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Tag: business plan

Consigli per startup early stage: come presentare il pitch ad un business angel o a un venture capitalist?

L’incontro con potenziali investitori rappresenta un momento chiave per una startup in fase early stage: Inc.com ha pubblicato qualche tempo fa un’interessante vademecum utile per capire quali sono gli step essenziali per sfruttare al meglio l’occasione e presentare il proprio pitch in maniera efficace per convincere un business angel o un venture capitalist.

La guida si apre con il punto di vista sull’argomento di Mike Levinson, co-founder di DreamIt Ventures, programma di accelerazione per startup di Philadelphia: “Non andare oltre la prima base se non sei in grado di affrontare le quattro aree“. Secondo Levinson, infatti, un potenziale investitore focalizza la propria attenzione su quattro punti essenziali:

1) La business idea è abbastanza semplice perché io possa comprenderla e decidere di investire in essa?
2) La business idea risolve un problema o soddisfa un bisogno?
3) Esiste un mercato o una base di clientela abbastanza grande per la business idea?
4) L’imprenditore che propone l’idea ha le persone giuste nel team per realizzarla?

In sostanza, quando un founder incontra un business angel o un venture capitalist cerca di vendere la propria vision e il proprio team. Occorre però tener presente una differenza: gli angel tendono ad essere più interessati ad ascoltare una storia dietro all’idea, alle emozioni che essa può suscitare, mentre il venture capitalist solitamente presta maggiore attenzione ai numeri, le prestazioni e la traction.

Riguardo ai contenuti essenziali da inserire nel pitch agli investitori, bisogna innanzitutto avere un business plan con una strategia di marketing ben definita e solidi dati di bilancio. Ma ciò che può davvero fare la differenza quando si tratta di ottenere un finanziamento, è il modo di presentarsi, di parlare, e quali sono le informazioni aggiuntive che il pitch contiene.

Vediamo quindi alcuni consigli fondamentali che la guida di Inc.com offre ad aspiranti imprenditori per preparare e presentare il proprio pitch agli investitori:

– Alcuni investor sono molto attenti a cercare l’entusiasmo che gli startupper mettono nel proprio lavoro: la passione è quindi un aspetto fondamentale e che “non si può fingere”, come afferma Barbara Corcoran (investor e magnate nel settore immobiliare).

– Uno degli errori più frequenti dei founder che presentano il proprio pitch è quello di spendere troppo tempo a spiegare la tecnologia o il prodotto anziché focalizzarsi sulle motivazioni per cui un investitore dovrebbe finanziare la startup. Quando incontrano una startup, i potenziali investor partono dal presupposto che la tecnologia funzioni: meglio concentrare la presentazione sui dati, sui numeri, sul patrimonio netto. Qualora l’investitore abbia dei dubbi sulla tecnologia o sul prodotto sarà egli stesso a fare delle domande.

– Un aspetto spesso trascurato è il modo in cui ci si presenta agli investitori: la prima impressione, il primo sguardo, contano molto per costruire la fiducia. Occorre quindi fare attenzione a presentarsi ben curati, mantenere il contatto visivo diretto con l’interlocutore, controllare alcuni aspetti della comunicazione non verbale. Ad esempio, alcuni gesti da evitare sono mettere le mani in tasca o torcersi le dita: si tratta di gesti che tradiscono l’ansia e il nervosismo, mentre è importante dimostrare una certa sicurezza.

– La chiarezza è fondamentale: occorre esprimersi in maniera concisa ma efficace, trasmettendo la passione e l’entusiasmo del team. Occorre comunicare chiaramente l’idea, il mercato, i fattori distintivi, le basi del successo finanziario e perchè si dovrebbe investire nell’idea.

– Presentare il pitch con una presentazione PowerPoint di 12 slide è piuttosto standard, soprattutto per una startup nel settore tecnologico. Se c’è un prototipo funzionante è una buona idea quella di mostrarlo agli investor durante l’incontro, in modo da mostrare effettivamente come è fatto il prodotto e come dovrebbe funzionare. Ancora, un punto in più potrebbe essere presentare dati sulle vendite e gli ordini previsti, e risultati di ricerche di mercato, sondaggi, focus group e test di prodotto.

