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Tag: regolamento

Una borsa di studio da 30.000 dollari per progetti Disruptive: la Global Impact Competition 2014

Sono aperte le candidature per la Global Impact Competition 2014, promossa da Axelera in partnership con la Singolarity University della California: fino al 7 gennaio 2014 è possibile presentare la propria candidatura compilando il modulo di adesione disponibile a questo link e allegando il materiale richiesto (che deve essere prodotto in lingua inglese).

La Global Impact Competition è una Call for Disruptors: Axelera è infatti alla ricerca di idee, progetti e persone che riescano a cambiare in maniera radicale le “regole del gioco” in Italia, rimuovendo gli ostacoli all’innovazione e a un futuro migliore per i giovani imprenditori italiani, grazie a proposte concrete e dirompenti caratterizzate dall’utilizzo delle più moderne tecnologie disponibili.

Il concorso è aperto a innovatori in possesso dei seguenti requisiti:

– aver compiuto il 21° anno di età;
– residenza in Italia e/o cittadinanza italiana;
– in possesso di passaporto valido fino al 30 novembre 2014;
– con ottima conoscenza della lingua inglese;
– che abbiano intenzione di partecipare al GSP14 (Graduates Studies Program 2014) presso la Singularity University in California, previsto da giugno ad agosto 2014.

Riguardo ai progetti candidabili, il Regolamento della competition specifica una serie di criteri:

– Essere in grado di migliorare la vita, accrescere la felicità, migliorare gli ambiti della salute, l’istruzione, la sicurezza, creare nuove opportunità per l’Italia e i suoi cittadini.

– Avere un impatto positivo in almeno una delle seguenti aree: educazione, energia, salute, prosperità, sicurezza, spazio, urbanizzazione, trasporti, riciclo/rifiuti, salute e benesseredella terza età, pace nel mediterraneo.

– Prevedere una soluzione concretamente realizzabile e scalabile, che possa potenzialmente avere impatto a livello nazionale, continentale, o globale.

– Proporre una soluzione che sia innovativa e sostenibile.

– Far leva sull’innovazione e sull’utilizzo di tecnologie in crescita esponenziale (disruptive).

I progetti candidati (tra il 10 ottobre 2013 e il 7 gennaio 2014) saranno valutati da una commissione di esperti e i migliori saranno selezionati (entro il 27 gennaio 2014) per partecipare all’evento finale di pitch e premiazione previsto tra febbraio e marzo 2014.

Tra i finalisti presenti all’evento, saranno premiati i primi 3 classificati:

– 1° classificato: Borsa di studio per il Graduate Studies Program 2014 della Singularity University, presso il centro di ricerca NASA Ames in California del valore di 30.000 dollari.

– 2° classificato: Premio Tech Disruption offerto da TalentGarden, consistente in un percorso della durata di un anno in uno dei 7 TAG italiani (Bergamo, Brescia, Milano, Padova, Genova, Pisa, Torino) con servizi di tutoraggio, affiancamento, networking, partecipazione ad eventi e corsi di formazione.

– 3° classificato: Premio Social Disruption offerto da Impact Hub Italia, consistente in un percorso di incubazione di 4 mesi in uno degli Impact Hub Italia (Milano, Rovereto, Trieste, Firenze, Siracusap, Bari, Roma) con accesso alla community globale attraverso la piattaforma di knowledge sharing (HUBNET), mentoring/coaching, networking, partecipazione ad eventi con potenziali finanziatori.

Per saperne di più:

Su Axelera: http://axelera.eu/
Sulla Singularity University: http://singularityu.org/
Sulla Global Impact Competition 2014: http://axelera.eu/globalimpactcompetition/?page_id=2001&preview=true

Napoli, 12/11/2013

Lo stato attuale del Crowdfunding in Italia: il report 2013 di ICN

Si è tenuto lo scorso 19 ottobre a Roma Crowdfuture, l’evento italiano dedicato al mondo del crowdfunding e del finanziamento collettivo delle idee innovative: giunto alla sua seconda edizione, Crowdfuture si è concentrato sull’analisi della situazione attuale del fenomeno con uno sguardo ai futuri temi e trend del mercato.

Nel corso di Crowdfuture è stata presentata la Mappa Italiana del Crowdfunding, un’analisi dettagliata delle piattaforme italiane aggiornata con i dati di ottobre 2013 a cura di Daniela Castrataro, presidente dell’Italian Crowdfunding Network, e Ivana Pais, dell’Università Cattolica di Milano.

Attualmente, il panorama italiano del crowdfunding conta ben 42 piattaforme, di cui 27 attive e 15 in fase di lancio.
Dal report si desume che sono quattro le tipologie di piattaforme on line maggiormente presenti in Italia: reward-based (basato su un sistema di ricompense in cambio dei contributi); donation based (in cui non esiste ricompensa a fronte delle donazioni); equity based (in cui il finanziatore, a fronte del proprio contributo, ricevono una quota del capitale societario) e lending based (che consiste in uno scambio di microprestiti tra privati).

