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Open NoiPA: la Call for Innovation per la gestione della piattaforma del personale della PA in palio 5 mila euro

La Call finalizzata all’individuazione di soluzioni tecnologiche di frontiera in grado di innovare e valorizzare NoiPA.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il supporto organizzativo di dpixel, lancia una Call4Innovation Open NoiPA per cercare soluzioni innovative in ambito HR, Amministrativo e Open Data Management.
L’obiettivo è agevolare la gestione dei processi interni e dei servizi rivolti al pubblico esterno erogati da NoiPA, la piattaforma per la gestione del personale della PA.

La Call4Innovation vuole valorizzare le soluzioni innovative e concretizzare al meglio le potenzialità dell’open innovation. La Call è aperta a Startup e PMI – iscritte nell’apposito registro predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico – con sede legale nel territorio italiano, che operano nei settori della piattaforma NoiPA, nel particolare per i seguenti settori:

  • Performance Management;
  • Formazione;
  • Employer Satisfaction;
  • Comunicazione Interna;
  • Back Office HR;
  • Welfare;
  • Payroll;
  • Data Analysis;
  • Big Data;
  • Data.

Per l’azienda vincitrice un riconoscimento economico di 5.000 euro messo in palio da dpixel.

Per partecipare alla Call4Innovation Open NoiPA , la dealine è fissata entro il 21 giugno 2020, attraverso la compilazione del form presente al seguente link: https://www.f6s.com/opennoipacall4innovation/apply

Per maggiori informazioni è possibile consultare il Regolamento al seguente link: https://dpixel.it/wp-content/uploads/2020/05/REGOLAMENTO_Call4Innovation.pdf

DREAM TEAM 2019. Al via la selezione dei talenti per la community di Giffoni Innovation Hub

La selezione della community dei giovani talenti dell’innovazione digitale e socio-culturale.

Al via la Call for talents per i giovani dai 18 ai 29 anni per entrare a far parte del Giffoni Dream Team, la community di giovani talenti che Giffoni Innovation Hub  recluta per realizzare progetti di innovazione da lanciare sul mercato delle industrie creative e socio-culturali.

Dal 19 al 27 luglio il potenziale creativo di talenti, provenienti da ogni regione d’Italia e dall’estero, sarà messo al servizio dei partner di Giffoni per l’ideazione e la creazione di nuovi prodotti, servizi e format educativi inediti, utili al miglioramento della qualità della vita, in differenti ambiti, trasversali tra loro.

I candidati selezionati lavoreranno in team a nuovi progetti di innovazione con importanti partner internazionali nei settori automotive, tecnologia e ricerca scientifica.

Possono partecipare alla selezione coloro che hanno completato percorsi di studi, esperienze formative o lavorative in una delle seguenti aree:

  •  Laureati/laureandi in scienze dell’educazione, pedagogia, sociologia, design, ingegneria, economia aziendale;
  • Coding, Development e Web Design;
  • Big Data, Artificial Intelligence, Virtual Reality;
  • Marketing, Making, Prototipazione e Design Thinking;
  • Trend Watching, Data e Sentiment Analysis;
  • Storytelling, Blogging, Content, Copywriting;
  • Digital Media, Video e Entertainment;
  • Event & Cultural Management;
  • Community building e Management;
  • Animazione teatrale;
  • Educational gaming;
  • Economia circolare, artigianato del riciclo.

Sono considerate indispensabili le seguenti soft skills: propensione all’auto apprendimento, volontà di migliorare lo status quo, disponibilità al lavoro di squadra, capacità di problem solving, adozione del pensiero divergente e laterale.

Per candidarsi alla Call for talents del Giffoni Dream Team, è possibile inviando il curriculum alla seguente mail: dreamteam@giffonihub.com entro il 10 Luglio 2019.

CEED TECH – Finanziamenti da 30K e 13 settimane nell’Est Europa per startup tech

CEED TECH è un consorzio composto da cinque acceleratori dislocati in altrettanti Paesi dell’Est/Centro Europa:

Startup Wise (Tallin, Estonia)
Open Coffee Club (Vilnius, Lituania)
The Spot (Bratislava, Slovacchia)
Startup Yard (Praga, Repubblica Ceca)
Digital Factory (Budapest, Ungaria)

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Il network di acceleratori CEED TECH è specializzato nel supporto a startup con progetti innovativi nei seguenti settori: Data, Cloud Services, Analytics, Tecnologie Transazionali, FinTech ed E-Commerce, B2B, Security Software e Location-Based Services.

