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Tag: business idea

Consigli per startup early stage: come presentare il pitch ad un business angel o a un venture capitalist?

L’incontro con potenziali investitori rappresenta un momento chiave per una startup in fase early stage: Inc.com ha pubblicato qualche tempo fa un’interessante vademecum utile per capire quali sono gli step essenziali per sfruttare al meglio l’occasione e presentare il proprio pitch in maniera efficace per convincere un business angel o un venture capitalist.

La guida si apre con il punto di vista sull’argomento di Mike Levinson, co-founder di DreamIt Ventures, programma di accelerazione per startup di Philadelphia: “Non andare oltre la prima base se non sei in grado di affrontare le quattro aree“. Secondo Levinson, infatti, un potenziale investitore focalizza la propria attenzione su quattro punti essenziali:

1) La business idea è abbastanza semplice perché io possa comprenderla e decidere di investire in essa?
2) La business idea risolve un problema o soddisfa un bisogno?
3) Esiste un mercato o una base di clientela abbastanza grande per la business idea?
4) L’imprenditore che propone l’idea ha le persone giuste nel team per realizzarla?

In sostanza, quando un founder incontra un business angel o un venture capitalist cerca di vendere la propria vision e il proprio team. Occorre però tener presente una differenza: gli angel tendono ad essere più interessati ad ascoltare una storia dietro all’idea, alle emozioni che essa può suscitare, mentre il venture capitalist solitamente presta maggiore attenzione ai numeri, le prestazioni e la traction.

Riguardo ai contenuti essenziali da inserire nel pitch agli investitori, bisogna innanzitutto avere un business plan con una strategia di marketing ben definita e solidi dati di bilancio. Ma ciò che può davvero fare la differenza quando si tratta di ottenere un finanziamento, è il modo di presentarsi, di parlare, e quali sono le informazioni aggiuntive che il pitch contiene.

Vediamo quindi alcuni consigli fondamentali che la guida di Inc.com offre ad aspiranti imprenditori per preparare e presentare il proprio pitch agli investitori:

– Alcuni investor sono molto attenti a cercare l’entusiasmo che gli startupper mettono nel proprio lavoro: la passione è quindi un aspetto fondamentale e che “non si può fingere”, come afferma Barbara Corcoran (investor e magnate nel settore immobiliare).

– Uno degli errori più frequenti dei founder che presentano il proprio pitch è quello di spendere troppo tempo a spiegare la tecnologia o il prodotto anziché focalizzarsi sulle motivazioni per cui un investitore dovrebbe finanziare la startup. Quando incontrano una startup, i potenziali investor partono dal presupposto che la tecnologia funzioni: meglio concentrare la presentazione sui dati, sui numeri, sul patrimonio netto. Qualora l’investitore abbia dei dubbi sulla tecnologia o sul prodotto sarà egli stesso a fare delle domande.

– Un aspetto spesso trascurato è il modo in cui ci si presenta agli investitori: la prima impressione, il primo sguardo, contano molto per costruire la fiducia. Occorre quindi fare attenzione a presentarsi ben curati, mantenere il contatto visivo diretto con l’interlocutore, controllare alcuni aspetti della comunicazione non verbale. Ad esempio, alcuni gesti da evitare sono mettere le mani in tasca o torcersi le dita: si tratta di gesti che tradiscono l’ansia e il nervosismo, mentre è importante dimostrare una certa sicurezza.

– La chiarezza è fondamentale: occorre esprimersi in maniera concisa ma efficace, trasmettendo la passione e l’entusiasmo del team. Occorre comunicare chiaramente l’idea, il mercato, i fattori distintivi, le basi del successo finanziario e perchè si dovrebbe investire nell’idea.

– Presentare il pitch con una presentazione PowerPoint di 12 slide è piuttosto standard, soprattutto per una startup nel settore tecnologico. Se c’è un prototipo funzionante è una buona idea quella di mostrarlo agli investor durante l’incontro, in modo da mostrare effettivamente come è fatto il prodotto e come dovrebbe funzionare. Ancora, un punto in più potrebbe essere presentare dati sulle vendite e gli ordini previsti, e risultati di ricerche di mercato, sondaggi, focus group e test di prodotto.

– Un altro aspetto importante è prepararsi ad anticipare le domande che gli investitori potrebbero porre. Alcuni esempi sono: Quanto è grande il vostro mercato? Chi sono i vostri concorrenti? Perchè il vostro prodotto è migliore di quello che è già sul mercato? Qual è la vostra strategia di acquisizione di nuovi clienti? Allo stesso tempo, è importante essere pronti a fornire strategie alternative, una sorta di “piano B” qualora la strategia ufficiale non dovesse permettere il raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, quando un investor pone una domanda, è importante mostrarsi calmi e sicuri di sè, prendendosi il tempo per riflettere prima di rispondere. In questo modo si dimostra anche la propria capacità di reagire in maniera efficace e costruttiva quando di è sotto pressione.

