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Tag: investimenti

Un nuovo fondo di Venture Capital per le startup europee: Hoxton Ventures porta in Europa la Silicon Valley

Hoxton Ventures lancia un Fondo Early Stage destinato a startup europee, con lo scopo di trasferire la cultura e la prospettiva imprenditoriale tipica della Silicon Valley nell’ecosistema del nostro continente.

Il Fondo, denominato “Hoxton Ventures Fund I, LP”, è stato annunciato ieri 4 dicembre 2013 e servirà a finanziare il capitale di rischio per le prime fasi di vita di startup tecnologiche con sede in Europa: Hoxton Ventures assicura alle startup finanziate il supporto di esperti statunitensi nel settore della tecnologia, a partire proprio dai due fondatori.

I founders di Hoxton Ventures sono infatti Hussein Kanji e Rob Kniaz, provenienti da ruoli di alto livello in Microsoft e Google. Il terzo partner del fondo è Dylan Collins, imprenditore seriale con alle spalle una serie di successi nei settori media e software.

Con una disponibilità di 40 milioni di dollari, il Fondo Hoxton Ventures si propone di effettuare dai 4 ai 6 investimenti in startup europee che dimostreranno di essere scalabili e di poter aspirare a diventare leader nel proprio settore di business: gli investimenti in ciascuna startup potranno essere dai 500k ai 2M di dollari.

Come è possibile leggere nel Comunicato Stampa con il quale Hoxton Ventures ha lanciato il Fondo, la scelta di investire in Europa nasce dalla convinzione dei fondatori che il nostro continente offra startup di qualità sempre più elevata, grazie a capacità imprenditoriali di primo livello: con il finanziamento di Hoxton Ventures si potrà aumentare la disponibilità di Venture capital per l’economia del vecchio continente, portando in Europa la filosofia imprenditoriale della Silicon Valley.

Inoltre, Hoxton Ventures si propone in futuro di creare tra le startup finanziate in Europa e l’ecosistema statunitense un vero e proprio ponte, aprendo uffici e trasferendo parte dei componenti dei team in Silicon Valley.

Hoxton Ventures preferisce finanziare team giovani, competenti, alla prima esperienza come founders di una startup. I progetti dovranno essere rivolti a mercati di grandi dimensioni o ad alto tasso di crescita, oppure dovranno proporre un’innovazione in grado di creare un nuovo mercato grazie ad una tecnologia disruptive.

 

Per maggiori informazioni e per contattare Hoxton Ventures il link di riferimento è http://www.hoxtonventures.com/

Napoli, 05/12/2013

Da TechCrunch: i fabbisogni e le fonti di finanziamento migliori per una startup hardware

Un recente post firmato da Cyril Ebersweiler (founder dell’acceleratore di startup hardware HAXLR8R e partner di SOSVentures) e Benjamin Joffe (esperto di ecosistemi startup, angel investor e advisor di HAXLR8R) esamina il fabbisogno in termini finanziari di una startup hardware nelle sue 5 fasi di sviluppo, specificando la fonte di finanziamento più adatta in ciascun momento:

1. Concept
Obiettivo di questa fase è quello di convalidare il problema, ossia di esplorare attentamente la fattibilità dell’idea e le caratteristiche della domanda di mercato. Una startup hardware, in questa prima fase, deve applicare la metodologia “Lean Startup” adoperandosi con interviste e sondaggi ai potenziali clienti: è questo infatti l’unico modo per capire se il problema che il prodotto vuole risolvere è effettivamente percepito come tale dalle persone, e quindi per capire se c’è domanda di mercato e quali/quanti possono essere i potenziali clienti.
Nella fase “Concept” il fabbisogno di capitale di una startup è praticamente vicino allo zero, quindi non è necessario rivolgersi a fonti di finanziamento esterne. E’ quasi impossibile, quindi, che una startup nella sua prima fase di vita ottenga l’attenzione di un Venture Capitalist.

2. MFP – Minimum Functional Prototype
Nella seconda fase tutti gli sforzi di una startup hardware sono rivolti allo scopo di ottenere un dispositivo che funzioni. In questa fase c’è ancora poca attenzione al design e ad argomenti come l’ergonomia, ma si cerca soltanto di capire se il prodotto può essere in grado di risolvere il problema.
In questo momento la startup ha delle esigenze di finanziamento minime, che spesso dovranno essere coperte dai founders di tasca propria.
La fase del MFP può essere per alcune startup il momento per iniziare a guardare a qualche forma di finanziamento: gli autori però consigliano di evitare di richiedere finanziamenti all’esterno, perchè si corre il rischio che le persone possano guardare al prototipo come ad un prodotto finito.

3. CFP – Complete Functional Prototype
E’ la fase in cui l’obiettivo della startup hardware è quello di ottenere un prototipo il più vicino possibile a quello che sarà il prodotto finale: in questo momento bisogna iniziare a far attenzione al design, all’estetica e all’ergonomia per rassicurare le persone sulle capacità dell’azienda di tener testa ad una produzione di massa.
Il CFP spedito ai potenziali clienti deve essere il più possibile perfetto: in caso contrario, chi lo riceve sarà propenso a chiedersi “Se non sono in grado di fare un prodotto perfetto, come potranno farne migliaia da mettere sul mercato?”.
Le esigenze di finanziamento di questa terza fase sono ancora limitate, e la maggior parte del capitale dovrà essere investito per la ricerca e il miglioramento del prodotto. Le fonti di finanziamento più adatte alla fase 3 sono amici e parenti, angels, acceleratori, sovvenzioni e campagne di crowdfunding.

