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Tag: user experience

Open Banking: la call di Officina Mps per potenziare la User Experience

La Call per idee innovative in grado di migliorare la user experience della Banca attraverso soluzioni evolute.

Banca Monte dei Paschi di Siena, in collaborazione con Accenture, lancia Open Banking, la prima Call di Officina Mps, laboratorio permanente di Banca Monte dei Paschi di Siena,  con l’obiettivo di sostenere la crescita di nuove realtà imprenditoriali a contenuto tecnologico e innovativo.

Il tema su cui le Startup potranno cimentarsi è quello dell’Open Banking, con il quale BMPS si pone l’obiettivo di collaborare con selezionate realtà imprenditoriali per soddisfare determinati bisogni della Banca e dei propri clienti.

I candidati potranno presentare i propri progetti imprenditoriali coerentemente con una delle seguenti categorie di interesse per la Banca:

  • Dati: soluzioni dedicate all’arricchimento del patrimonio informativo della Banca per migliorare la comprensione dei bisogni della clientela e lo sviluppo di nuovi servizi;
  • Soluzioni FinTech: soluzioni innovative che fanno leva sulle nuove tecnologie digitali per rafforzare l’offerta tradizionale della Banca;
  • Ecosistemi Digitali: servizi per ampliare l’offerta della Banca e rispondere alle esigenze a “tutto tondo” della clientela Privati ed Imprese.

Le proposte progettuali selezionate avranno la possibilità di entrare in contatto con Top Manager di BMPS per discutere su una collaborazione al fine di creare progettualità di valore per Banca, clienti, imprenditori e territoriBanca Monte dei Paschi di Siena si riserva, comunque, la facoltà di coinvolgere anche nei mesi successivi alla chiusura della Call in oggetto tutti i team che hanno presentato delle proposte progettuali allo scopo di valutare, ed eventualmente dare corso a uno sviluppo delle progettualità presentate, qualora le proposte fatte risultino di particolare interesse per BMPS.

Per partecipare alla Call Open Banking, la deadline è fissata entro le ore 24:00 del 31 gennaio 2020, attraverso la compilazione del form al seguente link: http://www.officina.mps.it/login/login.html?to=%2farea-riservata%2fopen-banking.html

Per maggiori informazioni è possibile consultare il Regolamento al seguente link: http://www.officina.mps.it/static/upload/reg/regolamento_officinamps.pdf

GDG DevFest Campania 2019: CALL 4 Developer, Maker, Dreamers & Creatives

L’evento dove avrà luogo una maratona di 24h no-stop per lo sviluppo di progetti innovativi.

Il 5 e 6 ottobre 2019 si svolgerà, presso il Centro Commerciale Campania a partire dalle ore 14:30, il Google DevFest Campania 2019: evento annuale, organizzato dal Google DevelopersGroup Campania, durante il quale saranno offerte numerose sessioni di talk tecnici che avranno come protagonisti tanti Professionisti di settore, Startupper, Google expert e Googlers.

Il Centro Commerciale sarà una location di eccezione ideale per accogliere un evento di questo tipo, infatti, metterà a disposizione degli ospiti uno spazio confortevole e accogliente che fungerà da stimolo cognitivo e sarà in grado di creare l’atmosfera perfetta per un meeting sulle nuove tecnologie.

L’evento è totalmente gratuito e sarà l’occasione per condividere esperienze e impressioni sulle novità tecnologiche per gli sviluppatori che saranno il tema principale dei talks previsti. Ma, non solo, grazie alla collaborazione con diverse aziende d’eccellenza sarà data l’opportunità ai presenti di interfacciarsi con queste ultime e di usufruire di utili consigli di orientamento professionale.

Già durante le sessioni tecniche e fino al 6 ottobre a DevFest avrà luogo un hackhaton: una maratona di 24h no-stop, i partecipanti soggiorneranno per 24h nel Centro, avendo ogni tipo di confort e di supporto allo sviluppo di un progetto innovativo.

I partecipanti, singoli o team, dovranno realizzare un progetto con caratteristiche innovative su temi che verranno rilasciati durante l’evento. I progetti sviluppati verranno presentati dai partecipanti al termine delle 24 ore dinnanzi una giuria di esperti dei settori più disparati e saranno votati in base a quattro criteri di valutazione: innovazione, user experience, graphic design ed attinenza al tema scelto.

Per partecipare all’evento GDG DevFest Campania 2019 è possibile attraverso la compilazione del form al seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-google-devfest-campania-2019-72763009119?aff=odeimcmailchimp&mc_cid=4fc43c5e78&mc_eid=a50d9c14e3

Torna a Napoli HackNight@Museum – The Big Hack: appuntamento il 6 e 7 ottobre!

Un interessante appuntamento per l’ecosistema napoletano dell’innovazione: torna HackNight@Museum – The Big Hack

E’ previsto per domani e dopodomani, sabato 6 e domenica 7 ottobre 2018, l’appuntamento con HackNight@Museum – The Big Hack. Si tratta di un intero weekend di creatività, tecnologia e condivisione non-stop ospitato dalla suggestiva location del Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte.

