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Tag: italia

Le migliori startup hardware in Cina e negli USA con il programma 2013 di Industrio Ventures

Industrio Ventures è un programma dedicato a startup specializzate nell’hardware, l’industria e la tecnologia nato grazie ad un gruppo di imprenditori e organizzazioni italiane ed internazionali che vogliono contribuire a sostenere un nuovo modello di innovazione Made in Italy.

Fino al 21 settembre 2013 sono aperte le candidature per il programma di accelerazione Industrio 2013: si tratta di un programma riservato a startup hardware che avrà una durata di 6 mesi, durante le quali i team saranno ospitati nella sede di Trento e saranno supportati da tutor internazionali e partner industriali.

I settori di riferimento del programma di accelerazione di Industrio Ventures sono meccatronica, elettronica, connected devices e smart systems: i team prescelti devono essere in grado di fornire un prodotto fisico innovativo, in qualsiasi stadio di sviluppo (dall’idea al prototipo funzionante).

Le startup selezionate per il programma Industrio 2013 riceveranno un fondo seed del valore di 50.000 euro, in parte in contanti ed in parte sotto forma di servizi e strumenti di prototipazione.

Un aspetto molto interessante di Industrio Ventures è il network di relazioni internazionali cui dà accesso: le startup selezionate avranno la possibilità di viaggiare per incontrare partner provenienti da Italia, Stati uniti e Cina e lavorare con loro (in particolare per la prototipazione hardware).

Inoltre, i mentors di fama internazionale di Industrio Ventures lavoreranno fianco a fianco con i team per aiutarli a costruire un business model sostenibile per le proprie startup, accompagnandoli nel lancio del proprio prodotto su un mercato di dimensioni globali.

Anche il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est è impegnato per lo sviluppo e la crescita dell’innovazione e del talento Made in Italy: sono aperte le iscrizioni per partecipare a VulcanicaMente2: dal talento all’impresa!

Puoi partecipare in pochi click, compilando il form di iscrizione per il TechDay: non perdere l’occasione di presentare la tua idea innovativa di impresa ai nostri tutor!

Ma attenzione, i posti sono limitati! Visita subito la sezione Eventi&Iniziative del sito internet www.incubatorenapoliest per tutte le informazioni su VulcanicaMente2: dal talento all’impresa

Napoli, 04/09/2013

 

 

On-line i moduli per Smart&Start: dal MISE, 190 milioni di euro per le startup del Mezzogiorno

Sono scaricabili dal sito www.smartstart.invitalia.it i moduli per inoltrare domanda di partecipazione al Bando Smart&Start, che mette a disposizione delle startup innovative del Mezzogiorno un fondo di 190 milioni.

Si ricorda che il bando del Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso il soggetto gestore Invitalia, permette a persone fisiche (non è quindi necessario avere già una società costituita all’atto di presentazione della domanda) e a startup di recente costituzione di ottenere agevolazioni di due tipologie:

Smart, per i costi di gestione sostenuti nei primi anni di attività aziendale – si tratta dei cosiddetti “Aiuti a favore delle piccole imprese di nuova costituzione (Titolo II del Decreto MISE 06/03/2013)”,

Start, per le spese per l’investimento iniziale – si tratta delle “Azioni di sostegno ai programmi di investimento effettuati da nuove imprese digitali e/o ad alto contenuto tecnologico (Titolo III del Decreto MISE 06/03/2013)”.

Sarà possibile inviare le domande di partecipazione (esclusivamente attraverso l’apposita procedura on-line) a partire dalle ore 12:00 del 4 settembre 2013: la procedura di valutazione sarà effettuata attraverso la modalità a sportello, seguendo l’ordine cronologico di invio telematico delle domande. Sarà possibile effettuare l’invio delle candidature fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

Per maggiori informazioni, trovate qui il nostro approfondimento più recente sull’argomento. Inoltre, da qui è possibile raggiungere la pagina ufficiale di Smart&Start, con tutte le informazioni ufficiali, i moduli per le domande di partecipazione, gli allegati e la guida alla compilazione.

