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Il nuovo Bando UE frontierCities: finanziamenti fino a 150K per startup e PMI nel settore Smart Mobility

FrontierCities è uno dei 16 acceleratori nati nell’ambito dell’iniziativa UE FI-PPP (Future Internet – Public Private Partnership) e ha attualmente lanciato il suo bando dedicato al supporto e al finanziamento di startup e PMI con soluzioni innovative nel settore della Smart Mobility.

Il Bando frontierCities prevede il finanziamento di un massimo di 70 idee imprenditoriali (proposte da PMI, startup e web-developers) con la possibilità di accesso a grant di valore compreso tra 50.000 e 150.000 € ciascuno: inoltre, alle idee finanziate sarà garantito supporto tecnico e di business development dagli esperti del programma. I proponenti delle idee finanziate potranno inoltre partecipare a sessioni di mentoring e formazione e ad una serie di eventi internazionali organizzati a livello europeo.

Le idee innovative partecipanti a frontierCities dovranno essere caratterizzate dall’applicazione di tecnologie ICT e dall’utilizzo della piattaforma tecnologica FIWARE. Il tema principale di riferimento è quello della Smart Mobility, con particolare attenzione ai seguenti settori:

– Smart Cities,
– E-Health,
– Trasporti,
– Energia e ambiente,
– Turismo.

La call è stata lanciata lo scorso 20 novembre e prevede due step di selezione: innanzitutto, le candidature dovranno essere inviate per via telematica (https://www.f6s.com/fiware-frontiercities) entro il 16 febbraio 2015.
Nella domanda di partecipazione, i proponenti dovranno rispondere a 5 “core questions” riguardo la propria idea in tema Smart Mobility: il problema, la soluzione, la tecnologia, il mercato, le persone.

Al termine della prima fase di selezione saranno individuate le idee più meritevoli che potranno partecipare alsecondo step: i proponenti saranno invitati ad inviare una seconda domanda più dettagliata, della lunghezza massima di 15 pagine, contenente un piano dettagliato con business model, previsioni economico-finanziarie, informazioni relative al prototipo, notizie sui componenti del team e una timeline con le milestones principali da raggiungere.

Il programma frontierCities prevede infine il coinvolgimento di città e municipalità europee che si candideranno come tester per i progetti innovative e potranno eventualmente adottare in futuro le applicazioni che saranno finanziate e sviluppate dai vincitori del bando.

Per maggiori informazioni: http://www.fi-frontiercities.eu/the-call/

Napoli, 28/01/2015

Il DL “Investment Compact” e le PMI innovative: nuove agevolazioni per l’innovazione d’impresa in Italia

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 20 gennaio il Decreto Legge “Investment Compact”, che contiene alcune novità molto interessanti per il mondo dell’imprenditoria innovativa: il nuovo provvedimento prevede infatti l’istituzione delle PMI Innovative, che si vanno ad affiancare alle startup innovative (istituite nel 2012 con il Decreto Sviluppo Bis) e rientrano in buona parte nel regime di agevolazione previsto per queste ultime.

Possono avvalersi dello status di PMI innovativa e del relativo regime di agevolazioni le PMI non quotate, residenti in Italia o in uno degli Stati Membri UE (o aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché con una sede produttiva o filiale in territorio italiano) che abbianol’ultimo bilancio certificato. La PMI dovrà essere costituita da non oltre sette anni.
Inoltre, la PMI deve rispettare almeno due dei cosiddetti requisiti di capacità innovativa, e nello specifico:

– volume di spesa in ricerca e sviluppo in misura uguale o superiore al 3% del maggior valore fra costo e valore totale della produzione della PMI innovativa;
– impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al quinto della forza lavoro complessiva, dipersonale “altamente qualificato”, ossia in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno 3 anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a un terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale;
– titolarità, anche quale depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale, relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato, purché tale privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività d’impresa.

