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Tag: spese

8 consigli per startup e piccole imprese da parte di esperti imprenditori

Startup e piccole imprese da portare al successo: qualche consiglio utile da parte di chi ce l’ha fatta

Diventare un imprenditore di successo è il sogno di ogni startupper e aspirante tale: essere il capo di se stessi, creare qualcosa da zero, offrire soluzioni utili sul mercato, guadagnare con la propria impresa è un sogno che spesso, purtroppo, è difficile da realizzare.

Secondo le statistiche, sono tantissime le startup che falliscono: la Harvard Business Review segnala una percentuale di startup fallite pari addirittura al 75%.
A leggere questi numeri, sembra proprio che non tutti siano tagliati per fare gli imprenditori!

Per correre ai ripari e fortificare le proprie competenze prima di intraprendere il percorso di nascita e crescita di una startup può essere utile ascoltare le esperienze e i consigli di chi ce l’ha fatta. Vediamo, quindi, gli 8 consigli per startup e piccole imprese da parte di imprenditori esperti.

1) Rischia e sii disposto a fallire

Il fallimento non preclude il successo finale, anzi: spesso fallire è un passo necessario da affrontare nel percorso. Un imprenditore di successo non si lascia fuorviare dalla paura del fallimento, soprattutto se crede nella propria idea. Affrontare i rischi in una startup è ineluttabile: alcuni spariranno con il tempo, altri andranno affrontati e ti definiranno come imprenditore.

2) Non interrompere mai i legami con il network

Quando la tua startup riuscirà a decollare, lo farà anche e soprattutto grazie alle connessioni del tuo network: quelle stesse connessioni ti aiuteranno a mantenerti a galla sul mercato ed è per questo che non vanno mai trascurate, né interrotte.
Creare relazioni con le persone è fondamentale per il successo di una startup, così come è fondamentale mantenerle. Impara a mantenere vivi contatti e connessioni, senza trascurare mai il tuo network.

3) Scopri la tua nicchia di mercato

La maggior parte delle startup di successo sono arrivate in vetta perché hanno saputo scoprire la propria nicchia di riferimento, lasciandosi alle spalle il resto del mercato.
Lo scopo finale di uno startupper deve essere quello di diventare un vero e proprio guru nella propria nicchia di mercato, risolvendo un problema specifico in un modo a cui nessuno aveva mai pensato prima.

4) Sii un bravo studente

Anche se i banchi di scuola sono ormai un lontano ricordo, quando si decide di fare impresa si continua ad imparare qualcosa di nuovo ogni giorno.
Ecco perché uno startupper deve indossare i panni del bravo studente e ascoltare i consigli di chi ha già provato prima di lui a fondare un’impresa di successo.
L’imprenditorialità si basa sull’apprendimento continuo e sull’emozione di imparare cose nuove ogni giorno che passa.

5) Non preoccuparti del tuo portafogli…

“Non puoi far soldi senza spendere soldi”: questa è una grande verità, quando si tratta di iniziare un percorso di startup. All’inizio della vita di un’impresa, ci saranno sicuramente dei contraccolpi di natura finanziaria: un bravo imprenditore però è colui che non pensa in termini di quanto guadagna, ma di quanto valore può aggiungere al suo prodotto e alla sua attività.
Il valore non è sempre di natura finanziaria: spesso si tratta di valori sociali, psicologici, etc.

6) … Ma stai attento a non andare in bancarotta!

Non preoccuparsi troppo delle spese non significa certo andare in rovina: ci sono alcune uscite, come quelle per l’affitto e le bollette, che non puoi evitare!
Quando la startup è in fase iniziale, i founder devono prendere una posizione chiara e ragionata su come lavorare alla propria idea e riuscire contemporaneamente a mantenersi. Secondo molti esperti, all’inizio un lavoro part time è la soluzione migliore sia per garantirsi un’entrata fissa che per costruire importanti relazioni professionali.

7) Sii flessibile e ascolta il mercato

Anche se hai trovato la nicchia perfetta per la tua startup, non è detto che resterà la stessa per sempre: il mercato è in continua evoluzione e i consumatori vogliono sempre ciò che è più all’avanguardia.
Se non hai la flessibilità necessaria per affrontare un pivot o un cambiamento, sarai spazzato via in un lampo.
Inoltre, credi nella tua idea ma sii disposto e attento ad ascoltare le voci del mercato: cosa vogliono i tuoi clienti? Per cosa sono disposti a pagare?

