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Tag: finanziamenti

Nana Bianca e il programma Asteroids: la terza call for ideas per startup

Nana Bianca, l’acceleratore di startup con sede a Firenze degli ex fondatori di Dada, lancia la nuova edizione del suo programma: Asteroids #3.
Le candidature resteranno aperte fino al 15 dicembre 2013 e la partecipazione è riservata a team con progetti nel settore Internet e App Mobile con un prodotto in versione Beta.

Il programma Asteroids #3 offre infatti alle startup accelerate un ecosistema capace di finanziare e sostenere i progetti innovativi nella fase di passaggio da beta a prodotto finito: i team dovranno confrontarsi innanzitutto con il mercato italiano, ma devono essere pronti a rapportarsi anche con il mercato globale.

Inoltre, è necessario che all’interno dei team sia presente almeno uno sviluppatore: questo perchè i responsabili di Nana Bianca sono convinti che non basta avere una buona idea, ma è indispensabile essere in grado di realizzarla.

Il programma Asteroids #3 prevede un evento di scouting fissato per il 22 gennaio 2014, durante il quale i team selezionati presenteranno i propri progetti di fronte ai mentors di Nana Bianca, ad investitori ed esperti del settore e agli altri team ospitati dall’acceleratore.

In palio per i migliori team c’è un periodo di tre mesi nel working space di Nana Bianca a Firenze, durante il quale sarà possibile beneficiare di una serie di servizi di supporto e tutoraggio su diversi aspetti fondamentali per lo sviluppo di una startup: product validation, acquisizione di nuovi clienti, ricerca HR, consulenze legali. I team avranno a disposizione un network di consulenti e una rete di supporto per la ricerca di investimenti in fase seed. In cambio, Nana Bianca chiede un impegno full time da parte del team, che dovrà lavorare nella struttura fiorentina, e il 10% in Equity.

Per candidare il proprio progetto il link di riferimento è: https://angel.co/nana-bianca-asteroids/apply

Napoli, 05/11/2013

Lo stato attuale del Crowdfunding in Italia: il report 2013 di ICN

Si è tenuto lo scorso 19 ottobre a Roma Crowdfuture, l’evento italiano dedicato al mondo del crowdfunding e del finanziamento collettivo delle idee innovative: giunto alla sua seconda edizione, Crowdfuture si è concentrato sull’analisi della situazione attuale del fenomeno con uno sguardo ai futuri temi e trend del mercato.

Nel corso di Crowdfuture è stata presentata la Mappa Italiana del Crowdfunding, un’analisi dettagliata delle piattaforme italiane aggiornata con i dati di ottobre 2013 a cura di Daniela Castrataro, presidente dell’Italian Crowdfunding Network, e Ivana Pais, dell’Università Cattolica di Milano.

Attualmente, il panorama italiano del crowdfunding conta ben 42 piattaforme, di cui 27 attive e 15 in fase di lancio.
Dal report si desume che sono quattro le tipologie di piattaforme on line maggiormente presenti in Italia: reward-based (basato su un sistema di ricompense in cambio dei contributi); donation based (in cui non esiste ricompensa a fronte delle donazioni); equity based (in cui il finanziatore, a fronte del proprio contributo, ricevono una quota del capitale societario) e lending based (che consiste in uno scambio di microprestiti tra privati).

Le autrici della Mappa fanno però notare che, a differenza di altre parti del mondo, in Italia è presente una maggiore complessità di modelli per quanto riguarda le piattaforme di crowdfunding: molti sono gli esempi di piattaforme “ibride”, che sono difficili da “inquadrare” nelle categorie standard.

Concentrandosi sulle piattaforme attive, il Report conferma ancora una volta che il modello prevalente in Italia resta il reward based, cui appartiene oltre la metà delle piattaforme attuali: subito dopo si posiziona il donation based, che copre oltre il 30% del totale.

Riguardo invece all’equity based, che rappresenta la modalità maggiormente interessante per le startup, bisogna guardare all’immediato futuro: le piattaforme in fase di lancio che, anche sulla spinta del Regolamento CONSOB pubblicato lo scorso luglio, si affideranno a tale modalità di crowdfunding sono infatti 9 (di cui una avrà un modello ibrido reward/equity) e andranno a costituire il 22% delle piattaforme italiane di crowdfunding.
Da questo punto di vista, gioca sicuramente un ruolo fondamentale la presenza di una disciplina giuridica del fenomeno che ha reso il nostro Paese il primo al mondo a dotarsi di una normativa specifica in materia: circostanza che crea all’Italia un importante vantaggio competitivo, anche e soprattutto riguardo alla possibilità di formare professionalità con competenze specifiche sull’argomento. Riguardo a quest’ultimo aspetto, anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ha recentemente offerto il proprio contributo ad approfondire la conoscenza del fenomeno dell’Equity Crowdfunding, con un workshop sull’argomento tenuto da Alberto Giusti.