Per accedere allo status di PMI innovativa, l’impresa dovrà iscriversi all’apposita Sezione Speciale del Registro delle Imprese che sarà istituita presso le Camere di Commercio: la domanda di iscrizione va effettuata esclusivamente per via telematica.
Le informazioni obbligatorie contenute nella domanda di iscrizione alla Sezione Speciale andranno poi aggiornate due volte all’anno (entro il 30 giugno ed entro il 31 dicembre), pena la cancellazione d’ufficio.

Le PMI innovative possono beneficiare del regime di agevolazioni previste per le startup innovative, ad eccezione degli aspetti riguardanti le disposizioni di diritto fallimentare e quelle di regolamentazione del mercato del lavoro. Le agevolazioni previste per le PMI innovative, quindi, sono le seguenti:

1) Esonero dal pagamento dei diritti camerali e delle imposte di bollo;

2) Deroghe alle disposizioni civilistiche in tema di perdite che intaccano il capitale sociale: se si verifica una perdita che riduce di oltre 1/3 il capitale sociale, il termine entro il quale la perdita stessa deve risultare diminuita a meno di un terzo per evitare la riduzione del capitale stesso in proporzione delle perdite accertate è fissato alla fine del secondo esercizio successivo a quello in cui sono state rilevate le perdite (e non, come previsto nel regime ordinario, l’esercizio successivo);

3) Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale: i collaboratori possono essere pagati con tali strumenti (es. stock option) e i fornitori di servizi esterni con sistemi di work for equity;

4) Incentivi fiscali per gli investimenti da persone fisiche e giuridiche: detrazioni IRPEF del 19% e deduzioni imponibile IRES del 20%. Le percentuali previste non cambiano, come accade per le startup, in caso di PMI a vocazione sociale.

Alle PMI innovative, infine, viene estesa la possibilità di accedere ai portali on-line di crowdfunding per la raccolta di capitale di rischio.

FONTI: Il Sole 24 Ore, IPSOA

Napoli, 27/01/2015

Il regime Patent Box: agevolazioni fiscali per imprese che lavorano con beni immateriali

La Legge di Stabilità 2015 (n. 190/2014, commi da 37 a 45) prevede il cosiddetto regime “Patent Box”, destinato alle imprese che gestiscono beni immateriali (intangibles): si tratta di un regime opzionale di tassazione agevolata di cui le imprese potranno usufruire a partire dal 2015.

La normativa in questione nasce per arginare eventuali fenomeni di delocalizzazione dei beni immateriali, cercando al contempo di incentivare il rientro in Italia di tali beni (in particolare marchi e brevetti) che gruppi italiani localizzano oggi all’estero. Anche altri paesi Europei prevedono infatti un regime agevolatorio simile, condizione che ha accentuato negli anni un fenomeno per cui le imprese italiane delocalizzavano all’estero le attività basate su beni intangibili allo scopo di usufruire del regime di tassazione esistente in altri Paesi.
La nuova normativa italiana cerca di arginare tale fenomeno, differenziandosi dai regimi Patent Box di altri stati europei per la caratteristica di estendersi, come vedremo, a tutte le tipologie di intangibles.

Come affermato ai commi 37 e 38, l’agevolazione Patent Box è riservata ai titolari di reddito di impresa: sono coinvolte tutte le tipologie di forma giuridica, imprese di ogni dimensione e con qualsiasi tipologia di regime contabile (società di persone e di capitali, imprese individuali, organizzazioni italiane non residenti in territorio nazionale ma comunque residenti in Paesi “white list” – i Paesi “white list” sono quelli in cui esiste un accordo per evitare la doppia imposizione e con cui sia possibile scambiare le informazioni necessarie).

Riguardo alle tipologie di beni immateriali per i quali è possibile richiedere l’applicazione del regime Patent Box, il comma 39 stabilisce che è possibile detassare i redditi derivanti dall’utilizzo “delle opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi d’impresa funzionalmente equivalenti ai brevetti, nonchè di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili“.

