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Tag: business model

Wind Startup Award 2015: per il primo classificato, una borsa di studio per la Mind The Bridge School in Silicon Valley!

E’ aperta la call per partecipare all’edizione 2015 di Wind Startup Award, il concorso organizzato da Wind Business Factor e Wind Telecomunicazioni SpA dedicato a selezionare, supportare e premiare le migliori iniziative di impresa focalizzate sull’innovazione digitale.

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Posso partecipare alla call persone fisiche e team di progetto (idee) o startup innovative ed aziende già avviate (startup) che siano nel primo caso residenti in Italia, e nel secondo che abbiano sede legale ed operativa sul territorio nazionale.

Le idee e le startup candidabili a Wind Startup Award 2015 dovranno rispondere a requisiti di:

innovazione e/o rilevanza del prodotto e/o della tecnologia utilizzata, ma anche in termini di processo e modello di business;
efficacia reale delle soluzioni proposte;
concreta fattibilità dei progetti.

Le soluzioni innovative (sia B2B che B2C) dovranno riguardare il campo della Digital Economy, con particolare riferimento agli ambiti elencati dall’art. 2.2. del Regolamento. Tra questi ricordiamo, a titolo esemplificativo: Internet of Things, Life Science, FinTech, Digital Marketing, E-Learning, etc.

Le application possono essere inviate, entro la deadline fissata alle ore 17:00 del 30 novembre 2015 (N.B. Deadline prorogata al 6 dicembre 2015), seguendo la procedura on-line disponibile al seguente link: http://www.windbusinessfactor.it/login

La candidatura a Wind Startup Award 2015 va completata con informazioni relative a:

Descrizione del progetto: mission, problema/esigenza da risolvere;
Descrizione del mercato di riferimento;
Descrizione del modello di business;
Presentazione o link a prototipo/demo/layout;
Descrizione del team.

A partire dal 15 ottobre e fino al 9 dicembre 2015, gli iscritti alla community di Wind Business Factor potranno votare le idee e le startup iscritte alla call. Al termine delle iscrizioni, sarà creata una shortlist di 10 semifinalisti, di cui almeno 2 saranno selezionati tra i più votati dalla community.

Per i 10 progetti semifinalisti, Wind Startup Award 2015 prevede un percorso di affiancamento con i suoi coach e mentor per perfezionare il progetto e produrre un pitch efficace: il team di mentor e coach, infine, sceglierà i 5 progetti finalisti della competition.

Per i 5 finalisti è infine previsto un evento di presentazione denominato Angel/Investor Day, durante il quale presenteranno i propri pitch davanti ad un panel di venture capitalist, business angels, imprenditori e manager di Wind che sceglieranno il vincitore.

Per il vincitore di Wind Startup Award 2015, il premio in palio è una borsa di studio per un soggiorno di networking e formazione in Silicon Valley, presso la Startup School di Mind the Bridge.

Per maggiori informazioni: http://www.windbusinessfactor.it/contest/wind-startup-award-2015/5

Napoli, 17/09/2015

OpenAxel: dall’UE, la call for startup che premia i migliori progetti nel settore ICT

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C’è tempo fino al 30 ottobre 2015 per partecipare alla seconda edizione della call for startup OpenAxel (Open Acceleration across Europe), progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dello Startup Europe Hub allo scopo di selezionare le migliori idee innovative in ambito ICT per supportarne la crescita, il processo di internazionalizzazione, la ricerca di finanziamenti.

Con la sua seconda call, OpenAxel selezionerà le migliori 30 startup semifinaliste, che riceveranno un pacchetto equity-free di servizi di accelerazione e l’invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona. Tra i 30 semifinalisti, inoltre, saranno selezionati i 9 progetti vincitori che avranno diritto ai seguenti premi:

coaching e mentoring da dirigenti di aziende leader a livello globale;
accesso ad un network di potenziali partner internazionali nel settore tecnologico e dell’ICT;
Boot Camp Week in Silicon Valley per incontrare aziende leader e potenziali investitori;
invito a partecipare all’evento pubblico finale del Mobile World Congress 2016 a Barcellona.

Le application sono aperte (fino al 30 ottoobre 2015) a startup già costituite o persone fisiche (individualmente o in team) in possesso di una business idea da trasformare in impresa. I progetti innovativi per OpenAxel dovranno riguardare il settore ICT, e saranno valutati in base ai seguenti criteri:

stadio di sviluppo del progetto (da early stage a early growth),
innovatività e potenzialità disruptive dell’idea,
utilizzo delle nuove tecnologie nelle comunicazioni digital,
potenzialità in termini di scalabilità e crescita globale,
solidità del business model,
potenzialità di distribuzione rapida del prodotto e time-to-market,
solidità e committment del team.

Il link per iscriversi alla call for startup OpenAxel è disponibile a questo link: http://portal.openaxel.com/p/openaxel/

Il Regolamento completo è invece disponibile qui: http://openaxel.com/wp-content/uploads/2015/09/OPENAXEL_D41_AnnexII_Guide-for-applicants_2nd-contest_FINAL.pdf

Per tutte le informazioni: http://openaxel.com/contest/

Napoli, 04/09/2015

Startup Tips: 7 falsi miti da sfatare per affrontare il processo di crescita del tuo business

Ci sono alcuni falsi miti, particolarmente diffusi, che possono arrestare il percorso di crescita di una startup: in un recente articolo pubblicato da Entrepreneur, Fredrik Nilsson (General Manager di Axis Communication) ne elenca sette. Per ciascuno di essi, l’autore spiega perchè possono essere pericolosi e in che modo interpretarli, in modo da non arrecare danno allo sviluppo del business.

