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Tag: early stage

“Spain Startup – Bases Startup Competition”: le migliori startup per il mercato mediterraneo e latinoamericano in finale a Madrid

Spain Startup – Bases Startup Competition 2014 è la seconda edizione di un concorso per startup legato all’evento Spain Startup The South Summit, che lo scorso anno ha visto 50 progetti di startup in finale, 300 investitori presenti, oltre 2.000 progetti coinvolti e circa 4.000 partecipanti.

Anche quest’anno i finalisti di Bases Startup Competition parteciperanno al Summit che quest’anno si terrà nei giorni 8, 9 e 10 ottobre a Madrid: l’evento rappresenta un’importante occasione di visibilità, networking ed incontro con potenziali investitori per startup di qualsiasi settore e nazionalità interessate ad espandersi nel mercato che comprende Spagna, America Latina e Paesi dell’Area Mediterranea.

Le categorie in concorso per l’edizione 2014 della Competition spagnola dedicata alle startup sono due:

Early Stage: neoimprese esistenti da meno di 3 anni, con opportunità di business a livello globale, a carattere innovativo e con un progetto scalabile.

Growth Projects: imprese esistenti da almeno 3 anni, con un business già implementato o proiettato a livello internazionale, un business model già validato e una forte penetrazione di mercato.

Per partecipare a Spain Startup – Bases Startup Competition 2014 occorre registrarsi all’apposita piattaforma (http://spain-startup.com/), compilare il form di iscrizione on-line e allegare un Elevator Pitch della durata massima di 3 minuti. La deadline è fissata per il 18/06/2014 e sia il modulo che il pitch dovranno essere in lingua inglese.

I progetti saranno valutati sulla base dei seguenti criteri:

  • Innovazione,
  • Scalabilità,
  • Fattibilità tecnica ed economica,
  • Caratteristiche del team,
  • Validità dal punto di vista economico-finanziario.

Tra tutti i progetti che avranno presentato la propria candidatura, un’apposita Commissione di Valutazione selezionerà i 100 finalisti che avranno l’opportunità di partecipare all’evento finale Spain Startup The South Summit (Madrid, 8-10 ottobre 2014): tutti i finalisti avranno la possibilità di uno stand espositivo per la propria startup, di ottenere colloqui one-to-one con potenziali investitori, di incontrare i media e tutti gli stakeholders internazionali presenti all’evento.

Inoltre, per i 30 migliori progetti tra le startup finaliste è prevista la possibilità di presentare il proprio pitch di fronte alla platea composta da imprenditori, esperti di startup, investitori, media internazionali presenti al Summit.
Una Giuria composta dalla Commissione di Valutazione più gli investitori presenti all’evento finale sceglierà i vincitori (uno per ciascuna categoria). Infine, altri due vincitori (anche in questo caso uno per categoria) saranno decretati dal voto popolare.

Per maggiori informazioni su Spain Startup – Bases Startup Competition è possibile visitare il sito ufficiale dedicato all’iniziativa: http://spain-startup.com/

A questo link, invece, è disponibile il Regolamento della Competition (in lingua inglese): http://spain-startup.com/wp-content/uploads/2014/03/BASESeng.pdf

Sia il sito internet che il Regolamento della Competition sono disponibili anche in lingua spagnola:

Napoli, 09/04/2014

I consigli di Reid Hoffman, co-founder di LinkedIn, per presentare il pitch ai potenziali investitori

Reid Hoffman è il co-founder di LinkedIn ed è attualmente uno dei più importanti imprenditori e venture capitalist americani. Il suo blog ospita una serie di interessanti post su temi legati al mondo dell’imprenditoria web e delle startup, tra i quali quello da cui prende spunto questo articolo. Il post in questione elenca 7 tra i principali “miti” legati alla preparazione del pitch da presentare ai potenziali investitori, con altrettante “verità” spiegate agli startuppers che si apprestano ad affrontare un round di finanziamento.

Mito: Il financing process di una startup riguarda solo i soldi
Verità: Un financing process di successo per una startup ha come risultato una partnership che offre benefici che vanno oltre i soldi

Ovviamente, scopo del financing process per una startup è la raccolta di capitali: ci sono però altri importanti risultati che i founders dovrebbero sperare di ottenere attraverso il financing process. Gli investitori, ad esempio, possono incrementare significativamente il network di una startup, offrendo nuove possibilità per reclutare dipendenti o acquisire clienti. I migliori investitori, inoltre, possono essere una fonte di intelligence con cui prepararsi al meglio per affrontare le prossime sfide e cogliere le opportunità future.

In altre parole, un partner finaziario può essere visto come un co-founder che migliora le relazioni e il network della startup: purtroppo ci sono casi in cui un investitore ha valore aggiunto negativo, o ancora casi in cui non apporta alcun valore (l’autore parla di “dumb money”, denaro muto) e infine ci sono casi in cui l’investitore offre un valore aggiunto proattivo (il cosiddetto “smart money”).

