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Categoria: eventi

Behance Portfolio Review: il 15 maggio a Napoli, networking e un contest riservato a creativi e designer

Il 15 maggio 2015 gli spazi di re.work, coworking napoletano con sede al Centro Direzionale (Isola E2 – Viale della Costituzione) ospiteranno la quinta edizione dell’evento Behance Portfolio Review Week: si tratta di una serie di eventi off line che Behance organizza ogni anno in svariate città a livello internazionale, allo scopo di favorire la condivisione e lo scambio di esperienze tra creativi.

La partecipazione è aperta a designer, grafici, video makers, illustratori e fotografi interessati a confrontarsi sui propri lavori e a fare networking con altri professionisti del settore.

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L’evento è organizzato da Behance.net, la più grande piattaforma on-line per la condivisione di lavori di grafica, design, fotografia, video e illustrazione che conta oltre 8 milioni di utenti attivi, in collaborazione con Base. , Hubstrat, AIAP e il già citato re.work.

Nell’edizione 2015 di Behance Review Napoli sarà introdotta un’interessante novità: l’evento è infatti abbinato ad un contest al termine del quale la Giuria di esperti sceglierà il miglior lavoro tra quelli in concorso.
Per partecipare al contest è necessario inviare la propria candidatura entro il 10 maggio attraverso il form disponibile nella sezione “PARTECIPA” disponibile al seguente link: http://www.behancenapoli.it/

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Il vincitore del contest di Behance Review Napoli avrà diritto ad un anno di utilizzo della piattaforma Bēhance enterprice e ad una mostra permanente per un anno del lavoro presso re.work.

Per partecipare all’evento del 15 maggio, invece, è necessario registrarsi a questo link: https://www.eventbrite.com/e/behance-portfolio-reviews-napoli-quinta-edizione-tickets-16746694815?utm_source=website

Napoli, 06/05/2015

Consigli alle startup: attenzione alle scelte in materia di Financial Strategy!

Taylor M. Sledge Jr è il presidente di Sledge & Company, società di Financial Strategy ed esperto internazionale in materia di finanza. Di recente il portale Entrepreneur ha pubblicato un suo articolo dedicato ai tre errori più diffusi delle startup in tema di finanza, proponendo delle soluzioni per evitarli.

Tra le svariate decisioni che i founder di una startup si trovano a dover prendere all’inizio della propria attività imprenditoriale, infatti, la gestione dei fondi di partenza è una di quelle più importanti: spesso, infatti, in una startup gli aspiranti imprenditori investono i propri risparmi di una vita.

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Vediamo quali sono i tre errori più diffusi in materia di finanza che le startup devono imparare ad evitare:

1) Svalutare il capitale umano

Nella maggior parte dei casi, una startup nasce allo scopo di concretizzare l’idea del suo founder. Il founder assume in genere una pluralità di ruoli: CEO, receptionist, segretario… Ma assumere troppi compiti e problemi nella gestione di un’impresa appena nata è un grande errore.

Il capitale umano, infatti, è da considerarsi alla stregua del denaro vero e proprio: è attraverso il capitale umano che una startup può crescere e progredire, mettendo in pratica e trasformando in una realtà imprenditoriale quella che era in principio soltanto un’idea.

Bisogna entrare nell’ottica secondo la quale il capitale umano rappresenta il potenziale maggiore per una startup, e pertanto deve essere quantificato in termini di valore finanziario nel tempo.

Anzichè provare a far tutto da soli, i founder dovrebbero dare valore al capitale umano e delegare alcune attività a persone in grado di svolgerle.

2) Andare in modalità “all in”

Nella sua esperienza a Sledge & Company, l’autore ha visto molti imprenditori che tendono a focalizzarsi sulla mentalità di una crescita a lungo raggio: pensare in grande è sicuramente il filo conduttore che ha portato al successo molte grandi aziende, ma per una startup questo può rappresentare un errore finanziario.

Una startup in possesso di un buon prodotto, ad esempio, può commettere l’errore di investire tutto il capitale derivante da un ottimo lancio sul mercato: è questa la modalità “all in” che, secondo Sledge, dovrebbe essere evitata.

Quando la startup inizia a guadagnare, infatti, spesso cede alla tentazione di investire il 100% del capitale nella propria attività: fare nuove assunzioni, scegliere un ufficio migliore, aggiornare la tecnologia. Purtroppo, però, è sempre meglio lasciare una “riserva” di capitale per il lungo periodo: in questo modo ci si potrà muovere con più tranquillità e gli investimenti saranno più redditizi.

In altre parole, è consigliabile per una startup costruire un “margine”, un “cuscinetto di sicurezza” all’interno del flusso di cassa a breve termine, da tenere separato e riservato: va bene reinvestire nella propria attività, ma è importante risparmiare un po’ di denaro per gestire il business con maggior tranquillità.