– E’ inoltre fondamentale avere già pronta una exit strategy. L’investitore deve sapere come guadagnerà in futuro i propri soldi, forndendo proiezioni a uno e a tre anni. Occorre inoltre tener presente che la maggior parte degli investimenti di business angel restano nel capitale sociale per circa 7/8 anni, prima di procedere con l’exit e vendere ad un’altra compagnia.

– Tenere sempre presente che alcune delle motivazioni più comuni per respingere un accordo tra investor e startup sono: valuation troppo alta, team con poca esperienza, mancanza di vantaggio competitivo, potenziale di crescita insufficiente, indebitamento troppo alto.

– Infine, non pensare che perché il pitch è andato bene, e l’investitore sembra disposto a finanziare il business, l’affare sia ormai concluso: la parte difficile inizia proprio nella fase di follow-up. E’ fondamentale in questa fare mantenere i contatti per ottenere prima possibile un secondo incontro e, al momento di rivedersi, chiedere un accordo scritto. Naturalmente è necessario presentarsi al secondo incontro con la risposta a tutti i dubbi, le domande e le preoccupazioni che l’investor aveva sollevato e avere a disposizione il business plan e i documenti necessari a sottoscrivere l’accordo.

Per leggere l’articolo originale da cui è tratto questo post: http://www.inc.com/guides/2010/10/how-to-pitch-to-angel-investors.html

Napoli, 29/05/2014

Let’s Start Up: il contest internazionale per idee innovative di giovani con un’esperienza in un programma di mobilità internazionale

AGM Milano e le 6 sedi milanesi di ESN – Erasmus Student Network sono gli organizzatori di Let’s Start Up, la competition internazionale per business ideas nata per premiare le migliori idee innovative di talenti provenienti da tutto il mondo: il filo conduttore che collega tutti i partecipanti è la partecipazione (attuale o passata) ad un programma di mobilità internazionale come Erasmus.

Possono presentare la propria idea progettuale, infatti, team composti da giovani di età compresa tra 18 e 30 anni all’interno dei quali almeno uno dei componenti sia in possesso di uno dei seguenti requisiti:

– sia attualmente o sia stato in passato studente in un progetto di international mobility;

– sia attualmente o sia stato in passato studente in una università di uno Stato differente da quello di residenza, anche non europeo;

– sia attualmente o sia stato in passato associato al network di ESN.

In tutti e tre i casi, i requisiti devono essere certificabili grazie ad apposita documentazione.

Il contest Let’s Start Up non prevede settori preferenziali per lo sviluppo delle idee imprenditoriali: ciò che conta è la componente innovativa, la creatività e l’originalità, il focus sulla soluzione innovativa in aree di particolare rilevanza per lo sviluppo economico e sociale a livello nazionale ed internazionale.

Il punto di partenza degli organizzatori è la convinzione che chi ha vissuto un’esperienza in un programma di mobilità internazionale acquisisce sicurezza, apertura mentale e maggiore intraprendenza: si tratta di persone che, grazie all’ambiente multiculturale in cui vivono, diventano più dinamiche, intraprendenti e flessibili. Per questo, sono preparate ad assumersi i rischi e ad accogliere le sfide che l’imprenditoria innovativa presenta.

Per partecipare a Let’s Start Up occorre compilare il form disponibile al link http://letstartup.agm-milano2014.eu/upload-your-idea-2/ entro il 19 giugno 2014: la domanda è in lingua inglese e richiede di allegare alcuni documenti, tra cui i CV dei componenti del team proponente.

Entro il 30 giugno saranno comunicati gli esiti delle selezioni: la Giuria sceglierà i progetti finalisti e i proponenti (massimo 4 persone per ciascun team) saranno invitati a partecipare all’evento Italian Week.
Durante l’Italian Week, che si terrà a Milano dal 21 al 27 luglio 2014, i partecipanti avranno l’opportunità di vivere un’esperienza formativa e di networking con workshop, meeting e training.
Il programma prevede la partecipazione di startupper di successo, incubatori, acceleratori, potenziali investitori ed esperti del settore (tra gli appuntamenti in programma, una giornata di training al Microsoft Innovation Campus, 3 giorni dedicati al Business Model Canvas, mezza giornata di laboratorio sul tema delle più moderne tecnologie innovative tra cui la stampa 3D).

