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Tag: opportunità

More Than Pink : la call per startup con progetti innovativi nel campo della salute e del benessere

Tre call for ideas per progetti innovativi in tema salute e benessere: vi presentiamo la seconda edizione di More Than Pink

More Than Pink è un progetto pluriennale della Susan G. Komen Italia e ItaliaCamp, con la collaborazione del Polo di Scienze della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, che promuove progetti innovativi nell’ambito della salute e del benessere.

Per questa seconda edizione, More Than Pink prevede tre differenti call for ideas:

1. PREMIO MORE THAN PINK “SALUTE E MIGRANTI”: per favorire progetti utili a promuovere la sensibilizzazione e l’informazione per la prevenzione e la tutela della salute, nonché l’accesso da parte dei migranti ai servizi sanitari e assistenziali anche attraverso l’interazione strategica tra pubblico, privato e Terzo settore. I dettagli su questa call sono disponibili al link https://italiacamp.com/call/salute-e-migranti/

2. PREMIO MORE THAN PINK “SALUTE 4.0”: per favorire progetti innovativi per lo sviluppo di dispositivi digitali, tecnologie e servizi innovativi che migliorino i processi di diagnosi e cura nel campo della salute delle donne e/o rendano più efficienti le infrastrutture e i modelli di gestione e governance del sistema sanitario pubblico e privato. Tutti i dettagli sono disponibili qui: https://italiacamp.com/call/salute-4-0/

Al progetto primo classificato delle due call sopraindicate verrà conferito il relativo Premio More Than Pink, del valore complessivo di 30.000 €, suddivisi in 15.000 € in denaro e 15.000 € in beni e servizi di mentoring e coaching.

3. MORE THAN PINK “SALUTE E BENESSERE NEI LUOGHI DI CURA”: per la realizzazione di interventi nei luoghi di cura in Italia per offrire ai pazienti, ai caregiver e al personale uno spazio accogliente, aperto che faciliti il benessere fisico, mentale e sociale e sia di sostegno nel percorso di cura e assistenza. Tale opportunità è promossa in collaborazione con Sisal, che insieme a ItaliaCamp dal 4 giugno al 1 luglio 2018 realizzerà una campagna di raccolta fondi attraverso donazioni libere presso le ricevitorie su tutto il territorio nazionale. Grazie alla raccolta fondi sarà possibile finanziare l’implementazione di uno o più progetti nell’ambito della call, in base alle risorse finanziarie raccolte attraverso la campagna di raccolta fondi.

Per tutte le call di More Than Pink, la deadline per la raccolta delle candidature è fissata al 31 ottobre 2018.
I progetti dovranno essere inviati esclusivamente attraverso il portale http://www.italiacamp.com all’interno della sezione dedicata al progetto ai Premio More Than Pink seguendo le indicazioni previste.

Per eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti su More Than Pink è possibile scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: associazione@italiacamp.com.

Trace x Novamont: la competizione per startup nella Circular Economy

Trace x Novamont è un’iniziativa promossa da Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory, con la collaborazione di Novamont, che ha l’obiettivo di sostenere la crescita di progetti innovativi in ambiti attinenti allo sviluppo della circular economy e della bio-economia.

Le candidature alla call for proposal potranno essere inviate fino alle ore 23:59 del 9 novembre 2018, attraverso l’apposito form di application al seguente link: https://trace.cariplofactory.it/tracexnovamont/call-for-proposal/ 

L’iniziativa è rivolta a startup in fase post seed, aziende o progetti di ricerca che siano in grado di:
– offrire soluzioni innovative funzionali alle attività e alle aree di interesse specifico di Novamont nell’ambito dell’Iniziativa;

– creare nuove opportunità di sinergie industriali per l’ampliamento delle filiere della bioeconomia;

– offrire supporto all’accompagnamento diretto alla trasformazione del sistema economico italiano e della diffusione di nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso la circular economy in Italia, e promuovendo l’innovazione sociale e l’impact investing – CE Lab;

– offrire soluzioni innovative funzionali alle attività e alle aree di interesse specifico di Novamont;

– creare nuove opportunità di sinergie industriali per l’ampliamento delle filiere della Bioeconomia, sfruttando i prodotti e i processi di Novamont.

Le aree tematiche alle quali si devono rivolgere i progetti nell’ambito del Bando sono le seguenti:

Cluster I – Soluzioni e tecnologie a supporto dei processi industriali
1) Biochimica industriale: tecnologie, materiali e processi innovativi;
2) Tecnologie di valorizzazione delle biomasse lignocellulosiche;
3) Biomasse agricole: sistemi e tecnologie di precision farming.

