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Tag: commissione europea

OpenAxel: dall’UE, la call for startup che premia i migliori progetti nel settore ICT

openaxel

C’è tempo fino al 30 ottobre 2015 per partecipare alla seconda edizione della call for startup OpenAxel (Open Acceleration across Europe), progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dello Startup Europe Hub allo scopo di selezionare le migliori idee innovative in ambito ICT per supportarne la crescita, il processo di internazionalizzazione, la ricerca di finanziamenti.

Con la sua seconda call, OpenAxel selezionerà le migliori 30 startup semifinaliste, che riceveranno un pacchetto equity-free di servizi di accelerazione e l’invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona. Tra i 30 semifinalisti, inoltre, saranno selezionati i 9 progetti vincitori che avranno diritto ai seguenti premi:

coaching e mentoring da dirigenti di aziende leader a livello globale;
accesso ad un network di potenziali partner internazionali nel settore tecnologico e dell’ICT;
Boot Camp Week in Silicon Valley per incontrare aziende leader e potenziali investitori;
invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona.

Le application sono aperte (fino al 30 ottoobre 2015) a startup già costituite o persone fisiche (individualmente o in team) in possesso di una business idea da trasformare in impresa. I progetti innovativi per OpenAxel dovranno riguardare il settore ICT, e saranno valutati in base ai seguenti criteri:

stadio di sviluppo del progetto (da early stage a early growth),
innovatività e potenzialità disruptive dell’idea,
utilizzo delle nuove tecnologie nelle comunicazioni digital,
potenzialità in termini di scalabilità e crescita globale,
solidità del business model,
potenzialità di distribuzione rapida del prodotto e time-to-market,
solidità e committment del team.

Il link per iscriversi alla call for startup OpenAxel è disponibile a questo link: http://portal.openaxel.com/p/openaxel/

Il Regolamento completo è invece disponibile qui: http://openaxel.com/wp-content/uploads/2015/09/OPENAXEL_D41_AnnexII_Guide-for-applicants_2nd-contest_FINAL.pdf

Per tutte le informazioni: http://openaxel.com/contest/

Napoli, 04/09/2015

Credito d’imposta per R&S: i dettagli e le informazioni sul Bonus Ricerca per startup e imprese

Diventa pienamente operativo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 174 del 29 luglio 2015) del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27 maggio 2015, il Credito d’imposta per attività in Ricerca & Sviluppo.

Per spiegare nel dettaglio le modalità di fruizione e il funzionamento dell’agevolazione, lo scorso 28 febbraio la Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato una Circolare di chiarimento relativa alla nuova versione del cosiddetto “Bonus Ricerca”, o credito d’imposta per attività in R&S.
Previsto dalla Legge di Stabilità 2015, il Bonus Ricerca è un’agevolazione aperta a tutte le imprese italiane (indipendentemente dalle dimensioni, dal fatturato, dalla forma societaria) che effettueranno, nei periodi di imposta dal 2015 al 2019, spese per attività di R&S per un ammontare annuo pari ad almeno 30.000 €.

R&S
Bonus Ricerche: credito d’imposta per R&S

 

Come abbiamo visto qualche tempo fa, in questo post del nostro blog, il Credito di imposta previsto dalla Legge di Stabilità 2015 modifica sostanzialmente la precedente versione prevista da Destinazione Italia: il bonus è infatti destinato a tutti i titolari di reddito di impresa, senza vincoli di alcun tipo, mentre in precedenza era riservato ad imprese con un fatturato annuo inferiore a 500.000 €.

Inoltre, il nuovo Credito di imposta per attività di R&S si differenzia dal precedente per quanto riguarda la decorrenza: in precedenza, il limite temporale era infatti fissato al 31 dicembre 2016, mentre oggi è possibile beneficiare del bonus per investimenti in attività di R&S effettuati nei periodi d’imposta dal 2015 al 2019.

Ancora, il Bonus Ricerca funziona su basi di automaticità: non sono previste istanze telematiche per richiederlo e i controlli vengono effettuati esclusivamente ex post.
Il Bonus Ricerca, inoltre, non rientra nella natura degli Aiuti di Stato ai sensi della normativa comunitaria, pertanto non richiede l’approvazione della Commissione Europea.

Novità sostanziale del nuovo Credito d’imposta per attività di R&S è la maggiorazione premiale prevista per attività di R&S svolte attraverso il ricorso a contratti di ricerca, con università, enti, imprese e startup. Tale premialità è prevista anche per le attività di R&S svolte da personale altamente qualificato.
Secondo la Legge di Stabilità, tale premialità consiste nell’aumento dell’aliquota per il calcolo del credito, che passa dal 25% al 50% al ricorrere delle due situazioni sopra citate.