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3) Non avere un mentor finanziario

Una startup deve sempre avere un mentor: qualcuno che supporti e consigli il CEO di fronte alle scelte strategiche più rischiose e difficili, ma non solo. Secondo l’autore è fondamentale avere un mentor anche per le questioni finanziarie.

A volte le startup pensano che il denaro investito in una consulenza di tipo finanziario sia denaro speso male, che questo tipo di consulenze siano necessarie più avanti nel tempo, ma in realtà sono proprio gli imprenditori con meno esperienza ad aver bisogno di un supporto in questo campo.

In conclusione, una startup inizia un progetto che avrà impatto non soltanto sui founder, ma anche su altre persone: imparare a gestire al meglio il denaro e a dare il giusto valore finanziario alle risorse è un aspetto fondamentale, assieme all’impegno e al lavorare sodo ogni giorno.

Per leggere il post originale: http://www.entrepreneur.com/article/245606

Napoli, 06/05/2015

Aspettando la TechWeek: conosciamo meglio le startup di VulcanicaMente: dal talento all’impresa / 2a parte

La scorsa settimana abbiamo pubblicato il primo di una serie di post dedicati alle idee, i progetti e le startup che hanno partecipato alle prime due edizioni di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa”: lo scorso 17 aprile, infatti, si è chiusa la call per #VulcanicaMente3 e, in attesa di scoprire quali saranno i 20 team ammessi alla Techweek, cerchiamo di conoscere meglio i vincitori, i team che hanno trascorso un periodo qui al CSI, i progetti nati durante le prime selezioni che sono arrivati sul mercato.

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Nel post di oggi, scopriremo qualcosa di più su: Zeesty, Smartskill, Link My District, Rehub e Buzzoole.

ZEESTY

Tra i progetti vincitori della prima edizione di #VulcanicaMente, Zeesty è stata fondata da Carlo Liberti, Giampiero Giacchino ed Enrico Secondulfo.
Zeesty è un sito web e app mobile nel settore della ristorazione: lo scopo è quello di aiutare gli utenti a cercare e scegliere un ristorante sulla base dei propri gusti personali.

Grazie all’app, è possibile digitalizzare i menù di ristoranti, locali, pub e pizzerie: tali menù sono gestiti tramite un CMS sviluppato dal team che permette al ristoratore di aggiungere i piatti in maniera semplice e senza che siano necessarie conoscenze informatiche specifiche.

Per conoscere meglio Zeesty: https://www.incubatorenapoliest.it/zeesty/

SMARTSKILL

Il progetto Smartskill rientra nel settore dell’e-learning ed è stato sviluppato da Armando e Maurizio Carcaterra, tra i 10 migliori team della seconda edizione di #VulcanicaMente.
Si tratta di un vero e proprio catalogo di corsi on-line, realizzati da esperti nel settore dell’imprenditorialità.

La mission del team di Smartskill, infatti, è quello di aiutare gli utenti a divetare imprenditori di se stessi, imparando una nuova professione o avviando la propria impresa personale: per raggiungere questi obiettivi è possibile scegliere tra i corsi on-line disponibili sulla piattaforma.

Per conoscere meglio Smartskill: https://www.incubatorenapoliest.it/smartskill/

LINK MY DISTRICT

Il team di Link My District, che ha presentato la propria idea innovativa alla seconda edizione di #VulcanicaMente, è composto da Antonia Gravagnuolo, Raffaele Attardi, Paola Cerone, cui si sono aggiunti in seguito le competenze di Amedeo Di Marco e Alfonso Di Domenico.

Il progetto consiste in un social network e portale di crowdfunding focalizzato sulla dimensione di quartiere: attraverso Link My District, è possibile scambiare servizi di vicinato e progettare e realizzare insieme il recupero di spazi e immobili abbandonati, per creare spazi e servizi collettivi.

Per consocere meglio Link My District: https://www.incubatorenapoliest.it/link-my-district/

REHUB

La startup guidata da Marco Meola, Fabio Cecaro e Rosario Savarese è tra i progetti vincitori della prima edizione di #VulcanicaMente e nasce come web community rivolta a ricercatori e accademici, con l’obiettivo di favorire l’incontro interdisciplinare tra materie scientifiche ed umanistiche.

Oggi, dopo un pivot, Rehub è diventato un aggregatore di profili per ricercatori: spesso, infatti, gli appartenenti alla community di ricercatori ed accademici hanno una serie di profili sul web che, grazie a Rehub, possono essere concentrati in un unico luogo come in un vero e proprio biglietto da visita digitale.