L’evento, promosso dalla Regione Campania e realizzato da Maker Faire Rome e Sviluppo Campania, in collaborazione con Museo e Real Bosco di Capodimonte e con la Apple Developer Academy – Federico II di Napoli, è totalmente gratuito e si rivolge a developer, maker, ingegneri, designer, startupper, studenti e communication expert con tanta voglia di mettersi in gioco e cimentarsi nella realizzazione di nuovi progetti e applicazioni in svariati ambiti: monitoraggio energetico, salvaguardia dell’ambiente, gamification, georeferenziazione e soluzioni digitali per la user experience.

HackNight@Museum – The Big Hack sarà una vera e propria maratona che partirà con la presentazione dell’iniziativa alle 9:00 di sabato 6 ottobre, per concludersi alle 15:00 di domenica 7 ottobre. Nel corso della maratona, i partecipanti formeranno dei team che saranno supportati e assistiti nello sviluppo dei progetti dai mentor.

Al termine della giornata di domenica, saranno scelti i migliori progetti per ciascuna delle challenge in concorso e saranno assegnati i relativi premi. Tra i promotori delle challenge di HackNight@Museum – The Big Hack: RFI – Rete Ferroviaria Italiana, Tecno, Procter & Gamble, Regione Campania – Almaviva e tanti altri (qui, l’elenco dettagliato delle challenge proposte e qui quello dei relativi premi).

Per iscrizioni: http://hacknight.makerfairerome.eu/it/iscrizione/
Per leggere il Regolamento: http://hacknight.makerfairerome.eu/it/regolamento/
Per tutte le altre info: http://hacknight.makerfairerome.eu/it/Ancora tante opportunità riservate a innovatori e startupper napoletani (e non solo!): è aperta la call for ideas di #VulcanicaMente4R! Tanti premi in palio, sia in denaro che in servizi, per le migliori idee di impresa innovativa che avranno accesso ai percorsi di validazione del CSI – Incubatore Napoli Est: tutte le informazioni per partecipare sono disponibili qui! 

Vi ricordiamo, infine, l’appuntamento con il secondo e ultimo Scouting Day di #VulcanicaMente4R è fissato per il 19 e 20 ottobre: per partecipare all’evento, completamente gratuito, basta compilare il modulo di partecipazione disponibile qui

Sei utili consigli di business dal CEO di una startup di successo planetario: il talk di Sean Rad (Tinder) al Web Summit

Nel corso dell’ultimo Web Summit, che si è svolto dal 3 al 5 novembre 2015 a Dublino, il CEO e co-founder di Tinder Sean Rad ha tenuto un interessante talk sulla sua esperienza nell’azienda che rappresenta oggi il player più importante a livello mondiale nel settore del dating on-line: nel corso del suo intervento, spiega l’attuale situazione di Tinder, gli obiettivi per il futuro e, soprattutto, come è riuscito a raggiungere con la sua startup il grande successo di cui gode attualmente.

ceo tinder

Sean Rad sta attualmente vivendo il grande sogno di ogni startupper: Tinder registra al momento oltre 1.500.000 appuntamenti a settimana, di cui oltre un milione rappresentano appuntamenti di nuovi iscritti. Tinder è presente in 194 Paesi nel mondo, con un Business Model che prevede una versione free per tutti gli iscritti con la possibilità di scaricare la versione a pagamento dell’applicazione per gli utenti che desiderano usufruire dei servizi aggiuntivi (la stragrande maggioranza delle revenue di Tinder, spiega Rad, deriva proprio dall’app a pagamento).
Tinder si conferma ogni giorno come una startup di enorme successo, che nel giro di tre anni è riuscita a crescere come nessun’altra piattaforma era riuscita a fare prima.

Ma come hanno fatto Sean Rad ed i suoi soci (Justin Mateen e Jonathan Badeen) a raggiungere questi livelli?

Nel corso del suo talk al Web Summit, Rad ha condiviso con i presenti alcuni spunti e consigli per portare al successo la propria startup: vediamo quali sono.

1) Ama quello che fai, e crea un team fantastico!

Fin dall’inizio del suo discorso, ciò che traspare dalle parole di Sean Rad è la grande passione per il lavoro che svolge: “E’ bellissimo. Siamo orgogliosi di ciò che facciamo. Ci piace molto”.

Circa un anno fa, Rad è stato sostituito nel ruolo di CEO da Christopher Payne, ex dirigente di eBay, Amazon e Microsoft: ma la guida del nuovo CEO non ha portato buoni frutti e gli altri membri del CdA di Tinder hanno restituito a Rad la sua posizione da CEO.

Nonostante fosse stato rimosso dal ruolo di CEO, Rad ha sempre continuato a lavorare con impegno e a sostenere e consigliare il nuovo CEO nel suo lavoro e nelle scelte strategiche. Tuttavia, come dicevamo, l’esperienza di Payne come CEO di Tinder non è stata particolarmente brillante.

