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Tag: imprese

Una speranza sempre più concreta, l’Italia terra di startup

Il fenomeno delle startup in Italia sembra assumere dimensioni sempre maggiori e contorni sempre meglio definiti: in 6 mesi dall’emanazione del Decreto Sviluppo Bis, che ha formalizzato per la prima volta la definizione ed i requisiti della startup innovativa, sono oltre 800 le imprese iscritte nell’apposita Sezione Speciale del Registro delle Imprese.

Insomma, sembra proprio che l’Italia sia un Paese di aspiranti imprenditori: è quanto risulta dalla Ricerca commissionata da Italia Startup ad Human Highway, uno studio sulla propensione all’imprenditorialità degli italiani che dimostra come l’idea di fondare una startup non è più soltanto un sogno, ma un’opportunità sempre più concreta.

La Ricerca di Human Highway per Startup Italia (che potrete trovare qui) si pone l’obiettivo di stimare il numero di potenziali imprenditori in Italia, restringendo sempre di più il campo ai potenziali “veri” imprenditori passando attraverso una serie di domande che rappresentano altrettanti check point.

La domanda iniziale, per scremare i soggetti potenzialmente interessati ad investire del capitale in un’idea imprenditoriale, riguarda la destinazione di utilizzo di una fortuna inattesa: agli intervistati viene chiesto in che modo spenderebbero un’improvvisa eredità di 200.000 euro. Da questa domanda, il dato relativo al potenziale di imprenditoria si ottiene sommando due risposte:
– Il 16,5% (pari a circa 4,7M di persone) dichiara che li userebbe in un proprio progetto imprenditoriale;
– Il 2,3% (pari a circa 0,6M di persone) li investirebbe nell’impresa di amici/conoscenti.

Il primo check point è nella domanda successiva, che riguarda il Committment dell’aspirante imprenditore: sono da considerarsi “veri” aspiranti imprenditori soltanto coloro che userebbero almeno la metà della cifra in questione (in questo caso almeno 100.000 euro) per finanziare il proprio progetto di business.
Introducendo il Committment, il numero di potenziali imprenditori italiani inizia a diminuire: da 5,3 milioni di individui, passiamo infatti a 3,5 milioni di aspiranti imprenditori, che corrispondono al 12,2%.

Con il secondo check point si valuta la Maturità dell’idea, ossia lo stato di sviluppo del progetto: si ha solo un’idea vaga, è appena abbozzata, o siamo di fronte ad un progetto preciso e dettagliato? O addirittura è un progetto già partito?
Eliminando coloro che hanno soltanto un’idea vaga del proprio business, il numero di potenziali imprenditori in Italia diminuisce e arriva a 380.000 persone, corrispondenti all’1,3%.

Il terzo e ultimo check point riguarda la presentazione dell’idea: vengono considerati potenziali imprenditori soltanto coloro che sono in grado di offrire una descrizione sintetica della propria business idea.
Con quest’ultimo passaggio, il numero scende a 300.000 aspiranti imprenditori in Italia, circa l’1,1% della popolazione.

Agli aspiranti imprenditori è stato poi chiesto quali sono i motivi per i quali non mettono in pratica la propria business idea: i tre motivi principali sono risultati la mancanza di capitali (78,9%), non aver trovato le persone giuste (20,6%), paura che l’attuale momento storico sia troppo rischioso (11,1%). Da notare che agli intervistati è stata data la possibilità di indicare fino a due risposte.

Se ne deduce la necessità di venire incontro a coloro che lamentano la scarsa disponibilità di capitali di rischio: proprio da Italia Startup, e nello specifico dalle parole di Federico Barilli (segretario generale dell’associazione) a Il Sole 24 Ore, vengono tre suggerimenti fondamentali per le autorità nazionali che si occupano di legiferare in materia di startup ed incentivi.

  1. Approvare quanto prima il Regolamento per lo sgravio fiscale di chi investe in imprese innovative (a riguardo ricordiamo questo post nel nostro blog);
  2. Approvare, con alcune revisioni, il Regolamento CONSOB sul crowdfunding (qui il più recente dei nostri approfondimenti in materia di Crowdfunding);
  3. Mettere a punto un provvedimento riguardante il cosiddetto “Fondo dei fondi“: si tratta di uno strumento già diffuso e collaudato in altri Paesi, ancora non previsto dal nostro Ordinamento, che consiste in un fondo di garanzia pubblico a parziale copertura dei rischi per chi investe in startup.