Proprio riguardo al crowdfunding, gli autori mettono in guardia i lettori su un aspetto particolarmente significativo: prima di rivolgersi a questa forma di finanziamento, una startup hardware deve essere sicura di aver concluso la fase di progettazione e, quindi, essere pronta per la produzione.

4. DFM – Design For Manufacture
La fase DFM è quella che gli autori definiscono “Ready to roll”: è il passaggio chiave per diventare dei veri imprenditori del settore hardware. Anche se spesso questo è il momento più difficile, perchè spesso un prodotto hardware non “sopravvive” al primo contatto con il cliente.
Le startup hardware che attraversano la fase 4 hanno esigenze di finanziamento solitamente inferiori ai $ 50k: il dato si basa sull’osservazione delle 30 startup di HAXLR8R, e le spese riguardano aspetti come la stampa 3D, la progettazione, le certificazioni, le spese legali e la produzione.
Questo è, secondo gli autori, il momento migliore per utilizzare il crowdfunding: il prodotto è praticamente pronto, e il team conosce costi di produzione e margini di guadagno.

5. FFR – First Factory Run
In questa fase la startup hardware inizia la produzione del prodotto: il prototipo DFM diventa una serie di prodotti identici. Le esigenze di finanziamento in questa fase sono variabili, in ogni caso è necessario che la startup riesca a coprire le spese per pagare i macchinari, le attrezzature e la prima produzione. In questo momento i finanziamenti possono venire dal crowdfunding, da un business angel, da un acceleratore o un fondo di venture capital.
Il crowdfunding può essere ancora una volta una buona soluzione perchè consente di vendere il prodotto direttamente ai finanziatori.
Inoltre, nella fase 5 c’è ancora la possibilità di far affidamento sui pre-ordini degli appassionati del settore: in alcuni casi, addirittura, è possibile che la startup venda l’intero primo lotto di produzione esclusivamente attraverso i pre-ordini.

6. Retail
L’obiettivo di una startup hardware arrivata a quest’ultima fase è uno solo: scalare! Si tratta di una fase che spesso arriva molto lontano nel tempo per le startup hardware. Ma è anche la fase in cui è più probabile ottenere l’attenzione degli investitori: su questo punto, gli autori del post tengono a sottolineare che i VC stanno ancora imparando a conoscere il settore hardware e pertanto sono molto prudenti quando si tratta di scegliere se investire. Per aumentare il loro interesse verso la propria startup, bisogna quindi poter dimostrare di avere una domanda di mercato piuttosto ampia su cui contare.

Per leggere il post originale, il link di riferimento su TechCrunch è
http://techcrunch.com/2013/11/28/financing-lean-hardware/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter&utm_campaign=Feed%3A+Techcrunch+%28TechCrunch%29&utm_content=crowdfunding&utm_term=crowdfunding

Napoli, 29/11/2013

Edison Start: in palio un montepremi da 300.000 euro per startup, imprese e team con progetti innovativi

Con lo slogan “Il cambiamento inizia da te” Edison presenta la sua iniziativa dedicata al sostegno di idee imprenditoriali innovative per un futuro migliore: a partire dal 13 gennaio 2014 sarà possibile inviare i propri progetti per partecipare a Edison Start.

La competition nasce in occasione dei 130 anni di Edison, azienda contraddistinta da sempre da spirito pionieristico ed imprenditoriale rivolto ad uno sviluppo sostenibile. Su questi presupposti, Edison sceglie di investire in idee innovative che possano migliorare la vita delle persone ed aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi: in palio un montepremi totale di 300.000 euro.

Le categorie per concorrere al Premio sono tre: Energia, Smart Communities e Sviluppo Sociale. Possono partecipare nell’ambito delle prime due: startup innovative, piccole e medie imprese, team di persone fisiche residenti in Italia; mentre per la categoria Sviluppo Sociale le candidature sono riservate a team di persone fisiche residenti in italia e organizzazioni non profit italiane che siano in attività da almeno 2 anni.

Per ciascuna categoria è in palio un premio pari a 100.000 euro (suddivisi in tre tranches sulla base dello stato di avanzamento del progetto), ma i partecipanti avranno anche un ritorno in termini di promozione, networking e tutorship da parte di Edison.

I progetti candidabili a Edison Start dovranno essere prima di tutto innovativi: Edison identifica l’innovazione con la tensione al cambiamento, che potrà essere ottenuta con la creazione di nuovi strumenti ma anche con cambiamenti ed evoluzioni in termini di processo e metodo.
I partecipanti dovranno inoltre dimostrare di avere un progetto che risponda a bisogni chiaramente individuabili, che sia effettivamente realizzabile e fattibile, sostenibile da un punto di vista economico, sociale ed ambientale.
Infine, sono indispensabili i requisiti della generazione di esternalità positive nella comunità e la replicabilità e scalabilità dei progetti in altri contesti.

