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Categoria: csi

Microcredito per i Piccoli Comuni (PICO): nuove agevolazioni per imprese e startup dalla Regione Campania

La Regione Campania ha pubblicato nel BURC n. 4 del 19/01/2015 il Decreto per i finanziamenti relativi al Microcredito per i Piccoli Comuni (PICO): si tratta del Decreto Dirigenziale n. 3 del 14/01/2015, che rende noto l’elenco dei Comuni campani con meno di 5.000 abitanti ammessi all’erogazione dei finanziamenti e le modalità di attuazione del Microcredito PICO.

Il Fondo Microcredito PICO (qui, il nostro articolo sul tema in occasione dell’Avviso per la presentazione dei progetti da parte dei Comuni) prevede una dotazione pari a 20 milioni di euro che saranno utilizzati per il finanziamento di imprese e startup costituite esclusivamente nei Comuni ricompresi nell’elenco di cui sopra.

I finanziamenti del Microcredito PICO sono accessibili a persone fisiche e imprese costituende o costituite da almeno un soggetto che sia disoccupato, inoccupato, inattivo, lavoratore in CIG oppure da almeno una donna, un immigrato o uno studente universitario.

In caso di presentazione della domanda da parte di imprese già costituite, è necessario che almeno un soggetto in possesso dei requisiti appena elencati sia stato assunto nei dodici mesi precedenti.

I finanziamenti erogati attraverso il Fondo Microcredito PICO della Regione Campania possono essere ricompresi tra 5.000 e 25.000€ e andranno rimborsati attraverso un piano della durata massima di 60 mesi, a tasso 0 e con rate costanti mensili. Non sono previste garanzie di natura reale, patrimoniale o finanziaria all’atto di presentazione della domanda.

Le domande per il Fondo Microcredito PICO possono essere inoltrate esclusivamente on-line, attraverso la procedura disponibile al seguente link: http://akrp-fondomicrocredito3.datamanagement.it/TIEFO/TIEFO.htm

La procedura di istruttoria delle domande sarà gestita da Sviluppo Campania S.p.a. in ordine cronologico, secondo una procedura a sportello fino ad esaurimento dei fondi disponibili (non sarà predisposta alcuna graduatoria). Le domande possono essere presentate a decorrere dalle ore 9.00 del 2 marzo 2015 alle ore 12 del 23 marzo 2015.

N.B. : Avviso Regione Campania 27/03/2015: Proroga dei termini di presentazione delle domande al 10 aprile 2015

Le domande saranno valutate sulla base dei criteri indicati dall’art. 9 delle Direttive di attuazione del Fondo Microcredito PICO, e in particolare:

1) Contenuto del progetto: Validità tecnica, economica e finanziaria del progetto (redditività, sostenibilità finanziaria, capacità rimborso del prestito, prospettive di mercato, coerenza soggetto proponente);

2) Priorità: Creazione nuova occupazione; Residenza nel Comune del Pico selezionato; Attività di utilità e rilievo sociale (operare in un settore di interesse sociale, ambientale o culturale); Priorità strategica dell’intervento data a giovani, donne, studenti e immigrati; Microattività con fatturato inferiore a 500.000€.

Per le imprese costituende, infine, è previsto l’obbligo di costituzione in società entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento di concessione del finanziamento.

Per maggiori informazioni e ulteriori dettagli, il D.D. n. 3 del 14/01/2015 e i relativi allegati sono scaricabili nella Sezione Decreti Dirigenziali – Programmazione Economica del BURC n. 4 del 19/01/2015, al seguente link:http://burc.regione.campania.it/eBurcWeb/publicContent/home/index.iface

Napoli, 23/01/2015

Startup innovative a vocazione sociale: la nuova procedura semplificata per l’accesso al regime di agevolazione

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato una nuova procedura per le nuove imprese a vocazione sociale: si tratta di una semplificazione che rende più leggeri e flessibili i meccanismi e le attività di riconoscimento e comunicazione dei requisiti necessari ad accedere ai vantaggi derivanti dallo status di startup innovativa a vocazione sociale (SIAVS), introdotta nel nostro sistema legislativo dal DL 179/2012 che stabiliscono i requisiti di startup innovative ed incubatori certificati.

La nuova procedura semplificata è stata introdotta dalla Circolare MISE n. 3677/C (20 gennaio 2015, prot. 6957), e viene spiegata nel dettaglio nella Guida per startup innovative a vocazione sociale alla redazione del “Documento di Descrizione dell’Impatto Sociale”(pubblicata dallo stesso Dicastero il 21 gennaio 2015).