Come sempre, l’auspicio è che i meccanismi già messi in moto in Italia in direzione di un ecosistema per le startup possano procedere il più velocemente possibile.

Napoli, 27/06/2013

.ITCUP: le startup incontrano gli investitori a Pisa

.IT CUP è la business competition per startup e idee innovative nel settore ICT promossa da Registro.it, il Cnr di Pisa e il Polo Tecnologico di Navacchio allo scopo di favorire l’incontro tra nuove idee imprenditoriali e potenziali investitori.

Giunta alla sua seconda edizione, l’iniziativa è aperta a startup in fase di ricerca SEED (con un business plan già esistente, completo o solo abbozzato) e a idee innovative di business in fase di ricerca PRE SEED (per le quali non sia ancora stato elaborato un business plan).

La selezione verrà effettuata tra i progetti che presenteranno la propria candidatura on line entro il 7 settembre 2013: per partecipare, sono previsti due form di iscrizione (uno per le startup in fase SEED, l’altro per le idee in fase PRE SEED) scaricabili da questo link.

I progetti verranno valutati prima di tutto secondo i criteri di originalità ed innovatività, tenendo conto poi di aspetti inerenti il mercato, il team, la chiarezza e completezza nell’esposizione dell’idea, il potenziale interesse degli investitori.

Entro il 16 settembre 2013 saranno selezionati 8 progetti SEED e altri 8 PRE SEED, che avranno diritto ad un percorso gratuito e personalizzato di training e coaching: tale percorso ha l’obiettivo di migliorare, perfezionare e formalizzare le idee dei partecipanti per prepararli al meglio a presentarsi agli investitori durante l’arena meeting: si tratta dell’.ItCup Day un evento che avrà luogo durante l’Internet Festival 2013 previsto a Pisa dal 10 al 13 ottobre.

L’.ItCup Day si svolgerà in due parti: la prima parte, “a porte chiuse”, sarà dedicata ad una sessione di pitching per le startup selezionate nella categoria SEED, che avranno a disposizione 10 minuti per presentare la propria idea agli investitori. Si continua con un momento dedicato al videopitch (di tre minuti) per i progetti PRE SEED. Al termine ci sarà uno spazio dedicato al networking e alla discussione dei progetti presentati agli investitori.

La seconda parte dell’.ItCup Day è un evento aperto al pubblico, durante la quale sarà data la possibilità a chi lo vorrà di presentare i pitch. La giornata si conclude con il ripescaggio di altre 8 idee della categoria PRE SEED, che avevano presentato domanda di partecipazione ma non erano state ammesse alla sessione di pitching di fronte agli investitori.

L’evento .ItCup Day si chiude con l’annuncio del progetto vincitore, che avrà diritto ad un percorso di incubazione della durata di 12 mesi presso il Polo Tecnologico di Navacchio.

Per informazioni è possibile scrivere a segreteria@itcupregistro.it

Napoli, 26 giugno 2013

Access to Finance per PMI innovative, il 12 luglio al Centro ENEA di Portici

Il 12 luglio 2013 il Centro Ricerche ENEA organizza nella sede di Portici il Coaching Day “Access to Finance”, dedicato al tema dell’Accesso al Credito per l’innovazione rivolto alle PMI.

Si tratta di un evento organizzato nell’ambito del progetto Enterprise Europe Network, la rete di servizi gratuita istituita dalla Commissione Europea a sostegno della competitività e dell’innovazione delle PMI che opera fin dal 2008 in 54 Paesi dell’Europa e del Mondo.

Il Coaching Day “Access to Finance” offre alle imprese partecipanti una giornata di approfondimento sugli strumenti finanziari per l’innovazione, dedicati alle PMI dall’ordinamento nazionale e da quello europeo. Tra le PMI che avranno la possibilità di essere presenti all’evento, verranno inoltre selezionate alcune imprese che potranno beneficiare in maniera totalmente gratuita del Servizio Specialistico Avanzato “Audit for Finance”, grazie al quale sarà analizzato il fabbisogno finanziario della società allo scopo di individuare le soluzioni di finanziamento più idonee.