Il Credito d’imposta per attività in R&S può quindi essere ottenuto da qualsiasi impresa in Italia, a prescindere dalle dimensioni e dalla forma societaria, nel rispetto dei seguenti limiti:

Limite minimo di spesa: 30.000 € annui;
Limite massimo di credito: 5 milioni € annui.

Le attività di R&S considerate ammissibili sono, ad esempio, quelle relative a lavori sperimentali o teorici di “ricerca fondamentale”; ricerca pianificata e indagini critiche per acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi (o migliorare prodotti, processi e servizi già esistenti); acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti per piani, progetti o disegni di nuovi prodotti, processi o servizi (o per il miglioramento di quelli esistenti).

Riguardo, invece, alle spese ammissibili per la determinazione del Credito d’imposta ricordiamo:

1) personale altamente qualificato impiegato nelle attività di R&S;
2) quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti ed attrezzature di laboratorio;
3) spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca, organismi equiparati, altre imprese, startup innovative;
4) competenze tecniche e privative industriali.

COME SI CALCOLA L’AMMONTARE DEL BONUS

Tornando alla Circolare del 28 febbraio 2015, particolarmente rilevanti sono i chiarimenti sulle modalità di determinazione del bonus: bisogna infatti calcolare la spesa incrementale, partendo dalla media degli investimenti in R&S effettuati nei tre periodi di imposta precedenti.
Per le nuove imprese, in attività da meno di tre anni, la media va calcolata sull’intero periodo a partire dalla costituzione.

Tale media va confrontata con il totale degli investimenti in R&S realizzati nel periodo di imposta per il quale si intende beneficiare del Bonus Ricerca: da questo confronto si ottiene la spesa incrementale.
La spesa incrementale, infine, va moltiplicata per l’aliquota di riferimento: in generale, il 25%, se incorrono i due casi precedentemente segnalati l’aliquota da considerare è invece pari al 50%.

Per maggiori informazioni e dettagli, la Circolare del 28 febbraio 2015 è scaricabile in formato PDF al seguente link: http://www.fondazionenazionalecommercialisti.it/node/739

Napoli, 05/03/2015

La nuova call di INCENSe Accelerator: 150K e 6 mesi di incubazione per 14 startup CleanTech

INCENSe Accelerator ha aperto la sua seconda call per la selezione delle migliori startup europee con progetti green nel settore CleanTech: le idee innovative selezionate avranno diritto ad un grant da 150K e all’accesso al Programma di Accelerazione proposto dall’acceleratore partner del network UE Future Internet Accelerators, composto dalle 16 migliori strutture per startup e innovazione in territorio comunitario.

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Con la call, in scadenza il prossimo 15 settembre, saranno selezionate le migliori 14 startup con idee imprenditoriali innovative basate sulla tecnologia FIWARE nei seguenti ambiti di intervento:

Energy efficiency & Home automation,
Renewable energy,
Renewable forecasting solutions,
Smart grids,
Energy storage,
Advanced diagnostic & Automation solutions,
E-mobility,
Cyber security,
Digitalization of energy trough ICT.

Caratteristiche fondamentali delle proposte progettuali saranno la capacità di utilizzo dell’internet technology per contribuire alla sostenibilità nel settore energetico e l’offerta di nuovi servizi per le smart cities.

Possono accedere alla call Piccole e Medie Imprese (SME) in attività da non oltre tre anni e persone fisiche (Web Entrepreneurs) in team di almeno due partecipanti.

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Per partecipare alla call di INCENSe Accelerator è necessario inviare la propria application entro la scadenza fissata al 15 settembre 2015, seguendo la procedura disponibile al seguente link: http://www.fundingbox.com/p/incense/

N.B. La scadenza della call è prorogata al 30 settembre 2015

Tutte le informazioni utili per procedere all’iscrizione sono disponibili nella seguente Guida: https://drive.google.com/a/econet-consultants.com/file/d/0B0_6ggMPWlVkVnJzZWJhMWFlLTQ/view?pli=1

Tra tutte le proposte progettuali pervenute, saranno selezionate le migliori 14 che avranno diritto ad un percorso di accelerazione della durata di 6 mesi e ad un grant da 150.000€ così suddiviso:

25K all’atto di assegnazione del grant,
75K in fase intermedia, al raggiungimento delle milestone stabilite secondo un piano personalizzato per ciascuna startup,
27K alla fine del progetto,
23K come pagamento finale, alla chiusura del Progetto INCENSe in accordo con la Commissione Europea.