8) Abbi cura di te

A cosa serve guidare un’impresa di successo se il lavoro che c’è dietro ti ditrugge? Niente può essere più prezioso della salute, per cui non dovresti mai sacrificare il tuo benessere per la tua attività.
Quando sei totalmente preso dal lavoro, come capita in una startup in partenza, c’è la tendenza a trascurare se stessi: non perdere il sonno, non mangiare in modo malsano, non stressarti troppo. Se non sei in piena forma, non potrai essere davvero utile per la tua startup.

FONTE: https://www.coxblue.com/8-essential-tips-for-small-business-and-startups-from-expert-entrepreneurs/

Bandi, Competition, opportunità per startup e imprese: date e scadenze utili

Nel nostro blog abbiamo approfondito svariati bandi, competition e opportunità interessanti per le startup e gli aspiranti imprenditori in possesso di idee creative ed innovative, o per giovani imprese e PMI in cerca di finanziamenti: in ciascun articolo indichiamo i settori di riferimento, le caratteristiche, i premi e  le date di chiusura che abbiamo pensato di schematizzare e “mettere in ordine” per avere un quadro di riferimento schematico di semplice e immediata consultazione.

Vi proponiamo quindi le nostre nuove tabelle riepilogative: la prima è dedicata ai bandi e le opportunità di finanziamento pubbliche, mentre la seconda raccoglie competition, contest ed altre opportunità dedicate a startup e imprese: in entrambi i casi, sono segnalate le opportunità internazionali, nazionali e locali in chiusura nelle prossime settimane di cui abbiamo parlato nel blog, con i link di riferimento ai nostri post di approfondimento.

BANDO E LINK
DESCRIZIONE E PREMI
SCADENZA
Il Patent Box è un regime opzionale di tassazione agevolata di cui possono beneficiare le imprese (di qualsiasi dimensione e forma giuridica) che lavorano con i c.d. “intangibles”, ossia con i beni immateriali.

Sono previsti tre casi: 1) Utilizzo diretto: detassazione del 30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017 –  2) Concessione in uso: esclusione dell’imposta ai relativi redditi con detassazione del 30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017 –  3) Cessione: detassazione integrale a condizione che entro la fine del secondo periodo di imposta successivo alla cessione almeno il 90% del corrispettivo sia reinvestito per attività di manutenzione e sviluppo di altri beni intangibili agevolabili. 

Le agevolazioni possono essere richieste a partire dal periodo di imposta 2015
Credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo – Legge di Stabilità 2015

Link per approfondimenti

Credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo per imprese con investimenti in tali attività pari ad almeno 30.000 euro all’anno. Applicabile anche per spese relative a personale qualificato e per contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca, altre imprese e startup innovative.

Le percentuali sono del 25% e del 50% a seconda della tipologia di spesa fino a un limite massimo di 5 milioni all’anno 

Dal periodo d’imposta 2015 al 2019 
Credito di Imposta per assunzioni di personale qualificato

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 Introdotto dal Decreto Legge 83/2012, il credito di imposta per assunzioni di personale qualificato prevede procedure semplificate e accesso prioritario alle agevolazioni per startup innovative e incubatori certificati. L’agevolazione consiste in un credito di imposta del 35% del costo aziendale sostenuto (fino a un limite di 200 mila euro annui per ciascuna impresa) per le assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, con laurea magistrale o in possesso di dottorato di ricerca, da impiegare in attività di ricerca e sviluppo.

Richieste di accesso al credito dal 10 gennaio 2015 per le assunzioni effettuate nell’anno 2013; dal 10 gennaio 2016 per le assunzioni effettuate nell’anno 2014. 

Dal 10 gennaio 2015 
Smart&Start Italia

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Lo strumento del MISE prevede la possibilità di agevolazioni per start-up innovative su tutto il territorio nazionale in possesso dei seguenti requisiti:
essere costituite da non oltre 48 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, essere imprese di piccola dimensione, avere sede legale e operativa sul territorio nazionale italiano. Possono partecipare anche team di persone fisiche che intendono avviare una start-up innovativa e cittadini stranieri in permesso del Visto Start-up.