Rad afferma che ci sono un sacco di motivi per cui la scelta di dare a Payne il ruolo di CEO non ha funzionato, ma in ogni caso a lui non importa quale ruolo e quali attività doveva svolgere in azienda: l’importante è continuare a lavorare con il team e fare ciò che serve alla startup, “anche lavare i pavimenti, se necessario”.

Ma in che modo Rad si approccia al suo lavoro di CEO ogni giorno? La sua risposta è interamente centrata sull’apprendimento continuo: si approccia al lavoro come se ogni giorno stesse imparando qualcosa di nuovo. E come a fine giornata sia fondamentale che tutto il team senta di aver imparato qualcosa.

E’ questo tipo di approccio, secondo Rad, che identifica un grande team per una startup: occorre riunire in squadra persone appassionate e pronte ad imparare qualcosa di nuovo ogni giorno.

2) Raccogliere dati e massimizzarne l’utilizzo

Quando una startup riesce ad avere accesso ad un grande quantitativo di dati sarebbe negligente a non utilizzarli per il bene dell’azienda: i dati vanno raccolti nel maggior numero e con la maggior attenzione ed accuratezza possibili, per poi utilizzarli per lo sviluppo del prodotto.

Tinder, ad esempio, ha potuto disporre di una grande moltitudine di dati raccolti sulla “single culture”: di recente hanno condotto un sondaggio su 300.000 utenti, da cui è risultato che oltre l’80% degli utenti di Tinder utilizzavano l’app per cercare una relazione stabile e duratura, e solo il restante 20% era interessato a brevi amicizie.

Ancora, racconta Rad, grazie alle ricerche, alla raccolta e all’utilizzo accurato dei dati Tinder è in procinto di rilasciare un “grande cambiamento” del suo algoritmo, in grado di aumentare il numero di corrispondenze del 30% e, di conseguenza, migliorare l’esperienza dell’utente sulla base dei suoi bisogni.

Lo scopo della raccolta dei dati deve essere, per una startup, quello di utilizzarli nella maniera più efficace allo scopo di migliorare il prodotto e la user experience.

3) Accetta allo stesso modo le buone e cattive recensioni della stampa

Rad si ispira ad un verso di Ruyard Kipling, secondo il quale nella vita si attraversano sia trionfi che disastri, ed entrambi vanno accettati e trattati allo stesso modo: è proprio ispirandosi a questo concetto che Rad si approccia alla “cattiva stampa”. Anche perché è convinto che la stampa sia predisposta a focalizzarsi sempre su ciò che è controverso.

Secondo Rad, la stampa si concentra raramente sui fatti e la sostanza, ed ha la tendenza a cercare le prove a conferma di ciò che sono convinti di voler dimostrare: il team di Tinder cerca quindi di stare il più possibile vicino al proprio audience di riferimento, e ad oggi questo atteggiamento li porta ad avere un feedback positivo dai propri utenti. Questa è l’unica cosa su cui si concentrano Rad ed il suo team, ferma restando l’apertura ad accogliere tutti i punti di vista.

In sostanza, afferma Rad, quando una startup ha impatto sulla società e sulla cultura sarà sempre esposta alle critiche: la cosa migliore è semplicemente accoglierle, esattamente come i pareri positivi.

4) Non fermarsi mai: innovare continuamente e costantemente

Nei prossimi sei mesi, Tinder si aspetta di vedere la propria dating app muoversi più velocemente ed aggressivamente che mai. L’applicazione è stata già aggiornata con nuove funzionalità di recente, maggiormente vicine alle esigenze dei clienti.

Il team di Tinder è sempre e costantemente alla ricerca di nuove modalità per migliorare l’esperienza dell’utente, ed è proprio per questo motivo che è stato modificato l’algoritmo (come accennato, la nuova versione sarà rilasciata a breve).

In sostanza, Rad è convinto che c’è sempre da lavorare per innovare il prodotto.

5) Focus sulle risorse a disposizione

Rad è molto attento a non farsi distrarre dai feedback e suggerimenti che arrivano ogni giorno dall’ampia ed impegnativa base di utenti di Tinder: si tratta infatti di una fonte inesauribile e costante di suggerimenti per nuove funzionalità da implementare.

La parte più difficile è riuscire a stabilire le giuste priorità: occorre infatti lavorare molto per diventare bravi nel bilanciamento di priorità e risorse a disposizione. Di fronte a tanti utenti, la soluzione più semplice ed efficace è quella di riuscire a trovare ciò che avrà impatto sul maggior numero di utenti possibile.

Per Rad e per l’intero team di Tinder, la mission è semplice, chiara e ben definita: “Fin dal primo giorno, il nostro obiettivo è stato quello di scoprire ogni singola relazione possibile”.