Napoli, 06/08/2013

3 milioni di euro in 3 anni per le startup italiane: il Fondo Mecenati

Buone notizie per le startup dal Dipartimento della Gioventù (Presidenza del Consiglio dei Ministri): grazie al Fondo Mecenati, nei prossimi 3 anni saranno messe a disposizione dei giovani talenti innovativi dell’imprenditoria e dello sviluppo tecnologico risorse per 3 milioni di euro.

Il progetto del Fondo Mecenati nasce allo scopo di stimolare l’investimento di grandi aziende private sui giovani talenti innovativi italiani, sul modello storico dei mecenati o dei moderni business angels. L’iniziativa prevede nei prossimi tre anni il lancio di cinque call, una ogni sei mesi, che premieranno tre idee di impresa ciascuna: in totale, i 3 milioni di euro del Fondo finanzieranno 15 nuove imprese.

La prima call for proposal, in collaborazione con CIAM Servizi e le Università di Cagliari e Perugia, è partita il 30 luglio e resterà aperta fino al 20 settembre.
La partecipazione è aperta a singoli proponenti e team, di età inferiore a 35 anni, che abbiano un progetto nel settore Energia.

Per partecipare alla call, i progetti devono essere basati su tecnologie o ricerche tecnologiche, su programmi di trasferimento tecnologico, o su brevetti (o essere portatori di innovazioni brevettabili).

I temi per la prima call del Fondo Mecenati sono i seguenti:

– sistemi innovativi per impianti di accumulo energetico orientati all’utenza domestica on ed off grid
– sistemi innovativi per la gestione energetica – smart grid
– sistemi innovativi di gestione integrata di dati provenienti da impianti tecnici, informatici, ed energetici distribuiti su base geografica
– sistemi o componenti o processi innovativi afferenti alla produzione di energia elettrica da biomasse, in particolare su piccola taglia

Alle tre idee di impresa selezionate verranno assegnate risorse per 200.000 euro ciascuna, sotto forma di partecipazione al programma di supporto e accompagnamento di CIAM Servizi fino al completamento del progetto. E’ prevista la possibilità di un aiuto finanziario diretto per le migliori proposte progettuali.

Per partecipare alla prima call, aperta fino al 20 settembre, è necessario inviare la domanda di partecipazione all’indirizzo email fondomecenati@ciamspa.it, allegando una presentazione dell’idea di progetto e il business plan.

Il Fondo Mecenati, oltre ad avvalersi della collaborazione di CIAM Servizi, nei prossimi anni collaborerà con altri investitori privati per il lancio di nuove call. Se la prima call si riferisce nello specifico al settore Energia, le prossime call daranno spazio anche ai settori Meccatronica e Ambiente.

Grazie al coinvolgimento di grandi realtà private, il Fondo Mecenati si propone quindi di investire sulla valorizzazione professionale ed imprenditoriale dei giovani talenti italiani, supportando la realizzazione di progetti e imprese innovative nel settore tecnologico: un nuovo strumento per il sostegno alle startup, che è possibile approfondire ai seguenti link

http://www.gioventu.gov.it/diritto-al-futuro/diritto-al-futuro-un%27alleanza-tra-risorse-pubbliche-e-private-per-investire-sul-talento-giovanile.aspx

http://mecenati.ciam.it/

Ricordiamo infine che anche il CSI – Incubatore Napoli Est offre nuove opportunità ai talenti creativi e innovativi che vogliano mettersi in gioco con i propri progetti: è partita infatti la nuova edizione di VulcanicaMente: dal talento all’impresa!

Se hai un’idea innovativa da presentare allo staff dei nostri tutor, o se hai le competenze e le capacità per far parte del team di una startup vulcanica, partecipa ai nostri eventi di scouting: bastano pochi minuti per compilare il form di iscrizione per il Barcamper (17 settembre) o il TechDay (24 settembre)!

Tutte le informazioni su VulcanicaMente 2 sono disponibili nella sezione Eventi&Iniziative del sito internet www.incubatorenapoliest.it

Napoli, 06/08/2013

La tua startup in Israele con Startup Boot-Camp Tel Aviv Competition

Lo Startup Boot-Camp Tel Aviv è una competition internazionale aperta alle startup di 14 paesi del mondo (Regno Unito, Germania, Danimarca, Francia, Italia, Spagna, Svezia, Irlanda, Lituania, India, Cina – Shangai, Corea, Messico e Colombia) che si contendono la partecipazione al Boot-Camp che si terrà dal 12 al 17 ottobre 2013 a Tel Aviv.