In particolare, per “marchi d’impresa funzionalmente equivalenti a brevetti” il legislatore provvede a chiarire che tali marchi sono quelli per il cui mantenimento, accrescimento o sviluppo è necessario il sostenimento di spese per attività di ricerca e sviluppo.
Non è obbligatoria la registrazione del bene immateriale, ma deve trattarsi di beni per cui la legislazione prevede “potenzialmente” la protezione; sono inoltre esclusi in ogni caso dall’agevolazione i marchi esclusivamente commerciali.

Come accennato in apertura, il regime di agevolazione Patent Box è esercitabile a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, quindi in generale a partire dal 2015.
Per usufruire delle agevolazioni fiscali è necessario esercitare l’opzione, che è irrevocabile e valida per 5 anni.
Il regime Patent Box rileva ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, anche ai fini IRAP.

L’agevolazione del regime Patent Box consiste nell’esclusione da imposizione dei redditi per utilizzo diretto, per cessione o per concessione in uso dei beni intangibili:

 in caso di utilizzo diretto: sarà esclusa da imposizione la quota parte del reddito derivante dall’utilizzo dei beni immateriali, determinata in base ad una procedura di ruling internazionale. Le percentuali di detassazione previste sono: 30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017;

 in caso di concessione in uso: l’esclusione da imposizione sarà applicata ai relativi redditi secondo le percentuali di detassazione del30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017.

 in caso di cessione: il regime di tassazione agevolata si applica anche al reddito delle plusvalenze derivate dalla cessione dei beni immateriali. In questo caso, la detassazione è integrale a condizione che entro la fine del secondo periodo di imposta successivo alla cessione almeno il 90% del corrispettivo sia reinvestito per attività di manutenzione e sviluppo di altri beni intangibili agevolabili.

Infine, i commi 41 e 42 trattano l’argomento delle condizioni per usufruire delle agevolazioni del regime Patent Box: è necessario che i soggetti richiedenti svolgano attività di ricerca e sviluppo, anche attraverso contratti di ricerca stipulati con Università ed Enti di ricerca. Tali contratti di ricerca devono essere finalizzati alla produzione dei beni intangibili oggetto del regime in questione.
Il calcolo della quota di reddito e del valore della produzione oggetto di agevolazione è definita dal rapporto tra costi di attività di ricerca e sviluppo sostenuti per mantenimento, accrescimento e sviluppo del bene e costi complessivi sostenuti per produrre il bene.

Per maggiori informazioni e approfondimenti, il testo integrale della Legge di Stabilità 2015 è pubblicato in G.U. n. 300 del 29/12/2014 ed è rintracciabile al seguente link: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/12/29/14G00203/sg

FONTE: Fiscal Focus

Napoli, 20/01/2015

Finanziamenti alle imprese: dal MISE, il nuovo regime di aiuto per società cooperative

Con Decreto Ministeriale del 4 dicembre 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 2 del 3 gennaio 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico ha istituito un nuovo regime di aiuto destinato alla promozione delle società cooperative di piccola e media dimensione: gli incentivi sono finalizzati principalmente a sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove società cooperative, mentre per le regioni del Mezzogiorno gli aiuti sono destinati anche alla crescita, allo sviluppo e alla ristrutturazione di società cooperative già esistenti.

Beneficiari del nuovo regime del MISE sono le società cooperative regolarmente costituite e iscritte del Registro delle imprese, con particolare attenzione alle società cooperative costituite da lavoratori provenienti da aziende in crisi, alle società cooperative sociali e alle società cooperative che gestiscono aziende confiscate alla criminalità organizzata. In generale, sull’intero territorio nazionale, gli aiuti saranno mirati al sostegno di nuove società ma, come accennato, per le regioni del Mezzogiorno sarà possibile finanziare anche società cooperative già esistenti.
Possono presentare domanda di agevolazioni anche le società cooperative non residenti in territorio italiano, purché abbiano una sede o filiale sul territorio nazionale alla data di erogazione del finanziamento: in ogni caso, gli investimenti devono essere effettuati in territorio italiano.

