Loading...

Tag: innovazione

Convegno Startup e Innovazione al Campus Mentis: a Napoli il 22 maggio!

Mercoledi 22 maggio alle 11.30 si terrà presso l’Hotel SPA & Congress Terme di Agnano, in via Agnano Astroni 24, a Napoli la conference dedicata al tema “Startup e innovazione: a Campus Mentis la ricetta dei giovani campani per creare lavoro – Giovani e Start up: il posto fisso? Me lo faccio da solo”: una tavola rotonda dedicata ai giovani campani che vogliono superare la crisi economica cogliendo l’opportunità di trasformare le proprie idee di business in un modello di impresa efficace.

La conference sarà uno spazio di confronto tra chi ce l’ha fatta, chi ci si sta provando, e chi lavora per trasformare l’intuizione altrui in un’occupazione: il CSI – Incubatore Napoli Est partecipa con un intervento di presentazione dei servizi, delle opportunità e dei prossimi eventi di animazione e scouting previsti.
E’ previsto inoltre una testimonianza di Marco Meola, startupper, founder e CEO di Rehub, azienda attualmente incubata presso il CSI.

La tavola rotonda del 22 maggio è uno degli eventi organizzati nell’ambito della tappa partenopea di Campus Mentis: si tratta di un progetto di career guidance, formazione e orientamento al lavoro rivolto ai migliori talenti neolaureati under 29 provenienti da tutte le facoltà universitarie italiane.
Il progetto è promosso dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale – Presidenza del Consiglio dei Ministri e realizzato dal Centro di Ricerca e Servizi ImpreSapiens della Sapienza Università di Roma, con il patrocinio della Commissione Europea – Rappresentanza in Italia, ed in collaborazione con il Parlamento Europeo – Ufficio di Informazione in Italia.

Quest’anno la tappa di Napoli si svolgerà con un campus residenziale che si inaugura oggi, lunedi 20 maggio, per proseguire fino a venerdi 24 maggio: durante il campus sono previsti una serie di attività formative e di orientamento al mondo del lavoro, accompagnate dalla possibilità di incontrare numerose aziende, da seminari sulle modalità di finanziamento dell’imprenditorialità giovanile e sulle possibilità di occupazione presso le istituzioni comunitarie. Non mancano momenti ricreativi, dedicati ad attività sportive spettacoli musicali e teatrali, e interventi di animazione riservati ai partecipanti.

L’obbiettivo finale è quello di offrire ai migliori talenti italiani l’opportunità di una guida esperta per l’ingresso nel mondo del lavoro: la creazione di start up è proprio una delle possibilità che viene presentata ai giovani durante la conference di mercoledi.

Il Comunicato Stampa ufficiale è disponibile qui.

Per iscriversi e per partecipare a Campus Mentis: http://www.in-tour.campusmentis.it/index.php

Napoli, 20/05/2013

 

StartUp Visa: un modo per attrarre talenti innovativi e creare startup globali

L’evoluzione economica mondiale degli ultimi anni ha dimostrato una crescente tendenza alla globalizzazione: il mondo delle start up segue in pieno questo trend, tanto da iniziare a parlare di mobilità delle imprese e di start up globali.
Diventa così fondamentale la creazione degli StartUp Visa, dei visti speciali concessi agli stranieri che creano impresa nel Paese che li rilascia.

Alcuni Governi si stanno adoperando in tal senso, adattando le proprie politiche in materia di immigrazione, visti e permessi per accogliere i talenti creativi stranieri che vogliano portare le proprie idee innovative all’estero e trasformarle in imprese. La nascita di startup è infatti un grande vantaggio per il tessuto sociale ed imprenditoriale, in quanto offre la possibilità di creare occupazione aumentando il numero di nuovi posti di lavoro.

Il Paese attualmente più all’avanguardia in materia è il Canada, che ha varato il suo StartUp Visa Program il 1° aprile di quest’anno.

Lo StartUp Visa Program canadese nasce da un percorso durato due anni, in cui hanno lavorato attivamente e in maniera congiunta tutti gli stakeholders coinvolti: Governo, imprenditori ed investitori. Il programma è stato inoltre accolto con grande interesse dall’opinione pubblica, altro fattore da tenere in grande considerazione per raggiungere obbiettivi comuni di sviluppo imprenditoriale e crescita occupazionale, economica e sociale.

Tra le condizioni di accesso allo Start Up Visa Program, il Governo canadese ha indicato innanzitutto il possesso di una “lettera di supporto“, che dimostra l’impegno di un business angel o di un venture capitalist canadese a finanziare l’idea: è possibile contattare uno degli investitori designati cui sottoporre la propria business idea, attraverso il sito internet dedicato all’iniziativa.
Per accedere al Programma è necessario ottenere un investimento minimo pari a 200.000 dollari canadesi, se ci si rivolge ad un Fondo di Venture Capital, o a 75.000 dollari canadesi, se l’investimento proviene da un Angel Investor (l’elenco degli investitori è disponibili a questo link).

Altri requisti di eleggibilità sono:
– conoscenza della lingua inglese e/o francese;
– aver proseguito per almeno un anno gli studi dopo il diploma di istruzione secondaria;
– avere una copertura economica adeguata.

Il visto ottenuto grazie allo StartUp Visa Program Canada è concesso non solo all’aspirante imprenditore, ma anche alla sua famiglia.

Tutte le informazioni e la modulistica necessaria per candidarsi sono disponibili a questo link.