Il Concorso Edison Start segue un percorso suddiviso in 4 fasi, che si apre il 13 gennaio 2014 per concludersi con un anno di follow-up (da ottobre 2014 ad ottobre 2015). Vediamo nel dettaglio le singole fasi con l’indicazione delle relative date:

1. Presentazione dell’idea – On line Selection

Dal 13 gennaio al 30 marzo 2014 saranno aperte le candidature on-line per Edison Start. Ciascun partecipante dovrà caricare il proprio progetto sulla piattaforma Edison Start per condividerlo con l’intera community. In questa fase la community potrà votare i migliori progetti che, dall’1 al 29 aprile 2014, saranno poi valutate dal team di esperti individuati da Edison. Gli Esperti sceglieranno i 30 finalisti (10 per ogni categoria), tenendo conto anche del parere della community raccolto nelle settimane precedenti. La fase 1 si chiude il 30 aprile 2014 con la pubblicazione della short list dei finalisti sulla piattaforma Edison Start.

2. Presentazione del progetto definitivo e sua promozione mediante www.edisonstart.it

Nel periodo tra il 1° maggio e il 30 luglio 2014 i finalisti si dedicheranno all’elaborazione del progetto definitivo con il supporto dei tutor di Edison. I progetti definitivi saranno caricati sulla piattaforma on-line tra il 1° agosto e il 15 settembre 2014, grazie all’apposita scheda di presentazione e agli altri strumenti messi a disposizione dagli esperti: durante questa fase la community potrà seguire i progressi dei progetti, dando ai finalisti la possibilità di sfruttare occasioni di networking.
Tra il 26 settembre e il 14 ottobre 2014 inizia la valutazione “a porte chiuse”: i progetti non saranno più visibili sulla piattaforma on-line per consentire al Comitato di valutazione di selezionare il progetto vincitore di ciascuna categoria: la proclamazione avverrà il 15 ottobre 2014.

3. Premiazione dei vincitori

Edison organizzerà un evento finale nell’autunno 2014 durante il quale i vincitori della competition saranno premiati.

4. Follow-Up

Dal 16 ottobre 2014 si apre un anno dedicato al monitoraggio dei progetti vincitori: i progressi saranno seguiti e comunicati attraverso la piattaforma Edison Start e il Team di Esperti potrà intervenire con il proprio supporto durante le fasi di realizzazione dei progetti. La fase di follow-up garantisce quindi supporto e visibilità ai progetti vincitori.

Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando Edison Start è possibile visitare la pagina: http://www.edisonstart.it/
Inoltre, è possibile restare aggiornati sul Concorso attraverso la newsletter e i canali social dedicati (raggiungibili dal link indicato).

Napoli, 27/11/2013

Appuntamenti per startup: il Convegno “Le Startup: un’opportunità di sviluppo per le imprese” a cura di ODCEC Napoli

Domani, 26 novembre, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili – Circondario del Tribunale di Napoli ospita nella propria sede in Piazza dei Martiri n. 30 un Convegno dedicato al tema “Le Startup: un’opportunità di sviluppo per le imprese”.

A cura del Comitato Scientifico della Commissione Sviluppo Attività Produttive, il Convegno inizierà alle ore 9.00 con l’Apertura dei Lavori e i Saluti Istituzionali: saranno presenti il Dott. Vincenzo Moretta, Presidente ODCEC Napoli e i Dott. Salvatore Palma e Liliana Speranza, Consiglieri ODCEC Napoli e Delegati della Commissione Sviluppo Attività Produttive.

Tre i temi centrali in calendario:

Accelerazione della spesa del POR Campania 2007/2013: nuove iniziative per il sostegno al tessuto produttivo;
Opportunità per le startup;
Il ruolo del commercialista nelle fasi di sviluppo della startup.

I temi saranno introdotti dalla dott.ssa Carmen Padula, Presidente della della Commissione Sviluppo Attività Produttive ODCEC Napoli, e l’incontro sarà moderato dal dott. Claudio Mallardo, Vice-Presidente della Commissione.

Sono previsti interventi di rappresentanti istituzionali e del mondo accademico, oltre che attori e stakeholders del settore, in particolare il Programma prevede la presenza di:

  • On. FULVIO MARTUSCIELLO (Assessore Sviluppo Attività Produttive Regione Campania)
  • Prof. MARIO MUSTILLI (Pro Rettore – Seconda Università di Napoli)
  • Dott. EDOARDO IMPERIALE (Direttore Generale – Campania Innovazione)
  • Dott. VINCENZO CAPUTO (Presidente Giovani Imprenditori – Unione Industriali di Napoli)
  • Dott. LUIGI TOMMASINI (Responsabile degli Investimenti Indiretti Fondo Italiano di Investimento)
  • Dott. LINA D’AMATO (Direttore della Gestione Incentivi – Invitalia SpA)
  • Dott. GIOVANNI DE CARO (Investments Manager – Atlante Ventures)
  • Prof. ROBERTO VONA (Docente di Economia e Gestione delle Imprese Università degli Studi di Napoli Federico II)
  • Dott. PAOLA MARZARIO (Founder & CEO – Brandon Ferrari Srl)
  • Dott. GIOVANNI CATURANO (Presidente – Spinvector Spa)

Per partecipare all’evento, che attribuisce fino a n.4 crediti formativi validi per la formazione professionale continua del dottore commercialista ed esperto contabile, è necessario inviare una mail all’indirizzo prenotazione@odcec.napoli.it specificando nell’oggetto la dicitura “START UP”.

