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Aspettando la TechWeek: conosciamo meglio le startup di VulcanicaMente: dal talento all’impresa / 2a parte

La scorsa settimana abbiamo pubblicato il primo di una serie di post dedicati alle idee, i progetti e le startup che hanno partecipato alle prime due edizioni di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa”: lo scorso 17 aprile, infatti, si è chiusa la call per #VulcanicaMente3 e, in attesa di scoprire quali saranno i 20 team ammessi alla Techweek, cerchiamo di conoscere meglio i vincitori, i team che hanno trascorso un periodo qui al CSI, i progetti nati durante le prime selezioni che sono arrivati sul mercato.

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Nel post di oggi, scopriremo qualcosa di più su: Zeesty, Smartskill, Link My District, Rehub e Buzzoole.

ZEESTY

Tra i progetti vincitori della prima edizione di #VulcanicaMente, Zeesty è stata fondata da Carlo Liberti, Giampiero Giacchino ed Enrico Secondulfo.
Zeesty è un sito web e app mobile nel settore della ristorazione: lo scopo è quello di aiutare gli utenti a cercare e scegliere un ristorante sulla base dei propri gusti personali.

Grazie all’app, è possibile digitalizzare i menù di ristoranti, locali, pub e pizzerie: tali menù sono gestiti tramite un CMS sviluppato dal team che permette al ristoratore di aggiungere i piatti in maniera semplice e senza che siano necessarie conoscenze informatiche specifiche.

Per conoscere meglio Zeesty: https://www.incubatorenapoliest.it/zeesty/

SMARTSKILL

Il progetto Smartskill rientra nel settore dell’e-learning ed è stato sviluppato da Armando e Maurizio Carcaterra, tra i 10 migliori team della seconda edizione di #VulcanicaMente.
Si tratta di un vero e proprio catalogo di corsi on-line, realizzati da esperti nel settore dell’imprenditorialità.

La mission del team di Smartskill, infatti, è quello di aiutare gli utenti a divetare imprenditori di se stessi, imparando una nuova professione o avviando la propria impresa personale: per raggiungere questi obiettivi è possibile scegliere tra i corsi on-line disponibili sulla piattaforma.

Per conoscere meglio Smartskill: https://www.incubatorenapoliest.it/smartskill/

LINK MY DISTRICT

Il team di Link My District, che ha presentato la propria idea innovativa alla seconda edizione di #VulcanicaMente, è composto da Antonia Gravagnuolo, Raffaele Attardi, Paola Cerone, cui si sono aggiunti in seguito le competenze di Amedeo Di Marco e Alfonso Di Domenico.

Il progetto consiste in un social network e portale di crowdfunding focalizzato sulla dimensione di quartiere: attraverso Link My District, è possibile scambiare servizi di vicinato e progettare e realizzare insieme il recupero di spazi e immobili abbandonati, per creare spazi e servizi collettivi.

Per consocere meglio Link My District: https://www.incubatorenapoliest.it/link-my-district/

REHUB

La startup guidata da Marco Meola, Fabio Cecaro e Rosario Savarese è tra i progetti vincitori della prima edizione di #VulcanicaMente e nasce come web community rivolta a ricercatori e accademici, con l’obiettivo di favorire l’incontro interdisciplinare tra materie scientifiche ed umanistiche.

Oggi, dopo un pivot, Rehub è diventato un aggregatore di profili per ricercatori: spesso, infatti, gli appartenenti alla community di ricercatori ed accademici hanno una serie di profili sul web che, grazie a Rehub, possono essere concentrati in un unico luogo come in un vero e proprio biglietto da visita digitale.

Per conoscere meglio Rehub: https://www.incubatorenapoliest.it/rehub-srlcr/

BUZZOOLE

Buzzoole è la prima piattaforma italiana di IEO (Influence Engine Optimization) nata nel 2012 e risultata tra i vincitori della prima edizione di #VulcanicaMente: il sistema e l’algoritmo sviluppati dal team guidato da Fabrizio Perrone consentono alle aziende di identificare e coinvolgere gli influencer del proprio settore all’interno dei social media, per amplificare al massimo gli effetti del “passaparola digitale”.

Si tratta quindi di una piattaforma dedicata al buzz marketing, che permette alle aziende (anche di piccole e medie dimensioni) di gestire campagne ad hoc per la propria nicchia di mercato, basate appunto sugli influencer di uno specifico settore.

Il team di Buzzoole, oltre ad essere tra i vincitori di #VulcanicaMente, ha ottenuto una serie di riconoscimenti anche a livello internazionale: ricordiamo, ad esempio, la finale dell’Intel Business Challenge dello scorso novembre a Vilnius.