Le agevolazioni previste dal D.M. 4 dicembre 2014 si sostanziano in finanziamenti a tasso agevolato che dovranno essere richiesti alle società finanziarie autorizzate secondo le modalità e le tempistiche che verranno stabilite con provvedimento del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese (vedi art. 8 del Decreto).
Una volta ammesse al regime di agevolazione, le società cooperative riceveranno un finanziamento a tasso agevolato che potrà coprire fino al 100% delle spese previste dal programma di investimento, per un importo non superiore a 1 milione di euro.

Le spese oggetto del piano di investimento possono riguardare la creazione di nuove unità produttive o l’ampliamento di unità produttive esistenti, la diversificazione dell’attività produttiva mediante l’introduzione di nuovi prodotti, il cambiamento e miglioramento dei processi produttivi, l’acquisizione di attivi direttamente connessi alle attività produttive.
Gli attivi acquistati possono essere beni materiali o immateriali, ma in ogni caso deve trattarsi di beni ammortizzabili.
Per i finanziamenti concessi per piani di investimento già avviati, è possibile inserire tra le spese ammissibili anche le spese inerenti lo svolgimento dell’attività di impresa.

I finanziamenti a tasso agevolato concessi secondo il regime del Decreto Ministeriale 4 dicembre 2014 hanno una durata massima di 10 anni (compreso l’eventuale periodo di preammortamento), da rimborsare secondo un piano a rate semestrali con scadenza al 31/05 e al 30/11 di ogni anno.
Il tasso di interesse è pari al 20%, nel rispetto dei limiti stabiliti dalla Commissione Europea. Le agevolazioni sono concesse nel rispetto del Regolamento De Minimis.

Per ulteriori informazioni e dettagli, il testo integrale del D.M. 4 dicembre 2014 è disponibile al seguente link: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/decreto_ministeriale_4dicembre2014.pdf

Napoli, 13/01/2015

La nuova normativa sull’e-commerce e il MOSS: le regole in vigore dal 1° gennaio 2015

E’ stato approvato il 24 dicembre 2014 in via preliminare il Decreto Legislativo di recepimento delle nuove regole sulla definizione della territorialità per i servizi di e-commerce in ambito comunitario, assieme alle norme che definiscono le procedure di funzionamento del MOSS – Mini One Stop Shop: le nuove regole sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2015.

Si tratta di un aspetto interessante per startup e imprese che operino la propria attività imprenditoriale attraverso e-commerce e che si affianca alle nuove normative previste sull’IVA.

Con il recepimento delle ultime direttive UE riguardanti i criteri di territorialità previsti per i servizi di e-commerce a privati consumatori comunitari, infatti, le prestazioni rese da un soggetto passivo italiano a un privato consumatore comunitario si considerano effettuate nel luogo in cui il fruitore del servizio è stabilito: per usufruire di questo regime già dal periodo di imposta 2015, era necessario registrarsi al MOSS (piattaforma on-line messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate) entro il 31 dicembre 2014.

Per chi non avesse ancora effettuato l’iscrizione è comunque possibile applicare fin da subito il nuovo regime di tassazione: occorre comunicare allo Stato membro di identificazione di aver avviato le operazioni rientranti nel nuovo regime entro il 10 del mese successivo a quello in sui si sia effettuata la prima operazione.