Tutte le informazioni sono disponibili all’interno del sito web ufficiale, disponibile a questo link: http://www.incense-accelerator.com/#

Napoli, 30/07/2015

WELCOME Silicon Valley + Roadshow UE Trip: le 8 migliori startup d’Europa in tour in USA e nei più importanti ecosistemi UE

Mancano ancora pochi giorni alla chiusura delle application per accedere al programma WELCOME Silicon Valley + Roadshow UE Trip: sarà possibile presentare domanda di partecipazione fino a venerdì 5 luglio 2015.
Il progetto WELCOME nasce nell’ambito dell’iniziativa Startup Europe e grazie alla Commissione Europea, con lo scopo di sostenere giovani imprese tecnologiche ed innovative nel percorso di crescita e accesso alle migliori opportunità di finanziamento internazionali.

WELCOME Silicon Valley + Roadshow UE Trip permetterà ad un totale di otto startup (che partiranno da Berlino, Dublino, Milano, Madrid/Salamanca) di partecipare ad un percorso full immersion della durata di tre settimana presso la Startup School di Mind The Bridge a San Francisco, dove potranno accedere al programma di formazione e ad una serie di opportunità di networking nell’ecosistema della Silicon Valley.

Al termine delle tre settimane, le otto startup selezionate partiranno per un vero e proprio tour della durata di due settimane che attraverserà i migliori ecosistemi startup d’Europa, incontando investitori, business angels, altre aziende e media.

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La call è aperta a imprenditori innovativi di alto profilo tecnologico, pronti ad accettare la sfida che porterà la loro startup al livello successivo: per partecipare al contest, è necessario che le startup abbiano sede (o siano in procinto di averla) in uno dei quattro ecosistemi d’Europa collegati al progetto WELCOME (Germania, Irlanda, Italia e Spagna).

Per partecipare alla call bisogna compilare il form di iscrizione disponibile al seguente link: https://www.f6s.com/siliconvalleyroadshow2015
La deadline è fissata, come anticipato, al 5 luglio 2015.

I progetti saranno selezionati in base ad una serie di criteri di valutazione, e in particolare:

Value Proposition: i selezionatori si domanderanno se investirebbero o meno nelle startup che andranno a valutare. Ecco perchè è importante capire bene quale problema la startup vuole risolvere e in che modo, quanto è grande il mercato di riferimento, quali sono le previsioni in termini di costi e ricavi, etc.

Management Team: è importante che i team siano composti da talenti in possesso di competenze complementari, dove siano particolarmente rilevanti le core competences per lo specifico settore di riferimento della startup.

Sector: non sono previsti settori specifici di riferimento, tuttavia è fondamentale che le startup siano potenzialmente scalabili, in grado di raggiungere un mercato di dimensioni rilevanti e in possesso di un vantaggio competitivo significativo.

Per maggiori informazioni: http://welcomestartup.eu/svr/

Napoli, 02/07/2015

Dall’UE, 180K per l’innovazione in rosa: EU Prize for Women Innovators 2016

Sono aperte le candidature per il Premio Europeo per Donne Innovatrici – EU Prize for Women Innovators, iniziativa comunitaria finanziata attraverso i fondi del Programma Horizon 2020 che mette in palio un plafond complessivo di 180.000€.

Il Premio è riservato a donne che abbiano fondato (o co-fondato) una società che abbia beneficiato di finanziamenti UE per la ricerca e l’innovazione: si tratta quindi di imprenditrici che siano state capaci di mettere a frutto i risultati già conseguiti della ricerca, applicandoli e trasformandoli in business innovativi.

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L’iniziativa EU Prize for Women Innovators nasce ad opera della Commissione Europea nel 2011, per incoraggiare le numerose ricercatrici a sfruttare le potenzialità commerciali delle proprie ricerche scientifiche diventando imprenditrici innovative di successo.

Anche se sono molte le donne impegnate nella ricerca, infatti, sono ancora poche quelle che scelgono di intraprendere la strada dell’imprenditoria innovativa: con il Premio, la Commissione cerca di incoraggiarle e di accrescere la consapevolezza pubblica su questo grande potenziale.

EU Prize for Women Innovators prevede l’assegnazione di tre premi in denaro:

  • 1° premio: 100.000 €
  • 2° premio: 50.000 €
  • 3° premio: 30.000 €

Le candidature dovranno pervenire entro il 20 ottobre 2015, e dovranno indicare chiaramente il coinvolgimento delle candidate nelle attività di ricerca e innovazione, oltre alle potenzialità di accesso al mercato del prodotto/servizio che sono derivate da tali attività, evidenziando anche l’impatto sociale ed economico delle imprese.