Per conoscere meglio Buzzoole: http://buzzoole.com/

Napoli, 05/05/2015

La call for ideas di Petroleum è alla ricerca di startup per la valorizzazione delle eccellenze italiane

La Fondazione Obiettivo Lavoro, in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture, ha pubblicato attraverso la piattaforma IdeaTre60 il concorso “Petroleum – Progetti per creare occupazione e valorizzare le ricchezze d’Italia”: l’iniziativa si propone di sostenere la nascita di nuove imprese e nuova occupazione attraverso la valorizzazione delle eccellenze nazionali.

In particolare, la call for ideas di Petroleum è alla ricerca delle migliori idee di startup e sviluppo imprenditoriale caratterizzate da innovatività, sosteniblità e capacità di creare occupazione che siano incentrate sulle seguenti aree di eccellenza italiane:

Patrimonio culturale: storia e tradizioni, professioni a forte contenuto di creatività, solidarietà e coesione sociale, educazione e stili di vita.
Patrimonio ambientale: territori ed ecosistemi, ai diversi livelli di antropizzazione, secondo linee di tutela dell’esistente, recupero di danneggiamenti, fruizione consapevole attraverso modalità di turismo innovativo.
Patrimonio eno-gastronomico: prodotti e luoghi di produzione, preparazione dei cibi, educazione del gusto, cultura nutrizionale.
Patrimonio artistico: beni e siti da promuovere e gestire attraverso nuovi approcci di diffusione della conoscenza e metodologie ad alto contenuto di sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
Promozione e gestione del turismo consapevole: attività di comunicazione e marketing, nuove modalità di viaggio, accesso ai siti, integrazione della filiera complessiva delle eccellenze italiane.

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La partecipazione al Concorso è aperta a cittadini residenti in Italia che siano maggiorenni, inoccupati, o occupati in imprese attive da non più di due anni: è possibile iscriversi al concorso singolarmente o in team. I requisiti devono essere posseduti dai partecipanti alla data del 1° aprile 2015.

Petroleum mette in palio un plafond di premi complessivo del valore di 200.000€, di cui 100.000 sotto forma di contributi finanziari e 100.000 in servizi di consulenza manageriale per l’avvio e lo sviluppo dei progetti di impresa. Il plafond sarà suddiviso tra i cinque progetti vincitori.

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Le application possono essere effettuate entro le ore 10:00 del 30 giugno 2015 seguendo la procedura on-line dalla barra “PARTECIPA AL CONCORSO” disponibile al seguente link: http://petroleum.ideatre60.it/

Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura del Regolamento, disponibile qui: http://petroleum.ideatre60.it/upl/ckuploads/files/Petroleum%20-Regolamento.pdf

Napoli, 09/04/2015

Foundry 50: da Unilever, opportunità per startup tecnologiche con innovazioni nel settore Marketing

Unilever Foundry, piattaforma internazionale per favorire il matching e la collaborazione tra startup e imprese già avviate (brand facenti capo alla multinazionale Unilever), lancia la call “Foundry 50” allo scopo di selezionare le 50 migliori startup del mondo nel settore “Marketing Technology”.
L’iniziativa Unilever Foundry 50 nasce dalla convinzione che il futuro del marketing è nell’innovazione che le startup tecnologiche possono apportare alla comunicazione e all’advertising.

La call è aperta a startup innovative, disruptive, con grande potenziale nel settore del marketing. Le aziende dovranno essere costituite da non oltre 5 anni, con un capitale raccolto (equity funding) inferirore ai 10 milioni di dollari. I progetti di startup dovranno essere in grado di favorire il coinvolgimento e la relazione tra brand e consumatore, con modalità innovative.
E’ possibile inviare la propria candidatura entro il 30 aprile 2015 al seguente link: http://unilever.e1.sg/apply-now/

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Le migliori 50 startup saranno selezionate entro il 25 maggio 2015 e saranno invitate a partecipare all’evento internazionale “Lions Innovation”, il Festival Internazionale della Creatività previsto il 25 e 26 giugno a Cannes: si tratta di un’occasione di visibilità molto importante, che consente di entrare in contatto con professionisti del settore della creatività e della comunicazione.

All’interno del Lions Innovation, che si pone come un vero e proprio punto di incontro tra startup, marketer e creativi a livello internazionale, le 50 startup selezionate presenteranno i propri progetti ai presenti all’evento (sono previsti veri e propri “speed date” con esperti ed imprenditori del settore, per la nascita di eventuali partnership) attraverso la piattaforma Unilever Foundry.