Per conoscere meglio Rehub: https://www.incubatorenapoliest.it/rehub-srlcr/

BUZZOOLE

Buzzoole è la prima piattaforma italiana di IEO (Influence Engine Optimization) nata nel 2012 e risultata tra i vincitori della prima edizione di #VulcanicaMente: il sistema e l’algoritmo sviluppati dal team guidato da Fabrizio Perrone consentono alle aziende di identificare e coinvolgere gli influencer del proprio settore all’interno dei social media, per amplificare al massimo gli effetti del “passaparola digitale”.

Si tratta quindi di una piattaforma dedicata al buzz marketing, che permette alle aziende (anche di piccole e medie dimensioni) di gestire campagne ad hoc per la propria nicchia di mercato, basate appunto sugli influencer di uno specifico settore.

Il team di Buzzoole, oltre ad essere tra i vincitori di #VulcanicaMente, ha ottenuto una serie di riconoscimenti anche a livello internazionale: ricordiamo, ad esempio, la finale dell’Intel Business Challenge dello scorso novembre a Vilnius.

Per conoscere meglio Buzzoole: http://buzzoole.com/

Napoli, 05/05/2015

Valore Assoluto 3.0: dalla CCIAA di Bari, 500.000 euro per il concorso dedicato alle startup innovative

La Camera di Commercio di Bari investe 500.000 € per le startup innovative con la terza edizione del concorso di idee “Valore Assoluto”: le idee di impresa potranno beneficiare da un lato di un percorso di supporto e tutoraggio per la fase iniziale di attività, dall’altro di un sostegno economico con grant da 10.000€ per ciascuno dei team vincitori.

Possono partecipare a Valore Assoluto 3.0 gruppi informali costituiti da almeno tre persone fisiche, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che intendano avviare un’attività imprenditoriale con sede legale e/o operativa nel territorio di competenza della Camera di Commercio di Bari. L’iniziativa è aperta, inoltre, ad imprese innovative costituite dopo il 1° gennaio 2014, con sede legale e/o operativa nel territorio di competenza della Camera di Commercio di Bari, anch’esse costituite da almeno tre persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni.

I progetti candidabili devono presentare innanzitutto un significativo carattere innovativo: il prodotto, servizio, processo e modello organizzativo dovranno essere originali, riconducibili alle capacità e competenze del team proponente e in grado di generare un significativo impatto positivo in termini di cambiamento a livello economico/sociale del territorio (impatto occupazionale e/o di crescita economica).

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L’iniziativa Valore Assoluto 3.0 è alla ricerca di idee di impresa innovative nei seguenti cinque settori economici:

ICT, in particolare sistemi software, inclusi web e mobile;
Healthcare, ossia biotecnologie e tecnologie robotiche, farmaceutiche, biomedicali per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone;
Green & Cleantech, che ricomprende energie pulite e rinnovabili, sistemi innovativi per la produzione alimentare e per la sostenibilità ambientale;
Social Innovation, con progetti per l’integrazione sociale e per il miglioramento della qualità della vita di persone svantaggiate o in condizioni di emarginazione;
Industrial & Automation, intesa come meccanica, elettronica e tecnologia a supporto di industria, logistica e produzione.

Le candidature dovranno essere inviate esclusivamente a mezzo PEC entro le ore 12:00 del 29 maggio 2015, all’indirizzo promozioni@ba.legalmail.camcom.it con oggetto “VALORE ASSOLUTO – Nome del progetto candidato”.
La candidatura dovrà contenere il modulo di iscrizione scaricabile al seguente link: http://www.ba.camcom.it/?cat=Al+via+Valore+Assoluto+3.0%3A+la+Camera+di+Commercio+di+Bari+investe+500mila+euro+per+le+start+up+innovative&id_articolo=1867&id_categoria=0&id_sottocategoria1=0&id_sottocategoria2=0&tasto=150&cancella_ricerca=ok

Inoltre, alla mail andranno andranno allegati i documenti di identità di ciascun membro del team e, facoltativamente, un business plan del progetto redatto in forma libera.

Valore Assoluto 3.0 prevede, dopo la fase dedicata alla raccolta e valutazione delle candidature (denominata Project Competition), le seguenti fasi successive:

1) Innovation Training: i migliori 30 progetti partecipano ad un percorso di formazione d’aula e orientamento per affinare l’idea e produrre un Business Model, un piano di impresa ed un pitch;
2) Pitch Competition: i migliori 15 progetti, scelti tra i 30 della fase precedente, vengono ammessi ad una pitch session pubblica per la selezione dei 5 progetti vincitori;
3) Due Diligence: i 5 team vincitori di Valore Assoluto 3.0 ricevono un grant da 10.000€ e possono a questo punto negoziare un ulteriore contributo a fondo perduto per sviluppare il proprio progetto di startup.