1) Il miglior prodotto vince sempre

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Un buon prodotto è certamente importante: agli inizi dell’attività, è possibile che il prodotto di una startup ottenga parecchi consensi e che i clienti e il team ne siano entusiasti. Ma bisogna fare attenzione e non farsi ingannare: se l’azienda non ha un’organizzazione in grado di supportare il prodotto e affrontare il mercato, o se i clienti dovessero accorgersi che il prodotto è in realtà difficile da usare, la startup si troverà nei guai.
Oltre al prodotto, è importante implementare una buona strategia di vendita, soprattutto nel breve periodo: sono molte le startup che falliscono, dopo un lancio di mercato promettente. Ancora, è fondamentale avere un servizio di customer care in grado di far sentire i clienti seguiti e supportati, in modo tale che abbiano voglia di tornare in futuro e non pensino di rivolgersi ai concorrenti. Una strategia aziendale che tiene conto di questi aspetti mette la startup in una prospettiva di crescita di lungo periodo, che potrà eclissare la concorrenza.

2) E’ quasi impossibile per una piccola startup competere con le grandi aziende del settore

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Nilsson è categorico: questa affermazione è falsa. Competere con i colossi del settore è difficile, ma non impossibile. Una startup deve rimanere concentrata sui propri obiettivi di business e costruire un prodotto di valore, nella consapevolezza che ci si dovrà scontrare con i grandi brand consolidati. Essere consapevoli della concorrenza è fondamentale, ma non deve diventare il primo pensiero dei founder: bisogna invece concentrarsi sulla conquista di una quota di mercato, tener testa ai grandi brand e lavorare in una prospettiva basata sulla fiducia, il servizio, l’esperienza. In questo contesto, inoltre, è fondamentale imparare sempre dagli errori e dalle piccole e grandi “cadute” che i competitor hanno dovuto affrontare in passato. Infine, l’autore consiglia alle startup di non provare mai a competere con i grandi brand sulle questioni inerenti i costi.

3) Per guadagnare quote di mercato è bene ridurre i prezzi

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Non sempre abbassare i prezzi è una buona idea: bisogna chiedersi se si vuole che la propria startup sia ricordata come il brand che offre il prezzo più basso. Spesso la scelta migliore è quella di porsi l’obiettivo di essere riconosciuti dai clienti come il brand che offre il prodotto migliore, attenendosi ad un business model che sia redditizio nel lungo periodo. Una startup deve assicurarsi che il cliente sia soddisfatto, che decida di ripetere l’acquisto: spesso non è a questo tipo di risultati che si associa il prezzo più basso sul mercato.
La vision di una startup deve quindi focalizzarsi sul valore offerto dal prodotto/servizio, cercando sempre di concentrarsi sui risultati ottenibili nel lungo termine.

4) Servirsi di scorciatoie aiuta ad andare avanti e raggiungere il successo più rapidamente

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Al contrario, l’esperienza insegna che le startup di successo sono quelle che ragionano su un’orizzonte temporale di lungo termine: il business difficilmente prevede successi rapidi.
La mentalità di lungo termine permette invece di ottenere ottimi risultati in termini di vendite e permette di accrescere il livello di fidelizzazione del cliente e la riconoscibilità del brand.

5) Il canale di vendita è la vostra unica priorità

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Non è così, perché la vera priorità sono i clienti, non i canali attraverso cui raggiungerli. Una startup deve impegnarsi con responsabilità e comprensione per educare il mercato, accrescere la fedeltà dei clienti, preoccuparsi del prodotto. Essere davvero vicini al cliente, costruire una relazione con quest’ultimo, è decisamente più importante del canale di vendita prescelto per raggiungerlo: per questo è importante il lavoro di creazione ed animazione della community.

6) La crescita della startup tende con il tempo ad appiattirsi

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Gli obiettivi di vendita tendono a diminuire al crescere del business ma, fino a quando è possibile scalare, non si appiattiscono. Quello che una startup deve fare per evitare che la sua crescita si arresti, quindi, è trovare sempre nuovi obiettivi e traguardi e spingere il team affinché possano essere raggiunti. Quando si parla di tasso di crescita di una startup, occorre sempre tenere presenti i requisiti necessari per la scalabilità: qual è il potenziale a lungo termine? La startup si sta limitando ad aggredire una parte limitata del mercato? E’ possibile collaborare e lavorare mantenendo alta la fiducia? Qual è il valore che il nostro prodotto deve offrire al cliente, oggi e in futuro?

7) Non aspettatevi che la cultura aziendale resti la stessa quando la startup sarà cresciuta

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Così come l’approccio per la crescita deve essere basato sulla scalabilità, la cultura aziendale deve essere focalizzata sul superamento dei limiti e sul continuo miglioramento. Inoltre, la cultura aziendale orientata al lungo termine continua ad esistere e permeare la startup e il suo team, anche quando la crescita è ormai avanzata. Mantenere i valori e la mission degli inizi è fondamentale, anche quando l’azienda ha successo e cresce a livello internazionale: ciò permette di mantenere intatti la fiducia e il commitment di clienti e dipendenti.

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Per concludere, Nillson afferma che crescere ed espandersi è sicuramente un percorso difficile per una startup: bisogna mantenere l’attenzione e la concentrazione su un gran numero di aspetti ed attività, in sincronia, per crescere assieme e mantenere alto il morale del team.
Molte aziende guardano a modelli di successo e cercano di imitarli: bisognerebbe però tenere presente che ciascuna startup è diversa dalle altre, e qualsiasi approccio va adattato e modellato sulle esigenze e le caratteristiche del singolo business. Ancora, pur prediligendo una strategia di lungo termine, una startup deve riuscire a mantenere la flessibilità necessaria per affrontare eventuali cambiamenti di rotta. E, indipendentemente da tutto, ricordare sempre che alcuni consigli vanno messi in discussione: non si sa mai che la vostra startup non possa essere la prima a sfatare qualche mito!