Cluster II – Opportunità per l’ampliamento delle filiere della bio-economia
1) Bioplastiche: nuovi sviluppi e applicazioni;
2) Bio-lubrificanti: nuovi sviluppi e applicazioni;
3) Bio-cosmesi: nuovi sviluppi e applicazioni;
4) Bio-prodotti per il settore alimentare: nuovi sviluppi e applicazioni;
5) Bio-prodotti per il settore agro-food: nuovi sviluppi e applicazioni.

Gli elementi che saranno oggetto di valutazione ai fini della Call sono i seguenti:

Per le Startup:
• Value proposition della Startup rispetto alle aree di sviluppo strategico di Novamont;
• Scalabilità della soluzione proposta/potenziale di mercato;
• Innovatività della soluzione tecnologica, qualità, competenze e proof of execution del team;
• Compatibilità della soluzione proposta con i processi produttivi di Novamont;
• Opportunità di sinergie industriali con Novamont s.p.a.

Per le Aziende:
• Innovatività della soluzione tecnologica, qualità, competenze e proof of execution del team;
• Compatibilità della soluzione proposta con i processi produttivi di Novamont;
• Opportunità di sinergie industriali con Novamont S.p.A.

Per i Progetti di ricerca:
• Innovatività del progetto;
• Compatibilità della soluzione proposta con i processi produttivi di Novamont.

Tra tutte le candidature pervenute per Trace x Novamont, saranno selezionate fino a un massimo di 8 idee / progetti, che potranno accedere al Programma di Open Innovation di Cariplo Factory e ISP IC, focalizzato sulla definizione delle potenziali aree di sinergia tra la singola startup / azienda / progetto e Novamont nell’ambito del CE Lab. Il Programma, della durata massima di tre mesi, avrà l’obiettivo finale di definire un progetto pilota e di testing.

Eventuali chiarimenti in merito alla call potranno essere richiesti contattando via e-mail trace@cariplofactory.it

Per tutte le informazioni e i dettagli su Trace x Novamonthttps://trace.cariplofactory.it/tracexnovamont/

Il CSI incontra Business France: nuove opportunità per le startup napoletane

Il CSI – Incubatore Napoli Est ha recentemente incontrato una rappresentanza di Business France, agenzia governativa francese che opera in Italia con svariati servizi dedicati a imprese e startup.

Dopo l’avvio di una collaborazione con AIFA e il progetto Venture Up, l’incubatore del Comune di Napoli ha avviato i contatti per stabilire una collaborazione con l’agenzia del Consolato Francese in Italia deputata ai servizi in materia di business e impresa: tra le attività che caratterizzano la mission di Business France, ricordiamo l’internazionalizzazione, l’identificazione di investimenti, l’accelerazione di imprese e startup.

Al momento, Business France rappresenta una realtà diffusa a livello globale, con collaborazioni in atto in più di 70 paesi in tutto il mondo. I servizi offerti dall’agenzia sono personalizzati, confidenziali e gratuiti per imprenditori e aspiranti tali che abbiano intenzione di estendere il proprio business dandogli un respiro internazionale.

Un incontro che apre nuovi, interessanti orizzonti per le startup dell’incubatore, soprattutto in termini di opportunità di internazionalizzazione e apertura ai mercati esteri.vm4rNon perdere l’occasione di accedere alle opportunità per startup e talenti imprenditoriali offerte dal CSI: compila l’application e partecipa alla call for ideas di “VulcanicaMente4 – Reloaded”.  La deadline è fissata al 22 ottobre 2018: tutte le informazioni e il modulo di iscrizione sono disponibili a questo link.

Inoltre, per tutti gli aspiranti startupper interessati a #VulcanicaMente4R, il CSI ospita il 19 e 20 ottobre 2018 lo Scouting Day: un evento totalmente gratuito di formazione, mentorship e networking per conoscere tutto ciò che c’è da sapere su VulcanicaMente e incontrare i nostri mentor e altri talenti con cui costituire nuovi team. Ma attenzione, i posti sono limitati! Per partecipare allo Scouting Day occorre prenotarsi a questo link.

Scouting Day – 19/20 ottobre: ci saranno anche LUISS ENLABS e LVenture

 

Si arricchisce di nuove opportunità il Programma del secondo e ultimo Scouting Day di #VulcanicaMente4R, in programma il 19 e 20 ottobre.