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Le informazioni su EU Prize for Women Innovators sono disponibili al seguente link: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/16071-wip-01-2015.html#tab1

I documenti e il regolamento sono invece disponibili qui: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/16071-wip-01-2015.html#tab2

Le candidature, infine, possono essere inviate attraverso il pulsante “Start Submission” disponibile a questo link: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/16071-wip-01-2015.html#tab3

Napoli, 31/03/2015

Dall’UE, 6 milioni di euro per ricerca e innovazione: aperta la prima delle sfide degli Horizon Prizes

Gli Horizon Prizes sono delle vere e proprie sfide che la Commissione Europea lancia a persone fisiche e organizzazioni (enti, imprese, startup, ricercatori) allo scopo di incentivare lo sviluppo dell’innovazione in Europa e, nel contempo, di trovare delle soluzioni a problematiche tecnologiche o sociali di rilevanza centrale per i cittadini degli Stati Membri.

Si tratta di una tipologia di premio che si differenzia, ad esempio, dai Premi Nobel che celebrano successi già ottenuti: gli Horizon Prizes sono una modalità per stimolare ed accelerare il cambiamento ed il progresso attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate, fornendo opportunità di finanziamento e visibilità internazionale ai migliori innovatori europei.

Gli Horizon Prizes consentono alle innovazioni più promettenti di crescere e svilupparsi con una modalità differente dalle tradizionali forme di finanziamento, attirando un maggior numero di potenziali innovatori e menti brillanti, e offrendo l’opportunità ai partecipanti di accedere ad un network internazionale di potenziali partner ed investitori. Grazie agli Horizon Prizes, potranno nascere nuovi prodotti e servizi sostenibili, a soluzione di problematiche di interesse generale per la popolazione.

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Horizon Prizes.: cinque sfide e sei milioni di euro in palio per l’innovazione in Europa

 

Per il 2015 sono previsti cinque Horizon Prizes, ciascuno incentrato su una particolare sfida e con premi ricompresi tra 500.000 e 3 milioni di euro:

1) Better Use of Antibiotics

Il premio in palio è di 1 milione di euro, e la sfida è incentrata sulla problematica dell’utilizzo non necessario degli antibiotici. La sfida è quella di sviluppare un test rapido che permetta agli operatori di distinguere facilmente i pazienti con infezioni del tratto respiratorio superiore da trattare con antibiotici, da quelli per cui il trattamento antibiotico non è necessario.

Al momento, infatti, la resistenza agli antibiotici è una problematica crescente che provoca circa 25.000 morti all’anno e spese sanitarie superflue per oltre 150 milioni di euro soltanto in Europa.

La sfida per Horizon Prize – Better Use of Antibiotics resterà aperta dal 10 marzo 2015 al 17 agosto 2016: le regole per la partecipazione sono disponibili al seguente link http://ec.europa.eu/research/horizonprize/index.cfm?prize=better-use-antibiotics&pg=rules

2) Breaking the Optical Transmission Barriers

Il premio in palio è di 500.000 €, e lo scopo è ricercare la migliore soluzione innovativa al crescente fabbisogno di infrastrutture di trasmissione ottica a banda larga. Negli ultimi anni, infatti, il traffico dati globale è cresciuto ad un ritmo esponenziale, in media del 30-40% all’anno.

Le soluzioni innovative per l’Horizon Prize dovranno essere in grado di superare gli attuali limiti dei sistemi a trasmissione ottica, soddisfando le esigenze in termini di larghezza della banda e di risorse necessarie per le future applicazioni, soprattutto in termini di Internet of Things.

La call per partecipare a Horizon Prize – Breaking the Optical Transmission Barriers sarà aperta nella seconda metà del 2015 e durerà fino al 2016. Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente link: http://ec.europa.eu/research/horizonprize/index.cfm?prize=optical-transmission&pg=rules
3) Materials for Clean Air

Si tratta del maggiore dei premi in palio: la cifra è infatti di 3 milioni di euro, da destinare alla soluzione innovativa più promettente per ridurre la concentrazione di particolato (particulate matter – PM) presente nell’aria.

Si tratta infatti del maggior inquinante atmosferico, con grandi impatti sulla salute dell’uomo e che oggi supera i livelli massimi stabiliti dall’OMS per oltre l’83% della popolazione europea.