Riguardo all’entità di capitali raccolti, il fenomeno del crowdfunding in Italia non registra sicuramente un vero e proprio boom, ma è sicuramente in crescita: sono stati raccolti dalle nostre piattaforme 23 milioni di euro, di cui 11 soltanto nell’ultimo anno.

Storicamente, la prima piattaforma italiana di crowdfunding è Produzioni Dal Basso, nata nel 2005: da allora, i numeri sono cresciuti fino ad arrivare al boom del 2013 con 24 nuove piattaforme.
Da un punto di vista della distribuzione geografica, invece, il Nord Italia continua ad ospitare la maggioranza delle piattaforme anche se, rispetto alla Mappa Italiana del Crowdfunding presentata nel 2012, si segnala la nascita di tre piattaforme nel Sud Italia.

Tra le piattaforme di Crowdfunding particolarmente attive al Sud, ricordiamo la partenopea DeRev: tra i progetti presentati durante la prima edizione di VulcanicaMente, DeRev nasce nel novembre 2012 grazie al suo founder Roberto Esposito, autore insieme a Claudio Calveri del report “Crowdfunding World 2013”, una fotografia sullo stato attuale del fenomeno a livello globale con un focus particolare sull’Italia. Il documento è scaricabile in maniera gratuita da questo link.

Tra le altre novità interessanti contenute nella Mappa Italiana del Crowdfunding, ricordiamo infine l’apertura al mercato europeo ed extraeuropeo (anche se la maggior parte delle piattaforme si rivolge esclusivamente al mercato italiano, infatti, sono attualmente 4 le piattaforme che si rivolgono al mercato europeo e 2 quelle che si muovono sul mercato extraeuropeo): un ulteriore aspetto che conferma la crescita di questo fenomeno non solo a livello globale, ma anche nel nostro Paese.

Fonte: ICN – Italian Crowdfunding Network, Analisi delle Piattaforme Italiane di Crowdfunding (di Daniela Castrataro e Ivana Pais).

Napoli, 31/10/2013

Startup Europe Manifesto: il Leader Club presenta il documento con oltre 5.000 firme al Consiglio Europeo

Sono 22 le raccomandazioni contenute nel Manifesto “Startup Europe”, presentato dal Leaders Club al presidente del Consiglio Europeo Herman Van Romouy firmato da oltre 5.000 persone: una grande risposta da parte della community della Rete, che conferma l’interesse crescente a creare un ecosistema per startup nel nostro continente.

Lo Startup Manifesto nasce la convinzione che le startup siano il motore economico dal quale l’Europa può ripartire e tornare a crescere, per cui il documento cerca di inquadrare le azioni e gli strumenti utili per fare del territorio UE un posto dove sia più semplice fondare una startup, grazie anche ad un collegamento con le istituzioni pubbliche e con il mondo dell’università e della ricerca.

Come accennato in un precedente post del nostro blog dedicato all’argomento, Per il mercato dell’Internet Economy si prevede una crescita pari all’8% all’anno nei prossimi 5 anni nei paesi del G20 (per le economia in via di sviluppo la crescita annuale del settore è stimata addirittura al 18%): favorire la nascita e lo sviluppo di startup operanti nel settore delle tecnologie digitali è quindi un’occasione fondamentale per migliorare la situazione economia, in termini occupazionali e di nuova ricchezza.

Ricordiamo che tra i redattori e i firmatari del Manifesto è possibile ritrovare nomi di grandi esperti e protagonisti del settore, tra i quali Zaryn Dentzel (Tuenti), Daniel Ek (Spotify), Kaj Hed (Rovio Entertainment), Lars Hinrichs (HackFwd), Boris Veldhuijzen van Zarten (The Next Web), che sono tra l’altro alcuni tra i fondatori del Leader Club, nato alcuni mesi fa su indicazione del vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes (qui, il nostro approfondimento sul Leader Club).