Il post originale è disponibile a questo link: http://www.entrepreneur.com/article/248153

Napoli, 31/07/2015

Innovazione e metodologia Lean: dalle startup alle aziende consolidate, secondo Steve Blank

Negli ultimi 5 anni la metodologia Lean Startup ha permesso agli imprenditori di costruire startup di successo adoperandosi nella ricerca del product/market fit, piuttosto che nel lanciarsi “alla cieca” nelle attività di execution. Le aziende corporate che perseguono l’innovazione cercano un modo efficace per poter applicare i principi di Open Innovation, ma trovare una teoria unificata dell’innovazione, che sia adattabile alle esigenze di aziende corporate e, contemporaneamente, alle esigenze di sviluppo rapido di una startup non è decisamente un’impresa semplice. Ci ha provato Steve Blank, che racconta la sua esperienza e i risultati delle sue attività in un post pubblicato poche settimane fa nel suo blog.

Di recente, alcuni innovatori particolarmente coraggiosi hanno tentato di sovrapporre gli strumenti Lean e le tecniche che funzionano nelle startup ad aziende corporate ed enti governativi, ma i risultati sono stati deludenti, caotici e frustranti: in definitiva, fallimentari. Queste brevi esperienze si sono trasformate in una sorta di “Teatro dell’Innovazione”, fatto di grandi proclami e comunicati stampa, ma senza cambiamenti reali e sostanziali.

Lavorando in collaborazione con Greg Hannon, responsabile dell’Innovazione a W.L.Gore, Steve Blank ha rilevato due strumenti di corporate strategy sviluppati da persone smart che possono aiutare ad intersecare i principi di Lean Startup a quelli di Corporate Innovation:

Il primo è la nozione di “ambidextrous organization” (di O’Reilly e Tushman), secondo cui le aziende che vogliono fare innovazione devono lavorare su due binari paralleli: da un lato, continuare ad eseguire il core business aziendale, dall’altro, lavorare per l’innovazione.

La seconda grande idea per la corporate innovation è rappresentata dai “Three Horizons of Innovation”, identificati da Baghai, Coley e White. Secondo questa teoria, le aziende devono allocare le proprie innovazioni in una delle tre categorie coincidenti con altrettanti “Orizzonti”:

Horizon 1: business maturi
Horizon 2: business in rapida crescita
Horizon 3: business emergenti

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A ciascun orizzonte corrispondono focus, management, strumenti e obiettivi differenti.
I tre orizzonti forniscono una tassonomia incredibilmente utile, ma nella pratica sono utilizzati dalle aziende come una semplice schematizzazione incrementale dell’execution di un business model. In realtà, questo strumento consente di spiegare in un modo del tutto nuovo come funziona l’innovazione all’interno di un’azienda corporate.

Ecco, infatti, che Blank spiega come ottenere un’innovazione più rapida applicando gli strumenti tipici delle startup (Business Model Canvas, Customer Development, Agile Engineering) assieme alla metodologia Lean e, infine, come adattare il tutto alle necessità e peculiarità delle aziende corporate.

Punto di partenza di Blank saranno quindi i “Three Horizons of Innovation”, cui viene applicata la metodologia Lean. A questi sarà affiancato il concetto di “ambidextrous organization”, e il risultato sarà un metodo di sviluppo rapido per idee innovative all’interno di aziende già consolidate.

Applicando la metodologia Lean Startup ai “Three Horizons of Innovation”, il risultato sarà la riformulazione dei tre orizzonti nel modo seguente:

Horizon 1: attività a supporto di business model già esistenti
Horizon 2: focus sullo sviluppo di business esistenti attraverso business model parzialmente noti
Horizon 3: focus su business model sconosciuti

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Il primo orizzonte (Horizon 1) rappresenta il core business dell’azienda: qui, quest’ultima si concentra nell’execution di un business model noto (sono conosciuti i clienti, le caratteristiche di prodotto, il pricing, i canali distributivi, la supply chain, etc). Nell’Horizon 1, l’azienda utilizza capacità e competenze esistenti in attività a basso rischio. Questo tipo di gestione funziona quando esistono processi ripetibili e scalabili, dove e possibile identificare procedure, metriche, KPI per l’execution e misurare i risultati del business.

Nel secondo orizzonte (Horizon 2), l’azienda estende il suo core business cercando nuove opportunità per il suo modello di business (ad esempio, canali di distribuzione differenti, nuovi clienti che utilizzano lo stesso prodotto, nuovi prodotti da vendere ai clienti esistenti, etc). In questo caso, si utilizzano per la maggior parte delle attività capacità e competenze già esistenti in azienda e le attività presentano ancora un livello di rischio moderato. La gestione in caso di Horizon 2 rappresenta quindi una sperimentazione all’interno del business model esitente.

Il terzo orizzonte (Horizon 3) è quello in cui le aziende mettono a lavorare gli “imprenditori folli”, quelli che in una startup sono solitamente rappresentati dal CEO. Si tratta di innovatori che vogliono sperimentare nuovi e rischiosi modelli di business: in questo caso, l’azienda corporate è in una situazione molto simile a quella in cui si trova una startup in fase di incubazione. In questo orizzonte, gli “imprenditori folli” operano con grande rapidità allo scopo di trovare un business model ripetibile e scalabile. I team che lavorano a questi progetti devono essere fisicamente separati dalle divisioni operative dell’azienda (ad esempio in un incubatore d’impresa) e hanno bisogno di piani, procedure, politiche, KPI differenti rispetto a quelli utilizzati nell’Horizon 1. Inoltre, per questo tipo di progetti, bisogna prevedere team di piccole dimensioni (meno di 5 componenti) che devono confrontarsi con almeno 100 persone in 10 settimane, iterando e modificando il prodotto in base ai feedback ricevuti. Date le piccole dimensioni dei team e le scarse spese di gestione, un’azienda corporate può mettere in atto più progetti in parallelo a livello di Horizon 3.