Inoltre, CEED TECH prevede una serie di servizi dedicati a progetti sviluppati sulla piattaforma UE Fiware.

Fino alla deadline fissata per l’11 novembre 2015 è possibile presentare la propria application per il nuovo programma di accelerazione CEED TECH. Il link di riferimento per il form di iscrizione è disponibile qui: https://www.f6s.com/ceedtech

Ai progetti selezionati sarà offerto un percorso di accelerazione della durata di 13 settimane, il cui inizio è previsto nel mese di Gennaio 2016.
Inoltre, le startup di CEED TECH hanno diritto ad un finanziamento seed del valore di 30.000€, con l’opportunità per i migliori progetti di accedere ad ulteriori round di finanziamento tra i 30 ed i 250K.

Per maggiori informazioni, il sito web di CEED TECH è disponibile qui: http://www.ceedtech.eu/

Napoli, 04/11/2015

StartupBootcamp Barcelona: 3 mesi in Spagna e 15K alle migliori 10 startup in tema Internet of Things e Data

StartupBootcamp Barcelona è uno dei più importanti acceleratori d’Europa con focus su progetti innovativi in ambito Internet of Things & Data. Ancora per pochi giorni, è possibile presentare application al suo programma intensivo (della durata di tre mesi) che si svolgerà presso la sua sede di Barcellona a partire dal 1° dicembre 2015.

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La call è aperta, infatti, fino al 16 ottobre 2015 attraverso il form di iscrizione disponibile a questo link: https://www.f6s.com/startupbootcampiotdata2015

Saranno selezionate le migliori 10 startup early stage, con progetti focalizzati in particolare nei seguenti settori: Public Sector & Cities; Healthcare & Life Sciences; Transport, Logistic, Automotive; Environmental, Renewables, Waste Processing; Home & Garden; Industrial & Manifacturing; Finance & Insurance; Offices & Workplace; Oil, gas; Travel; Utilities; Buildings & Infrastructure; Agriculture; Personal productivity; Media & Entertainment; Construction; Retail.

Inoltre, StartupBootcamp Barcelona segnala nello specifico 9 temi di interesse, da declinare nell’area Data o in quella IoT:

1. Security
2. Analytics
3. Storage
4. Connectivity
5. Hardware
6. Software
7. Infrastructure
8. Platforms
9. Products & Services

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Alle 10 startup selezionate attraverso la call, StartupBootcamp Barcelona offre un percorso di accelerazione trimestrale con coaching, mentorship, workshop e formazione più un premio in denaro (cash) da 15.000€ per ciascun team. In cambio, le startup dovranno assicurare full commitment e frequenza del programma per la sua intera durata e Equity per l’8%. I team selezionati avranno a disposizione uno spazio gratuito di lavoro presso StartupBootcamp Barcelona per i tre mesi del percorso, più altri tre mesi.

Infine, ai vincitori sarà offerta l’opportunità di presentare il proprio pitch nel corso del Mobile World Congress 4YFN e del Demo Day finale del Programma, previsto per il 25 febbraio 2016.

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Per ulteriori informazioni: http://www.startupbootcamp.org/accelerator/internet-of-things-data-barcelona.html

Napoli, 06/10/2015

Aperta fino al 16 febbraio la call for projects per partecipare a Futur En Seine, il festival digital di Parigi

Futur En Seine è il festival digitale europeo che sarà ospitato a Parigi nel mese di giugno 2015: si tratta di un evento internazionale dedicato alle innovazioni digitali che lo scorso anno ha attratto oltre 23.000 visitatori, e prevede spazi ed appuntamenti dedicati a progetti innovativi (di startup, laboratori di ricerca, designer, artisti ed innovatori), B2B meetings ed eventi di networking, workshop e conferenze sui temi della cultura digitale e dei trend nel mondo dell’innovazione.

Il festival giunge quest’anno alla sua sesta edizione, ed è organizzato da Cap Digital, cluster francese per contenuti e servizi digitali che conta tra i suoi membri circa 800 organizzazioni: in maggioranza si tratta di PMI innovative, università ed enti di formazione, laboratori di ricerca.