I redattori del Manifesto hanno individuato 22 azioni sulla base delle quali le imprese possono orientarsi per migliorare le proprie performance future: l’invito a imprenditori, investitori, consulenti e altri soggetti interessati contenuto nel documento è di “impegnarsi in questo dialogo e condividere le loro opinioni sul Manifesto per aiutarci a muoversi verso l’adozione di questo piano di crescita digitale per l’UE”.

 

Ecco le 22 raccomandazioni contenute nello Startup Manifesto:
1 . Trasformare gli insegnanti in esperti digitali per affrontare la sfida .
2 . Insegnare ai nostri figli i principi, i processi e la passione per l’imprenditorialità fin da piccoli.
3 . Incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi.
4 . Preparare i laureati per un mercato radicalmente diverso.
5 . Incoraggiare le grandi imprese a formare il grande pubblico.
6 . Fare dell’Europa il posto più facile dove talenti altamente qualificati possano avviare un’impresa e ottenere un lavoro grazie a un “visto di startup” paneuropeo.
7 . Rendere più facile per le aziende assumere al di fuori dei loro Paesi d’origine.
8 . Rendere più facile per le aziende licenziare i dipendenti .
9 . Riportare a casa i migliori cervelli.
10 . Aumentare gli investimenti privati ​​e istituzionali in startup .
11 . Rendere più facile raccogliere capitali attraverso i mercati pubblici per le imprese a forte crescita.
12 . Acquistare di più dalle piccole imprese .
13 . Istituire una E-Corp , nuovo tipo di società trans-europea.
14 . Tassare le share options come capital gain e non come reddito.
15 . Rivedere e normalizzare le leggi sulla protezione dei dati.
16 . Eliminare l’obbligo per i fornitori di dati di memorizzare le informazioni in un determinato Paese.
17 . Rendere pubblici i dati governativi.
18 . Far sì che i governi pensino in digitale.
19 . Avviare un cambiamento di mentalità in tutta Europa in termini di come definiamo il successo.
20 . Nominare un “Direttore Digitale” in tutti i paesi UE.
21 . Creare un archivio di “best practices” .
22 . Fondare un Forum digitale europeo.

Qui, il link ufficiale al sito Startup Europe, dove è possibile consultare la versione completa del Manifesto.

Napoli, 25/10/2013

 

Dal MISE, nuove agevolazioni per l’Innovazione delle imprese del Mezzogiorno

Con Decreto Ministeriale del 29/07/2013, il Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto un nuovo regime di agevolazioni destinato alle imprese delle Regioni Convergenza che intendano effettuare investimenti innovativi: la dotazione finanziaria messa a disposizione è di 150 milioni di euro, di cui il 60% riservato alle PMI.

Possono presentare domanda le imprese regolarmente costituite da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda che abbiano sede legale ed operativa nei territori delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) che si trovino in regime contabile ordinario e, in caso di imprese di servizi, siano costituite sotto forma di società.

Per accedere alle agevolazioni, le imprese devono presentare dei programmi di investimento che siano finalizzati all’acquisto di immobilizzazioni materiali ed immateriali avanzate da un punto di vista tecnologico e in grado di accrescere i livelli di efficienza e/o di flessibilità nello svolgimento del business.

Tali miglioramenti dovranno essere valutabili in termini di:

– riduzione dei costi,
– aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi,
– aumento della capacità produttiva,
– introduzione di nuovi prodotti e/o servizi,
– riduzione dell’impatto ambientale,
– miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.

In particolare, il secondo comma dell’art. 5 elenca una serie di investimenti che sono considerati innovativi e che pertanto possono ottenere le agevolazioni previste dal Decreto: tra questi, segnaliamo l’acquisto di apparecchiature elettroniche per la gestione e lo svolgimento di attività legate al ciclo produttivo, di sistemi di automazione industriale che utilizzino algoritmi per l’interazione tra parti meccaniche ed elettroniche, di computer e programmi informatici.

Riguardo ai settori economici, saranno ammissibili programmi di investimento relativi a:

– attività manifatturiere;
– produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore;
– attività di servizi (specificate in allegato al Decreto in questione).

Le spese ammissibili oggetto di agevolazione dovranno essere comprese tra i 200.000,00 e i 3.000.000,00 di euro, e il programma di investimento dovrà avere una durata temporale non superiore ai 12 mesi. Riguardo, invece, alla tipologia di spese ammissibili, l’art. 6 specifica che si tratta di quelle “relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, (…) che riguardano i macchinari, gli impianti, le attrezzature e i programmi informatici”.