Per maggiori informazioni e dettagli, si rimanda alla lettura del Bando: http://www.ba.camcom.it/articoli/allegato/2015/04/Bando_VA_3.0.pdf

Napoli, 04/05/2015

#OPENTorrevecchiaPia: la call 2015 dell’incubatore pavese con percorsi trimestrali e borse di studio per la Silicon Valley

#OPENTorrevecchiaPia è l’incubatore pubblico dell’Alto Pavese dedicato all’accelerazione per imprese e startup innovative. Da alcuni giorni è aperta la Call 2015 per accedere al programma di incubazione trimestrale che sarà realizzato con la collaborazione del Polo Tecnologico di Pavia.

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Le candidature per la Call 2015 #OPENTorrevecchiaPia resteranno aperte fino al 20 maggio 2015: per partecipare è necessario compilare il form disponibile al seguente link http://www.opentorrevecchiapia.it/call-2015/
Al form di candidatura va allegato un pitch composto da un massimo di 10 slides, nell’oggetto del form va indicata la dicitura “CALL 2015” seguita dal nome della startup.

Possono partecipare alla Call 2015 #OPENTorrevecchiaPia sia singole persone fisiche che team: in caso l’idea candidata abbia già beneficiato di finanziamenti (pubblici o attraverso la partecipazione ad altri bandi, concorsi e manifestazioni) è obbligatorio darne comunicazione preventiva alla Segreteria Organizzativa.

Tra tutte le proposte progettuali pervenute, la Commissione di valutazione provvederà a selezionare le 5 migliori idee progettuali sulla base dei seguenti criteri: Value Proposition, Valore del Team, Potenzialità di Mercato, Tecnologia, Business Model, Social Proof e Validazione del Mercato.

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Le 5 idee selezionate dalla Commissione avranno diritto ad un percorso di incubazione presso #OPENTorrevecchiaPia (Via Libertà snc, Torrevecchia Pia – Pavia) della durata di tre mesi, con mentorship, formazione e tutoraggio personalizzati per ciascuna startup.

L’iniziativa prevede, inoltre, l’assegnazione di due borse di studio del valore di 2.500€ ciascuna per la partecipazione alla Mind The Bridge Start-up School di San Francisco, nella Silicon Valley (California).

Per maggiori informazioni, per application e per scaricare il Regolamento: http://www.opentorrevecchiapia.it/

Napoli, 04/05/2015

L’Agenda del CSI: eventi per startup, imprese e innovazione nei prossimi giorni in Campania

Per questa settimana segnaliamo innazitutto due interessanti eventi per startup, imprese e innovatori previsti nella giornata di lunedì 4 maggio a Napoli.

FORUM DELLE STARTUP – IL MATTINO

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A partire dalle 11:30, presso la sede de Il Mattino (via Chiatamone 65 – Napoli), si terrà il Forum “Il Ruolo delle startup per lo sviluppo del Mezzogiorno”.
L’evento vedrà la presenza e partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del Governo, del mondo imprenditoriale e accademico: scopo dell’incontro è quello di focalizzare al meglio le potenzialità e le criticità legate alla nascita e allo sviluppo di giovani imprese ad elevato contenuto tecnologico e innovativo nel Mezzogiorno.

Il Forum delle Startup sarà trasmesso in diretta streaming sul sito web de Il Mattino, i partecipanti all’evento saranno:

  • Graziano Delrio, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
  • Domenico Arcuri, Amministratore di Invitalia
  • Bruno Bossina, Direttore Generale del Banco di Napoli
  • Felice delle Femine, Responsabile Area Sud Unicredit
  • Vincenzo Lipardi, Consigliere Delegato di Città della Scienza
  • Roberto Vona, Docente di Economia e Gestione delle imprese – Federico II
  • Gennaro Tesone, Venture Partner Digital Magics

I saluti e il coordinamento degli interventi saranno affidati ad Alessandro Barbano, Direttore de Il Mattino.

L’ECOSISTEMA START UP – ODCEC

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Nel pomeriggio di lunedì, invece, il tema delle startup sarà affrontato nell’ambito dell’incontro “L’Ecosistema Start Up: specialist in startup d’impresa. Testimonianze di successo”. L’incontro, organizzato presso la Sede ODCEC Napoli in Piazza dei Martiri n. 30 (Napoli), inizierà alle ore 15:00.

Il Programma prevede i saluti di Vincenzo Moretta (Presidente ODCEC Napoli), Liliana Speranza (Delegato ODCEC Commissione Finanza Straordinaria, Private Equity e Venture Capital) e Carmen Padula (Delegato ODCEC Commissione Sviluppo Attività Produttive).

