dipartimento di chimica della Federico II e di quello di malattie neurodegenerative e ricerca cardiovascolare dell’università californiana.

Ma è il secondo accordo quello maggiormente interessante per il tema dell’innovazione delle start up: gli attori coinvolti sono l’Associazione Skillpoint, Mind the Bridge Foundation e Campania Felix, uniti per la promozione dell’imprenditoria innovativa a Napoli. L’accordo prevede il finanziamento di borse di studio per giovani imprenditori napoletani, che avranno l’occasione di frequentare la Mind the Bridge Start Up School di San Francisco.

Nell’ottica di collaborazione con uno dei più importanti attori dell’ecosistema startup della Silicon Valley, è proprio la Start Up School di Mind the Bridge la meta degli startuppers attualmente ospitati al Centro Servizi Incubatore Napoli Est, che partiranno tra pochi giorni per San Francisco. Sette startup selezionate con la prima edizione di VulcanicaMente partiranno il 10 novembre per uno stage di una settimana nell’ecosistema startup più importante del mondo, dove assisteranno a lezioni, laboratori ed eventi di networking organizzati da Mind the Bridge e potranno incontrare potenziali partner ed investitori.

Napoli, 28/10/2013

 

 

Startup Europe Manifesto: il Leader Club presenta il documento con oltre 5.000 firme al Consiglio Europeo

Sono 22 le raccomandazioni contenute nel Manifesto “Startup Europe”, presentato dal Leaders Club al presidente del Consiglio Europeo Herman Van Romouy firmato da oltre 5.000 persone: una grande risposta da parte della community della Rete, che conferma l’interesse crescente a creare un ecosistema per startup nel nostro continente.

Lo Startup Manifesto nasce la convinzione che le startup siano il motore economico dal quale l’Europa può ripartire e tornare a crescere, per cui il documento cerca di inquadrare le azioni e gli strumenti utili per fare del territorio UE un posto dove sia più semplice fondare una startup, grazie anche ad un collegamento con le istituzioni pubbliche e con il mondo dell’università e della ricerca.

Come accennato in un precedente post del nostro blog dedicato all’argomento, Per il mercato dell’Internet Economy si prevede una crescita pari all’8% all’anno nei prossimi 5 anni nei paesi del G20 (per le economia in via di sviluppo la crescita annuale del settore è stimata addirittura al 18%): favorire la nascita e lo sviluppo di startup operanti nel settore delle tecnologie digitali è quindi un’occasione fondamentale per migliorare la situazione economia, in termini occupazionali e di nuova ricchezza.

Ricordiamo che tra i redattori e i firmatari del Manifesto è possibile ritrovare nomi di grandi esperti e protagonisti del settore, tra i quali Zaryn Dentzel (Tuenti), Daniel Ek (Spotify), Kaj Hed (Rovio Entertainment), Lars Hinrichs (HackFwd), Boris Veldhuijzen van Zarten (The Next Web), che sono tra l’altro alcuni tra i fondatori del Leader Club, nato alcuni mesi fa su indicazione del vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes (qui, il nostro approfondimento sul Leader Club).

I redattori del Manifesto hanno individuato 22 azioni sulla base delle quali le imprese possono orientarsi per migliorare le proprie performance future: l’invito a imprenditori, investitori, consulenti e altri soggetti interessati contenuto nel documento è di “impegnarsi in questo dialogo e condividere le loro opinioni sul Manifesto per aiutarci a muoversi verso l’adozione di questo piano di crescita digitale per l’UE”.

 

Ecco le 22 raccomandazioni contenute nello Startup Manifesto:
1 . Trasformare gli insegnanti in esperti digitali per affrontare la sfida .
2 . Insegnare ai nostri figli i principi, i processi e la passione per l’imprenditorialità fin da piccoli.
3 . Incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi.
4 . Preparare i laureati per un mercato radicalmente diverso.
5 . Incoraggiare le grandi imprese a formare il grande pubblico.
6 . Fare dell’Europa il posto più facile dove talenti altamente qualificati possano avviare un’impresa e ottenere un lavoro grazie a un “visto di startup” paneuropeo.
7 . Rendere più facile per le aziende assumere al di fuori dei loro Paesi d’origine.
8 . Rendere più facile per le aziende licenziare i dipendenti .
9 . Riportare a casa i migliori cervelli.
10 . Aumentare gli investimenti privati ​​e istituzionali in startup .
11 . Rendere più facile raccogliere capitali attraverso i mercati pubblici per le imprese a forte crescita.
12 . Acquistare di più dalle piccole imprese .
13 . Istituire una E-Corp , nuovo tipo di società trans-europea.
14 . Tassare le share options come capital gain e non come reddito.
15 . Rivedere e normalizzare le leggi sulla protezione dei dati.
16 . Eliminare l’obbligo per i fornitori di dati di memorizzare le informazioni in un determinato Paese.
17 . Rendere pubblici i dati governativi.
18 . Far sì che i governi pensino in digitale.
19 . Avviare un cambiamento di mentalità in tutta Europa in termini di come definiamo il successo.
20 . Nominare un “Direttore Digitale” in tutti i paesi UE.
21 . Creare un archivio di “best practices” .
22 . Fondare un Forum digitale europeo.

Qui, il link ufficiale al sito Startup Europe, dove è possibile consultare la versione completa del Manifesto.

Napoli, 25/10/2013

 

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