Il regime di agevolazioni introdotto dal Decreto MISE 29/07/2013 si sostanzia in una sovvenzione rimborsabile: l’impresa beneficiaria deve restituire una percentuale dell’importo ricevuto, con percentuali che variano a seconda delle dimensioni (70% per le piccole imprese, 80% per le medie imprese, 90% per le grandi imprese).

Il rimborso dovrà essere effettuato secondo un piano di ammortamento con rate semestrali, per una durata massima di 7 anni a partire dalla data di erogazione dell’ultima quota della sovvenzione. Il piano di restituzione non prevede il pagamento degli interessi.

La procedura di valutazione delle domande di agevolazione sarà gestita con modalità a sportello, sulla base dei criteri elencati dall’art. 8 e consistenti in aspetti relativi a:

– caratteristiche dell’impresa (copertura ed indipendenza finanziaria, spese in Ricerca e Sviluppo, personale qualificato);
– fattibilità tecnica e sostenibilità economico-finanziaria (tenendo conto anche dell’incidenza della gestione caratteristica e degli oneri finanziari del programma di investimento);
– qualità della proposta.

Non sono ancora stati comunicati i termini di apertura della procedura a sportello e le modalità di presentazione delle domande, il MISE precisa che saranno definite da un successivo decreto direttoriale della Direzione generale per l’incentivazione alle attività imprenditoriali.

Per ulteriori informazioni, la pagina dedicata sul sito ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico è disponibile a questo link.

Napoli, 11/10/2013

Un nuovo modello per startup nel settore dell’editoria: nasce a Milano RCS NEST

Da un accordo tra il Gruppo RCS, leader nel settore dei media, e il venture incubator di startup innovative Digital Magics, nasce RCS NEST: un nuovo modello di incubatore per startup digitali nel settore dell’editoria.

Il progetto nasce allo scopo di superare i problemi dell’attuale panorama dell’imprenditoria innovativa in Italia e prevede, entro il 2015, di supportare tra le 15 e le 20 startup innovative con spazi, strumenti finanziari, servizi di mentorship e networking, offrendo come valore aggiunto la possibilità di beneficiare della rete di contatti di RCS e Digital Magics che sarà messa a disposizione delle giovani aziende.

Il Gruppo RCS, inoltre, partecipa al progetto RCS NEST offrendo alle startup uno spazio dedicato nella sede centrale “storica” del gruppo, in Via Rizzoli a Milano. Questa scelta sarà ancora più d’aiuto per favorire il confronto e la crescita delle startup: lo stesso Amministratore Delegato del Gruppo RCS, Pietro Scott Jovane, spiega come il progetto RCS NEST sia allo stesso tempo una sfida e una scommessa per il gruppo, “un passo lungo verso il futuro (…) che rappresenta inoltre un’occasione di scambio reciproco fra nuove realtà emergenti e una realtà – quale quella di RCS – consolidata da una lunga e prestigiosa tradizione editoriale”.

L’accordo tra Digital Magics e RCS prevede, senza obbligo di esclusiva, che le startup selezionate vengano accompagnate nell’elaborazione di un business plan con un sostegno sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista dei servizi media, logistici e tecnici. Al raggiungimento degli obiettivi intermedi di sviluppo, è possibile procedere inoltre ad un’ulteriore capitalizzazione. Infine, una volta raggiunti gli obiettivi di sviluppo definitivi, saranno via via stabilite le condizioni per ciascuna exit.

Il nuovo incubatore RCS NEST sarà riservato a progetti imprenditoriali il più possibile affini al core business del Gruppo RCS, ma le selezioni saranno aperte anche a proposte nei settori digital e social.
In ogni caso, per poter accedere al programma RCS NEST si prevedono selezioni molto rigide: come dichiarato a Wired dal fondatore e presidente di Digital Magics Enrico Gasperini, l’incubatore milanese riceve infatti ogni anno oltre 500 proposte di startup.

Resta da vedere in che modo si evolverà questa interessante sfida, lanciata da due attori fondamentali del sistema imprenditoriale italiano, che potrà dare nuovo slancio e linfa vitale all’ecosistema nazionale delle startup innovative.

Napoli, 09/10/2013

A Napoli la seconda edizione di AdottUp: deadline il 10 ottobre 2013

Dopo la chiusura delle selezioni il 6 settembre per la prima edizione, Adottup è alla ricerca di startup da inserire nel suo secondo percorso formativo: le candidature sono aperte fino al 10 ottobre 2013 ed il percorso formativo si terrà a Napoli.