Gli interventi previsti saranno affidati a:

  • Amedeo Giurazza, Presidente Commissione Finanza Straordinaria, Private Equity e Venture Capital
  • Massimo D’Olimpio, Responsabile Public Sector & Territorial Development Region Sud Unicredit Spa
  • Aurelio Fedele, Delegato ODCEC Commissione Finanza Straordinaria, Private Equity e Venture Capital
  • Davide Turco, Head of Atlante Funds (IMI Fondi Chiusi SGR)
  • Mattia Corbetta (Segreteria Tecnica MISE)

L’evento prevede inoltre una serie di testimonianze da parte di startupper di successo: tra questi, ricordiamo Paola Marzario (Brandon Ferrari) e Fabrizio Perrone (Buzzoole).

Per il Programma completo dell’evento: http://www.odcec.napoli.it/media/eventi/1/356/attach/download/04.05.2015_tavola_rotonda_corso_start_up.pdf

INVASIONI DIGITALI

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Durante il weekend, inoltre, proseguono le Invasioni Digitali in tutta Italia. Segnaliamo, tra gli eventi previsti in Campania, una delle invasioni previste in ciascuno dei prossimi giorni. Rimandiamo all’elenco completo per tutte le altre Invasioni Digitali previste nella nostra Regione: http://www.invasionidigitali.it/it/calendario2015?field_data_invasione_value[value][date]=&city=&province=&field_regione_tid=45

– Venerdì 1° maggio ad Auletta (SA), l’Invasione Digitale parte al mattino (ore 10:00) e tocca una serie di luoghi dell’arte e della cultura: tra questi, il Palazzo Monumentale dello Jesus, antica cappella, sede della confraternita del Santissimo Sacramento e il Forno di “Ronna Chicchina”, vecchio forno comunitario della zona.

– Sabato 2 maggio il Museo Filangieri di Napoli sarà la cornice dell’Invasione Digitale ad opera di Fai Giovani Napoli in collaborazione con l’Associazione Salviamo il Museo Filangieri ONLUS: nell’occasione sarà possibile visitare la Sala Agata, attualmente in restauro. L’appuntamento è per le ore 10:30.

– Domenica 3 maggio è invece prevista l’Invasione Digitale del Monte Magnone a Bagnoli Irpino (AV): l’evento inizia alle ore 16:00 e toccherà il Parco Regionale dei Monti Picentini, con la vetta del Monte Magnone e il panorama al tramonto offerto dalla vista dall’alto del Lago Laceno.

Per maggiori informazioni: http://www.invasionidigitali.it/it

Napoli, 30/04/2015

Aspettando la TechWeek: conosciamo meglio le startup di VulcanicaMente: dal talento all’impresa / 1a parte

Lo scorso 17 aprile si è chiusa la call for ideas “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 3”: in attesa di sapere chi saranno le 20 idee che accedono alla fase successiva della competition, partecipando alla TechWeek e provando a vincere uno dei 10 premi in palio (percorso di accelerazione presso il CSI, premio in denaro fino a 12K e accesso ad ulteriori contributi del Comune di Napoli fino a 20K) conosciamo meglio le startup che hanno partecipato alle scorse edizioni.

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Nelle prossime settimane, infatti, dedicheremo alcuni post del nostro blog ad approfondire la conoscenza delle idee, dei progetti e delle startup di #VulcanicaMente 1 e 2: i vincitori, i team che hanno trascorso un periodo qui all’incubatore, i progetti che sono nati durante le primissime selezioni e sono arrivate sul mercato.

Nel post di oggi, scopriremo qualcosa di più su: Artrooms, Pushapp, DeRev, Dai Calcio e Pizza Now.

ARTROOMS

Artrooms è un marketplace innovativo dedicato all’arte contemporanea: fondato dal team composto da Giuseppe Autorino, Giuseppe D’Aniello, Guido Ilardi, Diego Ciotola e Alisia Mariani offre agli artisti emergenti la possibilità di una vetrina on-line per le proprie opere, e agli artlovers quella di acquistare o noleggiare opere d’arte contemporanea.

Elemento di rottura rispetto alle tradizionali dinamiche del mercato, Artrooms si impegna in un vero e proprio processo di democratizzazione dell’arte: gli acquirenti, anche quelli con poca esperienza in materia, possono avvicinarsi in maniera più accessibile e comprensibile all’arte contemporanea grazie alle innovazioni consentite dall’utilizzo di strumenti digitali.

Per conoscere meglio Artrooms: https://www.incubatorenapoliest.it/artrooms/

PUSHAPP

Pushapp nasce come app factory napoletana, e conta oggi un team composto da Ottavio Sgrosso, Marco Vladovich Relja, Ivan Paudice, Raffaele Cerullo e Luigi Ernesto Papino.
Il progetto di punta del team è Appetitoo, piattaforma web dedicata al settore della ristorazione, che permette ai gestori di un’attività di creare l’app mobile personalizzata per il proprio locale.

Dopo il percorso di incubazione di 18 mesi al CSI, Pushapp ha deciso di arricchire il proprio business proponendosi come Digital Partner per startup: attualmente discute nuovi progetti di impresa per aiutare i team a sviluppare la parte tecnologica, grazie alle competenze a propria disposizione.

