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Tag: community

Green Alley Award 2015: 7.000€ e 6 mesi a Berlino per la migliore startup green d’Europa!

Il Green Alley Award è una competition per startup europee incentrata su progetti di Economia Circolare: nata dalla collaborazione tra Seedmatch, ERP UK e Bethnal Green Ventures, il Premio è alla ricerca di idee innovative green, con nuovi prodotti, servizi e tecnologie che siano in grado di trasformare i rifiuti in una nuova risorsa.

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Nato nel 2014 in Germania, il Green Alley Award si rivolge quest’anno ad imprenditori e startupper con progetti green provenienti da tutta Europa. Il Premio offre ai partecipanti opportunità di mentorship, networking e finanziamenti e si focalizza sui seguenti settori:

riduzione, riutilizzo o riciclaggio dei rifiuti industriali e di consumo (tra cui rifiuti da imballaggio, WEEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche), batterie, moduli fotovoltaici, rifiuti commerciali e industriali, materie plastiche, etc;
sostituzione delle risorse non rinnovabili con materiale riciclato o riciclabile;
riparazione e rimessa a nuovo, estensione del ciclo di vita dei prodotti, miglioramento in termini di riutilizzo e di riciclaggio dei prodotti e dei materiali;
miglioramento della progettazione dei prodotti, tenendo conto degli impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita;
chiudere il ciclo di vita dei materiali con il riciclaggio e la rimessa a nuovo;
sensibilizzazione del riciclo e della sostenibilità attraverso nuovi servizi, prodotti o tecnologie;
rafforzamento della responsabilità dei produttori riguardo alla conformità alle normative europee sui rifiuti.

Le application possono essere inviate da imprenditori, startupper e aspiranti tali in possesso di un’idea/progetto nell’area dell’economia circolare e della gestione dei rifiuti.
La deadline per inviare il proprio progetto è fissata al 15 settembre 2015, il link per le application è disponibile qui: http://green-alley-award.com/#apply_now

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Tra tutti i progetti candidati, la Giuria di Green Alley Award sceglierà una short-list di finalisti, che parteciperanno ad un evento ospitato al Green Alley Coworking Space di Berlino nel mese di novembre 2015.
Durante l’evento di Berlino, i finalisti avranno 3 minuti per presentare il proprio pitch di fronte alla Giuria, composta da esperti in green economy, media e rappresentanti dell’ecosistema startup.

La Giuria sceglierà infine il vincitore del Green Alley Award 2015, che avrà diritto ad un premio in denaro di 7.000€ e sei mesi di acceso agli uffici del Coworking Space berlinese di Green Alley.Il vincitore, inoltre, potrà giovare delle opportunità di networking con esperti, partner e investitori, sia nell’ecosistema tedesco che in quello del Regno Unito.

Per maggiori informazioni: http://green-alley-award.com/

Napoli, 07/09/2015

OpenAxel: dall’UE, la call for startup che premia i migliori progetti nel settore ICT

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C’è tempo fino al 30 ottobre 2015 per partecipare alla seconda edizione della call for startup OpenAxel (Open Acceleration across Europe), progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dello Startup Europe Hub allo scopo di selezionare le migliori idee innovative in ambito ICT per supportarne la crescita, il processo di internazionalizzazione, la ricerca di finanziamenti.

Con la sua seconda call, OpenAxel selezionerà le migliori 30 startup semifinaliste, che riceveranno un pacchetto equity-free di servizi di accelerazione e l’invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona. Tra i 30 semifinalisti, inoltre, saranno selezionati i 9 progetti vincitori che avranno diritto ai seguenti premi:

coaching e mentoring da dirigenti di aziende leader a livello globale;
accesso ad un network di potenziali partner internazionali nel settore tecnologico e dell’ICT;
Boot Camp Week in Silicon Valley per incontrare aziende leader e potenziali investitori;
invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona.

