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Tag: cariplo

Get it! 2020: la Call la nuova edizione del programma per startup che coniuga social innovation e impact investing

La Call per Startup a impatto sociale, ambientale e culturale.

Get it! 2020, il programma promosso da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore –  Fondazione che investe in progetti innovativi a impatto sociale, ambientale e culturale e promuove la cultura dell’impact investing in Italia e in Europa, realizzato in collaborazione con Cariplo Factory S.r.l., Hub di Open Innovation, Talent Management e Corporate Social Responsibility di Fondazione Cariplo.

Get it! prevede la realizzazione di una Call For Impact, con un impegno di oltre 700.000 euro per favorire lo sviluppo di iniziative imprenditoriali in grado di offrire soluzioni innovative su tematiche che accolgono le più rilevanti sfide sociali, ambientali e culturali in Italia, quali:

  • Welfare, Health & Wellness;
  • Turismo Sostenibile e Accessibile e Valorizzazione del Patrimonio Culturale e Ambientale;
  • Smart Cities & Mobility Action;
  • Food & Environment;
  • Education & Job Opportunities;
  • KETs (Key Enabling Technologies) per la Social Innovation.

Le idee saranno valutate in base a:

  • Soddisfacimento di un bisogno e/o necessità;
  • Innovatività della soluzione;
  • Impatto sociale, ambientale o culturale prodotto e/o atteso rispetto agli obiettivi definiti;
  • Fattibilità tecnica e sostenibilità economica;
  • Qualità e competenze del team;
  • Scalabilità e replicabilità.

Saranno selezionati fino a un massimo di 30 team di innovatori e Startup che avranno l’opportunità di:

  • Prendere parte a un percorso di incubazione/accelerazione, consulenza e mentorship dal
    valore di mercato complessivo indicativamente compreso tra 20.000 euro e 25.000 euro;
  • Far parte del portafoglio di partecipazioni di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, con importanti benefici in termini di visibilità e accesso ai canali di comunicazione;
  • Partecipazione ad eventi e network che FSVGDA sta creando nell’ambito della sua azione istituzionale di supporto alla crescita dell’ecosistema italiano di impact investing.

Per partecipare alla Call Get It! 2020, la deadline è fissata entro le ore 23:59 del 5 febbraio 2022, attraverso la compilazione del form al seguente link: https://www.f6s.com/getitcallforimpact/apply

Per maggiori informazioni è possibile consultare il Regolamento al seguente link: https://www.getit.fsvgda.it/wp-content/uploads/BANDO_Call_Get-it-2020.pdf

CariploCrew: la call per progetti rivolti a disabili e ai loro caregiver con premi fino a 65 mila euro

La Call per le iniziative imprenditoriali con focus sulle soluzioni e i progetti per persone con disabilità. 

Fondazione Cariplo, in collaborazione con Filarete Servizi e Fondazione UniMI, promuove la Call CariploCrew volto a supportare Startup, imprese, enti e associazioni che sviluppano progetti e soluzioni per sostenere la cura delle persone con disabilità e dei loro caregiver.

La Call CariploCrew  prevede, infatti, l’erogazione di risorse e servizi per incentivare la realizzazione di tecnologie accessibili a costi sostenibili e portare sul mercato prodotti e servizi innovativi. Si vuole in questo modo favorire lo sviluppo di relazioni tra i candidati che presentano un progetto imprenditoriale e i potenziali fruitori del prodotto/servizio sviluppato nell’ambito della Call e avvicinare le imprese al potenziale mercato.

Possono partecipare alla Call tutte le iniziative imprenditoriali presentate da:

  • associazioni pazienti o fondazioni finalizzate alla ricerca e ai servizi di cura di persone affette da patologie cognitive, neurologiche, motorie o sensoriali che siano costituite e avviate da almeno 12 mesi;
  • imprese costituite ed avviate da non oltre 24 mesi;
  • imprese costituite ed avviate da oltre 24 mesi che intendano sviluppare e avviare sul mercato un nuovo prodotto o servizio.