Mentre il Canada, grazie agli StartUp Visa, apre le frontiere agli innovatori e startupper stranieri, gli U.S.A. sono attualmente in una situazione di stallo: la cultura e la legislazione impongono infatti regole troppo severe all’immigrazione, arenando i progetti per la diffusione dei visti.

Questa situazione fa fatica a sbloccarsi, nonostante le grandi potenzialità che lo strumento StartUp Visa può avere, soprattutto in termini occupazionali: in un rapporto dello scorso febbraio, infatti, la Kauffman Foundation ha stimato che lo StartUp Visa potrebbe portare alla creazione di un numero compreso tra 500.000 e 1.600.000 nuovi posti di lavoro in America nei prossimi 10 anni.

Attualmente, per ottenere uno StartUp Visa di un anno per gli Stati Uniti, è necessario ottenere un finanziamento da parte di un investitore U.S.A. per una cifra pari ad almeno 100.000 dollari. Per ottenere un visto di due anni, la legge impone un ostacolo ancora più grande: il finanziamento deve essere di almeno 250.000 dollari. Si attende lo sblocco della legislazione in materia, che dovrebbe sbloccarsi con la definitiva approvazione dello Startup 2.0 Act, destinato non soltanto agli imprenditori che vogliano creare una start up negli Stati Uniti, ma anche a ricercatori e studenti particolarmente meritevoli.

Nel frattempo, due imprenditori californiani hanno proposto un progetto per aggirare gli ostacoli burocratici delle politiche statunitensi, allo scopo di attrarre e trattenere in America i talenti stranieri: si tratta di Max Marty e Dario Mutabdzija, che hanno ideato il progetto Blueseed: si tratta di utilizzare una nave da crociera come base per imprenditori e ricercatori, una sorta di città galleggiante situata a 12 miglia dalla costa, in acque internazionali. Nell’idea di Marty e Mutabdzija, gli imprenditori e ricercatori che aderiranno a Blueseed potranno creare la propria Startup vicino alla Silicon Valley, senza dover ottenere il visto di lavoro U.S.A.: il progetto prevede spazi di co-working, accesso Internet e collegamenti continui con la terraferma tramite traghetto.
Il progetto dovrebbe partire nella primavera del 2014, e attualmente ha ricevuto richieste da oltre 1.300 imprenditori di 67 Paesi nel mondo.

Tra i Paesi che hanno previsto una procedura agevolata per l’ottenimento degli StartUp Visa abbiamo anche il Cile: grazie al lancio del programma StartUp Chile, infatti, lo stato sudamericano ha aperto le proprie frontiere ai talenti, agli innovatori e agli startupper di tutto il mondo.
Per gli aspiranti imprenditori stranieri che decidono di fondare la propria start up in Cile è prevista la possibilità di uno StartUp Visa temporaneo della durata di un anno, senza obbligo di permanenza continua nel territorio cileno. Ai partecipanti a StartUp Chile, inoltre, sarà garantito un finanziamento di 40.000 dollari (equity-free) di seed capital, oltre all’accesso alla rete sociale e finanziaria cilena, che negli ultimi anni ha dimostrato di costituire terreno fertile per le start up.

Ultimo in ordine di tempo tra i Paesi che prevedono lo StartUp Visa è l’Irlanda: si tratta di uno degli Stati Europei che negli ultimi tempi ha sviluppato un ecosistema ideale per le Start up.
Allo scopo di attrarre le migliori idee innovative da trasformare in imprese, il Governo irlandese ha ideato lo StartUp Entrepreuner Programme. Grazie alla partecipazione a questo programma, gli aspiranti startupper stranieri possono ottenere uno StartUp Visa per due anni, con estensione ad altri tre. Il visto sarà concesso anche alla famiglia dell’aspirante imprenditore. Chi accede allo Start Up Entrepreuner Programme irlandese ha inoltre diritto ad un finanziamento di 75.000 euro per avviare la propria attività.

L’auspicio è che anche l’Italia si adoperi presto a creare e regolamentare gli StartUp Visa: come abbiamo visto, infatti, si tratta di uno strumento fondamentale per attirare i talenti sul territorio, creando nuove imprese e soprattutto posti di lavoro in un Paese come il nostro dove, al momento, il problema della disoccupazione rappresenta una priorità.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Napoli, 17 maggio 2013

Il nostro approfondimento su Start up Innovativa, S.r.l. Semplificata e S.r.l. a Capitale Ridotto

La nascita di nuove imprese, in particolare di start up ad alto contenuto innovativo e con elevate potenzialità di crescita, fondate da giovani, è alla base dello sviluppo economico del Paese. Per questo motivo, a partire dallo scorso anno, sono state emanate nuove regole e forme societarie che rispondono all’esigenza di facilitare lo sviluppo dell‘imprenditorialità. In particolare:

  • sono state introdotte due nuove forme societarie, le s.r.l. semplificate e le s.r.l. a capitale ridotto. Tali forme societarie sono “sottotipi” della s.r.l. ordinaria (regolamentata dall’art. 2463 del Codice Civile) ma ne rappresentano una scelta più performante ed economica, grazie alla previsione di un iter costitutivo accelerato e di una serie di semplificazioni normative.

  • è stato pubblicato il Decreto legge Sviluppo bis, n. 179/2012, che ha introdotto nel panorama normativo italiano la start up innovativa: in questo caso non si tratta di una forma societaria a sè stante, ma piuttosto di una serie di regole ed agevolazioni previste per le società di capitali (tra cui le suddette s.r.l.), che soddisfano una serie di requisiti, contenuti negli artt. 25 – 32 del Decreto in questione.