Le application sono aperte (fino al 30 ottoobre 2015) a startup già costituite o persone fisiche (individualmente o in team) in possesso di una business idea da trasformare in impresa. I progetti innovativi per OpenAxel dovranno riguardare il settore ICT, e saranno valutati in base ai seguenti criteri:

stadio di sviluppo del progetto (da early stage a early growth),
innovatività e potenzialità disruptive dell’idea,
utilizzo delle nuove tecnologie nelle comunicazioni digital,
potenzialità in termini di scalabilità e crescita globale,
solidità del business model,
potenzialità di distribuzione rapida del prodotto e time-to-market,
solidità e committment del team.

Il link per iscriversi alla call for startup OpenAxel è disponibile a questo link: http://portal.openaxel.com/p/openaxel/

Il Regolamento completo è invece disponibile qui: http://openaxel.com/wp-content/uploads/2015/09/OPENAXEL_D41_AnnexII_Guide-for-applicants_2nd-contest_FINAL.pdf

Per tutte le informazioni: http://openaxel.com/contest/

Napoli, 04/09/2015

A Napoli il 24 settembre il Tour Digital Championship: focus su cultura digitale e innovazione sociale

E’ in arrivo a Napoli il 24 settembre la quinta tappa del tour Digital Championship, iniziativa promossa sul territorio nazionale dall’Associazione Digital Champions e da Telecom Italia allo scopo di diffondere la cultura digitale e dell’innovazione sociale nel nostro Paese, individuando i migliori progetti sul territorio di riferimento di ciascuna tappa.

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Il tour ha già attraversato le città di Cagliari, Ancona e Palermo, offrendo ai partecipanti di ciascuna tappa la possibilità di partecipare ad occasioni di confronto e dibattito sui temi dell’innovazione sociale e digitale e di conoscere e diffondere le best practices da replicare sull’intero territorio nazionale.

Ogni tappa del tour Digital Championship mette a disposizione dei talenti digitali partecipanti uno slot della durata di 6 minuti per presentare la propria idea innovativa, che sarà poi discussa e commentata dai presenti in sala e votata dalla giuria.
Per ciascuna tappa sarà scelto il miglior progetto, in termini di potenzialità, finalità e replicabilità.

La tappa del 24 settembre a Napoli si svolgerà presso il Centro Direzionale (Isola F6) a partire dalle 11:30. Potranno presentare il proprio progetto di innovazione sociale e digitale coloro che avranno presentato la candidatura entro la deadline fissata per il 14 settembre 2015.

La tappa di Digital Champions a Napoli è aperta a progetti provenienti dalle seguenti Regioni: Campania, Puglia, Molise.
Il form di iscrizione è disponibile qui: https://docs.google.com/forms/d/1gCtN4ywSxPA8M0BhqwvpTiDiVLQ0PCE6_BPCBN2RA0k/viewform

Per saperne di più:

http://www.digitalchampions.it/archives/blog/a-napoli-la-quinta-tappa-del-tour-dellinnovazione/

http://www.telecomitalia.com/tit/it/innovazione/digital-champions/digital-championship-italia.html

Napoli, 03/09/2015

5 Startup italiane nel Gaming ad Helsinki con AESVI e dPixel

AESVI è l’Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani e offre, in collaborazione con dPixel, un’interessante opportunità alle migliori startup italiane nel settore del Gaming.
Fino a venerdì 18 settembre, infatti, è possibile candidarsi per la Missione Italia a Slush: saranno selezionati le migliori 5 startup che avranno l’opportunità di partecipare a Slush 2015, evento internazionale del settore Gaming che si svolgerà ad Helsinki (Finlandia) l’11 e 12 novembre 2015.

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Alle cinque startup vincitrici saranno offerti in premio:

4 biglietti per partecipare a Slush 2015
un Europass Ticket, che copre viaggio e soggiorno per due persone ai due più importanti eventi d’Europa per l’ecosistema startup.

Le candidature possono essere inoltrate on-line, entro la deadline fissata al 18 settembre 2015, compilando il form disponibile a questo link: https://www.f6s.com/aesvislush2015/apply

Le cinque startup che voleranno in Finlandia saranno selezionate sulla base dei seguenti criteri:

1) Life Stage della startup (almeno un gioco pubblicato, o molto vicino alla pubblicazione);
2) Team (mix di esperienze e competenze);
3) Qualità del materiale allegato all’application (pitch, video di presentazione, etc);
4) Conoscenza della lingua inglese.