Il percorso di Adottup a Napoli partirà nel weekend del 9 e 10 novembre e proseguirà per i tre weekend successivi: gli argomenti trattati, come per l’edizione milanese di settembre, saranno organizzati in moduli.

In particolare, il percorso formativo prevede i seguenti moduli:

BUSINESS IDEA: Dalla business idea al business model;
BUSINESS MODEL: Business modelling;
LEGAL: Legal & Contracts, Protezione della proprietà intellettuale;
MARKETING: Market & Go to Market, Digital Marketing;
ECONOMICS: Business Plan.

Vi ricordiamo che Adottup nasce da un’iniziativa di Piccola Industria Confindustria in collaborazione con OFF – Officine Formative e si basa su un programma di adozione delle startup in tre fasi:

1. Le startup inseriscono la propria idea di business sul portale on line, in maniera totalmente gratuita previa registrazione a questo link: http://officineformative.it/adottup/

2. Le startup selezionate partecipano al percorso formativo di OFF – Officine Formative, che integra formazione in aula con grandi esperti del settore e moduli interattivi on line.

3. Le migliori idee saranno inserite da Confindustria nell’elenco delle startup “adottabili” dalle oltre 150.000 aziende iscritte, permettendo alle startup adottate di usufruire di servizi, competenze, risorse in termini di organizzazioni, strutture e tecnologie, network e canali commerciali ed eventuale supporto finanziario.

Per saperne di più su Adottup, trovate qui il nostro approfondimento sull’iniziativa.

Inoltre, è possibile scrivere ad adottup@confindustria.it e consultare il Vademecum dell’iniziativa a cura di Confindustria.

Napoli, 08/10/2013

Il Programma COSME 2014-2020: dall’UE, nuovi strumenti a sostegno di startup e PMI

COSME 2014-2020 è il Programma dell’Unione Europea nato con l’obbiettivo di incrementare la competitività a livello internazionale delle piccole e medie imprese del territorio comunitario.
Il Programma COSME si pone in un’ottica di continuità con le azioni e le iniziative già intraprese nell’ambito del Programma EIP (Programma per l’Imprenditorialità e l’Innovazione), con la finalità di semplificare l’accesso al programma da parte delle imprese europee e di sostenere, coordinare ed integrare le azioni in materia intraprese a livello dei singoli Stati Membri.

Tra gli scopi perseguiti, ritroviamo innanzitutto facilitare l’accesso al sistema dei finanziamenti per le PMI, la creazione di un ecosistema favorevole alla creazione e alla crescita di nuove imprese, lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale diffusa in Europa, la crescita della competitività in un’ottica sostenibile e il miglioramento dell’accesso ai mercati internazionali per imprese di piccole dimensioni.

Gli strumenti di cui si avvale COSME per raggiungere tali obbiettivi sono sostanzialmente cinque:

1. Strumenti finanziari dedicati alle PMI per facilitare l’accesso al sistema dei finanziamenti: è previsto un sistema di agevolazioni specifico per le varie fasi del ciclo di vita delle aziende, in particolare per le startup, con prestiti fino a 150.000 euro per tutte le PMI, gestito dal Fondo Europeo per gli Investimenti.

2. La rete di servizi alle imprese “Enterprise Europe Network”: riunisce oltre 600 organizzazioni da 60 paesi per fornire informazioni e servizi di qualità nel campo del sostegno alle imprese, per favorirne la competitività.

3. Sostegno all’Imprenditorialità: azioni di sostegno alle imprese per favorire i network transnazionali e lo scambio di best practices, oltre che per individuare le possibilità di ampliamento delle attività di business. Tra i target specifici, ampio spazio sarà dato alle azioni dirette all’imprenditoria giovanile e femminile.

4. Migliorare le condizioni per la competitività e sviluppare politiche a favore delle imprese: verrà effettuata un’accurata analisi dell’ecosistema imprenditoriale europeo per facilitare il lavoro dei policy makers a livello nazionale e locale, basato sui dati delle performance e delle politiche di ciascuno Stato Membro e sulle ultime tendenze di alcuni settori dei mercati a livello europeo e globale. Inoltre, è prevista l’organizzazione di una serie di conferenze ed altri eventi per diffondere le conoscenze e le informazioni, per formulare proposte e per favorire la cooperazione tra Stati Membri in tema di promozione dell’imprenditorialità.