In ogni caso, le attività svolte sugli Horizon 2 e 3 non devono mai essere totalmente distaccate dalla struttura aziendale: ecco perchè è indispensabile che i manager delle attività implementate a livello di Horizon 1 siano in costante contatto e di supporto a chi lavora alle attività a livello degli altri due Horizon.

Ma cosa accade alle innovazioni sviluppate a livello degli Horizon 2 e 3? Blank spiega che lo scopo finale è che queste vengano adottate a livello di Horizon 1, a meno che non raggiungano una dimensione talmente rilevante da poter diventare un’organizzazione autonoma, o da poter essere venduta all’esterno.

Nel caso in cui un’azienda corporate si trovi a gestire numerosi progetti a livello di Horizon 2 e 3, entra in gioco inesorabilmente il concetto di “ambidextrous organization”: i progetti innovativi devono essere sviluppati in parallelo con il business model centrale, che serve i clienti già esistenti. Per ottenere questo tipo di scenario, è fondamentale che i manager condividano un intento strategico, una vision e dei valori comuni: inoltre, la parallela esecuzione delle attività dei tre orizzonti richiedere una grande capacità di gestione e risoluzione dei conflitti.

Per leggere il post originale: http://steveblank.com/2015/06/26/lean-innovation-management-making-corporate-innovation-work/

Napoli, 15/07/2015

Consigli per startup e imprese: come affrontare un nuovo mercato e acquisire nuovi clienti

Scott Gerber è il presidente dello Young Entrepreneur Council. Qualche settimana fa il portale ReadWrite ha pubblicato un suo articolo intitolato “11 Things To Remember When Tackles A New Market”, rivolto agli startupper che si trovano a dover affrontare la sfida di un nuovo mercato.

Secondo Gerber, infatti, l’acquisizione di nuovi clienti è una sfida che tutti gli imprenditori devono affrontare: ma le cose si complicano ancora di più quando ci si trova a dover effettuare il targeting di una nuova customer base, ad esempio in caso di espansione su un mercato differente o, ancora, quando ci si ritrova nelle fasi iniziali di vita di una startup.

Nel suo articolo, quindi, Gerber raccoglie gli spunti e i consigli offerti da alcuni imprenditori di successo, che si sono ritrovati a dover affrontare nuovi segmenti di clientela per il proprio business.

1) Customer Feedback

Nelle primissime fasi, è essenziale che la startup si adoperi in tutti i modi e con tutti gli strumenti possibili per raccogliere i feedback dei potenziali clienti. L’analisi di questi feedback è infatti fondamentale per impostare le future attività dell’impresa, aiutando a minimizzare eventuali problemi ed errori in cui è possibile cadere quando non si ascolta in maniera attenta la clientela.

Ascoltare attentamente l’utente finale, che si tratti di una startup B2B o B2C, rappresenta un investimento utile e redditizio in termini di tempo, risorse e denaro utilizzati.

2) Potential Partnerships

Prima di entrare in un nuovo mercato è fondamentale impostare una ricerca approfondita per individuare le migliori partnership e affiliazioni per il business. Utilissimo in questo senso il contatto diretto con chi ha già esperienza, che sia un contatto telefonico, via e-mail o meglio ancora face-to-face.

L’esperienza di chi ha già lavorato a contatto con i nostri potenziali clienti diventa lo strumento più importante per pianificare la strategia: implementare le giuste partnership consente infatti alla startup di colmare il divario tra la customer base già esistente e quella potenziale.

Non bisogna trascurare infatti che per i clienti un marchio conosciuto è una sorta di garanzia: se già conoscono il partner e il suo prodotto avranno maggiore fiducia nella startup e saranno ben disposti verso il prodotto offerto da quest’ultima.

3) Review Site Research

Altro aspetto fondamentale analizzato da Gerber è quello delle ricerche di mercato: a suo parere, uno startupper dovrebbe innanzitutto capire cosa pensano le persone dei prodotti simili già esistenti sul mercato, quali sono i problemi che incontrano, cosa desiderano e di cosa hanno bisogno.

Questa attività di ricerca può essere effettuata su grandi siti web come Amazon e simili, in particolare attraverso lo studio delle recensioni e cercando di capire se le persone arrivano o meno all’acquisto effettivo del prodotto.

4) The Competition

Non bisogna mai trascurare la concorrenza e la dimensione potenziale di mercato su cui la startup può indirizzarsi. E’ importante capire quanto siano forti i concorrenti, cosa stanno facendo bene e cosa non stanno facendo bene, come ci si può differenziare da loro e quanto è grande il mercato.

5) Your Current Clients

I primi utenti/clienti di una startup rappresentano coloro che hanno già accordato fiducia al brand. Per questo motivo, la startup non deve mai trascurarli quando cerca di espandere la propria customer base: per farlo, è fondamentale non perdere mai di vista del tutto il Business Model originale che ha permesso la costruzione della prima customer base.

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6) Potential Rebranding

Quando si cerca di espandere il Business Model ad una nuova clientela, occorre essere aperti di fronte alla possibilità di lavorare nuovamente al brand per incanalare al meglio il proprio messaggio sul nuovo mercato.

L’attività di rebranding rappresenta una sfida per la startup, che si ritrova a dover modificare la propria brand identity o semplicemente l’estetica del brand. A volte, però, un cambiamento importante rappresenta la strada migliore per aprire le porte di un nuovo mercato.