Per capire se l’investitore con cui siamo in contatto potrà apportare valore aggiunto al di là del capitale, è importante capire se proviene dal settore in cui la nostra startup opera. Occorre inoltre domandarsi se capiscono il nostro mercato di riferimento, se i loro feedback sono utili alla startup, se sono interessati al problema che la nostra startup cerca di risolvere.

Mito: Se il tuo team è forte, metti all’inizio del pitch la slide “Team”
Verità: Il pitch deve aprirsi con la slide “Investment Thesis”

Il livello di attenzione degli investitori è al massimo per i primi 60 secondi della presentazione del pitch: la prima slide è quindi fondamentale, e va scelta con attenzione. La maggior parte dei pitch inizia con la slide sul team, soprattutto se il team è uno dei maggiori punti di forza della startup. Ma iniziare così non è una buona idea: occorre sfruttare al massimo i primi 60 secondi facendo capire al potenziale investitore perchè devono voler essere soci della nostra azienda (Investment Thesis).

La prima slide del pitch dovrebbe articolare tale Invetment Thesis in un elenco da 3/8 punti: il pitch dovrebbe poi proseguire su temi che possano accrescere la fiducia dei potenziali investitori nel vostro progetto, compreso il team.

Questo consiglio si presta bene a round di seed funding, anche se per una startup early stage è risaputo che l’idea subirà molti cambiamenti nel corso dello sviluppo e dell’implementazione del progetto. Occorre convincere gli investitori che il progetto è intrigante, e mostrargli come è possibile metterlo in pratica.

Mito: Tutti i pitch hanno la stessa struttura
Verità: Bisogna decidere di volta in volta se presentare un pitch basato sui dati o sul concept

Un’Investment Thesis può essere data-driven o concept-driven: di conseguenza, il pitch cambia.

In un pitch basato sui dati, sono questi ultimi a dover essere messi in primo piano perchè dimostrano con i numeri quanto il progetto sia valido. Gli investitori dovranno quindi valutare la startup basandosi proprio sui dati.

Un concept pitch, invece, può anche contenere dei dati ma essi riguarderanno un concept non ancora sviluppato: il pitch di un progetto di questo tipo mostra la vision di come sarà la situazione in futuro, e di come si pensa di arrivare a tale risultato. Gli investitori dovranno servirsi invogliati a far parte di quel futuro, per cui i dati saranno più che altro delle promesse.

Mito: Bisogna evitare di inserire nel pitch qualsiasi cosa che possa evidenziare un rischio e diminuire la fiducia degli investitori nel progetto 
Verità: Identificare e specificare i fattori di rischio del progetto

Gli investitori esperti sanno che c’è sempre un rischio insito in qualsiasi business: se ti chiedono quali siano i fattori di rischio del progetto, non è possibile rispondere che non ce ne sono. In questo modo si rischia di apparire poco credibili, disonesti o ingenui: occorre sempre identificare almeno un paio di fattori di rischio del proprio progetto.

Mito: Sostenere che non esistono potenziali concorrenti è un punto di forza
Verità: Individua tutti i possibili competitors e spiega qual è il vostro vantaggio competitivo

Spesso gli aspiranti imprenditori dicono di non avere concorrenti nel mercato che intendono ricoprire: ma ciò equivale a dire che il mercato è completamente inefficiente o che nessun altro pensa che quella fetta di mercato sia appetibile.

In ogni caso, un’affermazione del genere non rende credibili di fronte ai potenziali investitori: al contrario, si dimostra di non aver compreso i rischi derivanti dalla concorrenza e di non aver capito come affrontarli.

Bisogna invece individuare e comunicare efficacemente il proprio vantaggio competitivo: se non ci si dimostra chiari e decisi, gli investitori penseranno che non siamo convinti di poter avere successo con la nostra startup.

Mito: Non paragonarti ad altre aziende, perché tu pensi di essere unico
Verità: Basa il tuo pitch sulle analogie con altre realtà aziendali

Qualsiasi grande azienda, soprattutto nel settore web, cresce fino a diventare un’azienda unica nel suo genere. Ma una startup agli inizi deve utilizzare le analogie tra i propri risultati positivi e quelli delle altre aziende di successo, in modo tale da far capire agli investitori quali sono le potenzialità del progetto. Avendo poco tempo a disposizione, è fondamentale far leva su casi che l’ascoltatore conosce già.

Mito: Il focus del pitch deve essere sul presente
Verità: Pensate anche al round di finanziamento successivo

Ogni volta che ci si presenta a un potenziale investitore, si dovrebbe pensare sempre al successivo round di finanziamento: supponendo che questo round abbia successo, come si potranno raccogliere i successivi finanziamenti? Chi saranno i prossimi investitori cui presenteremo il pitch? Quali saranno le loro domande, e come potremmo rispondere?

