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Tag: stakeholder

Da Wall Street alle aziende: come la diversificazione aiuta startup e imprese a crescere

Jenny Q. Ta è founder e CEO di Sqeeqee, primo portale social dedicato al networking ed è autrice del libro “Wall Street Cinderella“, in cui racconta la sua esperienza di fuga dal Vietnam durante la guerra e il suo cammino verso il successo a Wall Street. Di recente, WeWork ha pubblicato un suo articolo dedicato ad alcuni mantra tipici di Wall Street che possono essere presi ad esempio da startup e imprese impegnate nel percorso di sviluppo del proprio progetto imprenditoriale.

Durante i suoi 18 anni di esperienza a Wall Street, infatti, Jenny Q. Ta ha imparato alcuni principi fondamentali che l’hanno guidata nella sua carriera di imprenditrice. Primo tra tutti, quello che risulta essere un vero e proprio mantra nel mondo degli investimenti: la parola d’ordine è “diversificazione”.

Diversificare significa semplicemente “non mettere tutte le uova in un solo paniere“, che nel business può tradursi nel non incanalare tutte le energie, gli sforzi e le risorse in un unico venture. Un imprenditore, infatti, deve sempre cercare di ridurre al minimo il rischio e la diversificazione è un ottimo metodo per farlo. Naturalmente, diversificare non significa eliminare il rischio di perdite: si tratta però di una strategia che può essere molto vantaggiosa per un’azienda, che sia in fase di startup o che sia un’impresa già consolidata.

Gli obiettivi raggiungibili attraverso una strategia di diversificazione sono elencati da Jenny Q. Ta nella seconda parte dell’articolo.

1) Incrementare la competitività

Innanzitutto, la diversificazione aiuta ad incrementare la competitività di un’azienda andando a diminuire il potere dei concorrenti. Questo perché un’offerta caratterizzata da più prodotti, linee di prodotto o servizi riesce a battere più facilmente la concorrenza che invece è focalizzata su un unico prodotto.
Inoltre, in prospettiva, la startup o l’impresa che differenzia la propria offerta riesce ad entrare in relazione con un maggior numero di stakeholders: si crea un network di clienti, venditori, fornitori e partner che accresce le risorse a disposizione rafforzando il business e consentendo di esercitare maggiore influenza sul mercato.

2) Creare valore

Se le strategie di diversificazione sono ben concepite ed implementate, uno degli impatti conseguenti sarà l’aumento del valore creato dall’impresa. L’aumento di valore può nascere dalla crescita dei ricavi, dovuta all’intercettazione di nuovi mercati o all’inserimento in nuovi settori. Inoltre, il valore creato può crescere grazie alla riduzione dei costi condividendo risorse come il personale, le attrezzature, le funzioni di core business.
Una startup, ad esempio, può scegliere di iniziare l’attività riducendo i costi e semplificando il business. Questa strategia può funzionare all’inizio, ma poi è utile adottare un piano di diversificazione aggiungendo nuovi prodotti, linee di prodotto e servizi e, di conseguenza, entrando in nuovi settori e mercati.
La diversificazione andrà ad ampliare la clientela e a creare opportunità di crescita potenziale dei profitti.

3) Guadagnare potere sul mercato

Operare in una più ampia varietà di mercati consente di aumentare quello che Jenny Q. Ta definisce “Market Power”: questo concetto è valido soprattutto se la strategia di diversificazione è implementata su mercati complementari o direttamente collegati l’uno all’altro.
Operare su mercati complementari e collegati è infatti una strategia che aiuta a creare e potenziare le sinergie, in modo che il successo totale del business sia maggiore della somma delle sue singole parti.

4) Ridurre il rischio

A parere dell’autrice, la possibilità di ridurre il rischio è probabilmente la più importante delle motivazioni per implementare una strategia di diversificazione.
Diversificare le attività consente alla startup o all’impresa di diffondere il rischio su più iniziative, riducendo la quantità di rischio che ogni singola attività si trova a dover sostenere. Ciò aiuta a gestire in maniera più efficace la volatilità e l’imprevedibilità di ciascuna attività.