Per maggiori informazioni: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/Richiedere/Regimi+Opzionali/MOSS/

Fonte: Fiscal Focus

Napoli, 07/01/2015

Aperta la call per il programma INCENSe: nuove opportunità per startup europee nel settore Energia & Cleantech

Fino al 15 gennaio 2015 è possibile partecipare al contest lanciato per il programma INCENSe – INternet Cleantech ENablers Spark: il programma di incubazione dedicato al sostegno e al finanziamento di progetti con focus sull’innovazione e l’alta tecnologia nel settore energetico, coordinato da Enel SpA e cofinanziato dall’UE attraverso il Seventh Framework Programme.

Attualmente è stato pubblicato il primo dei due Bandi in programma, denominato Start Up Green, attraverso il quale saranno selezionate le migliori 14 imprese innovative nel settore della clean technology.
In particolare, i progetti dovranno prevedere lo sviluppo di innovazioni tecnologiche market-oriented che rendano il settore dell’energia più smart ed efficiente.

Le proposte progettuali ammissibili dovranno riguardare settori quali:

– Energy efficiency & Home automation;
– Energie rinnovabili;
– Renewable forecasting solutions;
– Smart Grids;
– Energy Storage;
– Advanced Diagnostic & Automation Solutions;
– E-mobility;
– Ciber Security;
– Digitalizzazione attraverso l’ICT.

Possono partecipare alla call Start Up Green startup e PMi o team di persone fisiche (composti da almeno due persone).
L’iscrizione on-line va effettuata a questo link http://www.fundingbox.com/p/incense/ entro il 15/01/2015.

Tra tutti progetti pervenuti, saranno selezionati i migliori 14 a livello europeo, in base ai seguenti criteri: potenziale di business, qualità e competenze del team, assetto strategico e utilizzo di tecnologie FIWARE.

Per le 14 startup vincitrici è previsto un premio consistente nella possibilità di accesso a contributi economici fino a 150.000 €, più un programma di incubazione della durata di 6 mesi personalizzato in base alle esigenze di ciascuna startup vincitrice. Inoltre, i vincitori potranno avere accesso a progetti e laboratori in Spagna (come Smart City Malaga), Danimarca (come Next Step City Living Lab) e Italia. Infine, le startup avranno la possibilità di incontrare angel investors e di accedere ai processi di selezione per ulteriori opportunità di investimento internazionali (tra cui Enel Lab e Accelerace).

Per maggiori informazioni: http://incense-accelerator.com/

Napoli, 19/12/2014

Eventi per startup e imprese in Campania: domani, due appuntamenti sulle opportunità di finanziamento da EEN e Unioncamere Campania

Segnaliamo per la giornata di domani, martedì 16 dicembre, due interessanti appuntamenti dedicati a imprese e startup campane in cerca di opportunità di finanziamento: si tratta di due iniziative organizzate da Enterprise Europe Network e Unioncamere Campania, con differenti partner per ciascuno dei due seminari.

In mattinata, a partire dalle 9:30, l’appuntamento è a Salerno (Hotel Mediterranea – Via S. Allende n.8) per il Seminario Informativo sull’Accesso al Credito per le PMI nato dalla collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno e Invitalia.
I relatori previsti dal Programma dell’evento (consultabile qui) sono Ciro Di Leva (Presidente CCIAA Salerno), Beatrice Pernarella (Invitalia – Incentivi per le Imprese), Stefano Immune (Invitalia – Procedure per la presentazione delle domande ed introduzione alla stesura di un business plan).
La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione obbligatoria (il link per la registrazione è http://www.unioncamere.campania.it/index.phtml?Id_VMenu=349).
La conclusione dell’evento è prevista per le ore 13:00.