5. Internazionalizzazione delle PMI: attraverso il Programma COSME saranno forniti alle PMI servizi di supporto per facilitare l’espansione delle attività di business sia nel mercato unico europeo che nei mercati esteri (tra gli esempi di servizi gratuiti, ricordiamo l’IPR Helpdesk per la Cina).

Nelle previsioni della Commissione Europea, l’impatto del Programma COSME porterà ad un aumento del PIL dell’UE di oltre un miliardo di euro l’anno, con la creazione e/o salvaguardia di circa 30.000 posti di lavoro, la nascita di circa 12.000 nuove imprese e un aumento del fatturato delle imprese assistite dal programma pari a circa 400 milioni di euro l’anno.
Tutto ciò sarà reso possibile grazie alla dotazione di 3,5 miliardi di euro prevista dal Programma COSME e destinata al finanziamento delle imprese sotto forma di prestito e/o di investimento.

Le proposte della Commissione Europea per il Programma COSME saranno valutate entro la fine del 2013 dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, mentre il Programma destinato alle PMI dovrebbe partire il 1°gennaio 2014.

Per maggiori informazioni su COSME, il link ufficiale di riferimento dal sito della Commissione Europea è http://ec.europa.eu/cip/cosme/

Napoli, 01/10/2013

Startup del settore agroalimentare all’Internet Festival di Pisa con l’Investor Day di Rural Hub

Rural Hub è il primo spazio di incubazione in Italia destinato alle imprese rurali, nato allo scopo di offrire supporto al rinnovamento imprenditoriale nel settore agroalimentare attraverso la condivisione (co-living e co-working tra persone, idee e progetti) dell’innovazione sociale applicata alla ruralità.

Anche se a prima vista può sembrare un controsenso legare il tema dell’innovazione e delle tecnologie digitali alla ruralità e alle tradizioni, il progetto Rural Hub nasce dalla convinzione che le nuove tecnologie possano essere di grande aiuto allo sviluppo e al rinnovo del settore agroalimentare, ed in particolare che il modello startup sia estremamente utile per coniugare creatività ed innovazione e risolvere i problemi del settore dell’agricoltura e dell’alimentazione in Italia.

Nell’ambito delle sue attività a sostegno dell’innovazione nel settore agroalimentare, Rural Hub propone a tutti i changemaker, agli innovatori sociali e agli startuppers coinvolti in progetti sui temi della neo-ruralità, del local food e della rural innovation una call to action per l’Investor Day che si terrà l’11 ottobre durante l’Internet Festival 2013 di Pisa (10 – 13 ottobre).

La call to action è aperta a imprese, startup innovative, società cooperative, singoli cittadini o gruppi informali con un progetto relativo ad uno dei seguenti segmenti:

REDESIGN THE FOOD SYSTEM: forme di distribuzione e modelli di business innovativi maggiormente etici;

GAMIFICATION: una Farmville reale, dove ciascuno può scegliere, piantare e ricevere a casa le proprie verdure;

TOOLS FOR FARMERS: utilizzare Google AnalYtics per gli agricoltori;

ENVIRONMENT: risparmiare CO2 attraverso il riuso, la riduzione e il riciclo;

SOCIAL EATING: non mangiare più da soli, ma fare del mangiare un’attività sociale;

REVERSE AUCTIONS: più compri e meno paghi;

FOOD DELIVERY: per ordinare i pasti senza dover cucinare;

RESTAURANT BOOKING: per ricercare i ristoranti più vicini alle proprie esigenze;

RECIPE BOX: per ordinare una ricetta già pronta;

ENABLE LOCAL COMMUNITY: condivisione delle conoscenze tradizionali per migliorare le relazioni a livello di comunità locale.

La deadline per presentare i propri progetti è fissata per le 24:00 dell’8 ottobre 2013: entro il 9 ottobre saranno selezionate le migliori 12 proposte, che potranno presentare la propria idea durante l’Investor Day di venerdi 11 ottobre 2013 (dalle ore 16 alle ore 18) presso la Gipsoteca di Arte Antica (Piazza San Paolo all’Orto 20, Pisa) nell’ambito dell’Internet Festival 2013.

Per ciascuno dei progetti selezionati, saranno ammessi gratuitamente all’evento 2 rappresentanti del team che presenteranno la propria idea al panel di investitori ed esperti selezionati da Rural Hub e Oltre Venture.