Allo stesso modo, la più grande frustrazione è quella di non riuscire a trovare il matching giusto per l’utente. La difficoltà di Tinder è intrinseca al mondo cui si rivolge: le relazioni sono la parte più importante e più difficile nella vita delle persone, e vanno trattate con rispetto ed attenzione.

6) Competere con se stessi, non con i rivali

Come è accaduto per Uber, Facebook, Airbnb ed altre startup di successo planetario, Tinder è diventato il nome utilizzato da migliaia di startup al mondo per descrivere in termini semplici ciò che cercano di fare con il proprio business.

Naturalmente, tra queste startup ci sono quelli che potrebbero rappresentare dei potenziali concorrenti: come si pongono Rad ed il team di Tinder di fronte a tutto questo?

Da quando Tinder ha iniziato a scalare, si trova in una posizione decisamente confortevole: tuttavia, per un imprenditore è fondamentale essere abbastanza realistico da avere ben chiaro quale potrebbe essere “the next big thing” nascosta dietro l’angolo.

Allora qual è l’approccio di Tinder a questo aspetto del business? Semplicemente, afferma Rad, “Siamo in competizione con noi stessi. Tutti cercano di diventare il prossimo Tinder” ma loro non si preoccupano troppo della concorrenza. Sono lusingati di questo successo, stanno attenti ad osservare con attenzione il mercato e le altre applicazioni che vengono rilasciate ogni giorno, ma si impegnano costantemente e quotidianamente allo scopo di migliorarsi.

Quando si ha un successo planetario, non bisogna fermarsi ed adagiarsi: il lavoro di ogni giorno è finalizzato a migliorare continuamente se stessi.

E infine, cosa c’è in serbo per il 2016? Recruiting è la parola chiave con cui Rad conclude il suo talk al Web Summit. Tinder ha bisogno di trovare le persone giuste per arrivare dove si è prefissata, e questa è una delle attività più difficili per una startup che sta scalando.

FONTE: http://startups.co.uk/6-business-insights-from-tinder-ceo-sean-rads-web-summit-talk/

Napoli, 19/11/2015

Travelport Labs Incubator – La call per startup tech nel settore Travel offre 15K e 4 mesi a Denver

Travelport Labs Incubator è uno dei più importanti acceleratori a livello globale completamente focalizzato su startup tecnologiche nel settore travel: ogni anno, seleziona un numero limitato di startup che avranno accesso al percorso nella sede statunitense di Denver (Colorado).

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Fino al 30 ottobre 2015 è possibile inviare la propria application per le selezioni del programma 2016: il link di riferimento è https://www.f6s.com/travelportlabsincubator

Attraverso la call, Travelport Labs Incubator sceglierà le migliori 9 startup in tutto il mondo, che riceveranno un fondo da 15.000$ (con cessione dell’8% in Equity) e la partecipazione al percorso di accelerazione travel tech focused offerto dall’incubatore.

Il percorso, della durata di quattro mesi, partirà a febbraio 2016 e prevede l’accesso alla Travelport Commerce Platform con un programma personalizzato di mentorship e coaching.

Le aree di business sulle quali verte il percorso presso Travelport Labs Incubator spaziano dalla ricerca, alla user experience, passando per il marketing, il product management, l’application development.

Per maggiori informazioni: http://www.travelport.com/labs/incubator-apply-fall-2015

Napoli, 12/10/2015

Appathon 2015: da UniCredit un montepremi da 18.000€ per una maratona da 24h di sviluppo app fintech

UniCredit lancia il contest “Appathon 2015”, una maratona di 24 ore che si svolgerà il 7-8 novembre a Milano aperta a team composti da App Developer, Web Designer e Marketing Specialist con un progetto per lo sviluppo di un’app focalizzata nel settore finanziario.

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Nello specifico, Appathon 2015 prevede tre tipologie di sfida:

1. Customer Centric Wallet: app in grado di arricchire e migliorare l’attuale esperienza di pagamenti mobile, con nuove funzionalità da implementare su devices quali Apple Watch, New Samsung Gear, dispositivi indossabili Android. La sfida consiste nel riuscire a sviluppare nuove informazioni e funzionalità aggiuntive per smart watches, come ad esempio la possibilità di trasferimento di denaro.

2. Social Media & UniCredit Mobile Banking: si tratta di creare nuove soluzioni per integrare i pagamenti mobile con i più importanti social network, da implementare attraverso app mobile (iOS e Android) sia per smartphone che per Apple Watch. Da tenere in considerazione nello sviluppo delle app le limitazioni imposte dalla normativa sulla privacy e sulle informazioni sensibili.

3. Value Added Services: si tratta di implementare nuovi servizi “a valore aggiunto”, che non siano strettamente inerenti il settore bancario, da affiancare a quelli dello stesso genere che UniCredit offre attualmente ai propri clienti. Ad esempio, esiste attualmente un servizio attraverso il quale i clienti UniCredit possono accedere alle offerte immobiliari e sottoscrivere un mutuo. Le soluzioni dovranno essere app mobile (iOS e Android) per Apple Watch, New Samsung Gear, dispositivi indossabili Android.