Le autrici della Mappa fanno però notare che, a differenza di altre parti del mondo, in Italia è presente una maggiore complessità di modelli per quanto riguarda le piattaforme di crowdfunding: molti sono gli esempi di piattaforme “ibride”, che sono difficili da “inquadrare” nelle categorie standard.

Concentrandosi sulle piattaforme attive, il Report conferma ancora una volta che il modello prevalente in Italia resta il reward based, cui appartiene oltre la metà delle piattaforme attuali: subito dopo si posiziona il donation based, che copre oltre il 30% del totale.

Riguardo invece all’equity based, che rappresenta la modalità maggiormente interessante per le startup, bisogna guardare all’immediato futuro: le piattaforme in fase di lancio che, anche sulla spinta del Regolamento CONSOB pubblicato lo scorso luglio, si affideranno a tale modalità di crowdfunding sono infatti 9 (di cui una avrà un modello ibrido reward/equity) e andranno a costituire il 22% delle piattaforme italiane di crowdfunding.
Da questo punto di vista, gioca sicuramente un ruolo fondamentale la presenza di una disciplina giuridica del fenomeno che ha reso il nostro Paese il primo al mondo a dotarsi di una normativa specifica in materia: circostanza che crea all’Italia un importante vantaggio competitivo, anche e soprattutto riguardo alla possibilità di formare professionalità con competenze specifiche sull’argomento. Riguardo a quest’ultimo aspetto, anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ha recentemente offerto il proprio contributo ad approfondire la conoscenza del fenomeno dell’Equity Crowdfunding, con un workshop sull’argomento tenuto da Alberto Giusti.

Riguardo all’entità di capitali raccolti, il fenomeno del crowdfunding in Italia non registra sicuramente un vero e proprio boom, ma è sicuramente in crescita: sono stati raccolti dalle nostre piattaforme 23 milioni di euro, di cui 11 soltanto nell’ultimo anno.

Storicamente, la prima piattaforma italiana di crowdfunding è Produzioni Dal Basso, nata nel 2005: da allora, i numeri sono cresciuti fino ad arrivare al boom del 2013 con 24 nuove piattaforme.
Da un punto di vista della distribuzione geografica, invece, il Nord Italia continua ad ospitare la maggioranza delle piattaforme anche se, rispetto alla Mappa Italiana del Crowdfunding presentata nel 2012, si segnala la nascita di tre piattaforme nel Sud Italia.

Tra le piattaforme di Crowdfunding particolarmente attive al Sud, ricordiamo la partenopea DeRev: tra i progetti presentati durante la prima edizione di VulcanicaMente, DeRev nasce nel novembre 2012 grazie al suo founder Roberto Esposito, autore insieme a Claudio Calveri del report “Crowdfunding World 2013”, una fotografia sullo stato attuale del fenomeno a livello globale con un focus particolare sull’Italia. Il documento è scaricabile in maniera gratuita da questo link.

Tra le altre novità interessanti contenute nella Mappa Italiana del Crowdfunding, ricordiamo infine l’apertura al mercato europeo ed extraeuropeo (anche se la maggior parte delle piattaforme si rivolge esclusivamente al mercato italiano, infatti, sono attualmente 4 le piattaforme che si rivolgono al mercato europeo e 2 quelle che si muovono sul mercato extraeuropeo): un ulteriore aspetto che conferma la crescita di questo fenomeno non solo a livello globale, ma anche nel nostro Paese.

Fonte: ICN – Italian Crowdfunding Network, Analisi delle Piattaforme Italiane di Crowdfunding (di Daniela Castrataro e Ivana Pais).

Napoli, 31/10/2013

L’edizione 2013 del Bando “cheFare”: 100.000 euro per progetti innovativi nel settore Cultura

Nato grazie all’Associazione Culturale “doppiozero”, il Bando “cheFare” mette in palio un premio di 100.000 euro per progetti presentati da imprese, associazioni, organizzazioni, società operanti nel settore della cultura.

L’edizione 2013 di “cheFare” nasce con l’obiettivo di costituire un network di imprese culturali ad alto contenuto innovativo ed elevato impatto sociale, che si ponga come punto di incontro tra il mondo delle startup, che attraversa un momento di crescita nonostante una serie di difficoltà, e quello della cultura, che vive un periodo difficile già da alcuni anni.

Nel progetto degli organizzatori, il network di imprese culturali sarà in grado di raggiungere due importanti scopi: da un lato, incentivare le dinamiche positive che si vengono a creare dalla messa in rete delle competenze delle imprese culturali coinvolte, dall’altro lato, supportare la costruzione di nuovi modelli di business economicamente e socialmente sostenibili nel mondo delle imprese culturali.