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Per maggiori informazioni: http://foundry.unilever.com/foundry50/

Napoli, 07/04/2015

100K e 6 mesi di accelerazione per le migliori startup europee: la seconda call di IMPACT Accelerator

IMPACT Accelerator lancia la sua seconda call da 2,5 milioni di euro, per selezionare le 25 migliori startup europee con idee e progetti innovativi basati sulla tecnologia FIWARE e relative il settore Mobile Internet: le application possono essere effettuate entro la deadline fissata al 30 aprile 2015 al link http://www.fundingbox.com/p/impact-accelerator/

La call lanciata nei giorni scorsi è la seconda delle tre previste da IMPACT Accelerator, che prevede di investire in totale 6.400.000€ in 64 startup: dopo la prima call chiusa nell’ottobre 2014, e l’attuale call in corso, la terza e ultima chiamata di idee dovrebbe essere lanciata il prossimo ottobre.

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Possono partecipare alla call di IMPACT Accelerator progetti Internet Mobile sviluppati con le tecnologie FIWARE, la piattaforma cloud e open source dell’Unione Europea, utile allo sviluppo di applicazioni smart in una serie di settori: le applicazioni mobile o i business models potranno infatti riguardare Comunicazione, Social, Video, Media&Advertising, Design, Devices, Education, Entertrainment, Infrastrutture, Sicurezza, SBM, Produttività, E-Commerce, Smart Cities, Connected TV, Finanza e Social Networks.

Riguardo alla fase di sviluppo del progetto, IMPACT è alla ricerca di idee in fase di startup e in fase di crescita.

  • Le idee in fase di startup sono progetti con un prototipo funzionante, valutati meno di un milione di euro e con almeno due founder che lavorano a tempo pieno al progetto di startup. L’obiettivo deve essere quello di lanciare il prodotto sul mercato entro i successivi sei mesi.
  • Le idee in fase di crescita sono quelle proposte da aziende già presenti sul mercato da non più di sette anni, con fatturato inferiore a due milioni di euro e in cui i founder possiedono ancora il 51% di Equity. I proponenti devono essere in grado di dimostrare una potenziale crescita esponenziale del progetto, e l’obiettivo è quello della globalizzazione della società, o del consolidamento / cambio di focus del business.

Tra tutti i progetti candidati entro la scadenza del 30 aprile, IMPACT selezionerà i migliori 25 che andranno ad aggiungersi ai 19 selezionati con la prima call: i 25 team saranno premiati con 100.000 € (di cui 90.000 funding e 10.000 in servizi) e un programma di Mentoring & Training della durata di sei mesi.

Al termine dei sei mesi del percorso di accelerazione, infine, i progetti più meritevoli avranno la possibilità di accedere ad ulteriori finanziamenti fino a 250.000€, a fronte della cessione del 10% di Equity.

Per ulteriori informazioni: http://www.impact-accelerator.com/#

Napoli, 03/04/2015

Space Apps Challenge 2015: l’Università Federico II e IREA-CNR portano a Napoli l’evento globale della NASA

Space Apps Challenge 2015, l’evento globale della NASA dedicato a programmatori, designer, ingegneri ed aspiranti startuppers e imprenditori arriva a Napoli dal 10 al 12 aprile: organizzatori locali dell’evento sono IREA-CNR e il Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, in collaborazione con il Consolato USA del Sud Italia.

Il Programma dell’evento prevede una conferenza di apertura venerdì 10 aprile a partire dalle ore 18:00, presso la Sede della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Federico II (Via Nuova Agnano, 11 – Napoli), e prosegue con le due giornate di sabato 11 e domenica 12 dedicate all’esposizione delle idee, alla formazione dei team di lavoro e al lavoro intensivo sui progetti.

Al termine dell’evento, nel pomeriggio di domenica, saranno selezionati i due team che rappresenteranno i vincitori locali di Space Apps Challenge 2015 Napoli: tra tutti i vincitori locali, la NASA sceglierà i vincitori in ciascuna delle quattro categorie in gara.

Per Space Apps Challenge 2015 sono infatti previste quattro categorie, che racchiudono al proprio interno le più importanti “sfide” selezionate dalla NASA: attraverso l’iniziativa Space Apps Challenge 2015 i team potranno proporre le proprie soluzioni innovative alle sfide lanciate dagli organizzatori, basandosi su un approccio di problem solving collaborativo e open-source.