Pushapp ha inoltre partecipato a svariate competition, anche a livello internazionale, raggiungendo ottimi risultati: ad esempio, è stata tra i finalisti della prima call di Impact Accelerator e del contest Fi-Ware 800K Challenge.

Per conoscere meglio Pushapp: https://www.incubatorenapoliest.it/pushapp-srl/

DEREV

DeRev è una tra la startup di maggior successo tra quelle che hanno partecipato a “VulcanicaMente: dal talento all’impresa”: la piattaforma dedicata al crowdfunding è stato infatti il progetto primo classificato nella prima edizione della competition.
Il team guidato da Roberto Esposito ha chiuso nell’agosto del 2012 un importante operazione di early stage, ottenendo un investimento da Vertis Venture per l’avvio delle attività. A inizio 2014, inoltre, la startup ha chiuso un ulteriore round di finanziamento con il Venture Incubator Digital Magics.

DeRev ha oggi sede sia a Napoli che a Milano, e si pone come leader di mecato nel settore del crowdfunding, della democrazia partecipativa e della comunicazione virale sui social media.
Tra i traguardi più importanti raggiunti DeRev può vantare oltre 100.000 preiscrizioni alla sua landing page nel febbraio 2013, la più grande campagna di crowdfunding mai realizzata in Italia (1.463.000€ raccolti per la ricostruzione di Città della Scienza) e la pubblicazione della prima edizione di Crowdfunding World, il report internazionale sullo stato del crowdfunding a livello globale.

Per conoscere meglio DeRev: https://www.derev.com/it/

DAI CALCIO

Il progetto di Antonio Papa, Renato Junior Romino e Alessandro Ghilarducci ha partecipato alla seconda edizione di #VulcanicaMente con il nome “Dai Calcio”: pochi mesi fa ha cambiato nome in ShareSoccer, mantenendo comunque il suo focus iniziale.

ShareSoccer è infatti un portale dedicato al mondo del calcio, rivolto prevalentemente ad un pubblico di giornalisti, squadre dilettantistiche e appassionati di calcio.
Gli utenti possono creare il proprio magazine personale, con una procedura facile e veloce, una grafica professionale e la possibilità di selezionare singoli moduli a seconda delle specifiche necessità.

Per conoscere meglio Dai Calcio: https://www.incubatorenapoliest.it/dai-calcio/

PIZZA NOW

Tra i migliori progetti selezionati per #VulcanicaMente2, Pizza Now consiste in un’app mobile multipiattaforma per smartphone e tablet dedicata al settore delle ordinazioni e consegne a domicilio della pizza: il team originario, composto da Antonio Zanesco, Alessandro Ionni, Marco Troncone e Chiara Concilio ha sviluppato un sistema innovativo dedicato ai gestori delle pizzerie da un lato, e ai clienti dall’altro.

Grazie a Pizza Now, infatti, le pizzerie possono beneficiare dei vantaggi di un nuovo canale di vendita con un sistema innovativo e digitale di gestione degli ordini, ricevendo i feedback immediati della clientela.
I clienti, dall’altro lato, hanno la possibilità di ordinare le pizze con un procedimento semplice, intuitivo, che offre la possibilità di conoscere in tempo reale lo stato di avanzamento della consegna.

Per conoscere meglio Pizza Now: https://www.incubatorenapoliest.it/pizza-now/

Nei prossimi giorni conosceremo meglio altre startup che hanno mosso i primi passi nelle edizioni precedenti di #VulcanicaMente… Aspettando la TechWeek!

Stay tuned!

Napoli, 29/04/2015

JLAB 2015: la call for startup nel settore del commercio retail con accelerazione a Londra e un premio finale di 100.000£

JLAB è l’acceleratore di startup londinese di John Lewis, in collaborazione con il fondo di investimento L Marks inaugurato lo scorso anno e progettato allo scopo di portare innovazione disruptive nel settore del commercio retail (al dettaglio).
Fino al 1° maggio 2015 è possibile presentare la propria application per entrare a far parte delle 10 startup inserite nel prossimo percorso di accelerazione: i progetti innovativi dovranno essere in grado di rivoluzionare il mondo delle vendite al dettaglio.

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Possono partecipare startup provenienti da tutto il mondo, con un progetto innovativo in una delle seguenti categorie:

1) Meshing the Digital and Physical: tecnologie in grado di aggregare i dati e ottenere informazioni per migliorare la user experience del cliente in negozio, on-line e su mobile;

2) Effortless Payments: tecnologie adatte a facilitare i pagamenti del cliente, passando attraverso i dispositivi mobile;

3) Smart Partners: idee per creare una forza lavoro smart, in modo tale da offrire al cliente la miglior assistenza possibile in negozio;

4) Connected Home: tecnologia utile a sviluppare un’esperienza da casa per il cliente che sia unica, connessa e differenziata;

5) Suprise Us: innovazioni talmente uniche e particolari da non poter essere classificate in nessuna delle categorie precedenti.