L’Italian Week si concluderà con la presentazione delle idee dei finalisti alla giuria, che sceglierà i due progetti vincitori.
Il premio per i due vincitori consiste in un periodo di formazione a Brisbane (Australia), con la possibilità di scegliere uno dei seguenti corsi:

1. Certificate IV in Frontline Management
2. Diploma in Human Resources Management
3. Diploma of Management
4. Diploma of Marketing
5. Advance Diploma of Management (Human Resources)
6. Advanced Diploma of Management
7. Advanced Diploma of Marketing

Il premio Australian Scolarship nasce dalla collaborazione di Let’s Startup Up con MyAustralianDream e Queensland International Institute, e comprende sia i costi per la partecipazione ai corsi che il supporto per l’accomodation in Australia.

Per maggiori informazioni: http://letstartup.agm-milano2014.eu/

Per candidature: http://letstartup.agm-milano2014.eu/upload-your-idea-2/

Per il Regolamento: http://letstartup.agm-milano2014.eu/wp-content/uploads/2014/04/LSUP_announcement.pdf

Napoli, 27/05/2014

Da Registro.it, l’edizione 2014 di .it Cup dedicata a startup e idee innovative nel settore ICT

.it Cup è la business competition organizzata da Registro.it, che dal 1987 gestisce, attraverso il CNR, le attività relative alla registrazione e al mantenimento dei nomi a dominio .it.
Fino all’11 luglio 2014 è possibile presentare domanda di partecipazione al Bando .it Cup 2014, dedicato alla crescita di idee imprenditoriali nel settore dell’informatica, della telematica e dell’ICT.

Possono partecipare al bando persone fisiche (singolarmente o in team) e società, startup, associazioni, enti già costituiti o in fase di costituzione per lo sviluppo di prodotti e/o servizi innovativi nel settore ICT.
I progetti imprenditoriali dovranno essere caratterizzati per innovatività, originalità e alto valore aggiunto nel campo delle tecnologie e dei media digitali.

Per partecipare a .it Cup bisogna compilare il form di iscrizione disponibile al sito dedicato all’iniziativa (http://www.itcupregistro.it/it/partecipa/): tra i progetti pervenuti, saranno selezionati i 10 migliori che accederanno al percorso di formazione per perfezionare la business idea, il pitch e la comunicazione della startup.

La formazione si svolgerà presso l’area del CNR di Pisa nel mese di settembre 2014: si tratta di un percorso personalizzato di coaching e tutoring che consentirà ai finalisti di presentare al meglio il proprio progetto imprenditoriale agli investitori.

Al termine della formazione, i migliori progetti parteciperanno all’evento finale della competition: .itCupDay 2014 si svolgerà a Pisa il 10 ottobre 2014 e sarà l’occasione per gli aspiranti imprenditori di incontrare potenziali investitori ed esperti del settore.

L’evento finale sarà inoltre l’occasione per decretare il vincitore della competition, che avrà diritto a tre settimane di corso presso la Startup School di Mind The Bridge di San Francisco.

I 10 finalisti di .it Cup 2014 avranno inoltre diritto ad un percorso di formazione a cura di iDNA, focalizzato sul tema della comunicazione.

Per maggiori informazioni: http://www.itcupregistro.it/

Napoli, 07/05/2014

Startup creative a Copenaghen con la Creative Business Cup

Anche quest’anno si apre la call for ideas di Creative Business Cup, la competizione internazionale dedicata agli imprenditori operanti nel campo dell’industria creativa nell’ambito della GEW-Global Entrepreneurship Week, l’evento mondiale dedicato a startupper e giovani imprenditori dell’innovazione che quest’anno sarà ospitato a Copenhagen (18/24 novembre 2013).

E’ previsto un host per ciascun Paese partecipante, che coordinerà l’edizione nazionale della Creative Business Cup (per l’Italia se ne occupa META Group): ciascun Paese partecipante sceglierà i migliori imprenditori dell’industria creativa, che parteciperanno alla finale dell’evento internazionale di Copenaghen.

I vincitori della competizione internazionale saranno premiati in Danimarca con cash e/o servizi per 50.000 dollari, mentre per i vincitori delle competizioni a livello nazionale saranno stabiliti premi dai singoli host.

Per partecipare alla Creative Business Cup è indispensabile avere una business idea ed esperienza nel campo delle industrie creative: è possibile iscriversi come singolo o come membro di un team. Inoltre, il requisito fondamentale è che il singolo partecipante o il team siano legalmente proprietari o autorizzati allo sfruttamento della business idea con la quale ci si iscrive alla competizione.