Aspettatevi sempre che gli investitori del round B vi chiedano di vedere alcune diapositive del pitch presentato al round A. Nella preparazione del pitch bisogna tener conto di questo: ad esempio, se prevedo una certa curva di crescita, nel pitch per il successivo round di finanziamento devo essere in grado di dimostrare quali risultati avevo previsto di raggiungere e in che modo sono riuscito a farlo o addirittura ad ottenere risultati migliori. Ciò accresce la fiducia dei potenziali investitori, perché nel round di finanziamento precedente siamo riusciti a rispettare o addirittura superare le aspettative.

Il post originale dal blog di Hoffman è disponibile a questo link: http://reidhoffman.org/what-i-wish-i-knew-before-pitching-linkedin-to-vcs/

Napoli, 03/03/2014

 

 

 

 

Opportunità per startup: aperte fino al 30/06 le candidature per UniCredit Start Lab 2014

UniCredit Start Lab è il programma di accelerazione dedicato ai migliori progetti imprenditoriali innovativi creato nel 2009 da UniCredit, che ha sostenuto negli ultimi anni oltre 100 startup ed è attualmente alla ricerca delle idee di impresa più interessanti per l’edizione 2014 del Programma: le candidature on-line resteranno aperte fino al 30 giugno 2014 (è possibile registrarsi alla piattaforma on-line dedicata al Programma UniCredit Start Lab a questo link).

UniCredit Start Lab è un programma multisettoriale, che accoglie progetti innovativi di impresa riguardanti i seguenti ambiti:

Life Science: Biotecnologie, Pharma, Medical Devices, Servizi di Health Care;
ICT/Web/Digital: Digital Design, Mobile Apps, Hardware;
CleanTech: Energie rinnovabili, Efficienza energetica, Mobilità sostenibile;
Innovative Made in Italy: Fashion, Materiali innovativi, Nanotecnologie, Robotica.

Tra tutti i Business Plan ricevuti entro il 30 giugno 2014, UniCredit Start Lab selezionerà 10 startup per ciascuna delle categorie elencate che saranno ammesse al Programma. Il Programma Start Lab ha una durata di 12 mesi e prevede la partecipazione alla Startup Academy 2014 di UniCredit, un percorso di formazione sui temi dell’imprenditorialità, e al programma di mentoring personalizzato di UniCredit per ciascun team inserito nel programma UniCredit Start Lab.

Il programma annuale Unicredit Start Lab offre quindi una serie di opportunità, servizi e attività per le startup selezionate:

Valutazione: incontri one-to-one con gli esperti della commissione specializzata nel proprio ambito di riferimento, che permetteranno al team di confrontarsi e ottenere feedback utili allo sviluppo e la crescita della startup;
Mentoring: una volta effettuata la valutazione, a ciascun team saranno assegnati uno o più mentor del network UniCredit che seguiranno il team nell’evoluzione nel progetto e in particolare nei momenti chiave per la crescita della startup. Sono previsti almeno quattro incontri durante i 12 mesi di durata del programma.
Formazione: erogata essenzialmente attraverso la Startup Academy, si svolgerà presso gli spazi di UniCredit a Milano e sarà dedicata a temi specifici legati alla realizzazione e l’accelerazione dei progetti imprenditoriali (es. Go To Market, Business Plan, Governance).
Networking: i partecipanti al Programma entreranno in contatto con il network internazionale di UniCredit, e quindi con aziende, professionisti, partner, soggetti istituzionali e manager protagonisti del mondo dell’imprenditorialità e dell’innovazione.

Inoltre, i team selezionati per il Programma UniCredit Start Lab 2014 parteciperanno all’evento finale “Pitch Day”, durante il quale avranno la possibilità di incontrare potenziali investitori (Business Angel, Fondi Early Stage, Venture Capitalist, ecc.). Al termine del Programma saranno selezionati 4 vincitori (uno per ciascuno dei settori di riferimento) i quali riceveranno un premio in denaro di 10.000 euro: i migliori progetti saranno scelti sulla base di criteri quali l’innovatività, le potenzialità di mercato, la completezza del team e le prospettive economico-finanziarie del business.

Per maggiori informazioni:

– La pagina ufficiale dedicata al Programma UniCredit Start Lab: https://www.unicreditgroup.eu/startlab/it/startlab/programma.html

– Il Regolamento del Programma UniCredit Start Lab: https://www.unicreditgroup.eu/startlab/it/startup/regolamento.html

Napoli, 27/02/2014

Nuovi strumenti ed opportunità per startup in fase early stage e imprese: Libera Impresa di Azimut

Azimut Sgr, uno dei principali gruppi di risparmio italiani, ha presentato il Progetto “Libera Impresa”, volto allo sviluppo dell’imprenditoria italiana con nuovi servizi alle imprese nell’arco del percorso che va dalla startup, alla crescita, fino all’eventuale quotazione in Borsa.

Il Progetto “Libera Impresa” nasce anche e soprattutto allo scopo di offrire alle startup e imprese italiane la possibilità di fare riferimento a un nuovo sistema che va oltre quello bancario.