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Napoli, 31/08/2015

Startup Tips – Believers: il successo dipende dalle persone che credono nell’idea

Joseph Walla è CEO e co-founder della startup statunitense HelloSign, lanciata nel 2012 a San Francisco, che conta ad oggi oltre un milione di utenti: HelloSign consente di ottenere firme elettroniche legalmente valide, che eliminano i problemi di stampa, scansione, fax di documenti, offrendo un servizio utile anche e soprattutto alle aziende che ottengono un impatto sulle entrate e sulla customer experience.

Prima di lanciare HelloSign, Walla racconta di averla mostrata ad alcuni familiari: alcuni di loro erano colpiti favorevolmente, altri perdevano attenzione dopo un primo sguardo interessato, altri ancora non hanno mostrato alcun tipo di interesse ed entusiasmo. L’unico a credere, ad avere davvero fiducia nelle potenzialità di HelloSign era proprio Walla.

La fiducia è fondamentale per le grandi aziende: in un post pubblicato su LinkedIn, Joseph Walla scrive che i “believers”, coloro che credono nel business, sono indispensabili per il successo di un’azienda. Dropbox ne ha 100 milioni, Google addirittura un miliardo.

Quando una startup è agli inizi del suo sviluppo, ha un unico believer: il fondatore. Ecco perché, afferma Walla, il primo lavoro di un founder è creare i believersPer creare una community di persone che credono nella startup è necessario credere nel proprio prodotto, avere fiducia nelle sue potenzialità: questo è il primo passo per convicere altre persone a diventare believers. Una startup, per crescere, ha bisogno di differenti tipologie di believers. Vediamo quali sono quelli che Joseph Walla elenca nel suo post.

1) You have to believe

Come accennato, il founder deve essere il primo a credere nella startup. La domanda fondamentale da porsi, quando si ha un’idea di business, è “Voglio davvero lavorare a questa cosa?”. Bisogna capire se si tratta di un’idea per cui valga la pena investire tempo, impegno, risorse.

Un esempio di founders che hanno creduto nella propria idea fino a portarla al successo è Airbnb: hanno investito tutti i risparmi, hanno venduto cereali per restare a galla. Hanno atteso 999 giorni senza vedere un minimo di traction: ma non hanno mai smesso di credere nella propria idea, fino a raggiungere il successo a livello globale.

2) You need customers that believe.

I clienti sono coloro che investono risorse preziose, in termini di tempo e denaro, nel prodotto di una startup: è fondamentale, per invogliarli a farlo, che essi credano nel valore che il prodotto può portare nelle proprie vite.

Un esempio illustre citato da Walla è quello di Evernote, che si è trovato sulla soglia del fallimento: i suoi clienti ci credevano così tanto da investire nell’azienda e salvarla dalla bancarotta.

3) The press has to believe.

Cosa distingue le startup che ottengono spazi sulla stampa da quelle che non ne ottengono? Secondo Walla la risposta è molto semplice: la stampa crede più nelle prime che nelle seconde.

La stampa, ad esempio, ha sempre amato molto Twitter: ci hanno creduto prima della maggior parte delle persone che sono poi diventate suoi utenti. La stampa ci ha creduto, e ha convinto anche altre persone a crederci.

4) Investors have to believe.

Per far sì che gli investitori credano nella startup, bisogna dimostrare che riusciranno a compensare il finanziamento con un ritorno elevato. Bisogna che gli investitori credano nella startup, devono convincersi che abbia il potenziale per diventare un’azienda miliardaria.

Ad esempio, Dropbox ha faticato parecchio a trovare degli investitori, ma è riuscita comunque a raggiungere il successo grazie ad alcuni finanziatori che credevano davvero nel prodotto.

5) The team has to believe.

Il team deve credere davvero nel progetto per lavorare al massimo: in particolare, i migliori sviluppatori, venditori, marketers sono coloro che scelgono di investire il proprio talento in qualcosa per cui valga davvero la pena.