– Un altro aspetto importante è prepararsi ad anticipare le domande che gli investitori potrebbero porre. Alcuni esempi sono: Quanto è grande il vostro mercato? Chi sono i vostri concorrenti? Perchè il vostro prodotto è migliore di quello che è già sul mercato? Qual è la vostra strategia di acquisizione di nuovi clienti? Allo stesso tempo, è importante essere pronti a fornire strategie alternative, una sorta di “piano B” qualora la strategia ufficiale non dovesse permettere il raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, quando un investor pone una domanda, è importante mostrarsi calmi e sicuri di sè, prendendosi il tempo per riflettere prima di rispondere. In questo modo si dimostra anche la propria capacità di reagire in maniera efficace e costruttiva quando di è sotto pressione.

– E’ inoltre fondamentale avere già pronta una exit strategy. L’investitore deve sapere come guadagnerà in futuro i propri soldi, forndendo proiezioni a uno e a tre anni. Occorre inoltre tener presente che la maggior parte degli investimenti di business angel restano nel capitale sociale per circa 7/8 anni, prima di procedere con l’exit e vendere ad un’altra compagnia.

– Tenere sempre presente che alcune delle motivazioni più comuni per respingere un accordo tra investor e startup sono: valuation troppo alta, team con poca esperienza, mancanza di vantaggio competitivo, potenziale di crescita insufficiente, indebitamento troppo alto.

– Infine, non pensare che perché il pitch è andato bene, e l’investitore sembra disposto a finanziare il business, l’affare sia ormai concluso: la parte difficile inizia proprio nella fase di follow-up. E’ fondamentale in questa fare mantenere i contatti per ottenere prima possibile un secondo incontro e, al momento di rivedersi, chiedere un accordo scritto. Naturalmente è necessario presentarsi al secondo incontro con la risposta a tutti i dubbi, le domande e le preoccupazioni che l’investor aveva sollevato e avere a disposizione il business plan e i documenti necessari a sottoscrivere l’accordo.

Per leggere l’articolo originale da cui è tratto questo post: http://www.inc.com/guides/2010/10/how-to-pitch-to-angel-investors.html

Napoli, 29/05/2014

UP TO YOUTH: il percorso di accompagnamento per giovani aspiranti imprenditori sarà presentato domani a Napoli

L’Associazione PerMicroLab Onlus, con il contributo di J.P. Morgan e in collaborazione con PerMicro, istituzione finanziaria specializzata in microcredito, presenta domani 29 maggio alle ore 11:30 presso la presso la Sala Giunta del Comune di Napoli (Palazzo S. Giacomo – Piazza Municipio) il Progetto UP TO YOUTH: interverranno alla Conferenza Stampa Alessandra Clemente, Assessore ai Giovani, Politiche giovanili, Creatività e Innovazione, Enrico Inferrera, Presidente di Confartigianato Napoli, Andrea Limone di PerMicro e PerMicroLab.

UP TO YOUTH è un percorso di accompagnamento gratuito destinato a giovani con meno di 35 anni, che abbiano un’idea imprenditoriale da realizzare: un progetto che tende ad implementare l’offerta formativa in tema di autoimprenditorialità e accrescere le opportunità di inclusione economico-finanziaria dei giovani coinvolti.

Il programma UP TO YOUTH verrà implementato in sette città italiane: Napoli, Bari, Catania, Genova, Padova, Pescara e Torino.
Si prevede innanzitutto un percorso formativo di gruppo, incentrato su tre tematiche essenziali:

Avvio d’impresa: pillole per l’avvio d’impresa e introduzione al business plan;
Start-up Lab: laboratorio pratico per la redazione del proprio business plan, per analizzare la fattibilità e sostenibilità del progetto d’impresa;
Credito per l’idea: introduzione ai diversi strumenti creditizi, per valutare il più adatto alle proprie necessità.

Inoltre, i partecipanti a UP TO YOUTH avranno la possibilità di continuare il percorso e avviare la propria attività di impresa grazie al sostegno offerto attraverso servizi di consulenza individuale e percorsi di accompagnamento professionale.