Nell’ambito di “Libera Impresa” Azimut mette in atto cinque progetti finanziati con un fondo dedicato di 25 milioni di euro:

1) SiamoSoci: piattaforma web dedicata agli investimenti in startup innovative, finalizzata al sostegno di neoimprenditori nella prima fase della propria attività imprenditoriale. Azimut interviene in SiamoSoci con un investimento di oltre un milione di euro, per un aumento di capitale del 25%.

2) P101: operatore di venture capital specializzato in investimenti early stage in startup digitali. P101 conta sull’appoggio del Fondo Italiano di Investimento e di Azimut, che prevede nei prossimi tre anni un investimento complessivo di 15 milioni di euro.

3) Azimut Global Counseling: nuova società del gruppo con un focus particolare sui temi e le attività di advisory nell’Investment Banking. Lavorerà a supporto delle scelte strategiche delle aziende con fatturato superiore a 10 milioni di euro;

4) IPO Challenger (SPAC): progetto nato allo scopo di spronare le imprese nella loro crescita, con l’eventualità di arrivare alla quotazione borsistica;

5) Partnership con il Progetto ELITE di Borsa Italiana: anche questo progetto è finalizzato a sostenere e accompagnare le imprese nella quotazione in Borsa.

Il Progetto Libera Impresa sarà lanciato con un evento dedicato agli imprenditori che si terrà il 29 e 30 gennaio 2014 a Milano (Rho – Fiera) che darà ai partecipanti la possibilità di:

conoscere potenziali investitori;
valutare diverse opportunità di investimento;
sviluppare il proprio network a livello nazionale ed internazionale;
interagire con le eccellenze imprenditoriali presenti, appartenenti a diversi settori;
esplorare nuove soluzioni per il sostegno della propria impresa in tutte le fasi del suo ciclo di vita.

L’evento sarà strutturato con conferenze, workshop e one-to-one grazie ai quali le imprese partecipanti potranno conoscere nuove soluzioni e strumenti per sostenere la propria crescita in tutte le fasi del ciclo di vita aziendale, approfondire tematiche specifiche utili alle aziende (tra i quali, ad esempio, aspetti fiscali, internazionalizzazione, credito alle imprese) e incontrare potenziali investitori o imprenditori alla ricerca di partner.

Per maggiori informazioni:

La pagina ufficiale del Progetto Libera Impresa

Il sito ufficiale del Gruppo Azimut

Napoli, 20/01/2014

Un nuovo fondo di Venture Capital per le startup europee: Hoxton Ventures porta in Europa la Silicon Valley

Hoxton Ventures lancia un Fondo Early Stage destinato a startup europee, con lo scopo di trasferire la cultura e la prospettiva imprenditoriale tipica della Silicon Valley nell’ecosistema del nostro continente.

Il Fondo, denominato “Hoxton Ventures Fund I, LP”, è stato annunciato ieri 4 dicembre 2013 e servirà a finanziare il capitale di rischio per le prime fasi di vita di startup tecnologiche con sede in Europa: Hoxton Ventures assicura alle startup finanziate il supporto di esperti statunitensi nel settore della tecnologia, a partire proprio dai due fondatori.

I founders di Hoxton Ventures sono infatti Hussein Kanji e Rob Kniaz, provenienti da ruoli di alto livello in Microsoft e Google. Il terzo partner del fondo è Dylan Collins, imprenditore seriale con alle spalle una serie di successi nei settori media e software.

Con una disponibilità di 40 milioni di dollari, il Fondo Hoxton Ventures si propone di effettuare dai 4 ai 6 investimenti in startup europee che dimostreranno di essere scalabili e di poter aspirare a diventare leader nel proprio settore di business: gli investimenti in ciascuna startup potranno essere dai 500k ai 2M di dollari.

Come è possibile leggere nel Comunicato Stampa con il quale Hoxton Ventures ha lanciato il Fondo, la scelta di investire in Europa nasce dalla convinzione dei fondatori che il nostro continente offra startup di qualità sempre più elevata, grazie a capacità imprenditoriali di primo livello: con il finanziamento di Hoxton Ventures si potrà aumentare la disponibilità di Venture capital per l’economia del vecchio continente, portando in Europa la filosofia imprenditoriale della Silicon Valley.

Inoltre, Hoxton Ventures si propone in futuro di creare tra le startup finanziate in Europa e l’ecosistema statunitense un vero e proprio ponte, aprendo uffici e trasferendo parte dei componenti dei team in Silicon Valley.

Hoxton Ventures preferisce finanziare team giovani, competenti, alla prima esperienza come founders di una startup. I progetti dovranno essere rivolti a mercati di grandi dimensioni o ad alto tasso di crescita, oppure dovranno proporre un’innovazione in grado di creare un nuovo mercato grazie ad una tecnologia disruptive.