Le agevolazioni consistono in finanziamenti a tasso agevolato per piani di investimento da un minimo di 100.000 a un massimo di 1,5 milioni di euro. Le percentuali del finanziamento variano tra il 70% e l’80%.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate a partire dal 16/02/2015 
 Microcredito – Fondo Centrale di Garanzia

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Il Fondo Centrale di Garanzia prevede una nuova sezione dedicata al Microcredito, con finanziamenti fino a 25.000€ da restituire in piani di rimborso a rate trimestrali di 7/10 anni. Le agevolazioni del Microcredito previste dal Fondo Centrale di Garanzia saranno rivolte in particolare a startup e lavoratori autonomi, titolari di partita IVA da meno di cinque anni e con meno di cinque dipendenti. L’accesso al Fondo sarà diretto ed immediato: il MISE prevede di poter garantire l’erogazione dei finanziamenti nel giro di 6/7 giorni dalla presentazione delle domande.
A partire dal 27/05/2015 
 Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

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Introdotto dal Decreto Competitività, consente a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa (a prescindere dalla forma societaria) di ottenere un credito d’imposta del 15% applicabile agli investimenti in beni strumentali nuovi, per un importo minimo pari a 10.000 euro: l’agevolazione si calcola sulle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti. Per imprese costituite da meno di cinque anni, il calcolo della media va effettuato sul numero di anni di attività. Per imprese neo-costituite il credito d’imposta si applica “con riguardo al valore complessivo degli investimenti realizzati in ciascun periodo di imposta“.  
Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi si applica su investimenti effettuati tra il 25 giugno 2014 e il 30 giugno 2015 
 Crescere in Digitale – Garanzia Giovani

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Iniziativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con Google e Unioncamere, nata nell’ambito del Programma Garanzia Giovani e rivolta a giovani fino a 29 anni in condizione NEET. Prevede possibilità di formazione e inserimento nel mondo del lavoro per nuovi professionisti nel mondo della digitalizzazione delle imprese, attraverso 50 ore di formazione on-line, laboratori di gruppo (ne sono previsti 120 di 50 partecipanti ciascuno) e 3.000 tirocini formativi della durata di sei mesi, con rimborso spese da 500€ mensili. Le PMI che sceglieranno di ospitare i tirocinanti di Crescere in Digitale non avranno alcuna spesa, e avranno diritto ad un bonus fino a 6.000€ in caso si assunzione del tirocinante al termine dei 6 mesi.
Le iscrizioni sono aperte a partire dal 30 aprile 2015 
Agevolazioni del MISE destinate a micro e PMI, startup e spin-off con un brevetto nazionale, europeo o internazionale. Prevede la possibilità di un contributo fino a 140.000€ a copertura dell’80% delle spese ammissibili. La percentuale sale al 100% per spin-off universitari e accademici.
Domande a partire dal 6 ottobre 2015 
 Intervento straordinario per la competitività – Regione Campania

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Agevolazioni della Regione Campania nell’ambito del Fondo per lo sviluppo delle PMI, destinate ad aziende con almeno una sede operativa nel territorio regionale campano e in attività da almeno due anni. I finanziamenti a tasso agevolato sono previsti in tre Sezioni: Sezione A “Industria e Servizi”: minimo 200.000€, massimo 2.500.000€ – Sezione B “Turismo e Commercio”: minimo 100.000€, massimo 1.500.000€ – Sezione C “Altri Operatori”: minimo 50.000€, massimo 500.000€ 
Le registrazioni alla piattaforma saranno possibili a partire dal 13 novembre 2015 
 Agevolazioni MISE per imprese giovanili e femminili

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Agevolazioni del Ministero dello Sviluppo Economico riservate a micro e piccole imprese di nuova costituzione (massimo 12 mesi) con maggioranza composta da giovani under 35 o donne. Saranno erogati finanziamenti a tasso zero a copertura del 75% delle spese ammissibili, per programmi di investimento fino ad un massimo di 1.500.000€. Particolare attenzione sarà riservata a progetti innovativi, nel turismo e nell’innovazione sociale.
Le domande potranno essere inoltrate a partire dal 13 gennaio 2016 
 Agevolazioni MISE per imprese e cooperative sociali 

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Nuovo regime di agevolazioni dedicato alle imprese, alle cooperative e alle ONLUS (già esistenti o di nuova costituzione) che svolgono attività di impresa sociale. Sono previsti finanziamenti a tasso agevolato (tasso di interesse 0,5% annuo, durata fino a un massimo di 15 anni) per programmi di investimento compresi tra 200.000 e 10.000.000 di euro.
In attesa di definizione dei termini e delle modalità di presentazione delle domande 

CONTEST E LINK 
DESCRIZIONE E PREMI
SCADENZA
Empowering People Award 2015

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Concorso indetto da Siemens Stiftung per la selezione delle migliori idee innovative per prodotti e soluzioni tecnologiche adatti alle necessità dei Paesi in Via di Sviluppo. In gara otto categorie differenti, tra cui quelle relative all’Energia, ai Rifiuti, all’Healthcare. I vincitori avranno diritto a premi da 50.000, 30.000, 20.000 € a seconda della posizione raggiunta. Inoltre, i migliori 20 progetti dopo i primi tre, avranno diritto ad un premio da 5.000€ ciascuno.
Deadline al 30 novembre 2015
 WIND STARTUP AWARD 2015