Il Programma di Futur En Seine 2015 prevede quattro giornate (11/14 giugno) dedicate a startup e progetti innovativi, con il Village Des Innovations: il focus sarà particolarmente incentrato sui settori Media, Communication, Retail, Digital business and E-Government, Education, Smart Living, Tourism, Care, 3D and Immersive, Data, Mobile services, Gamification, Design, Internet of Things, Robotics, Clean Tech, Green Tech.

Fino al 1° marzo 2015 è possibile sottoporre la propria candidatura per partecipare gratuitamente a Futur En Seine 2015: la call è aperta a persone fisiche ed organizzazioni (in particolare startup e imprese) con progetti innovativi.
Nello specifico, il festival Futur En Seine è aperto a servizi e prodotti innovativi, prototipi, invenzioni, opere d’arte e contenuti digitali.

I progetti selezionati avranno innanzitutto accesso alla Demo Area del festival, dove potranno incontrare potenziali futuri clienti ai quali sottoporre il prodotto/servizio offerto.
Inoltre, i partecipanti potranno beneficiare delle opportunità di networking e di meeting con potenziali partner strategici, accedere a sessioni one-to-one con esperti in grado di potenziare il business e scoprire una serie di interessanti opportunità di finanziamento.

In particolare, le startup e i progetti selezionati potranno partecipare alla Axis Innovation’s Investors Convention, dove incontreranno una platea di potenziali investitori a livello internazionale.

Il form per inviare la propria candidatura è disponibile al seguente link: http://www.jotformpro.com/form/42954566869980

Per contatti e informazioni, è possibile scrivere a CAP DIGITAL – Pierre-Alexis Tilly, all’indirizzo pierre-alexis.tilly@capdigital.com

Il sito ufficiale dell’evento è invece disponibile qui: http://www.futur-en-seine.fr/fens2014/

Napoli, 04/02/2015

StartmeupHK Venture Programme 2014: le migliori startup del mondo ad Hong Kong a novembre

Resteranno aperte fino al 31 luglio 2014 le candidature per partecipare a StartmeupHK Venture Programme 2014: si tratta di una competition globale dedicata a startup scalabili, innovative e ad alto impatto interessate ad espandere il proprio business ad Hong Kong.

La Competition prevede due categorie:

Early to growth stage: imprese già avviate, con un business innovativo, scalabile e sostenibile che abbiano già iniziato a fatturare da almeno 2/3 anni o abbiano un significativo numero di utenti/consumatori per il proprio prodotto o servizio. Le imprese di questa categoria dovranno avere l’obiettivo di espandere il proprio mercato a livello globale e di stabilire una sede operativa per il mercato asiatico ad Hong Kong.

Startups at the concept and prototype stage: startup o team con un’idea innovativa e un business model, anche in fase di prototipazione, che siano potenzialmente adatti ad un percorso di sviluppo globale, sostenibile e scalabile. I team dovranno avere l’intenzione di trasferire la base del proprio business a Hong Kong.

Per partecipare a StartmeupHK Venture Programme 2014, occorre compilare l’application on-line raggiungibile dal seguente link: http://www.startmeup.hk/en/awards-programme/application-process/application-2014/

Le domande di partecipazione dovranno essere compilate in lingua inglese entro la deadline fissata per il 31/07/2014: il form si compone di sei sezioni che affrontano una serie di aspetti chiave del business (pitch, problema/soluzione, team, concorrenza, business model, impatto economico e sociale del progetto, etc.).

Entro la metà del mese di settembre, saranno selezionati i 12 migliori progetti: 9 nella prima categoria e 3 nella seconda.
I 12 finalisti parteciperanno al programma di accelerazione della durata di 5 giorni StartmeupHK Venture Programme 2014 che si terrà ad Hong Kong dal 10 al 14 novembre 2014.

Il giorno 11 novembre, in particolare, sarà dedicato all’evento StartmeupHK Venture Forum, con una pitching session durante la quale i 12 team finalisti presenteranno il proprio progetto alla giuria e al pubblico presente (un audience internazionale composto da oltre 500 persone): al termine della pitching session saranno decretati i vincitori dei tre Grand Award.