5) Proteggere l’organizzazione

Infine, un altro importante vantaggio delle strategie di diversificazione è quello di poter proteggere meglio le singole attività dell’azienda: il business può sopravvivere e crescere meglio perchè non è dipendente da una singola fonte di entrate. La diversificazione, quindi, riesce a proteggere l’azienda dalle inevitabili fluttuazioni che si verificano sul mercato.

Per leggere il post originale: https://magazine.wework.com/inspiration/entrepreneurs-adopt-mantra-wall-street/

Napoli, 06/02/2015

ItaliaLab 2015: a marzo, startup e imprese si incontrano a Milano per nuove partnership nei settori Digital e ICT

Nei giorni 10, 11 e 12 marzo 2015 la città di Milano ospita la terza edizione di ItaliaLab: l’evento promosso da ECS – Elis Corporate School ha lo scopo di far incontrare le idee innovative di giovani talenti imprenditoriali italiani con grandi imprese già consolidate, allo scopo di costruire interessanti partnership per lo sviluppo di nuovi business.

L’evento ospiterà non soltanto startup e imprese, ma anche altri stakeholders del mondo della ricerca e dell’innovazione: saranno presenti, infatti, rappresentanti di parchi scientifici e centri di ricerca pronti a valutare idee e progetti innovativi con particolare riferimento al settore delle tecnologie digitali e ICT.

ItaliaLab apre quindi la sua Call for Technologies, attraverso la quale progettisti (anche di aziende non ancora costituite), startup (già costituite e operanti) e team con progetti di ricerca (da laboratori industriali, pubblici o accademici) possono candidarsi per partecipare a uno dei due giorni messi a disposizione per gli espositori (10 e 11 marzo).

Le domande possono essere inoltrate entro il 15 febbraio 2015, attraverso la pagina dedicata su EventBrite rintracciabile al seguente link: http://www.eventbrite.it/e/registrazione-italialab-2015-call-for-technologies-15531997623?ref=ebtn

ItaliaLab è un evento che si propone come laboratorio di Open Innovation e Technology Transfer, che per l’edizione 2015 prevede un programma di 18 giornate distribuite tra marzo e giugno 2015 a Milano e Roma.
L’evento di apertura del 10, 11 e 12 marzo rappresenta infatti il primo di una serie di appuntamenti: il calendario completo è disponibile qui.

Nelle sue edizioni precedenti, ItaliaLab ha visto la partecipazione di grandi imprese a livello internazionale, tra cui figurano nomi come Enel, Cisco, Ericsson, Fastweb, Huawei, Microsoft, Telecom Italia e Nokia.

L’evento di Milano del 10, 11 e 12 marzo sarà dedicato alla fase denominata “Inspiration” cui seguiranno, nei mesi successivi, momenti dedicati a: Idea Generation, Idea Evaluation, Business Model & Business Case, Hackathon & Pitch, CEO Panel.

Napoli, 04/02/2015

Il CFO – Chief Financial Officer: chi è, di cosa si occupa e quando diventa necessario assumerlo in una startup

Jeff Thomson ha recentemente intervistato per Forbes Tridivesh Kidambi, CFO della startup tecnologica CallFire: il tema centrale dell’intervista è capire quando un’azienda necessita di un CFO e cosa significa essere CFO in una startup.

Il CFO (Chief Financial Officer) è il manager responsabile della gestione delle attività finanziarie di un’azienda. Negli ultimi anni la figura del CFO ha assunto un ruolo sempre più rilevante per una startup: il compito centrale del CFO è infatti quello di guidare le decisioni aziendali in maniera efficace, stabilendo su quali opportunità puntare e, di conseguenza, come impiegare il capitale e le risorse per massimizzare le probabilità di successo della startup. Uno dei compiti principali del CFO, quindi, sta nel guidare il focus dell’azienda e della strategia di business.

Interessante è anche la differenza tra il ruolo del CFO in una startup e in un’azienda già consolidata: basandosi sua esperienza, infatti, Kidambi afferma che il ruolo chiave di un CFO all’interno di una startup è quello di costruire l’infrastruttura organizzativa da zero. In un’azienda già consolidata, invece, si presuppone che tale infrastruttura sia già pronta e in grado di fornire le risorse necessarie in termini, ad esempio, di risorse umane, IT, sistemi e processi, etc.
Quando si è CFO di una startup, invece, occorre rimboccarsi le maniche e dare la migliore direzione possibile alla strategia aziendale, in modo tale da rendere il business scalabile e costruire sistemi e processi in grado di supportare la crescita futura.