Il Bando è aperto a progetti operanti nell’ambito della cultura umanistica (letteratura, teatro, danza, musica, fotografia, cinema, etc.) che siano caratterizzati dai seguenti elementi:

1. Promuovere la collaborazione e le capacità di relazione e interazione con soggetti terzi (attraverso reti territoriali e on-line);
2. Ricercare modalità innovative di progettazione, produzione, distribuzione e fruizione della cultura;
3. Essere scalabili e riproducibili (in termini di dimensioni e di replicabilità in ambiti e contesti differenti);
4. Essere economicamente sostenibili nel tempo;
5. Promuovere l’equità contrattuale ed economica dei lavoratori coinvolti;
6. Avere un positivo impatto in termini sociali sul territorio, anche in termini di accesso e fruibilità della cultura;
7. Saranno valutati positivamente i progetti che ricorrono a strategie di progettazione, produzione, gestione e distribuzione della cultura come bene comune (open source e free software);
8. Coinvolgimento delle comunità di riferimento e dei destinatari del progetto nelle attività di comunicazione.

Riguardo alle modalità di partecipazione, sono previste 3 fasi differenti:

FASE 1 – PRESELEZIONE

Le candidature possono essere inviate esclusivamente on-line compilando il form presente sul sito www.che-fare.com dal 28 ottobre al 9 dicembre 2013. Entro il 15 gennaio 2014, un team di esperti sceglierà i progetti da pubblicare sull’apposita piattaforma on-line. Saranno selezionati fino a un massimo di 40 progetti che accedono alla fase successiva.

FASE 2 – VOTAZIONE ON-LINE

Dal 15 gennaio al 13 marzo 2014, i progetti selezionati saranno votati dal pubblico. Per accedere alle votazioni, gli utenti dovranno registrarsi al sito per poi esprimere le proprie preferenze. Saranno i migliori 8 progetti ad accedere al gruppo dei Finalisti e alla fase n.3

FASE 3 – VOTAZIONE DELLA GIURIA

L’ultima fase si svolgerà tra il 19 marzo e il 3 aprile 2014: la Giuria proclamerà il Vincitore anche sulla base del Business Plan che i Finalisti provvederanno a recapitare tramite raccomandata indirizzata all’Associazione Culturale doppiozero, via A. Fioravanti, 3 – 20154 Milano (entro e non oltre il 19 marzo 2013).

Il Progetto Vincitore avrà diritto al Premio finale di 100.000 euro, suddiviso in una prima tranche pari a 50.000 euro (entro 3 mesi dalla proclamazione del vincitore) e altre due tranches da 25.000 euro ciascuna vincolate ad una serie di incontri di monitoraggio sullo stato di avanzamento del progetto.

Per maggiori informazioni su “cheFare” e sulla documentazione richiesta per la partecipazione, è possibile visualizzare qui il Bando completo.

Altri link utili:

Napoli, 29/10/2013

Un premio fino a 10.000 euro per la tua startup con INNOVAMI Start-Up 2013

E’ ancora possibile, fino al 31 ottobre 2013, inviare il proprio progetto per partecipare all’edizione 2013 del Premio INNOVAMI Start-Up: si tratta di una competizione tra idee imprenditoriali innovative a contenuto tecnologico o ad elevato contenuto di conoscenza nato grazie all’Associazione INNOVAMI allo scopo di offrire sostegno alla nascita e alla crescita di nuove imprese che offrano prodotti, processi, metodi e servizi caratterizzati da innovatività.

Possono partecipare a INNOVAMI Start-Up 2013 imprese e progetti di impresa ad elevato contenuto innovativo, che siano disponibili a localizzarsi e stabilire la propria sede operativa presso l’Incubatore INNOVAMI di Imola entro 3 mesi dalla data di comunicazione della premiazione.

Le modalità di partecipazione al Premio prevedono quattro alternative di consegna della documentazione (che, in ogni caso, dovrà essere inviata entro la deadline fissata per il 31 ottobre 2013):

– tramite posta certificata all’indirizzo innovami@pec.it;
– direttamente alla Segreteria dell’Associazione INNOVAMI;
– tramite Raccomandata A.R. a: INNOVAMI – Segreteria Organizzativa PREMIO INNOVAMI START-UP – Edizione 2013 Via Selice Provinciale 47 – 40026 Imola (Bologna);
– attraverso il sito internet ufficiale www.innovami.it comunicando i dati anagrafici, le informazioni sul progetto e caricando i moduli richiesti.

Le domande saranno valutate prima dalla Segreteria Organizzativa del Premio, che provvederà ad una verifica di tipo formale sulla completezza della domanda, sulle eventuali integrazioni da richiedere e sulla sussistenza delle condizioni di ammissibilità. La seconda valutazione di merito tecnico sul contenuto del business plan, sarà a cura di un apposito Comitato Scientifico e verrà effettuata entro il 31 dicembre 2013.