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Call riservata ad idee di impresa e startup italiane con progetti di business innovativi nel settore della Digital Economy, che presentino soluzioni sia in campo B2B che B2C. Dopo una prima fase dedicata alla votazione dei progetti da parte della community on-line di Wind Business Factor sarà creata una short-list di 10 finalisti che avranno diritto ad un percorso di affiancamento da parte di coach e mentor esperti. I 5 migliori progetti presenteranno il proprio pitch all’Angel/Investor Day finale, nel corso del quale sarà assegnata una borsa di studio per la Startup School di Mind The Bridge in Silicon Valley.
Scadenza fissata al 30/11/2015 Prorogata al 6 dicembre 2015 
1440 ACCELERATOR

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Call for startup per la selezione di 10 progetti innovativi in grado di rivoluzionare l’attuale stato dell’arte nel settore dell’Editoria. L’acceleratore 1440 si trova a Nashville (Tennessee, USA) ed ospiterà le 10 startup prescelte per un programma intensivo di mentorship della durata di 14 settimane (in partenza il 31 gennaio 2016). Le startup avranno diritto ad un finanziamento da 30.000$ ciascuna.
Deadline fissata al 30 novembre 2015
 Helsinki Ventures IOT Accelerator 2015

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Opportunità per startup early stage nel settore Internet of Things, con la nuova call di Helsinki Ventures IoT Accelerator: le startup selezionate avranno diritto ad un percorso della durata minima di quattro settimane in Finlandia, con la possibilità di usufruire del supporto tecnico da parte degli esperti di SIGFOX. L’inizio del percorso di accelerazione è previsto nel mese di gennaio 2016.
Scadenza delle application: 30 novembre 2015. 
EDF Pulse Awards

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Iniziativa del leader internazionale nel settore energetico EDF, per il supporto ed il finanziamento di progetti innovativi proposti da startup e piccole imprese europee nelle seguenti tre categorie: Smart Home, Low Carbon City, E-Health. I tre vincitori, uno per ciascuna categoria, saranno premiati durante l’evento finale previsto in Francia nel giugno 2016 con grant da 100.000€, da utilizzare per lo sviluppo del progetto.
Candidature aperte fino al 6 dicembre 2015
Call per startup innovative ad alto potenziale di crescita internazionale dell’acceleratore con sede a Gerusalemme, Israele. Le startup selezionate accedono ad un percorso di accelerazione della durata di 16 settimane, con opportunità di networking in uno dei più vivaci ecosistemi dell’innovazione a livello globale. Le startup di SIFTECH trascorreranno, inoltre, una settimana al Google Campus di Tel Aviv.
Scadenza delle application: 15 dicembre 2015. 
Bando dedicato a persone fisiche e startup innovative per l’accesso agli spazi e ai servizi di Innovation Factory, incubatore di AREA Science Park. Per le startup ed i team selezionati, un percorso di accelerazione trimestrale con coaching, affiancamento manageriale e spazi di lavoro in modalità coworking, più opportunità di finanziamento fino a 50.000€.
Deadline fissata al 15 dicembre 2015

Credito d’imposta per R&S: i dettagli e le informazioni sul Bonus Ricerca per startup e imprese

Diventa pienamente operativo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 174 del 29 luglio 2015) del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27 maggio 2015, il Credito d’imposta per attività in Ricerca & Sviluppo.

Per spiegare nel dettaglio le modalità di fruizione e il funzionamento dell’agevolazione, lo scorso 28 febbraio la Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato una Circolare di chiarimento relativa alla nuova versione del cosiddetto “Bonus Ricerca”, o credito d’imposta per attività in R&S.
Previsto dalla Legge di Stabilità 2015, il Bonus Ricerca è un’agevolazione aperta a tutte le imprese italiane (indipendentemente dalle dimensioni, dal fatturato, dalla forma societaria) che effettueranno, nei periodi di imposta dal 2015 al 2019, spese per attività di R&S per un ammontare annuo pari ad almeno 30.000 €.

R&S
Bonus Ricerche: credito d’imposta per R&S

 

Come abbiamo visto qualche tempo fa, in questo post del nostro blog, il Credito di imposta previsto dalla Legge di Stabilità 2015 modifica sostanzialmente la precedente versione prevista da Destinazione Italia: il bonus è infatti destinato a tutti i titolari di reddito di impresa, senza vincoli di alcun tipo, mentre in precedenza era riservato ad imprese con un fatturato annuo inferiore a 500.000 €.

