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Italia Startup Visa: nuovi talenti e capitali in Italia. La Conferenza Stampa di presentazione a Roma il 24 giugno

Martedì 24 giugno 2014 (ore 15:00) presso la sede di LUISS EnLabs a Roma sarà presentato il portale dedicato al programma Italia Startup Visa, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero degli Affari Esteri per facilitare l’avvio di startup nel nostro Paese da parte di aspiranti imprenditori provenienti da Paesi extra-UE.

Come è possibile leggere nelle Linee Guida “Italia Startup Visa – La politica del Governo Italiano per attrarre imprenditori innovativi stranieri” (elaborate a cura dei Ministeri dello Sviluppo Economico, degli Affari Esteri, dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Giovanili), si tratta di una procedura speciale riservata a cittadini extra-UE per ottenere attraverso una procedura snella un visto di lavoro autonomo startup della durata di un anno.

Italia Startup Visa nasce come strumento per attrarre capitali e talenti imprenditoriali innovativi dall’estero, e si basa su una serie di meccanismi burocratici particolarmente semplici e veloci grazie ai quali un aspirante imprenditore straniero in possesso di una certa quantità di capitale da destinare all’avvio del proprio progetto di impresa (minimo 50.000 euro) può iniziare la propria startup in territorio italiano.

Con un iter legislativo iniziato nell’ottobre 2012, grazie all’introduzione delle startup innovative e degli incubatori certificati attraverso il Decreto Crescita Bis (DL 179/2012), l’ecosistema startup italiano aggiunge con Italia Startup Visa un’altra tappa al suo percorso, che va ad affiancarsi al Regolamento CONSOB sull’Equity Crowdfunding e al Piano Destinazione Italia.

Napoli, 18/06/2014

La crescita dell’e-commerce e i pagamenti contactless: nuove opportunità di crescita per le startup?

Recentemente il Gruppo Dada ha commissionato ad ePages la realizzazione di un’indagine sul settore dell’e-commerce in Italia: il fenomeno è stato analizzato sulla base di un campione di 1.100 siti di e-commerce di aziende italiane.

I risultati dell’indagine sono assolutamente positivi: il settore del commercio elettronico sta infatti attraversando un trend di forte crescita a livello globale e l’Italia non è da meno, con un numero sempre crescente (+ 55% nell’ultimo biennio) di aziende che hanno deciso di dotarsi di uno shop on line allo scopo di ampliare il numero di potenziali clienti raggiunti a fronte di costi contenuti. Il fenomeno è sicuramente da collegare alla crescente pervasività di smartphone e tablet, ed è di grande interesse per PMI e startup che decidono di affacciarsi al mercato.

Andando ad analizzare più da vicino i numeri, gli ordini e-commerce in Italia hanno avuto una crescita nell’ultimo anno pari a + 144%, con vantaggi per le aziende coinvolte visibili nell’immediato: queste ultime hanno infatti segnalato un incremento annuo delle entrate pari a + 161%, mentre gli ordini sono cresciuti fino a raggiungere + 57%.

Riguardo alla distribuzione geografica, il 25% delle aziende dotate di uno shop on line ha sede in Lombardia, seguita dal Lazio (16%): in notevole ritardo le aziende dislocate nelle Regioni del Sud Italia.
Dal punto di vista dei settori trainanti, invece, il podio è occupato da Fashion, Tecnologia e Food.

Di grande importanza anche il ruolo assunto dai social media nel fenomeno e-commerce: ben 81 aziende su 100 hanno un pulsante Twitter sulla pagina del proprio sito dedicata allo shop on line, in sorprendente calo invece il pulsante Facebook, presente nel 46% dei casi.

Un problema riscontrato dall’indagine del Gruppo Dada riguarda la fiducia nel sistema dei pagamenti: nonostante l’ampio raggio di possibilità offerte dall’e-commerce (prepagate, carte di credito, Paypal) in Italia ancora 1 pagamento su 3 viene effettuato offline, e di questi ben il 59% è in contanti.

Insomma, permane tra gli italiani una forte sfiducia nei sistemi di pagamento elettronici: questo aspetto sembra particolarmente controcorrente rispetto alla notizia i questi giorni riguardo la crescente diffusione dei sistemi di pagamento wireless evidenziata da Visa.

Secondo il capo del mobile business di Visa Sandra Alzetta, infatti, “Entro il 2020 metà del nostro volume d’affari in Europa sarà generato dai cellulari”: è proprio per questo che Visa si sta adoperando a stringere accordi di partnership con i più importanti protagonisti dell’industria Mobile.

Il fenomeno nasce anche questa volta dalla crescente diffusione degli smartphone: potrebbe trattarsi di un’interessante prospettiva di mercato per aziende e startup che lavorano con la tecnologia NFC (Near-field communication), che sarà indispensabile per rendere compatibili gli smartphone con i nuovi sistemi di pagamento in mobilità.

Fonte: ITespresso.it

Napoli, 05 luglio 2013