La partecipazione ad Appathon 2015 è aperta a team composti da un minimo di tre fino ad un massimo di 5 membri, che dovranno essere maggiorenni e residenti in Italia.
Le domande di partecipazione possono essere inviate entro la deadline fissata al 18 ottobre 2015, compilando il form di iscrizione disponibile al seguente link: https://www.appathon.eu/it/applynow.html

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UniCredit selezionerà 25 team per partecipare all’Appathon 2015, che dovranno sviluppare nel corso di 24 ore un’app inerente una delle tre sfide esposte in precedenza. Le app andranno sviluppate in uno dei tre seguenti sistemi operativi: iOS, Android, Windows Mobile.

La Giuria di Appathon 2015 sceglierà i tre vincitori del contest sulla base di criteri inerenti l’innovazione, la user experience, il graphic design, l’attinenza al tema prescelto e sulla base di una valutazione di tipo tecnico.

Ai tre team vincitori di Appathon 2015 anrà un montepremi in denaro di 18.000€ così suddiviso:

1° Team classificato: 10.000€
2° Team classificato 6.000€
3° Team classificato: 2.000€

Inoltre, per tutti i team partecipanti al contest che rispettano i requisiti di partecipazione, è previsto l’invito ad una serie di incontri informativi propedeutici alle selezioni per il Programma UniCredit Startlab Fintech Accelerator.

Per maggiori informazioni: https://www.appathon.eu/it.html

Napoli, 02/10/2015

Agos 4 Ideas: da Agos ed H-Farm, un contest per l’innovazione nel settore del credito ai consumatori

Agos4Ideas – Innovare la Customer Experience è l’iniziativa ad opera di AGOS ed H-Farm che nasce sotto forma di contest per la ricerca e la selezione di progetti incentrati su soluzioni innovative nell’ambito della Customer e User Experience da applicare nelle relazioni dei clienti con Agos.

Nata nel 1986, Agos è oggi società leader nel mercato del credito ai consumatori in Italia: Agos4Ideas è quindi alla ricerca di innovazioni in grado di sfruttare al meglio le potenzialità della comunicazione digitale in ambito mobile o attraverso nuovi canali di relazione con i clienti.

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In particolare, le linee guida previste dal contest sono:

Idee nuove, che non siano già presenti sul mercato bancario e finanziario;
Soluzioni che possano migliorare la vita del cliente ed accrescere la sua soddisfazione nelle relazioni con Agos;
Parole chave del contest sono: mobilità, semplicità, piacevolezza e creatività.

Possono partecipare a Agos4Ideas team di lavoro informali e startup operanti in territorio italiano, che invieranno la propria application entro il 19 luglio 2015 al seguente link: http://www.itespresso.it/startup-e-giovani-iniziativa-di-ing-bank-e-h-farm-108855.html

Al termine delle selezioni, Agos premierà il vincitore con uno dei seguenti premi in palio:

contributo a fondo perduto di 10.000€
programma di accelerazione ad H-Farm della durata di tre mesi (H-CAMP Fall 2015).

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Qualora Agos scelga di premiare il vincitore con il programma di accelerazione, il premio in palio consisterà in uno spazio di co-working con vitto e alloggio per i componenti del team, assieme ad un trimestre di coaching e mentoring erogata dal network di H-Farm.

Per maggiori informazioni: http://www.agos4ideas.it/

Napoli, 22/06/2015

Don’t Panic: la call for startup di 42Accelerator offre 15K cash ed un percorso di 6 mesi a Torino

42Accelerator, acceleratore di startup con sede a Torino, apre la sua call internazionale alla ricerca dei migliori team e progetti di impresa disruptive e ad alto potenziale di crescita: la deadline è fissata al prossimo 15 luglio.

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La call “Don’t Panic” è aperta a startup in fase Early Stage, senza limiti di età né di provenienza geografica, con una predilizione per i seguenti settori:

ICT, Meccatronica, Internet of Things, Gaming.

Alle startup selezionate, 42Accelerator offre 15.000€ cash ed un percorso di accelerazione della durata di 4/6 mesi (con due DemoDay, uno nazionale ed uno internazionale), a fronte del 5/10% di Equity. Il percorso si svolgerà a Torino a partire da settembre 2015, con obbligo di imopegno full time da parte del team dei founder.

Si tratta di un percorso di accelerazione che attraversa quattro step:

1) Problem Validation, 2) Offer Validation, 3) Solution Validation, 4) Transition to Growth.

Scopo delle fasi è quello di accompagnare le startup ad ottenere una serie di risultati: Problem/Solution Fit, Product/Market Fit, ed infine Growth, la crescita vera e propria.

42Acceleration garantisce un percorso di mentorship multidisciplinare, grazie ad un team di esperti in svariate tematiche-chiave per le startup: tra queste, ricordiamo ad esempio metodologia lean, crowdfunding, design thinking, prototipazione hardware e software, marketing digitale e lead generation, corporate venture.