Per capire se è necessaria un’attività di rebranding, la startup dovrebbe relazionarsi con i nuovi potenziali clienti e capire quali sono le loro esigenze e preferenze: in questo modo sarà più semplice effettuare dei cambiamenti utili ed efficaci.

7) Redefining The Need

Nella maggior parte dei casi, espandere la clientela o raggiungere nuovi segmenti comporta più tempo e risorse di quanto ne occorranno per raggiungere l’attuale customer base.
Non basta semplicemente apportare delle modifiche alla propria strategia di marketing: spesso le startup dimenticano quanto sia stato difficile raggiungere i primi clienti sul mercato iniziale.

Sicuramente non sarà necessario ricorrere agli stessi sforzi dei primissimi tempi della startup, ma occorre tenere ben presente che l’acquisizione di nuovi clienti è un’attività che necessita di tempo e risorse, per ridefinire le necessità e i bisogni alla base del business.

8) Perspective From Other Fields

Occorre affrontare le ricerche di mercato tenendo conto di prospettive differenti: non basta semplicemente analizzare i customer trends del settore, chiedendo ai clienti cosa vorrebbero in futuro.

Anzichè incasellare la propria startup, il proprio brand e il proprio business, il team dovrebbe provare ad espandere la prospettiva e l’orizzionte di ricerca al di là del settore di riferimento: c’è molto da imparare da chi lavora in settori differenti, soprattutto quando si tratta di trovare nuove soluzioni.

9) Thorough Market Analysis

L’analisi di mercato è un aspetto di fondamentale importanza, che va effettuata attraverso uno studio di mercato approfondito, con un’attenta raccolta di dati. In questo campo non è mai consigliabile affidarsi all’istinto.

Attraverso un’analisi di mercato è possibile scoprire se ci sono problemi specifici da affrontare, in modo tale da anticiparsi e costruire il proprio prodotto e le strategie di marketing tenendo conto di queste informazioni. L’analisi di mercato, inoltre, deve identificare i concorrenti e capire per quali motivi questi ultimi non vengono pienamente incontro alle esigenze dei clienti.

Grazie alle informazioni ottenute da una buona analisi di mercato, la startup può elaborare le strategie necessarie per distinguere il proprio business da quello dei concorrenti.

10) Strategic Messaging

Una startup deve assicurarsi di essere sempre propositiva rispetto alle attività di comunicazione di un nuovo prodotto. Inoltre, occorre impostare la comunicazione in maniera tale da accordarla con quella dei prodotti già esistenti: bisogna quindi capire se si vuole impostare una comunicazione totalmente indipendente o integrata con quella degli altri prodotti/servizi dell’azienda.

Quando una startup decide di espandersi lanciando un nuovo prodotto ha la possibilità di far conoscere ai clienti la propria traiettoria in termini di crescita e le proprie capacità in termini di innovazione. Tuttavia, occorre fare attenzione ad impostare la comunicazione in maniera strategica ed efficace, per non disperdere i contenuti del proprio messaggio.

11) Changes In Sales And Service

Non bisogna trascurare, infine, la necessità di apportare cambiamenti a livello di vendite e servizio clienti. Le persone che lavorano in queste aree sono infatti in possesso di caratteristiche e competenze specifiche per lavorare su una certa customer base.

Se si modifica o si espande la clientela di riferimento, occorre considerare la possibilità di apportare modifiche e aggiornamenti a livello di vendite, differenziazione di prodotto e di prezzo, processi formativi interni, etc.

Per leggere il post originale: http://readwrite.com/2015/05/11/startup-new-market-11-things-to-remember

Napoli, 25/06/2015

Fàbrica de Startups è alla ricerca di startup europee nel turismo: in palio 15 percorsi di accelerazione a Lisbona

Fàbrica de Startups è l’acceleratore portoghese con sede a Lisbona che si rivolge a startup in fase early stage, offrendo programmi di accelerazione, incubazione e formazione secondo la metodologia Lean Startup.

Al momento, Fàbrica de Startups è alla ricerca di startup nel settore del Turismo con la call for ideas “Discoveries”: in palio per i vincitori, un programma intensivo di accelerazione a Lisbona della durata di quattro settimane per testare e validare il proprio Business Model con un team di mentor internazionale.

La partecipazione a Discoveries è aperta a team in possesso di un’idea innovativa di impresa nel settore del Turismo, che rientri in uno dei seguenti topic: productivity, cities, mobility, community, hospitality, entertainment, ecommerce, big data, crowd sourcing, software as a service, market places, augmented reality.

Possono presentare domanda di partecipazione team di startup che si trovino in una delle seguenti fasi:

IDEA: il team ha un’idea da sviluppare, ma non ha ancora un Business Plan;
PROTOTYPE: l’idea è già sviluppata, esiste un prototipo e il team sta provando a raggiungere i primi risultati in termini di clienti e vendite;
LAUNCH: il team è pronto a lanciare il prodotto sul mercato.

Le application devono essere inviate entro la deadline fissata al 10 luglio 2015, attraverso il form di iscrizione disponibile al seguente link: https://www.f6s.com/discoveriessummer2015/apply

Il 17 luglio 2015 saranno annunciati i vincitori di Discoveries (fino a 15 team) che avranno accesso al percorso di accelerazione previsto tra agosto e settembre 2015. Per le startup portoghesi è previsto un rimborso spese di 500€, mentre le startup provenienti da altri Stati europei avranno diritto ad un rimborso da 1.000€.