Di seguito, proponiamo un compendio utile a tutti gli aspiranti startupper che volessero approfondire le tematiche suddette:

  • nella seguente tabella esponiamo in matrice le principali novità introdotte.

S.r.l. Semplificata

S.r.l. a Capitale Ridotto

Se è anche Starup Innovativa

Normativa

Art. 2463-bis Codice civile

Art. 44 D.L. 83/2012

Decreto legge Sviluppo bis n. 179/2012 artt. 25 – 32

Soci e Requisiti

Persone fisiche con meno di 35 anni.

Possibile anche se unipersonale.

Persone fisiche senza limiti di carattere anagrafico.

Possibile anche se unipersonale.

Persone fisiche e giuridiche. Per i primi 24 mesi dalla costituzione, la maggioranza deve essere costituita da persone fisiche

 

Rispetto degli ulteriori requisiti previsti dall’art. 25 del decreto.

Forma

Contratto o atto pubblico notarile

Contratto o atto pubblico notarile

Valgono le regole previste per la forma societaria prescelta

Atto costituivo

Conforme al modello standard con elementi indicati all’art. 2463-bis, comma 2. E’ possibile anche variare tale modello, ma potranno essere dovuti gli oneri notarili.

Libero con elementi indicati all’art. 2463-bis, comma 2

Oggetto sociale prevalente: sviluppo e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

 

E’ possibile la creazione di categorie di quote fornite di diritti diversi, determinando liberamente il contenuto di tali categorie anche in termini di diritti di voto (commi 2 e 3 art. 26 DL 179/2012)

Denominazione

S.r.l.s.

Con espressa indicazione che si tratta di società a responsabilità limitata semplificata

S.r.l. a c.r.

Con espressa indicazione che si tratta di società a responsabilità a capitale ridotto

Valgono le regole previste per la forma societaria prescelta

Amministratori

Uno o più soci

Persone fisiche, anche non soci

Si ritiene che anche gli amministratori possano essere presi in considerazione per il raggiungimento del parametro quantitativo della forza lavoro qualificata prevista nei tre “Ulteriori requisiti” (lett. h comma 2 art. 25 DL 179/2012)

Capitale sociale

Da 1 a 9.999,99 euro

Da 1 a 9.999,99 euro

Valgono le regole previste per la forma societaria prescelta

 

Se il capitale scende sotto il minimo legale per perdite, è possibile prorogare di 12 mesi, rispetto alle società di capitali ordinarie, le decisioni dell’assemblea in relazione al ripristino del capitale stesso o alla trasformazione della società

Versamento del capitale sociale

Deve essere interamente versato agli amministratori. Non sono ammessi apporti in natura.

Deve essere interamente versato agli amministratori. Non sono ammessi apporti in natura.

Valgono le regole previste per la forma societaria prescelta

Spese di costituzione

Esenzione da bolli, diritti di segreteria e oneri notarili. Nel caso di startup innovative, si aggiunge anche l’esenzione dal diritto annuale della CCIAA.

Gli oneri notarili potranno essere dovuti se si modifica lo statuto standard.

Spese ordinarie per la costituzione della srl. Nel caso di startup innovative, si applica l’esenzione da bolli, diritti di segreteria e dal diritto annuale della CCIAA

Esenzione da bolli, diritti di segreteria e dal diritto annuale della CCIAA per i 48 mesi di durata dello status di start up innovativa (previo assolvimento degli obblighi per il mantenimento di quest’ultimo)

Cessione di quote

Ammessa solo tra persone fisiche con meno di 35 anni

Ammessa solo tra persone fisiche

Ammesso, nel rispetto dell’obbligo di detenzione della maggioranza delle quote da parte di persone fisiche (previsto per i primi 24 mesi dalla costituzione della società)

Cessazione attività per crisi aziendale

Procedure concorsuali ordinarie, incluso il fallimento

Procedure concorsuali ordinarie, incluso il fallimento

Solo disciplina sulla composizione della crisi da sovra indebitamento (capo II della legge 27 gennaio 2012, n. 3), per favorire una rapida liquidazione dei beni e il

beneficio del fresh- start per l’imprenditore.

Rapporti di lavoro

Disciplina ordinaria

Disciplina ordinaria

Agevolazioni per l’assunzione di personale altamente qualificato (credito d’Imposta per la Ricerca e Sviluppo, introdotto dalla Legge di Stabilità n. 228/2012).

Maggiore flessibilità per i contratti di lavoro a tempo determinato.

Possibilità di remunerazione del personale con strumenti finanziari o con ogni altro diritto o incentivo che preveda l’attribuzione di strumenti finanziari o diritti similari.

Raccolta di capitali

Disciplina ordinaria

Disciplina ordinaria

Le quote di partecipazione possono costituire oggetto di offerta al pubblico di prodotti finanziari, anche attraverso i portali per la raccolta di capitali (cd. crowdfunding)

Altri vantaggi fiscali

Disciplina ordinaria

Disciplina ordinaria

Non si applica la disciplina prevista per le società non operative (articolo 30 della Legge 23 dicembre 1994, n. 724) e quella sul godimento dei beni ai soci (articolo 2, commi da 36-decies a 36- duodecies del D.L. 13 agosto 2011, n. 138).

Altri vantaggi

Disciplina ordinaria

Disciplina ordinaria

Intervento gratuito del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese.

Consulenza gratuita (compresa la partecipazione ad eventi) dell’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

 

Napoli, 16/05/2013

La Commissione Europea e l’iniziativa “CIP Eco-Innovation”: nuova call for proposal.