Israele si conferma ancora una volta come uno dei migliori ecosistemi per startup al mondo, con la seconda edizione del boot-camp organizzato anche quest’anno dal Ministero degli Affari Esteri Israeliano, la città di Tel-Aviv e Google Israel: la selezione della startup italiana avverrà a cura dei partner nazionali dell’iniziativa, l’Ambasciata d’Israele in Italia e da LUISS ENLABS – La Fabbrica delle Startup, in collaborazione con ItaliaCamp.

Possono partecipare alle selezioni le startup attive nei settori web, mobile o security, con team di età compresa tra i 25 e i 40 anni che abbiano già ricevuto un finanziamento (seed stage): le candidature possono essere inviate entro il 31 agosto 2013 all’indirizzo startelaviv@roma.mfa.gov.il.

Le startup che desiderano presentare il proprio progetto per concorrere alla Startup Boot-Camp Tel Aviv Competition dovranno allegare alla mail:

– il link ad un video pitch in lingua inglese di presentazione del progetto, della durata massima di 5 minuti
– un executive summary di 500 parole (max 1 pagina), in lingua inglese
– un CV del founder in lingua inglese
– il link ad una demo del prodotto (opzionale)

Il premio in palio per la migliore startup è la partecipazione al boot-camp di Tel Aviv, durante il quale i founder delle 14 startup provenienti dai paesi coinvolti nell’iniziativa avranno la possibilità di prendere parte ad un interessante ed intenso programma. Tra gli appuntamenti previsti: conferenze, workshop, e incontri con imprenditori, professionisti e investitori israeliani leader nel settore: qui, il programma dettagliato delle cinque giornate.

Il boot-camp in Israele si terrà durante il Festival DLD Tel Aviv (Digital Life Design) e in concomitanza con altri due eventi di rilevanza internazionale: Second Annual Cities Summit (14 ottobre) e Open Startup (16 e 17 ottobre), offrendo così ai partecipanti ulteriori occasioni di incontrare personalità di spicco dell’ecosistema startup israeliano (ricercatori, imprenditori, business angels e venture capital).

La startup italiana vincitrice della Startup Boot-Camp Tel Aviv Competition verrà proclamata durante l’evento di chiusura che LUISS EnLabs ospiterà a Roma il 17 settembre: la scelta sarà effettuata da una giuria composta da importanti nomi del mondo dell’innovazione, giornalisti, imprenditori ed investitori tra cui figurano Gianluca Dettori (DPixel), Emil Abirascid (Startupbusiness.it), Luca De Biase (Il Sole 24 Ore), Stefano Parisi(Presidente Confindustria Digitale).

Per maggiori informazioni:
– il link ufficiale all’evento dal sito di LUISS EnLabs
– la pagina ufficiale internazionale dell’evento

Napoli, 02/08/2013

1° Agosto: Webinar e incontro informativo a Salerno sul Bando MISE “Smart & Start”

Giovedì 1° agosto, il Premio Best Practices per l’Innovazione organizza a partire dalle 15:30 un webinar, con possibilità di partecipazione anche dal vivo nella sede di Confindustria Salerno, per informare sulle opportunità offerte con il bando Smart & Start del MISE, che mette a disposizione un fondo di 190 milioni di euro destinato alla creazione di start up innovative nelle Regioni del Mezzogiorno.

Il Bando prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per spese di investimento e di gestione dedicati alle start up innovative: sarà possibile presentare le domande a partire dal 4 settembre, con procedura telematica a sportello che prevede una valutazione in ordine di protocollo fino ad esaurimento fondi (qui il nostro approfondimento più recente sull’argomento).

Il webinar sarà tenuto da Massimo Di Filippo, coordinatore della sezione uPsTart del Premio Best Practices per l’Innovazione, e ha due obiettivi

1) informare sulle opportunità del bando
2) facilitare la creazione di reti e di progetti condivisi tra gli attori del Premio.