 

Per maggiori informazioni e per contattare Hoxton Ventures il link di riferimento è http://www.hoxtonventures.com/

Napoli, 05/12/2013

Startup Life Sciences e Healthcare: da Steve Blank all’evento Filarete Healthy Startups

Il settore Healthcare e delle Life Sciences è attualmente di grande interesse, soprattutto per quanto riguarda le innovazioni che le tecnologie digitali possono apportare a questo tipo di prodotti e servizi: se ne parla in un articolo pubblicato recentemente su xconomy.com e in uno degli ultimi post dal blog di Steve Blank, ma anche in Italia qualcosa si muove.

Ne è un esempio pratico l’organizzazione di Filarete Healthy Startups, la tre giorni organizzata dalla Fondazione Filarete, insieme a Fondazione Cariplo e Microsoft YouthSpark per analizzare e scoprire i trends e gli scenari di mercato del settore in Italia.

La riflessione sul tema parte da uno dei primi libri di Blank, “The Startup Owner’s Manual”, nel quale si sosteneva che il metodo per startup basato sul Customer Development elaborato dall’autore non fosse adatto alle aziende produttrici di dipositivi medici o biotech, e quindi al settore delle cosiddette Life Sciences.

La rapida iterazione di prodotto basata su metodi di sviluppo agile dei software, i continui aggiustamenti al modello di business basati sui feedback dei clienti, il cloud outsourcing per aumentare l’efficienza del capitale: tutte queste strategie vengono viste da Blank come in qualche modo totalmente inapplicabili al mondo delle Life Sciences e dell’Healthcare, dove i tempi per la sperimentazione in laboratorio dei prodotti richiedono tempi lunghi.

Le aziende che producono farmaci, dispositivi medici e strumenti diagnostici sono infatti bloccate da un processo di sviluppo lento, follemente costoso ed iper-regolamentato caratterizzato da un rischio elevato. Da questo punto di vista, secondo Blank non c’è da meravigliarsi che i venture capitalist si tengano fuori da questo tipo di business, e che i finanziamenti early-stage per startup nel settore Life Sciences siano così scarsi.

Ma, dopo aver lavorato con alcune startup del settore, Blank si pone oggi una domanda: e se si fosse sbagliato sulle startup Life Sciences? E se il vero problema fosse più semplice, e cioè che agli imprenditori del settore Life Sciences non è stato insegnato come collegare le proprie scoperte di laboratorio alle reali esigenze del cliente?

Nel libro “The Startup Owner’s Manual”, assieme al co-autore Bob Dorf, Blank scrive che esistono due tipologie di startup in fase iniziale: quelle costruite attorno al “customer/market risk” (dove il problema è capire se ci sono clienti interessati ad acquistare il prodotto) e quelle che gravitano attorno all’“invention risk” (dove ciò che conta è capire se il team sarà in grado di costruire un prodotto che funziona).
Dorf e Blank spiegano che l’approccio contenuto nel loro testo si adatta alla prima tipologia di startup, perchè per le seconde possono passare anche 5 o 10 anni prima di riuscire ad ottenere un prodotto che possa uscire dal laboratorio ed essere messo sul mercato (come ad es. nel settore delle biotecnologie).

Adesso, però, Blank sostiene di essersi reso conto, osservando gli attuali imprenditori ed investitori del settore Life Sciences, che quella contenuta in “The Startup Owner’s Manual” sia una svista: essenzialmente, Blank dice che il suo metodo può servire alle startup del settore Life Sciences a porsi in fase di early-stage una serie di domande riguardo il customer/market risk, per evitare di rendersi conto, dopo anni trascorsi a lavorare in laboratorio per scongiurare l’invention risk, di non avere un mercato per il proprio prodotto.

La soluzione proposta da Blank è la cosiddetta “evidence-based entrepreneurship”: basarsi sui dati osservati per capire come muoversi sul mercato.

Insomma, il suggerimento è quello di applicare il metodo Lean Startup anche alle neo-imprese del settore Life Sciences e sanitario, fermo restando che si tratta di settori complessi e con delle specificità ben precise: in ogni caso, Blank sostiene che la maggior parte dei fallimenti in questi settori poteva essere probabilmente evitato con uno studio approfondito del mercato di riferimento.

Per spiegare meglio le modalità di applicazione del Metodo Lean Startup al settore Life Sciences, Blank racconta quali sono stati i Pivot di alcune startup che ha seguito ultimamente in questo campo: ad esempio, alcune startup hanno apportato modifiche al prodotto/servizio a seguito di un’accurata analisi delle esigenze della clientela, altre invece hanno modificato la propria posizione nella catena del valore, trasformandosi in fornitori per gli ospedali anzichè vendere il proprio prodotto direttamente ai medici. Cambiamenti ancora più radicali sono stati effettuati da startup che hanno modificato la propria tecnologia di base (modificando del tutto la propria idea originaria), per affrontare al meglio le esigenze della clientela.

In tutti questi casi, i Pivot hanno consentito alle startup di evitare di arrivare sul mercato con un prodotto/servizio o con una strategia fallimentare.
La conclusione di Blank, quindi, è che il metodo Lean Startup sia assolutamente applicabile anche nelle startup Life Sciences ed Healthcare, e che debba funzionare proprio come gli scienziati testano le proprie ipotesi in laboratorio: ciò che bisogna fare in fase early-stage, per non incorrere in seguito in fallimenti, è uscire dal laboratorio e testare il proprio prodotto parlando con i clienti.