Nel pomeriggio, invece, è previsto per le 15:30 l’inizio del Tavolo Operativo sulle Opportunità per le PMI dall’Unione Europea – “Innovazione, Competitività, Mercato”. L’evento è organizzato in collaborazione con Camera di Commercio di Caserta ed ENEA.
Dopo il benvenuto di Francesco Geremia, componente di Giunta della CCIAA di Caserta, gli interventi previsti dal Programma saranno affidati a Michele Di Natale (Preside della Facoltà di Ingegneria SUN – L’innovazione nel comparto produttivo in Campania), Filippo Ammirati (ENEA Unità Trasferimento Tecnologico – H2020 e COSME: focus sulle PMI), Simone Sparano (Unioncamere Campania – I servizi di Enterprise Europe Network alle PMI).
Anche per questo appuntamento, la registrazione è obbligatoria ed è effettuabile a questo link: http://www.unioncamere.campania.it/index.phtml?Id_VMenu=349
La chiusura del Tavolo Operativo è prevista per le ore 17:30.

Napoli, 15/12/2014

Innoapps Hackathon: un’occasione internazionale per giovani talenti creativi europei e cinesi nel settore delle applicazioni in tema Smart Cities

Anche quest’anno Huawei e European Young Innovators Forum organizzano Innoapps Hackathon, la competition internazionale dedicata a giovani talenti creativi europei e cinesi con un’ottima conoscenza della lingua inglese.

Innoapps Hackathon è alla ricerca di progetti di applicazioni mobile innovative per Android che siano in linea con il tema centrale dell’iniziativa: le Smart Cities.
Obbiettivo di Innoapps Hackathon è infatti quello di sostenere giovani talenti con un’idea che preveda la creazione di app innovative che siano in grado di offrire miglioramenti nella vita economica e sociale e che siano improntate ad un criterio di sostenibilità.

La Competition Innoapps Hackathon prevede tre fasi preliminari e un evento finale:

Fase 1: Entro il 9 novembre 2014, è aperta la call for application dedicata alla raccolta delle domande di partecipazioni individuali aperta a giovani residenti in paesi membri UE o in Cina, che non abbiano ancora compiuto 28 anni al momento dell’iscrizione alla competition.

Fase 2: I migliori talenti saranno selezionati per creare dei team misti di talenti europei e cinesi (i team saranno composti da due persone), che dovranno lavorare in ottica cooperativa allo sviluppo di un app in tema Smart Cities e dovranno sottoporre il progetto finale entro il 14 dicembre 2014.

Fase 3: Nei due mesi successivi, i team di Innoapps Hackathon selezionati per accedere alla finale potranno iniziare l’attività di coding e beneficiare del supporto degli esperti Huawei. I sei migliori team saranno invitati a partecipare all’Innoapps Hackathon finale che si svolgerà a Bruxelles a metà febbraio 2015.

Durante la finale di Bruxelles i sei team presenteranno il pitch della propria idea alla giuria internazionale di esperti che selezionerà i tre vincitori.

1° Premio: 20.000€ + servizi di supporto per lo sviluppo e per la commercializzazione dell’app, mentoring e networking, promozione e due telefoni Huawei.

2° Premio: 10.000€ + servizi di promozione e due telefoni Huawei.

3° Premio: 5.000€ ++ servizi di promozione e due telefoni Huawei.

Il form di iscrizione per la Fase 1 è disponibile al seguente link: https://onedrive.live.com/survey?resid=2EACBD409F7AE453!107&authkey=!ALzL98NMCeUdE7Q

Per maggiori informazioni su Innoapps Hackathon: http://innoapps.eu/

Napoli, 12/08/2014

Dal programma UE “CEF – Connecting Europe Facility”, due call per PMI nel settore digitale mettono a disposizione in totale 10 milioni di euro

La Commissione Europea ha lanciato di recente due interessanti Call for Tenders destinate a piccole e medie imprese europee nel settore digitale: si tratta di gare d’appalto inserite nel programma CEF – Connecting Europe Facility, l’iniziativa comunitaria per il periodo 2014/2020 che eroga finanziamenti alle infrastrutture europee nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni/digitale (ICT).

La prima delle call for tenders in questione è finalizzata alla realizzazione di un portale paneuropeo di Open Data e servizi connessi. La dotazione finanziaria complessiva è di 8 milioni di euro, e l’incarico riguarda la creazione, l’avvio, l’esercizio e la manutenzione di una piattaforma su larga scala, transfrontaliera e intersettoriale, con funzionalità di visualizzazione avanzate.