Secondo la nuova procedura, per effettuare l’iscrizione alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese ed accedere, di conseguenza, ai vantaggi del regime per startup innovative a vocazione sociale, le nuove imprese devono presentare un’apposita Autocertificazione alla CCIAA competente.

Nell’Autocertificazione, la SIAVS dovrà per prima cosa dichiarare di operare in via esclusiva in uno o più settori tra quelli stabiliti dal D.Lgs. 155/2006 (art. 2 comma 1), ossia:

– assistenza sociale;
– assistenza sanitaria;
– educazione, istruzione e formazione;
– tutela dell’ambiente e dell’ecosistema;
– valorizzazione del patrimonio culturale;
– turismo sociale;
– formazione universitaria e post-universitaria;
– ricerca ed erogazione di servizi culturali;
– formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo;
– servizi strumentali alle imprese sociali, resi da enti composti in misura superiore al 70% da organizzazioni che esercitano un’impresa sociale.

La startup, inoltre, deve dichiarare nell’autocertificazione di realizzare, attraverso la propria attività in tale/i settore/i, una finalità di interesse generale e impegnarsi a dare evidenza dell’impatto sociale prodotto.

In particolare sull’ultimo punto, la dichiarazione di impegno va espressa attraverso la redazione di un apposito “Documento di descrizione di impatto sociale”: il Documento ha la funzione di descrivere e dare conto all’esterno degli impatti sociali prodotti, attraverso il ricorso ad indicatori quantitativi e qualitativi. Le linee guida per compilare il Documento, che comprende una parte descrittiva e una dedicata alla griglia degli indicatori, sono contenute nella già citata Guida pubblicata dal MISE.

Si ricorda, infine, che sia l’Autocertificazione che il Documento di dichiarazione di impatto sociale vanno presentati alla CCIAA con cadenza annuale, per garantire il rinnovo dello status di startup innovativa fino a un massimo di 4 anni.

Per maggiori dettagli e approfondimenti:

– Circolare MISE n. 3677/C
– Guida per startup innovative a vocazione sociale alla redazione del “Documento di Descrizione dell’Impatto Sociale”

Napoli, 22/01/2015

L’Arena di TechHub: venerdì 23 a Napoli, 25 startup presentano i loro progetti per decretare i 7 vincitori

Venerdì 23 gennaio a partire dalle ore 9:00 la sede della Camera di Commercio di Napoli (Via S. Aspreno) ospita l’Arena finale di TechHub, il percorso di accelerazione per startup tecnologico nato dalla collaborazione tra CCIAA Napoli, Banco di Napoli e Università degli Studi di Napoli Federico II.

Dopo aver affrontato le selezioni (con quasi 100 idee innovative di impresa che si sono proposte per entrare nella “palestra per startup” di TechHub) e aver partecipato ad un percorso formativo con esperti e docenti di materie afferenti le tematiche principali dell’impreditorialità innovativa, le25 startup finaliste si sfideranno con il proprio pitch di fronte ad una platea di investitori, aziende e potenziali partner per provare a vincere uno dei sette premi in denaro messi a disposizione dalla Camera di Commercio.

Come previsto dal Bando per l’accesso a TechHub, infatti, le sette migliori startup tra i finalisti che partecipano all’Arena avranno la possibilità di accedere a contributi a fondo perduto per cifre comprese tra i 30.000 e i 50.000€.

Tra le 25 startup dell’Arena finale di TechHub, 5 sono i progetti che sono risultati tra i vincitori di VulcanicaMente: dal talento all’impresa e che, tra la prima e la seconda edizione della competition, hanno partecipato ai percorsi di incubazione del CSI – Incubatore Napoli Est:

1) ARTROOMS: marketplace di opere d’arte che raccoglie già oltre 600 opere di un centinaio di artisti contemporanei, tra i cinque vincitori del TechGarage finale di VulcanicaMente 2. Il portale Artrooms consente l’acquisto e il noleggio delle opere a tutti gli artlovers che desiderano avvicinarsi al mondo dell’arte contemporanea, offrendo nel contempo agli artisti l’opportunità di una vetrina on-line e un canale di vendita innovativo sul web.