I Grand Award di StartmeupHK Venture Programme 2014 sono i seguenti:

Smart City Award: si tratta di prodotti/servizi destinati al miglioramento della vita dei cittadini e delle imprese, attraverso l’utilizzo delle tecnologie in ambiti come il trasporto urbano, il risparmio delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti, etc.

FinTech Award: prodotti, piattaforme e/o servizi innovativi in grado di trasformare gli attuali sistemi finanziari, le istituzioni, i servizi a beneficio degli utenti (ad es. nel campo delle transazioni monetarie).

Data Analytics Award: prodotti, piattaforme, algoritmi e/o servizi per l’analisi dei dati. Lo scopo è quello di offrire soluzioni innovative nel campo della raccolta, gestione, trasformazione e analisi dei dati per ottenere informazioni utili in termini di predictive analytics e decision-making.

I 12 progetti selezionati per StartmeupHK Venture Programme 2014 riceveranno inoltre un pacchetto di servizi (valore stimato: 500mila dollari) comprendente: spese di viaggio e soggiorno per Hong Kong, opportunità di business ed investimento, opportunità di networking e di confronto con esperti internazionali del mercato, mentorship e supporto pratico, opportunità di visibilità e accesso ai media.

Per saperne di più, il sito di StartmeupHK Venture Programme 2014 è disponibile al seguente link: http://www.startmeup.hk/en/home/

Napoli, 24/07/2014

Storie di startup di successo: il co-founder di 24Floors racconta il processo di assunzione e l’importanza di ammettere di non avere tutte le risposte

In un post pubblicato recentemente su The Next Web, Jason Freedman, co-founder di 42Floors (startup americana che offre un portale on-line specializzato nell’affitto di office space), ha raccontato ai lettori la sua esperienza vissuta con i colloqui e l’assunzione di Kiran Diwela, esperto nelle attività di data supply chain.

L’esperienza di Freedman è interessante per le startup, in quanto offre degli utili spunti di riflessione su come gestire i rapporti con i potenziali collaboratori e dimostra come, in alcuni casi, ammettere di non avere tutte le risposte a disposizione può trasformarsi in un punto a favore per il founder di una startup.

Come accennato, Kiran Diwela è un esperto in materia di data supply chain: si tratta di una figura-chiave per la maggioranza delle startup, e in particolare Diwela aveva ottime competenze in tema di comunicazione e management. Queste caratteristiche lo rendono un candidato perfetto per il team di 42Floors, che sposa alla perfezione la cultura aziendale della startup.

Freedman racconta che il processo di assunzione di Diwela è stato molto difficile: aveva diverse opzioni, e sapeva che 42Floors era molto interessata a farlo entrare nel team. Ecco perché Freedman ha deciso di mettersi a sua completa disposizione, rispondendo a tutte le domande e i dubbi che Diwela aveva da porre.

Diwela voleva capire se le sue competenze erano effettivamente adatte al settore immobiliare, per lui completamente nuovo. Inoltre, aveva bisogno di sapere se stava entrando a far parte del team di un’azienda che sarebbe diventata davvero grande.

Durante i vari incontri tra Freedman e Diwela, il co-founder di 24Floors si è sentito come se stesse rivivendo di nuovo il processo di due diligence vissuto nel periodo di fundraising: ha mostrato a Diwela tutti i piani della startup, gli ha parlato degli obiettivi a breve, medio e lungo termine e gli ha spiegato nel dettaglio il piano strategico.

Ma il momento fondamentale che Freedman ricorda è quando Diwela gli ha chiesto quali fossero i piani della startup per mantenere i dati aggiornati quando il business avrebbe iniziato a scalare: si tratta di un aspetto di importanza cruciale per un business come quello di 24Floors. Se non si riesce a mantenere l’aggiornamento dei dati, infatti, i clienti si ritrovano ad avere la peggiore user experience possibile: può succedere di rispondere ad inserzioni non più esistenti, danneggiando enormemente la reputazione dell’azienda.

Un costante e puntuale aggiornamento dei dati, invece, garantisce alla startup la reputazione di fonte di dati attendibile per i clienti: nella fase iniziale, 24Floors riusciva ad acquisire e aggiornare i dati manualmente, ma questo non sarebbe stato possibile nel momento in cui l’azienda avrebbe iniziato a crescere e a scalare.