Per maggiori informazioni e per scaricare il Programma del Convegno in formato PDF il link di riferimento è:
http://www.odcec.napoli.it/component/content/article/124-scroll-home/3350-convegno-le-start-up-unopportunita-di-sviluppo-per-le-imprese.html

Napoli, 25/11/2013

Innovazione sociale in Europa: il nuovo Bando PROGRESS 2013 mette a disposizione 3,5 milioni di euro

L’innovazione sociale è un settore in forte crescita in Europa, e con esso crescono le opportunità offerte a startup, imprese, stakeholders del settore: anche a livello comunitario, l’attenzione in merito è molto alta, come dimostra il nuovo Bando PROGRESS 2013.

La Commissione Europea ha infatti pubblicato la Call for Proposals per PROGRESS 2013, aperto ad imprese, Università ed Enti Pubblici degli Stati Membri per progetti di sperimentazione sociale.
Il Bando prevede un fondo di 3,5 milioni di euro, destinato a consorzi costituiti da almeno due partner provenienti da uno dei Paesi ammissibili al progetto PROGRESS. Il consorzio dovrà essere formato da un Lead Applicant, ossia un’Ente o Organizzazione pubblica a livello statale, regionale o locale, più almeno un Co-Applicant che potrà invece essere costituito da un soggetto privato (quindi, anche un’impresa o una startup). La Commissione auspica la partecipazione di progetti con rilievo trans-nazionale, per cui sarà possibile costituire consorzi formati da Applicants provenienti da diversi Stati Membri.

Oltre ai 28 Stati UE, il raggio d’azione del Progetto PROGRESS include i seguenti Paesi: Norvegia, Islanda, Serbia, Macedonia, Turchia e Lietchtenstein.

Con il Bando PROGRESS 2013, l’Unione Europea si propone di sostenere progetti che contribuiscano a migliorare la qualità della vita dei cittadini e l’efficacia delle politiche sociali, in un contesto in continua evoluzione che propone ogni giorno esigenze e sfide sociali sempre nuove: per questo motivo, la “sfida” si gioca interamente sul terreno dell’innovazione e della sperimentazione di nuove metodologie di approccio al settore sociale.

I progetti vanno presentanti entro il 16 dicembre 2013 compilando l’Application Form disponibile a questo link , ed inviando copia cartacea dei documenti richiesti al seguente indirizzo: European Commission – DG EMPL D1 – Call for Proposals VP/2013/012 B-1049 – Brussels Belgium.

Le proposte dovranno riguardare interventi di politica sociale che siano finalizzati a modernizzare i sistemi nazionali di protezione sociale in tre ambiti:

– Sussidi e servizi per sostenere l’inclusione delle persone nel contesto sociale e nel mondo del lavoro;

– Sisitemi di protezione sociale che siano in grado di ricoprire l’intero arco della vita dell’individuo;

– Perfezionare la spesa sociale in termini di efficacia ed efficienza.

Il Contributo UE può coprire fino all’80% dei costi ammissibili del progetto, per il quale dovrà essere prevista una durata compresa tra 24 e 36 mesi e una sovvenzione richiesta rientrante in un range tra 700.000 e 1 milione di euro. Il 20% restante dovrà essere finanziato dal consorzio proponente attraverso conferimenti in denaro.

Riguardo ai criteri di valutazione dei progetti, il Bando PROGRESS 2013 prevede la rilevanza dell’ intervento (intesa come corrispondenza alle finalità della Call, in termini di impatto positivo sulle politiche sociali e di scalabilità del progetto), il ricorso a metodologie sperimentali ed innovative e gli aspetti organizzativi e finanziari del progetto (strettamente legati alle caratteristiche dei partner componenti del Consorzio proponente).

Il Bando PROGRESS 2013 è disponibile al seguente link: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=629&langId=en&callId=392&furtherCalls=yes

Oltre al Bando, il link contiene una serie di documenti utili come le Linee Guida, le FAQ, le informazioni di carattere finanziario e i contatti.

Napoli, 22/11/2013

Una serie di eventi interessanti per startup, imprese ed innovatori: gli EEN DAYS in Campania dal 25 al 30 novembre

Sono in programma dal 25 al 30 novembre gli EEN DAYS: una settimana di eventi promossa da ENEA Enterprise Europe Network dedicata ad imprese ed enti di ricerca.

Gli incontri si incentreranno sui temi dell’innovazione, della competitività, della ricerca e dei nuovi mercati, con un focus particolare sugli strumenti e i finanziamenti della nuova programmazione dell’Unione Europea (2014-2020) e momenti dedicati all’internazionalizzazione, al networking e ad opportunità riservate alle startup.

Il Calendario degli eventi previsti in Campania prevede seminari, rassegne, incontri formativi, momenti di aggregazione e confronto ed incontri gratuiti one-to-one di assistenza specialistica.

Si parte lunedì 25 novembre con due workshop ospitati dalla Camera di Commercio di Napoli (Via S. Aspreno 2):

– ore 9-13: “Le nuove opportunità della programmazione europea 2014-2020: crescere, competere, innovare”. Il tema centrale del workshop sarà presentato alle imprese campane anche con un collegamento streaming con la Camera di Commercio di Torino.