Inoltre, il nuovo Credito di imposta per attività di R&S si differenzia dal precedente per quanto riguarda la decorrenza: in precedenza, il limite temporale era infatti fissato al 31 dicembre 2016, mentre oggi è possibile beneficiare del bonus per investimenti in attività di R&S effettuati nei periodi d’imposta dal 2015 al 2019.

Ancora, il Bonus Ricerca funziona su basi di automaticità: non sono previste istanze telematiche per richiederlo e i controlli vengono effettuati esclusivamente ex post.
Il Bonus Ricerca, inoltre, non rientra nella natura degli Aiuti di Stato ai sensi della normativa comunitaria, pertanto non richiede l’approvazione della Commissione Europea.

Novità sostanziale del nuovo Credito d’imposta per attività di R&S è la maggiorazione premiale prevista per attività di R&S svolte attraverso il ricorso a contratti di ricerca, con università, enti, imprese e startup. Tale premialità è prevista anche per le attività di R&S svolte da personale altamente qualificato.
Secondo la Legge di Stabilità, tale premialità consiste nell’aumento dell’aliquota per il calcolo del credito, che passa dal 25% al 50% al ricorrere delle due situazioni sopra citate.

Il Credito d’imposta per attività in R&S può quindi essere ottenuto da qualsiasi impresa in Italia, a prescindere dalle dimensioni e dalla forma societaria, nel rispetto dei seguenti limiti:

Limite minimo di spesa: 30.000 € annui;
Limite massimo di credito: 5 milioni € annui.

Le attività di R&S considerate ammissibili sono, ad esempio, quelle relative a lavori sperimentali o teorici di “ricerca fondamentale”; ricerca pianificata e indagini critiche per acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi (o migliorare prodotti, processi e servizi già esistenti); acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti per piani, progetti o disegni di nuovi prodotti, processi o servizi (o per il miglioramento di quelli esistenti).

Riguardo, invece, alle spese ammissibili per la determinazione del Credito d’imposta ricordiamo:

1) personale altamente qualificato impiegato nelle attività di R&S;
2) quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti ed attrezzature di laboratorio;
3) spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca, organismi equiparati, altre imprese, startup innovative;
4) competenze tecniche e privative industriali.

COME SI CALCOLA L’AMMONTARE DEL BONUS

Tornando alla Circolare del 28 febbraio 2015, particolarmente rilevanti sono i chiarimenti sulle modalità di determinazione del bonus: bisogna infatti calcolare la spesa incrementale, partendo dalla media degli investimenti in R&S effettuati nei tre periodi di imposta precedenti.
Per le nuove imprese, in attività da meno di tre anni, la media va calcolata sull’intero periodo a partire dalla costituzione.

Tale media va confrontata con il totale degli investimenti in R&S realizzati nel periodo di imposta per il quale si intende beneficiare del Bonus Ricerca: da questo confronto si ottiene la spesa incrementale.
La spesa incrementale, infine, va moltiplicata per l’aliquota di riferimento: in generale, il 25%, se incorrono i due casi precedentemente segnalati l’aliquota da considerare è invece pari al 50%.

Per maggiori informazioni e dettagli, la Circolare del 28 febbraio 2015 è scaricabile in formato PDF al seguente link: http://www.fondazionenazionalecommercialisti.it/node/739

Napoli, 05/03/2015

Il Regime Patent Box: ulteriori chiarimenti sulle agevolazioni per startup e imprese

Alcune settimane fa (in questo post del nostro blog) abbiamo affrontato il tema del Regime Patent Box, che prevede delle agevolazioni fiscali per imprese che gestiscono nella propria attività i cosiddetti “beni intangibili” (ad esempio, marchi e brevetti).

Il Regime Patent Box è stato introdotto nel nostro ordinamento dalla Legge di Stabilità 2015, ampliato dal decreto legge Investment Compact ed è attualmente in attesa del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze) che servirà a dettagliare le modalità attuative dell’agevolazione.

TAX
Agevolazioni fiscali alle imprese: il Regime Patent Box

 

In particolare, il Patent Box è un regime di detassazione dei redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali, applicabile a tutti i titolari di reddito di impresa. Si tratta di un regime opzionale irrevocabile della durata di cinque anni.

Il Patent Box può essere applicato ai redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, brevetti industriali, marchi d’impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni acquisite dalle esperienze in campo industriale, commerciale e scientifico giuridicamente tutelabili.