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Dal 10 al 12 Aprile a Napoli, “Space AppsChallenge 2015”

 

Le quattro categorie previste per Space Apps Challenge 2015 sono:

1) OTHER SPACE: tra le sfide previste in questa categoria, segnaliamo ad esempio “Visualize the asteroid skies”, che ha come scopo la creazione di aggregatori per la visualizzazione dei dati sugli asteroidi in grado di educare la comunità sulla necessità di studiare gli asteroidi e proteggere la Terra grazie alle informazioni da essi ottenute. Alcuni strumenti per raccogliere questa sfida sono la creazione di pagine web ad hoc per la visualizzazione dei dati integrati.

Per tutte le sfide della categoria OTHER SPACE: https://2015.spaceappschallenge.org/challenge/category/outer-space/

2) EARTH: un esempio delle sfide contenute in questa categoria è “Open-Source Air Traffic Tracking”, finalizzata alla costruzione di uno strumenti per il monitoraggio del traffico aereo open-source, che consenta agli utenti di selezionare un determinato volo e vedere gli interni dell’aereo, o guardare ciò che accade fuori dal finestrino.
Lo strumento dovrebbe integrare i dati in tempo reale e/o i dati storici provenienti da varie fonti: traffico radio, previsioni meteo, monitoraggio dell’area, etc).

Per le altre sfide della categoria EARTH: https://2015.spaceappschallenge.org/challenge/category/earth/

3) HUMANS: tra le sfide di questa categoria, prendiamo ad esempio “Can You Hear Me Now? Space-Y Sounds”. L’obiettivo è quello di sviluppare uno strumento interattivo per utilizzare i file audio della NASA raccolti durante le missioni spaziali in maniera innovativa e in altri settori, dalle arti e l’intrattenimento alla scienza e l’ingegneria.
La soluzione potrebbe essere una piattaforma con nuove funzionalità per gli audio, in grado di raccogliere, migliorare e modificare i file.

Tutte le sfide della categoria HUMANS sono elencate qui: https://2015.spaceappschallenge.org/challenge/category/humans/

4) ROBOTICS: la sfida che prendiamo ad esempio in questa categoria è intitolata “Zero Gee Bee – Your Friendly Neighborhood Drone” e riguarda la progettazione di un drone da poter utilizzare per il trasporto di oggetti in movimento (circa due kg di peso). Il drone dovrebbe essere utilizzato anche all’interno del veicolo/stazione spaziale, in assenza di gravità.

Per tutte le altre sfide della categoria ROBOTICS: https://2015.spaceappschallenge.org/challenge/category/robotics/

L’appuntamento con Space Apps Challenge 2015 è aperto a studenti, imprenditori, ingegneri, startuppers, sviluppatori, designer e a chiunque sia interessato ed incuriosito dalle tematiche relative la scienza e la tecnologia.

Per maggiori informazioni e per partecipare all’evento: https://2015.spaceappschallenge.org/location/napoli/

Napoli, 17/03/2015

EGS Call for Project: in collaborazione con Mind The Bridge, opportunità di lavoro con la PA per startup e talenti

EGS – E-Globalservice SpA è una società specializzata nella gestione di servizi in outsourcing per la pubblica amministrazione in Italia: in collaborazione con Mind The Bridge, ha aperto una call for project destinata a startup e talenti innovativi per selezionare prodotti e servizi web adatti alle esigenze di comuni ed enti pubblici su scala nazionale.

La call for project si EGS si rivolge a web startup già in attività, con un prodotto/servizio funzionante adatto alla PA e un eccellente team. Possono presentare la propria candidatura anche talenti singoli, con esperienza precedente nel campo dello sviluppo di una piattaforma di e-procurement.

  • Le startup interessate a partecipare alla call possono inviare la propria candidatura on-line entro il 18 gennaio 2015 attraverso il form disponibile qui: https://www.f6s.com/e-globalservicescallforproject#/apply
    Oltre ai dati personali e di contatto, le startup dovranno offrire una panoramica generale della propria attività e del proprio progetto.
  • I singoli talenti, invece, possono candidarsi inviando il proprio curriculum vitae e una lettera motivazionale a egs@mindthebridge.org, indicando nella mail il link ad un progetto afferente al bando al quale si è lavorato e/o collaborato.

Dopo la chiusura della call, saranno selezionate le migliori startup che accederano al Boot Camp del 7 e 8 febbraio presso la sede di EGS a Verona: il Boot Camp consiste in un evento di due giorni a porte chiuse, durante il quale si susseguiranno momenti di mentorship e incontri one-to-one con gli esperti di Mind The Bridge e di EGS, finalizzati ad approfondire la conoscenza dei progetti e dei team proponenti.