Ai partecipanti a mezzo web, che non dovranno superare il numero di 100, sarà data possibilità interagire a mezzo chat. C’è inoltre la possibilità di assistere ai lavori presso la sede di Confindustria Salerno, in via Madonna di Fatima, 194.

In entrambi i casi per poter partecipare è necessario iscriversi inviando una mail a premiobp@confindustria.sa.it .

Napoli, 26/07/2013

La Carta Servizi Startup, nuove opportunità dall’ICE

Le startup innovative hanno a disposizione un nuovo strumento di agevolazione che permetterà di ottenere sconti sui servizi forniti dall’ICE – Agenzia Italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane: infatti l’ICE, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, ha autorizzato nei giorni scorsi l’emissione della Carta Servizi Startup.

Grazie alla Carta Servizi Startup, le startup innovative regolarmente registrate alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese potranno ottenere uno sconto pari al 30% sui servizi di assistenza erogati dall’Agenzia. Sono escluse dalle agevolazioni le spese inerenti ai servizi esterni.

Tra i servizi offerti dall’ICE – Agenzia Italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ricordiamo indagini di mercato e statistiche, guide per le aziende che vogliono espandersi sul mercato estero, ricerca di partner e clienti esteri, pubblicità sui media stranieri, eventi promozionali e di comunicazione a livello internazionale.

L’emissione della Carta Servizi Startup rappresenta la realizzazione di una delle previsioni del Decreto Sviluppo bis (nello specifico, ai commi 7 e 8 dell’art. 30), secondo cui l’ICE si impegna nei confronti delle startup innovative su più fronti:

– fornire assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia;
– provvedere a individuare le principali fiere e manifestazioni internazionali dove ospitare gratuitamente le startup innovative, tenendo conto dell’attinenza delle loro attività all’oggetto della manifestazione;
– sviluppare iniziative per favorire l’incontro delle startup innovative con investitori potenziali per le fasi di early stage capital e di capitale di espansione.

Le startup interessate possono richiedere il codice della Carta rivolgendosi ai seguenti contatti: urp.export@ice.it oppure sviluppo.servizi@ice.it, specificando in oggetto la dicitura “Richiesta Carta Servizi Startup”.

Per maggiori informazioni: http://www.ice.gov.it/

Napoli, 22 luglio 2013

Un supporto alla diffusione delle ICT nelle imprese dall’Unione Europea: gli ICT Innovation Vouchers

Gli ICT Innovation Vouchers rientrano tra gli strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea per le micro, piccole e medie imprese situate nel territorio degli Stati Membri: si tratta di piccole linee di credito (che non possono superare il valore di 10.000 euro) che le aziende possono utilizzare allo scopo di aumentare la propria competitività e migliorare il proprio processo di crescita attraverso le potenzialità offerte dalle ICT.

Grazie a questi Vouchers, infatti, le microimprese e le PMI europee possono acquistare servizi ICT da aziende private, università, centri di ricerca e altri fornitori accreditati: tra i servizi specialisti acquistabili figurano, ad esempio, i servizi di formazione e assistenza per la creazione di un sito web aziendale, di strumenti per l’e-commerce, di infrastrutture tecnologiche per il miglioramento dei processi interni dell’azienda o servizi di gestione dei rapporti con clienti e fornitori.

Gli ICT Innovation Vouchers sono definiti dall’Unione Europea come uno strumento semplice e flessibile, che prevede bassi costi di amministrazione e consente alle microimprese e alle PMI di raggiungere una serie di obiettivi e miglioramenti:

– aumentare l’utilizzo dell’ICT nei singoli business,
– migliorare l’efficienza aziendale,
– aumentare l’innovazione all’interno dell’azienda,
– accrescere la competitività dell’azienda sul mercato.

Lo schema di utilizzo del voucher è semplice ed intuitivo: il responsabile dell’azienda richiede il voucher ed avvia un contatto con il fornitore del servizio di cui intende usufruire. Il fornitore, una volta autorizzato, ha la responsabilità di svolgere il lavoro per il richiedente e di riferire a quest’ultimo il risultato del servizio svolto, ottenendo un voucher del corrispettivo valore nominale.
Le effettive modalità di erogazione del pagamento saranno definite dalle singole Regioni, insieme all’elenco dei fornitori accreditati.