Pandora, ad esempio, ha rischiato la bancarotta nel 2001. Aveva un team di oltre 50 persone che hanno investito nella società oltre 1,5 milioni di dollari, che hanno rinunciato al proprio stipendio per 2 anni: lo hanno fatto perché credevano nell’azienda.

6) Your partners have to believe.

Le giuste partnership sono fondamentali per un business development che faccia crescere l’azienda su larga scala. Per ottenere questi risultati è necessario dimostrare ai potenziali partner di essere in grado di aggiungere valore per i loro utenti: nessuno è disposto ad inviare migliaia o milioni di clienti ad una startup in cui non crede.

Bill Gates, ad esempio, ha concesso i suoi software in licenza a IBM, costruendo un partenariato di successo: IBM, infatti, ha creduto che Microsoft avrebbe apportato valore aggiunto per i suoi clienti.

In conclusione, afferma Walla, tutto ciò ci riporta all’inizio della storia, quando il founder è l’unico believer della startup: il primo lavoro da svolgere è quello di creare nuovi believers, perché la startup ha bisogno di clienti, dell’appoggio della stampa, di investitori, di un team e di partner che credano davvero nelle sue potenzialità.

 

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L’articolo originale è disponibile qui: https://www.linkedin.com/pulse/your-job-founder-create-believers-joseph-walla

Napoli, 28/08/2015

Startup Tips: 4 errori tipici da evitare quando si presenta il pitch a potenziali investitori

Heidi Allstop è founder di Spill, sito web dedicato ai giovani che desiderano condividere consigli e storie sulle problematiche tipiche della loro età: la startup è nata durante il periodo degli studi universitari di Heidi, ed è stata lanciata e diffusa in oltre 150 campus in 15 paesi.
Di recente, il portale AlleyWatch ha pubblicato un articolo firmato da Heidi Allstop dedicato ai 4 errori più diffusi (con i consigli per evitarli) quando i founder presentano il pitch della propria startup di fronte ai potenziali investitori.

L’autrice paragona il pitch agli investitori ad un primo appuntamento: bisogna che i founder siano sicuri di sé, senza tuttavia sembrare presuntuosi; disponibili, senza mostrarsi disperati; appassionati, senza sembrare troppo sopra le righe. Continuando in questa “metafora”, il pitch agli investitori deve essere un incontro che crea curiosità ed interesse senza forzare, lasciando all’interlocutore la voglia di scoprire di più sul prodotto/servizio offerto.

Partendo da questa visione, vediamo quindi quali sono i 4 errori più frequenti degli startupper alle prese con gli investitori e scopriamo alcuni interessanti consigli su come evitarli.

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1) PUSHING RATHER THAN PULLING (Spingere, anziché tirare)

Occorre trovare il giusto equilibrio nell’esporre il proprio progetto di startup, non commettendo l’errore di esporre troppe informazioni, ma raccontando abbastanza da creare la curiosità del potenziale investitore all’ascolto, senza tuttavia forzarne l’interesse.
Lo scopo del pitch deve essere quello di mostrare la propria value proposition facendo capire a chi ascolta che sono applicabili alla vita e alle esigenze quotidiane: in questo modo, il prodotto offerto dalla startup risulterà decisamente più appetibile.

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2) USING BUZZWORDS AND INDUSTRY JARGON (Utilizzare neologismi e gergo settoriale)

I neologismi, spesso molto di moda, possono rendere il discorso banale per chi ascolta, facendo perdere credibilità al progetto di fronte al potenziale investitore. Termini come “rock-star team”, “massively disruption”, “game-changing technology” suonano come ingenui clichè facendo perdere punti allo startupper che sta presentando la propria idea.
Il pitch deve invece trasmettere un’idea originale, e contenere informazioni, metriche, aneddoti utili e significativi per l’ascoltatore.
Allo stesso modo, non è consigliabile infarcire il pitch di termini troppo tecnici e legati al proprio settore di riferimento: per capire un pitch, l’investitore non deve aver bisogno di un dizionario o di una laurea ad hoc. Occorre quindi utilizzare una terminologia semplice e diretta, che chiunque possa comprendere a prescindere dal proprio settore di attività o dal background culturale.