Gli argomenti affrontati sono suddivisi in sette moduli, e spazieranno dalla definizione ed analisi previsionale dei fabbisogni finanziari fino all’analisi degli strumenti finanziari ordinari e straordinari, passando per tematiche di grande interesse come il sistema delle garanzie pubbliche (il Programma dell’evento è disponibile qui).

Per candidarsi alla partecipazione al Coaching Day “Access to Finance” occorre compilare il modulo on line disponibile a questo link, entro l’8 luglio 2013.

Napoli, 26 giugno 2013

 

Programma 101: un nuovo operatore di Venture Capital per le startup digitali italiane

Il Fondo Italiano di Investimento è una SGR nata da un progetto condiviso tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ABI – Associazione Bancaria Italiana, Confindustria, Cassa Depositi e Presititi S.p.A., Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Monte dei Paschi di Siena: lo scopo dei promotori è creare uno strumento per il sostegno finanziario a favore delle piccole e medie imprese italiane, sia in fase di startup che in fase di crescita.

E’ degli ultimi giorni la notizia di una nuova collaborazione tra il Fondo e il Gruppo Azimut, per il lancio del Programma 101: si tratta di un progetto che lancia nel panorama italiano un nuovo operatore del venture capital, specializzato in investimenti nel settore digitale.

Il team del Programma 101 sarà guidato da Andrea Di Camillo, co-fondatore di Banzai e Vitaminic, uno dei maggiori esperti italiani in materia di imprenditoria ed investimenti.

Un segnale importante viene anche dal coinvolgimento di un grande gruppo come Azimut: tra i valori di base della società, infatti, ci sono l’innovazione, la dinamicità, l’indipendenza. Il Gruppo Azimut ha già investito nel Programma 101 una cifra pari a 15 milioni di euro.

Lo scopo finale dei promotori dell’iniziativa, dichiarato nel Comunicato Stampa diffuso pochi giorni fa, è contribuire attivamente alla creazione di un ecosistema favorevole allo sviluppo delle startup innovative italiane.

Il Programma 101 parte con una dotazione iniziale di 35 milioni di euro, ma ha una dimensione-obiettivo di 50 milioni di euro, che verranno utilizzati per interventi in capitale di rischio compresi tra 500.000 e 1,5 milioni di euro.

La novità più interessante del Programma 101 è il ruolo fondamentale previsto per gli incubatori e acceleratori di impresa. I gestori stanno lavorando alla costruzione di una vera e propria rete di incubatori partecipanti al Programma (attualmente hanno aderito già 4 incubatori, tra cui H-Farm), che avranno un ruolo fondamentale di collegamento tra startup e investitori: saranno gli incubatori a scegliere le startup più promettenti tra quelle ospitate nei loro spazi, che saranno poi presentate al team del Programma 101.

Il Comitato d’investimento, composto dai gestori del Fondo ma anche da rappresentanti degli incubatori, sceglierà i progetti innovativi in cui investire il proprio capitale.

Come dichiarato dai promotori dell’iniziativa, il Programma 101 è solo il primo tassello di un progetto di investimento nelle startup dell’ecosistema italiano: sono attualmente in preparazione due programmi analoghi destinati rispettivamente a startup del settore biotech e del settore della meccatronica.

Napoli, 25/06/2013

Il Fondo di Garanzia: accesso gratuito e modalità semplificate per le startup

Nei giorni scorsi, il Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha emanato il DM 26/04/2013 che disciplina le modalità semplificate previste per l’accesso al Fondo di Garanzia per startup innovative ed incubatori certificati.

Abbiamo già esaminato gli strumenti e le modalità di accesso al Fondo di Garanzia qualche tempo fa in questo post, in attesa del suddetto Decreto ministeriale che disciplina nel dettaglio il contenuto dell’art. 30, comma 6 del Decreto Sviluppo bis (DL 179/2012), secondo il quale per le startup innovative e gli incubatori certificati l’accesso al Fondo è gratuito e con modalità semplificate.

La previsione di particolari agevolazioni per l’accesso al Fondo di questa tipologia di imprese è spiegata dallo stesso MISE come un incentivo necessario per un settore ad alto rischio come quello delle startup innovative, che spesso trovano degli ostacoli nel canale di accesso al credito bancario.