Per l’edizione 2013 del Premio sono previste due categorie con altrettanti premi in denaro:

INNOVAMI Start-Up 2013: assegna un premio in denaro del valore di 8.000 euro alla migliore impresa/progetto di impresa;

Sezione Speciale Energia-Ambiente 2013: novità di quest’anno, grazie alla collaborazione di Hera, questa sezione prevede un premio in denaro del valore di 2.000 euro alla migliore impresa/progetto di impresa in campo energetico/ambientale.

Il Regolamento del Premio prevede la possibilità che i due premi si sovrappongano qualora l’impresa/progetto di impresa si posizioni al primo posto in entrambe le categorie.

Una procedura particolare è prevista inoltre per l’erogazione dei premi, per la quale sono possibili tre differenti modalità:

– se l’impresa vincitrice è già associata ad INNOVAMI, l’erogazione avverrà entro 30 giorni dall’assegnazione del premio;

– se l’impresa vincitrice non è ancora associata, l’erogazione avverrà all’atto dell’iscrizione in qualità di socio;

– se il vincitore è un progetto di impresa, l’erogazione è subordinata alla costituzione di impresa (entro 3 mesi dalla data di comunicazione del premio) e verrà erogato anche in questo caso all’atto di iscrizione in qualità di socio a INNOVAMI.

Per maggiori informazioni, il Regolamento del Premio INNOVAMI Start-Up 2013 è disponibile a questo link.

Napoli, 15/10/2013

 

Startup italiane nel Regno Unito: l’edizione 2013 di “UK – Italy Springboard”

Sono aperte fino al 18 ottobre le iscrizioni per l’edizione 2013 di UK – Italy Springboard, la competition riservata a startup italiane ad elevato potenziale di crescita nel settore hi-tech interessate a sviluppare il proprio business nel Regno Unito e a livello internazionale organizzata da UK Trade & Investment, agenzia governativa che offre servizi di assistenza e consulenza gratuiti per società estere che vogliano investire o stabilirsi nel Regno Unito.

L’iniziativa prevede la collaborazione di diversi partner, tra i quali l’Ambasciata Britannica di Roma e il Consolato Generale Britannico di Milano, Banca Intesa Sanpaolo con la sua Start-Up Initiative e SETsquared Incubators, il network che comprende gli incubatori di 5 delle maggiori università britanniche (Bath, Bristol, Exeter, Southampton e Surrey).

Le startup selezionate per il programma UK – Italy Springboard saranno ammesse all’Investor Readiness Boot Camp, l’evento della durata di due giorni che si terrà a Milano il 28 e 29 ottobre 2013, durante il quale avranno l’occasione di incontrare mentors ed esperti a livello internazionale. I finalisti del Boot Camp potranno inoltre presentare il proprio pitch di fronte ad una giuria internazionale composta da venture capitalist, investitori e protagonisti del mondo dell’imprenditoria e dell’innovazione.

Il primo classificato tra i finalisti di UK – Italy Springboard 2013 avrà inoltre la possibilità di soggiornare per un periodo di 6 mesi in uno degli incubatori del network SETsquared nel Regno Unito, con una propria postazione di lavoro, incontri di mentorship e accesso alla rete SETsquared US per poter migliorare la propria business strategy con una visione d’eccezione sul mercato statunitense.

Il secondo premio consiste invece in un mese di soggiorno all’interno di uno degli incubatori della rete SETsquared. Sia il primo che il secondo premio, inoltre, comprendono la possibilità di partecipare alle sessioni di training con lo studio GRM Law (uno dei più antichi e famosi studi legali di Londra, specializzato in startup e multinazionali) e l’accesso ad almeno una delle tappe previste dall’Intesa Sanpaolo Start-Up Initiative.

Infine, sono previsti dei Premi Speciali riservati a particolari settori, tra cui Digital e Aerospaziale.

I progetti saranno valutati sulla base di criteri quali Prodotto/Tecnologia, Business Model, Dimensione del mercato e scalabilità, Barriere all’entrata e vantaggio competitivo, Team e Sostenibilità finanziaria.

Per partecipare all’edizione 2013 di UK – Italy Springboard, bisogna compilare il form di iscrizione (disponibile qui) entro il 30 settembre 2013 (ATTENZIONE: deadline prorogata al 18 ottobre 2013!)

Il Regolamento della competition e tutte le informazioni sono disponibili al sito: http://www.uk-italybusinessawards.it/

Ricordiamo inoltre che sono attualmente aperte le iscrizioni per la partecipazione alla competition VulcanicaMente 2, trovate tutte le informazioni utili ed i form di iscrizione nella sezione Eventi e Iniziative del sito www.incubatorenapoliest.it.

