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Tag: beni strumentali

Made in Roma 2: fondo perduto per startup e MPMI della periferia

Roma Capitale sostiene le attività imprenditoriali come strumento per la crescita dell’occupazione, dell’integrazione e della cultura.

Al via “Made in Roma 2” il Bando di Roma Capitale a sostegno delle attività imprenditoriali come strumento per lo sviluppo sociale ed economico e la riqualificazione urbana delle periferie.

Nel particolare, l’avviso intende sostenere:

  • progetti mirati alla creazione di nuove imprese da insediare nelle aree oggetto di agevolazione;
  • progetti di investimento presentati da imprese esistenti ubicate nelle aree oggetto di agevolazione.

Possono partecipare:

  • le nuove “micro imprese” per la fornitura di servizi e la produzione di beni;
  • piccole imprese” per la produzione di beni.

Le tipologie di investimenti ammissibili sono le seguenti:

  • Studi di fattibilità, progettazione esecutiva, direzione lavori, servizi di consulenza e assistenza finalizzati alla redazione del business plan, complessivamente nel limite del 5% del totale del programma di investimenti;
  • Acquisto brevetti, registrazione del marchio aziendale, realizzazione sito WEB, realizzazione di sistemi qualità e/o ambientali, certificazioni qualità e/o ambientali, ricerca e sviluppo;
  • Spese di ristrutturazione ed ammodernamento di locali sia di proprietà che in locazione nella misura massima del 35% del valore totale del programma di investimenti e a condizione che siano strettamente necessarie e coerenti con le finalità del progetto presentato;
  • Acquisto di impianti specifici, macchinari e attrezzature;
  • Sistemi informativi integrati per l’automazione, impianti automatizzati o robotizzati, acquisto di software strettamente necessari e finalizzati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • Investimenti atti a consentire che l’impresa operi nel rispetto di tutte le norme di sicurezza dei luoghi di lavoro, dell’ambiente e del consumatore e, tra questi, investimenti specifici volti allo smaltimento/riciclaggio dei rifiuti e alla riduzione dei consumi energetici e/o idrici.

L’agevolazione assume le seguenti forme:

  • un finanziamento a tasso agevolato, nel limite massimo del 25% della spesa ammissibile, fino ad un massimo di 20.000 euro;
  • un contributo a fondo perduto, nel limite massimo del 25% della spesa ammissibile, fino ad un massimo di 20.000 euro.

Per partecipare al Bando Made in Roma 2, la deadline è fissata entro il 15 ottobre 2020, è possibile attraverso la compilazione del modello presente al seguente link: https://www.comune.roma.it/web/it/bando-concorso.page?contentId=BEC640744

“Reti di impresa per l’artigianato digitale”: oltre 9 milioni di euro a disposizione dal MISE per reti di imprese e startup

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato (con Decreto Direttoriale dell’11 maggio 2015) le misure attuative e i termini per la presentazione delle istanze per la richiesta di finanziamenti a favore dello sviluppo dell’artigianato digitale e della manifattura sostenibile.

La misura in questione nasce con Decreto MISE del 17 febbraio 2015 (pubblicato in GU n. 82 del 9 aprile 2015) con il nome “Reti di impresa per l’artigianato digitale” e prevede lo stanziamento di oltre 9 milioni di euro, destinati al finanziamento di programmi innovativi realizzati da reti di imprese sul territorio nazionale, che prevedano opportunità di diffusione, condivisione e sviluppo produttivo delle tecnologie di fabbricazione digitale.

Ingresso di Via Molise, 2

Con il decreto attuativo pubblicato nei giorni scorsi (GU n. 115 del 20 maggio 2015), sono state fissate le date per la trasmissione on-line delle domande di agevolazione: sarà possibile inviarle tramite PEC all’indirizzo dgiai.artigianatodigitale@pec.mise.gov.it dalle ore 10:00 del 1°luglio 2015 alle ore 12:00 del 25 settembre 2015.

Possono beneficiare delle agevolazioni reti di imprese (Associazioni temporanee di imprese, Raggruppamenti temporanei di imprese, Contratti di rete) o consorzi in possesso dei seguenti requisiti:

1) costituiti da almeno 15 imprese,
2) caratterizzati dalla presenza di imprese/microimprese artigiane per almeno il 50% dei partecipanti.

Sarà possibile richiedere il finanziamento per programmi innovativi finalizzati al conseguimento di uno o più degli obiettivi previsti dalla normativa, e in particolare:

creazione di centri di sviluppo di software e hardware a codice sorgente aperto per la crescita e il trasferimento di conoscenze alle scuole, alla cittadinanza, agli artigiani e alle microimprese;
creazione di centri per l’incubazione di realtà innovative nel mondo dell’artigianato digitale;
creazione di centri per servizi di fabbricazione digitale rivolti ad artigiani e a microimprese;
messa a disposizione di tecnologie di fabbricazione digitale;
creazione di nuove realtà artigianali o reti manifatturiere incentrate sulle tecnologie di fabbricazione digitale.

Inoltre, i programmi di investimento dovranno prevedere spese ammissibili per un ammontare compreso tra 100.000 e 1.400.000€ (al netto dell’IVA). La durata degli investimenti dovrà invece essere non inferiore a 24 mesi e non superiore a 36 mesi dalla concessione del finanziamento.

I programmi di investimento finanziabili dovranno infine prevedere forme di collaborazione con Istituti di ricerca pubblici, Università, Istituzioni scolastiche autonome, Imprese ed Enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo.