Innanzitutto, l’accesso gratuito e semplificato è subordinato all’iscrizione della startup (o dell’incubatore) alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese, che deve essere dimostrata all’atto di richiesta dell’intervento del Fondo attraverso un’apposta Autodichiarazione (i moduli, diversi per startup e incubatori, sono disponibili a questo link).

L’importo massimo garantito per ciascuna startup (incubatore) è pari a 2,5 milioni di euro, con una copertura fino all’80% del rischio di esposizione: la concessione del Fondo per le startup e gli incubatori, inoltre, avviene senza valutazione dei dati contabili di bilancio. Il DM 26/04/2013 conferma, inoltre, che alle domande di accesso al Fondo di Garanzia pervenute da startup innovative ed incubatori certificati è concessa la priorità nell’istruttoria e nella presentazione al Comitato di Gestione del Fondo.

Infine, il Decreto specifica che la gratuità, le semplificazioni e la priorità concesse a startup innovative e incubatori certificati relativamente all’accesso al Fondo di Garanzia decadono in caso di mancata presentazione dell’Autodichiarazione che attesti l’iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese, specificando che in quel caso le domande verranno valutate in via ordinaria.

Segnaliamo infine che dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico sono scaricabili delle utili guide sugli adempimenti per incubatori certificati e startup innovative: è possibile reperirle a questo link.

Napoli, 24/06/2013

190 milioni per le imprese e startup del Mezzogiorno: il MISE pubblica la Circolare attuativa

E’ stata pubblicata la Circolare attuativa del Decreto 6 marzo 2013 del MISE, che ha istituito un Fondo di 190 milioni di euro destinato alla nascita di nuove imprese nel Mezzogiorno (con sede operativa e/o legale in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia) che abbiamo presentato qualche tempo fa in questo post nel nostro blog.

La Circolare ha sostanzialmente confermato e dettagliato la normativa prevista dal Decreto, che prevede due tipologie di agevolazioni:

  • Aiuti a favore delle piccole imprese di nuova costituzione (Titolo II del Decreto MISE 06/03/2013);
  • Azioni di sostegno ai programmi di investimento effettuati da nuove imprese digitali e/o ad alto contenuto tecnologico (Titolo III del Decreto MISE 06/03/2013).

Lo Sportello Telematico per la presentazione delle domande sarà aperto a partire dalle ore 12:00 del 04 Settembre 2013. Come già accennato, la procedura prevista è a sportello, in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande, e in particolare la Circolare specifica che non verranno prese in considerazione domande inviate precedentemente alla data indicata.

Confermati dalla Circolare i soggetti beneficiari delle agevolazioni già previsti dal Decreto: possono presentare domanda le piccole imprese, incluse le startup innovative (ai sensi dell’art. 25, comma 2, DL 179/2012) e le persone fisiche che intendano costituire una nuova impresa (in tal caso, dovranno costituire la società entro 30 giorni successivi dall’eventuale concessione dell’agevolazione).

Da notare che, tra i requisiti necessari per accedere alle agevolazioni, la Circolare specifica la condizione secondo cui le imprese/startup debbano essere costituite da non oltre 6 mesi dalla data di presentazione della domanda.

Inoltre, le società possono presentare domanda soltanto se composte da una maggioranza assoluta di persone fisiche (per le cooperative, i soci devono essere esclusivamente persone fisiche). A tale proposito, per le startup innovative è interessante evidenziare che alla determinazione del predetto requisito non concorrono le partecipazioni di minoranza (inferiori al 50%) da parte di Università, Centri di Ricerca pubblici e privati e investitori istituzionali. Con questi ultimi si intendono i soggetti la cui attività di investimento in strumenti finanziari è subordinata a previa autorizzazione o comunque sottoposta ad apposita regolamentazione: rientrano tra essi, quindi, banche, SGR, fondi di sviluppo e tutti i soggetti per cui sussiste l’obbligo di iscrizione all’albo unico degli intermediari finanziari (ai sensi dell’art. 106 del Testo Unico Bancario).