L’iniziativa “CIP Eco-Innovation First Application and Market Replication Projects” della Commissione Europea è un programma per l’assegnazione dei fondi UE che prevede ogni anno la selezione di progetti imprenditoriali caratterizzati da una comprovata utilità in campo ambientale, ma non ancora pienamente commercializzati a causa della presenza di rischi residui.

Al momento è in corso la call per il 2013, che resterà aperta fino al 5 settembre 2013. E’ possibile candidarsi esclusivamente on line, inviando i progetti al seguente link: http://ec.europa.eu/environment/eco-innovation/apply-funds/application-pack/index_en.htm.

I partecipanti potranno ottenere sovvenzioni per ricoprire fino al 50% dei costi ammissibili di ciascun progetto, allo scopo di superare le barriere esistenti ad una maggiore penetrazione nel mercato, trasformando i migliori prodotti e servizi green in futuri successi dell’eco-innovazione europea. Il fondo messo a disposizione dalla Commissione Europea per il 2013 è di circa 31,6 milioni di euro. I progetti devono avere una durata massima di 36 mesi.

Sono ammessi progetti provenienti da persone giuridiche con sede in uno dei 27 Paesi Membri, o in uno degli Stati previsti dal CIP (Competitiveness and Innovation Framework Programme). Verrà data priorità ai progetti presentati da Piccole e Medie Imprese: questo aspetto è pienamente in linea con gli obiettivi delle politiche comunitarie per lo sviluppo economico europeo delineato da Horizon 2020 e attuato attraverso strumenti come il programma EIP (Entrepreneurship and Innovation Programme), nell’ambito del quale nasce l’iniziativa CIP Eco-Innovation.

Tra le caratteristiche generali dei progetti, ritroviamo innanzitutto il carattere dell’innovatività. I progetti devono inoltre apportare evidenti e sostanziali vantaggi a sostegno degli obiettivi di politica ambientale dell’Unione Europea, tenendo in considerazione le peculiarità e problematiche economiche.
I prodotti/servizi derivanti dai progetti dovranno apportare significativi miglioramenti ambientali, essere replicabili e con ampi margini di redditività. I vantaggi ed il valore aggiunto dei progetti devono essere tali da assumere una rilevanza non solo a livello europeo, ma anche internazionale. E’ inoltre indispensabile che i progetti siano ben strutturati da un punto di vista tecnico e gestionale e che non rientrino nei criteri di esclusione indicati dal Bando.

La Commissione Europea indica una serie di ambiti di intervento prioritari per la call of proposals 2013:

Material recycling: il riciclaggio dei rifiuti è un aspetto molto importante per la politica ambientale comunitaria, tanto che l’UE ha emanato una direttiva quadro sull’argomento (Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio). I progetti dovranno pertanto essere pienamente coerenti con tale direttiva, e dovranno presentare carattere di innovatività. Tra le azioni da sostenere indicate nel Bando, ritroviamo quelle volte a migliorare la qualità dei materiali riciclati; quelle per la creazione di prodotti innovativi che utilizzano materiali riciclati; le innovazioni di business finalizzate al rafforzamento della competitività delle industrie di riciclaggio.

Sustainable building products: l’attenzione ai prodotti per l’edilizia sostenibile è un aspetto molto importante per tenere sotto controllo l’impatto ambientale. L’edilizia rappresenta infatti il settore industriale a più alto impatto in termini di consumo di materie prime e conseguentemente di rifiuti. Inoltre, è causa di inquinamento dell’aria e dell’acqua e può avere ricadute anche in termini di efficienza energetica. Per questo motivo, l’UE intende dare priorità ai progetti che sviluppano prodotti e processi per l’edilizia ad elevato livello di sosteniblità.

Food and drink sector: il settore alimentare contribuisce in media per circa il 20-30% all’impatto ambientale derivante dai consumi privati. Le azioni cui il Bando darà priorità sono quelle che contribuiranno alla creazione di prodotti, servizi e processi più puliti con particolare attenzione all’utilizzo delle materie prime, ai metodi e materiali di imballaggio, a processi che riducano la produzione di rifiuti e che siano finalizzati all’efficienza dei consumi idrici e delle emissioni di gas serra. Saranno tenuti in ampia considerazione, inoltre, i progetti che ridurranno l’impatto ambientale grazie a nuovi servizi logistici, di distribuzione e inerenti le decisioni d’acquisto dei consumatori.

Water: L’UE è alla ricerca di progetti incentrati sull’efficienza idrica che riescano a ridurre i consumi di acqua di almeno il 30%. Si tratta di un tema particolarmente sentito a livello comunitario, che ha adottato nel novembre 2012 un Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee. In seguito, nel dicembre 2012, dall’adozione del Piano strategico di attuazione (SIP) del PEI per l’Acqua, che stabilisce l’ordine del giorno per lo sviluppo di soluzioni innovative per far fronte a sfide idriche. I progetti dovranno offrire soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate per il riutilizzo ed il riciclaggio delle acque, il trattamento delle acque reflue, il risparmio idrico.

Greening businesses: obiettivo di questo ambito di intervento è sostenere le piccole e medie imprese del settore green che vogliano modificare in un’ottica di miglioramento delle prestazioni ambientali i propri processi produttivi, tenendo in considerazione la necessità di adattamento ai cambiamenti climatici. I progetti potranno prevedere la progettazione, realizzazione e diffusione sul mercato di prodotti e servizi innovativi in ​​grado di ridurre gli impatti ambientali e utilizzare meno risorse; potranno essere finalizzati alla sostituzione delle materie prime con materie innovative che riducono l’impatto ambientale e consentono una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse (ad esempio, prodotti a base biologica); potranno essere incentrati sullo sviluppo di processi produttivi sostenibili, innovativi e replicabili.