Link utili

Napoli, 01/10/2013

Terminata la fase di scouting per VulcanicaMente2: dal talento all’impresa

Le ultime due settimane sono state caratterizzate da giornate intense per la community di talenti creativi e aspiranti startuppers napoletani. Un magma di idee imprenditoriali innovative e vulcaniche è emerso dagli eventi di scouting di VulcanicaMente: dal talento all’impresa 2, l’iniziativa del Comune di Napoli, giunta alla sua seconda edizione, con lo scopo di trovare e supportare i migliori progetti da trasformare in vere startup innovative.

Sono state ben 45 le idee innovative di impresa pervenute per le selezioni di VulcanicaMente 2, con progetti innovativi e creativi dedicati a temi e settori di grande attualità. Tra questi, segnaliamo progetti caratterizzati da potenziali ricadute positive sull’economia territoriale, ad esempio nell’ambito del turismo e della sostenibilità ambientale o ancora della vivibilità urbana, nonché dalle ultime tendenze tecnologiche, come la stampa 3D ed il mondo dei makers. Da notare anche una forte presenza di team interamente composti da donne, in linea con una tendenza globale che sta vedendo crescere la presenza femminile nel mondo delle startup.

Lo scouting di VulcanicaMente2 si è svolto attraverso due eventi: il Barcamper (17 settembre 2013) ed il TechDay (24/25 settembre 2013).

Il 17 settembre, per il primo evento di scouting, il Barcamper, un vero e proprio ufficio mobile, è stato posizionato per tutta la giornata in Piazza Dante. Prenotando uno slot per il Barcamper, i partecipanti alle selezioni di VulcanicaMente 2 hanno avuto l’opportunità di incontrare per un colloquio one-to-one lo staff dei mentor del CSI, ricevendo preziosi feedback e consigli esperti per focalizzare meglio i loro progetti.
Ma la presenza del Barcamper è stata anche un’occasione di informazione e sensibilizzazione: alcuni talenti creativi hanno deciso di mettersi in gioco e partecipare a VulcanicaMente 2 proprio grazie alle risposte alle proprie curiosità ottenute in Piazza Dante.

Il secondo ed ultimo evento dedicato allo scouting di VulcanicaMente2 è stato il TechDay (24 e 25 settembre al PAN di Napoli): due giornate ricche di momenti importanti, con ospiti d’eccezione e testimonianze significative.
Il TechDay ha visto tre momenti fondamentali: la presentazione delle idee in sala con Gianluca Dettori, che ha consigliato a ciascuno dei talenti le modifiche e gli aggiustamenti; la fase di colloqui one-to-one con lo staff dei mentor, per focalizzare e mettere a punto le modifiche ai progetti; ed infine la presentazione finale alla sala dei pitch da parte dei candidati.
Altri due momenti importanti e di alto valore formativo per i partecipanti su temi di rilevanza per aspiranti startuppers sono stati gli interventi di Giovanni De Caro (Atlante Ventures) e di Annalisa Clavari (Invitalia). De Caro ha parlato ai presenti del Venture Capital, con un focus particolare sulla situazione italiana dei finanziamenti alle imprese, rendendo il suo discorso ancora più prezioso grazie alla sua disponibilità e all’aperto confronto con i partecipanti; mentre Annalisa Clavari ha offerto una panoramica completa sugli incentivi previsti dal Bando Smart&Start del Ministero dello Sviluppo, che consente alle nuove imprese di ottenere finanziamenti fino a 200.000 euro. Anche in questo caso, c’è stato un interessante momento di scambio con i partecipanti, i quali hanno potuto avere risposte e chiarimenti, in modalità one-to-one, sul sistema di incentivi di Invitalia dedicato alle startup.
Un importante valore aggiunto del TechDay è stato offerto dalle testimonianze delle startup partecipanti alla prima edizione di VulcanicaMente: tra queste, alcuni rappresentanti dei team delle startup attualmente insediate al CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est. Hanno partecipato al TechDay, infatti, Marco Meola (Rehub), Pier Giuseppe Meo (FinWin), Ottavio Sgrosso e Marco Vladovich Relja (Pushapp), Alessandro Schirio (SmartGo) e Pasquale Mauriello (Prenoda): ciascuno di loro, con le testimonianze e i racconti su differenti aspetti della vita quotidiana di uno startupper, ha permesso ai nuovi aspiranti imprenditori di carpire consigli, suggerimenti ed esperienze utili di chi sta lavorando per trasformare in una realtà imprenditoriale di successo la propria idea innovativa.