Lo Scouting Day di “VulcanicaMente 4: dal talento all’impresa – Reloaded” è sempre più vicino: a partire dalle 9:30 e fino alle 19:00 del 19 e 20 ottobre, i partecipanti all’evento organizzato presso il CSI – Incubatore Napoli Est avranno la possibilità di perfezionare le proprie idee con i nostri mentor e di conoscere altri talenti innovativi con cui costituire team vulcanici per provare a trasformare la propria idea in una vera startup.

Lo Scouting Day prevede una serie di momenti dedicati alla formazione, alle attività di mentoring, al networking e all’approfondimento di tutte le opportunità e i premi previsti dalla call for ideas di #VulcanicaMente4R, in scadenza il prossimo 22 ottobre.

Tra le grandi opportunità riservate ai partecipanti, lo staff del CSI ha il piacere di poter confermare la presenza di Matteo Paradisi, direttamente dalla squadra di LVenture e LUISS ENLABS: nella grande realtà internazionale dell’innovazione con sede a Roma, Matteo ricopre il ruolo di Open Innovation Specialist / Business Analyst e sarà presente allo Scouting Day con un interessante speech dedicato al tema The Entrepreneurial Ecosystem e per ascoltare le idee di startup dei partecipanti e fornire il suo prezioso feedback a riguardo.

Partecipare allo Scouting Day è semplicissimo: basta compilare il form di iscrizione disponibile qui. L’evento è totalmente gratuito, previa registrazione obbligatoria (attenzione: i posti sono limitati!).

Per approfondire le opportunità della call for ideas di #VulcanicaMente4R: https://www.incubatorenapoliest.it/vulcanicamente-4-reloaded/

Startup Tips – Quali sono le metriche fondamentali per capire se un’impresa è destinata al successo?

Jay Block (CEO di The Small Business Journal) ha appena pubblicato su LinkedIn un interessante contributo incentrato sul successo di startup ed imprese, che raccoglie alcuni consigli ed osservazioni tratte dall’autore a seguito di un’intervista a Jack Welch, CEO di General Electric per oltre vent’anni ed attualmente presidente esecutivo del The Jack Welch Institute Management.

E’ risaputo che essere un imprenditore rappresenta allo stesso tempo un sogno che si realizza, e un incubo da cui si vorrebbe fuggire: non esiste una scadenza entro la quale si possa avere la sicurezza di raggiungere il successo e si deve lavorare anche 24 ore al giorno, impegnandosi nelle attività più disparate.

Secondo Block, nella vita di uno startupper e, più in generale, di un imprenditore arriva sempre, prima o poi, il momento in cui ci si deve necessariamente fermare a riflettere e a chiedersi: “Il mio lavoro sta davvero andando avanti nel modo giusto?”.

Una startup (o un’impresa) presentano così tante variabili che è davvero difficile capire se si stanno facendo i progressi giusti: ma dall’intervista a Jack Welch, che è decisamente uno dei massimi esperti a livello mondiale in materia di impresa, è possibile ricavare quelli che sono i punti principali (e le relative metriche) da analizzare per provare a misurare il successo di un’azienda.

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Secondo Jack Welch, i tre indicatori principali su cui misurare il successo di un’impresa sono i seguenti:

1. Employee engagement

L’engagement (o coinvolgimento) dei dipendenti rappresenta il primo indicatore analizzato nel post di Jay Block e si basa su un concetto di semplice ed immediata comprensione: nessuna impresa, piccola o grande che sia, può avere successo nel lungo periodo se i dipendenti non credono nella mission e non sanno come raggiungere gli obiettivi.

Ecco perché è indispensabile misurare l’engagement dei dipendenti almeno una volta all’anno, attraverso indagini anonime che diano alle persone coinvolte la totale sicurezza di anonimato, in modo da sentirsi libere di rispondere alle domande senza alcun tipo di filtro.

Le indagini più significative si focalizzano su cosa pensano i dipendenti sulla direzione strategica e sulle opportunità di carriera in azienda. Le domande più utili da porre sono, ad esempio: Credi che l’azienda abbia obiettivi che le persone riescono ad afferrare, accettare e sostenere completamente? Senti che l’azienda si prende cura di te e che ti offre l’opportunità di crescere? Pensi che il tuo lavoro di tutti i giorni sia collegato a ciò che la leadership aziendale inserisce nei report annuali?