I criteri di selezione previsti dal Bando sono i seguenti:

  1. Pertinenza delle azioni proposte in vista degli obiettivi previsti dal bando (Innovazione e Ambiente): in particolare verrà valutata la coerenza con le politiche europee previste in materia,
  2. Qualità delle azioni proposte: i progetti dovranno essere corretti e sostenibili da un punto di vista tecnico e gestionale;
  3. Impatto sul target di riferimento, replicabilità e impatto sul mercato;
  4. Budget e costi: indica la coerenza e la sostenibilità economico-finanziaria dei progetti;
  5. Valore aggiunto europeo: in termini di benefici, ampiezza del mercato di riferimento, cooperazione al progetto.

Come accennato, i progetti potranno essere inviati entro le 17:00 del 5 settembre 2013 (Ora locale di Bruxelles). Entro Marzo 2014 saranno comunicati i progetti vincitori, mentre l’erogazione dei finanziamenti è prevista per Maggio 2014.

Napoli, 15/05/2013

Digital Magics: un POC di 3 milioni di euro per il progetto di quotazione in Borsa

Digital Magics, venture capitalist ed incubatore di startup digitali ad alto contenuto innovativo e tecnologico, presente, tra l’altro, a Fisciano (SA) con 56cube, ha chiuso il processo per il collocamento di un Prestito Obbligazionario Convertibile (POC) di 3 milioni di euro e annuncia il progetto di quotazione in Borsa.

Digital Magics è un Venture Capitalist e Incubator che opera in Italia dal 2008: ha all’attivo l’avvio di 30 startup (di cui 6 exit) e l’investimento di circa 10 milioni di euro tra risorse proprie e fondi da exit. All’interno del Digital Magics LAB lavorano attualmente 11 professionisti, che seguono a 360° le startup incubate nel loro percorso di sviluppo.

Nel dicembre 2012 Digital Magics ha avviato un progetto per la quotazione all’Alternative Investment Market (AIM), la piazza finanziaria che Borsa Italiana ha costituito per le Piccole e Medie Imprese Italiane.
Oggi, grazie all’emissione del POC, il progetto di quotazione di Digital Magics fa un passo avanti: si tratta del primo incubatore in Italia che lavora a un progetto di questo tipo, finalizzato al rafforzamento del posizionamento di Digital Magics sul mercato italiano dei Venture Incubator. Grazie alle nuove risorse a disposizione, Digital Magics potrà ampliare il proprio modello di business, incrementare i propri investimenti e dar vita a nuove startup innovative nel settore internet e digitale.

La cifra di 3 milioni di euro del POC è stata raggiunta grazie alla collaborazione di 70 investitori privati ed istituzionali, tra i quali figurano il Gruppo Intesa Sanpaolo (attraverso il Fondo Atlante Seed), Banca Sella e Tamburi Investimenti Partners: tutti gli investitori avranno la possibilità di esercitare la conversione in occasione della quotazione, ma soprattutto entrano di diritto a far parte dell’Angel Network di Digital Magics. In questo modo, collaboreranno alle attività di selezione, mentorship e co-investimento delle startup incubate di Digital Magics.
Grazie ai nuovi capitali e ai nuovi angels, Digital Magics si prepara a far nascere nuove startup tra gli oltre 500 pitch che riceve e visiona ogni anno: lo scopo, come dichiarato dal Fondatore e Presidente di Digital Magics Enrico Gasperini, è infatti quello di continuare a contribuire “alla nascita di molte nuove imprese nel settore internet e digital, che ha conosciuto negli ultimi anni una crescita senza precedenti e che in Italia crescerà a doppia cifra nei prossimi anni“.

Napoli, 14/05/2013

I prossimi eventi in Agenda per gli innovatori napoletani

I prossimi giorni saranno ricchi di eventi per startupper e innovatori di Napoli e dintorni: dal Convegno di Vertis sul Venture Capital al GDG Campania, passando per la tappa napoletana dello Startup Revolutionary Road Tour, riepiloghiamo le date più importanti.

15/16/17 Maggio: GDG Campania – Google I/O Extended

Con il patrocinio morale del Comune di Napoli, si terrà una tre giorni in contemporanea con l’evento annuale di Google a San Francisco dedicato alla presentazione delle ultime novità sulle tecnologie. GDG Campania sarà ospitato presso l’Università degli Studi di Napoli Parthenope (Sede del Centro Direzionale, Isola C4).
Si tratta di un evento gratuito dedicato a studenti, professionisti, startup, aziende e appassionati del settore che rappresenta l’occasione per scambiare esperienze ed impressioni sulle tecnologie Google. E’ inoltre un’occasione importante per costruire una rete di relazioni professionali.

Durante la tre giorni, sarà proiettata in live streaming la Conferenza di San Francisco e saranno presentati i progetti di alcuni studenti dell’Università Parthenope.

Per tutte le informazioni: http://googleioextendedcampania.tk/

16 Maggio: Behance Portfolio Reviews

L’evento riservato a creativi e designer giunge alla sua terza edizione ed approda a Napoli giovedì 16 maggio presso l’Istituto Superiore di Design di Via Duomo a Napoli. Organizzato da Behance, la piattaforma online di presentazione di lavori creativi (grafica, design, fotografia, video, illustrazione ecc.) con oltre 8 milioni di utenti attivi, da qualche anno anima le comunità creative a livello locale favorendone l’incontro con un evento che si snoda in sedi diverse in tutto il mondo.