Tra le previsioni specifiche per le startup, la Circolare conferma l’istituzione di un apposito Comitato Tecnico che assisterà Invitalia (il soggetto gestore) nella valutazione delle domande provenienti da startup innovative.

Allo stesso modo, è confermata la possibilità di innalzamento dell’importo massimo degli aiuti concessi dal Titolo II del Decreto alle startup innovative in due casi:

– spese di Ricerca e Sviluppo per una percentuale pari o superiore al 30% del maggiore valore tra costo e valore della produzione;
– spese per la retribuzione “di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero“, qualora tale forza lavoro sia in percentuale pari o superiore al 40% della forza lavoro complessiva.

A questo proposito, la Circolare stabilisce che le startup innovative indichino, nell’apposita sezione del piano di impresa della domanda di agevolazione, le spese in Ricerca e Sviluppo e quelle per l’impiego di dipendenti e collaboratori.

Confermata anche la revoca del maggiore importo in questione, qualora l’impresa perda i requisiti di startup innovativa.

Per maggiori informazioni, si rimanda alla pagina dedicata all’argomento nel sito web del MISE.

Napoli, 21/06/2013

Startup, marketing, ICT e innovazione: i temi dei prossimi eventi a Napoli

Segnaliamo alcuni eventi interessanti dedicati a impresa, startup, innovazione ed occupazione che si terranno a Napoli nei prossimi giorni.

Lunedì 24 Giugno

Città della Scienza ospita, a partire dalle 9:30 in Sala Saffo, un seminario sul web marketing a cura di Alessandro Mazzù (Quadra.net).
Il seminario rientra tra le attività formative dedicate alla community dello Smart Lab Incubator,  è a ingresso gratuito e non è necessaria alcuna registrazione/prenotazione.
Per maggiori informazioni, la pagina facebook dello Smart Lab Incubator è disponibile qui.

Martedi 25 Giugno

La Sala Conferenze della Regione Campania (Centro Direzionale di Napoli, auditorium Isola C3) ospita il Seminario internazionale dedicato al progetto europeo Youth4Job sul tema “L’apprendimento derivante dalla mobilità internazionale come fattore chiave che espande gli orizzonti nell’istruzione, formazione ed impiego“.
Tra gli scopi del programma Youth4Job, quello di sensibilizzare l’opinione pubblica dei Paesi membri dell’UE alla relazione virtuosa tra mobilità sul territorio comunitario e occupazione giovanile.
Di particolare interesse per le startup, l’intervento di Tina Iglicar dell’AIEC (AIEC–Agency for Innovation and European Cooperation) sul tema ICT – Information & Communication Technologies.
Per maggiori informazioni e per iscriversi all’evento: http://www.giovani.regione.campania.it/index.cfm?id=3278

Martedi è anche il giorno in cui Mind The Bridge arriva a Napoli con il suo MTB Job Creator Tour per il progetto Unite the Two Bays: From Vesuvio to Silicon Valley and Back.
L’evento, durante il quale saranno proclamati i vincitori della Business Idea Competition che partiranno per le tre settimane di Business School a San Francisco, sarà ospitato al PICO a partire dalle 8:30.
L’appuntamento più atteso della giornata è la Startup Gym Session, durante la quale le startup selezionate potranno presentare il proprio pitch a un panel di investitori internazionali (tra cui Atlante Ventures, Vertis SGR e Mind The Seed Fund).
E’ previsto inoltre l’intervento di Riccardo Luna che presenta le storie di successo del suo ultimo libro “Cambiamo Tutto!“.
Per informazioni: http://unitethetwobays.com/it/

Napoli, 21/06/2013

Il Crowdfunding: evoluzioni e prospettive per il 2013

Recentemente la società di ricerca e consulenza Massolution ha pubblicato il Crowdfunding Industry Report 2013, che analizza lo sviluppo e le tendenze che il fenomeno del Crowdfunding ha attraversato negli ultimi anni, stimandone le probabili evoluzioni per l’immediato futuro.

Secondo il Report, il 2013 si delinea come l’anno del boom del crowdfunding: esso rappresenta infatti un’alternativa concreta e scalabile al tradizionale sistema dei finanziamenti pubblici e privati.
Ciò è vero, secondo quanto si legge in un recente articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore, soprattutto per le startup innovative italiane, che non riscontrano risposte adeguate alle proprie esigenze nel sistema bancario e sono in attesa del Regolamento CONSOB sulla normativa relativa alle piattaforme per l’equity.