I mentor affiancheranno i team allo scopo di convalidare il mercato, attraverso un percorso “out of the building” per testare il prodotto e pianificare eventuali pivot, in modo tale da garantire ai clienti ed utenti la miglior user experience possibile.

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Le startup avranno infine la possibilità di entrare in contatto con potenziali investitori, per riuscire a reperire i fondi necessari ad ottenere una beta pubblica da lanciare sul mercato.

Napoli, 10/06/2015

IC Tomorrow: sei sfide sulle Wereable Technologies per startup europee da Innovate UK

IC Tomorrow è l’iniziativa dedicata a startup europee di Innovate UK: si tratta di un Innovation Contest dedicato a progetti digitali incentrati sulle Wereable Technologies (tecnologie indossabili) che mette in contatto startup e PMI dell’area UE con partner e investitori di rilevanza internazionale, attraverso un network comprendente stakeholders di diversi settori: tra questi, ricordiamo ad esempio musica, film, fashion, TV, educazione, cultura, sport, healthcare, finance.

In particolare, il Contest IC Tomorrow offre con la sua call for ideas la possibilità di accedere a sei finanziamenti da 35.000 sterline ciascuno, per i vincitori delle sei Challenges previste:

1) Sport & Wellbeing

La prima sfida è dedicata al tema “Sensor technology and tracking performance“: si tratta di individuare soluzioni innovative di Wereable Technologies in grado di dare valore aggiunto nello sport, la salute e il benessere.

Le soluzioni potranno essere dedicate a migliorare l’esperienza dell’atleta, dell’allenatore o di qualsiasi soggetto del team sportivo, in una o più delle seguenti categorie:

Comfort e divertimento;
Sicurezza, prevenzione degli infortuni e recupero;
Miglioramento delle performance.

Il progetto vincitore sarà sviluppato e sperimentato in collaborazione con due partner (McLaren Technology Group e Loughborough University) per un periodo minimo di tre mesi, prima di accedere ad un mercato più ampio per la commercializzazione.

2) Entertainment

La seconda sfida è focalizzata sul tema “Wearables for kids“, e il partner per il progetto vincitore è Walt Disney Company.
I partecipanti a questa sfida dovranno creare un dispositivo indossabile innovativo dedicato ai bambini: l’idea nasce dalla consapevolezza che, oggi, i bambini sono spesso più bravi dei loro genitori con la tecnologia ed è per questo che l’esigenza di sicurezza per i dispositivi dedicati ai più piccoli è un aspetto di importanza crescente.

I candidati dovranno prestare particolare attenzione, nella realizzazione del proprio progetto, ad aspetti relativi a entertainment, usability, sicurezza, connettività con altri prodotti rilevanti Disney (ad esempio film, programmi TV, giocattoli e parchi a tema), personalizzazione.

Il progetto vincitore della Challenge Two sarà sperimentato per almeno tre mesi dalla Disney, prima di essere commercializzato su un mercato più ampio.

3) Hospitality

La terza sfida è incentrata sul tema “Guest-centred experience through wearables“, ed è legata al settore dell’ospitalità ricettiva: lo scopo dei progetti è quello di offrire soluzioni tecnologiche innovative per ristoranti, alberghi, bar, palestre, sale congressi, etc.
In particolare, si cercano soluzioni in grado di coordinare questa tipologia di servizi, allo scopo di offrire al cliente un’esperienza integrata e personalizzata.

I progetti di Wereable Technologies applicati al settore Hospitality adatti a partecipare a IC Tomorrow dovranno tenere in attenta considerazione una serie di aspetti, tra cui:

Posizione dei dipendenti e gestione delle attività di monitoraggio,
Metodologie di Alerting per i dipendenti,
Comunicazione agli ospiti,
Gestione e utilizzo di dati e informazioni,
Utilizzo di tecnologie di geolocalizzazione o legate al meteo per offrire servizi innovativi ai clienti.

Il progetto vincitore si questa sfida potrà sperimentare la sua soluzione innovativa per un periodo minimo di tre mesi nelle strutture del partner glh Hotels, il maggior operatore alberghiero di Londra (36 hotel, oltre 8.000 camere e 370 sale conferenze). La sperimentazione con un partner così grande sarà l’opportunità per verificare future collaborazioni con più ampia commercializzazione del prodotto.

4) Health & Safety

La quarta sfida è legata all’industria ferroviaria, e in particolare al tema del “Reacting to the local environment“: si tratta di individuare soluzioni tecnologiche innovative che forniscano un’interfaccia tra l’ambiente, i dati esterni e il benessere delle persone.
Nell’industria ferroviaria riveste infatti un ruolo preponderante il problema della sicurezza: obiettivo primario dei progetti deve essere, quindi, ridurre il rischio per i lavoratori quando svolgono mansioni pericolose.