– ore 14:30-16:30: “Standing EEN-ovation”. Si tratta di una rassegna di esperienze di successo in materia di internazionalizzazione ed innovazione.

Il 25 novembre parte inoltre il Corso di Europrogettazione (5 giornate dal 25 al 29 novembre) presso il Palazzo Borsa Merci di Napoli (Corso Meridionale 58), destinato a chi voglia approfondire il proprio approccio al tema dei finanziamenti UE.

Martedì 26 novembre sarà ancora il Palazzo Borsa Merci ad ospitare dalle 9 alle 13:30 la Tavola Rotonda “Orizzonte Campania. Quali aree di specializzazione intelligente per la Campania in prospettiva del traguardo 2020”. L’evento sarà occasione di incontro e confronto con istituzioni e stakeholders regionali, per identificare i driver di sviluppo regionale in prospettiva del traguardo 2020.

Lo stesso giorno parte anche il percorso formativo aziendale di Assisistenza Specialistica “Gli Standard BRC e IFS per l’accesso alla GDO europea: opportunità e primi elementi per l’applicazione”: ancora una volta presso il Palazzo Borsa Merci, si tratta di 4 mezze giornate (dal 26 al 29 novembre) in collaborazione con Agroqualità e Unioncamere Campania.

Nelle stesse giornate (dal 26 al 29 novembre) e nella stessa sede (Palazzo Borsa Merci) sarà inoltre possibile ottenere degli incontri one-to-one su temi di fondamentale interesse per aziende aperte all’internazionalizzazione, tra i quali ad esempio i contratti di rete, la contrattualistica internazionale, il marketing internazionale.

Mercoledì 27 novembre il Palazzo Borsa Merci sarà inoltre sede del Seminario “AGISCI. REAGISCI. DECIDI – Scegli tu il nuovo Parlamento Europeo”, con un focus particolare dedicato ai giovani che voteranno per la prima volta i rappresentanti italiani al Parlamento UE.

Il Centro Ricerche Enea di Portici (P.zza E. Fermi 1) sarà invece sede del workshop previsto per giovedi 28 (ore 14:30-17:30) sul tema “Investire in Cina: proprietà intellettuale e buone pratiche”, nato dalla collaborazione con IPR CHINA HELPDESK.
Il rapporto commerciale tra Cina e UE in generale, e tra Italia e Cina in particolare rappresenta il punto di partenza e il filo conduttore dell’evento dedicato in particolare alle PMI, che potranno approfondire temi centrali per i rapporti tecnico-commerciali con il colosso cinese.

Gli ultimi due eventi in programma per gli EEN DAYS si terranno nella mattinata del 29 novembre 2013: Unioncamere Campania presenta la Company Mission di imprese canadesi nella nostra regione in occasione di “Countdown on Horizon 2020 International Information and Brokerage Event”, incontro con il distretto aerospaziale campano e visita del CIRA. L’evento sarà ospitato dal CIRA di Capua (CE) dalle ore 10:00 alle ore 16:00.
Il secondo evento previsto venerdì 29 è il Seminario “reACT: EU in the world”, dedicato a startuppers e imprenditori interessati agli strumenti dell’Unione Europea per l’internazionalizzazione delle imprese: l’appuntamento è al Maschio Angioino dalle 9:30 alle 13:30.

Infine, tutti i giorni dal 26 al 29 novembre, il Centro Ricerche Enea di Portici ospiterà incontri one-to-one gratuiti con le PMI che ne faranno richiesta: durante questi appuntamenti verrà fornita assistenza specialistica sull’innovazione e i servizi gratuiti offerti da Enterprise Europe Network.

Napoli, 20/11/2013

Nuove opportunità per startup con Sodalitas Challenge: innovazione e occupazione per giovani under 35

La piattaforma digital Ideatre60 presenta alla community di iscritti una nuova opportunità dedicata a giovani italiani (o residenti in Italia) under 35, laureati o diplomati, in cerca di un lavoro o con un lavoro precario: si tratta del concorso Sodalitas Challenge, dedicato a business ideas innovative e sostenibili che contribuiscano a raggiungere gli obiettivi di crescita imprenditoriale e aumento dell’occupazione sul territorio nazionale.

La partecipazione a Sodalitas Challenge è aperta a singoli candidati o team composti da massimo 4 persone, che potranno presentare la propria idea inerente a uno solo dei seguenti ambiti:

Innovazione tecnologica: i progetti dovranno applicare al mondo imprenditoriale le tecnologie innovative in modo tale da produrre un miglioramento significativo, ad esempio nei processi e nell’organizzazione del lavoro, oppure nello sviluppo e utilizzo di nuovi prodotti o materiali.

Expo 2015: progetti innovativi e sostenibili legati all’evento di Milano e all’alimentazione (agricoltura, trasformazione e conservazione, consumo, ristorazione ed enologia, made in Italy, cibo KM 0, dieta mediterranea, alimentazione come stile di vita sostenibile, combattere la fame nel mondo.

Ambiente ed ecosostenibilità: progetti rivolti ad obiettivi quali risparmio di acqua, energia e territorio, utilizzo di energie rinnovabili e tutela dell’ambiente, mobilità sostenibile, raccolta, smaltimento e riciclo dei rifiuti, stili di vita ecosostenibili, miglioramento della qualità della vita nei centri urbani.