Riguardo alle competenze necessarie ad un buon CFO per una startup, Kidambi afferma che sono fondamentali la capacità di comunicare in maniera efficace e la logica decisionale. Questo perchè, quando ci si occupa di aspetti finanziari, non basta costruire un modello finanziario integrato o prendere decisioni stratgiche in materia: occorre saper spiegare quali sono le motivazioni alla base di ciascuna decisione, e quali sono le implicazioni per ciascuno degli stakeholders coinvolti. Per guadagnare e mantenere la fiducia dell’organizzazione per cui lavora, infatti, il CFO deve saper essere onesto e trasparente sul come e sul perchè delle decisioni prese, e concentrarsi sull’approccio collaborativo che permetta a tutti gli stakeholders di raggiungere gli obiettivi alla luce del modello finanziario costruito per l’azienda.

Entrando più nello specifico della sua esperienza a CallFire, Kidambi spiega il rapporto con i founder della startup e cerca di aiutare i lettori a capire come individuare il momento giusto per assumere un CFO. Prima di tutto, nel rapporto tra CFO e founder risultano fondamentali la comunicazione e la trasparenza: bisogna sempre essere aperti al confronto con i founder, che conoscono la startup meglio di chiunque altro. Il ruolo del CFO è quindi quello di collaborare allo sviluppo di un progetto cercando di razionalizzare gli aspetti finanziari di un percorso che i founder hanno già in mente.

Riguardo invece al momento giusto per una startup di assumere un CFO, Kidambi afferma che all’inizio le responsabilità inerenti gli aspetti di gestione finanziaria sono condivise tra il team executive e quello finance. Quando, però, la startup inizia a crescere e raggiunge la scalabilità, anche le funzioni relative alla finanza, alla tesoreria, alla contabilità devono essere messe a fuoco in maniera più specifica e precisa. In questo caso diventa importante avere in squadra un CFO, che riesca a gestire gli aspetti finanziari di una startup preoccupandosi del successo futuro dell’azienda.

Il ruolo del CFO è ancora più importante in una situazione economica come quella attuale, caratterizzata da continui e repentini cambiamenti: chi si occupa degli aspetti finanziari dell’azienda deve infatti avere una visione a 360° su tutto ciò che accade nell’organizzazione, occupandosi inoltre di costruire connessioni tra le varie parti di cui l’azienda si compone, offrendo idee e soluzioni creative a sfide che a volte la startup non sa nemmeno di dover affrontare.

A differenza di quanto accadeva in passato, quando gli aspetti finanziari venivano presi in considerazione solo dopo aver preso le decisioni, la gestione finanziaria oggi è vista come parte integrante dell’azienda e del team, che tiene sempre in considerazione il punto di vista finanziario di qualsiasi questione. Il ruolo del CFO non è più quello di dire sì o no ad una decisione già ampiamente discussa, oggi il CFO viene interpellato fin dall’inizio.

Per essere un buon CFO per una startup, Kidambi consiglia di impiegare tempo e buona volontà ad imparare più possibile sul settore di riferimento dell’azienda. Bisogna imparare a capire il punto di vista degli operatori del settore e, solo a questo punto, si può dimostrare loro quanto gli aspetti finanziari possano avere un impatto positivo sulla loro attività. La fiducia e il rispetto dei founder sono assolutamente imprescindibili per il CFO.

Infine, Kidambi dà un consiglio ai giovani che vorrebbero diventare CFO in una startup: dire sempre di sì. Anche se la richiesta è totalmente estranea ai propri compiti, o in generale non rientra negli aspetti strettamente finanziari, potrebbe trasformarsi in un’opportunità per costruire la fiducia con qualcuno all’interno del team, o potrebbe essere la base per creare una connessione significativa. Occorre imparare il business, non fermarsi ai numeri: il contributo di un buon CFO va infatti al di là del bilancio, ma può essere un modo per costruire l’azienda e plasmare il business.