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Il percorso si svolgerà a Lisbona, presso Fàbrica de Startups, e prevede un programma di 8 Bootcamps nelle seguenti date:

17/08/2015: Welcome Session / Teams presentation / Introduction to the Business Model / Guest Speaker – Specific Training

20/08/2015: Customer Development / Defining Hypothesis / Defining Experiments / Lessons Learned

24/08/2015: Validation process / Knowing your customer / Creating Value / Guest Speaker – Specific Training

27/08/2015: Building Relationships / Defining Key Activities / Defining Key Resources / Lessons Learned

31/08/2015: Defining Key Partnerships / Generating Revenue / Guest Speaker – Specific Training

03/09/2015: Producing Value / Revenues and Costs / Lessons Learned

07/09/2015: Planning Finances / Preparing for execution / Guest Speaker – Specific Training

10/09/2015: Training for Investment Pitch / Lessons Learned

L’evento finale di Discoveries, “Investment Pitch”, è previsto il 21 settembre 2015: i team avranno la possibilità di presentare il proprio progetto ad una platea di potenziali investitori, Venture Capitalist e Business Angel.

Per maggiori informazioni: http://www.startupdiscoveries.com/

Napoli, 05/06/2015

#VulcanicaMente3 allo step successivo: per i 20 team selezionati l’appuntamento con la TechWeek a partire dal 25 maggio

Dal 25 al 29 maggio 2015 il CSI – Centro Servizi Incubatore Napoli Est ospiterà la TechWeek di “VulcanicaMente: dal talento all’impresa ® 3”: sono stati infatti selezionate (con disposizione n. 48 del 18/05/2015 del Dirigente del Servizio Mercato del Lavoro, Ricerca e Sviluppo Economico del Comune di Napoli) le 20 migliori idee di startup tra tutte le domande di partecipazione pervenute entro la deadline fissata dall’Avviso Pubblico di #VulcanicaMente3 per il 17 aprile 2015.

I 20 team della TechWeek avranno quindi accesso a cinque giornate di mentorship e coaching imprenditoriale, durante le quali si alterneranno lezioni frontali, speech, keynote e momenti dedicati al team working allo scopo di migliorare e focalizzare i progetti di impresa e costruire con il supporto e la guida di mentor, guest e coach il miglior pitch da presentare a potenziali investitori.
Per le migliori 10 idee della TechWeek è previsto il passaggio al DemoDay del 16 giugno 2015, evento pubblico realizzato secondo il format del TechGarage, al termine del quale sarà possibile conoscere la graduatoria finale dei 10 team vincitori di #VulcanicaMente3.

Ricordiamo che i 20 team per la TechWeek sono stati selezionati tra le 50 domande di partecipazione pervenute per il Bando “VulcanicaMente: dal talento all’impresa 3”: in totale, la TechWeek ospiterà 78 aspiranti imprenditori innovativi.
Seppure con una netta maggioranza di startupper uomini, la TechWeek di #VulcanicaMente3 si prepara ad accogliere una discreta quantità di team composti interamente “in rosa”.

Piuttosto eterogenei anche i settori e le aree di interesse in cui rientrano i 20 progetti: moltissime le idee afferenti al Digital, ma non mancano esempi di startup che si avvalgono di tecnologie relative alla stampa 3D, quelle che prevedono nuovi dispositivi hardware e software, quelle che presentano soluzioni innovative relative all’e-commerce, all’editoria, alla mobilità urbana smart e sostenibile, al settore della ristorazione, etc.

Per i 20 team proponenti delle idee ammesse alla TechWeek di #VulcanicaMente3, l’appuntamento è fissato per lunedì 25 maggio al CSI: a partire dalle 9:00 e per l’intera settimana si svolgeranno infatti le giornate dedicate alla formazione, alla mentorship e al coaching. Il Programma completo (ancora in fase di definizione) è già disponibile nel nostro sito, ma vediamo quali saranno alcuni dei momenti salienti:

LUNEDI’ 25 MAGGIO

Il primo giorno della TechWeek sarà in gran parte dedicato al Demolition Time a cura di Gianluca Dettori (dPixel): dopo aver ascoltato tutti i singoli progetti durante la pitching session di apertura, Dettori darà i suoi preziosi feedback e suggerimenti per impostare il lavoro dei team durante l’intera settimana. La seconda parte della giornata sarà invece dedicata al Team Work dei gruppi che, con l’aiuto dei mentor e dei coach, inizieranno a lavorare per focalizzare, migliorare e modificare le singole sezioni del loro pitch.

MARTEDI’ 26 MAGGIO

Al centro della seconda giornata della TechWeek sono previsti due importanti momenti di formazione per i team di nuovi aspiranti imprenditori di #VulcanicaMente3: al mattino sarà Franco Gonella (dPixel) a presentare una lezione dedicata al tema del Go To Market, il piano di azione strategico attraverso il quale la startup può esplicitare le modalità per raggiungere il mercato ed i clienti, qual è il vantaggio competitivo, come si caratterizzano aspetti quali il pricing e la distribuzione.
Dopo la pausa pranzo sarà Loris Lanzellotti (dPixel) a presentare ai partecipanti uno strumento fondamentale per la gestione di una startup. Si tratta del Business Model Canvas, template creato da Alexander Osterwalder e caposaldo del modello Lean Startup, attraverso il quale i team possono illustrare graficamente la propria value proposition, le infrastrutture, i clienti, gli aspetti finanziari del progetto, etc.

MERCOLEDI’ 27 MAGGIO

Nella terza giornata della TechWeek grande spazio sarà dedicato alla Pianificazione Economico-Finanziaria, con la lezione affidata ad Antonio Concolino (dPixel). Il focus sui parametri economico-finanziari e sulle informazioni chiave da inserire nel Business Plan è infatti il cuore centrale della mentorship per i 20 team della TechWeek, allo scopo di fornire tutte le indicazioni ed i consigli indispensabili per poter costruire, al termine delle 5 giornate, un pitch di successo da poter presentare sia a potenziali finanziatori che a clienti.

