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Tag: innovazione

Finanziamenti e contributi per PMI: dal 31 marzo sarà possibile presentare domanda per il Plafond Beni Strumentali (MISE – CDP)

Il D.L. n. 69 del 21/06/2014 ha istituito, nell’ambito delle Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia nazionale, un Plafond di provvista presso la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) destinato a finanziamenti e contributi a tasso agevolato per micro, piccole e medie imprese con sede in Italia.

Il Plafond ammonta a 2,5 miliardi di euro (è prevista l’eventualità di un innalzamento fino a 5 miliardi di euro) ripartiti negli anni nel modo seguente:

– Per il 2014: 7,5 milioni di euro,
– Per il 2015: 21 milioni di euro,
– Per gli anni 2016/2019: 35 milioni di euro l’anno,
– Per il 2020: 17 milioni di euro,
– Per il 2021: 6 milioni di euro.

Le agevolazioni sono composte da tre differenti strumenti: un finanziamento a copertura degli investimenti tramite la Cassa Depositi e Prestiti, un contributo del MISE a parziale copertura degli interessi e la possibilità di accesso al Fondo di Garanzia (fino all’80% dell’importo).

Gli investimenti coperti dal Plafond devono riguardare l’acquisto di macchinari, impianti, beni strutturali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché l’acquisto di hardware, software e tecnologie digitali.

Il finanziamento dovrà essere richiesto a una delle banche o degli intermediari finanziari che avranno stipulato un’apposita convenzione (l’elenco sarà disponibile sul sito del MISE e della CDP), e gli investimenti dovranno avere una durata massima di 5 anni e un importo compreso tra 20.000 e 2 milioni di euro.
L’agevolazione potrà coprire fino al 100% dell’investimento, e l’importo sarà erogato in un’unica soluzione.

Con la Circolare n. 4567 del 10/02/2014, il Ministero dello Sviluppo Economico ha stabilito termini e modalità di presentazione delle domande: sarà possibile presentare le richieste esclusivamente per via telematica attraverso la PEC della banca o dell’intermediario finanziario convenzionati, a partire dalle ore 9:00 del 31/03/2014.
La procedura sarà a sportello, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per maggiori informazioni, a questo link è possibile scaricare:

– Il testo integrale del D.L. 21/06/2013 n. 69, con il quale è stato istituito il Plafond;
– Il testo integrale del Decreto MISE 27/11/2013, che stabilisce i requisiti e le condizioni di accesso, nonchè le modalità di erogazione dei contributi;
– Il testo integrale della Circolare MISE n. 4567 del 10/02/2014, con i dettagli sulla documentazione e le modalità di presentazione delle domande, oltre agli schemi di domanda (allegati) e all’Appendice per le modalità tecniche di calcolo del contributo.

Inoltre, per maggiori dettagli e informazioni, la pagina dedicata dal sito ufficiale della Cassa Depositi e Prestiti al Plafond Beni Strumentali è disponibile al seguente link: http://portalecdp.cassaddpp.it/cdp/OperatoriFinanziari/PlafondBeniStrumentali/index.htm

Napoli, 10/03/2014

Startup In Action: Codemotion e InnovAction Lab selezionano le migliori startup ICT per l’evento dell’11 e 12 aprile a Roma

Startup In Action è “l’evento nell’evento” che Codemotion e InnovAction Lab dedicano all’incontro tra startup tecnologiche ad alto tasso di innovazione e i partecipanti a Codemotion Roma 2014 (sviluppatori, programmatori, ingegneri, aziende ICT italiane e internazionali): è quindi un’importante occasione per le startup in fase di recruiting, alla ricerca di sviluppatori ed altre figure professionali altamente qualificate.

Spesso, infatti, può essere difficile per le startup proporsi in maniera convincente a queste figure professionali, in quanto solitamente i founders sono abituati a presentare il proprio pitch a potenziali investitori e non ad eventuali collaboratori: se a questo si aggiunge il fatto che i developers hanno molte opportunità lavorative tra cui scegliere, diventa ancora più importante creare un’occasione di incontro per le startup alla ricerca di personale.

Le startup tecnologiche che vogliono proporre la propria candidatura a Startup In Action hanno tempo fino al 22 marzo 2014: occorre inviare un file in formato pdf (seguendo la convenzione NomeStartup.pdf) all’indirizzo codemotion@innovactionlab.org
Il file dovrà contenere un testo della lughezza massima di 1.000 parole che dovrà descrivere cosa fa la startup, che tipo di problema risolve, quali sono i clienti e il mercato di riferimento, da chi è composto il team, quali sono gli obiettivi nei prossimi 12 mesi, cosa cerca e perchè (figure professionali, skills, competenze).