La sfida per il Premio Materials for Clean Air sarà lanciata a breve, e durerà fino al 2018. Maggiori informazioni sono disponibili a questo link: http://ec.europa.eu/research/horizonprize/index.cfm?prize=clean-air&pg=rules

4) Collaborative Spectrum Sharing

Questa sfida prevede un premio di 500.000 euro ed è dedicata ad affrontare la prevista crisi di capacità delle reti wireless: si tratta di riuscire a trovare la miglior soluzione innovativa di utilizzo dello spettro, fornendo approcci alternativi e decentrati di gestione di quest’ultimo definiti “Collaborative Spectrum Sharing”.

Dopo gli ultimi due decenni in cui la velocità di trasferimento dei dati e il numero di persone che utilizzano i sistemi di comunicazione mobile sono cresciuti in maniera vertiginosa, si cerca quindi un modo per garantire nuovi metodi di gestione delle reti.

L’Horizon Prize – Collaborative Spectrum Sharing sarà assegnato all’approccio più innovativo e dirompente, che offrirà una soluzione tecnologicamente avanzata ed economicamente sostenibile.

Le domande potranno essere presentate all’apertura della call, prevista per la seconda metà del 2015: maggiori informazioni sono disponibili al link http://ec.europa.eu/research/horizonprize/index.cfm?prize=spectrum-sharing&pg=rules

5) Food Scanner

L’ultima delle sfide degli Horizon Prizes è dedicata ai problemi di salute legati all’alimentazione: il premio in palio è di un milione di euro, destinato allo sviluppo di una soluzione mobile non invasiva che consenta agli utenti di musurare e analizzare facilmente la propria dieta alimentare.

La soluzione sarà particolarmente utile a chi soffre di obesità, allergie ed intolleranze alimentari: problemi di salute che sono attualmente in crescita. L’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica segnala infatti che oltre 17 milioni di cittadini europei soffrono di allergie alimentari.

A ciò si aggiunge il fatto che circa il 35% degli adulti sono in sovrappeso, e che l’obesità colpisce sempre di più i giovani. Ancora, circa 35 milioni di adulti in Europa soffrono di diabete.

Le candidature al Premio Food Scanner saranno aperte a breve e continueranno fino al 2016: per maggiori informazioni, il link di riferimento è http://ec.europa.eu/research/horizonprize/index.cfm?prize=food-scanner&pg=rules

Napoli, 10/03/2015

Il SEP Investor Forum apre le porte alle 4 migliori startup UE: la call è aperta fino al 10 febbraio

Il 25 e 26 marzo a Bruxelles si terrà Net Futures 2015, la conferenza organizzata dalla Commissione Europea per incentivare la competitività dell’UE nel settore tecnologico: per l’occasione, si riuniranno oltre 700 partecipanti tra aziende, organizzazione e stakeholders della community tecnologica internazionale.

I temi sui quali si focalizza Net Futures 2015 sono focalizzati su quattro aree di interesse:

Ricerca & Innovazione,
Market Validation & Living Lab Research,
Business Development, Imprenditorialità e Strategie d’impresa;
Policy Making.

Lo scopo è quello di creare un vero e proprio ponte per avvicinare le community di queste aree, cercando in questo modo di facilitare lo sviluppo dell’innovazione e l’accesso delle novità tecnologiche al mercato internazionale.

Nell’ambito di Net Futures 2015 sarà ospitato un evento di rilevanza internazionale per le startup europee: il SEP Investors Forum.
Il Forum nasce allo scopo di avvicinare il mondo della ricerca e dell’innovazione alle startup e alle aziende, attraverso il matching tra ricercatori, scienziati e imprenditori.
Lo scopo è quello di capire in che modo i progetti innovativi di università, ricercatori e PMI possono trasformarsi in startup e spin off di successo.

Attraverso la partecipazione al SEP Investors Forum è infatti possibile conoscere i criteri in base ai quali gli investitori scelgono le imprese da finanziare: in particolare, ai 4 migliori progetti selezionati attraverso un’apposita call sarà offerta la possibilità di partecipare alla Gym Session riservata alle startup.

Le startup della Gym Session saranno affidate ad un mentor esperto e avranno l’opportunità di presentare il proprio pitch di fronte alla platea di investitori del SEP Investors Forum, ricevendo i feedback e i consigli dei presenti all’evento.