Napoli, 27/08/2013

 

Innovazione per l’agricoltura: 30.000 euro in palio con Linfas

La piattaforma IdeaTRE60 ospita Linfas, la call for solution lanciata da Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Collegio delle Università Milanesi, in collaborazione con Fondazione UniVerde e Greenjobs.it.

Linfas è una competition dedicata alle migliori idee e proposte progettuali per accrescere l’innovazione tecnologica e la sostenibilità nel settore dell’agricoltura: il vincitore, selezionato tra quelli pervenuti entro le ore 15:00 del 17 settembre 2013, riceverà un premio di 30.000 euro da destinare alla realizzazione del progetto.

Possono concorrere al premio di 30.000 euro i progetti finalizzati alla realizzazione di prodotti e/o servizi per la ricerca dell’equilibrio di produzione nei seguenti settori: agro-forestale, allevamento, pesca e itticoltura.
I progetti devono utilizzare in maniera innovativa la tecnologia, essere caratterizzati da sostenibilità economica e ambientale, rispettare la biodiversità, valorizzare la filiera corta e, soprattutto, essere finalizzati alla creazione di nuove opportunità occupazionali. Particolare attenzione sarà inoltre riservata ai progetti che riusciranno a garantire una graduale aggregazione tra soggetti pubblici e privati ed organizzazioni non profit.

La partecipazione è aperta a cittadini italiani e stranieri residenti o domiciliati in Italia, in forma singola o in team, di età compresa tra i 18 e i 35 anni e che abbiano conseguito la laurea in Italia o all’estero tra il 2008 e il 2012 (riguardo agli ultimi due requisiti, è sufficiente che siano posseduti dal portavoce del team).

Per partecipare a Linfas è necessario compilare il form di partecipazione rintracciabile da questo link, previa registrazione al sito www.ideaTRE60.it, entro il 17 settembre 2013.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare qui il Regolamento.

Ricordiamo infine che anche il CSI – Incubatore Napoli Est offre imperdibili opportunità ai talenti creativi e alle loro idee innovative e tecnologiche con la seconda edizione di VulcanicaMente: dal talento all’impresa: visita la sezione Eventi&Iniziative del nostro sito internet www.incubatorenapoliest.it e prenota subito per partecipare ai nostri eventi di scouting: puoi scegliere tra il Barcamper e il TechDay!

Napoli, 06/08/2013

Emanato il Regolamento CONSOB sull’Equity Crowdfunding per startup innovative

Il 12 luglio 2013 la CONSOB ha pubblicato il Regolamento n. 18592, dedicato alla disciplina della “Raccolta di capitali di rischio da parte di imprese start-up innovative tramite portali on-line”: si tratta quindi del fenomeno dell’Equity Crowdfunding, e il neo-adottato Regolamento fa dell’Italia il primo paese a dotarsi di una disciplina specifica in materia.

La nascita del Regolamento CONSOB sull’Equity Crowdfunding è stata caratterizzata quindi dall’assenza di normative di riferimento, aspetto che giustifica l’adozione di un approccio molto “open”, con ampia partecipazione degli stakeholders attraverso indagini e consultazioni on line che hanno preceduto la stesura definitiva del documento (qui, il più recente dei post sull’argomento dal nostro blog).

Al momento è possibile effettuare la raccolta di capitali on line solo per capitali di rischio e non di debito: tale previsione è un limite, ma allo stesso tempo un elemento di forte innovatività è riscontrabile nella possibilità di partecipare ad investimenti anche in S.r.l., a differenza di quanto finora previsto nel Codice Civile, andando così ad equiparare di fatto le azioni e le quote di partecipazione in questa forma societaria.

Un’altra limitazione sembra derivare dal fatto che la raccolta di capitali on line è attualmente riservata alle sole startup innovative: da notare però che gli ultimi sviluppi normativi (nello specifico, il Decreto Lavoro, di cui abbiamo parlato in questo post) hanno introdotto requisiti più ampi per lo status di startup innovativa, allargando il bacino di potenziali investimenti. Inoltre, durante la presentazione del Regolamento dello scorso venerdì gli addetti ai lavori hanno dichiarato che è già stata presentata la proposta di estendere l’applicabilità del Regolamento sul crowdfunding a tutte le piccole e medie imprese italiane.

Anche la presenza obbligatoria di investitori professionali, che nella bozza era apparsa fortemente limitante, è stata ridimensionata: la soglia minima del 5% di quote sottoscritte da un investitore professionale è ancora prevista, ma non è più una precondizione bensì un perfezionamento dell’offerta. In sostanza, qualsiasi startup innovativa può presentare la propria offerta, pur non avendo inizialmente un investitore professionale alle spalle, mentre per l’effettiva conclusione della raccolta è necessario che almeno il 5% dell’offerta sia coperta da investitori professionali.