In sintesi, le indagini più efficaci tra i dipendenti riportano tutte ad un’unica, fondamentale domanda: siamo tutti nella stessa squadra?

2. Customer Satisfaction

La crescita dei ricavi è la chiave per la redditività a lungo termine e l’indicatore da considerare a riguardo è il livello di soddisfazione del cliente: anche in questo caso, si tratta di una misurazione che può essere effettuata attraverso apposite indagini.

Le indagini di Customer Satisfaction sono più complesse di quelle esaminate al punto precedente e raramente i risultati raccolti daranno una reale lettura della situazione: ecco perché bisogna impegnarsi in un approccio più diretto e relazionale, andando ad incontrare i clienti più da vicino possibile (non basta l’approccio on-line, è importante il faccia-a-faccia!).

In questo ambito, inoltre, è fondamentale fare di ogni visita al cliente un momento di apprendimento da cui provare a trarre più informazioni possibile: lo scopo deve essere quello di trovare almeno una dozzina di modi per chiedere “Cosa possiamo fare di meglio?”

3. Cash Flow

Infine, Block analizza la tematica del Cash Flow (il flusso di cassa), in accordo con un detto tanto antico quanto attuale: “i numeri non mentono mai”. E, in particolare, il Cash Flow rappresenta la metrica che più di tutte riesce a fotografare il successo (o l’insuccesso) dell’azienda.

Tutte le altre metriche su perdite, profitti, utili vengono in qualche modo “manipolati” dal processo di accounting, che si basa per sua natura su delle ipotesi: il cash flow, invece, è la sola metrica a poter fotografare la reale condizione in cui si trova l’impresa. Consente di capire quali sono i margini di manovrabilità, se è possibile remunerare gli azionisti, pagare i debiti, prendere altro capitale in prestito per crescere più velocemente, o combinare più di queste opzioni.

Il Cash Flow, afferma l’autore, aiuta a capire la situazione attuale e a controllare le strategie future.

In sintesi, Block conclude la propria analisi ribadendo il concetto espresso inizialmente: ci sono molti modi per “tastare il polso” di un’impresa, ma se ci sono l’engagement dei dipendenti, la customer satisfaction ed il cash flow giusto si può star sicuri che l’azienda è sana ed è sulla buona strada verso il successo.

Per leggere il post originale: https://www.linkedin.com/pulse/find-dozen-ways-ask-how-can-we-do-better-jay-block?trk=hp-feed-article-title-channel-add

Napoli, 18/11/2015

Startup Tips – la mentalità imprenditoriale: 8 tratti caratteristici del vero imprenditore

Shawn Osborne è Presidente e CEO del Network for Teaching Entrepreneurship e ha di recente pubblicato attraverso il portale Entrepreneur un interessante contributo intitolato “8 Ways to Think Like an Entrepreneur”, nel quale raccoglie ed elenca otto elementi caratteristici della mentalità imprenditoriale orientata al successo.

Spesso siamo abituati a pensare che un imprenditore diventa tale sulla base di ciò che fa: identifichiamo un imprenditore con qualcuno che ha fondato un’azienda. Ma, fermo restando questo punto di partenza, la realtà è che oggi un imprenditore si caratterizza per qualcosa che va oltre la sua attività di business: un imprenditore si caratterizza anche e soprattutto per il suo modo di pensare, il suo approccio, la sua visione del mondo e la sua mentalità.

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Nella sua attività, Osborne ha identificato e raccolto otto tratti caratteristici della mentalità imprenditoriale: l’autore sottolinea, però, che non si tratta di elementi statici e rigidi, bensì di un insieme di componenti elastici, flessibili e personali. Non è necessario possedere tutti i tratti elencati per essere un imprenditore di successo e, soprattutto, un imprenditore si caratterizza sia per i suoi punti di forza che per i suoi punti di debolezza.

Ma vediamo più nel dettaglio quali sono gli otto tratti caratteristici della mentalità imprenditoriale elencati da Osborne:

1) La capacità di riconoscere le opportunità

Un imprenditore si impegna nel cercare e riconoscere le opportunità ed è in grado di trovare il modo migliore per fare le cose, per se stesso e per gli altri.

2) Comfort e Rischio

Un imprenditore di successo è in grado di pesare e valutare correttamente il rischio, e di trovarsi a proprio agio con l’idea di dover investire tempo e risorse in idee ed attività caratterizzate da incertezza.

3) Creatività ed Innovazione

I migliori imprenditori sono quelli che riescono a trovare soluzioni creative. Essi applicano strumenti innovativi e non convenzionali ai problemi e alle sfide che incontrano.