A fine febbraio 2015 EGS e Mind The Bridge renderanno noti i nomi delle tre startup vincitrici, che inizieranno la propria collaborazione con EGS a partire dal secondo semestre del 2015. La collaborazione potrà sfociare in un’acquisizione, un’investimento o una partnership tra startup e società.
Inoltre, EGS si impegna a valutare possibilità di collaborazione con tutte le startup e i talenti che parteciperanno al Boot Camp.

 

Per maggiori informazioni sulla call: http://mindthebridge.org/egs-call-for-projects/

Per conoscere meglio le attività di E-Globalservice SpA: http://www.e-globalservice.it/site/

Per conoscere meglio le attività di Mind The Bridge: http://mindthebridge.org/

Napoli, 22/12/2014

Brilliant Young Entrepreneurs: da Junior Achievement Italia e Hyundai, 15.000 € a fondo perduto per la miglior startup di giovani under 30

Brilliant Young Entrepreneurs è un’iniziativa promossa da Junior Achievement Italia (organizzazione non profit che si occupa di formazione imprenditoriale e alfabetizzazione finanziaria per studenti), Hyundai Italia (fra i cinque maggiori costruttori al mondo nel comparto automobilistico) e Fondazione Italiana Accenture (che si occupa di stimolare e valorizzare l’innovazione in Italia) attraverso la piattaforma IdeaTRE60 destinata a supportare l’implementazione delle migliori idee imprenditoriali promosse da giovani studenti e ricercatori italiani.

Il concorso è aperto, infatti, a studenti italiani e stranieri iscritti un Corso di Laurea, un Master o un Dottorato di Ricerca presso qualsiasi università o scuola di specializzazione post – diploma italiana, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, residenti in Italia e in possesso di un’idea imprenditoriale da trasformare in una vera attività di impresa.

Le candidature, presentate singolarmente o in team, dovranno pervenire attraverso l’apposita piattaforma on-line messa a disposizione da IdeaTRE60 al seguente link: http://brilliantentrepreneurs.ja.ideatre60.it/

La deadline è fissata per le ore 12:00 del 16 gennaio 2015 (N.B. scadenza prorogata al 06/02/2015).

Oltre ai dati e alle informazioni personali dei partecipanti, la domanda di partecipazione a Brilliant Young Entrepreneurs dovrà essere corredata di un Abstract (massimo 5 pagine) contenente l’Executive Summary, le previsioni finanziarie e tutte le informazioni utili alla valutazione del progetto. Inoltre, occorre caricare sul portale un Video Pitch in lingua inglese della durata massima di due minuti.

Un’apposita Giuria di esperti provvederà alla valutazione dei progetti imprenditoriali pervenuti sulla base di una serie di criteri: tra questi, ricordiamo il potenziale di business, l’impatto locale, l’innovatività.
Entro il 4 febbraio 2015 sarà scelto il progetto vincitore.

Il vincitore di Brilliant Young Entrepreneurs riceverà in premio un finanziamento a fondo perduto di 15.000 €, assieme a un “pacchetto consulenziale” che comprende mentoring, assistenza legale, ricerche di mercato e opportunità di visibilità sui media.

Il finanziamento da 15.000 € sarà erogato in tre tranche:

Entro la fine di giugno 2015: prima tranche da 5.000 € al momento dell’assegnazione del/dei mentor e previa verifica dell’effettiva intenzione di realizzare il progetto imprenditoriale;

Entro la fine di settembre 2015: seconda tranche da 5.000 € (o più) a seguito di conferma da parte del mentor che segue la startup;

Entro i 6 mesi successivi: il mentor, sulla base di una verifica dei progressi della startup, stabilisce il momento migliore per l’erogazione della quota restante del finanziamento.

Per maggiori informazioni, per scaricare il Regolamento e per partecipare a Brilliant Young Entrepreneurs: http://brilliantentrepreneurs.ja.ideatre60.it/

Napoli, 18/12/2014

Aperta la call per la seconda edizione di UpperApp: un’opportunità per studenti e neolaureati nel settore delle applicazioni mobile

Sono aperte le candidature per partecipare alla seconda edizione di UpperApp, il festival nazionale delle idee e applicazioni mobile a cura di Agorà Telematica (DEDAGROUP ICT Network) destinato a studenti universitari e neo-laureati che vogliano mettere in gioco le proprie competenze tecnologiche e di comunicazione nel campo della progettazione e dello sviluppo di applicazioni per dispositivi mobile.

Possono presentare la propria candidatura studenti universitari e neo-laureati (da massimo sei mesi) provenienti da qualsiasi facoltà italiana, singolarmente o in team, che abbiano idee da realizzare o competenze creative da mettere in gioco: UpperApp è alla ricerca di progetti, prototipi di App inedite, applicazioni pubblicate che necessitano di promozione e diffusione.