Sempre in tema di investitori professionali, si segnala che il Regolamento annovera tra questi ultimi anche gli incubatori certificati di impresa: un aspetto particolarmente interessante, che permette a chi segue le startup fin dalla loro nascita di investire anche finanziariamente sul loro sviluppo.

Dal punto di vista delle novità, il Regolamento sull’Equity Crowdfunding prevede l’istituzione di un apposito Registro per i gestori di portali on line, con la definizione dei relativi requisiti di onorabilità e professionalità, delle regole di condotta e delle eventuali sanzioni previste per chi infrange le regole.

In particolare, i gestori dovranno rispettare una serie di obblighi riguardo la trasparenza e le informative agli investitori: questo aspetto deriva da quella che è la finalità più sentita dal legislatore, che è quella di ridurre al minimo il rischio dell’investitore, soprattutto perchè gli strumenti finanziari che quest’ultimo acquista sono sempre ad alto rischio a causa della natura stessa delle startup innovative. E’ infatti previsto a riguardo un apposito questionario on line, che l’investitore deve compilare al momento della sottoscrizione dell’offerta, per dimostrare di aver compreso la rischiosità dell’investimento che si accinge ad effettuare.

Sempre nell’ottica di mitigare il più possibile il rischio degli investitori, il nuovo Regolamento introduce il diritto di revoca: l’investitore può recedere la propria offerta entro 7 giorni senza dare alcun tipo di motivazione, inoltre è possibile esercitare il diritto di revoca anche dopo i 7 giorni, in caso di “change of control” (cambio di compagine societaria rispetto al controllo della società).

Riguardo alla tutela dell’investitore e all’obbligo di trasparenza, è prevista una procedura semplificata per rendere più agevole l’obbligo del gestore di trasmettere gli ordini alle banche e alle imprese di investimento che operano nei confronti degli investitori (nel rispetto della MIFID, la disciplina europea per la tutela dell’investitore e la tasparenza tramite informative al cliente).

Sono però previste delle soglie minime per gli investimenti, al di sotto delle quali i gestori di portali non sono obbligati a sottostare agli obblighi della MIFID:
– ordini di persone fisiche inferiori a 500 euro per singolo investimento e inferiori a 1.000 euro annui;
– ordini di persone giuridiche inferiori a 5.000 euro per singolo investimento e inferiori a 10.000 euro annui.

L’adozione del Regolamento CONSOB ha trovato buoni riscontri da parte di esperti e addetti ai lavori, che vedono nel documento un primo passo fondamentale per lo sviluppo di un ecosistema italiano per le startup innovative e, soprattutto, per avvicinare un maggior numero di investitori al settore: trovate qui il post su CheFuturo! di Gianluca Dettori di dpixel e qui l’articolo dedicato all’argomento da Wired.

Inoltre, qui è possibile scaricare una scheda sintetica del Regolamento, che è invece disponibile in versione integrale a questo link.

Napoli, 15/07/2013

Start up per l’innovazione sociale negli USA con ItaliaCamp

L’Associazione ItaliaCamp, in collaborazione con Polihub (l’incubatore del Politecnico di Milano) e con il Patrocinio del Consiglio dei Ministri ha indetto la terza edizione del concorso La tua idea per il Paese.

Lo scopo è quello di ricercare le migliori idee di innovazione sociale per metterle in contatto con i decision makers e gli investitori privati che possano aiutare i talenti italiani a realizzarle: inoltre, si tratta di un’importante occasione di visibilità internazionale per i vincitori, che presenteranno i loro progetti nel corso della missione USACamp, che l’Associazione ItaliaCamp organizzerà nel mese di novembre 2013 tra Washington e New York.

Le caratteristiche più importanti per i progetti che vogliono partecipare a La tua idea per il Paese sono essenzialmente tre: avere un valore aggiunto i termini di innovazione sociale (migliorare la qualità di vita del cittadino e del contesto in cui vive), rispettare i criteri di sostenibilità nell’accezione più ampia del termine (sosteniblità ambientale, economica, sociale e culturale) e proporre soluzioni replicabili a livello internazionale.

Le aree di interesse sono le seguenti:

  • Impresa e Lavoro
  • Politica, Istituzioni e P.A.
  • Ambiente ed Energia
  • Infrastrutture
  • Economia e Finanza
  • Ricerca e Scienza
  • Tecnologia
  • Cultura e Sociale

E’ possibile iscriversi al concorso registrandosi al sito di ItaliaCamp e rispondendo alla Call for IdeasUSACamp Idee di Business” entro il 5 Agosto 2013.

Un Comitato Scientifico di esperti selezionerà le 20 idee vincintrici che parteciperanno alla missione internazionale negli Stati Uniti dal 9 al 16 Novembre 2013.