Lavoro, Salute e Benessere delle persone: progetti di formazione, education, inserimento lavorativo delle fasce deboli, servizi alla persona per la promozione della salute e del benessere, servizi per facilitare la conciliazione vita-lavoro.

Sviluppo del Territorio e della Comunità: progetti a favore di nuove povertà e fragilità sociali, assistenza ad anziani ed ammalati, ricerca scientifica e salute, social housing, cultura e turismo sostenibile.

Produzione e Consumo sostenibile: progetti con processo produttivo ecosostenibile, iniziative che promuovano stili di consumo sostenibili, marketing sostenibile, strumenti per la gestione sostenibile della supply chain.

Per partecipare al concorso è necessario registrarsi alla piattaforma IdeaTre60 (attraverso questo link) e compilare il form di partecipazione. In caso di candidatura di un team, la registrazione andrà fatta da tutti i componenti che dovranno scegliere un capo progetto.

La deadline per iscriversi a Sodalitas Challenge è fissata per le ore 10:00 del 31 gennaio 2014. Successivamente, si aprirà il processo di valutazione che prevede le seguenti fasi:

1. Prima Valutazione: dal 31/01 al 28/02/2014
Verranno costituite apposite commissioni di valutazione (composte da esperti appartenenti alla Fondazione Sodalitas, promotrice del progetto, e da manager provenienti dal network di Partner Tecnici, tra cui figurano LUISS EnLabs, H-Farm, PoliHub e Oltre Capital Ventures). Al termine della fase 1 saranno selezionati i progetti finalisti che proseguono il percorso.

2. Formazione e Coaching: dal 01/03 al 30/04/2014
I progetti selezionati parteciperanno ad un percorso di formazione e coaching con gli esperti della Fondazione Sodalitas per migliorare e completare le proprie business ideas al fine di presentare un elevator pitch che andrà caricato sulla piattaforma IdeaTre60 entro il 30 aprile 2014. I finalisti che completeranno la formazione accederanno alla fase successiva e riceveranno un attestato di partecipazione.

3. Valutazione finale: dal 01/05 al 01/06/2014
Il Comitato Esecutivo, composto da esperti del mondo imprenditoriale italiano e da esperti della Fondazione Sodalitas e del network di Partner Tecnici, valuterà i progetti finalisti sulla base degli elevator pitch e annuncerà fino a un massimo di 7 progetti vincitori nel corso di un evento pubblico.

Da giugno 2014 in poi è prevista la fase di Avvio Startup, durante la quale i progetti vincitori beneficeranno dei premi assegnati durante l’evento finale messi a disposizione dai partner tecnici. I Premi previsti sono i seguenti:

Premio H-FARM: programma di incubazione della durata di 3 mesi, con la possibilità di usufruire degli spazi di lavoro di H-Farm, di partecipare agli eventi, di accedere al network per la mentorship e di beneficiare della consulenza legale e finanziaria del Venture Incubator,

Premio LUISS EnLabs: programma di incubazione della durata di 3 mesi con utilizzo degli spazi di lavoro, affiancamento dei mentor, partecipazione all’Investor Day di LUISS EnLabs e agli altri eventi di networking, valutazione di un investimento seed a fine percorso.

Premio MAKE A CUBE3: programma di incubazione per startup a finalità sociale della durata massima di 6 mesi, durante i quali è previsto l’accesso agli spazi di lavoro di Make a Cube, un percorso di affiancamento e mentorship, la partecipazione ad eventi di networking e la visibilità presso aziende e potenziali investitori.

Premio POLIHUB: programma di incubazione della durata di 12 mesi in modalità open space, con tutoring e mentoring da parte degli esperti di PoliHub. Oltre alla partecipazione agli eventi di networking, il percorso prevede l’accesso al networking di ricercatori del Politecnico di Milano, il supporto di partner finanziari e la possibilità di incontrare partner industriali e imprese interessate al progetto.

Premio Speciale TALENT GARDEN: il premio consiste nella possibilità di accesso (per due persone) ad uno spazio di lavoro in uno dei TAG presenti sul territorio nazionale per un periodo di tre mesi, con accesso agli eventi in tutte le sedi TAG e al network dell’acceleratore. Inoltre sarà possibile partecipare ad uno degli Startup Weekend organizzati da TAG.

Premio Speciale UNICREDIT: prevede l’assegnazione di un tutor con confronti periodici sullo stato di avanzamento del progetto e di un Relationship Manager di Unicredit per seguire le esigenze bancarie della startup, la partecipazione alla Startup Academy con accesso al network di partner internazionali di UniCredit, la possibilità di entrare in contatto con potenziali investitori.

A tutti i partecipanti, inoltre, sarà garantita la possbilità di essere valutati dalle aziende aderenti a Sodalitas Challenge per eventuali opportunità di lavoro.

Per maggiori informazioni, il Bando Sodalitas Challenge è disponibile in formato PDF al seguente link: http://sodalitas.challenge.ideatre60partner.it/upl/ckuploads/files/BANDO_SODALITAS_CHALLENGE%281%29.pdf

Napoli, 19/11/2013

Dal MISE, il nuovo Bando nell’ambito del progetto europeo ETB: 5 milioni a disposizione per ricerca, sviluppo e innovazione nelle PMI in ambito biotech

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato, con apposito decreto in data 30 ottobre 2013, un nuovo bando che mette a disposizione 5 milioni di euro a sostegno di progetti sperimentali e di ricerca industriale realizzati da PMI italiane in collaborazione con altre imprese europee: si tratta dell’iniziativa di partecipazione del nostro Paese al Programma Europeo EuroTransBio (ETB), dedicato alla cooperazione comunitaria in ambito biotech.