La crescita esponenziale del Crowdfunding a livello globale è chiaramente riscontrabile nei dati del 2013CF Industry Report: il numero di piattaforme online esistenti nel 2012 è cresciuto del 60% negli ultimi 5 anni, raggiungendo il numero di 452 piattaforme attive nel mondo.
Allo stesso modo, sono cresciuti i capitali raccolti attraverso tali piattaforme: nel 2011 la cifra globale è stata di 1,5 miliardi di dollari e nel 2012 si è arrivati a 2,8 miliardi. Massolution stima che il 2013 potrebbe vedere un raddoppio dei capitali raccolti grazie al Crowdfunding, ipotizzando una cifra pari a 6 miliardi di dollari.

Altro esempio lampante dell’importanza crescente del Crowdfunding nel mondo viene dai numeri raggiunti da Kickstarter, storica piattaforma online, nell’anno 2012: sono state coinvolte oltre 2 milioni di persone, che hanno dato il proprio contributo economico alle campagne di raccolta fondi, raccogliendo in totale 500 milioni di dollari e finanziando 40.000 progetti.

Secondo Massolution, l’espansione globale del Crowdfunding, insieme alla tendenza ormai stabile al finanziamento non solo di progetti di modesta rilevanza ed aziende di piccole dimensioni, deve essere una spinta per i Governi a tener conto di tali aspetti nella stesura dei programmi di sviluppo economico e nell’implementazione delle relative politiche.

Sull’argomento si sta muovendo attualmente la Commissione Europea, attraverso la Direzione generale per l’impresa e l’industria: è in fase di messa a punto una proposta di legge per la regolamentazione del Crowdfunding nell’area UE.
In Italia, come accennato, si è in attesa del Regolamento definitivo della CONSOB e, intanto, nascono movimenti ed associazioni nel settore, come ad esempio Italian Crowdfunding Network, associazione nata allo scopo di “consentire un corretto sviluppo del Crowdfunding in Italia” che tra l’altro collabora allo sviluppo della regolamentazione e legislazione nazionale in materia.

Il Report di Massolution evidenzia un altro aspetto importante: si riscontra una tendenza sempre maggiore delle grandi compagnie a servirsi del Crowdfunding come mezzo per diversificare il proprio portafoglio, soprattutto dal punto di vista di nuovi fornitori in materia di Ricerca&Sviluppo: un esempio in tal senso viene da Google, che ha recentemente scelto di investire ben 125 milioni di dollari nella piattaforma di Crowdfunding Lending Club. Come riporta Il Sole 24 Ore, i vertici di Google sono infatti convinti che “grazie alle decisioni prese da una moltitudine di persone la tecnologia dia la possibilità di sostenere startup innovative di successo“.

L’auspicio per gli startupper italiani è che anche nel nostro Paese ci si impegni quanto prima a muoversi in questa direzione.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Napoli 20 giugno 2013

Startup creative a Copenaghen con la Creative Business Cup

Anche quest’anno si apre la call for ideas di Creative Business Cup, la competizione internazionale dedicata agli imprenditori operanti nel campo dell’industria creativa nell’ambito della GEW-Global Entrepreneurship Week, l’evento mondiale dedicato a startupper e giovani imprenditori dell’innovazione che quest’anno sarà ospitato a Copenhagen (18/24 novembre 2013).

E’ previsto un host per ciascun Paese partecipante, che coordinerà l’edizione nazionale della Creative Business Cup (per l’Italia se ne occupa META Group): ciascun Paese partecipante sceglierà i migliori imprenditori dell’industria creativa, che parteciperanno alla finale dell’evento internazionale di Copenaghen.

I vincitori della competizione internazionale saranno premiati in Danimarca con cash e/o servizi per 50.000 dollari, mentre per i vincitori delle competizioni a livello nazionale saranno stabiliti premi dai singoli host.

Per partecipare alla Creative Business Cup è indispensabile avere una business idea ed esperienza nel campo delle industrie creative: è possibile iscriversi come singolo o come membro di un team. Inoltre, il requisito fondamentale è che il singolo partecipante o il team siano legalmente proprietari o autorizzati allo sfruttamento della business idea con la quale ci si iscrive alla competizione.