Il primo ciclo formativo, dei tre previsti, si svolgerà in partnership con il Comune di Napoli Assessorato ai Giovani, Politiche giovanili, Creatività e Innovazione e con Confartigianato Napoli nelle seguenti date:

18 giugno: Avvio d’Impresa
25 giugno: Start-up Lab
2 luglio: Credito per l’idea

Gli incontri si svolgeranno presso Confartigianato Napoli, via Medina 63, a partire dalle ore 15:30.
Per partecipare occorre scaricare il modulo di partecipazione (disponibile al link http://www.permicrolab.it/uptoyouth.php) e inviarlo a uptoyouth@permicrolab.it

Per maggiori informazioni è possibile contattare gli organizzatori al numero 011 658778.

Napoli, 28/05/2014

Idea Camp 2014, l’iniziativa per idee innovative con focus sulla cultura: per i migliori 25 progetti grant da 10.000 euro per attività di R&S.

Resterà aperta fino al prossimo 15 luglio la call per Idea Camp 2014, iniziativa di European Cultural Foundation dedicata a idee creative ed innovative per la collaborazione intersettoriale a livello europeo: i progetti dovranno essere finalizzati a ri-definire e plasmare lo spazio pubblico.

Idea Camp è un’iniziativa aperta a candidature da parte di singoli, team e organizzazioni europee in diversi settori: arte e cultura, educazione, ambiente, commercio e industria, sanità e assistenza sociale, diritti umani, etc. Le idee dovranno riguardare in ogni caso progetti basati sulla cultura e la sua diffusione e dovranno avere una risonanza a livello europeo. Inoltre, le idee dovranno avere un alto potenziale di implementazione e un impatto significativo e misurabile sulle persone coinvolte.

Tra tutte le domande di partecipazione, saranno selezionate le migliori 50 che parteciperanno a Idea Camp 2014: l’evento si terrà a Marsiglia dal 23 al 25 ottobre e i partecipanti avranno diritto alla copertura di spese di viaggio e alloggio per un elemento di ciascun team.

Idea Camp è presentato dagli organizzatori come uno spazio per la “cross-pollination” delle idee, nel quale sarà possibile migliorare i progetti e far nascere partnership tra i partecipanti. Saranno organizzati una serie di workshop su argomenti-chiave e sulle metodologie e strumenti utili ai partecipanti per:

– migliorare e sviluppare le proprie idee,
– scambiare conoscenze e iniziare nuove collaborazioni,
– trarre ispirazione dall’incontro e dal confronto con altri professionisti del settore cultura,
– esplorare e accettare nuove possibilità per i propri progetti.

Dopo Camp Idea, i proponenti delle 50 idee avranno tempo fino al 17 novembre per presentare il progetto rivisto e migliorato: tra questi, saranno selezionate le migliori 25 idee che avranno diritto ad un grant di massimo 10.000 euro da destinare alle spese di R&S (ad esempio, per la redazione del business plan, per le attività di prototipazione, per ricerche, etc.).

E’ possibile partecipare alla call per Idea Camp 2014 compilando entro il 15/07/2014 il form disponibile al seguente link:

http://www.culturalfoundation.eu/idea-camp-call/

Per maggiori informazioni e per scaricare le linee guida:

http://www.culturalfoundation.eu/idea-camp/

Napoli, 26/05/2014

Da Registro.it, l’edizione 2014 di .it Cup dedicata a startup e idee innovative nel settore ICT

.it Cup è la business competition organizzata da Registro.it, che dal 1987 gestisce, attraverso il CNR, le attività relative alla registrazione e al mantenimento dei nomi a dominio .it.
Fino all’11 luglio 2014 è possibile presentare domanda di partecipazione al Bando .it Cup 2014, dedicato alla crescita di idee imprenditoriali nel settore dell’informatica, della telematica e dell’ICT.

Possono partecipare al bando persone fisiche (singolarmente o in team) e società, startup, associazioni, enti già costituiti o in fase di costituzione per lo sviluppo di prodotti e/o servizi innovativi nel settore ICT.
I progetti imprenditoriali dovranno essere caratterizzati per innovatività, originalità e alto valore aggiunto nel campo delle tecnologie e dei media digitali.

Per partecipare a .it Cup bisogna compilare il form di iscrizione disponibile al sito dedicato all’iniziativa (http://www.itcupregistro.it/it/partecipa/): tra i progetti pervenuti, saranno selezionati i 10 migliori che accederanno al percorso di formazione per perfezionare la business idea, il pitch e la comunicazione della startup.