Finanziati attraverso i Fondi Strutturali dell’Unione Europea (FESR), i voucher destinati all’Italia prevedono un plafond del valore di circa 200 milioni di euro: le prime Regioni a beneficiarne sono la Campania, la Calabria, la Basilicata, la Sicilia e il Molise.

In particolare, la Regione Campania ha a disposizione 122 milioni di euro: è stato già siglato un protocollo d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico per il primo progetto che riguarderà il completamento della rete a banda ultralarga.

Il progetto degli ICT Innovation Vouchers è partito nel 2013 in due regioni spagnole, Murcia ed Extremadura: per le altre regioni, Italia compresa, la partenza è prevista nel corso del 2014.

Per ulteriori informazioni, la pagina dedicata nel sito dell’Agenda Digitale Europea è disponibile a questo link. In fondo alla pagina, inoltre, è possibile scaricare un’utile brochure con la Guida per Regioni.

Napoli, 19 luglio 2013

Il settore digital in Italia: il punto della situazione offerto da Assintel

Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT italiane, ha commissionato allo Studio Giaccardi e Associati la ricerca “Long Wave”, un’analisi svolta nel maggio 2013 sul panorama delle PMI digitali in Italia.

I risultati sono stati presentati alcuni giorni fa alla Camera di Commercio di Milano: il capoluogo lombardo è infatti la città italiana che conta il maggior numero di imprese digitali.

La ricerca “Long Wave” identifica ben 173.000 aziende che rientrano nella definizione di nuove imprese digitali, e che lavorano in settori quali i servizi Web, mobile e Internet of things, software e Big Data, social media, digital entertainment e finance 2.0.

Secondo Assintel, i dati dello studio mostrano il settore digitale italiano come punto di partenza e settore trainante per favorire l’uscita del Paese dalla crisi economica: le imprese digitali, infatti, hanno organizzazioni strutturate in maniera flessibile, e fanno dell’innovazione e della creatività il loro punto di forza maggiore per mantenere buoni risultati in termini di fatturato anche in questi anni di forti difficoltà economiche.

Le imprese digitali hanno infatti le migliori previsioni di fatturato per il 2013 rispetto a tutti gli altri settori produttivi italiani: ben il 68% prevede un fatturato in crescita, mentre il 28% dichiara che riuscirà a mantenere la stabilità rispetto allo scorso anno.

Dalla ricerca emerge inoltre l’identikit dell’impresa digitale italiana: la maggioranza di esse è costituita da PMI che contano in media 17 collaboratori, il 63% di esse è digital native (nell’86% dei casi si tratta di imprese nate dopo il 2000), mentre il restante 37% è composto da imprese nate come evoluzione di “vecchie” imprese IT.

Circa 2/3 delle imprese digitali in Italia sceglie di dotarsi della forma societaria della S.r.l., ma il modello organizzativo interno di questo tipo di società è per lo più “liquido”, strutturato sul singolo processo/commessa ed informale.

Un ruolo preponderante, naturalmente, è svolto dal Web: l’85% delle imprese digitali in Italia dichiara di utilizzarlo come piattaforma di collaborazione e il 33% sfrutta le possibilità della vendita on line.

Riguardo invece ai lavoratori digitali, si tratta di giovani under 35 (67%), in maggioranza uomini (64%), con una solida preparazione accademica (65% laureati, 12% in possesso di master/dottorato/PHD) che spesso hanno all’attivo un’esperienza lavorativa all’estero (29%).
I lavoratori digitali non inseguono il posto fisso, nè tantomeno un contratto a tempo indeterminato: oltre un terzo di essi lavorano con un contratto atipico e con Partita IVA, anche perchè spesso i costi dello Stato sul lavoro sono troppo alti per imprese piccole e flessibili come quelle del settore digitale.
In ogni caso, il modello occupazionale di questa tipologia di impresa risulta essere vincente: a fine 2012 il settore conta ben 620.000 addetti, con una crescita del 13,7% rispetto al 2009, anno di inizio della crisi.