La partecipazione alla Call è gratuita e sono previsti premi e servizi per i progetti selezionati:

  • un totale di 65.000 mila euro per i primi quattro progetti;
  • servizi per il business plan per i primi sei progetti;
  • accesso a percorsi di accelerazione e giornata di networking per i primi 15 progetti selezionati.

Per partecipare alla Call CariploCrew inviare le candidature entro il  27 giugno 2019, seguendo le indicazioni riportate al seguente  link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScSyBw5_GJroHN4myregtZg-xCsZV8G9JTA1gQJiRzeVrCdVg/viewform

Per informazioni su Regolamento clicca qui.

Per chiarimenti scrivi a call@progettocrew.it

Riparte lo Startup Revolutionary Road Tour: le prime due tappe a Torino e Genova

Dopo il grande successo della scorsa edizione, con oltre 1.800 startupper incontrati e 650 idee ascoltate, riparte lo Startup Revolutionary Road Tour 2014: è infatti possibile prenotare uno slot per le prime due tappe del Barcamper di dPixel, che raggiungerà Torino il 24 marzo e Genova il 25 marzo.

Startup Revolutionary Road Tour è un’iniziativa che nasce dalla collaborazione tra Microsoft Italia, Fondazione Cariplo, Fondazione Filarete con il supporto del Barcamper di dPixel e di TechGarage, allo scopo di selezionare i migliori talenti italiani innovativi per offrire opportunità di formazione e supporto ai progetti imprenditoriali presentati durante ciascuna tappa del tour.

  • Nella prima fase di selezione, il Barcamper toccherà per lo Startup Revolutionary Road Tour 2014 15 città italiane, dove gli aspiranti imprenditori potranno incontrare il team di dPixel per proporre le proprie idee innovative: per ciascuna tappa sarà possibile prenotare uno slot e incontrare la dPixel Mobile Commission per un incontro one-to-one (le 15 tappe sono in fase di definizione).
  • La seconda fase dello Startup Revolutionary Road Tour 2014 è dedicata ai TechMeeting: si tratta di tre eventi (uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud) cui parteciperanno le migliori idee selezionate attraverso il Barcamper Tour. I TechMeeting saranno un’occasione per i partecipanti di formazione e messa a fuoco dei progetti, con il supporto degli esperti che parteciperanno a ciascun evento.
  • Successivamente ai TechMeeting, si apre la terza fase di Startup Revolutionary Road Tour 2014 con la TechWeek: le migliori 20 idee, selezionate tra le proposte dei TechMeeting, parteciperanno a 5 giornate full immersion di mentorship, con corsi intensivi, lezioni frontali, lavori di gruppo e momenti one-to-one con gli esperti nei quali si affronteranno temi tra cui il team building, il business gaming, il business plan e il pitching.
  • Evento finale e quarta fase dello Startup Revolutionary Road Tour 2014 è il TechGarage: demo-day dedicato ai 10 progetti migliori, selezionati durante la TechWeek, che avranno l’opportunità di presentare il proprio pitch di fronte ad una giuria di investitori, stakeholder e media. Sarà proprio durante il TechGarage finale che verranno decretati i vincitori di Startup Revolutionary Road Tour 2014.

Per maggiori informazioni e per prenotare uno slot: http://barcamper.it/tours/startuprr-2014/

Napoli, 14/03/2014

Presentata a Milano l’edizione 2014 di Startup Revolutionary Road

Presentata a Milano la seconda edizione di Startup Revolutionary Road, l’iniziativa di Microsoft Italia e Fondazione Cariplo dedicata ai giovani innovatori italiani che vogliono trasformare il proprio progetto in una startup.

Per il 2014 l’iniziativa si avvarrà anche della collaborazione di Italia Camp, associazione nata nel 2010 che collabora con le maggiori università del nostro Paese allo scopo di selezionare le migliori idee imprenditoriali dei giovani talenti italiani. Tra i partner del progetto figurano inoltre Fondazione Filarete, TechGarage, Fondazione Politecnico di Milano, I3P (Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino) e InnovAction Lab.