GIOVEDI’ 28 MAGGIO

Con la quarta e penultima giornata, la TechWeek di #VulcanicaMente3 si avvia alla conclusione: per questo motivo, la maggior parte delle ore di giovedì saranno dedicate al Team Work con i mentor e i coach. I team dovranno infatti impegnarsi al massimo nell’elaborazione del pitch da presentare alla Pitching Session conclusiva prevista il giorno successivo, che sarà utilizzato per la successiva fase di valutazione e, di conseguenza, avrà rilevanza fondamentale per selezionare i 10 team vincitori della competition che accedono al DemoDay.
Il Programma prevede anche un Keynote affidato ad un ospite (ancora da definire).

VENERDI’ 29 MAGGIO

Con la quinta giornata di mentorship, la TechWeek giunge al termine. La mattinata di venerdì sarà dedicata a due momenti fondamentali: il lavoro di preparazione alla Pitching Session finale e il keynote affidato a Giovanni De Caro su una tematica decisamente importante per le startup, “Accesso al Capitale di Rischio”.
La TechWeek termina con la Pitching Session finale prevista nel pomeriggio, durante la quale i 20 team presenteranno il pitch risultante dalle modifiche e dal lavoro svolto nell’intera settimana.

Il Programma della TechWeek è disponibile qui: https://www.incubatorenapoliest.it/vulcanicamente/la-techweek/

L’elenco delle 20 idee ammesse è invece disponibile qui; quello delle idee non ammesse alla TechWeek qui; l’elenco delle domande escluse qui.

Napoli, 20/05/2015

Valore Assoluto 3.0: dalla CCIAA di Bari, 500.000 euro per il concorso dedicato alle startup innovative

La Camera di Commercio di Bari investe 500.000 € per le startup innovative con la terza edizione del concorso di idee “Valore Assoluto”: le idee di impresa potranno beneficiare da un lato di un percorso di supporto e tutoraggio per la fase iniziale di attività, dall’altro di un sostegno economico con grant da 10.000€ per ciascuno dei team vincitori.

Possono partecipare a Valore Assoluto 3.0 gruppi informali costituiti da almeno tre persone fisiche, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che intendano avviare un’attività imprenditoriale con sede legale e/o operativa nel territorio di competenza della Camera di Commercio di Bari. L’iniziativa è aperta, inoltre, ad imprese innovative costituite dopo il 1° gennaio 2014, con sede legale e/o operativa nel territorio di competenza della Camera di Commercio di Bari, anch’esse costituite da almeno tre persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni.

I progetti candidabili devono presentare innanzitutto un significativo carattere innovativo: il prodotto, servizio, processo e modello organizzativo dovranno essere originali, riconducibili alle capacità e competenze del team proponente e in grado di generare un significativo impatto positivo in termini di cambiamento a livello economico/sociale del territorio (impatto occupazionale e/o di crescita economica).

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L’iniziativa Valore Assoluto 3.0 è alla ricerca di idee di impresa innovative nei seguenti cinque settori economici:

ICT, in particolare sistemi software, inclusi web e mobile;
Healthcare, ossia biotecnologie e tecnologie robotiche, farmaceutiche, biomedicali per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone;
Green & Cleantech, che ricomprende energie pulite e rinnovabili, sistemi innovativi per la produzione alimentare e per la sostenibilità ambientale;
Social Innovation, con progetti per l’integrazione sociale e per il miglioramento della qualità della vita di persone svantaggiate o in condizioni di emarginazione;
Industrial & Automation, intesa come meccanica, elettronica e tecnologia a supporto di industria, logistica e produzione.

Le candidature dovranno essere inviate esclusivamente a mezzo PEC entro le ore 12:00 del 29 maggio 2015, all’indirizzo promozioni@ba.legalmail.camcom.it con oggetto “VALORE ASSOLUTO – Nome del progetto candidato”.
La candidatura dovrà contenere il modulo di iscrizione scaricabile al seguente link: http://www.ba.camcom.it/?cat=Al+via+Valore+Assoluto+3.0%3A+la+Camera+di+Commercio+di+Bari+investe+500mila+euro+per+le+start+up+innovative&id_articolo=1867&id_categoria=0&id_sottocategoria1=0&id_sottocategoria2=0&tasto=150&cancella_ricerca=ok

Inoltre, alla mail andranno andranno allegati i documenti di identità di ciascun membro del team e, facoltativamente, un business plan del progetto redatto in forma libera.

Valore Assoluto 3.0 prevede, dopo la fase dedicata alla raccolta e valutazione delle candidature (denominata Project Competition), le seguenti fasi successive:

1) Innovation Training: i migliori 30 progetti partecipano ad un percorso di formazione d’aula e orientamento per affinare l’idea e produrre un Business Model, un piano di impresa ed un pitch;
2) Pitch Competition: i migliori 15 progetti, scelti tra i 30 della fase precedente, vengono ammessi ad una pitch session pubblica per la selezione dei 5 progetti vincitori;
3) Due Diligence: i 5 team vincitori di Valore Assoluto 3.0 ricevono un grant da 10.000€ e possono a questo punto negoziare un ulteriore contributo a fondo perduto per sviluppare il proprio progetto di startup.

Per maggiori informazioni e dettagli, si rimanda alla lettura del Bando: http://www.ba.camcom.it/articoli/allegato/2015/04/Bando_VA_3.0.pdf

Napoli, 04/05/2015

Un premio da 20.000€ per la miglior startup al femminile: le opportunità di Perlana for Women

Henkel Italia s.r.l., in collaborazione con la Fondazione Risorsa Donna, lancia l’iniziativa “Perlana for Women”: il bando nasce allo scopo di sostenere e finanziarie le donne che vogliano avviare un progetto di startup in territorio italiano, basandosi sui valori della solidarietà femminile, del microcredito e della finanza etica.