Tra gli esempi di sfide specifiche in questo settore, si ricordano l’evitamento della folgorazione (linee 25kV), i pericoli per movimenti ad alta velocità (treni, automobili, etc.), i pericoli per movimenti a bassa velocità (ruspe, camion, etc.), i pericoli a livello di infrastrutture (cavi sotterranei, acqua, altezza, etc.).

Il vincitore della Challenge Four avrà l’opportunità di sviluppare e testare la propria soluzione con due grandi colossi del settore: Network Rail e Amey.

5) Accessibility

La quinta sfida è dedicata all’utilizzo delle tecnologie indossabili per i disabili: il tema è “Unlocking accessibility through wearables“, declinata sia on-line che off-line, in particolare riguardo l’autenticazione e l’identità.

Spesso i disabili hanno difficoltà nell’utilizzo delle interfacce digitali che assumono, invece, un ruolo sempre più centrale nella vita moderna: ecco perchè IC Tomorrow è alla ricerca di soluzioni innovative digital based che siano semplici da usare, accessibili, sicure anche per chi ha difficoltà dovute a disabilità.

La soluzione vincente sarà sperimentata in collaborazione con Atos (nello specifico con il Centro Inclusive User Experience) per un periodo minimo di tre mesi, prima di procedere ad una più ampia commercializzazione.

6) Design

La sesta e ultima sfida è per soluzioni “Plug-and-play for textile wearables“, dedicata alle innovazioni tecnologiche indossabili legate ai tessuti. Si tratta quindi di un campo di applicazione molto vasto, che si ricollega alle ultime tendenze tecnologiche come l’Internet of Things, i sensori e le Smart Cities.

La sfida è quella di progettare soluzioni che risolvano i problemi di interfaccia tra dispositivi, convertendole in applicazioni adatte ai tessuti (interfaccia digitale/tessuto). Le interfacce devono essere di semplice utilizzo (plug-and-play), per essere facilmente implementate da artisti, designer e creativi.

Il progetto vincitore avrà la possibilità di lavorare per almeno tre mesi allo sviluppo della propria soluzione con i ricercatori e scienziati della Queen Mary University of London, con accesso ai laboratori e alle attrezzature dell’Università.

Per partecipare a IC Tomorrow occorre inviare la propria candidatura entro la deadline fissata per il 10 marzo 2015, attraverso il form di iscrizione disponibile al seguente link: https://ictomorrow.innovateuk.org/web/wearable-technology-innovation-contest/apply

I migliori 18 progetti saranno selezionati ed invitati a partecipare all’evento previsto il 20 aprile 2015, durante il quale i team presenteranno alla Giuria il proprio pitch. Al termine dell’evento saranno scelti i sei vincitori, che avranno diritto ad un premio da 35.000 sterline più la collaborazione prevista per ciascuna delle sei sfide.

Per maggiori informazioni:

https://ictomorrow.innovateuk.org/web/wearable-technology-innovation-contest/overview
https://ictomorrow.innovateuk.org/documents/20017019/0/Wearable%20Technologies%20Innovation%20Contest%20Brief
https://ictomorrow.innovateuk.org/documents/20017019/0/Wearable%20Technologies%20Innovation%20Contest%20Guidance%20For%20Applicants

Napoli, 09/02/2015

Value Creation e Value Capture: come cambia il Business Model di una startup con la diffusione dell’Internet of Things?

In un interessante post pubblicato dal Network Blog della Harvard Business Review, Gordon Hui (leader della Business Design & Strategy per la società di consulenza americana SmartDesign) ha approfondito un tema interessante per startup e imprese innovative: le implicazioni sul Business Model causate della crescente diffusione dell’Internet of Things.

Le implicazioni e le nuove opportunità offerte dall’IoT e dalle soluzioni cloud-based ad esso correlate sono infatti di rilevanza fondamentale per le nuove imprese, in particolare in tema di value creation (creazione del valore) e value capture (monetizzazione del valore): è risaputo, infatti, che la creazione di valore rappresenta il cuore di qualsiasi Business Model, in quanto coinvolge tutte le attività fondamentali di un’azienda ed è la motivazione alla base delle decisioni di acquisto del cliente.

Nelle aziende tradizionali, creare valore significava individuare le esigenze durature del cliente e produrre sulla base di queste delle soluzioni di prodotto altamente progettate e, nella maggior parte dei casi, standardizzate.
Le aziende moderne, invece, devono fare i conti con l’innovazione continua ed incrementale e con le sue conseguenze: cambiano infatti gli aspetti relativi alla concorrenza (che cambia e cresce in maniera più rapida rispetto al passato) e si accorcia la vita dei prodotti, che diventano più rapidamente obsoleti.

In un mondo connesso e internet-based, i prodotti non sono più fatti per durare nel tempo: grazie agli aggiornamenti on-line, è possibile inviare al cliente con regolarità nuovi aggiornamenti e nuove funzioni/caratteristiche, è possibile rispondere al comportamento dei clienti in tempo reale grazie alla tracciabilità dei prodotti e, soprattutto, i prodotti possono essere connessi tra loro portando a nuove analisi previsionali più efficienti, ad un’ottimizzazione dei prodotti più efficace, a nuove user experience personalizzate.