La formazione si svolgerà presso l’area del CNR di Pisa nel mese di settembre 2014: si tratta di un percorso personalizzato di coaching e tutoring che consentirà ai finalisti di presentare al meglio il proprio progetto imprenditoriale agli investitori.

Al termine della formazione, i migliori progetti parteciperanno all’evento finale della competition: .itCupDay 2014 si svolgerà a Pisa il 10 ottobre 2014 e sarà l’occasione per gli aspiranti imprenditori di incontrare potenziali investitori ed esperti del settore.

L’evento finale sarà inoltre l’occasione per decretare il vincitore della competition, che avrà diritto a tre settimane di corso presso la Startup School di Mind The Bridge di San Francisco.

I 10 finalisti di .it Cup 2014 avranno inoltre diritto ad un percorso di formazione a cura di iDNA, focalizzato sul tema della comunicazione.

Per maggiori informazioni: http://www.itcupregistro.it/

Napoli, 07/05/2014

Un concorso dedicato alle migliori startup femminili: dal Gruppo MADE, il Premio Gemma 2014

Il Gruppo MADE, specializzato in consulenza imprenditoriale ed investimenti per startup e imprese, ha lanciato un concorso dedicato a startup al femminile: si tratta del Premio Gemma 2014, che offre a neo-imprenditrici ed aspiranti startupper la possibilità di beneficiare di percorsi di tutoring, consulenze e contributi per le prime fasi di vita dell’impresa.

Il Premio Gemma 2014 è aperto a nuove idee di business presentate da donne creative e con talento imprenditoriale: è possibile partecipare singolarmente o in team (che deve essere composto per almeno i due terzi da donne). Non ci sono limiti di età e la partecipazione è aperta a cittadini italiani ed europei.

Le idee per il Premio Gemma 2014 possono essere di qualsiasi tipo, purché abbiano la potenzialità di trasformarsi in startup di successo. Il concorso si sviluppa in quattro fasi:

1) Iscrizione: Entro il 30 giugno 2014 è necessario inviare una mail all’indirizzo alessandra.formenti@madeinvestimenti.it contenente il nome del progetto e i nominativi e contatti dei componenti del team e del referente. Contemporaneamente, o comunque entro e non oltre il 15 luglio 2014, occorre inviare allo stesso indirizzo i seguenti documenti: a) breve presentazione del progetto; b) business plan; c) piano economico/finanziario a 3 o a 5 anni; d) copia della carta di identità e del codice fiscale del referente.

2) Selezione: nel periodo compreso tra il 15 luglio e il 15 settembre 2014 la giuria (composta da tre donne imprenditrici, una avvocatessa, un giovane imprenditore, un giornalista e un professore universitario) selezioneranno i 10 migliori progetti che accederanno alla fase successiva.

3) Tutoring: questa fase partirà il 15 settembre per concludersi il 13 dicembre 2014, e prevede per ciascun finalista la possibilità di beneficiare di 6 ore di consulenza da parte degli esperti MADE (via skype o presso la sede di Milano). Inoltre, il weekend del 18/19 ottobre 2014 sarà dedicato ad una due giorni formativa intensiva dedicata ai 10 progetti finalisti che si terrà a Milano.

4) Evento finale: l’evento di premiazione si terrà il 13 dicembre 2014, con interventi di esperti del settore, giovani imprenditori e la possibilità per i finalisti di partecipare ad una sessione domande-risposte con i presenti. Inoltre, i 10 finalisti presenteranno i propri progetti alla Giuria e, dopo la premiazione, accederanno ad una sessione di networking.

I vincitori del Premio Gemma 2014 avranno diritto ai seguenti premi:

Primo classificato: 50 ore di consulenza più un contributo per la costituzione della società ovvero finanziamenti infruttiferi pari a 5.000 euro;

Secondo classificato: 30 ore di consulenza più un contributo per la costituzione della società ovvero finanziamenti infruttiferi pari a 3.000 euro;

Terzo classificato: 20 ore di consulenza più un contributo per la costituzione della società ovvero finanziamenti infruttiferi pari a 2.000 euro.