4) Orientamento al futuro

Un imprenditore è abituato a pensare a ciò che verrà e ad assumersi il rischio di ottenere dei risultati. In un’azienda il focus è spostato sul raggiungimento di obiettivi prefissati.

5) Flessibilità ed adattabilità

Gli imprenditori non solo imparano a cambiare rotta quando necessario, ma si aspettano di doverlo fare: sono pronti a reagire repentinamente di fronte ad ostacoli ed imprevisti, basandosi sulla raccolta di dati ed informazioni.

6) Spirito di iniziativa e self-direction

Gli imprenditori sono autonomi, sanno come dirigere le proprie azioni e sono sempre motivati al raggiungimento degli obiettivi. Spesso sono più propensi ad affrontare direttamente una sfida, piuttosto che cercare una via alternativa o delegare ad altri le decisioni.

7) Pensiero critico e problem solving

Un imprenditore di successo è un analista: impara a riconoscere le sfide, le opportunità, i prodotti e tutto ciò che riguarda il proprio mercato di riferimento. Inoltre, è in grado di fare valutazioni precise e puntuali su tutto ciò che riguarda la sua attività di impresa.

8) Comunicazione e collaborazione

Gli imprenditori sono bravi a condividere: sanno bene che a volte le idee e gli input provenienti dall’esterno possono essere una chiave di lettura che porta l’attività al successo. Inoltre, sanno comunicare con chiarezza e passione le proprie idee.

Come accennato in precedenza, non tutti gli imprenditori ed aspiranti tali possiedono tutte e otto le caratteristiche elencate: ma ciò nonostante, l’autore invita i lettori a non disperare! Le abilità e la mentalità imprenditoriale possono infatti essere apprese con il tempo, l’impegno e l’esperienza: basta ricordare sempre che un imprenditore non è solo ciò che fa, ma anche e soprattutto ciò che pensa.

Il post originale è disponibile qui: http://www.entrepreneur.com/article/250480

Napoli, 28/10/2015

Inno4SMEDays – Appuntamento il 29/10 a Napoli con il workshop “Credito e Finanza: opportunità per le imprese innovative”

Si terrà a Napoli il prossimo 29 ottobre il terzo appuntamento del Ciclo Inno4SMEDays, con il workshop dal titolo “Credito e Finanza: opportunità per le imprese innovative”L’appuntamento è per giovedì 29 ottobre 2015 (alle ore 10.00) presso la sede dell’ODCEC Napoli, sita in Piazza dei Martiri n. 30.

ODCEC

Inno4SME Days è un’iniziativa promossa nell’ambito della settima edizione della Settimana Europea delle PMI. Come accennato, il terzo appuntamento è incentrato sulle tematiche relative al Credito e alla Finanza, con l’obiettivo di presentare le dinamiche del credito in Campania e le opportunità offerte dal sistema finanziario pubblico e privato in favore del sistema imprenditoriale, con particolare attenzione per le imprese e startup innovative.

Gli argomenti del workshop saranno trattati da rappresentati di Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Banca Europea degli Investimenti, Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital e ODCEC Napoli. Nello specifico, il Programma della giornata prevede:

Ore 10:00INTRODUZIONE – A cura di Vincenzo Moretta (Presidente ODCEC Napoli), Valeria Fascione (Assessore per l’Internazionalizzazione, Startup e Innovazione Regione Campania), Carmen Padula (Consigliere ODCEC, Delegata alle Attività Produttive)

Ore 10:30IL RUOLO DEL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI – A cura di Nicola Buonfiglio (Direzione Generale per gli incentivi alle imprese, Ministero dello Sviluppo Economico)

Ore 11:00DINAMICHE DEL CREDITO IN CAMPANIA: ALCUNE INDICAZIONI – A cura di Paolo Emilio Mistrulli (Capo Divisione Economia e Ricerche, Banca d’Italia Campania)

Ore 11:30LO SVILUPPO DELLE ATTIVITA’ DI FINANZIAMENTO DELLE BANCHE IN FAVORE DELLE PMI – A cura di Raffaele Rinaldi (Responsabile Ufficio Crediti ABI – Associazione Bancaria Italiana)

Ore 12:00LA BEI E GLI STRUMENTI FINANZIARI PER LE PMI – A cura di Francesco Pettenati (Consigliere del Vice Presidente BEI – Banca Europea degli Investimenti)

Ore 12:30VENTURE CAPITAL E MINIBOND: OPPORTUNITA’ PER LE PMI – A cura di Amedeo Giurazza (Consigliere AIFI – Associazione italiana del Private Equity e Venture Capital).