Come per l’edizione 2013, l’iniziativa Startup Revolutionary Road sarà sostenuta dal programma internazionale di Microsoft YouthSpark e offrirà ai partecipanti un interessante programma di formazione e mentorship gratuito: l’obiettivo dichiarato da Carlo Purassanta (AD Microsoft Italia) e Giuseppe Guizzetti (Presidente Fondazione Cariplo) è quello di raggiungere con la nuova edizione oltre 20.000 giovani, formandone 2.600 e creando 900 nuovi posti di lavoro.

Il percorso di Startup Revolutionary Road segue una struttura “a imbuto”: una prima infarinatura è disponibile per tutti i partecipanti grazie ad un’apposita piattaforma on-line, mentre il secondo passaggio è rappresentato da una serie di seminari dedicati a chi presenta un’idea interessante da sviluppare.
In seguito, le startup selezionate potranno beneficiare, oltre al percorso di mentorship e formazione (con particolare focus su temi manageriali e competenze informatiche), dell’accesso al programma Microsoft BizSpark, che consente l’accesso gratuito alle tecnologie e al network Microsoft.

Rispetto allo scorso anno, inoltre, sono state annunciate due importanti novità per Startup Revolutionary Road 2014: le selezioni saranno caratterizzate da un focus particolare sulle aspiranti imprenditrici digitali (le startup digitali “al femminile” sono infatti ancora una minoranza) e da un’attenzione alle proposte provenienti da giovani del Sud Italia, soprattutto grazie alla collaborazione di Italia Camp, particolarmente attiva nelle Università del Meridione ed in particolare in Puglia e Sicilia.

Per maggiori informazioni: http://www.digitalipercrescere.it/Startupper/Startup-Revolutionary-Road.htm

Napoli, 04/02/2014

Startup Life Sciences e Healthcare: da Steve Blank all’evento Filarete Healthy Startups

Il settore Healthcare e delle Life Sciences è attualmente di grande interesse, soprattutto per quanto riguarda le innovazioni che le tecnologie digitali possono apportare a questo tipo di prodotti e servizi: se ne parla in un articolo pubblicato recentemente su xconomy.com e in uno degli ultimi post dal blog di Steve Blank, ma anche in Italia qualcosa si muove.

Ne è un esempio pratico l’organizzazione di Filarete Healthy Startups, la tre giorni organizzata dalla Fondazione Filarete, insieme a Fondazione Cariplo e Microsoft YouthSpark per analizzare e scoprire i trends e gli scenari di mercato del settore in Italia.

La riflessione sul tema parte da uno dei primi libri di Blank, “The Startup Owner’s Manual”, nel quale si sosteneva che il metodo per startup basato sul Customer Development elaborato dall’autore non fosse adatto alle aziende produttrici di dipositivi medici o biotech, e quindi al settore delle cosiddette Life Sciences.

La rapida iterazione di prodotto basata su metodi di sviluppo agile dei software, i continui aggiustamenti al modello di business basati sui feedback dei clienti, il cloud outsourcing per aumentare l’efficienza del capitale: tutte queste strategie vengono viste da Blank come in qualche modo totalmente inapplicabili al mondo delle Life Sciences e dell’Healthcare, dove i tempi per la sperimentazione in laboratorio dei prodotti richiedono tempi lunghi.

Le aziende che producono farmaci, dispositivi medici e strumenti diagnostici sono infatti bloccate da un processo di sviluppo lento, follemente costoso ed iper-regolamentato caratterizzato da un rischio elevato. Da questo punto di vista, secondo Blank non c’è da meravigliarsi che i venture capitalist si tengano fuori da questo tipo di business, e che i finanziamenti early-stage per startup nel settore Life Sciences siano così scarsi.

Ma, dopo aver lavorato con alcune startup del settore, Blank si pone oggi una domanda: e se si fosse sbagliato sulle startup Life Sciences? E se il vero problema fosse più semplice, e cioè che agli imprenditori del settore Life Sciences non è stato insegnato come collegare le proprie scoperte di laboratorio alle reali esigenze del cliente?