Da questo scenario positivo e in crescita, però, emergono alcune criticità: i maggiori problemi dichiarati nelle interviste di Assintel riguardano i già citati costi del lavoro allo Stato, ma sono presenti anche forti difficoltà per l’accesso al credito bancario e una scarsa disponibilità sul territorio nazionale di investitori privati.

Le imprese dichiarano inoltre alcune difficoltà di tipo organizzativo: il carico di lavoro è spesso oneroso per le poche persone a disposizione, tanto che spesso il titolare dell’azienda diventa un factotum per sollevare i suoi collaboratori.
Inoltre, esiste un problema di reperimento delle figure professionali dotate di capacità adeguate alle esigenze del settore, oltre alla mancanza di un’offerta formativa in materia nella maggior parte del territorio nazionale: circa l’80% del territorio italiano è ancora poco “digital”.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, la piattaforma “Long Wave” di Assintel è disponibile a questo link.

Napoli, 18 luglio 2013

 

Nuova opportunità per presentare la tua startup all’Italian Venture Forum!

Con la collaborazione di enti tra cui figurano Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte e I3P (Incubatore Imprese Innovative Politecnico di Torino), Europe Unlimited presenta l’Italian Venture Forum, che si terrà a Torino il 20 novembre 2013.

L’evento offre alle startup e PMI selezionate l’opportunità di presentare la propria azienda di fronte ad un pubblico composto da investitori istituzionali e venture capitalist, esperti del settore e docenti universitari, favorendo inoltre il confronto con le più promettenti aziende del settore tecnologico in Europa e garantendo ai partecipanti una vetrina per accrescere la propria visibilità a livello europeo.

Le migliori aziende partecipanti, inoltre, avranno la possibilità di essere presenti al più grande evento in materia di venture capital: l’European Venture Summit, che si terrà in Germania nel dicembre 2013, durante il quale potranno presentare il proprio pitch a un panel internazionale di investitori.

Sono ammesse a partecipare alle selezioni PMI in fase di startup o già avviate, che siano in cerca di investimenti per sviluppare nuove idee di business nei settori ICT, CleanTech e Life Science: le candidature sono aperte fino al 4 ottobre 2013.

La Giuria, composta da investitori internazionali, selezionerà 40 aziende sulla base di criteri quali la potenzialità sul mercato, le competenze del team, il livello di avanzamento tecnologico del prodotto/servizio, il posizionamento a livello competitivo, l’interesse per gli investitori, la qualità del progetto.

Le 40 aziende selezionate avranno diritto a partecipare al Dry-Run, l’evento di preparazione e formazione che si terrà il 19 novembre presso la sede di I3P a Torino: i coach e i mentors offriranno i propri consigli per migliorare il pitch e prepararsi al meglio alla presentazione del giorno dopo, nel corso dell’Italian Venture Forum.

Per partecipare alle selezioni di Italian Venture Forum occorre registrarsi all’evento e inserire il Company Profile completo dell’azienda compilando il form a questo link.

Per maggiori informazioni: http://www.e-unlimited.com/events/view.aspx?events_pages_id=1817

Napoli, 18/07/2013

Emanato il Regolamento CONSOB sull’Equity Crowdfunding per startup innovative

Il 12 luglio 2013 la CONSOB ha pubblicato il Regolamento n. 18592, dedicato alla disciplina della “Raccolta di capitali di rischio da parte di imprese start-up innovative tramite portali on-line”: si tratta quindi del fenomeno dell’Equity Crowdfunding, e il neo-adottato Regolamento fa dell’Italia il primo paese a dotarsi di una disciplina specifica in materia.

La nascita del Regolamento CONSOB sull’Equity Crowdfunding è stata caratterizzata quindi dall’assenza di normative di riferimento, aspetto che giustifica l’adozione di un approccio molto “open”, con ampia partecipazione degli stakeholders attraverso indagini e consultazioni on line che hanno preceduto la stesura definitiva del documento (qui, il più recente dei post sull’argomento dal nostro blog).

Al momento è possibile effettuare la raccolta di capitali on line solo per capitali di rischio e non di debito: tale previsione è un limite, ma allo stesso tempo un elemento di forte innovatività è riscontrabile nella possibilità di partecipare ad investimenti anche in S.r.l., a differenza di quanto finora previsto nel Codice Civile, andando così ad equiparare di fatto le azioni e le quote di partecipazione in questa forma societaria.