Per chi fosse interessato a sapere di più sulle startup e sull’innovazione nel settore Healthcare nel nostro Paese, in apertura del post si accennava all’evento Filarete Healthly Startups: l’evento, totalmente gratuito previa regstrazione al link http://filaretehsw.eventbrite.it/, si terrà a Milano dal 18 al 20 novembre.

Nei primi due giorni saranno analizzate insieme ai maggiori esperti del settore le opportunità e i trends di mercato dei settori Biomed, Pharma Food, Digital Health e App Marketing, ma la data da segnare in agenda per startuppers ed aspiranti imprenditori è il 20 novembre: durante questa giornata, interamente dedicata alle startup, si terranno infatti un Pitch Training per imparare a presentare la propria idea innovativa a potenziali investitori, mentre il pomeriggio sarà dedicato a “Filarete Healtlhy Startups – extended version”: un momento di incontro per presentare la propria startup a un pubblico di esperti, professionisti, manager e investitori specializzati nel settore.

Per maggiori informazioni, il sito internet dell’iniziativa è http://www.fondazionefilarete.com/it/filarete-healthy-startups-week

Napoli, 25/10/2013

Da venture capitalist e business angels, un’analisi degli investimenti “early stage” in Italia

Per il secondo anno consecutivo, è stato pubblicato da IBAN (l’associazione dei business angels italiani) e VeM (osservatorio sul venture capital), in collaborazione con l’Università LIUC un report che analizza i dati relativi agli investimenti “early stage” in Italia nell’anno 2012.

Il documento offre una serie di dati e di spunti interessanti: per prima cosa, appare positivo il dato secondo il quale l’ammontare degli investimenti seed e startup è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, se confrontato al calo registrato un po’ ovunque a livello europeo.
Bisogna però tener conto del fatto che il mercato italiano degli investimenti early stage è sicuramente più recente e immaturo rispetto ad altri paesi europei, e che la mancata flessione potrebbe dipendere proprio da questo fattore.
Nello specifico, l’ammontare registrato nel 2012 si assesta su una cifra di 80 milioni di euro, di cui 50 milioni provenienti dal venture capital e i restanti 30 da business angels.

Per il venture capital cresce il numero delle operazioni, ma diminuisce quello dell’importo investito: per i business angels, invece, si assiste al fenomeno opposto, tanto che l’importo medio investito in ciascuna operazione è praticamente raddoppiato dai 180.000 euro registrati nel 2011 ai 360.000 euro dei dati relativi al 2012.
Aspetto interessante e inaspettato, l’aumento del numero di operazioni in cui figurano sia venture capitalist che business angels.

Riguardo invece alla tipologia di investimento, il mercato dell’early stage si suddivide essenzialmente in investimenti seed e startup: dal report relativo all’anno 2012 emerge una sostanziale preferenza per gli investimenti del primo tipo, sia da parte di fondi di venture capital che da business angels.

Il report analizza poi la distribuzione geografica degli investimenti early stage in Italia: rispetto all’anno precedente non si rilevano grosse novità. La Lombardia è ancora la Regione che attira la maggior parte degli investimenti (33%), ma appare interessante il dato secondo cui sono i business angels a preferire le regioni più a Nord (in particolare Lombardia, Piemonte e Toscana), mentre i venture capitalist investono molto di più a Sud, concentrando in queste Regioni il 35% dei propri investimenti early stage.

Dal punto di vista della distribuzione settoriale non ci sono sorprese: è ancora una volta l’ICT il settore trainante, in particolare nel mobile e nelle web app.
Sorprende invece un dato relativo alle forme societarie preferite dagli investitori: il 20% delle operazioni è infatti in startup innovative, dato che assume molta importanza per il fatto che questo tipo di società è stato introdotto nell’ordinamento italiano molto di recente.

In conclusione, l’analisi complessiva del report sul settore degli investimenti early stage evidenzia alcuni segnali positivi e altri negativi: tra i primi è sicuramente da annoverare la vivacità del comparto, che ha mantenuto invariato il livello di investimenti rispetto al resto d’Europa.
Da guardare in maniera positiva anche la crescente collaborazione tra venture capitalist e business angels, mentre l’ammontare totale degli investimenti early stage sul territorio nazionale (pari ad 80 milioni di euro) non è ancora in grado di competere con mercati più sviluppati in Europa come la Germania, la Francia e il Regno Unito.

L’intero report è scaricabile a questo link.

Napoli, 10 luglio 2013

I bandi e le competition per startup: date e scadenze utili

Nelle ultime settimane abbiamo approfondito vari bandi e competition interessanti per le startup e gli aspiranti imprenditori in possesso di idee creative ed innovative: per ciascuno di essi ci sono settori di riferimento, caratteristiche, premi e date di chiusura che abbiamo pensato di schematizzare e “mettere in ordine” per avere un quadro di riferimento utile.