Tra i possibili progetti da candidare a UpperApp, il Regolamento elenca infatti due categorie: Progetti di App oppure App già pubblicate (e gratuite) o pronte per la pubblicazione, per Smartphone e/o Tablet, Android e/o iOS.
Pur non essendoci tematiche specifiche di riferimento, si segnalano alcuni filoni tematici preferenziali (inerenti i settori di attività di sponsor e partner dell’iniziativa):

– Fashion & Lifestyle
– Pubblica Amministrazione, integrazione, cittadinanza attiva
– Sport, fitness e benessere
– Banking, economia e finanza
– Retail, distribuzione e logistica
– Assicurazioni.

L’iscrizione ad UpperApp va effettuata esclusivamente on-line, entro il 15 novembre 2014, compilando il form di iscrizione disponibile a questo link: http://www.upperapp.it/registrazione.aspx

Tra tutte le candidature, il Comitato di Valutazione selezionerà entro il 25/11/2014 i dieci finalisti, sulla base dei seguenti criteri:

1) PER LE APP GIA’ PUBBLICATE: originalità, grafica/bellezza, funzionalità a corredo e/o utilità alla collettività, capacità attrattiva/viralità intrinseca, eventuale disponibilità per entrambe le piattaforme Android e IOS.

2) PER I PROGETTI DI APP: esigenze/necessità alla base dello sviluppo dell’App, reali vantaggi apportati agli utenti, originalità, completezza e realizzabilità della proposta.

La scelta dei vincitori (uno per ciascuna delle due categorie in concorso) sarà effettuata attraverso un meccanismo di voto che comprenderà il giudizio del Comitato Tecnico (60%) e le votazioni on-line espresse dalla community sul portale UpperApp tra il 26/11 e il 20/12/2014 (40%).

Nel mese di gennaio 2015 si svolgerà un evento finale di premiazione, durante il quale saranno proclamati i vincitori che avranno diritto a:

PER LA MIGLIORE APP: trofeo UpperApp per la migliore applicazione mobile, contratto di stage retribuito della durata di tre mesi per ciascun componente del team (presso Agorà Telematica a Napoli, Dedalab a Trento o Dedagroup ICT Network in una delle sedi nazionali), più un contributo di 1.000€ per ciascun componente del team (fino a un massimo di 3.000€).

PER IL MIGLIOR PROGETTO DI APP: trofeo UpperApp per i miglior progetto di applicazione mobile, realizzazione e progettazione dell’App in nome e per conto degli autori.

Per maggiori dettagli e informazioni: http://www.upperapp.it/index.html

Napoli, 08/08/2014

Value Creation e Value Capture: come cambia il Business Model di una startup con la diffusione dell’Internet of Things?

In un interessante post pubblicato dal Network Blog della Harvard Business Review, Gordon Hui (leader della Business Design & Strategy per la società di consulenza americana SmartDesign) ha approfondito un tema interessante per startup e imprese innovative: le implicazioni sul Business Model causate della crescente diffusione dell’Internet of Things.

Le implicazioni e le nuove opportunità offerte dall’IoT e dalle soluzioni cloud-based ad esso correlate sono infatti di rilevanza fondamentale per le nuove imprese, in particolare in tema di value creation (creazione del valore) e value capture (monetizzazione del valore): è risaputo, infatti, che la creazione di valore rappresenta il cuore di qualsiasi Business Model, in quanto coinvolge tutte le attività fondamentali di un’azienda ed è la motivazione alla base delle decisioni di acquisto del cliente.

Nelle aziende tradizionali, creare valore significava individuare le esigenze durature del cliente e produrre sulla base di queste delle soluzioni di prodotto altamente progettate e, nella maggior parte dei casi, standardizzate.
Le aziende moderne, invece, devono fare i conti con l’innovazione continua ed incrementale e con le sue conseguenze: cambiano infatti gli aspetti relativi alla concorrenza (che cambia e cresce in maniera più rapida rispetto al passato) e si accorcia la vita dei prodotti, che diventano più rapidamente obsoleti.

In un mondo connesso e internet-based, i prodotti non sono più fatti per durare nel tempo: grazie agli aggiornamenti on-line, è possibile inviare al cliente con regolarità nuovi aggiornamenti e nuove funzioni/caratteristiche, è possibile rispondere al comportamento dei clienti in tempo reale grazie alla tracciabilità dei prodotti e, soprattutto, i prodotti possono essere connessi tra loro portando a nuove analisi previsionali più efficienti, ad un’ottimizzazione dei prodotti più efficace, a nuove user experience personalizzate.