Le business idea dovranno riguardare i seguenti settori dell’industria creativa:

  • Design
  • Architettura
  • Produzione di contenuti (es. gaming)
  • Advertising Libri e stampa
  • Musica Film & Video
  • Artigianato Radio & TV
  • Parchi di intrattenimento
  • Scenografie Gastronomia

Le business idea partecipanti a Creative Business Cup devono rispondere a tre caratteristiche fondamentali: originalità, creatività e potenzialità di mercato. Sono questi i criteri di valutazione che la commissione di esperti terrà in considerazione nella scelta dei vincitori.

In ogni Paese verrà infatti selezionata una Giuria di Esperti in materia di finanza e mercato provenienti dall’industria creativa, selezionati tra i partner aderenti all’iniziativa: META Group in Italia ha già stretto accordi, tra gli altri, con Campania Innovazione, Trentino Sviluppo, Confindustria Catania.

Le domande di partecipazione dovranno essere redatte (in italiano o in inglese) sulla base del Template for Business Concept (scaricabile da qui) entro le ore 18:00 del 15 luglio 2013 all’indirizzo e-mail metagroup@legalmail.it

Per maggiori informazioni: http://www.gewitaly.com/SitePages/default.aspx

Napoli, 19 giugno 2013

I consigli di Robert Siegel per un incontro di successo con gli investitori

Robert Siegel è General Partner di XSeed Capital, ed è una voce molto importante nell’approccio innovativo alla definizione delle strategie, dell’execution e del marketing per piccole e medie imprese in America. E’ anche docente presso la Stanford Graduate School of Business, e co-autore di svariati articoli pubblicati dalla California Management Review. Di recente ha pubblicato un post nel suo blog con alcuni interessanti consigli su come affrontare un incontro con potenziali investitori, anche senza servirsi di un pitch.

La prima questione da affrontare, infatti, è la seguente: è davvero indispensabile avere un pitch (con il supporto di diapositive, grafici e tabelle) per presentarsi ad un potenziale investitore? Secondo Siegel il pitch è un valido supporto, ma ciò non vuol dire che sia indispensabile. Ciò che conta davvero per raggiungere lo scopo è riuscire a comunicare in modo efficace gli elementi più importanti del proprio progetto.

Se uno startupper decide di presentarsi all’incontro con un VC senza utilizzare una presentazione con slides, deve comunque assicurarsi di riuscire a comunicare in maniera rapida ed efficace una serie di punti chiave:

  1. per prima cosa, è fondamentale spiegare in maniera dettagliata quale prodotto state costruendo;
  2. è necessario fornire esempi su chi sono i vostri clienti, quanti di loro potrebbero acquistare il vostro prodotto, perchè dovrebbero preferire la vostra soluzione (ne consegue l’importanza di spiegare quale problema specifico risolve il vostro prodotto)
  3. indicare chiaramente chi sono i vostri competitors e perchè il vostro prodotto risolve il problema meglio del loro prodotto;
  4. spiegare attentamente quanto è grande la vostra opportunità di business e quantificare i ricavi attesi in futuro (nello specifico, nei prossimi 3-5 anni);
  5. comunicare in che stato si trova attualmente il processo di produzione (prototipo, demo, alpha, beta, revenues, etc).

Anche senza l’ausilio delle slides, comunicare questi cinque punti deve richiedere dai 15 ai 30 minuti, comprensivi anche delle interruzioni per le domande dei potenziali investitori. A tal proposito, Siegel consiglia di costruire un vero e proprio backup degli incontri con i VC cui poter fare riferimento per prepararsi al meglio agli incontri futuri: le domande degli investitori, infatti, sono solitamente sempre le stesse.

Un altro consiglio è quello di tenere sempre ben presente il fatto che un VC incontra centinaia di startup ed ascolta altrettanti progetti: il vostro obiettivo è convincerli che vale la pena per loro separarsi dal proprio denaro e investirlo proprio su di voi.

In conclusione, secondo Siegel è possibile avere un incontro di successo con gli investitori anche senza l’ausilio di un pitch (per quanto egli lo ritenga uno strumento fondamentale): l’importante è riuscire a comunicare in maniera convincente i cinque punti di cui sopra.

Bisogna sempre ricordare, infine, che i VC apprezzano gli imprenditori consapevoli, sicuri di sè e riflessivi: attenzione quindi a non presentarsi con l’atteggiamento di chi “vuole fare due chiacchiere“, ma dimostratevi preparati per rispondere a tutte le loro domande.

L’articolo di Siegel è disponibile anche a questo link: http://venturebeat.com/2013/05/07/before-you-try-improvising-your-vc-pitch-read-this/

Napoli, 09/05/2013

 

 

 

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