Tra tutte le candidature pervenute, saranno selezionate le 15 migliori startup che avranno diritto a:

– partecipazione gratuita al corso che InnovAction Lab terrà a Roma il 5 aprile 2014 sul miglioramento del pitch;

– partecipazione gratuita al Codemotion Roma (11 e 12 aprile 2014) con un mini desk, la pubblicazione del logo sul sito dell’iniziativa e un totem con logo della startup all’evento.

Inoltre, tra le 15 startup selezionate per partecipare a Codemotion, le migliori 8 potranno avere un talk di 5 minuti per presentare il proprio progetto durante Codemotion di fronte alla platea di investitori e professionisti presenti all’evento.

Per maggiori informazioni: http://it.codemotionworld.com/startupinaction/?utm_content=buffer31629&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer

Napoli, 07/03/2014

Eventi per startup e innovatori: sabato 8 marzo #SOCIALFUND. Una panoramica sui temi del crowdfunding e fundraising

Sistema Cilento S.C.p.A. organizza, in collaborazione con R&R Consulting e DeRev, un evento dedicato al tema “#SOCIALFUND – Crowdfunding & Fundraising – Strumenti e strategie di raccolta fondi per progetti, buone cause e opere pubbliche”.

Si tratta di una giornata a scopo formativo e divulgativo, suddivisa in due sessioni, costituite ciascuna da due workshop: l’appuntamento è per sabato 8 marzo 2014 presso l’Aula Consiliare di Vallo della Lucania (SA).
La partecipazione è gratuita, previa registrazione obbligatoria al seguente link: http://www.eventbrite.it/e/biglietti-socialfund-strumenti-e-strategie-di-raccolta-fondi-10620982645

Come accennato, il programma di #SOCIALFUND prevede due sessioni:

I SESSIONE (ore 10/12)

Il primo workshop è incentrato sul tema “Fundraising/Crowdfunding per le scuole e progetti innovativi”. I relatori (Massimo Coen Cagli, Direttore della Scuola fundraising di Roma e Roberto Esposito, founder e CEO di DeRev) offriranno ai presenti il proprio punto di vista su argomenti quali i programmi di educazione al dono, il ruolo del volontariato no profit come primo passo per una carriera profit, le modalità di finanziamento dei programmi extrascolastici e le possibilità di finanziamento per il recupero delle strutture scolastiche.

Il secondo workshop della sessione mattutina è invece dedicato al tema “Fundraising e Crowdfunding per la Politica e le Pubbliche Amministrazioni: dalla campagna elettorale al finanziamento delle opere pubbliche e delle politiche di welfare”. Tra gli argomenti trattati durante il secondo workshop, la richiesta efficace del 5×1000 per sostenere progetti e le modalità di pianificazione di una campagna di crowdfunding da parte di un Comune.
I relatori del workshop saranno Valeria Romanelli (fundraiser R&R Consulting), Massimo Coen Cagli (Direttore della Scuola fundraising di Roma), Marco Musella (Direttore del DIpartimento di Scienze Politiche – Università Federico II di Napoli) e Roberto Esposito (founder e CEO di DeRev).

II SESSIONE (ore 15/17)

La sessione pomeridiana si apre con il terzo workshop previsto dal programma: il tema è quello del “Fundraising/Crowdfunding per associazioni culturali, cooperative ed enti no-profit”.
I relatori (Valeria Romanelli, fundraiser R&R Consulting; Maurizio Imparato, titolare Crowdfundingformazione.com e Michele Dell’Edera, giornalista esperto in comunicazione web) offriranno una panoramica sul ciclo di crowdfunding, le varie tipologie di fundraising adatte alle organizzazioni, l’attivazione di campagne di crowdfunding a sostegno di buone cause e la comunicazione efficace sui canali social dedicate alla raccolta fondi.

Ultimo workshop della giornata è quello incentrato sul tema “Progetti artistici, culturali e startup: come autofinanziare le buone idee”.
Tra gli argomenti previsti ricordiamo il crowdfunding per progetti indipendenti e startup, la possibilità di utilizzare un’impresa sportiva per il finanziamento di un’idea e un momento dedicato all’impresa e agli strumenti ed opportunità per la nascita e la crescita di nuovi progetti imprenditoriali.
I relatori del quarto ed ultimo workshop della giornata sono Nello Onorati (Presidente di Sistema Cilento), Chiara Spinelli (Ricercatrice al CNR di Pisa) e Maurizio Onorato (Titolare Crowdfundingformazione.com).