La giornata prevede innanzitutto la presentazione dei lavori con successivo confronto: i creativi presenteranno il proprio lavoro alla platea di partecipanti, ogni presentazione sarà seguita da un dibattito moderato dall’organizzatore. Un ruolo molto ampio è offerto anche al pubblico, che fornirà le proprie opinioni sui lavori. Inoltre quest’anno fra gli ospiti ci saranno anche docenti ed esperti con cui interagire durante una tavola rotonda a tema. I lavori più votati saranno gratificati con un premio simbolico messo a disposizione da Behance.net

Per tutte le informazioni: https://www.facebook.com/events/481172555282824/

17/18 Maggio: Convegno “Il ruolo del venture capital nello sviluppo economico del Mezzogiorno

Si tratta di un Convegno organizzato dal Fondo di Venture Capital “Vertis SGR” presso il Grand Hotel Vesuvio (Via Pattenope 45, 80121 Napoli).
Nella due giorni si susseguiranno tra tavole rotonde dedicate a temi importanti per le startup innovative e saranno dedicati ampi spazi alla presentazione delle startup partecipate dal Fondo Vertis Venture.

L’evento prevede la collaborazione, tra gli altri, di Startup Business e di Campania Innovazione ed è un’occasione per chiunque voglia avviare un’attività imprenditoriale avvalendosi dello strumento del Venture Capital.

Per tutte le informazioni: http://www.campaniainhub.it/area-stampa/eventi/il-ruolo-del-venture-capital-nello-sviluppo-economico-del-mezzogiorno

20/21 Maggio: Startup Revolutionary Road Tour 2013 – Tappa di Napoli

Nell’ambito del progetto lanciato da Microsoft YouthSpark e realizzato in collaborazione con TechGarage, approda per la prima volta a Napoli il Barcamper di dPixel: la prima giornata, come vi avevamo anticipato in questo post qualche giorno fa, sarà ospitata dal CSI – Incubatore Napoli Est (20 maggio) e dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (21 maggio).

Si tratta di un evento di due giorni dedicato alla ricerca delle migliori idee innovative campane in cui si alterneranno momenti di scouting e momenti formativi, con la previsione di un Lab a cura di Microsoft (“How to build your first Windows 8 APP“) e di un workshop condotto dal team dPixel e da esperti Microsoft. Lo scouting è invece affidato al Barcamper, che offre agli aspiranti innovatori la possibilità di prenotare un appuntamento di venti minuti con il team dPixel per presentare la propria idea.

Anche AppCampus entra a far parte del tour, e mette a disposizione per la finale di TechGarage, due grant del valore di 20.000 euro e 50.000 euro: un’interessante oportunità per le startup che sviluppano applicazioni mobile su Windows Phone e Nokia platform e che potranno partecipare al percorso di incubazione nato dalla collaborazione tra Nokia e Microsoft.

Per tutte le informazioni e per il programma dettagliato: http://barcamper.it/doppia-tappa-barcamper-a-napoli-con-startuprr/

Se vuoi segnalarci altri eventi, commenta l’articolo o scrivici a info@incubatorenapoliest.it

Napoli, 13 maggio 2013

Cosa rende una startup un “Hidden Champion”?

L’espressione Hidden Champion s riferisce alle piccole e medie imprese leader del mercato globale che, pur essendo quasi sconosciuti al grande pubblico e ai media, dominano il settore economico di appartenenza con alti livelli di innovazione e di redditività: ne parla in un suo recente articolo su Whiteboard Hermann Simon, grande esperto di marketing, strategia e pricing presso la “Simon-Kucher & Partners Strategy & Marketing Consultants“, nonchè docente universitario presso le più famose Università di business americane.

Le imprese Hidden Champion si caratterizzano nella maggior parte dei casi per posizionarsi tra le prime tre aziende nel loro settore di appartenenza a livello globale, sono spesso al n. 1 nel loro Paese ed hanno un fatturato inferiore ai 5 miliardi di dollari.

Per diventare Hidden Champion ed arrivare ad essere leader del mercato a livello globale, bisogna essere in grado di creare un nuovo mercato offrendo ai clienti qualcosa che nessun altro abbia mai offerto prima: vediamo quali sono i consigli di Simon per provare a fare di una startup un Hidden Champion.

1. Tenere costantemente alta l’attenzione
Focus, focus, focus“, scrive Simon. Bisogna saper concentrare tutte le risorse sul punto focale: il cliente. E’ fondamentale focalizzare tutte le attenzioni e il lavoro per costruire un prodotto in grado di soddisfare il cliente e le sue esigenze meglio dei concorrenti.

2. “Keep at it: resistere!
Indispensabili affinchè un’azienda possa diventare un Hidden Champion, sono la resistenza e perseveranza. Naturalmente, ogni founder ha bisogno di resistenza per avviare e portare al successo la sua startup. Ma per costruire una organizzazione globale e la leadership del mercato mondiale spesso è necessario lavorare il doppio.

3. Globalizzare
Concentrarsi su un unico Paese riduce i margini di crescita rispetto all’aprirsi al mercato globale. La globalizzazione è indispensabile perchè una startup possa fare le cose in grande: qualsiasi mercato su scala globale diventa grande. Il pensiero di Simon sull’argomento è molto chiaro: la globalizzazione è la formula di successo per i founder più ambiziosi. Naturalmente è necessario che sia affiancata dall’innovazione continua, dall’attenzione ai clienti e da un valido team , ma il focus e la globalizzazione sono, secondo Simon, i pilastri indispesabili su cui costruire tutta l’azienda.