Il percorso di accelerazione JLAB ha una durata complessiva di 12 settimane: parte il 6 luglio 2015 per concludersi il 18 settembre. Il percorso di accelerazione si svolge in office spaces dedicati a Londra, e prevede un programma di mentorship ad hoc per le startup che saranno selezionate.

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Entro il 22 maggio 2015 saranno annunciati i progetti che parteciperanno al Pitch Day del 4 giugno, mentre i finalisti inizieranno il percorso di accelerazione JLAB il 6 luglio.
Saranno scelte infatti le migliori 10 startup, che avranno diritto al percorso di accelerazione e ad un finanziamento iniziale fino a 20.000£.
Al termine del percorso, sarà scelta la startup vincitrice attraverso il Demo Day (24 settembre): quest’ultima potrà accedere ad un ulteriore finanziamento fino a 100.000£ e assicurarsi un contratto di partnership con John Lewis.

Napoli, 28/04/2015

Start-Up Contest 2015: un’opportunità per startup e progetti nell’Internet of Things

“Start-Up Contest 2015” è il concorso dedicato a progettisti indipendenti, startup e spin-off universitari indetto da Selezione di Elettronica (rivista edita da New Business Media), Digi-Key (fornitore di servizi e componenti elettronici a livello mondiale) e Superpartes Innovation Campus (laboratorio di sperimentazione e tecnologia hardware e software che si occupa di creazione e sviluppo di nuove iniziative di impresa).

Il concorso si svolge nell’ambito dell’Innovation Day 2015, evento annuale che si svolgerà a Milano il prossimo autunno e che quest’anno ospiterà la finale di Start-Up Contest, con pitch session per i migliori 5 progetti e proclamazione dei vincitori del concorso.

La partecipazione a Start-Up Contest 2015 è aperta ai progettisti indipendenti, alle startup e agli spin-off universitari che presenteranno la domanda di iscrizione on-line (singolarmente o in team) entro il 29 maggio 2015. N.B. La deadline è prorogata al 29 giugno 2015.
Il link con il form di iscrizione è disponibile a questo link: http://www.surveygizmo.com/s3/2076136/Startup-Contest

I progetti ammissibili al concorso possono essere in fase di idea iniziale, di prototipazione o di sviluppo e devono essere in linea con le tematiche dell’Innovation Day 2015: in particolare, l’ambito di riferimento prioritario per questa edizione dell’evento è quello riferito alle applicazioni dell’Internet of Things.

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A titolo esemplificativo, i progetti potranno fare riferimento alle seguenti aree (elencate all’art. 6 del Regolamento):

comunicazione su cavo e wireless;
radiofrequenza & alta frequenza;
tecnologie indossabili;
energy harvesting;
tagging;
home & building automation;
monitoraggio ambiente & sistemi meteorologici;
controllo accessi;
reti di sensori intelligenti;
dispositivi medicali;
fitness e wellness.

I progetti dovranno presentare carattere di innovatività, creatività, producibilità e commerciabilità su vasta scala. Inoltre, dovranno risolvere un bisogno/problema ben definito, avere un adeguato mercato/target di riferimento, prevedere dei vantaggi competitivi.

Electronic circuit boards on the background of electronic scheme

Tra i cinque progetti finalisti che presenteranno il proprio pitch durante l’Innovation Day 2015, la Giuria sceglierà i vincitori che avranno diritto ad un percorso di accelerazione della durata di sei mesi presso Superpartes Innovation Campus, per un valore complessivo di 25.000 € (per saperne di più sui premi: http://www.startupcontest.it/il-premio/).

Per maggiori informazioni: http://www.startupcontest.it/il-concorso/

Napoli, 28/04/2015

Splitting Equity: come suddividere nel modo giusto le quote di una startup

Il portale Entrepreneur ha recentemente pubblicato un post firmato da Drew Handricks (Startup Advisor, specializzato in Marketing) che racchiude alcuni consigli utili per i founder di startup alle prese con un momento caratteristico della vita delle nuove imprese: si tratta della suddivisione dell’Equity, che diventa fondamentale nella fase di passaggio dalla nascita dell’idea al momento in cui quest’ultima sta diventando effettivamente redditizia e remunerativa.

In genere, spiega Handricks, in questa fase capita che tutti coloro che hanno in qualche modo avuto un ruolo nel processo di nascita e crescita dall’idea alla startup cominciano a battersi per avere un pezzetto di quest’ultima, sotto forma di Equity.
Di fronte a questa situazione sono i founder a doversi assumere la responsabilità di suddivisione dell’Equity, tenendo presente sia il principio di giusta suddivisione tra tutti coloro che hanno contribuito alla creazione della startup, sia le necessità e le esigenze fondamentali dell’azienda per raggiungere e mantenere un successo di lungo termine.