2) APPETITOO: il progetto di punta di PushApp s.r.l., app factory napoletana tra le sette startup vincitrici della prima edizione di VulcanicaMente, è un appbuilder per il settore della ristorazione. Appetitoo consente ai ristoratori di creare un’app personalizzata per offrire una serie di servizi alla clientela del proprio ristorante.

3) PIZZA NOW: il team al lavoro su Pizza Now è stato tra i 9 migliori progetti che hanno partecipato al percorso di coworking e al TechGarage finale di VulcanicaMente 2, con la sua idea innovativa per ottimizzare il settore della consegna a domicilio delle pizze. Pizza Now è infatti un’app mobile multipiattaforma per smartphone e tablet geolocalizzata che permette ai clienti di ordinare la propria pizza e alle pizzerie di usufruire di un ulteriore canale di vendita con sistema di gestione degli ordini che consente un feedback immediato con il cliente.

4) REHUB: nata come web community rivolta a ricercatori e accademici per favorire l’incontro interdisciplinare tra materie umanistiche e scientifiche, Rehub è stata tra i vincitori di VulcanicaMente 1. Oggi il progetto si presenta come un vero e proprio aggregatore di profili che consente ai ricercatori di avere un biglietto da visita digitale: scopo del progetto è quello di favorire l’Open Science.

5) ZEESTY: il progetto Zeesty si inserisce nel settore della ristorazione, con sito web e app mobile per cercare e scegliere un ristorante in base ai gusti dell’utente. Grazie all’app, è possibile digitalizzare i menù di ristoranti, locali, pub e pizzerie. Zeesty è tra le sette startup vincitrici della prima edizione di VulcanicaMente.

Nell’immagine seguente, una panoramica di tutti i finalisti dell’Arena di TechHub:

techhubfinalisti

L’appuntamento con l’Arena Finale di TechHub è quindi fissato per venerdì 23 a partire dalle 9: dal CSI – Incubatore Napoli Est, un grosso in bocca al lupo a tutti!

Napoli, 21/01/2015

Il regime Patent Box: agevolazioni fiscali per imprese che lavorano con beni immateriali

La Legge di Stabilità 2015 (n. 190/2014, commi da 37 a 45) prevede il cosiddetto regime “Patent Box”, destinato alle imprese che gestiscono beni immateriali (intangibles): si tratta di un regime opzionale di tassazione agevolata di cui le imprese potranno usufruire a partire dal 2015.

La normativa in questione nasce per arginare eventuali fenomeni di delocalizzazione dei beni immateriali, cercando al contempo di incentivare il rientro in Italia di tali beni (in particolare marchi e brevetti) che gruppi italiani localizzano oggi all’estero. Anche altri paesi Europei prevedono infatti un regime agevolatorio simile, condizione che ha accentuato negli anni un fenomeno per cui le imprese italiane delocalizzavano all’estero le attività basate su beni intangibili allo scopo di usufruire del regime di tassazione esistente in altri Paesi.
La nuova normativa italiana cerca di arginare tale fenomeno, differenziandosi dai regimi Patent Box di altri stati europei per la caratteristica di estendersi, come vedremo, a tutte le tipologie di intangibles.

Come affermato ai commi 37 e 38, l’agevolazione Patent Box è riservata ai titolari di reddito di impresa: sono coinvolte tutte le tipologie di forma giuridica, imprese di ogni dimensione e con qualsiasi tipologia di regime contabile (società di persone e di capitali, imprese individuali, organizzazioni italiane non residenti in territorio nazionale ma comunque residenti in Paesi “white list” – i Paesi “white list” sono quelli in cui esiste un accordo per evitare la doppia imposizione e con cui sia possibile scambiare le informazioni necessarie).

Riguardo alle tipologie di beni immateriali per i quali è possibile richiedere l’applicazione del regime Patent Box, il comma 39 stabilisce che è possibile detassare i redditi derivanti dall’utilizzo “delle opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi d’impresa funzionalmente equivalenti ai brevetti, nonchè di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili“.

In particolare, per “marchi d’impresa funzionalmente equivalenti a brevetti” il legislatore provvede a chiarire che tali marchi sono quelli per il cui mantenimento, accrescimento o sviluppo è necessario il sostenimento di spese per attività di ricerca e sviluppo.
Non è obbligatoria la registrazione del bene immateriale, ma deve trattarsi di beni per cui la legislazione prevede “potenzialmente” la protezione; sono inoltre esclusi in ogni caso dall’agevolazione i marchi esclusivamente commerciali.