Inoltre, l’appalto prevede attività di formazione, laboratori e incontri bilaterali, più conferenze e attività divulgative finalizzate ad accrescere la comprensione dell’importanza del riutilizzo degli open data pubblici per scopi commerciali. Infine, sono previsti servizi per la misurazione dell’impatto e della sostenibilità degli open data (infrastrutture).

La deadline per la partecipazione alla call for tenders “SMART 2014/1072 – Deployment of an EU Open Data core platform: implementation of the pan-European Open Data Portal and related services” è fissata al 08/09/2014.

Le informazioni dettagliate e i documenti utili sono disponibili al seguente link: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/smart-20141072-deployment-eu-open-data-core-platform-implementation-pan-european-open-data

La seconda call riguarda invece lo sviluppo di un’infrastruttura di servizi digitali per rendere internet più sicuro per i bambini. Nello specifico, la gara d’appalto richiede una piattaforma in grado di condividere risorse, servizi e pratiche tra fornitori di servizi a livello nazionale (i così detti SIC, centri “Internet più Sicuro”).

La gara prevede una dotazione finanziaria complessiva pari a 2 milioni di euro suddivisi in due lotti:

– il primo lotto (1,4 milioni di euro) è per la messa a punto e il funzionamento della piattaforma centrale. Tra gli incarichi previsti dall’appalto, ricordiamo: sviluppo e manutenzione di un elenco ricercabile di risorse formative; messa a punto di una piattaforma di strumenti on line e risorse e sviluppo di una community on line relativa alla pratica; sviluppo delle capacità, governance e coinvolgimento delle parti interessate;

– il secondo lotto (600.000 euro) è per la realizzazione di una banca dati di URL per la raccolta di dati su materiale pedopornografico trasmesso telefonicamente via linee dirette.

La deadline per la partecipazione alla call for tenders “SMART 2014/1073 – Digital Service Infrastructure for making a Better and Safer Internet for children” è fissata al 12/09/2014.

Le informazioni dettagliate e i documenti utili sono disponibili al seguente link: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/smart-20141073-digital-service-infrastructure-making-better-and-safer-internet-children

Napoli, 28/07/2014

Dalla Regione Campania, la misura di finanziamento “Reti di Impresa” per contributi fino a un milione di euro a micro e PMI campane

E’ stato pubblicato nel BURC n. 48 del 14/07/2014 il Decreto Dirigenziale n. 555 del 08/07/2014, attraverso il quale la Regione Campania approva le direttive di attuazione per la misura “Reti di Impresa” prevista tra gli interventi del Fondo rotativo per lo sviluppo delle PMI (D.D. n. 298/2013).
La misura “Reti di Impresa”, assieme alla misura Start-up e a quella relativa alle imprese artigiane, rientra nella linea di intervento “Finanziamenti a tasso agevolato” prevista dal Piano Operativo del Fondo.

In particolare, per la misura “Reti di Impresa” la Regione Campania ha previsto una dotazione complessiva di 10 milioni di euro, destinati ad aggregazioni di micro, piccole e medie imprese con sede operative in territorio campano all’atto di presentazione della domanda. L’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso agevolato e nel rispetto del regime de minimis fino a un milione di euro.

Per beneficiare delle agevolazioni in questione, le aggregazioni di MPMI dovranno essere costituite o da costituire con forma giuridica di “contratto di rete”. Le aggregazioni dovranno essere costituite da almeno tre imprese, e dovranno prevedere un fondo patrimoniale e un organo comune. In caso di reti di imprese da costituire, esse dovranno provvedere alla costituzione formale entro 30 giorni dall’ammissione alle agevolazioni.
Ciascuna Rete di impresa dovrà inoltre prevedere un soggetto Capofila (paragrafo 7 delle Direttive di Attuazione).