La call è aperta a raggruppamenti composti da almeno 2 due imprese provenienti da almeno due Paesi partecipanti al Programma ETB, coordinati da una PMI e con l’eventuale collaborazione di organismi di ricerca: oltre all’Italia, gli Stati Membri in cui è possibile individuare partner per presentare domanda sono Austria, Finlandia, Germania, Belgio (Regioni delle Fiandre e della Vallonia), Francia (Regione dell’Alsazia), Russia e Spagna (Regioni dell’Andalusia e dei Paesi Baschi).

Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre il 31 gennaio 2014: il progetto va presentato attraverso l’Application Form di ETB e, contestualmente, al MISE inviando l’apposita domanda di accesso alle agevolazioni esclusivamente a mezzo PEC all’indirizzo dps.iai.div8@pec.sviluppoeconomico.gov.it (la modulistica è disponibile on line a questo link).

Riguardo ai progetti ammissibili, essi devono operare nell’ambito della ricerca e sviluppo nel settore delle biotecnologie, e presentare caratteri di eccellenza ed innovatività.

La valutazione dei progetti sarà effettuata sulla base di criteri di innovazione tecnico-scientifica, impatto socio-economico, aspetti gestionali e inerenti al raggruppamento proponente, risorse impiegate (intese sia in termini occupazionali, sia finanziari, sia di impiego di impianti ed attrezzature). Inoltre, i progetti devono presentare i seguenti requisiti:

– il totale delle spese ammissibili per ciascun partecipante italiano deve essere compreso tra 200.000 e 500.000 euro. In ogni caso, il totale previsto per i partecipanti italiani di ciascuna singola proposta non può superare il limite di 1.500.000 euro;

– essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e non oltre 3 mesi dalla data del decreto di concessione;

– avere una durata compresa tra 18 e 36 mesi. E’ prevista la possibilità di proroga da parte del Ministero, che non potrà in ogni caso essere maggiore di 12 mesi.

L’intensità delle agevolazioni concesse dipende dalle dimensioni dell’impresa richiedente: le piccole imprese godranno di un’agevolazione pari al 70% delle spese ammissibili, che si ridurrà al 60% per imprese di medie dimensioni e al 50% in caso di grandi imprese.

Per maggiori informazioni, il Bando è reperibile in formato pdf al seguente link: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/Bandi/Capitolato_tecnico_etb_2013.pdf.

Napoli, 18/11/2013

Come presentare al meglio una startup ai VC: i consigli di Tomasz Tunguz di Redpoint Ventures

Tomasz Tunguz è partner di Redpoint Ventures, società di venture capital californiana specializzata in startup tecnologiche. Tra i post del suo blog, uno dei più interessanti è dedicato agli strumenti per poter analizzare la propria startup con gli occhi di un investitore in meno di 15 minuti: qui, il link per leggere il post originale.

Nella sua esperienza di venture capitalist, Tunguz ha identificato tre strumenti a suo parere indispensabili per valutare una startup sulla quale investire:

1. Il Business Model Canvas, che permette di capire in maniera immediata ed efficace in che modo opera l’impresa;
2. Il modello delle 5 forze di Porter, grazie al quale è possibile valutare il livello di concorrenza che la startup si troverà a dover affrontare sul mercato;
3. La Value Chain Analysis, cioè l’analisi della catena del valore, per capire dove si inserisce l’azienda all’interno dell’ecosistema in cui opera.

Il primo strumento analizzato nel dettaglio da Tunguz è proprio il Business Model Canvas (BMC): si tratta di un modello molto famoso nel mondo delle startup, ideato da Alexander Osterwalder nel suo libro “Business Model Generation”. Il BMC è una modalità di rappresentazione che descrive le modalità di creazione del valore di un’azienda utilizzando un linguaggio visuale.
Si tratta di uno strumento particolarmente indicato per i business model di aziende innovative, per questo è molto utilizzato dalle startup. Il BMC si compone di 9 riquadri che rappresentano altrettanti elementi costituitivi di un’azienda: the Value Proposition, the Key (Operating) Activities, Partners, Assets/Resources, Customer Relationships, Go-To-Market Channels, Customer Segments, Cost Structure and Revenue Streams.
Grazie al BMC è possibile spiegare graficamente cosa offre il business, come l’azienda raggiunge i propri clienti e in che modo tutto ciò produce valore.

Per presentare una startup ai potenziali investitori, secondo Tunguz, sono altrettanto fondamentali gli altri due strumenti indicati dall’autore nel suo post: il modello delle 5 forze di Porter e la Catena del valore. Il consiglio di Tunguz è quello di unire questi due strumenti in un’unica matrice, che definisce “Grand Unifying Framework” (GUF).

Partendo dalla convinzione che per impostare correttamente il business di una startup è fondamentale capire in che tipo di mercato l’azienda si affaccia, Tunguz costruisce una matrice nella quale la catena del valore rappresenta le categorie orizzontali, mentre le cinque forze di Porter vanno a costituire le categorie verticali.