Come accennato in apertura, il regime di agevolazione Patent Box è esercitabile a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, quindi in generale a partire dal 2015.
Per usufruire delle agevolazioni fiscali è necessario esercitare l’opzione, che è irrevocabile e valida per 5 anni.
Il regime Patent Box rileva ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, anche ai fini IRAP.

L’agevolazione del regime Patent Box consiste nell’esclusione da imposizione dei redditi per utilizzo diretto, per cessione o per concessione in uso dei beni intangibili:

 in caso di utilizzo diretto: sarà esclusa da imposizione la quota parte del reddito derivante dall’utilizzo dei beni immateriali, determinata in base ad una procedura di ruling internazionale. Le percentuali di detassazione previste sono: 30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017;

 in caso di concessione in uso: l’esclusione da imposizione sarà applicata ai relativi redditi secondo le percentuali di detassazione del30% per il 2015, 40% per il 2016, 50% per il 2017.

 in caso di cessione: il regime di tassazione agevolata si applica anche al reddito delle plusvalenze derivate dalla cessione dei beni immateriali. In questo caso, la detassazione è integrale a condizione che entro la fine del secondo periodo di imposta successivo alla cessione almeno il 90% del corrispettivo sia reinvestito per attività di manutenzione e sviluppo di altri beni intangibili agevolabili.

Infine, i commi 41 e 42 trattano l’argomento delle condizioni per usufruire delle agevolazioni del regime Patent Box: è necessario che i soggetti richiedenti svolgano attività di ricerca e sviluppo, anche attraverso contratti di ricerca stipulati con Università ed Enti di ricerca. Tali contratti di ricerca devono essere finalizzati alla produzione dei beni intangibili oggetto del regime in questione.
Il calcolo della quota di reddito e del valore della produzione oggetto di agevolazione è definita dal rapporto tra costi di attività di ricerca e sviluppo sostenuti per mantenimento, accrescimento e sviluppo del bene e costi complessivi sostenuti per produrre il bene.

Per maggiori informazioni e approfondimenti, il testo integrale della Legge di Stabilità 2015 è pubblicato in G.U. n. 300 del 29/12/2014 ed è rintracciabile al seguente link: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/12/29/14G00203/sg

FONTE: Fiscal Focus

Napoli, 20/01/2015

Team Building e Leadership: alcuni suggerimenti utili per i founder di una startup

Il portale Serious Startup ha pubblicato qualche settimana fa un articolo sulla tematica del team building e della leadeship all’interno di una startup: la firma è di Dan Adika, CEO e co-founder di WalkMe (startup che fornisce un servizio cloud-based per professionisti dedicato in particolare alle attività di assistenza clienti).

Il punto di partenza sul quale Adika costruisce il suo contributo è quello secondo cui il team rappresenta il bene più importante per una startup, dal quale dipende in ampia misura il futuro successo del progetto imprenditoriale: per questo motivo, è interessante capire come gestire e dare ispirazione al team in modo tale da fornire ai suoi componenti gli strumenti fondamentali per lavorare al meglio.

I suggerimenti contenuti nel post di Dan Adika sono essenzialmente quattro: vediamoli più nel dettaglio.

1) Rispettare l’individuo

Ogni componente del team di una startup ha le proprie competenze ed esperienze. Spesso, il leader di una startup è giovane e alle sue prime esperienze, e può trovarsi a gestire persone più adulte e con un bagaglio di esperienza alle spalle maggiore del suo. Un buon consiglio per il leader è quello di non spaventarsi di fronte a questa eventualità, ma di vederla come una sfida e soprattutto come la possibilità di utilizzare a vantaggio della startup il bagaglio di competenze ed esperienze dei componenti del team.
Bisogna quindi innanzitutto essere sempre attenti ad ascoltare cosa pensano i componenti “senior” riguardo alle attività da implementare nel percorso, ed è importante allargare questo atteggiamento di ascolto e di apertura a tutti i componenti del team, non solo ai veterani. Occorre sempre ricordarsi che ciascuno dei membri del team ha le proprie caratteristiche e i propri campi di eccellenza, e questo è il motivo per cui il founder li ha scelti.

2) Essere aperti alle nuove idee

Mantenere una politica open all’interno della startup è molto importante: spesso le migliori idee provengono dalle fonti più inaspettate, quindi è necessario essere aperti a qualsiasi fonte. Il team deve sapere che il leader della startup è aperto a ricevere e valutare nuove idee, deve sentirsi incoraggiato a comunicarle in qualsiasi momento.
Inoltre, è risaputo che nessuno conosce il funzionamento di una startup meglio di chi ci lavora ogni giorno: il team è quindi la fonte migliore di suggerimenti per migliorare il business di una startup.