La call per la Gym Session del SEP Investors Forum 2015 resterà aperta fino al 10 febbraio 2015: le startup interessate possono presentare la propria candidatura inviando una mail all’indirizzo netfutures@iminds.be

Il template per l’application è disponibile in formato PDF e word al seguente link: http://netfutures2015.eu/programme/sep-investors-forum/

Entro il 20 febbraio, il Team di Coordinamento dell’Investor Forum sceglierà le 10 migliori startup che saranno affiancate da mentor esperti per migliorare il proprio pitch. Tra i 10 progetti finalisti, saranno poi individuati i migliori 4 che avranno accesso alla Gym Session del SEP Investor Forum.

I progetti della Gym Session saranno inoltre valutati da Mind The Bridge per l’eventuale partecipazione alla Mind the Bridge Startup School, programma di accelerazione della durata di 3 settimane organizzato a San Francisco.

Per maggiori informazioni:

Napoli, 30/01/2015

Finanziamenti alle imprese: dal MISE, il nuovo regime di aiuto per società cooperative

Con Decreto Ministeriale del 4 dicembre 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 2 del 3 gennaio 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico ha istituito un nuovo regime di aiuto destinato alla promozione delle società cooperative di piccola e media dimensione: gli incentivi sono finalizzati principalmente a sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove società cooperative, mentre per le regioni del Mezzogiorno gli aiuti sono destinati anche alla crescita, allo sviluppo e alla ristrutturazione di società cooperative già esistenti.

Beneficiari del nuovo regime del MISE sono le società cooperative regolarmente costituite e iscritte del Registro delle imprese, con particolare attenzione alle società cooperative costituite da lavoratori provenienti da aziende in crisi, alle società cooperative sociali e alle società cooperative che gestiscono aziende confiscate alla criminalità organizzata. In generale, sull’intero territorio nazionale, gli aiuti saranno mirati al sostegno di nuove società ma, come accennato, per le regioni del Mezzogiorno sarà possibile finanziare anche società cooperative già esistenti.
Possono presentare domanda di agevolazioni anche le società cooperative non residenti in territorio italiano, purché abbiano una sede o filiale sul territorio nazionale alla data di erogazione del finanziamento: in ogni caso, gli investimenti devono essere effettuati in territorio italiano.

Le agevolazioni previste dal D.M. 4 dicembre 2014 si sostanziano in finanziamenti a tasso agevolato che dovranno essere richiesti alle società finanziarie autorizzate secondo le modalità e le tempistiche che verranno stabilite con provvedimento del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese (vedi art. 8 del Decreto).
Una volta ammesse al regime di agevolazione, le società cooperative riceveranno un finanziamento a tasso agevolato che potrà coprire fino al 100% delle spese previste dal programma di investimento, per un importo non superiore a 1 milione di euro.

Le spese oggetto del piano di investimento possono riguardare la creazione di nuove unità produttive o l’ampliamento di unità produttive esistenti, la diversificazione dell’attività produttiva mediante l’introduzione di nuovi prodotti, il cambiamento e miglioramento dei processi produttivi, l’acquisizione di attivi direttamente connessi alle attività produttive.
Gli attivi acquistati possono essere beni materiali o immateriali, ma in ogni caso deve trattarsi di beni ammortizzabili.
Per i finanziamenti concessi per piani di investimento già avviati, è possibile inserire tra le spese ammissibili anche le spese inerenti lo svolgimento dell’attività di impresa.

I finanziamenti a tasso agevolato concessi secondo il regime del Decreto Ministeriale 4 dicembre 2014 hanno una durata massima di 10 anni (compreso l’eventuale periodo di preammortamento), da rimborsare secondo un piano a rate semestrali con scadenza al 31/05 e al 30/11 di ogni anno.
Il tasso di interesse è pari al 20%, nel rispetto dei limiti stabiliti dalla Commissione Europea. Le agevolazioni sono concesse nel rispetto del Regolamento De Minimis.

Per ulteriori informazioni e dettagli, il testo integrale del D.M. 4 dicembre 2014 è disponibile al seguente link: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/decreto_ministeriale_4dicembre2014.pdf

Napoli, 13/01/2015

Dal programma UE “CEF – Connecting Europe Facility”, due call per PMI nel settore digitale mettono a disposizione in totale 10 milioni di euro

La Commissione Europea ha lanciato di recente due interessanti Call for Tenders destinate a piccole e medie imprese europee nel settore digitale: si tratta di gare d’appalto inserite nel programma CEF – Connecting Europe Facility, l’iniziativa comunitaria per il periodo 2014/2020 che eroga finanziamenti alle infrastrutture europee nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni/digitale (ICT).