Albert Shun, Partner Direct di UX Design per Microsoft, osserva: “I business model riguardano la creazione di esperienze di valore. E con l’Internet of Things, si può davvero capire come un cliente vive un’esperienza, che sia entrare in un negozio, acquistare un prodotto o usarlo, e infine capire cos’altro è possibile fare con quel prodotto/servizio. E’ possibile rinnovare l’esperienza, dargli nuova vita”.

Così come per la creazione di valore, il cloud impone un nuovo modo di approcciarsi anche alla monetizzazione del valore per il cliente.
Nella maggior parte delle aziende tradizionali, la monetizzazione del valore richiedeva semplicemente di fissare il prezzo giusto per ottenere il massimo dei profitti dalla vendita di un determinato prodotto. I margini vengono massimizzati in base alle principali leve dell’azienda, che stabiliscono il controllo su alcuni punti chiave della catena del valore (costi delle materie prime, brevetti, brand).

Vediamo quindi, in maniera schematica, come cambia la concezione del Business Model nelle attività di value creation e value capture con l’avvento dell’Internet of Things:

VALUE CREATION

Bisogni del cliente: nelle aziende tradizionali, si risolvono i problemi del cliente in maniera reattiva. Con l’IoT le esigenze e i bisogni vengono rilevati in tempo reale o ancora in fase emergente, con un approccio predittivo.

Offerta: per le aziende tradizionali, l’offerta consiste in un prodotto che viene immesso sul mercato e resta uguale finché il tempo lo renderà obsoleto e sarà necessario costruire un nuovo prodotto. L’avvento dell’Internet of Things permette di aggiornare continuamente il prodotto e di creare delle sinergie di valore attraverso la connessione ad altri prodotti.

Ruolo dei dati: nelle aziende tradizionali i dati venivano raccolti ed utilizzati per i futuri prodotti, mentre oggi le informazioni provengono da più fonti e convergono creando esperienze utili per aggiornare i prodotti attualmente sul mercato o aggiungere ad essi funzionalità e servizi.

VALUE CAPTURE

Path of Profit: nelle aziende tradizionali, il profitto cambia quando si vende sul mercato un nuovo prodotto o servizio. Gli aggiornamenti possibili grazie all’IoT offrono la possibilità di generare profitto attraverso entrate ricorrenti, che non dipendono necessariamente da nuove vendite.

Punti di Controllo: nelle aziende tradizionali è possibile controllare vari punti/livelli della catena del valore, mentre grazie all’Internet of Things si creano prodotti personalizzati e basati sul contesto (effetti del network sui prodotti).

Sviluppo delle Competenze: le aziende tradizionali utilizzano come leva per il profitto le core competences, le risorse e i processi già esistenti. Grazie all’avvento dell’IoT è possibile capire quali sono eventuali partner presenti nell’ecosistema di riferimento per aumentare i profitti dell’azienda.

In conclusione, con l’avvento dell’Internet of Things si ribalta la visione tradizionale delle aziende product-based: mentre per queste ultime le fonti di reddito possibili sono incentrate sulle vendite di nuovi prodotti, l’attuale situazione permette di aumentare le fonti di reddito, allargandole ad eventuali aggiornamenti, up-dates e personalizzazioni.

Il Business Model deve tenere in considerazione questa situazione, mettendo al centro ciò che consente di generare ricavi correnti: in caso contrario, come afferma Renee DiResta (O’Reilly AlphaTech Ventures), la startup baserebbe il proprio sviluppo sulla speranza che i clienti sviluppino una tale fedeltà al brand da acquistare anche un secondo prodotto presso l’azienda.

Altro aspetto fondamentale di cui tener conto nel Business Model è quello delle opportunità di partnership offerte dallo sviluppo dell’IoT: oggi, come afferma Zach Supalla (CEO della piattaforma open source Spark), non è più possibile pensare ad un’azienda “solitaria”, che agisce in un mercato “vuoto”. Una startup deve pensare non soltanto a come monetizzerà i propri profitti, ma anche a come il prodotto permetterà ad altri di generare e monetizzare valore.

Infine, l’autore evidenzia come la scelta tra una delle strategie competitive “tradizionali” identificate da Michael Porter (differenziazione, leadership di costo, focus) non sia più un approccio adatto alle startup e alle imprese che si muovono in settori in cui si fa strada l’Internet of Things: oggi, le tre strategie non si escludono automaticamente l’una con l’altra, ma possono essere utilizzate in maniera congiunta, rafforzandosi reciprocamente e migliorando i risultati in termini di value creation e value capture.

Per saperne di più, il post originale di Gordon Hui è disponibile al seguente link: http://blogs.hbr.org/2014/07/how-the-internet-of-things-changes-business-models/

Napoli, 05/08/2014

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