Vi proponiamo quindi la nostra tabella riepilogativa, che contiene tutti i bandi e le competition utili in chiusura nelle prossime settimane di cui abbiamo parlato nel blog, con i link di riferimento ai nostri post di approfondimento.

COMPETITION/BANDO DESCRIZIONE PREMIO LINK AL BLOG DEL CSI DATA DI CHIUSURA
Fondo di Garanzia – Sezione Speciale per Imprese Femminili Sezione Speciale del Fondo di Garanzia per PMI destinata ad imprese e startup femminili, prevede la possibilità di accedere agli strumenti di garanzia diretta, controgaranzia e cogaranzia. Procedura di Garanzia semplificata e gratuita per imprese e startup femminili – Importo massimo finanziabile 2.500.000 euro Link Dal 14/01/2014
Bando MISE per Investimenti Innovativi nelle imprese del Mezzogiorno – Macchinari Regime di agevolazione per programmi di investimento siano finalizzati all’acquisto di immobilizzazioni materiali ed immateriali avanzate da un punto di vista tecnologico, innovativi e in grado di accrescere i livelli di efficienza e/o di flessibilità nello svolgimento del business. Destinato ad imprese delle Regioni Convergenza. Sovvenzione rimborsabile a tasso zero per investimenti tra 200.000 e 3 milioni di euro. La percentuale da restituire varia a seconda della dimensione dell’impresa Link Dal 27/02/2014
Plafond Beni Strutturali Plafond per finanziamenti e contributi a tasso agevolato per micro, piccole e medie imprese con sede in Italia destinato all’acquisto di macchinari, impianti, beni strutturali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché l’acquisto di hardware, software e tecnologie digitali. Finanziamenti da 20.000 a 2 milioni di euro + Contributo MISE sugli interessi + Accesso al Fondo di Garanzia (copertura fino all’80% dei costi) Link Dal 31/03/14
Misura “Reti di Impresa” – Fondo PMI Regione Campania Bando per la concessione di contributi destinato ad aggregazioni di micro e PMI con sede operativa nel territorio campano, riunite in Contratto di Rete e composti da almeno tre imprese. Il progetto di rete dovrà essere finalizzato all’innovazione e/o all’incremento della competitività delle imprese aderenti alla Rete. Sono ammesse sia reti già costituite, che reti costituende (entro 30 gg dall’ammissione alle agevolazioni). Finanziamenti a tasso agevolato per importi comprese tra 100.000 e 1 milione di euro, a copertura del 100%del programma di investimento – durata 7 anni con 12 mesi di differimento Link Dal 08/09/14
Credito di Imposta per assunzioni di personale qualificato Introdotto dal Decreto Legge 83/2012, il credito di imposta per assunzioni di personale qualificato prevede procedure semplificate e accesso prioritario alle agevolazioni per startup innovative e incubatori certificati. Con Decreto Direttoriale del 28/07/2014 è stato predisposto il calendario per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni: – dal 15 settembre 2014 e fino al 31 dicembre 2014 per le assunzioni effettuate nel periodo dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2012;
– dal 10 gennaio 2015 per le assunzioni effettuate nell’anno 2013;
– dal 10 gennaio 2016 per le assunzioni effettuate nell’anno 2014.
L’agevolazione consiste in un credito di imposta del 35% del costo aziendale sostenuto (fino a un limite di 200 mila euro annui per ciascuna impresa) per le assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, con laurea magistrale o in possesso di dottorato di ricerca, da impiegare in attività di ricerca e sviluppo. Link Dal 15/09 al 31/12/14
Bando Disegni +2 Il Bando del MISE e Unioncamere prevede una dotazione complessiva di 5 milioni di euro, destinati ad agevolazioni per micro, piccole e medie imprese regolarmente iscritte al Registro delle Imprese e con sede legale e operativa in territorio italiano, per il supporto a progetti di valorizzazione di un disegno/modello, singolo o multiplo Contributo in conto capitale, a copertura massima dell’80% delle spese ammissibili (fino a 65.000 € per la fase di produzione e fino a 15.000 € per la fase di commercializzazione) Link Dal 06/11/14
Smart&Start Italia Lo strumento del MISE prevede la possibilità di agevolazioni per start-up innovative su tutto il territorio nazionale in possesso dei seguenti requisiti:
essere costituite da non oltre 48 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, essere imprese di piccola dimensione, avere sede legale e operativa sul territorio nazionale italiano. Possono partecipare anche team di persone fisiche che intendono avviare una start-up innovativa e cittadini stranieri in permesso del Visto Start-up.
Finanziamenti a tasso agevolato per piani di investimento da un minimo di 100.000 a un massimo di 1,5 milioni di euro. Le percentuali del finanziamento variano tra il 70% e l’80%. Link Dal 16/02/15