FONTE: http://www.whiteboardmag.com/

Napoli, 10/05/2013

 

Il CSI ospita lo Startup Revolutionary Road Tour: appuntamento il 20 maggio!

Il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ospiterà il 20 maggio la tappa napoletana dello Startup Revolutionary Road Tour: l’incubatore del Comune di Napoli è teatro dell’iniziativa che offre un’imperdibile opportunità agli aspiranti startupper e ai talenti creativi ed innovativi partenopei (e campani in generale) per trasformare le proprie idee in progetti imprenditoriali concreti.

Lo Startup Revolutionary Road Tour è un’iniziativa promossa da Microsoft Italia, Fondazione Cariplo e Fondazione Filarete allo scopo di offrire ai giovani italiani una concreta opportunità di formazione tecnica e di business, con l’ambizioso obiettivo di supportare la strategia occupazionale del sistema Paese contribuendo alla riduzione del digital divide e alla creazione di nuovi posti di lavoro. I promotori hanno affidato a Barcamper, in collaborazione con l’Associazione TechGarage, le attività di scouting e di accelerazione.

Si tratta di un tour nazionale partito da Milano lo scorso marzo, che prevede 20 tappe in tutta Italia alla ricerca di idee innovative da trasformare in imprese ad alto impatto.

Per partecipare basta prenotare gratuitamente sul sito www.barcamper.it un appuntamento di venti minuti con il team di venture capital di dpixel: le migliori idee identificate con il Barcamper Tour parteciperanno a Settembre ai TechMeeting, due giorni full immersion cui seguiranno, per le idee selezionate, quattro TechWeek a Ottobre. Le TechWeek sono settimane di formazione e mentoring, durante le quali i team completeranno il business plan da presentare agli investitori professionali.

Ai dieci migliori team scelti tra i partecipanti alle TechWeek sarà offerta una grande opportunità: saranno presenti infatti al TechGarage, l’evento previsto per Novembre 2013 che da anni permette agli aspiranti startupper di incontrare i principali attori del venture capital. Durante il TechGarage è prevista, inoltre, l’assegnazione di grant da parte di AppCampus Nokia per i migliori progetti in ambito Mobile App.

La tappa partenopea dello Startup Revolutionary Road Tour è anche la prima visita a Napoli del Barcamper: per la prima volta gli aspiranti startupper campani avranno la possibilità di salire sul camper ospitato prima dal CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est e poi dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli.

La tappa di Napoli si concluderà il  21 maggio con un workshop presso il Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione – Università degli Studi di Napoli, Via Claudio, 21 – Napoli.

Scarica qui il programma completo (StartupRR_AgendaNapoli).

AFFRETTATI I POSTI SONO LIMITATI!

Napoli, 08 maggio 2013

Startup italiane a New York allo Spring Symposium 2013

Il 2 maggio si è tenuto a New York lo Spring Sympsium organizzato dall’Italian Business & Investment Initiative, iniziativa nata nel 2010 per presentare le idee innovative di business nate in Italia (ma dall’aspirazione globale) alla comunità statunitense di investitori, fondi e venture capitalist.

Grazie all’iniziativa di IB&II circa 100 tra i migliori investitori americani sono entrati in contatto con un’Italia grintosa ed imprenditoriale animata dalla voglia di conquistare il mercato high-tech negli USA: l’evento del 2 maggio, giunto alla sua seconda edizione, si è caratterizzato anche per la presenza delle migliori startup provenienti non soltanto dal nostro Paese, ma da tutto il Sud Europa. In questi ultimi due anni, infatti, l’ecosistema nato in Italia è stato caratterizzato da una crescita che ha coinvolto startup provenienti dalla Spagna e dalla Grecia, oltre che dall’Israele.

Tra i partner dell’iniziativa, Mind the Bridge da San Francisco, Intesa San Paolo con la sua Start Up Initiative, la società napoletana di venture capital Vertis, Italia Camp, i protagonisti milanesi del venture capital di Innogest.

Un segnale del crescente interesse degli investitori americani per le startup italiane era già stato dato a settembre 2012, con la nascita del primo fondo di venture capital made in USA dedicato al Sud Europa, “Mind the Seed“: l’obiettivo del fondo è quello di far incontrare l'”intelligence” tipica italiana con gli strumenti commerciali e finanziari americani.
Mentre a febbraio 2013 si è tenuto (ancora a New York) il primo summit annuale “Italy Meets the United States of America“, nato anch’esso grazie a IB&II: un incontro tra rappresentanti del governo, imprenditori, banche organizzato allo scopo di creare una piattaforma di collaborazione tra Italia e Stati Uniti. Anche in questo caso, lo scopo è quello di mostrare agli americani il lato innovativo ed imprenditoriale dell’Italia, presentandola come un’opportunità di investimento.

Grazie allo Spring Symposium e alle altre iniziative di IB&II sono già 60 le aziende italiane che fino ad oggi hanno avuto l’opportunità di volare oltreoceano: alcune hanno ottenuto finanziamenti, altre hanno anche aperto filiali commerciali negli USA.

Le startup presenti quest’anno allo Spring Symposium sono state:

Atooma, che consente di creare mini-app senza l’ausilio di competenze Code;
Bad Seed Entertainment, specializzata nello sviluppo di giochi e App per mobile;
Hyperfair, start-up che rivoluziona il modo di fare fiera grazie alle più recenti tecnologie web;
Italianbox, piattaforma web che offre prodotti made in Italy;
Map2App, piattaforma dedicata alla creazione di guide ed itinerari di viaggio per mobile;
Myze, app che consente agli utenti di ottenere sconti e offerte vantaggiose per i propri acquisti.

