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Incentivi per chi investe in startup innovative: atteso per fine anno il via libera della Commissione Europea

Potrebbe arrivare entro Natale il via libera da parte della Commissione Europea agli incentivi previsti dal Decreto Sviluppo bis per coloro che investono in startup innovative: si tratta di una buona notizia non soltanto per coloro che stanno attendendo la conclusione dell’intero iter legislativo, ma anche e soprattutto per chi ha già investito in questi mesi in capitale di startup. Il D. Lgs. 179/2012 è infatti una norma retroattiva, che coprirà in ogni caso anche le operazioni concluse prima dell’autorizzazione della Commissione.

Ricordiamo che il D. Lgs. 179/2012, entrato in vigore il 20 ottobre dello scorso anno, prevede incentivi destinati a chi investe in startup innovative: le detrazioni riguardano l’imposta lorda sul reddito ed è pari al 19% per investimenti effettuati da persone fisiche, al 20% per investimenti effettuati da società.
Inoltre, se la startup innovativa oggetto di investimento opera nel settore energetico e/o sociale, le percentuali di detrazione salgono al 25% (persone fisiche) e 27% (società): gli incentivi sono applicati anche in caso di investimenti effettuati attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio.
I vincoli previsti sono essenzialmente due: è necessario mantenere l’investimento per almeno 2 anni e l’importo detratto non può superare i 500.000 euro (per le persone fisiche) o 1,8 milioni di euro (per le società).

I meccanismi di incentivo previsti dal Decreto Sviluppo bis avrebbero già dovuto essere autorizzati dalla Commissione Europea, ma hanno seguito un percorso caratterizzato da alcuni ritardi.

Innanzitutto, i Ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico avrebbero dovuto pubblicare le modalità attuative entro il 19/12/2012, ma a causa del cambio di Governo ciò è avvenuto solo nel giugno di quest’anno, con il D.L. 76/2013.
Il lato positivo di tale ritardo è stata sicuramente l’estensione degli incentivi in questione fino al 2016 (inizialmente, erano previsti per il triennio 2013/2015).

La notifica per ottenere l’autorizzazione agli incentivi è stata inviata ai vertici europei ad agosto 2013: inizialmente ciò doveva significare che il via libera sarebbe arrivato entro metà ottobre di quest’anno, ma la Commissione Europea ha chiesto al Governo italiano ulteriori informazioni per prendere la propria decisione, facendo slittare tale termine di 60 giorni.

Ad ogni modo, il benestare della Commissione Europea dovrebbe arrivare entro dicembre 2013: in quel caso, agli investitori in startup innovative sarebbero riconosciute le detrazioni a partire dalle operazioni effettuate da gennaio 2013.

Fonte: IlSole24Ore

Napoli, 07/11/2013

Il Crowdfunding: evoluzioni e prospettive per il 2013

Recentemente la società di ricerca e consulenza Massolution ha pubblicato il Crowdfunding Industry Report 2013, che analizza lo sviluppo e le tendenze che il fenomeno del Crowdfunding ha attraversato negli ultimi anni, stimandone le probabili evoluzioni per l’immediato futuro.

Secondo il Report, il 2013 si delinea come l’anno del boom del crowdfunding: esso rappresenta infatti un’alternativa concreta e scalabile al tradizionale sistema dei finanziamenti pubblici e privati.
Ciò è vero, secondo quanto si legge in un recente articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore, soprattutto per le startup innovative italiane, che non riscontrano risposte adeguate alle proprie esigenze nel sistema bancario e sono in attesa del Regolamento CONSOB sulla normativa relativa alle piattaforme per l’equity.

La crescita esponenziale del Crowdfunding a livello globale è chiaramente riscontrabile nei dati del 2013CF Industry Report: il numero di piattaforme online esistenti nel 2012 è cresciuto del 60% negli ultimi 5 anni, raggiungendo il numero di 452 piattaforme attive nel mondo.
Allo stesso modo, sono cresciuti i capitali raccolti attraverso tali piattaforme: nel 2011 la cifra globale è stata di 1,5 miliardi di dollari e nel 2012 si è arrivati a 2,8 miliardi. Massolution stima che il 2013 potrebbe vedere un raddoppio dei capitali raccolti grazie al Crowdfunding, ipotizzando una cifra pari a 6 miliardi di dollari.

Altro esempio lampante dell’importanza crescente del Crowdfunding nel mondo viene dai numeri raggiunti da Kickstarter, storica piattaforma online, nell’anno 2012: sono state coinvolte oltre 2 milioni di persone, che hanno dato il proprio contributo economico alle campagne di raccolta fondi, raccogliendo in totale 500 milioni di dollari e finanziando 40.000 progetti.

Secondo Massolution, l’espansione globale del Crowdfunding, insieme alla tendenza ormai stabile al finanziamento non solo di progetti di modesta rilevanza ed aziende di piccole dimensioni, deve essere una spinta per i Governi a tener conto di tali aspetti nella stesura dei programmi di sviluppo economico e nell’implementazione delle relative politiche.

Sull’argomento si sta muovendo attualmente la Commissione Europea, attraverso la Direzione generale per l’impresa e l’industria: è in fase di messa a punto una proposta di legge per la regolamentazione del Crowdfunding nell’area UE.
In Italia, come accennato, si è in attesa del Regolamento definitivo della CONSOB e, intanto, nascono movimenti ed associazioni nel settore, come ad esempio Italian Crowdfunding Network, associazione nata allo scopo di “consentire un corretto sviluppo del Crowdfunding in Italia” che tra l’altro collabora allo sviluppo della regolamentazione e legislazione nazionale in materia.

Il Report di Massolution evidenzia un altro aspetto importante: si riscontra una tendenza sempre maggiore delle grandi compagnie a servirsi del Crowdfunding come mezzo per diversificare il proprio portafoglio, soprattutto dal punto di vista di nuovi fornitori in materia di Ricerca&Sviluppo: un esempio in tal senso viene da Google, che ha recentemente scelto di investire ben 125 milioni di dollari nella piattaforma di Crowdfunding Lending Club. Come riporta Il Sole 24 Ore, i vertici di Google sono infatti convinti che “grazie alle decisioni prese da una moltitudine di persone la tecnologia dia la possibilità di sostenere startup innovative di successo“.

L’auspicio per gli startupper italiani è che anche nel nostro Paese ci si impegni quanto prima a muoversi in questa direzione.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Napoli 20 giugno 2013