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3) PITCHING AROUND A POWERPOINT (Basare la presentazione del pitch sulle slide del PowerPoint)

Basarsi troppo strettamente sulle slide del PowerPoint fa sembrare il pitch poco sincero e “personalizzato”: quando si presenta la startup ad un potenziale investitore, invece, occorre far capire all’interlocutore che quel pitch è unico. Si tratta infatti di un accorgimento importante per costruire fin dal primo incontro la fiducia necessaria in qualsiasi rapporto.
Il pitch, inoltre, dovrebbe essere costruito in maniera tale da garantire immediatamente un contatto “visuale” per l’interlocutore, che deve guardare le slide ma ascoltare le parole dello startupper.
Tra gli aspetti fondamentali da analizzare nelle prime slide, l’autrice ricorda gli aspetti-chiave di base: problema, soluzione, opportunità e dimensioni del mercato, team, tecnologia, concorrenza, strategia di distribuzione, business model.
Una volta affrontati gli aspetti di base, il suggerimento è quello di costruire le cosiddette “power cards”, slide che raccolgono informazioni quali le metriche più “impressive”, citazioni utili di commenti dei clienti, parteneriati di alto livello, ecc.

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4) CRAFTING THE PITCH ALONE (Costruire il pitch da soli)

Chiedere un secondo parere sul pitch prima di presentarlo è sempre una buona idea, un po’ come quando si chiedere un parere sul vestito scelto per il primo appuntamento. Un secondo parere può essere utile per ricevere consigli, incoraggiamento, critiche su cui impostare eventuali modifiche e miglioramenti al pitch.
Chiedere il parere di una seconda persona, spesso, è difficile da accettare per uno startupper: gli aspiranti imprenditori hanno una mentalità da “self-starters”, che tuttavia deve essere superata per riuscire a costruire un pitch di successo.
L’autrice stessa, infatti, ricorda quanto siano stati utili i confronti con gli altri startupper incontrati durante il suo percorso di accelerazione a TechStars: quello che bisogna ricordare sempre, è ascoltare i feedback altrui attentamente, prendendo tutte le informazioni utili, senza accampare scuse di nessun tipo.

In conclusione, Heidi Allstop afferma che qualsiasi decisione sull’impostazione del pitch deve essere presa alla fine di un processo basato sulla prospettiva, la fiducia e la pratica, ricordando sempre che ciò che si fa e il modo in cui ci si pone può essere più importante delle parole usate.

Il post originale è disponibile qui: http://www.alleywatch.com/2013/12/4-common-startup-pitch-mistakes-to-avoid/

Napoli, 27/08/2015

35K e 4 mesi di accelerazione a San Francisco: fino al 1° settembre, la call for startup di Momentum

Momentum è un acceleratore e un fondo seed-stage specializzato in startup del settore mobile, con sede a San Francisco, che propone ogni anno due programmi di accelerazione (Summer e Winter).
Fino al 1° settembre 2015, è aperta la call per l’accesso al prossimo programma invernale, che si svolgerà tra ottobre 2015 e febbraio 2016.

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In ciascuna delle startup selezionate, Momentum investe 35.000$ a fronte del 5% di Equity, oltre ad offrire la possibilità di investimenti aggiuntivi al termine del percorso di accelerazione.
In caso di accesso al programma, i founder (e, se possibile, l’intero team) dovranno partecipare assiduamente ed attivamente agli eventi e alle sessioni di mentorship settimanali previste: per questo motivo è necessario trasferirsi a San Francisco per la durata del percorso di accelerazione (per startup non statunitensi è prevista assistenza per ricevere il visto).

Momentum si rivolge, come accennato, a startup del settore mobile preferibilmente già in possesso di un prodotto e dei primi clienti. Le startup devono essere fondate da team con ottime abilità tecniche ed esperienza nel settore, portatori di idee con potenziale di crescita a livello internazionale.