Un’altra limitazione sembra derivare dal fatto che la raccolta di capitali on line è attualmente riservata alle sole startup innovative: da notare però che gli ultimi sviluppi normativi (nello specifico, il Decreto Lavoro, di cui abbiamo parlato in questo post) hanno introdotto requisiti più ampi per lo status di startup innovativa, allargando il bacino di potenziali investimenti. Inoltre, durante la presentazione del Regolamento dello scorso venerdì gli addetti ai lavori hanno dichiarato che è già stata presentata la proposta di estendere l’applicabilità del Regolamento sul crowdfunding a tutte le piccole e medie imprese italiane.

Anche la presenza obbligatoria di investitori professionali, che nella bozza era apparsa fortemente limitante, è stata ridimensionata: la soglia minima del 5% di quote sottoscritte da un investitore professionale è ancora prevista, ma non è più una precondizione bensì un perfezionamento dell’offerta. In sostanza, qualsiasi startup innovativa può presentare la propria offerta, pur non avendo inizialmente un investitore professionale alle spalle, mentre per l’effettiva conclusione della raccolta è necessario che almeno il 5% dell’offerta sia coperta da investitori professionali.

Sempre in tema di investitori professionali, si segnala che il Regolamento annovera tra questi ultimi anche gli incubatori certificati di impresa: un aspetto particolarmente interessante, che permette a chi segue le startup fin dalla loro nascita di investire anche finanziariamente sul loro sviluppo.

Dal punto di vista delle novità, il Regolamento sull’Equity Crowdfunding prevede l’istituzione di un apposito Registro per i gestori di portali on line, con la definizione dei relativi requisiti di onorabilità e professionalità, delle regole di condotta e delle eventuali sanzioni previste per chi infrange le regole.

In particolare, i gestori dovranno rispettare una serie di obblighi riguardo la trasparenza e le informative agli investitori: questo aspetto deriva da quella che è la finalità più sentita dal legislatore, che è quella di ridurre al minimo il rischio dell’investitore, soprattutto perchè gli strumenti finanziari che quest’ultimo acquista sono sempre ad alto rischio a causa della natura stessa delle startup innovative. E’ infatti previsto a riguardo un apposito questionario on line, che l’investitore deve compilare al momento della sottoscrizione dell’offerta, per dimostrare di aver compreso la rischiosità dell’investimento che si accinge ad effettuare.

Sempre nell’ottica di mitigare il più possibile il rischio degli investitori, il nuovo Regolamento introduce il diritto di revoca: l’investitore può recedere la propria offerta entro 7 giorni senza dare alcun tipo di motivazione, inoltre è possibile esercitare il diritto di revoca anche dopo i 7 giorni, in caso di “change of control” (cambio di compagine societaria rispetto al controllo della società).

Riguardo alla tutela dell’investitore e all’obbligo di trasparenza, è prevista una procedura semplificata per rendere più agevole l’obbligo del gestore di trasmettere gli ordini alle banche e alle imprese di investimento che operano nei confronti degli investitori (nel rispetto della MIFID, la disciplina europea per la tutela dell’investitore e la tasparenza tramite informative al cliente).

Sono però previste delle soglie minime per gli investimenti, al di sotto delle quali i gestori di portali non sono obbligati a sottostare agli obblighi della MIFID:
– ordini di persone fisiche inferiori a 500 euro per singolo investimento e inferiori a 1.000 euro annui;
– ordini di persone giuridiche inferiori a 5.000 euro per singolo investimento e inferiori a 10.000 euro annui.

L’adozione del Regolamento CONSOB ha trovato buoni riscontri da parte di esperti e addetti ai lavori, che vedono nel documento un primo passo fondamentale per lo sviluppo di un ecosistema italiano per le startup innovative e, soprattutto, per avvicinare un maggior numero di investitori al settore: trovate qui il post su CheFuturo! di Gianluca Dettori di dpixel e qui l’articolo dedicato all’argomento da Wired.

Inoltre, qui è possibile scaricare una scheda sintetica del Regolamento, che è invece disponibile in versione integrale a questo link.

Napoli, 15/07/2013

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