Fino al 31 ottobre 2015 sarà infatti possibile inviare la propria candidatura per Perlana for Women, attraverso la sezione “Iscrivi il tuo progetto” del portale dedicato all’iniziativa. Il link per l’invio delle candidature è: http://perlanaforwomen.perlana.it/progetto

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L’iniziativa “Perlana for Women” per le startup al femminile

 

La partecipazione a Perlana for Women è aperta a persone fisiche e giuridiche, sia individualmente che in team.

I requisiti richiesti sono i seguenti:

PERSONE FISICHE: maggiorenni di sesso femminile (in caso di team, deve essere composto interamente da donne), residenti in Italia e cittadine dell’Unione Europea (o di altri paesi, in possesso di regolare permesso di soggiorno), che non abbiano riportato condanne con sentenza definitiva per reati di associazione di tipo mafioso, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o altra utilità di provenienza illecita di cui agli articoli 416bis, 648 bis e 648 ter del codice penale;

PERSONE GIURIDICHE: ditte individuali, cooperative, società di persone e di capitali (il cui capitale sia integralmente posseduto da donne) costituite non prima del 01/12/2014.

Oltre ai dati anagrafici, ai contatti e al nome del progetto, a ciascuna candidatura andranno allegati le schede di registrazione di ciascun membro del team, il business model canvas e il business plan del progetto. Al seguente indirizzo è possibile scaricare i modelli e le linee guida per la compilazione: http://perlanaforwomen.perlana.it/index/intro#come-partecipare

Tra tutte le candidature pervenute, un’apposita Commissione Tecnica di Fondazione Risorsa Donna selezionerà i migliori cinque progetti entro il 30/11/2015.

I criteri di valutazione applicati in questa fase saranno:

Rispetto dei termini e condizioni,
Innovazione di processo e di prodotto,
Innovazione sociale,
Sostenibilità economico-finanziaria,
Impatto sull’ambiente,
Family friendly,
Caratteristiche e capacità del team proponente.

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Un premio da 20.000€ alla migliore startup di “Perlana for Women”

 

Tra i cinque progetti finalisti, una Giuria nominata da Henkel, Agenzia LEAD e Fondazione Risorsa Donna sceglierà il progetto vincitore di Perlana for Women, che avrà diritto ad un contributo a fondo perduto di 20.000€.

Il vincitore di Perlana for Women sarà premiato nel corso di un evento di premiazione che si terrà il 31/12/2015.

Napoli, 19/03/2015

Fino a 30K e percorsi di incubazione nelle Baleari per le migliori startup del Turismo: StartUpBit Awards 2015

Mancano ancora pochi giorni alla chiusura delle application per partecipare a StartUpBit Awards 2015: l’iniziativa è dedicata alle migliori startup internazionali nel settore del Turismo e la deadline per partecipare è fissata al 15 marzo 2015.

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StartupBit Awards 2015: il premio per le migliori Startup nel settore Turismo

 

L’iniziativa StartUpBit nasce ad opera del Governo delle Baleari, regione spagnola con una reputazione da leader mondiale nel settore turistico e dotata di un incubatore per startup tecnologiche ed innovative, il ParcBIT, con oltre 50 startup incubate all’attivo.

Il contest StartUpBit Awards 2015 è aperto a giovani startup innovative con un progetto imprenditoriale nel settore turistico, in fase early stage e con opportunità di crescita a livello globale.
Possono presentare la propria candidatura startup nate dopo il 1° gennaio 2013, di piccole e medie dimensioni (secondo la normativa UE) e team informali che si impegnano a costituirsi in impresa entro un mese dall’eventuale accesso ai premi in palio.

Le candidature a StartUpBit Awards 2015 sono aperte fino al prossimo 15 marzo, esclusivamente on-line attraverso il form di iscrizione disponibile al seguente link: http://www.startupbit.org/registro.php
Il form può essere compilato in inglese o in spagnolo, le lingue ufficiali dell’iniziativa.

Tra tutte le candidature ricevute, un’apposita Commissione selezionerà i 10 progetti finalisti tenendo in considerazione i seguenti criteri di valutazione:

Team profile,
Business Model,
Ambition,
Innovation,
Results and Achievements.

I 10 finalisti saranno invitati a partecipare all’evento finale che si svolgerà il 25 marzo 2015 a Mallorca (le spese di viaggio saranno a carico degli organizzatori). I team finalisti di StartUpBit Awards 2015 presenteranno il proprio pitch ad una platea di imprenditori ed esperti che sceglieranno i vincitori.

Il primo premio di StartUpBit Awards 2015 consiste in 30.000 € (suddivisi in 12.000 € alla premiazione e 18.000 € in sei rate mensili) e un anno di incubazione presso l’incubatore di ParcBIT nelle Isole Baleari.

Il secondo premio, invece, prevede un premio in denaro di 24.000 €, suddivisi in 6.000 € alla premiazione e 18.000 € in sei rate mensili. Anche per il secondo classificato, StartUpBit Awards 2015 prevede un anno di incubazione gratuita a ParcBIT.

Inoltre, per altri 4 tra i migliori progetti finalisti selezionati dalla Giuria, StartUpBit Awards 2015 mette a disposizione altrettanti percorsi di incubazione a ParcBIT della durata di un anno ciascuno.

Per maggiori informazioni, il sito ufficiale dell’iniziativa è: http://www.startupbit.org/index.php

Napoli, 09/03/2015

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