Special guest del TechDay sono stati anche Angelo Romano (Linkpass) e Roberto Esposito (DeRev). Poco più di un anno fa Linkpass e DeRev erano due solide idee di business emerse durante gli eventi di VulcanicaMente, oggi, anche grazie ad un finanziamento di un importante fondo di Venture Capital partenopeo, sono realtà significative dell’imprenditoria innovativa che nascono da Napoli e si proiettano verso un mercato internazionale.

In conclusione, lo scouting di VulcanicaMente 2 è stato un processo virtuoso di formazione e networking tra i partecipanti, gli esperti, i mentor e gli startupper. Il risultato più interessante è stata l’attivazione di un meccanismo concreto di sviluppo partecipativo e di team building attorno alle idee presentate. Ciò in piena armonia con i contenuti del percorso di coworking, presso il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est del Comune di Napoli, cui beneficeranno le migliori 10 idee risultanti dalla selezione.

Napoli, 30/09/2013

Nuove opportunità per giovani, aziende e startup dal Bando NEET

Grazie al Bando NEET di Italia Lavoro, anche le startup possono arricchire il proprio team con giovani tirocinanti esperti in cerca di un’esperienza di lavoro: a partire dal 9 settembre 2013, infatti, è possibile iscrivere la propria azienda al portale ClicLavoro nella sezione appositamente riservata al Bando NEET. Possono candidarsi ad ospitare un tirocinante le aziende appartenenti a qualsiasi settore economico: esse devono avere forma giuridica disciplinata dal diritto privato, compresa la forma cooperativa.

Abbiamo già parlato in questo recente post del nostro blog dell’importanza fondamentale del team e delle politiche di gestione del personale: il Bando NEET rappresenta un’opportunità per le aziende che possono far entrare nel proprio team nuovi talenti e valutarne le competenze per un periodo di tempo limitato senza dover coprire i relativi costi, e al contempo offre un’opportunità ai giovani residenti nelle Regioni Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) per entrare nel mondo del lavoro.

Il Bando prevede l’attivazione di 3.000 tirocini riservati a giovani residenti nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) che si trovino nella condizione “Not in Education, Employment or Training”, ossia in possesso dei seguenti requisiti:

– età compresa tra 24 e 35 anni non compiuti;
in possesso di una laurea (vecchio o nuovo ordinamento) in uno dei seguenti gruppi disciplinari: geo-biologico, letterario, psicologico, giuridico, linguistico, agrario, politico-sociale;
disoccupati e che non stiano frequentando un percorso formativo.

I giovani interessati possono presentare la propria domanda iscrivendosi al portale ClicLavoro a partire dal 23 settembre 2013. I tirocini avranno una durata di 6 mesi e saranno retribuiti con 500 euro lordi mensili per i tirocini in loco (in una delle 4 Regioni indicate) oppure con 1.300 euro lordi mensili per i tirocini in mobilità.
Il Bando NEET resterà aperto fino ad esaurimento delle risorse disponibili (nello specifico, dieci milioni di euro) e comunque non oltre il 31 dicembre 2014.

Le aziende interessate, invece, che decideranno di candidarsi ad ospitare un tirocinante avranno la possibilità di selezionare autonomamente le candidature e, una volta identificato il nominativo, dovranno comunicarlo a Italia Lavoro inviando tutti i documenti amministrativi necessari tramite l’indirizzo neet@pec.italialavoro.it: l’elenco dei documenti necessari è riportato dall’art. 12 del Bando (disponibile qui).

Le aziende devono trovarsi preferibilmente nell’ambito territoriale delle 4 Regioni dell’Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), ma il Bando prevede che circa 200 dei 3.000 tirocini finanziati possano svolgersi in mobilità territoriale: possono quindi candidarsi, nei limiti quantitativi previsti, anche aziende con sede legale ed operativa al di fuori delle Regioni indicate.

Anche il CSI – Incubatore Napoli Est offre nuove opportunità ai giovani napoletani e non solo, grazie all’iniziativa del Comune di Napoli VulcanicaMente 2: dal talento all’impresa.

Le occasioni partono già in fase di selezione: sono aperte le prenotazioni per partecipare al TechDay del 24 e 25 settembre, con una serie di opportunità formative, di networking e di mentorship: non perdere l’occasione di mettere in gioco il tuo talento e di provare a trasformare la tua idea innovativa in startup!

Il form di iscrizione al TechDay è disponibile qui, mentre tutte le informazioni, l’avviso pubblico e le faq per VulcanicaMente 2 sono nella sezione Eventi & Iniziative del sito internet www.incubatorenapoliest.it.

Napoli, 16/09/2013

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