L’opzione del regime Patent Box è applicabile a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, quindi a partire dal 2015: in particolare, per il 2015 l’aliquota prevista è del 30%, che sale al 40% nel 2016 e al 50% nel 2017.

Le agevolazioni sono applicabili ai redditi per utilizzo diretto, cessione o concessione in uso di beni intangibili. In particolare, per il caso di utilizzo diretto, la quota parte di reddito si calcola attraverso una procedura di ruling in accordo con l’Agenzia delle Entrate: grazie alla procedura di ruling, sarà possibile determinare l’ammontare dei componenti positivi di reddito impliciti e i criteri per l’individuazione dei componenti negativi riferibili a quelli positivi.

Altra caratteristica fondamentale del regime Patent Box è che la detassazione dei redditi derivanti da marchi e brevetti è indissolubilmente collegata alle spese per attività di R&S, anche mediante contratti di ricerca stipulati con altri enti, università e imprese: l’agevolazione, infatti, è concedibile esclusivamente se l’impresa svolge attività di R&S sui beni immateriali oggetto di detassazione.

Inoltre, la quota di reddito agevolabile si determina in base al rapporto dei costi per attività di R&S sostenuti per il mantenimento, l’accrescimento e lo sviluppo del bene immateriale e i costi complessivi sostenuti per produrre il bene in questione. In particolare, la quantificazione dei costi di R&S è determinante per l’entità dell’agevolazione concedibile: tali costi, infatti, possono essere incrementati fino al 30% se sostenuti attraverso acquisizione del bene materiale o con contratti di ricerca.

Di conseguenza, se l’assenza di costi in attività di R&S non permette l’accesso alle agevolazioni del Patent Box, la presenza di scarsi costi in attività di R&S potrebbe rendere l’agevolazione poco appetibile.

Riguardo, infine, ai costi ammissibili per attività di R&S e alle modalità di calcolo di questi ultimi occorre attendere il decreto ministeriale cui si è accennato in precedenza.

FONTE: Italia Oggi

Napoli, 04/03/2015

Il regime Patent Box: agevolazioni fiscali per imprese che lavorano con beni immateriali

La Legge di Stabilità 2015 (n. 190/2014, commi da 37 a 45) prevede il cosiddetto regime “Patent Box”, destinato alle imprese che gestiscono beni immateriali (intangibles): si tratta di un regime opzionale di tassazione agevolata di cui le imprese potranno usufruire a partire dal 2015.

La normativa in questione nasce per arginare eventuali fenomeni di delocalizzazione dei beni immateriali, cercando al contempo di incentivare il rientro in Italia di tali beni (in particolare marchi e brevetti) che gruppi italiani localizzano oggi all’estero. Anche altri paesi Europei prevedono infatti un regime agevolatorio simile, condizione che ha accentuato negli anni un fenomeno per cui le imprese italiane delocalizzavano all’estero le attività basate su beni intangibili allo scopo di usufruire del regime di tassazione esistente in altri Paesi.
La nuova normativa italiana cerca di arginare tale fenomeno, differenziandosi dai regimi Patent Box di altri stati europei per la caratteristica di estendersi, come vedremo, a tutte le tipologie di intangibles.

Come affermato ai commi 37 e 38, l’agevolazione Patent Box è riservata ai titolari di reddito di impresa: sono coinvolte tutte le tipologie di forma giuridica, imprese di ogni dimensione e con qualsiasi tipologia di regime contabile (società di persone e di capitali, imprese individuali, organizzazioni italiane non residenti in territorio nazionale ma comunque residenti in Paesi “white list” – i Paesi “white list” sono quelli in cui esiste un accordo per evitare la doppia imposizione e con cui sia possibile scambiare le informazioni necessarie).

Riguardo alle tipologie di beni immateriali per i quali è possibile richiedere l’applicazione del regime Patent Box, il comma 39 stabilisce che è possibile detassare i redditi derivanti dall’utilizzo “delle opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi d’impresa funzionalmente equivalenti ai brevetti, nonchè di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili“.

In particolare, per “marchi d’impresa funzionalmente equivalenti a brevetti” il legislatore provvede a chiarire che tali marchi sono quelli per il cui mantenimento, accrescimento o sviluppo è necessario il sostenimento di spese per attività di ricerca e sviluppo.
Non è obbligatoria la registrazione del bene immateriale, ma deve trattarsi di beni per cui la legislazione prevede “potenzialmente” la protezione; sono inoltre esclusi in ogni caso dall’agevolazione i marchi esclusivamente commerciali.