Di conseguenza, sull’asse orizzontale ritroviamo le attività/i processi primari e quelli di supporto, mentre sull’asse verticale le cinque forze competitive che Porter identifica in: Concorrenti diretti, Fornitori, Clienti, Potenziali entranti, Produttori di beni sostitutivi.

Il GUF consente, secondo Tunguz, di ottenere tre informazioni indispensabili per una startup che entra sul mercato: prima di tutto, identificare le attività che compongono la catena del valore. In secondo luogo, consente di capire quali sono le motivazioni che muovono tutti i giocatori coinvolti nell’ecosistema. Infine, la matrice offre la possibilità di vedere chi detiene il maggior potere e controlla il capitale all’interno del mercato.

Nell’ultima parte del post, infine, Tunguz suggerisce come utilizzare questi strumenti e cosa osservare in particolare per dedurre informazioni importanti.

Nella matrice GUF, per capire quale sia il giocatore con maggior potere (e, di conseguenza, che detta le leggi all’interno del mercato), bisogna guardare la colonna che contiene i clienti e fornitori con livello più basso di potere, nessun prodotto sostitutivo e la più alta barriera all’entrata. Inoltre, la matrice GUF consente di percepire immediatamente quanta concorrenza esiste per ciascun livello della catena del valore, osservando la riga dei concorrenti diretti.

Il BMC, invece, descrive il “go-to-market” di un’impresa: nel compilarlo, Tunguz suggerisce particolare attenzione alla Value Proposition (deve essere ben definita). Altri due aspetti fondamentali sono le Customer Relationships e la segmentazione dei clienti, seguiti dalla struttura dei costi dell’azienda. Quest’ultimo aspetto, infatti, determina il burn rate e i requisiti patrimoniali.

In chiusura del post Tunguz specifica che, per una startup in fase early stage, può essere difficile definire in maniera dettagliata tutte le aree del Business Model Canvas: ciò nonostante, esso rappresenta, assieme alla matrice GUF, uno strumento indispensabile per presentare il proprio business ad un potenziale investitore e devono essere curati al meglio.

Napoli, 15/11/2013

Il “Petal Diagram” spiegato da Steve Blank: la rappresentazione grafica della concorrenza su misura per le startup

In uno degli ultimi post del suo blog, Steve Blank suggerisce alle startup una nuova metodologia per rappresentare graficamente nel proprio pitch l’analisi della concorrenza.
Il presupposto da cui parte l’autore è che la “classica” slide sulla concorrenza, impostata su un grafico con gli assi X/Y che rappresentano i parametri di mercato, non sia adatta ad una startup ma sia uno strascico ereditato dall’analisi dello scenario competitivo di aziende che si inseriscono su mercati già esistenti: i parametri X e Y, infatti, sono definiti sulla base degli utenti del mercato attuale (di solito si tratta delle variabili prezzo e performance).

Secondo Blank, invece, la maggior parte delle startup cerca di posizionarsi in mercati totalmente nuovi, o di cambiare gli assestamenti di mercati già esistenti. E’ possibile, inoltre, che il mercato della startup in questione nasca dall’intersezione di mercati già esistenti, o ancora che il mercato non esista e sarà proprio la startup a crearlo. Da queste considerazioni, Blank deduce la necessità di trovare una nuova modalità di rappresentazione del panorama competitivo di una startup.

La scelta di Blank è una rappresentazione grafica chiamata “Petal Diagram”, nella quale la startup viene posizionata al centro della diapositiva. Nell’esempio descritto nel post, la startup sta creando una nuova categoria di mercato (un network di formazione a lungo termine pensato per gli imprenditori).
La startup in questione vuole creare il proprio mercato traendo i propri clienti da cinque segmenti: aziende, istruzione superiore, ecosistema startup, istituzioni, adulti che vogliono acquisire nuove skills.

A questo punto, i cinque segmenti vengono rappresentati come una nuvola di mercati contigui intorno alla startup. Il risultato è una slide composta dalla startup al centro, e cinque “petali” che la circondano: in ciascun petalo si inseriscono i nomi delle aziende concorrenti per quello specifico segmento.

Per ciascun concorrente si procede poi ad indicare la quota di capitale equity raccolta, in maniera tale da mostrare ai potenziali investitori che c’è interesse di altri investitori in quel mercato (Blank accenna alla convinzione tipica secondo la quale “no VC wants to miss a hot space”).

Infine, è possibile indicare nella slide “Petal Diagram” la dimensione di ogni mercato adiacente in modo tale da permettere alla startup di dare risposta alla domanda “Quanto grande può essere il vostro mercato?”, che di solito viene posta da tutti i potenziali investitori.

Ultimo aspetto fondamentale messo in luce da Steve Blank è che un’analisi della concorrenza rappresentata sottoforma di “Petal Diagram” serve alla startup anche da guida per la costruzione del Business Model Canvas: quando si utilizza il metodo Lean Startup, infatti, un grafico di questo tipo consente al team di identificare il primo segmento di potenziali clienti da inserire nel Canvas. Inoltre, è un modello semplice da modificare qualora ci si renda conto che le ipotesi iniziali erano errate: un altro vantaggio importante per una startup che muove i propri primi passi verso il mercato.

Napoli, 13/11/2013

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