La locandina dell’evento è disponibile qui: programma-socialfund

Napoli, 05/03/2014 

Consigli alle startup: strategie utili per gestire lo stress del team ed evitare il burnout

Il burnout è una problematica molto diffusa tra i team delle startup, dove spesso occorre lavorare con il massimo impegno e a ritmi molto elevati per accelerare il percorso di crescita e di sviluppo del business: un buon CEO, quindi, deve essere in grado di guidare il proprio team in modo tale da evitare il burnout, consentendo a tutti di dare il meglio di sé senza, tuttavia, farsi sopraffare troppo dal lavoro.

Scott Gerber, founder dello Young Entrepreuner Council, ha raccolto nel suo ultimo contributo pubblicato da readwrite.com i consigli di 9 CEO di startup di successo che sono riuscite a portare equilibrio nel proprio lavoro e in quello dei propri team, facendo in modo tale che ciascuno dia il massimo senza arrivare al punto di rottura del burnout.

1. Focus sulle priorità

Quando il team lavora allo sviluppo del progetto, è responsabilità del CEO e dello staff dei senior aiutarli a focalizzarsi sulle priorità, per non disperdere energie e risorse. Un consiglio è quello di chiedere a tutti di stilare la propria to-do list, e di concentrare il lavoro sugli aspetti prioritari delle liste di ognuno.

E’ importante tener presente che nessuno è in grado di far tutto, e farlo bene: aumentare la produttività non significa necessariamente fare tutto ciò che è segnato sulla lista, ciò che è veramente importante per essere efficaci ed efficienti è mettere a fuoco le priorità e lavorare su quelle, per massimizzare l’impatto del lavoro sulla crescita del business.

2. Trovare gli ostacoli e rimuoverli

Immaginiamo una situazione in cui il CEO decide di modificare il programma e, per attuare la modifica, chiede di incontrare un membro del team: quest’ultimo dovrò cambiare il suo programma e, di conseguenza, tutti i membri del team dovranno cambiare il proprio.

Il CEO e i membri senior del team devono imparare a riflettere attentamente sull’impatto che le loro decisioni hanno sull’intera squadra e, conseguentemente, sull’intera produttività dell’azienda. Bisogna valutare attentamente la programmazione e, se necessario, chiedere direttamente al team e ai dipendenti dei suggerimenti.

Spesso i dipendenti possono essere timorosi nell’esprimere i propri pareri: è compito di un buon leader imparare a chiedere feedback e suggerimenti per il buon andamento dell’azienda.

3. Uso creativo delle risorse

Un utilizzo smart e creativo delle risorse è un’ottima strategia per aumentare i ricavi e gestire i momenti di stallo nella crescita di una startup. La maggior parte dei founders tendono a prediligere personale a tempo pieno fin dagli inizi della vita aziendale: ciò però può avere ripercussioni sulla flessibilità e avere costi molto elevati.

All’inizio della vita di una startup può essere utile avere un piccolo nucleo di dipendenti a tempo pieno per creare un core team. Le altre mansioni possono essere svolte da liberi professionisti, società offshore e collaboratori che abbiano le competenze utili a far scalare e crescere la startup nelle fasi iniziali di sviluppo.

4. Focus sui margini e sulla mission

Un business in espansione è un lavoro ricco di soddisfazioni, ma può essere molto stressante: diventa quindi fondamentale creare dei processi che facciano sentire il team tranquillo durante il periodo di crescita del business. L’approccio più utile è in questo caso quello focalizzato sui margini e la mission.

Di fronte a qualsiasi nuova opportunità bisogna chiedersi: “Accettare questa sfida è in linea con la nostra mission aziendale e, allo stesso tempo, ci consente di aumentare i nostri margini?”. Se la risposta non è affermativa per entrambi gli aspetti, è meglio lasciar perdere.

5. Essere comprensivi

Crescere molto e in maniera troppo veloce causa al team di una startup un alto livello di stress: il sovraccarico di lavoro fa sentire i membri del team frustrati. In questi casi è fondamentale l’atteggiamento con cui ci si approccia al problema: occorre essere comprensivi, simpatizzare con i dipendenti e fargli capire che “siamo tutti sulla stessa barca”.

Un atteggiamento comprensivo verso i problemi del team consente al CEO di trovare un dialogo per risolvere il malcontento e aumentare la produttività, aiutandoli ancora una volta a concentrarsi su ciò che è davvero indispensabile.

6. Mettere la propria vita prima del business

Mettere la propria vita privata davanti al proprio lavoro aiuta i dipendenti ad essere più produttivi e fa ottenere alla startup risultati migliori. Un esempio può essere quello di concedere al team la flessibilità di orario e di location: in questo modo, ciascuno impara a gestire i propri tempi nel modo più opportuno, e ha la possibilità di lavorare nel luogo che ritiene gli sia più congeniale.