Tra i requisiti di ammissibilità, inoltre, le direttive di attuazione specificano che almeno una delle tre imprese componenti la Rete deve essere attiva da almeno tre anni, con un fatturato minimo nei tre esercizi precedenti pari a 2 milioni di euro.

I settori ammissibili alla misura di agevolazione “Reti di Impresa” sono quelli iscritti nei codici Ateco 2007, con esclusione di quelli stabiliti a livello comunitario (specificati nel dettaglio al paragrafo 9 delle Direttive di Attuazione).

Riguardo, invece, alle tipologie di investimenti ammissibili al regime di agevolazione, il progetto di rete dovrà essere finalizzato all’innovazione e/o all’incremento della competitività, perseguendo uno o più degli obiettivi elencati al paragrafo 10:

– sviluppare e migliorare le funzioni condivise dall’aggregazione;
– sviluppare sistemi e strumenti integrati di gestione dei processi organizzativi e gestionali interni alla rete;
– realizzare attività di servizio comuni finalizzate a nuovi prodotti/servizi o nuovi processi, o al miglioramento di prodotti, servizi e processi esistenti, in ogni caso basate sull’interazione tra le imprese aderenti alla Rete;
– favorire i percorsi di internazionalizzazione facendo leva sull’aggregazione, favorire lo scambio di competenze e conoscenze tra le imprese aderenti.

Gli investimenti ammissibili prevedono l’acquisto di beni materiali, beni immateriali (compresi software, siti web, marchi e brevetti, ecc.) e costi di promozione e consulenza (questi ultimi, nel limite del 20% dell’investimento complessivo).

Inoltre, è previsto che nessuna delle imprese della Rete potrà realizzare più del 50% o meno del 20% dell’investimento complessivo.

Nello specifico, l’agevolazione della misura “Reti di Impresa” consiste in un finanziamento a tasso agevolato per importi compresi tra un minimo di 100.000 e un massimo di un milione di euro, a copertura del 100% dei costi ammissibili.
La durata del finanziamento è di 7 anni, con 12 mesi di differimento per il rimborso. Il piano di rimborso prevede rate trimestrali costanti, tasso di interesse dello 0,50% e garanzie personali all’atto di sottoscrizione del Contratto di finanziamento (secondo la modulistica che sarà disponibile on-line ai siti www.sviluppocampania.it; www.economia.campania.it e www.porfesr.regione.campania.it.

Riguardo alle modalità di erogazione del finanziamento, sono previste due tranches: la prima del 60% all’atto di sottoscrizione del Contratto, la seconda a saldo (40%) entro 6 mesi dalla prima.

La valutazione delle domande di agevolazione per la misura “Reti di Impresa” seguirà una procedura a sportello, secondo l’ordine cronologico di invio delle domande.

Sarà possibile presentare le domande di accesso alle agevolazioni a partire dal 08/09/2014, ma le registrazioni al portale saranno aperte a partire dal 15° giorno dalla pubblicazione dell’Avviso. Le domande potranno essere compilate on-line previa registrazione a partire dal 01/09/2014.
Entro 7 giorni dalla presentazione della domanda on-line, la documentazione dovrà essere stampata, datata e firmata e inviata in formato cartaceo all’indirizzo: Fondo PMI FESR – Misura “Reti di Impresa” c/o Sviluppo Campania S.p.A. – Area ASI Marcianise Sud 81025 – Marcianise (CE).

La piattaforma informatica S.I.D. per la raccolta delle domande di agevolazione sarà raggiungibile ai seguenti link:

Per maggiori informazioni e dettagli si rimanda alla lettura delle Direttive di Attuazione scaricabili dal BURC n. 48 del 14/07/2014, disponibile al seguente link: http://burc.regione.campania.it/eBurcWeb/publicContent/home/index.iface

Napoli, 21/07/2014

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