3) Essere d’esempio

Il leader di una startup deve essere sempre il modello di riferimento per il team, mostrando gli standard di riferimento attraverso il proprio lavoro. Essere d’esempio è infatti il modo migliore per motivare i componenti del team: comportarsi da “grande capo” che si limita a dare ordini non dà alcun contributo al successo di una startup.
Quando il team vede che non c’è una gerarchia in cui il leader si pone al di sopra del resto della squadra è più propenso a lavorare in maniera efficace al progetto e sarà più semplice mantenere degli standard elevati anche nel prodotto/servizio offerto ai clienti.

4) Empowerment

Un buon leader non deve mai dimenticare quanto sia importante l’empowerment per il team: la squadra ideale per una startup è quella in grado di affrontare problemi e difficoltà anche senza chiedere aiuto. Ad esempio, se un cliente è in attesa di una risposta, dover aspettare “il responso dall’alto” serve solo a rallentare il processo. In una startup è invece fondamentale offrire al team la formazione e le conoscenze di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro con successo e nella maniera più autonoma possibile. Per risparmiare tempo e denaro, l’autore consiglia di preferire le guide digitali agli incontri fisici.

In conclusione, secondo Dan Adika, seguire questi quattro suggerimenti può aiutare il leader di una startup ad attivare il team verso maggiori competenze di problem solving, con il risultato di potersi concentrare meglio e garantire la crescita ed il successo del progetto.

Il link del post originale è disponibile qui: http://seriousstartups.com/2014/12/01/4-tips-empowering-team/

Napoli, 19/01/2015

BAC – Club degli Investitori: l’evento per startup il 22 gennaio a Napoli (Città della Scienza)

Giovedì 22 Gennaio alle ore 18 Città della Scienza ospita un evento dedicato a startup e investitori: si tratta della II edizione del BAC – Club degli Investitori, il club per la promozione ed il supporto delle imprese innovative del Sud Italia nato dall’iniziativa congiunta di Digital Magics (incubatore certificato di startup innovative quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana), Fondazione Idis-Città della Scienza (incubatore napoletano di startup e spinoff innovative), 012Factory ( acceleratore e Startup Academy con sede a Caserta) e TechHub (il percorso di accelerazione nato dalla collaborazione di Banco di Napoli, Camera di Commercio di Napoli e Università degli Studi di Napoli Federico II).

Il BAC – Business Angel Club nasce come hub di collegamento tra investitori e startup locali e si propone di sostenere e accrescere gli investimenti in progetti innovativi che contribuiscono alla crescita economica del Sud e all’occupazione per i giovani nel Mezzogiorno.
La partecipazione al BAC consente a manager, business angel, imprenditori del territorio e startup innovative ad elevato tasso di crescita di partecipare ad un evento di incontro con cadenza bimestrale in tutte le regioni del Sud Italia: per ciascuna appuntamento è prevista la presentazione di 4 startup selezionate dai soggetti promotori dell’iniziativa cui sarà possibile far conoscere il proprio progetto ai potenziali investitori presenti.

Il Programma dell’evento prevede alle ore 17:00 una Sessione tecnica facoltativa di approfondimento per investitori durante la quale i partecipanti saranno informati sulle opportunità, i vantaggi e le modalità di investimento in una startup.

Alle ore 18:00, invece, la II Edizione del BAC – Business Angel Club entra nel vivo con i saluti di benvenuto a cura di Città della Scienza, seguiti dall’introduzione ai lavori affidata a Gennaro Tesone (Digital Magics). Seguirà un intervento di Philippe Vanrie (EBN Innovation Network) sul tema Start-up, Scale-up, Surf-up across wild wide ecosystems

A seguire, la Presentazione delle 4 startup scelte dagli organizzatori dell’evento:

  •  3D Factory: presentata da Città della Scienza, è una startup nel settore della stampa tridimensionale. 3D Factory offre e sviluppa prodotti e servizi nella stampa 3D e, in particolare, nei campi della Prototipazione rapida per le industrie, della Realizzazione di modelli ed oggetti tridimensionali personalizzati, dell’e-commerce di progetti, prodotti e strumenti legati alla stampa 3D. Scopo del team di 3D Factory, composto da membri specializzati in Ingegneria, Architettura, Sviluppo e Programmazione Informatica, è quello di realizzare rapidamente ed in modo personalizzato prototipi di alta qualità che possano sensibilmente migliorare i tempi di pre-produzione industriale ed abbattere quindi i relativi costi. L’azienda ha la propria sede a Napoli.
  •  XoKo: presentata da Digital Magics, la startup sviluppa prodotti tecnologici e digitali per il settore turistico. Il primo prodotto implementato e commercializzato da XoKo è  Hotelbrand, una suite di strumenti sviluppata per l’analisi, la comparazione e l’ottimizzazione delle tariffe, delle recensioni, e della brand reputation per le strutture alberghiere. Il prodotto si concentra sul settore alberghiero ma si sviluppa anche in settori contingenti, tra cui la ristorazione.
  •  Selframes: la startup, presentata da 012 Factory, è focalizzata sul settore dell’arredo e del design. Grazie ad un sistema costruttivo brevettato, Selframes produce oggetti di arredo di uso quotidiano caratterizzati per essere modulari, componibili ed intercambiabili: tra gli articoli prodotti, sono già disponibili tavoli, sedie, scaffali e piccole coperture dal design originale, che possono essere venduti in kit “fai da te”. L’intercambiabilità conferisce ai prodotti di Selframes infinite possibilità di applicazioni a costi di produzione contenuti, senza intaccare la qualità degli oggetti.
  •  Youbiquo: si tratta del progetto presentato da TechHub e si occupa di creare un sistema integrato di prodotti e servizi a contenuto tecnologico flessibile e avanzato per l’utilizzo di contenuti in forma di realtà aumentata su dispositivi indossabili, gli occhiali (“SmartGlasses”). Il progetto di startup prevede la realizzazione di una piattaforma che garantisce la gestione della configurazione del parco dispositivi e l’ottimizzazione della presentazione dei contenuti. Inoltre, il team è al lavoro su un’applicazione informatica da installare sugli SmartGlasses con funzioni di realtà aumentata e di Personal Assistant – interpretazione del linguaggio, multilingua oltre che su un modello di SmartGlasses per uso industriale.

A seguito delle presentazioni, dopo una sessione dedicata alle domande della platea, si terrà un momento dedicato al Networking & Aperitivo.

L’evento sarà ospitato presso la sede di Città della Scienza, in via Coroglio, 104, Napoli – Spazio “Art Food”.

La partecipazione all’incontro è gratuita e su invito: per maggiori informazioni, http://www.cittadellascienza.it/notizie/bac-club-degli-investitori-ii-edizione/ 

Napoli, 19/01/2015

Job Opportunities a Napoli: PushApp srl alla ricerca di un Front End Developer

PushApp srl, tra i progetti vincitori della prima edizione di VulcanicaMente: dal talento all’impresa e startup incubata per 18 mesi al CSI – Incubatore Napoli Est, è alla ricerca di nuovi collaboratori per espandere il suo team: pubblichiamo l’annuncio per la ricerca di candidati per la posizione di Front End Developer.

Al fine di espandere l’attuale team, PushApp srl, App Factory con sede a Napoli, ricerca candidati per la posizione di Front End Developer.

Requisiti desiderati:
Solida conoscenza di HTML5 e CSS3
Conoscenza approfondita di JS/jQuery e tecniche AJAX
Conoscenza dell’ambiente LAMP (Linux/Apache/MySQL/PHP)
Conoscenza del Responsive Web Design
Ottima conoscenza dei maggiori software di editoria grafica: Photoshop, Illustrator
Attitudine all’apprendimento e interesse per le nuove tecnologie
Attitudine al problem solving


Sono da considerarsi un plus:
Esperienza nello sviluppo di web app HTML5 con i più diffusi frontend development kit (Bootstrap, jQuery Mobile, Underscore.js o Backbone.js etc)
Conoscenza framework javascript per lo sviluppo di app iPhone/Android (Titanium, Phonegap)
Conoscenza di Zend Framework
Conoscenza ed esperienza in configurazione e sviluppo sulle principali piattaforme open source (WordPress, Joomla)

La sede è al centro di Napoli, in Piazza Trieste e Trento. Il compenso sarà commisurato con l’esperienza del candidato e con l’impegno che potrà essere inizialmente anche PART-TIME.

Inviare CV a ottavio@pushapp.me Allegare alla candidatura link al proprio profilo LinkedIn.
Napoli, 16/01/2015
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