Albert Shun, Partner Direct di UX Design per Microsoft, osserva: “I business model riguardano la creazione di esperienze di valore. E con l’Internet of Things, si può davvero capire come un cliente vive un’esperienza, che sia entrare in un negozio, acquistare un prodotto o usarlo, e infine capire cos’altro è possibile fare con quel prodotto/servizio. E’ possibile rinnovare l’esperienza, dargli nuova vita”.

Così come per la creazione di valore, il cloud impone un nuovo modo di approcciarsi anche alla monetizzazione del valore per il cliente.
Nella maggior parte delle aziende tradizionali, la monetizzazione del valore richiedeva semplicemente di fissare il prezzo giusto per ottenere il massimo dei profitti dalla vendita di un determinato prodotto. I margini vengono massimizzati in base alle principali leve dell’azienda, che stabiliscono il controllo su alcuni punti chiave della catena del valore (costi delle materie prime, brevetti, brand).

Vediamo quindi, in maniera schematica, come cambia la concezione del Business Model nelle attività di value creation e value capture con l’avvento dell’Internet of Things:

VALUE CREATION

Bisogni del cliente: nelle aziende tradizionali, si risolvono i problemi del cliente in maniera reattiva. Con l’IoT le esigenze e i bisogni vengono rilevati in tempo reale o ancora in fase emergente, con un approccio predittivo.

Offerta: per le aziende tradizionali, l’offerta consiste in un prodotto che viene immesso sul mercato e resta uguale finché il tempo lo renderà obsoleto e sarà necessario costruire un nuovo prodotto. L’avvento dell’Internet of Things permette di aggiornare continuamente il prodotto e di creare delle sinergie di valore attraverso la connessione ad altri prodotti.

Ruolo dei dati: nelle aziende tradizionali i dati venivano raccolti ed utilizzati per i futuri prodotti, mentre oggi le informazioni provengono da più fonti e convergono creando esperienze utili per aggiornare i prodotti attualmente sul mercato o aggiungere ad essi funzionalità e servizi.

VALUE CAPTURE

Path of Profit: nelle aziende tradizionali, il profitto cambia quando si vende sul mercato un nuovo prodotto o servizio. Gli aggiornamenti possibili grazie all’IoT offrono la possibilità di generare profitto attraverso entrate ricorrenti, che non dipendono necessariamente da nuove vendite.

Punti di Controllo: nelle aziende tradizionali è possibile controllare vari punti/livelli della catena del valore, mentre grazie all’Internet of Things si creano prodotti personalizzati e basati sul contesto (effetti del network sui prodotti).

Sviluppo delle Competenze: le aziende tradizionali utilizzano come leva per il profitto le core competences, le risorse e i processi già esistenti. Grazie all’avvento dell’IoT è possibile capire quali sono eventuali partner presenti nell’ecosistema di riferimento per aumentare i profitti dell’azienda.

In conclusione, con l’avvento dell’Internet of Things si ribalta la visione tradizionale delle aziende product-based: mentre per queste ultime le fonti di reddito possibili sono incentrate sulle vendite di nuovi prodotti, l’attuale situazione permette di aumentare le fonti di reddito, allargandole ad eventuali aggiornamenti, up-dates e personalizzazioni.

Il Business Model deve tenere in considerazione questa situazione, mettendo al centro ciò che consente di generare ricavi correnti: in caso contrario, come afferma Renee DiResta (O’Reilly AlphaTech Ventures), la startup baserebbe il proprio sviluppo sulla speranza che i clienti sviluppino una tale fedeltà al brand da acquistare anche un secondo prodotto presso l’azienda.

Altro aspetto fondamentale di cui tener conto nel Business Model è quello delle opportunità di partnership offerte dallo sviluppo dell’IoT: oggi, come afferma Zach Supalla (CEO della piattaforma open source Spark), non è più possibile pensare ad un’azienda “solitaria”, che agisce in un mercato “vuoto”. Una startup deve pensare non soltanto a come monetizzerà i propri profitti, ma anche a come il prodotto permetterà ad altri di generare e monetizzare valore.

Infine, l’autore evidenzia come la scelta tra una delle strategie competitive “tradizionali” identificate da Michael Porter (differenziazione, leadership di costo, focus) non sia più un approccio adatto alle startup e alle imprese che si muovono in settori in cui si fa strada l’Internet of Things: oggi, le tre strategie non si escludono automaticamente l’una con l’altra, ma possono essere utilizzate in maniera congiunta, rafforzandosi reciprocamente e migliorando i risultati in termini di value creation e value capture.