Per tutte le informazioni, il Regolamento è consultabile a questo link.
Napoli, 31/05/2013

 

I requisiti per gli Incubatori Certificati di Start up innovative

Il Decreto Sviluppo bis (D. L. 179/2012, convertito in legge 221/2012) ha introdotto, per la prima volta in Italia, il concetto di incubatore certificato di start-up innovative, delegando ad apposita disciplina attuativa la regolamentazione nel dettaglio. Tale regolamentazione è, quindi, stata emanata con Decreto Ministeriale (Ministero Sviluppo Economico) del 21/02/2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale 18/04/2013 n. 91, dove sono riportati i criteri e le scale di punteggi per gli incubatori certificati di start up innovative.

Nello specifico, il DL 179/2012 (convertito con legge n. 221/2012) elenca i requisiti necessari ad ottenere lo status di incubatore certificato di start-up innovative a seguito dell’iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese. Infatti, è proprio grazie all’iscrizione alla CCIAA che si ottiene lo status di incubatore certificato, cui conseguono una serie di agevolazioni:

–     esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e del diritto camerale per i primi 4 anni dall’iscrizione;

–     possibilità di remunerazione del personale con strumenti finanziari ovvero con ogni altro diritto o incentivo che preveda l’attribuzione di strumenti finanziari o diritti similari (si ricorda che il reddito da lavoro derivante dall’assegnazione di tali strumenti non concorre alla formazione del redito imponibile);

–     semplificazioni nella normativa prevista per il Credito d’Imposta, che viene concesso in via prioritaria rispetto alle altre imprese per il personale altamente qualificato assunto a tempo indeterminato, anche attraverso contratti di apprendistato;

–     accesso facilitato e gratuito al Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese;

–     una start-up innovativa può annoverare tra le spese di Ricerca e Sviluppo quelle relative ai servizi di incubazione forniti da un incubatore certificato;

–     la bozza di Regolamento sul crowdfunding della CONSOB prevede che una quota pari ad almeno il 5% degli strumenti finanziari offerti da un portale on-line di crowdfunding debba essere “sottoscritta da investitori professionali ovvero fondazioni bancarie, società finanziarie per l’innovazione e lo sviluppo di cui all’art. 2 della legge 5 ottobre 1991 n. 317, incubatori di start-up innovative“.

Nel dettaglio, per accedere alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese è richiesta innanzitutto la costituzione dell’incubatore in forma di società di capitali (anche in forma cooperativa), residente in Italia, con oggetto sociale inerente all’erogazione di “servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovative”. Inoltre, l’incubatore deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

a)    disporre di strutture, anche immobiliari, adeguate ad accogliere start-up innovative, quali spazi riservati per poter installare attrezzature di prova, test, verifica o ricerca;

b)    disporre di attrezzature adeguate all’attività delle start-up innovative, quali sistemi di accesso alla rete internet, sale riunioni, macchinari per test, prove o prototipi;

c)    essere amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione e avere a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente;

d)    avere regolari rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari che svolgono attività e progetti collegati a start-up innovative;

e)    avere un’adeguata e comprovata esperienza nell’attività di sostegno a start-up innovative.

I primi due requisiti sono quindi di natura strutturale, mentre quelli previsti alle lettere c) ed e) si focalizzano sulle competenze dei gestori. Con il requisito di cui alla lettera d), inoltre, si chiede la dimostrazione di un network di contatti con gli stakeholders, quale condizione fondamentale per la costruzione di un ecosistema adatto alla nascita e alla crescita delle start up innovative.

Il suddetto Decreto Ministeriale ha poi specificato, in materia di requisiti, che un incubatore certificato di start up innovative può offrire servizi a sostegno delle start up “anche in modo non esclusivo“. Lo stesso Decreto approfondisce, inoltre, il requisito dell’esperienza di chi gestisce l’incubatore specificando che essa va identificata “nei soci, negli amministratori della società e nelle unità di lavoro, collaboratori o professionisti che operano con continuità, equivalenti a tempo pieno (FTE)” in attività “dedicate in modo specifico al supporto e alla consulenza alle start-up innovative“.

Inoltre, in apposite tabelle allegate al Decreto Ministeriale, sono specificati i requisiti e i corrispondenti punteggi minimi che l’incubatore deve dimostrare per potersi iscrivere nella sezione speciale della CCIAA e acquisire lo status di “incubatore certificato”. Nello specifico:

–     La tabella A contiene i requisiti elencati alle lettere a, b, c, d, del comma 5 dell’art. 25 (DL 179/2012). In relazione a tali requisiti, il punteggio minimo richiesto è di 30 punti.

–     La tabella B si riferisce agli indicatori del requisito di cui alla lettera e) del comma 5 dell’art. 25 (DL 179/2012). In relazione a tali requisiti, il punteggio minimo richiesto è di 40 punti.