Chiedere ai dipendenti di sacrificare tempo dedicato alla famiglia, agli hobbies, agli amici non aiuta la crescita del business: aggiunge ulteriore stress e avvicina la possibilità che si verifichi il burnout.
Al contrario, offrire loro la libertà di scelta li aiuta ad essere più efficaci e aumenta la fiducia e la lealtà verso l’azienda.

7. Rimuovere la gerarchia all’interno dell’azienda

Per una startup è importante non avere una gerarchia interna: le persone hanno maggiore probabilità di sentirsi stressate se si sentono inferiori a qualcun altro. Occorre offrire a tutti la possibilità di essere partecipi, creando un ambiente di lavoro ricco di energia positiva.

8. Stabilire dei ruoli ben definiti

In una startup è fondamentale definire attentamente il ruolo di ciascun componente del team: ciascuno avrà una lista dettagliata dei propri compiti e delle proprie attività, che sarà sempre condivisa con gli altri membri della squadra. In questo modo, ognuno è consapevole di ciò che tutti gli altri fanno.

Diventa quindi particolarmente utile conservare in un file apposito tutte le liste, rendendolo accessibile in qualsiasi momento a tutti i membri del team: ciò aiuta il team a conoscere attentamente la struttura della società e a rimanere focalizzati sui propri compiti ed attività.

9. Stabilire le priorità ed esternalizzare

Una volta che ogni dipendente ha la propria to-do list, è possibile chiedere a ciascuno di loro di segnalare le attività che soltanto loro possono svolgere. Sapere quali sono queste attività è indispensabile per il management della startup, che può capire quali attività è possibile esternalizzare e quali no.

Il post originale è disponibile a questo link:
http://readwrite.com/2014/03/03/startup-ceos-teams-burnout#awesm=~oxxqDzcTruQA76

Napoli, 04/03/2014

Un’occasione per progetti e startup strettamente connessi al territorio: premi fino a 30.000 euro con ReStartApp

L’ecosistema dell’innovazione italiano si arricchisce grazie ad una nuova iniziativa dedicata a idee imprenditoriali e startup: ReStartApp apre infatti la sua call for ideas, dedicata a progetti di impresa non necessariamente connessi al mondo delle tecnologie digitali, ma incentrate sullo sviluppo e il legame con il territorio.

Nato da un’iniziativa della Fondazione Edoardo GarroneReStartApp è il Campus di incubazione ed accelerazione dedicato ad imprese tecnologiche e non dell’Appennino italiano: con sede a Grondona, nell’Appennino Ligure, ReStartApp nasce allo scopo di incentivare la nascita e sostenere la crescita di imprese con un business model imperniato sui concetti di sostenibilità, creatività, tradizione ed innovazione che possano valorizzare il territorio appenninico italiano.

Il percorso offerto da ReStartApp è un campus residenziale della durata di 12 settimane per progetti imprenditoriali e startup incentrate sulla valorizzazione delle risorse del territorio appenninico che si propone di fornire competenze sull’avvio e la gestione di impresa e favorire il networking dei partecipanti con mentor, professionisti e imprenditori.

I requisiti per l’accesso al Campus di ReStartApp sono:

– essere cittadini italiani o stranieri con residenza in Italia;
età inferiore ai 35 anni alla data di scadenza del Bando;
– avere un’idea di impresa o essere soci/titolari di un’impresa avviata da non più di 12 mesi.

I progetti imprenditoriali dovranno riguardare i seguenti ambiti e settori:

agricolo, agroalimentare e dell’allevamento
turistico e culturale
ambiente e cura del territorio
trattamento del legname e delle risorse boschive
venatorio, della pesca e dei prodotti derivati
artigianato e design

La partecipazione alle selezioni è aperta sia a singoli candidati che a team e ciascun candidato potrà presentare una sola idea imprenditoriale.

Per partecipare alla call for ideas di ReStartApp occorre presentare la documentazione richiesta (elencata all’art. 9 del Bando) entro le ore 13:00 del 10 aprile 2014. Le domande potranno essere inviate:

– in formato elettronico (compilati, firmati e scansionati) all’indirizzo e-mail info@pec.restartapp.it;

– in formato cartaceo, all’indirizzo Fondazione Edoardo Garrone – Via San Luca n. 2 16124 Genova (GE).

La prima fase di selezione prevede una prima valutazione da parte della Commissione di Valutazione che terminerà entro il 30 aprile 2014.
La seconda fase di selezione prevede i colloqui motivazionali (ai candidati selezionati per la fase dei colloqui sarà data comunicazione entro il 23 maggio 2014).