Per saperne di più, il post originale di Gordon Hui è disponibile al seguente link: http://blogs.hbr.org/2014/07/how-the-internet-of-things-changes-business-models/

Napoli, 05/08/2014

VPI – Venice Platform for Innovation and Technology Transfer: la piattaforma di incontro tra ricercatori, innovatori e aziende tra matching ed eventi

E’ on line il portale VPI – Venice Platform for Innovation and Technology Transfer: si tratta di una piattaforma nata con lo scopo di avvicinare tre mondi differenti (ricerca, innovazione e impresa), favorendo l’incontro tra progetti innovativi e aziende: l’attività di VPI è infatti basata sul concetto di matching tra idee e progetti innovativi ed il giusto partner industriale, svolta attraverso lo strumento della Banca delle Innovazioni, una vera e propria vetrina on line che offre visibilità a ricercatori e innovatori in vista dell’obiettivo di dare uno sbocco imprenditoriale ai migliori talenti creativi italiani.

Ricercatori e innovatori possono infatti presentare il proprio progetto e/o la propria idea a VPI per inserirla nella Banca delle Innovazioni, attraverso due possibili modalità di iscrizione:

Per i ricercatori: i ricercatori universitari interessati a proporre la propria ricerca alla Banca delle Innovazioni devono compilare l’apposito form (http://form.jotformeu.com/form/41884772615363), nel quale presentare il progetto di ricerca evidenziando le motivazioni per cui può essere definito innovativo. Inoltre, occorre mettere in luce le possibili applicazioni della ricerca al settore industriale, e le competenze del gruppo che si occupa della ricerca.

Per gli innovatori: questa sezione è dedicata a talenti in possesso di un’idea innovativa che non siano afferenti all’Università: il form di iscrizione (http://form.jotformeu.com/form/41884772615363?) va compilato anche in questo caso mettendo in risalto la componente innovativa del progetto, le possibili applicazioni industriali e le competenze della società o del team proponente.

In entrambi i casi, gli esperti di VPI sceglieranno le migliori proposte e pubblicherà un abstract della ricerca o del progetto nella Banca delle Innovazioni, avendo cura di eliminare eventuali informazioni e dati sensibili che potrebbero invalidare lo sviluppo dell’idea.

Aperta, da un lato, a Ricercatori e Innovatori, la Banca delle Innovazioni prevede dall’altro lato due apposite sezioni dedicate ad Aziende (http://vpinnovation.veneziepost.it/stories/come_partecipare/35181_per_le_aziende/#.U99I1qM7nYg) e Investitori (http://vpinnovation.veneziepost.it/stories/come_partecipare/35182_per_gli_investitori/#.U99J76M7nYg).

La sezione Aziende è aperta a imprenditori, manager. liberi professionisti in cerca di un’innovazione utili allo sviluppo della propria attività; la sezione Investitori è aperta a chiunque voglia mettere a disposizione i propri capitali per favorire la realizzazione di un’idea o un progetto innovativo.

Per quanto riguarda i settori di riferimento, VPI prevede il seguente elenco:

– Salute, benessere, qualità della vita;
– Ambiente, energie, valorizzazione del territorio;
– Macchine, impianti, tecnologie di processo;
– Servizi e strumenti di gestione;
– Software.

Una volta pubblicati i progetti all’interno della piattaforma, sarà compito di VPI individuare i migliori abbinamenti tra ricercatori/innovatori e aziende/imprenditori/investitori, cercando di avviare delle collaborazioni concrete per permettere al progetto di avanzare nel suo percorso di sviluppo fino allo sbocco sul mercato.

Insieme alla Banca delle Innovazioni, VPI offre agli iscritti la possibilità di partecipare ad un calendario di eventi che garantiscono opportunità di visibilità, networking e incontro ai partecipanti: il prossimo evento previsto è il Trieste Next Salone europeo della Ricerca scientifica “EnergETHIC”, previsto a Trieste dal 26 al 28 settembre 2014.

VPI partecipa a Trieste Next – EnergETHIC con tre differenti iniziative:

Venerdì 26 settembre (dalle 14 alle 18) i ricercatori potranno partecipare a “L’ultimo miglio dell’innovazione”, un ciclo di lezioni pratiche sul tema dell’innovazione con professionisti del settore;

La mattina di sabato 27 settembre sarà invece la volta di “10 storie di extra-ordinaria innovazione”, momento di storytelling in cui dieci protagonisti racconteranno al pubblico i propri progetti d’innovazione nell’ambito del settore energetico;

Il pomeriggio di sabato 27 settembre avrà luogo una sessione di incontri b2b tra ricercatori e imprenditori.

Napoli, 04/08/2014

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