DigitalOn Contest promosso da Aviva e Polihub destinato a progetti innovativi con focus sul miglioramento della produttività di professionisti, imprenditori e PMI, con particolare attenzione alla protezione delle attività e all’assicurazione del business. La partecipazione è aperta a persone fisiche (singolarmente o in team), sviluppatori, startup avviate da non oltre 5 anni e imprese già consolidate con un progetto innovativo. 12 mesi di accelerazione a Polihub e accesso al programma di accelerazione Startup Program del MIP – Politecnico di Milano + Premi Speciali Link 11/01/15
StartUp Initiative di Intesa Sanpaolo – Fashion & Design Call per startup innovative con soluzioni tecnologiche avanzate in ambiti afferenti all’industria della moda e del design: tecnico-tessile, accessori, gioielli, lifestyle, soluzioni retail, 3D printing, service design, industrial design, arredamento, illuminazione, crowdsourcing creativo, etc. BootCamp Weekend / Deal Line-Up / Investor Arena Meeting Link 11/01/15
Programma INCENSe – Call Start Up Green Bando riservato a startup, PMI e team di persone fisiche con un progetto incentrato sullo sviluppo di innovazioni tecnologiche market-oriented che rendano il settore dell’energia più smart ed efficiente. Tra i settori elencati dal Bando si segnalano: Energy efficiency & Home automation; Energie rinnovabili; E-mobility e Ciber Security. Finanziamenti fino a 150.000 € + percorso di incubazione di 6 mesi Link 15/01/15
EGS Call for Project Call di EGS e Mind The Bridge per startup e talenti con progetti innovativi web based in tema eGovernment e eProcurement destinati alla PA italiana. Sono previsti tre vincitori. Collaborazione con EGS per lo sviluppo del progetto con possibilità di acquisizione, investimento o partnership Link 18/01/15
NòvaGrant 19 grant da 3.000 euro ciascuno per altrettante borse di studio dedicate a chi vuole cimentarsi nella narrazione dell’innovazione in 8 città italiane. L’iniziativa è aperta a studenti o laureati da non oltre 12 mesi nelle Università della Regione di appartenenza della città prescelta. Borse di studio della durata di 6 mesi e del valore di 3.000 € Link 31/01/15
StartUp Initiative di Intesa Sanpaolo – Red, Green & White Biotech Call per startup innovative con idee riconducibili ai seguenti settori: life sciences, diagnostica, drug discovery & delivery, terapia e trattamenti, biotecnologie per l’ambiente e l’agricoltura, biotech per le applicazioni industriali, biomateriali e biocarburanti, biotech marino. BootCamp Weekend / Deal Line-Up / Investor Arena Meeting + Roadshow Internazionale Link 15/02/15
StartUp Initiative di Intesa Sanpaolo – Healthcare & Medical Devices Call per startup innovative con idee riconducibili ai seguenti settori: prevenzione delle malattie; diagnosi, trattamento e terapie; chirurgia; strumentazioni di laboratorio; impianti e protesi; salute e riabilitazione; etc. BootCamp Weekend / Deal Line-Up / Investor Arena Meeting Link 15/02/15
H-Camp Spring 2015 Call for startup per l’accesso al programma di accelerazione internazionale di H-Farm, aperto alle 10 migliori startup in fase pre-seed con un progetto in una delle seguenti aree: Fashion & Design; Food & Wine; Travel & Tourism; Retail Experience (online e offline); Internet of Things (smart home e connected cars). Programma di accelerazione + 10.000 € in contanti Link 15/02/15
Brilliant Young Entrepreneurs Concorso nato su iniziativa di Junior Achievement Italia, Hyundai Italia e Fondazione Italiana Accenture aperto a studenti italiani e stranieri iscritti un Corso di Laurea, un Master o un Dottorato di Ricerca presso qualsiasi università o scuola di specializzazione post – diploma italiana, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, residenti in Italia e in possesso di un’idea imprenditoriale da trasformare in una vera attività di impresa 15.000 € a fondo perduto Link 16/02/15
Culturability – Spazi d’innovazione sociale Call per progetti di innovazione culturale con un forte impatto sociale aperta a: organizzazioni senza scopo di lucro composte in maggioranza da giovani Under 35; reti di organizzazioni non profit, anche per progetti in partnership con soggetti con sede all’estero, istituzioni ed enti pubblici, soggetti imprenditoriali, in cui le singole organizzazioni coinvolte prevedano un organo amministrativo, direttivo o consiliare composto in maggioranza da Under 35; team informali in cui tutti i componenti abbiano età compresa tra i 18 e i 35 anni. 6 premi da 60.000 € ciascuno (di cui 40.000 € a fondo perduto + 20.000 € in servizi di incubazione) Link 28/02/15
Arch Grants Global Startup Competition Call globale per il programma di accelerazione statunitense di Arch Grant, aperto a startup innovative di tutti i settori, per team disponibili a stabilirsi per almeno un anno a St Louis. Percorso di accelerazione + 50.000 $ in contanti Link 31/03/15
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