Il Regolamento del Premio Gemma 2014 è disponibile al seguente link: http://media.wix.com/ugd/7d311b_0cd080bf3cec4a12b2bb29c86686f10b.pdf

Per maggiori informazioni: http://www.madeinvestimenti.it/#!concorso/c7tc

Napoli, 29/04/2014

La sesta edizione di Switch2Product di Polihub: le migliori idee di startup a Milano. Deadline 20/05/2014

Polihub, l’incubatore di impresa del Politecnico di Milano, lancia la call per la sesta edizione di Switch2Product, iniziativa di scouting per idee creative ed innovative che possono dare vita a nuovi prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico o dal design innovativo.

La competition è aperta sia a chi abbia un’idea innovativa che a chi voglia mettere a disposizione le proprie competenze per collaborare alla realizzazione dei progetti, e sono candidabili le idee relative alle aree di competenza del Politecnico di Milano (ingegneria, architettura, disegno industriale) con particolare riferimento ai seguenti settori: CleanTech/Greening; Nuovi dispositivi innovativi; Convergenza tra tecnologie digitali e hardware fisico; ICT.

La partecipazione a Swith2Product è gratuita ed è aperta a tutti i cittadini maggiorenni italiani (anche stranieri o extracomunitari, purché in possesso di regolare permesso di soggiorno): è possibile partecipare individualmente o in team con un’idea che non sia stata ancora resa pubblica (le idee possono essere state presentate all’interno di un esame di un corso di laurea, di una tesi di laurea o di pubblicazioni scientifiche).

Le candidature vanno presentate esclusivamente on-line, attraverso la compilazione del form di iscrizione disponibile all’indirizzo www.s2p.it entro la deadline fissata per il giorno 20 maggio 2014.
Sono disponibili due sezioni per candidarsi a Swith2Product: Idee (Call4Ideas) e Persone (Call4People).

Una volta concluse le candidature, si apre la fase di Selezione&Matching: il 30/05/2014 i migliori 20 team saranno invitati ad esporre i progetti davanti alla giuria.
Durante la fase di Selezione&Matching saranno creati i team in modo da ricoprire le competenze fondamentali: ciascun team dovrà presentare un profilo tecnico, un profilo manageriale e un designer. I team potranno essere composti da un minimo di 3 fino a un massimo di 5 componenti.
La giuria sceglierà inoltre i 10 migliori progetti che passeranno alla fase successiva: l’Innovation Camp.

L’Innovation Camp è un percorso formativo tenuto da esperti tra cui ingegneri, designer, architetti ed economisti che lavoreranno per alcuni giorni con i 10 team selezionati alternando momenti di formazione, coaching, brain-storming con un approccio creativo, innovativo e multidisciplinare. Al termine dell’Innovation Camp i team parteciperanno ad una pitch session che permetterà di individuare i 5 migliori progetti che riceveranno i premi previsti da Switch2Product.

I 5 migliori team, infatti, avranno la possibilità di beneficiare di un percorso di pre-incubazione della durata di tre mesi presso Polihub con un percorso formativo e di mentoring che li renderà in grado di redigere un business plan da presentare a Business Angel e Venture Capitalist: si tratta quindi dell’occasione di presentare la propria idea a potenziali investitori per finanziare la fase di startup aziendale.

Per maggiori informazioni su Switch2Product 2014: http://www.polihub.it/11042014-polihub-lancia-la-nuova-edizione-dells2p/

Napoli, 22/04/2014

40 grant di impresa, 4 acceleratori, un programma di 4 mesi: l’edizione 2014 di WCAP

Il 27 marzo è stata aperta la Call for Ideas per Working Capital 2014, il programma di accelerazione per startup innovative erogato dal network di acceleratori di Telecom Italia con sede a Milano, Bologna, Roma e Catania: WCAP offre alle startup selezionate 40 grant d’impresa del valore di 25.000 euro ciascuno, assieme ad un programma della durata di 4 mesi che si svolgerà tra luglio e novembre 2014.

Possono presentare la propria application persone fisiche, team di startupper e società già costituite (da meno di 24 mesi), nazionali ed internazionali, in cui almeno uno dei componenti del team abbia compiuto il 18° anno di età: per partecipare, occorre registrarsi alla piattaforma dedicata (http://www.workingcapital.telecomitalia.it/repository/login/) e caricare il proprio progetto entro la deadline fissata per il 9 maggio 2014. (N.B.: scadenza prorogata al 26/05/2014).