Le business idea dovranno riguardare i seguenti settori dell’industria creativa:

  • Design
  • Architettura
  • Produzione di contenuti (es. gaming)
  • Advertising Libri e stampa
  • Musica Film & Video
  • Artigianato Radio & TV
  • Parchi di intrattenimento
  • Scenografie Gastronomia

Le business idea partecipanti a Creative Business Cup devono rispondere a tre caratteristiche fondamentali: originalità, creatività e potenzialità di mercato. Sono questi i criteri di valutazione che la commissione di esperti terrà in considerazione nella scelta dei vincitori.

In ogni Paese verrà infatti selezionata una Giuria di Esperti in materia di finanza e mercato provenienti dall’industria creativa, selezionati tra i partner aderenti all’iniziativa: META Group in Italia ha già stretto accordi, tra gli altri, con Campania Innovazione, Trentino Sviluppo, Confindustria Catania.

Le domande di partecipazione dovranno essere redatte (in italiano o in inglese) sulla base del Template for Business Concept (scaricabile da qui) entro le ore 18:00 del 15 luglio 2013 all’indirizzo e-mail metagroup@legalmail.it

Per maggiori informazioni: http://www.gewitaly.com/SitePages/default.aspx

Napoli, 19 giugno 2013

Startup e PMI insieme per l’innovazione: il progetto AdottUp

La sezione “Piccole Imprese” di Confindustria ha ideato il programma AdottUp: si tratta di un progetto per favorire l’incontro tra le Startup innovative ad alto potenziale di crescita e le PMI italiane.

Nato nell’ottica di favorire l’innovazione nel tessuto imprenditoriale nazionale, il progetto AdottUp si avvale della collaborazione di Gruppo Intesa SanPaolo, che ha messo a disposizione un fondo di 200 milioni di euro per un accordo che prevede:

– la possibilità per gli startupper di sottoporre le idee di impresa nel sito Officine Formative;

– la selezione delle idee migliori da parte del Comitato congiunto Intesa Sanpaolo/Confindustria;

– la possibilità per le idee selezionate di usufruire del programma di alta formazione, consulenza e assistenza Makeit realizzato dal Gruppo Intesa Sanpaolo; o di essere inserite nella Vetrina delle migliori idee e pubblicizzate all’interno del Sistema per un’eventuale adozione (tale modalità è riservata alle startup già pronte per la fase di sviluppo).

L’incontro tra PMI e startup avviene attraverso il sistema dell’Adozione: l’impresa diventa un vero e proprio incubatore di nuove idee, attraverso tre possibili modalità. Tali modalità di Adozione sono:

1. Condivisione di servizi e assistenza: ricomprendono sia spazi fisici e uso di attrezzature e macchinari (che l’impresa mette a disposizione della startup a costo agevolato) che servizi di supporto e consulenza (gratuti);

2. Partnership commerciale e produttiva: la PMI adotta la startup fra i propri fornitori con rapporti di collaborazione e condizioni di favore, o tra i propri clienti con la possibilità di trasformare crediti in partecipazioni/investimenti.

3. Partnership finanziaria per l’innovazione: l’impresa fornisce finanziamenti e capitale di rischio alla startup a sostegno di un progetto, in cambio di royalties e/o acquisendo una quota di proprietà.

Il sistema di Adozioni su cui si basa AdottUp può rappresentare un vantaggio sia per le imprese già esistenti che per le startup: in particolare, le PMI possono accelerare l’innovazione, guardare da vicino dove si dirige lo sviluppo delle nuove tecnologie e investire in nuovi promettenti progetti. Le startup, invece, possono avvalersi degli spazi, della mentorship, della rete di clienti e fornitori dell’impresa e dell’esperienza imprenditoriale di chi ci lavora.

Per le startup interessate al progetto, è necessario sottoporre la propria idea innovativa a Intesa SanPaolo attraverso il sito di Officine Formative: qui, il link con tutte le informazioni per partecipare ad AdottUp.

Inoltre, troverete qui il Vademecum di Confindustria sul progetto AdottUp.

Napoli, 18 giugno 2013

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