Nel libro “The Startup Owner’s Manual”, assieme al co-autore Bob Dorf, Blank scrive che esistono due tipologie di startup in fase iniziale: quelle costruite attorno al “customer/market risk” (dove il problema è capire se ci sono clienti interessati ad acquistare il prodotto) e quelle che gravitano attorno all’“invention risk” (dove ciò che conta è capire se il team sarà in grado di costruire un prodotto che funziona).
Dorf e Blank spiegano che l’approccio contenuto nel loro testo si adatta alla prima tipologia di startup, perchè per le seconde possono passare anche 5 o 10 anni prima di riuscire ad ottenere un prodotto che possa uscire dal laboratorio ed essere messo sul mercato (come ad es. nel settore delle biotecnologie).

Adesso, però, Blank sostiene di essersi reso conto, osservando gli attuali imprenditori ed investitori del settore Life Sciences, che quella contenuta in “The Startup Owner’s Manual” sia una svista: essenzialmente, Blank dice che il suo metodo può servire alle startup del settore Life Sciences a porsi in fase di early-stage una serie di domande riguardo il customer/market risk, per evitare di rendersi conto, dopo anni trascorsi a lavorare in laboratorio per scongiurare l’invention risk, di non avere un mercato per il proprio prodotto.

La soluzione proposta da Blank è la cosiddetta “evidence-based entrepreneurship”: basarsi sui dati osservati per capire come muoversi sul mercato.

Insomma, il suggerimento è quello di applicare il metodo Lean Startup anche alle neo-imprese del settore Life Sciences e sanitario, fermo restando che si tratta di settori complessi e con delle specificità ben precise: in ogni caso, Blank sostiene che la maggior parte dei fallimenti in questi settori poteva essere probabilmente evitato con uno studio approfondito del mercato di riferimento.

Per spiegare meglio le modalità di applicazione del Metodo Lean Startup al settore Life Sciences, Blank racconta quali sono stati i Pivot di alcune startup che ha seguito ultimamente in questo campo: ad esempio, alcune startup hanno apportato modifiche al prodotto/servizio a seguito di un’accurata analisi delle esigenze della clientela, altre invece hanno modificato la propria posizione nella catena del valore, trasformandosi in fornitori per gli ospedali anzichè vendere il proprio prodotto direttamente ai medici. Cambiamenti ancora più radicali sono stati effettuati da startup che hanno modificato la propria tecnologia di base (modificando del tutto la propria idea originaria), per affrontare al meglio le esigenze della clientela.

In tutti questi casi, i Pivot hanno consentito alle startup di evitare di arrivare sul mercato con un prodotto/servizio o con una strategia fallimentare.
La conclusione di Blank, quindi, è che il metodo Lean Startup sia assolutamente applicabile anche nelle startup Life Sciences ed Healthcare, e che debba funzionare proprio come gli scienziati testano le proprie ipotesi in laboratorio: ciò che bisogna fare in fase early-stage, per non incorrere in seguito in fallimenti, è uscire dal laboratorio e testare il proprio prodotto parlando con i clienti.

Per chi fosse interessato a sapere di più sulle startup e sull’innovazione nel settore Healthcare nel nostro Paese, in apertura del post si accennava all’evento Filarete Healthly Startups: l’evento, totalmente gratuito previa regstrazione al link http://filaretehsw.eventbrite.it/, si terrà a Milano dal 18 al 20 novembre.

Nei primi due giorni saranno analizzate insieme ai maggiori esperti del settore le opportunità e i trends di mercato dei settori Biomed, Pharma Food, Digital Health e App Marketing, ma la data da segnare in agenda per startuppers ed aspiranti imprenditori è il 20 novembre: durante questa giornata, interamente dedicata alle startup, si terranno infatti un Pitch Training per imparare a presentare la propria idea innovativa a potenziali investitori, mentre il pomeriggio sarà dedicato a “Filarete Healtlhy Startups – extended version”: un momento di incontro per presentare la propria startup a un pubblico di esperti, professionisti, manager e investitori specializzati nel settore.

Per maggiori informazioni, il sito internet dell’iniziativa è http://www.fondazionefilarete.com/it/filarete-healthy-startups-week

Napoli, 25/10/2013