In fase di selezione, i progetti candidati all’edizione 2014 di Working Capital saranno valutati sulla base dei seguenti criteri di valutazione:

– Idea disruptive: innovatività dell’idea o dell’approccio
– Team con competenze eterogenee e complementari
– Roadmap di sviluppo ben definita
– Business Model sostenibile
– Potenziali sinergie con le Business Unit di Telecom Italia
– Grado di completezza e chiarezza delle info ricevute

Una volta effettuata la registrazione, sarà possibile accedere all’area riservata ed alla sezione “Carica la tua idea”: dopo aver inserito le informazioni nell’apposito modulo, i candidati dovranno caricare i documenti richiesti (pitch del progetto, curriculum vitae del proponente, demo/business plan).

Le 40 startup selezionate per il programma di accelerazione WCAP 2014 avranno accesso agli spazi dell’Acceleratore Working Capital (ricordiamo che le sedi sono Milano, Bologna, Roma e Catania) per un periodo di 4 mesi durante il quale potranno beneficiare di un percorso di mentorship e di una serie di incontri di formazione funzionali allo sviluppo del progetto. I team avranno inoltre diritto a partecipare alle iniziative di networking organizzate durante il percorso.

Inoltre, ciascuna delle 40 startup avrà diritto ad un grant di impresa consistente in un contributo economico di 25.000 euro che sarà corrisposto in tre tranche: la prima, di 10.000 euro, all’atto di sottoscrizione del Contratto, la seconda (pari a 5.000 euro) e la terza tranche (pari a 10.000 euro) saranno corrisposte condizionatamente e successivamente all’accettazione da parte di Telecom Italia delle attività svolte dalla startup, a chiusura del programma di accelerazione e a chiusura del contratto.

Per maggiori informazioni sul contratto, della durata di un anno, è possibile consultare il regolamento della competition al seguente link: http://www.workingcapital.telecomitalia.it/2014/docs/Regolamento_Programma_Wcap_2014_IT.pdf

Per tutte le altre informazioni su WCAP, sugli acceleratori del network e sui mentor: http://www.workingcapital.telecomitalia.it/

Napoli, 01/04/2014

Eventi per imprese e startup a Napoli: il 1° marzo il dibattito “Imprese innovative: per sviluppo e occupazione”

“Imprese innovative: per sviluppo e occupazione” è il titolo dell’evento che si terrà sabato 1° marzo dalle ore 10:00 alle ore 12:30 presso Eccellenze Campane (Via Brin 69, Napoli).
Si tratta di un confronto/dibattito organizzato da Eccellenze Campane e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II (nello specifico, a cura del Corso di Studi in Ingegneria Gestionale) cui prenderanno parte rappresentanti del mondo accademico, imprenditoriale e delle Istituzioni.

Anche il CSI – Centro Incubatore Napoli Est sarà presente all’evento con un intervento di Giampiero Bruno (Soges S.p.a. – A.T. Centro Servizi Incubatore Napoli Est): tra gli altri interventi in programma, ricordiamo quello di Giuseppe Bruno (Presidente del Corso di Studi Ingegneria Gestionale – Università Federico II), Pasquale Buonocore (Direttore di Eccellenze Campane), Mario Raffa (Direttore della Collana di Ingegneria Economico Gestionale ESI) e
Pietro Russo (Presidente dell’Ascom – Confcommercio Provincia di Napoli).

Durante l’evento “Imprese innovative: per sviluppo e occupazione” verrà inoltre presentato il volume di Bruno Iaccarino intitolato “Le categorie del sapere per la realizzazione di un Business Plan”, dedicato all’imprenditorialità innovativa e a temi utili per imprenditori e startuppers.

Qui, la locandina dell’evento.

Per maggiori informazioni: http://www.marioraffa.eu/

Napoli, /02/2014

Consigli alle startup: secondo Stacey Alcorn, l’ingrediente fondamentale per il successo è il network

Stacey Alcorn è un’imprenditrice seriale americana di grande successo, che possiede e gestisce diverse aziende nell’area di Boston ed è autrice del libro “Reach! – Dream, Stretch, Achieve, Influence”. Uno degli post più recenti pubblicato da Entrepreuner porta la sua firma, ed è dedicato al tema del Business Plan e dell’importanza del network per aziende in fase di startup.