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Le candidature possono essere inviate entro il 1° settembre 2015 attraverso il form disponibile qui: https://www.f6s.com/momentummobileaccelerator2015batch4/apply

Per maggiori informazioni, il sito web di Momentum è disponibile a questo link: http://momentum.vc/

Napoli, 24/08/2015

Startup Tips: 7 falsi miti da sfatare per affrontare il processo di crescita del tuo business

Ci sono alcuni falsi miti, particolarmente diffusi, che possono arrestare il percorso di crescita di una startup: in un recente articolo pubblicato da Entrepreneur, Fredrik Nilsson (General Manager di Axis Communication) ne elenca sette. Per ciascuno di essi, l’autore spiega perchè possono essere pericolosi e in che modo interpretarli, in modo da non arrecare danno allo sviluppo del business.

1) Il miglior prodotto vince sempre

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Un buon prodotto è certamente importante: agli inizi dell’attività, è possibile che il prodotto di una startup ottenga parecchi consensi e che i clienti e il team ne siano entusiasti. Ma bisogna fare attenzione e non farsi ingannare: se l’azienda non ha un’organizzazione in grado di supportare il prodotto e affrontare il mercato, o se i clienti dovessero accorgersi che il prodotto è in realtà difficile da usare, la startup si troverà nei guai.
Oltre al prodotto, è importante implementare una buona strategia di vendita, soprattutto nel breve periodo: sono molte le startup che falliscono, dopo un lancio di mercato promettente. Ancora, è fondamentale avere un servizio di customer care in grado di far sentire i clienti seguiti e supportati, in modo tale che abbiano voglia di tornare in futuro e non pensino di rivolgersi ai concorrenti. Una strategia aziendale che tiene conto di questi aspetti mette la startup in una prospettiva di crescita di lungo periodo, che potrà eclissare la concorrenza.

2) E’ quasi impossibile per una piccola startup competere con le grandi aziende del settore

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Nilsson è categorico: questa affermazione è falsa. Competere con i colossi del settore è difficile, ma non impossibile. Una startup deve rimanere concentrata sui propri obiettivi di business e costruire un prodotto di valore, nella consapevolezza che ci si dovrà scontrare con i grandi brand consolidati. Essere consapevoli della concorrenza è fondamentale, ma non deve diventare il primo pensiero dei founder: bisogna invece concentrarsi sulla conquista di una quota di mercato, tener testa ai grandi brand e lavorare in una prospettiva basata sulla fiducia, il servizio, l’esperienza. In questo contesto, inoltre, è fondamentale imparare sempre dagli errori e dalle piccole e grandi “cadute” che i competitor hanno dovuto affrontare in passato. Infine, l’autore consiglia alle startup di non provare mai a competere con i grandi brand sulle questioni inerenti i costi.

3) Per guadagnare quote di mercato è bene ridurre i prezzi

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Non sempre abbassare i prezzi è una buona idea: bisogna chiedersi se si vuole che la propria startup sia ricordata come il brand che offre il prezzo più basso. Spesso la scelta migliore è quella di porsi l’obiettivo di essere riconosciuti dai clienti come il brand che offre il prodotto migliore, attenendosi ad un business model che sia redditizio nel lungo periodo. Una startup deve assicurarsi che il cliente sia soddisfatto, che decida di ripetere l’acquisto: spesso non è a questo tipo di risultati che si associa il prezzo più basso sul mercato.
La vision di una startup deve quindi focalizzarsi sul valore offerto dal prodotto/servizio, cercando sempre di concentrarsi sui risultati ottenibili nel lungo termine.

4) Servirsi di scorciatoie aiuta ad andare avanti e raggiungere il successo più rapidamente

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Al contrario, l’esperienza insegna che le startup di successo sono quelle che ragionano su un’orizzonte temporale di lungo termine: il business difficilmente prevede successi rapidi.
La mentalità di lungo termine permette invece di ottenere ottimi risultati in termini di vendite e permette di accrescere il livello di fidelizzazione del cliente e la riconoscibilità del brand.

5) Il canale di vendita è la vostra unica priorità

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Non è così, perché la vera priorità sono i clienti, non i canali attraverso cui raggiungerli. Una startup deve impegnarsi con responsabilità e comprensione per educare il mercato, accrescere la fedeltà dei clienti, preoccuparsi del prodotto. Essere davvero vicini al cliente, costruire una relazione con quest’ultimo, è decisamente più importante del canale di vendita prescelto per raggiungerlo: per questo è importante il lavoro di creazione ed animazione della community.