La prima delle call for tenders in questione è finalizzata alla realizzazione di un portale paneuropeo di Open Data e servizi connessi. La dotazione finanziaria complessiva è di 8 milioni di euro, e l’incarico riguarda la creazione, l’avvio, l’esercizio e la manutenzione di una piattaforma su larga scala, transfrontaliera e intersettoriale, con funzionalità di visualizzazione avanzate.

Inoltre, l’appalto prevede attività di formazione, laboratori e incontri bilaterali, più conferenze e attività divulgative finalizzate ad accrescere la comprensione dell’importanza del riutilizzo degli open data pubblici per scopi commerciali. Infine, sono previsti servizi per la misurazione dell’impatto e della sostenibilità degli open data (infrastrutture).

La deadline per la partecipazione alla call for tenders “SMART 2014/1072 – Deployment of an EU Open Data core platform: implementation of the pan-European Open Data Portal and related services” è fissata al 08/09/2014.

Le informazioni dettagliate e i documenti utili sono disponibili al seguente link: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/smart-20141072-deployment-eu-open-data-core-platform-implementation-pan-european-open-data

La seconda call riguarda invece lo sviluppo di un’infrastruttura di servizi digitali per rendere internet più sicuro per i bambini. Nello specifico, la gara d’appalto richiede una piattaforma in grado di condividere risorse, servizi e pratiche tra fornitori di servizi a livello nazionale (i così detti SIC, centri “Internet più Sicuro”).

La gara prevede una dotazione finanziaria complessiva pari a 2 milioni di euro suddivisi in due lotti:

– il primo lotto (1,4 milioni di euro) è per la messa a punto e il funzionamento della piattaforma centrale. Tra gli incarichi previsti dall’appalto, ricordiamo: sviluppo e manutenzione di un elenco ricercabile di risorse formative; messa a punto di una piattaforma di strumenti on line e risorse e sviluppo di una community on line relativa alla pratica; sviluppo delle capacità, governance e coinvolgimento delle parti interessate;

– il secondo lotto (600.000 euro) è per la realizzazione di una banca dati di URL per la raccolta di dati su materiale pedopornografico trasmesso telefonicamente via linee dirette.

La deadline per la partecipazione alla call for tenders “SMART 2014/1073 – Digital Service Infrastructure for making a Better and Safer Internet for children” è fissata al 12/09/2014.

Le informazioni dettagliate e i documenti utili sono disponibili al seguente link: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/smart-20141073-digital-service-infrastructure-making-better-and-safer-internet-children

Napoli, 28/07/2014

Fallimento e insolvenza delle imprese UE: la Raccomandazione della Commissione Europea per gli Stati Membri

Quando si parla di startup e PMI, il tema del fallimento dell’impresa e dell’insolvenza è di centrale interesse: può capitare spesso che una nuova impresa, a maggior ragione innovativa, si assuma dei forti rischi quando lancia il proprio prodotto e/o servizio sul mercato.

Sui temi in questione è intervenuta di recente la Commissione Europea, con la Raccomandazione del 12/03/2014 “su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all’insolvenza”: il documento nasce con due obiettivi.
Il primo è garantire alle imprese sane in difficoltà finanziaria la possibilità di accedere ad un quadro nazionale in materia di insolvenza che possa permettere una rapida e precoce ristrutturazione; il secondo è dare agli imprenditori onesti che falliscono una seconda opportunità.

La Commissione Europea motiva la scelta di prevedere una specifica Raccomandazione in materia di insolvenza e fallimento per dare una certa omogeneità al quadro normativo esistente: le norme nazionali all’interno dell’Unione sono infatti piuttosto differenti, sia in termini di procedure, sia relativamente alle fasi della vita dell’impresa in cui le procedure possono essere applicate.

Secondo la Commissione, tali disparità nei quadri normativi nazionali comportano costi aggiuntivi ed incertezza nella valutazione dei rischi quando di tratta di offrire una seconda opportunità agli imprenditori, soprattutto se tale opportunità può essere offerta da uno Stato membro diverso da quello in cui il fallimento ha avuto luogo. Inoltre, la disomogeneità delle normative causa una frammentazione nel quadro delle condizioni di accesso al credito e comporta difficoltà alle imprese che vogliano adottare dei piani di ristrutturazione. Infine, le differenze tra i quadri normativi nazionali spesso scoraggia le imprese che vogliano stabilirsi in altri Stati membri.

Creare un approccio condiviso a livello comunitario sui temi del fallimento e dell’insolvenza aiuterebbe a risolvere queste problematiche, e avrebbe effetti positivi sul sistema economico anche in termini di mantenimento dei posti di lavoro. In particolare, la Commissione Europea sottolinea come un quadro normativo condiviso possa portare grossi vantaggi alle piccole e medie imprese, che spesso non dispongono di risorse ingenti da impegnare nella ristrutturazione.