Da una lettura delle tabelle, appare molto importante per il legislatore il peso di requisiti di natura strutturale: agli incubatori vengono, infatti, attribuiti ben 10 punti ogni 400 metri quadrati di superficie destinati alle start up innovative. Inoltre, sono premiati gli incubatori che mettono a disposizione delle imprese incubate reti internet a banda larga e spazi adeguati alle sperimentazioni.

Infine, è da notare la particolare attenzione riservata al numero di posti di lavoro creati dalle start-up innovative, ospitate nell’incubatore, e al valore complessivo della produzione di queste ultime, che vengono valutati nella loro evoluzione temporale: nella tabella B, infatti, sono previsti due indici di variazione percentuale di tali grandezze rispetto all’anno precedente.

Il DM 21/02/2013 del MISE prosegue all’art. 3 con la disciplina relativa al monitoraggio: l’attività è affidata alle Camere di Commercio, che trasmetteranno al Ministero apposita reportistica in formato elettronico con cadenza massima semestrale. L’attività di monitoraggio consente al MISE di valutare l’adeguatezza degli incubatori certificati di start up innovative.

L’ultimo aspetto analizzato dal Decreto Ministeriale è quello dei controlli: gli incubatori certificati hanno l’obbligo di conservare per almeno 5 anni dal momento dell’iscrizione della Sezione Speciale del Registro delle Imprese gli atti e i documenti attestanti la veridicità delle informazioni fornite alla CCIAA.

L’iscrizione alla sezione speciale della CCIAA avviene mediate presentazione, in formato elettronico di un’apposita Autocertificazione attestante il possesso dei suddetti requisiti.

Napoli, 24/05/2013

Un premio da 5.000 euro per l’innovazione sociale: il Kublai Award

Kublai è un’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico e del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del MISE per avviare e incentivare progetti di sviluppo locale. Kublai organizza il Kublai Award: si tratta del premio destinato al miglior progetto di innovazione sociale registrato alla community ning che raccoglie tutti i partecipanti a Kublai. Per il 2013, il bando prevede due premi: uno previsto per il mese di luglio, l’altro per novembre.

Il Kublai Award mette in palio un voucher del valore di 5.000 euro, da spendere per la formazione per servizi utili alla crescita del progetto. Il premio è messo in palio dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del MISE e possono partecipare tutti i progetti iscritti alla community ning di Kublai precedentemente al 30 maggio 2013.

Per partecipare all’edizione di luglio, infatti, basta iscrivere il proprio progetto di innovazione sociale compilando il form di iscrizione e allegando il documento di progetto redatto secondo lo schema progettuale presente all’interno del sito. Le candidature dovranno essere inviate entro le ore 15:00 del 30 maggio 2013.

Il documento progettuale dovrà concentrarsi su tre aspetti fondamentali:

1) Il cuore dell’idea: Idea progettuale e piano delle attività;

2) Le persone e le alleanze per lo sviluppo del progetto: il team promotore, la realtà locale, le alleanze e le collaborazioni, l’assetto organizzativo;

3) Prospetto economico-finanziario e timeline di realizzazione del progetto.

Per decretare il vincitore, i progetti affronteranno prima di tutto una preselezione di cui si occuperà lo staff di Kublai che comunicherà entro il 5 luglio i progetti finalisti (massimo 10). La preselezione verrà effettuata sulla base dei seguenti criteri:

  • Qualità del documento di progetto
  • Partecipazione della community alla discussione sul progetto
  • Condivisione dei valori di Kublai: progettazione partecipata, socializzazione e scambio delle idee ed esperienze, trasparenza, apertura.
  • Credibilità della proposta in relazione al profilo ed alle competenze dei proponenti

L’aspetto della community e dei valori di partecipazione, socializzazione e scambio è infatti fondamentale nella visione del progetto Kublai: a tal fine, oltre alla piattaforma ning, sono a disposizione degli iscritti degli appositi help desk che consentono ai partecipanti di interagire con i responsabili e lo staff di Kublai.

I progetti finalisti verranno valutati da una giuria di esperti e addetti ai lavori nel corso di un evento che avrà luogo a metà luglio. Il vincitore sarà decretato tenendo in considerazione i seguenti parametri:

  • Fulcro dell’iniziativa (idea progettuale e piano delle attività)
  • Innovatività e originalità
  • Realizzabilità (immediata) e sostenibilità economica
  • Qualità e completezza della presentazione/pitch
  • Persone (organizzazione e alleanze)
  • Rilevanza rispetto al contesto

Per tutte le informazioni: http://www.progettokublai.net/2013/05/21/kublai-award-iscrizioni-aperte-per-il-premio-di-luglio/

Per scaricare il Regolamento del Kublai Award: http://www.dps.tesoro.it/documentazione/bandi/DD_KUBLAI_AWARD_2013_ALL_1.pdf

Napoli, 23 maggio 2013

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