Il post originale è disponibile qui: http://www.forbes.com/sites/jeffthomson/2014/07/15/why-a-startup-cfo-is-like-a-personal-trainer/

Napoli, 15/07/2014

Tech All Stars Competition: le migliori startup volano a Londra grazie al contest UE. Application entro il 22 maggio

La Commissione Europea ha lanciato l’edizione 2014 della Tech All Stars Competition, iniziativa dedicata alle migliori startup ed imprese innovative che permette ai finalisti e ai vincitori del contest di partecipare ad eventi internazionali in cui entrare in contatto con imprenditori di successo mondiale ed esperti del settore.

L’idea alla base della Tech All Stars Competition, infatti, è espressa dalle parole del Commissario UE per l’Agenda Digitale Neelie Kroes, la quale ha dichiarato “Gran parte del successo di un’impresa dipende dalle giuste relazioni e la Commissione europea sta lavorando proprio per questo“. Inoltre, “Le imprese finaliste saranno messe in contatto con fonti di finanziamento europee, imprenditori di successo e altre influenti personalità“.

La partecipazione all’edizione 2014 di Tech All Stars Competition è aperta a startup registrate in uno degli Stati Membri dell’Unione Europea da meno di 3 anni, che abbiano raccolto capitali e finanziamenti esterni per meno di un milione di euro.

Per candidare la propria startup è necessario compilare entro il 22 maggio 2014 l’application form disponibile al sito internet ufficiale dedicato al contest: http://techallstars.eu/

Saranno selezionate le migliori 12 startup che parteciperanno all’evento Tech All Stars Competition 2014 che si terrà il 10 e 11 giugno 2014 a Londra: saranno due giornate durante le quali i partecipanti potranno beneficiare di importanti occasioni di networking con imprenditori di successo e altri stakeholders del settore dell’imprenditoria innovativa. Inoltre, le 12 startup prenderanno parte ad un pitch panel che decreterà le tre finaliste.

Le tre startup finaliste parteciperanno il 12 giugno 2014 al Founders Forum London, un evento globale dedicato a imprenditori, CEO e key investors dei settori media e technology durante il quale avranno l’opportunità di partecipare a dibattiti, sessioni di brainstorming e tavole rotonde su temi centrali per l’ecosistema imprenditoriale. Inoltre, ci sarà la possibilità di entrare in contatto con alcuni tra i più importanti imprenditori ed innovatori di successo planetario (tra gli ospiti delle edizioni precedenti figurano Sir Richard Branson – Virgin Group, Reid Hoffman – LinkedIn, Daniel Ek – Spotify).
Durante il Founders Forum London, infine, sarà annunciato il vincitore della Tech All Stars Competition 2014, il “Grand Tech All Stars Winner“.

Il Grand Tech All Stars Winner sarà invitato a partecipare all’evento organizzato dalla Commissione Europea nel luglio 2014, la Digital Agenda Assembly, con l’opportunità di presentare un proprio panel e di incontrare i principali protagonisti internazionali dell’ecosistema hi-tech.

Napoli, 18/04/2014

E’ in partenza domani da Milano l’IW Digital Tour: opportunità per startup nel settore FinTech e Digital Banking

IW Digital Tour è l’iniziativa dedicata da IWBank a sostenere i giovani talenti creativi italiani con un progetto che possa favorire la crescita e l’innovazione nel settore FinTech e Digital Banking: il progetto nasce in collaborazione con Barcamper e TechGarage, cui IWBank ha affidato l’intero percorso di selezione delle migliori idee di startup per il settore bancario che potranno usufruire di un percorso di formazione e mentorship e partecipare all’evento finale dell’ITForum a Rimini il 22 e 23 maggio 2014.

Si tratta di un’iniziativa che rappresenta un ulteriore esempio dell’importanza attribuita dai maggiori attori del mondo bancario e finanziario all’innovazione tecnologica e digitale, che si affianca ad altre iniziative come CheBanca! GrandPrix Fin – Startup Program UniCredit Start Lab, anch’essi dedicati alle migliori idee innovative nel settore FinTech.

Il Barcamper partirà domani, 8 aprile, con la prima tappa dell’IW Digital Tour prevista a Milano presso la sede di IWBank in Via Cavriana, 20: in totale il tour prevede 6 tappe che attraverseranno l’Italia dall’8 aprile al 9 maggio, toccando Bologna, Roma, Bari, Padova per poi tornare a Milano per l’ultima giornata di scouting. Per presentare la propria idea di startup al team di dPixel basta prenotare uno slot per un colloquio one-to-one nella data corrispondente alla propria città: qui, il link di riferimento con le date in programma dove è possibile compilare il form di prenotazione.