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Il problema dell’attività di “Splitting Equity” è rappresentato, secondo l’autore del post, dall’impossibilità di effettuare una suddivisione basata su tagli netti e uguali per tutti: nella maggioranza dei casi sono infatti coinvolte più di due persone ed esplodono disaccordi, dovuti al fatto che alcuni erano coinvolti fin dall’inizio nel progetto e altri sono attivati in seguito, etc. Ecco perchè è consigliabile avere alcune linee guida di riferimento, che Handricks elenca nel modo seguente:

1) Avvantaggiarsi grazie a tools e risorse

Non è possibile affidarsi ad un approccio interamente manuale nella suddivisione dell’Equity di una startup: avere un ruolo importante nelle decisioni da prendere non significa pretendere di controllare manualmente l’intero processo. In altre parole, è utile utilizzare tools automatici (l’autore cita come esempio eShares) per semplificare il processo e risparmiare tempo e risorse. Esistono una serie di tools e risorse sofisticate che possono essere decisamente più utili di un foglio di calcolo in Excel, e vale la pena utilizzarli.

2) Porre l’accento sullo “sweat equity”

Sicuramente i contributi sotto forma di capitale sono indispensabili (e possono e devono essere ricompensati), ma ciò che bisogna veramente premiare è il lavoro offerto e non retribuito (il così detto “sweat equity”). L’Equity va distribuito tra coloro che più di tutti hanno lavorato all’idea, e tra coloro che continueranno a farlo in futuro.
Su quest’ultimo punto è importante capire come intendono proseguire la propria carriera i collaboratori: chi ha intenzione di lasciare il proprio lavoro per proseguire a collaborare full-time con la nostra startup si assume un rischio elevato, che va retribuito in maniera differente rispetto a chi sceglie, ad esempio, di proseguire la propria esperienza nella nostra startup con una collaborazione part-time.

3) Non agire troppo in fretta

Sicuramente è impensabile ritardare troppo la suddivisione dell’Equity, ma al tempo stesso occorre fare attenzione a non incorrere nell’errore contrario, correndo troppo. La parola chiave nell’attività di Splitting Equity è, secondo Handricks, “pazienza”: i founder devono prendersi il tempo necessario per ascoltare tutti i componenti del team, rispondere a tutte le domande, riflettere sulle proprie decisioni. Se l’azienda dovesse riuscire ad avere grande successo, anche un solo punto percentuale in futuro potrà fare un’enorme differenza.

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4) Evitare di essere troppo coinvolti nell’idea originale

Mentre per alcuni il peso maggiore e, di conseguenza, la quota più grande di Equity dovrebbe essere data al co-founder che ha avuto l’idea, Handricks sostiene che questo fattore non deve essere di primaria importanza quando si prendono le decisioni di Splitting Equity. I contributi effettivi in termini di lavoro svolto devono avere la priorità (si tratta dello “sweat equity” di cui si parla al punto 2), tranne nei casi in cui chi ha avuto l’idea iniziale è anche colui che ha lavorato di più.

5) Non lasciare che le emozioni controllino le decisioni

Spesso i co-founder di una startup sono legati tra loro personalmente (per amicizia, legami familiari o precedenti esperienze lavorative). Ciò significa, nella maggioranza dei casi, che si tratta di persone abituate ad interagire non soltanto al lavoro, ma anche negli altri ambiti della vita. Questo aspetto può risultare particolarmente ingombrante nelle decisioni di suddivisione dell’Equity: si cerca infatti di non rovinare le relazioni interpersonali esistenti.
Per questo motivo, l’autore consiglia di mettere in atto uno sforzo supplementare per evitare che le emozioni prendano il sopravvento nelle decisioni di Splitting Equity.

6) Prevedere un periodo di maturazione per le azioni

Sarebbe opportuno, infatti, prevedere per le azioni della startup un periodo di “vesting”, ossia di maturazione per l’acquisizione definitiva delle stesse. Questo perchè ciò che è vero oggi, potrebbe cambiare tra sei mesi o un anno: non si sa mai se un co-founder deciderà di lasciare la startup, e c’è il rischio concreto che vada via continuando a detenere una quota importante della società.

In conclusione, afferma Drew Handricks, l’attività di Splitting Equity può rappresentare uno dei momenti più difficili che i co-founder di una startup deve affrontare: bisogna prendere delle decisioni difficili ed essere pronti ad affrontarne le conseguenze. I consigli contenuti in questo post possono essere un buon punto di partenza.

Per leggere il post originale: http://www.entrepreneur.com/article/245037

Napoli, 27/04/2015

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