Oltre la metà delle startup, pur essendo guidate da founder ambiziosi ed appassionati, non riesce ad andare oltre i primi quattro anni di attività: secondo la Alcorn, il motivo alla base di così tanti fallimenti è da ricercare nella cattiva stesura del Business Plan. In particolare, l’autrice del post identifica un “ingrediente-chiave” del Business Plan di una startup che può fare la differenza tra il successo e il fallimento dell’azienda: questo ingrediente è il network.

Qualsiasi azienda, per raggiungere i propri obiettivi di business, ha bisogno di un network, una rete di persone che possano aiutarla lungo il percorso: clienti, fornitori, venditori, team di esperti di marketing, mentors e altri imprenditori con cui collaborare. Stacey Alcorn è assolutamente certa dell’importanza fondamentale del network per il successo di una startup, tanto da affermare che gli obiettivi di business possono essere raggiunti anche senza capitali, se si dispone di un network di persone competenti.

Ma quali sono i cinque step fondamentali per scrivere un Business Plan e costruire un network di persone che porteranno al successo una startup? La Alcorn li elenca nel suo post in maniera semplice ed efficace.

1. Mettere su carta gli obiettivi.

Il Business Plan ha importanza fondamentale perchè permette di tracciare la vision, la mission e gli obiettivi aziendali. Anche se non è possibile scrivere un complicato piano aziendale, all’inizio può essere sufficiente scrivere i propri obiettivi su un semplice foglio di carta: questo basta a passare allo step successivo.

2. Mobilitare i propri contatti.

Una volta fissati su carta gli obiettivi, secondo la Alcorn è il momento di “mobilitare le truppe”: per ciascun obiettivo identificato occorre fare una lista delle persone che si conoscono o che bisogna conoscere per realizzare la vision. Tra gli strumenti più utili per effettuare questa “mappatura del network”, l’autrice segnala in particolare Facebook e LinkedIn.

3. Costruire le relazioni.

Spesso la maggioranza delle persone indispensabili per costruire il network non è ancora inclusa tra i contatti. Per risolvere questo problema, occorre “scavare più a fondo” nella nostra rete di contatti già disponibili e identificare le persone che ci consentiranno di entrare in contatto con chi stiamo cercando.
L’autrice spiega che è necessario costruire dei veri e propri ponti per metterci in relazione con chi ci aiuterà a costruire la nostra vision, e ciò significa delineare una strategia apposita di networking e costruzione delle relazioni.

4. Offrire aiuto.

Una volta effettuata la mappatura del nostro network ideale è il momento di costruire le condizioni più adatte per poter attingere alle risorse di cui la nostra startup ha bisogno. Il consiglio della Alcorn è quello di non chiedere mai direttamente: bisogna sempre dare, prima di chiedere.
Ciò significa, in pratica, prendere la lista delle persone del nostro network, scoprire di cosa hanno bisogno, raggiungerli ed essere pronti, disposti ed in grado di aiutarli.
Quando si inizia ad aiutare le persone del network, senza alcuna aspettativa, si scopre che non solo si ottengono ottimi risultati, ma la rete inizia automaticamente ad espandersi.

5. Condividere la propria vision.

Ultimo step per massimizzare il successo imprenditoriale è quello di condividere la propria vision con il network: ciò significa mantenere contatti costanti e regolari con una vasta gamma di persone. Si tratta delle stesse persone che avranno ricevuto il nostro aiuto, e alcuni di loro si dimostreranno pronti a ricambiare aiutandoci a raggiungere gli obiettivi di business identificati nel nostro Business Plan.

In conclusione, Stacey Alcorn afferma che per avere un business di successo “it takes a village”: per andare avanti e crescere è fondamentale mobilitare la propria rete.

Il post originale su Entrepreuner è disponibile al seguente link: http://www.entrepreneur.com/article/231259

Napoli, 06/02/2014

Opportunità dall’UE: pubblicati i template per le prime due call dello SME INSTRUMENT di Horizon 2020

Horizon 2020 è il programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione 2014-2020: per la prima volta, un unico programma comunitario riunisce tre pilastri fondamentali: Excellent Science; Industrial Technologies e Societal Challenges, con un budget totale di oltre 70 miliardi di euro.
Nell’ambito del secondo pilastro, dedicato alle Industrial Technologies, Consiglio, Parlamento e Commissione Europea hanno previsto uno strumento specificamente rivolto alle PMI degli Stati Membri dell’Unione: si tratta del cosiddetto “SME INSTRUMENT”, concepito con l’obiettivo di promuovere la ricerca, favorire l’innovazione e aumentare la competitività a livello globale delle piccole e medie imprese europee.