La partecipazione al workshop è gratuita e aperta al pubblico, previa registrazione da effettuare attraverso la scheda scaricabile al seguente link: http://www.sviluppocampania.it/news/view/601/ricerca-e-innovazione-inno4sme-days-workshop-credito-e-finanza-opportunit-per-le-imprese-innovative

Così come per i precedenti appuntamenti di Inno4SMEdays, la partecipazione permette l’attribuzione di tre crediti validi per la formazione dei Dottori Commercialisti.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a:

INFOPOINT di Sviluppo Campania

E-Mail:: promozione@sviluppocampania.it
Tel.:: 081 230 16 668

Napoli, 23/10/2015

Lucca Start & Up: i migliori progetti su gaming, fumetti ed animazione a Lucca Comics & Games 2015

Sono aperte le candidature per partecipare a Lucca Start & Up, iniziativa promossa dal Polo Tecnologico Lucchese e da Lucca Comics & Games allo scopo di selezionare e valorizzare i migliori progetti nel campo di giochi & videogiochi, fumetti ed animazione promossi da startup, imprese, creativi, sviluppatori e makers.

lucca2015

Possono partecipare alle selezioni persone fisiche e giuridiche con progetti caratterizzati da innovatività e creatività. I candidati dovranno inviare la scheda di progetto (scaricabile qui) e il proprio CV entro la deadline fissata al 20 ottobre 2015, secondo una delle seguenti modalità:

Posta ordinaria, all’indirizzo Lucca Innovazione e Tecnologia srl, Corte Campana n. 10, 55100 Lucca (LU)
e-mail, all’indirizzo info@polotecnologicolucchese.it
a mano, presso la sede di Lucca Innovazione e Tecnologia

I progetti di Lucca Start & Up possono riguardare lo sviluppo di un gioco o un videogioco, un’app, una nuova serie animata o un fumetto. I candidati saranno valutati sulla base di una serie di parametri:

grado di innovazione,
fattibilità tecnica,
fattibilità economica,
stato di avanzamento del progetto,
competenze dei proponenti.

I progetti selezionati avranno diritto alla partecipazione gratuita all’evento Lucca Comics & Games 2015 (che si terrà come ogni anno a Lucca, dal 29 ottobre al 1° novembre 2015), e saranno ospitati presso lo stand espositivo del Polo Tecnologico Lucchese. Si tratta di una grossa opportunità per i vincitori, in termini di visibilità, ma anche di possibilità di validazione e valutazione per i progetti selezionati, che potranno presentare i prodotti al pubblico di potenziali partner e utenti in occasione di una delle più importanti manifestazioni del settore.

Inoltre, i vincitori potranno beneficiare di un servizio di assistenza allo sviluppo del Business Plan e del progetto offerto dal Polo Tecnologico Lucchese.

Per maggiori informazioni, per scaricare la modulistica e il bando e per contattare gli organizzatori di Lucca Start & Up il link di riferimento è: http://www.polotecnologicolucchese.it/content.php?p=pri&nid=73

Napoli, 08/10/2015

Startup e grandi aziende a confronto: puntando a soddisfare il cliente, Davide riesce a vincere contro Golia

Darren Guarnaccia è Chief Strategy Officer per Sitecore, azienda leader globale nel settore del Customer Experience Management: il suo compito è quello di guidare la strategia dell’azienda, plasmare i prodotti in maniera tale da semplificarne la complessità ed offrire al cliente la miglior esperienza possibile.

Alcune settimane fa, il portale Mashable ha pubblicato un articolo di Guarnaccia dal titolo “Size matters: Why it’s better for startups to be David than Goliath”.
Si tratta di un interessante punto di vista che accomuna le startup al piccolo Davide e i grandi colossi dell’industria al gigante Golia: nella leggenda, Davide riesce a vincere la battaglia grazie alle sue tattiche intelligenti fino ad abbattere Golia con una semplice fionda.

Secondo Guarnaccia, le startup devono essere come Davide: con le loro piccole dimensioni e la loro struttura lean e flessibile, devono riuscire a vincere la loro “battaglia” contro la concorrenza grazie ad una buona strategia. Non si tratta, infatti, di dimensioni dell’azienda o di voci di bilancio: ciò che conta davvero è ciò che si fa e come lo si fa.