Per la partecipazione al Campus saranno selezionati i migliori 15 progetti imprenditoriali, che parteciperanno al percorso di formazione, mentorship e networking.
Al termine del Campus ReStartApp, saranno selezionati i tre progetti migliori ai quali verranno assegnati i seguenti premi:

– 1° classificato: 30.000 euro
– 2° classificato: 20.000 euro
– 3° classificato: 10.000 euro

I premi saranno erogati all’effettivo avvio delle imprese, che dovrà avvenire entro 12 mesi dalla data di premiazione.

Per maggiori informazioni, il Bando integrale è disponibile al sito ufficiale www.restartapp.it.
Inoltre, è possibile contattare la Fondazione Edoardo Garrone al numero 010.8681517 o all’indirizzo e-mailinfo@restartapp.it

Napoli, 03/03/2014

 

I consigli di Reid Hoffman, co-founder di LinkedIn, per presentare il pitch ai potenziali investitori

Reid Hoffman è il co-founder di LinkedIn ed è attualmente uno dei più importanti imprenditori e venture capitalist americani. Il suo blog ospita una serie di interessanti post su temi legati al mondo dell’imprenditoria web e delle startup, tra i quali quello da cui prende spunto questo articolo. Il post in questione elenca 7 tra i principali “miti” legati alla preparazione del pitch da presentare ai potenziali investitori, con altrettante “verità” spiegate agli startuppers che si apprestano ad affrontare un round di finanziamento.

Mito: Il financing process di una startup riguarda solo i soldi
Verità: Un financing process di successo per una startup ha come risultato una partnership che offre benefici che vanno oltre i soldi

Ovviamente, scopo del financing process per una startup è la raccolta di capitali: ci sono però altri importanti risultati che i founders dovrebbero sperare di ottenere attraverso il financing process. Gli investitori, ad esempio, possono incrementare significativamente il network di una startup, offrendo nuove possibilità per reclutare dipendenti o acquisire clienti. I migliori investitori, inoltre, possono essere una fonte di intelligence con cui prepararsi al meglio per affrontare le prossime sfide e cogliere le opportunità future.

In altre parole, un partner finaziario può essere visto come un co-founder che migliora le relazioni e il network della startup: purtroppo ci sono casi in cui un investitore ha valore aggiunto negativo, o ancora casi in cui non apporta alcun valore (l’autore parla di “dumb money”, denaro muto) e infine ci sono casi in cui l’investitore offre un valore aggiunto proattivo (il cosiddetto “smart money”).

Per capire se l’investitore con cui siamo in contatto potrà apportare valore aggiunto al di là del capitale, è importante capire se proviene dal settore in cui la nostra startup opera. Occorre inoltre domandarsi se capiscono il nostro mercato di riferimento, se i loro feedback sono utili alla startup, se sono interessati al problema che la nostra startup cerca di risolvere.

Mito: Se il tuo team è forte, metti all’inizio del pitch la slide “Team”
Verità: Il pitch deve aprirsi con la slide “Investment Thesis”

Il livello di attenzione degli investitori è al massimo per i primi 60 secondi della presentazione del pitch: la prima slide è quindi fondamentale, e va scelta con attenzione. La maggior parte dei pitch inizia con la slide sul team, soprattutto se il team è uno dei maggiori punti di forza della startup. Ma iniziare così non è una buona idea: occorre sfruttare al massimo i primi 60 secondi facendo capire al potenziale investitore perchè devono voler essere soci della nostra azienda (Investment Thesis).

La prima slide del pitch dovrebbe articolare tale Invetment Thesis in un elenco da 3/8 punti: il pitch dovrebbe poi proseguire su temi che possano accrescere la fiducia dei potenziali investitori nel vostro progetto, compreso il team.

Questo consiglio si presta bene a round di seed funding, anche se per una startup early stage è risaputo che l’idea subirà molti cambiamenti nel corso dello sviluppo e dell’implementazione del progetto. Occorre convincere gli investitori che il progetto è intrigante, e mostrargli come è possibile metterlo in pratica.

Mito: Tutti i pitch hanno la stessa struttura
Verità: Bisogna decidere di volta in volta se presentare un pitch basato sui dati o sul concept

Un’Investment Thesis può essere data-driven o concept-driven: di conseguenza, il pitch cambia.

In un pitch basato sui dati, sono questi ultimi a dover essere messi in primo piano perchè dimostrano con i numeri quanto il progetto sia valido. Gli investitori dovranno quindi valutare la startup basandosi proprio sui dati.