Lo SME INSTRUMENT si articola in tre fasi:

FASE 1. Studio di fattibilità – attraverso il quale le PMI potranno ottenere un finanziamento destinato a predisporre l’analisi di fattibilità scientifica, tecnica, economica e commerciale del proprio progetto, che dovrà terminare con l’elaborazione di un business innovation plan.

FASE 2. Innovazione – i progetti che riusciranno a superare con successo la fase 1, potranno accedere ad un ulteriore finanziamento che permetterà la realizzazione e lo sviluppo concreto del business plan elaborato, fino ad arrivare all’effettivo lancio sul mercato del prodotto/servizio.

FASE 3. Commercializzazione – la terza e ultima fase prevede il coinvolgimento diretto di finanziatori privati, oltre ad un sostegno “indiretto” consistente in una serie di agevolazioni per l’accesso al credito e a nuove misure riguardanti i diritti di proprietà intellettuale.

Per tutte le tre fasi, inoltre, l’Unione Europea prevede un servizio di coaching e mentoring per le PMI partecipanti al programma, affidato all’Enterprise Europe Network (EEN).

A partire dal 1 marzo 2014 sarà possibile inviare le candidature per le fasi 1 e 2 del programma: sono già on-line, da pochi giorni, i template per la presentazione delle domande.

Più nel dettaglio, la call per la fase 1 dello SME INSTRUMENT di Horizon 2020 prevede un budget totale di oltre 25 milioni di euro, destinati a PMI innovative con sede in uno degli Stati Membri (o degli stati associati) che abbiano un progetto relativo ad uno dei seguenti settori:

– Crescita sostenibile legata alle attivita marittime
– Spazio
– Open Disruptive Innovation
– Nanotecnologie, materiali avanzati o tecnologie avanzate per I processi e il manifatturiero;
– Validazione clinica di biomarkers e/o strumenti medici diagnostici
– Produzione e lavorazione del cibo efficiente dal punto di vista delle risorse ed eco-innovativa
– Energie pulite
– Trasporti
– Eco-innovazione e fornitura sostenibile di materie prime
– Applicazioni mobile innovative per l’e-government
– Innovazione dei business models delle PMI
– Protezione degli obiettivi urbani sensibili e delle infrstrutture urbane critiche
– Processi industriali basati sulle biotecnologie

La call per la fase 2 dello SME INSTRUMENT, invece, ha un budget totale pari a oltre 220 milioni di euro. Anche in questo caso, la partecipazione è possibile solo per PMI che abbiano sede in uno degli Stati Membri UE (o degli stati associati) e che presentino un progetto imprenditoriale innovativo in uno dei seguenti settori:

– Ecoinnovazione e fornitura di materie prime
– Spazio
– Crescita sostenibile legata alle attivita marittime
– Open disruptive innovation
– Trasporti
– Energia pulita
– Nanotecnologie, materiali avanzati o tecnologie avanzate per I processi e il manifatturiero;
– Protezione degli obiettivi urbani sensibili e delle infrstrutture urbane critiche
– Validazione clinica di biomarkerse/o strumenti medici diagnostici
– Processi industriali basati sulle biotecnologie

Per entrambe le call, il finanziamento UE potrà coprire fino al 100% dei costi ammissibili. I progetti saranno valutati sulla base di tre criteri fondamentali: Eccellenza, Impatto, Qualità ed Efficienza nell’implementazione.

Per entrambe le call la deadline per la presentazione delle domande è fissata al 17 dicembre 2014.

Per maggiori informazioni, il Regolamento delle call è attualmente disponibile al seguente link (in ingua inglese):
http://ec.europa.eu/research/participants/portal/doc/call/h2020/common/1587751-h2020-rules-participation_en.pdf

Per tutte le informazioni utili sulle call per le fasi 1 e 2 dello SME INSTRUMENT:

Fase 1 http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/calls/h2020-smeinst-1-2014.html#tab1

Fase 2 http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/calls/h2020-smeinst-2-2014.html#tab1

Napoli, 27 gennaio 2014

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