Da un punto di vista strategico, invece, spesso le startup puntano erroneamente a voler sopraffare i grandi colossi del mercato cercando di imitarli, ricadendo in una vera e propria trappola che li distrae dal vero obiettivo: capire cosa i clienti vogliono, di cosa hanno davvero bisogno.

Una grande azienda, spesso, man mano che cresce su larga scala perde di vista il focus sul cliente: una startup invece, potendo contare su una struttura più piccola e flessibile, dovrebbe concentrarsi proprio sul cliente e sulla sua soddisfazione, anziché sul cercare di imitare i concorrenti di grandi dimensioni.

Vediamo, quindi, i tre consigli che Guarnaccia offre alle startup per abbracciare e far fruttare il vantaggio competitivo derivante dall’essere dei “piccoli Davide”:

1) Rimanere concentrati sulla maniera distintiva in cui possiamo soddisfare il cliente 

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Quando le preferenze del cliente cambiano, una piccola azienda nata da poco riesce a cambiare rotta molto più facilmente di un grande colosso consolidato: la struttura è più snella, l’organigramma e la burocrazia sono meno pesanti. Una startup riesce a cambiare e ad innovare più facilmente ed è per questo che non deve mai perdere di vista le peculiarità che le permettono di soddisfare al massimo i bisogni della sua clientela.

Esempio: Zipcar – Il mercato è pieno di aziende che offrono macchine a noleggio su base giornaliera, ma Zipcar ha capito che molti clienti avevano bisogno di noleggiare un’auto ad ore. Offrendo questo servizio si è differenziata dai concorrenti, basandosi sulla maniera distintiva con cui poter soddisfare i clienti.

2) Domandarsi perché e come 

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Una startup (e, in generale, una piccola azienda) deve affrontare una sfida ben precisa: risolvere in maniera unica ed univoca il più grande problema del cliente. Ecco perché il primo passo è quello di capire qual è il problema da risolvere. Le domande da porsi a riguardo sono essenzialmente due: perché sto creando questo particolare prodotto/servizio? Come questo risolve il problema del mio cliente?

Queste due domande devono guidare l’intera attività di business: ciò significa allineare il team e condurlo il più possibile a contatto con il cliente. Dipendenti e clienti si allineeranno intorno al perché, rafforzando la capacità dell’azienda a trovare il come per raggiungere gli obiettivi di business.

Esempio: Zappos – L’azienda per la vendita on-line di scarpe è nota per la sua cultura aziendale e per la sua struttura piatta, in cui lo scopo è allineare le persone sul come e sul perché.

Rispetto al concorrente Amazon, Zappos rappresenta Davide: ma ciò che la contraddistingue e le consente di avere successo è il suo mettere il cliente al primo posto, concentrandosi sulla sperimentazione di nuovi approcci per soddisfare il cliente. I clienti di Zappos, ad esempio, non erano soddisfatti dalla politica di reso entro 30 giorni: per questo motivo, Zappos li ha accontentati offrendo una politica di reso a 365 giorni.

3) Creare una cultura di empowerment 

Businessman holding lightning in fist. Power and control

La creazione di una cultura aziendale forte è fondamentale e deve partire dai vertici aziendali: ne è un esempio lampante Bradley Tilden, CEO di Alaska Airlines. Nella sua compagnia aerea, Tilden ha creato una cultura aziendale in cui i dipendenti sono liberi di agire come ritengono più opportuno, senza dover sottostare al permesso di chi è più in alto in gerarchia.

Nelle grandi aziende Golia, i dipendenti diventano dei meri esecutori delle linee guida e delle politiche decise dall’alto. Una piccola startup Davide, invece, è in grado di non sottomettersi a questo tipo di cultura: questo rappresenta un grande vantaggio nella soluzione dei piccoli e grandi “intoppi” quotidiani.

Nel caso di Alaska Airlines, Guarnaccia racconta una sua esperienza diretta come cliente: per un errore della compagnia gli era stato prenotato il volo sbagliato e l’agente al banco check-in non gli ha fatto pagare la tassa per la nuova prenotazione. Molte compagnie aeree, in una situazione del genere, avrebbero fatto pagare al cliente un errore non suo a causa della politica aziendale.

Con la sua politica basata sull empowerment, invece, Tilden dimostra fiducia nei propri dipendenti consentendogli di lavorare in autonomia.