Un concept pitch, invece, può anche contenere dei dati ma essi riguarderanno un concept non ancora sviluppato: il pitch di un progetto di questo tipo mostra la vision di come sarà la situazione in futuro, e di come si pensa di arrivare a tale risultato. Gli investitori dovranno servirsi invogliati a far parte di quel futuro, per cui i dati saranno più che altro delle promesse.

Mito: Bisogna evitare di inserire nel pitch qualsiasi cosa che possa evidenziare un rischio e diminuire la fiducia degli investitori nel progetto 
Verità: Identificare e specificare i fattori di rischio del progetto

Gli investitori esperti sanno che c’è sempre un rischio insito in qualsiasi business: se ti chiedono quali siano i fattori di rischio del progetto, non è possibile rispondere che non ce ne sono. In questo modo si rischia di apparire poco credibili, disonesti o ingenui: occorre sempre identificare almeno un paio di fattori di rischio del proprio progetto.

Mito: Sostenere che non esistono potenziali concorrenti è un punto di forza
Verità: Individua tutti i possibili competitors e spiega qual è il vostro vantaggio competitivo

Spesso gli aspiranti imprenditori dicono di non avere concorrenti nel mercato che intendono ricoprire: ma ciò equivale a dire che il mercato è completamente inefficiente o che nessun altro pensa che quella fetta di mercato sia appetibile.

In ogni caso, un’affermazione del genere non rende credibili di fronte ai potenziali investitori: al contrario, si dimostra di non aver compreso i rischi derivanti dalla concorrenza e di non aver capito come affrontarli.

Bisogna invece individuare e comunicare efficacemente il proprio vantaggio competitivo: se non ci si dimostra chiari e decisi, gli investitori penseranno che non siamo convinti di poter avere successo con la nostra startup.

Mito: Non paragonarti ad altre aziende, perché tu pensi di essere unico
Verità: Basa il tuo pitch sulle analogie con altre realtà aziendali

Qualsiasi grande azienda, soprattutto nel settore web, cresce fino a diventare un’azienda unica nel suo genere. Ma una startup agli inizi deve utilizzare le analogie tra i propri risultati positivi e quelli delle altre aziende di successo, in modo tale da far capire agli investitori quali sono le potenzialità del progetto. Avendo poco tempo a disposizione, è fondamentale far leva su casi che l’ascoltatore conosce già.

Mito: Il focus del pitch deve essere sul presente
Verità: Pensate anche al round di finanziamento successivo

Ogni volta che ci si presenta a un potenziale investitore, si dovrebbe pensare sempre al successivo round di finanziamento: supponendo che questo round abbia successo, come si potranno raccogliere i successivi finanziamenti? Chi saranno i prossimi investitori cui presenteremo il pitch? Quali saranno le loro domande, e come potremmo rispondere?

Aspettatevi sempre che gli investitori del round B vi chiedano di vedere alcune diapositive del pitch presentato al round A. Nella preparazione del pitch bisogna tener conto di questo: ad esempio, se prevedo una certa curva di crescita, nel pitch per il successivo round di finanziamento devo essere in grado di dimostrare quali risultati avevo previsto di raggiungere e in che modo sono riuscito a farlo o addirittura ad ottenere risultati migliori. Ciò accresce la fiducia dei potenziali investitori, perché nel round di finanziamento precedente siamo riusciti a rispettare o addirittura superare le aspettative.

Il post originale dal blog di Hoffman è disponibile a questo link: http://reidhoffman.org/what-i-wish-i-knew-before-pitching-linkedin-to-vcs/

Napoli, 03/03/2014

 

 

 

 

Cresce l’ecosistema campano dell’innovazione: nasce a Caserta “012 Factory”, centro di contaminazione per startup

E’ appena nata in Campania una nuova realtà dedicata all’imprenditoria innovativa: si tratta di 012 Factory, centro di contaminazione per startup, talenti e idee creative di impresa che offre un percorso formativo gratuito sui temi dell’imprenditoria innovativa: 012 Academy.

Il centro 012 Factory si trova a Caserta ed sarà inaugurato ufficialmente oggi, 27 febbraio, con un evento che si terrà a Villa Vitrone (Via Fulvio Renella, 89 – Caserta) a partire dalle 17:30.
Nel frattempo, sono già aperte le iscrizioni per il programma formativo 012 Academy 2014: è possibile inviare la propria candidatura on-line entro il 31 marzo 2014 compilando il form di iscrizione disponibile al link http://www.012factory.com/academy.php .