Come accennato in apertura, il regime di agevolazione Patent Box è esercitabile a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, quindi in generale a partire dal 2015.
Per usufruire delle agevolazioni fiscali è necessario esercitare l’opzione, che è irrevocabile e valida per 5 anni.
Il regime Patent Box rileva ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, anche ai fini IRAP.

L’agevolazione del regime Patent Box consiste nell’esclusione da imposizione dei redditi per utilizzo diretto, per cessione o per concessione in uso dei beni intangibili:

 in caso di utilizzo diretto: sarà esclusa da imposizione la quota parte del reddito derivante dall’utilizzo dei beni immateriali, determinata in base ad una procedura di ruling internazionale. Le percentuali di detassazione previste sono: 30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017;

 in caso di concessione in uso: l’esclusione da imposizione sarà applicata ai relativi redditi secondo le percentuali di detassazione del30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017.

 in caso di cessione: il regime di tassazione agevolata si applica anche al reddito delle plusvalenze derivate dalla cessione dei beni immateriali. In questo caso, la detassazione è integrale a condizione che entro la fine del secondo periodo di imposta successivo alla cessione almeno il 90% del corrispettivo sia reinvestito per attività di manutenzione e sviluppo di altri beni intangibili agevolabili.

Infine, i commi 41 e 42 trattano l’argomento delle condizioni per usufruire delle agevolazioni del regime Patent Box: è necessario che i soggetti richiedenti svolgano attività di ricerca e sviluppo, anche attraverso contratti di ricerca stipulati con Università ed Enti di ricerca. Tali contratti di ricerca devono essere finalizzati alla produzione dei beni intangibili oggetto del regime in questione.
Il calcolo della quota di reddito e del valore della produzione oggetto di agevolazione è definita dal rapporto tra costi di attività di ricerca e sviluppo sostenuti per mantenimento, accrescimento e sviluppo del bene e costi complessivi sostenuti per produrre il bene.

Per maggiori informazioni e approfondimenti, il testo integrale della Legge di Stabilità 2015 è pubblicato in G.U. n. 300 del 29/12/2014 ed è rintracciabile al seguente link: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/12/29/14G00203/sg

FONTE: Fiscal Focus

Napoli, 20/01/2015

Un bando da 100.000 euro per contributi a startup e nuove imprese dalla Camera di Commercio di Avellino

La Camera di Commercio di Avellino ha emesso un Bando per la concessione di contributi destinato a nuove imprese e startup con sede legale e operativa nella provincia di Avellino: l’iniziativa mette a disposizione un budget totale di 100.000 euro, per contributi destinati a progetti di crescita e sviluppo aziendale o investimenti finalizzati a consolidare imprese già esistenti.

Possono beneficiare delle agevolazioni in questione:

piccole e medie imprese con sede legale e operativa nella provincia di Avellino, in attività da massimo due anni e regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese alla data di presentazione della domanda;

aspiranti imprenditori disoccupati o inoccupati, maggiorenni e residenti nella provincia di Avellino, intenzionati ad avviare un’impresa con sede legale e operativa nella provincia di Avellino.

In particolare, per quanto riguarda gli aspiranti imprenditori, i requisiti devono essere posseduti da tutti i componenti della futura società. Inoltre, l’impresa dovrà essere costituita ed iscritta del Registro delle Imprese prima dell’erogazione del contributo in oggetto. Non sono specificati particolari settori economici di appartenenza per partecipare al Bando.

Il Bando prevede la concessione di contributi a copertura del 50% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 5.000 euro. Non saranno prese in considerazione istanze per spese complessive inferiori ai 3.000 euro.

Tra le spese ammissibili, il Bando della Camera di Commercio di Avellino prevede:

1) Per le imprese esistenti:

– le spese per l’acquisto di beni materiali e immateriali ad utilità pluriennale (investimenti), direttamente collegati al ciclo produttivo aziendale (es. impianti, macchinari, attrezzature, arredi);
– acquisto di brevetti, realizzazione e spese di deposito di brevetti, spese di R&S per lo sviluppo del brevetto, spese per ricerche di anteriorità, realizzazione e spese di deposito del marchio aziendale, acquisto licenza d’uso del marchio aziendale, spese di trascrizione dei titoli di proprietà industriale;
– acquisto di software gestionale, professionale e altre applicazioni aziendali inerenti l’attività di impresa; sistemi informativi integrati per l’automazione, impianti automatizzati robotizzati, acquisto di software e banche dati per le esigenze produttive e gestionali dell’impresa.

2) Per gli aspiranti imprenditori, inoltre, sono ammissibili:

– spese di costituzione, studi di fattibilità, servizi di consulenza e assistenza per la progettazione esecutiva nei limiti del 20% del programma di investimento.