In conclusione, molte startup aspirano a diventare dei Golia: la realtà è che dovrebbero abbracciare i vantaggi derivanti dall’essere un piccolo Davide, potendosi permettere di costruire un prodotto/servizio che soddisfa realmente il cliente ed ispira i dipendenti a lavorare nella maniera migliore.

Per leggere il post originale: http://mashable.com/2015/07/01/startups-david-versus-goliath/#fWqaQpUifOqZ

Napoli, 07/10/2015

Crucial Conversations e Meeting in azienda: come avere delle conversazioni produttive

Odile Faludi è consulente in materia di Business Development, specializzata nella costruzione di relazioni e di “Crucial Conversations”, e quindi sull’importanza delle conversazioni e dello scambio di opinioni ed informazioni in azienda. Recentemente ha pubblicato un post su LinkedIn in cui raccoglie una serie di spunti e consigli interessanti per startupper e imprenditori alle prese con meeting aziendali e con le conversazioni che si svolgono durante questi incontri.

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Un meeting produttivo è sempre apprezzato dai partecipanti: a nessuno piace perdere tempo prezioso, soprattutto nel mondo del business. Quando un meeting è produttivo si creano conversazioni utili, che portano informazioni e apprendimento ai presenti, ma questo dipende in larga parte dalle capacità di leadership di chi gestisce l’incontro.

Per prima cosa, un buon manager deve dare sempre il buon esempio: arrivare puntuale alle riunioni, scegliere con cura le parole giuste, mostrarsi sensibile e disponibile alle esigenze delle persone, essere cortese. Altro atteggiamento che un buon manager deve avere è quello di utilizzare le lodi al posto delle critiche: un atteggiamento costruttivo con i dipendenti e gli altri membri del team è decisamente più utile e produttivo di un atteggiamento accusatorio e denigratorio.

Ancora, quando si partecipa ad un meeting è importante che l’atmosfera sia rilassata: i presenti devono essere tranquilli, un meeting aziendale non deve trasformarsi in una “tortura” da sopportare. Quando il meeting diventa un momento sgradito viene infatti a mancare la componente fondamentale di apprendimento e di passaggio delle informazioni, ed è difficile riuscire a cooperare e a condividere le conoscenze tra i membri del team.

Chi gestisce e coordina un meeting in azienda deve impostare l’incontro con il giusto tono, garantendo che le conversazioni si svolgano con le seguenti caratteristiche:

1. Motivazione ad agire, che si distingue dal semplice scambio di opinioni;
2. Offrire ai presenti un’opportunità per contribuire con il proprio talento e le proprie conoscenze allo sviluppo dell’azienda;
3. Consentire al gruppo di trovare un modo per realizzare step e obiettivi;
4. Creare un’occasione di prosperità e crescita per i partecipanti;
5. Dar modo alle persone di esprimere le proprie preoccupazioni ed esigenze individuali;
6. Costruire relazioni forti e dare occasione ai nuovi arrivati di entrare a far parte del team (il vero leader sa essere un catalizzatore);
7. Il processo decisionale deve essere caratterizzato da equità;
8. Incoraggiare tutti, nel corso del meeting, ad esternare pareri e idee e a condividere le conoscenze;
9. Evitare metodi di insegnamento poco chiari, nebulosi, in contrasto con il messaggio che si vuole effettivamente trasmettere;
10. Credere davvero a ciò che si sta dicendo… Altrimenti come si può pensare che ci credano gli altri? A tal proposito, è fondamentale ricordare che la resistenza all’ascolto dei partecipanti risulta nella maggior parte dei casi da scarsa fiducia.
11. Anche quando c’è fiducia occorre mantenere alta la motivazione e accogliere eventuali feedback negativi da parte del team.
12. Non far sentire gli altri partecipanti come dei semplici spettatori, bensì come dei protagonisti.
13. Aiutare gli altri a capire e a sostenere un nuovo punto di vista: per raggiungere questo risultato è importante riuscire ad innescare le emozioni. La natura umana è capace di comprendere più con il sentimento che con la ragione.
14. Utilizziamo lo storytelling e le vere esperienze di vita per spiegare le situazioni: si tratta di allontanarsi da una postura da “lezione” per prendere quella da supporto ed incoraggiamento. Per farlo, occorre essere in grado di rispondere a domande come “Ne vale la pena?” o “Posso farlo davvero?”.
15. Riconoscere i successi e mantenere alto il morale e la fiducia.

Il risultato deve essere che, alla fine del meeting, il team deve sentirsi sicuro e consapevole di aver fatto un passo avanti.

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Napoli, 07/08/2015

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