Tra tutte le candidature saranno selezionate le migliori 30 che potranno accedere gratuitamente al percorso di formazione semestrale (che si terrà tra maggio e novembre 2014): il focus è su progetti innovativi e ad alto potenziale di crescita, e la partecipazione è aperta a talenti creativi, studenti, aspiranti imprenditori già in possesso di un’idea imprenditoriale o semplicemente con molta voglia di mettersi alla prova. E’ prevista inoltre un’attività di team building ad aprile 2014, prima dell’inizio dell’Academy.

Il percorso 012 Academy si struttura in 12 moduli dedicati ad altrettanti temi fondamentali per startup e imprese: Analisi dei Bisogni, Competitor e Best Practices, Analisi di Mercato, Processi di Produzione, Piano Commerciale e Pricing, Comunicazione, Risorse Umane, Aspetti Legali e Societari, Proprietà Intellettuale, Business Model, Finance e Piano Economico, Pitch Development.

Al termine del percorso formativo, la migliore idea di impresa riceverà un premio consistente in un Seed Funding di 20.000 euro e potrà accedere all’Incubatore di 012 Factory per un percorso della durata di altri 6 mesi.

Per maggiori informazioni: http://www.012factory.com/

Napoli, 27/02/2014

Opportunità per startup: aperte fino al 30/06 le candidature per UniCredit Start Lab 2014

UniCredit Start Lab è il programma di accelerazione dedicato ai migliori progetti imprenditoriali innovativi creato nel 2009 da UniCredit, che ha sostenuto negli ultimi anni oltre 100 startup ed è attualmente alla ricerca delle idee di impresa più interessanti per l’edizione 2014 del Programma: le candidature on-line resteranno aperte fino al 30 giugno 2014 (è possibile registrarsi alla piattaforma on-line dedicata al Programma UniCredit Start Lab a questo link).

UniCredit Start Lab è un programma multisettoriale, che accoglie progetti innovativi di impresa riguardanti i seguenti ambiti:

Life Science: Biotecnologie, Pharma, Medical Devices, Servizi di Health Care;
ICT/Web/Digital: Digital Design, Mobile Apps, Hardware;
CleanTech: Energie rinnovabili, Efficienza energetica, Mobilità sostenibile;
Innovative Made in Italy: Fashion, Materiali innovativi, Nanotecnologie, Robotica.

Tra tutti i Business Plan ricevuti entro il 30 giugno 2014, UniCredit Start Lab selezionerà 10 startup per ciascuna delle categorie elencate che saranno ammesse al Programma. Il Programma Start Lab ha una durata di 12 mesi e prevede la partecipazione alla Startup Academy 2014 di UniCredit, un percorso di formazione sui temi dell’imprenditorialità, e al programma di mentoring personalizzato di UniCredit per ciascun team inserito nel programma UniCredit Start Lab.

Il programma annuale Unicredit Start Lab offre quindi una serie di opportunità, servizi e attività per le startup selezionate:

Valutazione: incontri one-to-one con gli esperti della commissione specializzata nel proprio ambito di riferimento, che permetteranno al team di confrontarsi e ottenere feedback utili allo sviluppo e la crescita della startup;
Mentoring: una volta effettuata la valutazione, a ciascun team saranno assegnati uno o più mentor del network UniCredit che seguiranno il team nell’evoluzione nel progetto e in particolare nei momenti chiave per la crescita della startup. Sono previsti almeno quattro incontri durante i 12 mesi di durata del programma.
Formazione: erogata essenzialmente attraverso la Startup Academy, si svolgerà presso gli spazi di UniCredit a Milano e sarà dedicata a temi specifici legati alla realizzazione e l’accelerazione dei progetti imprenditoriali (es. Go To Market, Business Plan, Governance).
Networking: i partecipanti al Programma entreranno in contatto con il network internazionale di UniCredit, e quindi con aziende, professionisti, partner, soggetti istituzionali e manager protagonisti del mondo dell’imprenditorialità e dell’innovazione.

Inoltre, i team selezionati per il Programma UniCredit Start Lab 2014 parteciperanno all’evento finale “Pitch Day”, durante il quale avranno la possibilità di incontrare potenziali investitori (Business Angel, Fondi Early Stage, Venture Capitalist, ecc.). Al termine del Programma saranno selezionati 4 vincitori (uno per ciascuno dei settori di riferimento) i quali riceveranno un premio in denaro di 10.000 euro: i migliori progetti saranno scelti sulla base di criteri quali l’innovatività, le potenzialità di mercato, la completezza del team e le prospettive economico-finanziarie del business.