6) La crescita della startup tende con il tempo ad appiattirsi

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Gli obiettivi di vendita tendono a diminuire al crescere del business ma, fino a quando è possibile scalare, non si appiattiscono. Quello che una startup deve fare per evitare che la sua crescita si arresti, quindi, è trovare sempre nuovi obiettivi e traguardi e spingere il team affinché possano essere raggiunti. Quando si parla di tasso di crescita di una startup, occorre sempre tenere presenti i requisiti necessari per la scalabilità: qual è il potenziale a lungo termine? La startup si sta limitando ad aggredire una parte limitata del mercato? E’ possibile collaborare e lavorare mantenendo alta la fiducia? Qual è il valore che il nostro prodotto deve offrire al cliente, oggi e in futuro?

7) Non aspettatevi che la cultura aziendale resti la stessa quando la startup sarà cresciuta

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Così come l’approccio per la crescita deve essere basato sulla scalabilità, la cultura aziendale deve essere focalizzata sul superamento dei limiti e sul continuo miglioramento. Inoltre, la cultura aziendale orientata al lungo termine continua ad esistere e permeare la startup e il suo team, anche quando la crescita è ormai avanzata. Mantenere i valori e la mission degli inizi è fondamentale, anche quando l’azienda ha successo e cresce a livello internazionale: ciò permette di mantenere intatti la fiducia e il commitment di clienti e dipendenti.

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Per concludere, Nillson afferma che crescere ed espandersi è sicuramente un percorso difficile per una startup: bisogna mantenere l’attenzione e la concentrazione su un gran numero di aspetti ed attività, in sincronia, per crescere assieme e mantenere alto il morale del team.
Molte aziende guardano a modelli di successo e cercano di imitarli: bisognerebbe però tenere presente che ciascuna startup è diversa dalle altre, e qualsiasi approccio va adattato e modellato sulle esigenze e le caratteristiche del singolo business. Ancora, pur prediligendo una strategia di lungo termine, una startup deve riuscire a mantenere la flessibilità necessaria per affrontare eventuali cambiamenti di rotta. E, indipendentemente da tutto, ricordare sempre che alcuni consigli vanno messi in discussione: non si sa mai che la vostra startup non possa essere la prima a sfatare qualche mito!

Il post originale è disponibile a questo link: http://www.entrepreneur.com/article/248153

Napoli, 31/07/2015

La nuova call di INCENSe Accelerator: 150K e 6 mesi di incubazione per 14 startup CleanTech

INCENSe Accelerator ha aperto la sua seconda call per la selezione delle migliori startup europee con progetti green nel settore CleanTech: le idee innovative selezionate avranno diritto ad un grant da 150K e all’accesso al Programma di Accelerazione proposto dall’acceleratore partner del network UE Future Internet Accelerators, composto dalle 16 migliori strutture per startup e innovazione in territorio comunitario.

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Con la call, in scadenza il prossimo 15 settembre, saranno selezionate le migliori 14 startup con idee imprenditoriali innovative basate sulla tecnologia FIWARE nei seguenti ambiti di intervento:

Energy efficiency & Home automation,
Renewable energy,
Renewable forecasting solutions,
Smart grids,
Energy storage,
Advanced diagnostic & Automation solutions,
E-mobility,
Cyber security,
Digitalization of energy trough ICT.

Caratteristiche fondamentali delle proposte progettuali saranno la capacità di utilizzo dell’internet technology per contribuire alla sostenibilità nel settore energetico e l’offerta di nuovi servizi per le smart cities.

Possono accedere alla call Piccole e Medie Imprese (SME) in attività da non oltre tre anni e persone fisiche (Web Entrepreneurs) in team di almeno due partecipanti.