Al termine del tour in Barcamper, l’IW Digital Tour prosegue con la TechWeek programmata a Milano (presso la sede IWBank) dal 12 al 16 maggio: si tratta di una settimana di formazione e mentorship intensiva dedicata ai 20 migliori progetti di startup selezionati tra i partecipanti al Barcamper, che vedrà alternarsi lezioni frontali, lavori di gruppo e momenti dedicati ai singoli progetti con particolare focus su aspetti finanziari, tecnologici e di marketing.

Tra i partecipanti alla TechWeek di Milano, saranno selezionati i 10 migliori progetti di startup che avranno l’opportunità di partecipare al TechGarage finale: l’evento si terrà durante l’ITForum, in programma a Rimini il 22 e 23 maggio e sarà l’occasione per i migliori 10 team di presentare il proprio pitch di fronte a stakeholder, giornalisti, esperti e potenziali investitori.

Per maggiori informazioni:

Napoli, 07/04/2014

Premio Start Up Sociali: finanziamenti fino a 25.000 euro per idee d’impresa ad utilità sociale da giovani universitari

Il Premio Start Up Sociali – “Giovani Idee per il Social Business” nasce dalla collaborazione tra Fondazione San Patrignano, Banca Prossima, Federsolidarietà-Confcooperative e Fondazione Italiana Accenture allo scopo di selezionare e sostenere le migliori idee imprenditoriali proposte da studenti universitari che si affacciano al mondo del lavoro, finanziando la creazione di nuove startup con finalità sociali.

La partecipazione al Premio è aperta a studenti universitari iscritti ad un corso di laurea di un’Università italiana o con sede in Italia, in particolare:

laureandi (che abbiano già presentato domanda di laurea) se iscritti a corsi di laurea triennale;
studenti del biennio, se iscritti a corsi di laurea magistrale.

Come accennato, le idee imprenditoriali candiadibli al Premio Start Up Sociali devono essere caratterizzate dal perseguimento di scopi di utilità sociale e da un orientamento al mercato finalizzato alla sostenibilità economica.
Nello specifico, inoltre, i progetti candidabili dovranno prevedere la costituizione di società (sono escluse le idee imprenditoriali da realizzarsi in forma individuale).

Le idee di startup dovranno inoltre avere come obiettivo principale il raggiungimento di impatti sociali positivi misurabili e in particolare:

– avere come attività principale la fornitura di prodotti/servizi a persone vulnerabili, emarginate, svantaggiate o precluse e/o l’impiego di un metodo di produzione di beni/servizi che incorpori un obiettivo sociale;
– prevedere un utilizzo esclusivo o prioritario dei propri utili per il raggiungimento di un obiettivo sociale;
– prevedere modalità di gestione responsabili e trasparenti, che coinvolgano dipendenti, clienti e stakeholder nelle proprie attività a scopo sociale;
– essere ecosostenibili.

Le candidature al Premio Start Up Sociali dovranno pervenire entro il 10/05/2014 attraverso la registrazione e compilazione del form di iscrizione alla pagina dedicata alla competition dalla piattaforma IdeaTre60: http://social.startup.ideatre60.it/

Un’apposita Commissione di esperti selezionerà le migliori startup partecipanti: le prime 5 in graduatoria potranno presentare il proprio pitch alla Giuria di Esperti durante l’evento finale di premiazione, “LH Forum San Patrignano”, che si terrà il 13 giugno 2014.

In occasione dell’evento saranno premiati i migliori 3 progetti di startup sociali, che si aggiudicheranno la possibilità di un finanziamento bancario per implementare la propria impresa (fino ad un massimo di 25.000 euro per ciascun vincitore) ed un percorso di supporto e monitoraggio per le prime fasi di startup.

Per maggiori informazioni e ulteriori dettagli, il Regolamento è disponibile a questo link: http://social.startup.ideatre60.it/upl/ckuploads/files/Regolamento%20Premio%20Start%20up%20sociali.pdf

Napoli, 04/04/2014