Per maggiori informazioni:

– La pagina ufficiale dedicata al Programma UniCredit Start Lab: https://www.unicreditgroup.eu/startlab/it/startlab/programma.html

– Il Regolamento del Programma UniCredit Start Lab: https://www.unicreditgroup.eu/startlab/it/startup/regolamento.html

Napoli, 27/02/2014

European ACE Competition: un percorso di accelerazione per startup innovative che vogliono crescere sui mercati internazionali

Manca poco alla chiusura delle application per European ACE Competition, progetto europeo dedicato alle startup e PMI innovative più promettenti con elevato potenziale di crescita nei mercati internazionali: fino al 28 febbraio 2014 è possibile inviare la propria candidatura on-line compilando il form disponibile al link http://www.f6s.com/aceprogram.

Il Progetto ACE (Accelerator Cross-Border Engagement Project), lanciato nel settembre dello scorso anno, consiste in un programma di accelerazione per startup e PMI innovative nel settore ICT ed è finalizzato all’internazionalizzazione dei progetti coinvolti, in particolare alla ricerca di partner e finanziatori sui mercati esteri.

Dopo la chiusura delle selezioni, saranno identificati i 120 progetti migliori che verranno inseriti nel programma di accelerazione ACE: all’interno della rete di partner che abbraccia tutta Europa, i team e le startup selezionate attraverso European ACE Competition potranno beneficiare di un programma gratutito di mentorship che include attività e servizi quali living lab validation, assistenza ed incontri con potenziali partner e clienti, spazi di coworking, incontri con investor stranieri, coaching ed assistenza per la stesura e la presentazione del pitch. Lo scopo finale del programma di accelerazione è consentire alle startup coinvolte la possibilità di sviluppare il proprio internationalization plan.

Come accennato, il Progetto ACE può contare su un network di partner internazionali che erogheranno i servizi e le attività del percorso di accelerazione ai vincitori: il partner italiano del Progetto ACE è META Group, leader nella consulenza aziendale, gestore di alcuni fondi di venture capital (attraverso ZernikeMeta Ventures) e attore di rilievo nell’ecosistema startup italiano con il suo Startups’Village.

Per maggiori informazioni: http://www.europeanace.eu/

Napoli, 26/02/2014

NetSpeed, tra i team selezionati per VulcanicaMente 2, presenta il suo progetto pilota

NetSpeed, tra i 10 progetti selezionati per la seconda edizione di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa”, parte con il suo progetto pilota nella V Municipalità (Vomero Arenella) del Comune di Napoli: si tratta di un importante passo avanti per una delle idee vulcaniche inserite nel programma di coworking del CSI – Incubatore Napoli Est.

Il team di NetSpeed, infatti, ha completato da poco la prima fase di coworking prevista dall’iniziativa che il Comune di Napoli – Assessorato Lavoro, Gestione delle crisi e Politiche di sviluppo e CSI – Centro Servizi Incubatore d’Impresa Napoli Est dedicano ai talenti creativi e innovativi campani con idee di impresa da trasformare in startup innovative, ed è attualmente tra i partecipanti al prossimo TechGarage Day che decreterà i vincitori di VulcanicaMente 2.

NetSpeed è una piattaforma Local Eco E-Commerce che offre un servizio di consegna a domicilio (in tempi rapidi e nell’arco di un’ampia fascia oraria) che mette in rete i piccoli commercianti attraverso una piattaforma on-line e un centralino telefonico per la raccolta degli ordini, e che prevede la consegna attraverso una rete di pony in bicicletta elettrica che effettuano il servizio a domicilio entro 60 minuti.
Il progetto NetSpeed, inoltre, presenta una forte connotazione sociale che gli ha permesso di ottenere anche il Patrocinio del Comune di Napoli: il servizio, infatti, è fornito in maniera totalmente gratuita a diversamente abili e anziani over 70.

In occasione del lancio del progetto pilota per la Municipalità Vomero Arenella, venerdì 28 febbraio si terrà una Conferenza Stampa (a partire dalle ore 11 presso la V Municipalità del Comune di Napoli in Via Morghen), cui interverranno:

– Nunzio Guida, Presidente dell’Associazione NetSpeed
– Mario Coppeto, Presidente V Municipalità – Comune di Napoli
– Enrico Panini, Assessore al Lavoro e alle Attività Produttive del Comune di Napoli
– Roberta Gaeta, Assessore al Welfare del Comune di Napoli
– Daniele Quatrano, Presidente della commissione Commercio V Municipalità – Comune di Napoli
– Giampiero Bruno, A.T. CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est

La piattaforma NetSpeed sarà on-line a partire dal 3 marzo 2014.

Per saperne di più su NetSpeed, il video di presentazione del progetto è disponibile a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=yGyMOfKI_rQ

Napoli, 26/02/2014

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