E’ possibile presentare domanda di agevolazione esclusivamente on-line, attraverso la piattaforma Telemaco (https://telemaco.infocamere.it/), fino al 15 ottobre 2014.
Alla domanda andranno allegati una serie di documenti in formato PDF, elencati all’art. 9 del Bando.
Inoltre, è indispensabile che l’impresa o l’aspirante imprenditore abbiano una casella di posta certificata (PEC) aziendale, da cui sia evidenziabile il nome dell’impresa.

Per maggiori dettagli, si rimanda alla lettura del testo integrale del Bando: http://www.av.camcom.gov.it/files/Bandi/bando-nuove-imprese-start-up-2014.pdf

La pagina dedicata al Bando dal sito internet della Camera di Commercio di Avellino è inoltre disponibile al seguente link: http://www.av.camcom.gov.it/index.phtml?Id_VMenu=1203

Napoli, 03/06/2014

Il Credito d’imposta R&S e il Digital Bonus a sostegno di imprese e startup: in cosa consistono?

In questo post pubblicato qualche settimana fa, abbiamo raccolto le misure più interessanti per imprese e startup contenute nel Decreto Destinazione Italia (D.L. 145/2013): analizziamo oggi più nel dettaglio due degli strumenti più utili per l’agevolazione dei business innovativi.

Credito d’imposta R&S (art. 3)

Destinazione Italia prevede l’istituzione del credito d’imposta a beneficio delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo: in attesa dell’apposito Decreto con cui il MISE definirà le modalità operative di tale strumento, vediamo quali sono i casi in cui il credito di imposta viene riconosciuto:

– importo massimo annuo di 2.500.000 euro per ciascuna impresa beneficiaria;
– per incrementi annuali (in ciascun periodo di imposta) del 50% di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo;
– con decorrenza a partire dal periodo di imposta stabilito dal futuro decreto del MISE e fino alla chiusura del periodo di imposta al 31 dicembre 2016;
– nel rispetto della condizione secondo cui l’impresa sostenga spese per attività di R&S per almeno 50.000 euro per ciascun periodo di imposta.

L’articolo elenca inoltre le attività di ricerca e le spese ammissibili al credito di imposta. Le attività di ricerca ammissibili sono raggruppate nelle seguenti quattro voci:

a) lavori (sperimentali o teorici) la cui principale finalità sia “l’acquisizione di nuove conoscenze dui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili”, senza la previsione di applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette;

b) ricerca pianificata o indagini critiche con lo scopo di “acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi” o migliorare quelli esistenti, oppure per la creazione di componenti di sistemi complessi utili alla ricerca industriale;

c) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo di conoscenze e capacità già esistenti per produrre “piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati” (prototipi);

d) attività di produzione e collaudo di prodotti, processi o servizi che non siano impiegati o trasformati allo scopo di applicazioni industriali o per finalità commerciali.

Le spese ammissibili al credito d’imposta R&S sono invece quelle contenute nelle seguenti tre voci:

a) personale impiegato nelle attività di R&S;

b) quote di ammortamento per le spese di acquisizione e utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio;

c) costi della ricerca svolta in collaborazione con università ed organismi di ricerca.

Il Decreto prevede inoltre un’apposita procedura per ottenere l’agevolazione, che inizia con la presentazione di un’istanza telematica da parte dell’impresa. Le modalità di presentazione dell’istanza verranno specificate dal Decreto MISE.
Il secondo passaggio della procedura prevede la predisposizione di una certificazione che attesti la bontà del credito, da allegare al bilancio.

Da un punto di vista fiscale, infine, il credito d’imposta va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui il beneficio è maturato. Il credito d’imposta, inolte, non concorre alla formazione del reddito, nè alla base imponibile IRAP.

Digital Bonus (art. 6)

Il Digital Bonus per la digitalizzazione delle imprese previsto da Destinazione Italia consiste in Voucher di importo non superiore a 10.000 euro che saranno concessi sotto forma di finanziamento a fondo perduto alle micro, piccole e medie imprese per:
– l’acquisto di software e hardware,
– l’acquisto di servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, lo sviluppo dell’e-commerce, la connessione a banda larga e ultra-larga;
– il finanziamento della formazione qualificata del personale nel campo ICT.

La somma complessiva destinata ai Digital Bonus è di 100 milioni euro, ripartiti tra le Regioni in base proporzionale al numero di imprese registrate nelle Camere di Commercio.

Fonte: Fiscal Focus

Napoli, 14/01/2013