Il compito di Diwela sarebbe stato proprio quello: trovare il sistema per mantenere i dati costantemente aggiornati. I founders avevano riflettutto sulle possibili strategie da adottare, ma la realtà era che non avevano idea di come affrontare la questione.
Fu proprio quella la risposta che Freedman diede a Diwela: “Non lo so”.

E, con grande sorpresa di Freedman, quella fu la risposta migliore: Diwela, infatti, gli rispose immediatamente che era esattamente la cosa che voleva sentirsi dire per eliminare i suoi dubbi sull’accettare la loro offerta.
Dire la verità, ammettere di non avere la risposta, ha reso credibile il discorso di Freedman agli occhi di Diwela.

L’autore del post racconta che questo molto spesso non accade: i founders delle startup difficilmente ammettono di non avere una risposta, cercano di mostrarsi sempre molto fiduciosi sul prodotto, sul team, sulle strategie, sui futuri andamenti del business e del mercato.
Questo atteggiamento, però, può far sembrare poco credibili e non consente di imparare e, magari, venire a conoscenza proprio della risposta che non si ha.

In conclusione, Freedman consiglia di ammettere semplicemente la verità: è l’unico modo per trasformare un “non lo so” in quello che lui definisce “un compito a casa”.

 

Il post originale è disponibile qui: http://thenextweb.com/entrepreneur/2014/03/09/dont-know-admitting-dont-answers-perfectly-okay/#!zwNnD

Napoli, 13/03/2014

I consigli di Reid Hoffman, co-founder di LinkedIn, per presentare il pitch ai potenziali investitori

Reid Hoffman è il co-founder di LinkedIn ed è attualmente uno dei più importanti imprenditori e venture capitalist americani. Il suo blog ospita una serie di interessanti post su temi legati al mondo dell’imprenditoria web e delle startup, tra i quali quello da cui prende spunto questo articolo. Il post in questione elenca 7 tra i principali “miti” legati alla preparazione del pitch da presentare ai potenziali investitori, con altrettante “verità” spiegate agli startuppers che si apprestano ad affrontare un round di finanziamento.

Mito: Il financing process di una startup riguarda solo i soldi
Verità: Un financing process di successo per una startup ha come risultato una partnership che offre benefici che vanno oltre i soldi

Ovviamente, scopo del financing process per una startup è la raccolta di capitali: ci sono però altri importanti risultati che i founders dovrebbero sperare di ottenere attraverso il financing process. Gli investitori, ad esempio, possono incrementare significativamente il network di una startup, offrendo nuove possibilità per reclutare dipendenti o acquisire clienti. I migliori investitori, inoltre, possono essere una fonte di intelligence con cui prepararsi al meglio per affrontare le prossime sfide e cogliere le opportunità future.

In altre parole, un partner finaziario può essere visto come un co-founder che migliora le relazioni e il network della startup: purtroppo ci sono casi in cui un investitore ha valore aggiunto negativo, o ancora casi in cui non apporta alcun valore (l’autore parla di “dumb money”, denaro muto) e infine ci sono casi in cui l’investitore offre un valore aggiunto proattivo (il cosiddetto “smart money”).

Per capire se l’investitore con cui siamo in contatto potrà apportare valore aggiunto al di là del capitale, è importante capire se proviene dal settore in cui la nostra startup opera. Occorre inoltre domandarsi se capiscono il nostro mercato di riferimento, se i loro feedback sono utili alla startup, se sono interessati al problema che la nostra startup cerca di risolvere.

Mito: Se il tuo team è forte, metti all’inizio del pitch la slide “Team”
Verità: Il pitch deve aprirsi con la slide “Investment Thesis”

Il livello di attenzione degli investitori è al massimo per i primi 60 secondi della presentazione del pitch: la prima slide è quindi fondamentale, e va scelta con attenzione. La maggior parte dei pitch inizia con la slide sul team, soprattutto se il team è uno dei maggiori punti di forza della startup. Ma iniziare così non è una buona idea: occorre sfruttare al massimo i primi 60 secondi facendo capire al potenziale investitore perchè devono voler essere soci della nostra azienda (Investment Thesis).

La prima slide del pitch dovrebbe articolare tale Invetment Thesis in un elenco da 3/8 punti: il pitch dovrebbe poi proseguire su temi che possano accrescere la fiducia dei potenziali investitori nel vostro progetto, compreso il team.