La Raccomandazione adottata dalla Commissione Europea prevede quindi, come accennato, un duplice obiettivo (“incoraggiare gli Stati membri a istituire un quadro giuridico che consenta la ristrutturazione efficace delle imprese sane in difficoltà finanziaria” e “dare una seconda opportunità agli imprenditori onesti”).

Con il raggiungimento di tale duplice obiettivo, la Commissione Europea conta di ridurre alcuni degli ostacoli al buon funzionamento del mercato interno e, in particolare:

a) diminuire i costi della valutazione dei rischi connessi agli investimenti in un altro Stato membro;
b) aumentare i tassi di recupero del credito;
c) eliminare le difficoltà di ristrutturazione dei gruppi transfrontalieri di imprese.

La Raccomandazione si suddivide in quattro parti. In particolare, sono la terza e la quarta parte quelle maggiormente interessanti per startup e imprese: la III parte è dedicata al “Quadro di ristrutturazione preventiva” e la IV parte è dedicata alla “Seconda opportunità agli imprenditori”.

Riguardo al “Quadro di ristrutturazione preventiva”, i punti fondamentali sui quali si concentra la Raccomandazione sono i seguenti:

1) Disponibilità di un quadro di ristrutturazione preventiva cui l’impresa possa accedere per evitare l’insolvenza. Tale quadro dovrebbe prevedere una procedura di ristrutturazione in fase precoce, dovrebbe consentire all’imprenditore di mantenere il controllo della gestione corrente e di chiedere una sospensione temporanea delle azioni esecutive individuali, dovrebbe essere vincolante per tutti i creditori. Inoltre, i nuovi finanziamenti necessari per attuare il piano di ristrutturazione non dovrebbero essere dichiarati nulli o essere annullabili. Infine, la procedura di ristrutturazione dovrebbe essere breve, poco costosa e flessibile in modo tale da limitare al massimo i casi in cui sia necessario il ricorso al giudice.

2) Agevolare i negoziati sui piani di ristrutturazione, attraverso la possibilità di nominare un mediatore e/o un supervisore per gestire al meglio le attività previste dal piano di ristrutturazione. L’agevolazione del piano di ristrutturazione dovrebbe passare anche attraverso la sospensione delle azioni esecutive individuali e della procedura di insolvenza, nel caso in sui potrebbero ostacolare l’adozione del piano di ristrutturazione. La Commissione Europea, su questo punto, specifica che tale sospensione andrebbe revocata qualora non necessaria a facilitare l’adozione del piano.

3) Piano di ristrutturazione: contenuti, adozione, omologazione, diritti dei creditori ed effetti del piano. La Raccomandazione sottolinea l’importanza di stabilire procedure e disposizioni chiare all’interno degli Stati membri per permettere un’adozione precoce e semplice del Piano di ristrutturazione.
Riguardo ai contenuti, è importante ad esempio identificare in maniera chiara e completa i creditori. L’adozione del piano dovrebbe essere il più efficace possibile, specificando le varie classi di creditori dell’impresa. L’omologazione del piano da parte del giudice dovrebbe inoltre garantire che il piano sia vincolante. I creditori hanno il diritto di essere informati dell’adozione e dei contenuti del piano di ristrutturazione.

Riguardo, invece, alla “Seconda opportunità agli imprenditori”, la Raccomandazione dedica spazio ai così detti “Termini di riabilitazione”, partendo dal presupposto che sarebbe opportuno limitare più possibile gli effetti negativi del fallimento sull’imprenditore. Ad esempio, quest’ultimo dovrebbe essere ammesso al beneficio della liberazione integrale dai debiti del fallimento dopo massimo tre anni dalla domanda di apertura della procedura di fallimento o, in caso di piano di ammortamento, dalla data di attuazione di tale piano.
Naturalmente tale procedura di liberazione integrale dai debiti non è applicabile in tutti i casi: si escludono infatti gli imprenditori che hanno agito in modo disonesto o in mala fede e quelli che non aderiscono al piano di ammortamento.

La Commissione Europea invita gli Stati membri dell’Unione ad attuare i principi contenuti nella Raccomandazione del 12/03/2014 “su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all’insolvenza” entro 12 mesi dalla pubblicazione del documento.

Per leggere la Raccomandazione della Commissione Europea: http://ec.europa.eu/justice/civil/files/c_2014_1500_it.pdf

Napoli, 15/07/2014

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