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Per partecipare alla call di INCENSe Accelerator è necessario inviare la propria application entro la scadenza fissata al 15 settembre 2015, seguendo la procedura disponibile al seguente link: http://www.fundingbox.com/p/incense/

N.B. La scadenza della call è prorogata al 30 settembre 2015

Tutte le informazioni utili per procedere all’iscrizione sono disponibili nella seguente Guida: https://drive.google.com/a/econet-consultants.com/file/d/0B0_6ggMPWlVkVnJzZWJhMWFlLTQ/view?pli=1

Tra tutte le proposte progettuali pervenute, saranno selezionate le migliori 14 che avranno diritto ad un percorso di accelerazione della durata di 6 mesi e ad un grant da 150.000€ così suddiviso:

25K all’atto di assegnazione del grant,
75K in fase intermedia, al raggiungimento delle milestone stabilite secondo un piano personalizzato per ciascuna startup,
27K alla fine del progetto,
23K come pagamento finale, alla chiusura del Progetto INCENSe in accordo con la Commissione Europea.

Tutte le informazioni sono disponibili all’interno del sito web ufficiale, disponibile a questo link: http://www.incense-accelerator.com/#

Napoli, 30/07/2015

Empowering People Award 2015: fino a 50K per soluzioni innovative tecnologiche per i Paesi in Via di Sviluppo

Riapre la call per partecipare all’edizione 2015 del concorso Empowering People Award, competition dedicata da Siemens Stiftung alla selezione delle migliori idee innovative che offrano prodotti e soluzioni low tech adatte alle necessità dei Paesi in Via di Sviluppo.

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Le idee progettuali partecipanti a Empowering People Award 2015 dovranno essere caratterizzate da un potenziale di business e dalla possibilità di integrazione nel modello di imprenditorialità sociale.
Per questa edizione del Premio sono previste otto categorie di riferimento:

1) Water & Waste Water: soluzioni in grado di aiutare le persone e la comunità a creare, mantenere, gestire il proprio approvvigionamento di acqua e/o il trattamento delle acque reflue.

2) Energy: si tratta di un tema cruciale per l’utilizzo delle tecnologie, in particolare saranno premiate soluzioni sostenibili in cui le fonti (energia solare, eolica, etc.) vengano utilizzate per la mobilità, l’elettricità, la produzione, l’uso domestico, etc.

3) Food & Agriculture: soluzioni che possano migliorare le attività di raccolto anche nelle regioni in cui il clima e i terreni rendono l’agricoltura difficile. In questa categoria rientrano anche le idee relative al trattamento e alla distribuzione del cibo.

4) Waste Management: soluzioni con un impatto duraturo sul miglioramento della gestione dei rifiuti solidi (es. compostaggio, riciclaggio, etc.).

5) Healthcare: soluzioni in campo medico, riguardanti le infrastrutture igienico-sanitarie, l’educazione alla salute e alla nutrizione, etc.

6) Sheltering: materiali e metodi di costruzione per l’edilizia, tecnologie per il riscaldamento o il raffreddamento nelle zone urbane e rurali.

7) Information & Communication: ICT, anche ad un livello relativamente semplice, in grado di migliorare sensibilmente le condizioni di vita della comunità (anche relativamente al business e al mercato).

8) Education: soluzioni tecnologiche in ambito educativo, in grado di diffondere la convinzione dell’importanza della scuola e della formazione professionale (tra le aree prioritarie ricordiamo la scuola, l’artigianato, la salute, l’igiene).

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La partecipazione è aperta a candidature singole e in team, per candidarsi è necessario compilare il form di iscrizione disponibile al seguente link: http://www.empowering-people-network.siemens-stiftung.org/en/award/award-20/

La deadline è fissata alle ore 12:00 del 30 novembre 2015.

I premi in palio per i vincitori di Empowering People Award 2015 saranno assegnati sulla base di criteri di valutazione tra cui la fattibilità tecnica, la ricaduta occupazionale, la replicabilità, la sostenibilità economico-finanziaria.

Il primo classificato avrà diritto ad un premio di 50.000€, il secondo classificato a 30.000€, il terzo classificato a 20.000€. Inoltre, i successivi 20 classificati avranno diritto ad un premio da 5.000€ ciascuno.
I vincitori, inoltre, avranno il vantaggio di beneficiare di un’attività di promozione a livello internazionale e di un network di contatti a livello globale.

Per maggiori informazioni, il sito ufficiale dell’iniziativa è disponibile al seguente link: http://www.empowering-people-network.siemens-stiftung.org/en/award/

Napoli, 29/07/2015

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