Questo consiglio si presta bene a round di seed funding, anche se per una startup early stage è risaputo che l’idea subirà molti cambiamenti nel corso dello sviluppo e dell’implementazione del progetto. Occorre convincere gli investitori che il progetto è intrigante, e mostrargli come è possibile metterlo in pratica.

Mito: Tutti i pitch hanno la stessa struttura
Verità: Bisogna decidere di volta in volta se presentare un pitch basato sui dati o sul concept

Un’Investment Thesis può essere data-driven o concept-driven: di conseguenza, il pitch cambia.

In un pitch basato sui dati, sono questi ultimi a dover essere messi in primo piano perchè dimostrano con i numeri quanto il progetto sia valido. Gli investitori dovranno quindi valutare la startup basandosi proprio sui dati.

Un concept pitch, invece, può anche contenere dei dati ma essi riguarderanno un concept non ancora sviluppato: il pitch di un progetto di questo tipo mostra la vision di come sarà la situazione in futuro, e di come si pensa di arrivare a tale risultato. Gli investitori dovranno servirsi invogliati a far parte di quel futuro, per cui i dati saranno più che altro delle promesse.

Mito: Bisogna evitare di inserire nel pitch qualsiasi cosa che possa evidenziare un rischio e diminuire la fiducia degli investitori nel progetto 
Verità: Identificare e specificare i fattori di rischio del progetto

Gli investitori esperti sanno che c’è sempre un rischio insito in qualsiasi business: se ti chiedono quali siano i fattori di rischio del progetto, non è possibile rispondere che non ce ne sono. In questo modo si rischia di apparire poco credibili, disonesti o ingenui: occorre sempre identificare almeno un paio di fattori di rischio del proprio progetto.

Mito: Sostenere che non esistono potenziali concorrenti è un punto di forza
Verità: Individua tutti i possibili competitors e spiega qual è il vostro vantaggio competitivo

Spesso gli aspiranti imprenditori dicono di non avere concorrenti nel mercato che intendono ricoprire: ma ciò equivale a dire che il mercato è completamente inefficiente o che nessun altro pensa che quella fetta di mercato sia appetibile.

In ogni caso, un’affermazione del genere non rende credibili di fronte ai potenziali investitori: al contrario, si dimostra di non aver compreso i rischi derivanti dalla concorrenza e di non aver capito come affrontarli.

Bisogna invece individuare e comunicare efficacemente il proprio vantaggio competitivo: se non ci si dimostra chiari e decisi, gli investitori penseranno che non siamo convinti di poter avere successo con la nostra startup.

Mito: Non paragonarti ad altre aziende, perché tu pensi di essere unico
Verità: Basa il tuo pitch sulle analogie con altre realtà aziendali

Qualsiasi grande azienda, soprattutto nel settore web, cresce fino a diventare un’azienda unica nel suo genere. Ma una startup agli inizi deve utilizzare le analogie tra i propri risultati positivi e quelli delle altre aziende di successo, in modo tale da far capire agli investitori quali sono le potenzialità del progetto. Avendo poco tempo a disposizione, è fondamentale far leva su casi che l’ascoltatore conosce già.

Mito: Il focus del pitch deve essere sul presente
Verità: Pensate anche al round di finanziamento successivo

Ogni volta che ci si presenta a un potenziale investitore, si dovrebbe pensare sempre al successivo round di finanziamento: supponendo che questo round abbia successo, come si potranno raccogliere i successivi finanziamenti? Chi saranno i prossimi investitori cui presenteremo il pitch? Quali saranno le loro domande, e come potremmo rispondere?

Aspettatevi sempre che gli investitori del round B vi chiedano di vedere alcune diapositive del pitch presentato al round A. Nella preparazione del pitch bisogna tener conto di questo: ad esempio, se prevedo una certa curva di crescita, nel pitch per il successivo round di finanziamento devo essere in grado di dimostrare quali risultati avevo previsto di raggiungere e in che modo sono riuscito a farlo o addirittura ad ottenere risultati migliori. Ciò accresce la fiducia dei potenziali investitori, perché nel round di finanziamento precedente siamo riusciti a rispettare o addirittura superare le aspettative.

Il post originale dal blog di Hoffman è disponibile a questo link: http://reidhoffman.org/what-i-wish-i-knew-before-pitching-linkedin-to-vcs/

Napoli, 03/03/2014