Tra le spese ammissibili al finanziamento, il Decreto dell’11 maggio 2015 elenca (art. 5):

a) beni strumentali nuovi di fabbrica,
b) componenti hardware e software strettamente funzionali al programma di investimento,
c) personale tecnico dipendente del beneficiario (e delle imprese che lo costituiscono), adibito alle attività di ricerca e sviluppo oggetto del programma,
d) consulenze tecnico-specialistiche e servizi equivalenti (fino al 30% dell’importo complessivo),
e) canoni di locazione degli immobili destinati alla realizzazione del programma,
f) oneri finanziari su finanziamenti bancari (fino al 10% dell’importo complessivo),
g) prestazioni di servizi per la realizzazione di prodotti editoriali finalizzati alla diffusione delle nuove tecnologie di fabbricazione e vendita digitale,
h) opere murarie ed assimilabili (fino al 10% dell’importo complessivo).

Le agevolazioni previste dall’intervento “Reti di impresa per l’artigianato digitale” consistono in una sovvenzione parzialmente rimborsabile di importo pari al 70% delle spese ammissibili, da restituire in misura pari all’85% della sovvenzione.
La somma dovrà essere restituita dal beneficiario secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti, senza interessi, in un massimo di 5 anni (10 rate).

Per maggiori informazioni e dettagli e per scaricare la modulistica si rimanda alla pagina web del MISE dedicata a “Reti di impresa per l’artigianato digitale”: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/reti-di-impresa-per-artigianato-digitale

Napoli, 03/06/2015

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

La Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 5 del 19 febbraio 2015 ha chiarito alcuni aspetti inerenti il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, introdotto nel nostro ordinamento con D.L. n° 91 del 24/06/2014 (Decreto Competitività), convertito in legge n. 116 dell’11/08/2014 (qui, il nostro post sull’argomento).

Si tratta di un’agevolazione fiscale applicabile agli investimenti in beni strumentali nuovi, effettuati tra il 25 giugno 2014 e il 30 giugno 2015, per un importo minimo pari a 10.000 euro: l’agevolazione consiste in un credito d’imposta riconosciuto nella misura del 15% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti. Per imprese costituite da meno di cinque anni, il calcolo della media va effettuato sul numero di anni di attività. Per imprese neo-costituite il credito d’imposta si applica “con riguardo al valore complessivo degli investimenti realizzati in ciascun periodo di imposta“.

Credito d'imposta per investimenti in beni strumentali nuovi
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi: come funziona?

 

SOGGETTI BENEFICIARI: tutti i soggetti titolari di reddito di impresa, a prescindere dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale, dal settore economico e dal regime contabile adottato: gli investimenti, però, devono essere destinati a strutture produttive localizzate su territorio nazionale italiano.
Il credito d’imposta è riconosciuto anche alle imprese costituite dopo l’entrata in vigore del Decreto Competitività, quindi successivamente al 25 giugno 2014.

INVESTIMENTI AGEVOLABILI: investimenti in beni strumentali nuovi “compresi nella divisione 28 della tabella ATECO 2007“. Per “beni strumentali” si intendono quei beni utilizzati per lo svolgimento dell’attività di impresa, che siano durevoli ed adatti ad essere impiegati nel processo produttivo.
Sono esclusi, quindi, i beni destinati alla vendita e i materiali di consumo.

UTILIZZO E RILEVANZA DEL CREDITO D’IMPOSTA: il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione e va ripartito in tre quote annuali di pari importo, da sottrarre ai versamenti dovuti. La prima quota annuale è utilizzabile “a decorrere dal 1° gennaio del secondo periodo di imposta successivo a quello in cui è stato effettuato l’investimento“: ad esempio, per gli investimenti effettuati nel 2014, il credito d’imposta sarà utilizzabile a partire dal 1° gennaio 2016. Le altre due quote, di conseguenza, a partire dal 1° gennaio 2017 e dal 1° gennaio 2018.

La Circolare dell’Agenzia delle Entrate contiene, inoltre, una serie di esempi di calcolo per il credito d’imposta in beni strumentali nuovi previsti dal Decreto Competitività.

LINK UTILI:

– Testo della Circolare n. 5 del 19 febbraio 2015 – Agenzia delle Entrate: disponibile qui;

– Testo del Decreto Competitività – D.L. n. 91 del 24 giugno 2014: disponibile qui.

Napoli, 25/02/2015

Nuove agevolazioni per il rilancio e lo sviluppo delle imprese italiane: il credito di imposta per investimenti in beni strumentali del Decreto Competitività

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il c.d. “Decreto Competitività”: si tratta del D.L. n. 91 del 24/06/2014, che prevede all’art. 18 un’agevolazione destinata alle imprese: si tratta di un credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, destinati al rilancio e alla crescita dell’impresa.

Il credito d’imposta previsto dal Decreto Competitività si applica agli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dalle imprese per rinnovare le proprie strutture produttive ubicate sul territorio nazionale italiano.

I beni strumentali acquistati dalle imprese devono rientrare nella tabella ATECO (divisione 28), e il credito di imposta sarà pari al 15% degli investimenti effettuati tra il 25/06/2014 e il 30/06/2015.

Il credito d’imposta sarà ripartito in tre quote annuali di pari importo, non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile IRAP ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione: la prima quota annuale potrà essere utilizzata a partire dal 1° gennaio del secondo periodo di imposta successivo a quello in cui è stato effettuato l’investimento.

Inoltre, il credito di imposta andrà indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di riconoscimento dell’agevolazione e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta in cui il credito sarà utilizzato.

Per maggiori dettagli, il testo integrale del D.L. n. 91 del 24/06/2014 è consultabile al seguente link: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/06/24/14G00105/sg

Napoli, 30/06/2014