In conclusione, iniziative di questo tipo rappresentano un’ottima opportunità per le startup italiane di avere accesso al sistema di Venture Capital statunitense: l’immagine che ne risulta è infatti quella di un ecosistema italiano per startup giovane, in continua crescita, vitale e creativo.

Fonti:

Napoli, 07/05/2013

Startup innovative: chiarimenti sulle assunzioni

Il Decreto legge Sviluppo bis, n. 179/2012, ha introdotto, con decorrenza dal 20 ottobre, le startup innovative. Per questo tipo di società è prevista una serie di benefici fiscali, cui è possibile accedere solo se in possesso dei requisiti previsti dalla legge vigente in materia di startup.

Il regime fiscale agevolato prevede che la startup innovativa sia esonerata dall’imposta di bollo, dai diritti di segreteria e dal diritto annuale alla Camera di Commercio. E’ previsto inoltre un regime particolare per le assunzioni, allo scopo di adattare la normativa generale alle particolari esigenze di un’azienda in fase di lancio. Il punto di partenza è che anche le startup, come le altre società, possono stipulare contratti di lavoro a tempo determinato per una durata minima di 6 mesi e massima di 36, in cui il lavoratore sia impiegato nello svolgimento di attività “inerenti o strumentali all’oggetto sociale“.

Il Decreto 179/2012 prevede però delle regole ad hoc in materia di assunzioni per le startup innovative: a differenza delle altre società, la startup può infatti assumere un lavoratore con contratto a termine senza applicare il cosiddetto “causalone“. La stipula di un contratto di lavoro a tempo determinato prevede infatti, per tutte le altre forme societarie, di dover indicare (e, laddove richiesto, di provare) le “ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo” che giustificano l’apposizione del termine: le startup innovative sono esonerate da tale obbligo.

La disciplina in favore delle startup innovative prevede un’ulteriore possibilità: entro i 36 mesi, è possibile stipulare ulteriori contratti a tempo determinato senza l’osservanza dei termini previsti dalla disciplina generale: l’art. 5 comma 3 del D. Lgs 368/2001 prevede infatti che un contratto si trasformi automaticamente in indeterminato quando il lavoratore viene riassunto con un altro contratto a termine entro un periodo di tempo pari a 10 giorni, se il contratto precedente ha durata inferiore a 6 mesi, o pari a 20 giorni, se il contratto precedente ha durata superiore a 6 mesi.

Al termine dei 36 mesi, per le startup innovative sarà inoltre possibile stipulare un ulteriore contratto a tempo determinato con il lavoratore, fino al raggiungimento dei quattro anni di beneficio. Per usufruire di questa possibilità è necessario rispettare la seguente condizione: la stipula del contratto successivo ai 36 mesi deve avvenire presso la Direzione provinciale del lavoro competente per il territorio.

Anche riguardo alla stipula di contratti collettivi sono previste regole particolari, adatte alle esigenze delle startup e alle particolari necessità in termini di promozione, sviluppo e stabilità di un’azienda in fase di avvio: è prevista infatti la possibilità di identificare dei criteri minimi tabellari e per la definizione della parte variabile specifici per le startup. E’ prevista infine la possibilità di istituire delle ulteriori disposizioni utili per adattare le regole generali in materia di rapporto di lavoro alle esigenze tipiche delle fasi di avvio do una startup innovativa.

Come accennato, per poter beneficiare del regime fiscale e in materia di assunzione descritto, è necessario che l’azienda sia in possesso dei requisiti previsti per le startup innovative.

Le startup innovative possono costituirsi in forma di società di capitali o cooperativa. Riguardo ai requisiti, prima di tutto, i soci di una startup innovativa devono essere persone fisiche.
L’oggetto sociale esclusivo o prevalente di una startup innovativa è lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti innovativi ad alto valore tecnologico.
La startup innovativa deve avere la propria sede principale in Italia e deve essere costituita da non oltre 48 mesi. Non può nascere per effetti di fusione, scissione, cessione di azienda o di ramo di azienda.

Per avere accesso al regime di benefici previsto per le startup innovative, inoltre, i soci fondatori non devono distribuire utili per i primi quattro anni, e devono mantenere, per 24 mesi dalla costituzione della società, la maggioranza del capitale sociale e dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria dei soci.
A partire dal secondo anno di attività, inoltre, il totale del valore della produzione annua di una startup innovativa deve essere non superiore a 5 milioni di euro, come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio.

Sono previsti inoltre dal Decreto Sviluppo bis tre “requisiti ulteriori“:

  • sostenere spese di ricerca e sviluppo per almeno il 20% del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione;
  • impiegare, per almeno un terzo della forza lavoro complessiva, personale con un titolo di dottorato di ricerca o che stia svolgendo un dottorato di ricerca o, ancora, che sia in possesso di laurea e abbia svolto attività di ricerca certificata per almeno tre anni;
  • essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale, che riguardi direttamente l’oggetto sociale e l’attività di impresa.

Per costituirsi come startup innovativa, la società deve essere in possesso di almeno uno di questi tre requisiti.

Infine, per beneficiare del regime specifico per startup, è previsto l’obbligo di iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese come startup “attiva“: i benefici saranno concessi a partire dall’adempimento di tale obbligo.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Napoli, 02 Maggio 2013

 

1 117 118 119 120 121